Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: kannuki    29/04/2005    5 recensioni
"Ognuno è libero di fare quel che più gli aggrada a questo mondo. Ad esempio io stendo demoni: piccoli diavoletti viscidini con le codine e le corna. Quando dice bene. Adesso c'è questa ragazza Tentata dal diavolo... suona isterico, ma è la pura verità. Devo farle da balia per un pò. Bah, almeno è carina, educata e mi da del lei...a saperla prendere, una così"
Genere: Azione, Drammatico, Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Mano Sinistra di Dio'
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Anime di folli vagavano per i campi incolti, gettandosi a terra e strappandosi i capelli, urlando la loro pazzia, cani rabbios

“Adoro il tuo profumo..” Le sussurrò continuando a baciarla e facendola sorridere.

“A me piaci tu..” Gli rispose sepolta sotto di lui in preda ad un imbarazzo cronico che non la faceva andare ne avanti ne indietro.

Adrien la guardò trattenendo una risata per il fatto che avesse fatto la micina sexi per tutto quel tempo e al momento di quagliare se la fosse data metaforicamente a gambe. 

Ce l’hai con me? Scusa..” Miagolò imbarazzatissima.

“Ma smettila...sei tu che mi hai trascinato qui, costringendomi ad una performance sessuale, approfittando del mio corpo per i tuoi biechi desideri lussuriosi.

Si rimediò uno “cretino” mentre sghignazzava e continuava a baciarla su qualsiasi punto scoperto gli venisse a tiro.

Safyia chiuse gli occhi sentendosi una stupida e sbuffò di frustrazione. “Ricordi la mia frase infelice di qualche tempo fa? Che riesco a fare sempre casini? Ecco...ulteriore prova che qui dentro non c’è il niente. Batti un dito, suona vuoto!”  gli disse mezza depressa.

Adrien sorrise nuovamente, cercando con gli occhi i vestiti. “Mi sarei stupito del contrario. Non preoccuparti..” Sussurrò dandole un altro bacio, ancora più caldo del solito “così è ancora più…stuzzicante”    

Safyia sorrise imbarazzata pensando che non aveva tutti i torti. Lo guardò di traverso, adagiata sul cuscino chiaro che risaltava i sui capelli neri  e la pelle deliziosamente rosata per la timidezza, offrendo un panorama indimenticabile ad Adrien

“Dove vai?” gli domandò con voce sorpresa vedendo i jeans che riaffioravano dal pavimento. Lui la guardò stupito “vado a dormire di la

“Dormi con me” sussurrò facendogli spazio, come se non ce ne fosse stato a sufficienza “ti ospito volentieri”

“Oh, sono caduti!” esclamò divertito gettando i jeans lontano. “Che disgrazia, sono bloccato qui!”

La sua scenetta la fece ridere come una scema. Gli si appiccicò addosso con aria felice.

“Non ti ci abituare però!”

 

“Ti posso chiedere una cosa? Non devi rispondermi, se non vuoi..

“Tanto lo so che vuoi chiedermi” mormora a mezza bocca socchiudendo gli occhi mentre la baciava all’angolo della bocca.

“Allora sto zitto” le dice facendola sorridere.

“Chiedimelo..

“Perché .. non hai mai..

Safyia sorride, lentamente lo accarezza, godendo della sensazione della sua pelle “Non lo so…non mi sono mai innamorata prima..”

Adrien la guardò perplesso “mai? Neanche una volta?” stentava a crederci visto la dolcezza che emanava.  

Lei scosse la testa “non ricambiata” affermò con una smorfietta “oppure quelli a cui piacevo, non erano di mio gradimento..” Sentì che continuava a scendere con le labbra e gemette sommessamente, appena un flebile sussurro.

Le sue mani che la toccavano...quella era una cosa che la faceva impazzire. La sua espressione cambiò radicalmente mentre le accarezzava il ventre; trattenne il fiato quando sentì i capelli che la sfioravano sullo stomaco e le accarezzavano morbidamente il seno “Adrien…” ansimò con una crescente eccitazione

La sentiva irrigidirsi e rilassarsi e tornare a tendersi sotto il suo corpo, stringendolo con le dita calde e muovendo le gambe dalla pelle così setosa e liscia..

Le sfiorò con le labbra sentendo il suo odore che s’intensificava. Quando la vide divaricarle leggermente, insistette finché non si schiusero come boccioli.

Gli aveva dato accesso alla sua femminilità...non poteva deluderla, doveva farla stare bene. Le sue labbra scesero facendole mormorare un‘implorazione, la guardò e vide che stringeva spasmodicamente il cuscino, protendendo il seno che sembrava ancora più bello visto da li, ancora più soffice..

Strisciò fino a lei facendola gemere, stavolta più forte e tornò a baciare le sue labbra tremanti. Safyia si aggrappò ai lui cercando di non fargli sentire quanto tremava, riuscendo solo a fargli percepire di più il suo scompiglio. “Fammi sentire la tua voce” sussurrò giocando con le sue labbra. Lei sospirò, senza volerlo, la sentì mugolare e ansimare forte, facendolo sorridere soddisfatto.

“Va bene così” sussurrò dolcemente abbattendo tutte le sue difese. Annuì più volte non riuscendo a respirare. Se solo ci avesse provato, avrebbe gridato.

Con enorme piacere, Adrien tornò a baciarla e stavolta non fermandosi in superficie, ma scendendo in profondità, facendole spalancare gli occhi e contrarre tutta. Aprì la bocca per respirare e un gemito rauco le uscì dalla gola infrangendo il silenzio. Adrien continuò accarezzandola e sentendola sempre più disponibile, facendola contorcere, muovendo la lingua lentamente, affondando e tornando a lambirla superficialmente.

Safyia non riusciva più a trattenere i continui gemiti dovuti al piacere che la sconvolgeva. Non pensava fosse così … bello...intenso…

Non avrebbe resistito più a lungo di così, pensò eccitato, continuare sarebbe stato una pena indicibile per entrambi. Si sdraiò lentamente su di lei che aprì le gambe istintivamente. La sentì respirare affannosamente, disordinatamente; trattenne il fiato ed esalò sospiri che da soli bastavano a portarlo all’estasi.

Lo guardò negli occhi con il viso rosso, pregandolo mentalmente di prenderla, di non farla parlare, perché se l’avesse fatto avrebbe gridato e non si sarebbe più fermata. Lo vide mentre cercava di controllarsi, perso nella sua contemplazione e Safyia sorrise sentendo un moto di tenerezza che la divorava, per il fatto di vederlo così in agitazione per lei.

“Sei terrorizzato come me?”gli domandò con voce flebile nel suo orecchio, scostando i capelli umidi dal collo. 

“Di più” le rispose con voce roca.”Non avere paura…” inghiottì più volte sentendola rilassarsi sotto di lui. Safyia gli sorrise dolcemente “mi fido”. Si spinse contro di lui, rabbrividendo per l’eccitazione e l’imbarazzo e non riuscendo a capire quale dei due era il sentimento che la facesse godere di più. Si perse nei suoi occhi mentre le sorrideva. Le sorrideva e la accarezzava, unendosi a quel corpo caldo che tremava così tanto da lasciarlo tramortito.

Il suo viso assunse un’espressione dolorosa per un breve istante, Adrien la sentì stringerlo di più e rallentò, udendo un singhiozzo che si perdeva nel suo orecchio, maledicendosi per il dolore che le arrecava. “Scusami..” Sussurrò baciandola con dolcezza sentendola aggrapparsi sempre di più a lui, finchè non lo morse e urlò nella sua bocca facendolo tremare interamente. Restò su di lei immobile continuando a baciarla e ad accarezzarla. Safyia lo guardò fra le ciglia leggermente bagnate senza sapere che dire, senza osare parlare mentre il piacere s’irradiava violentemente in ogni minuscola fibra del suo corpo.

Non potevano essere uniti più di così. Lasciò che il suo amore parlasse per lei mentre si univano teneramente ed era molto diverso dal suo sogno, era diverso da quello che aveva visto nella mente di Adrien. Era diverso perché era vero, vivo, reale. Il piacere era reale, il dolore era reale. I loro corpi sudati e i fremiti che avvertiva, non erano spiegabili con le normali parole.

Il sangue pulsava impazzito confondendo la sua mente alla deriva.

Dimmelo…ho bisogno…ti prego, dimmelopensò stravolta dal desiderio che non accennava a scendere, ma saliva, saliva sempre di più gettandola in fondo al mare e scagliandola verso il sole che bruciava, bruciava così forte e lei vorticava come una foglia impazzita nella tormenta.

“Adrien..” Bisbigliò senza voce consapevole che non l’avrebbe sentita perché la tempesta era troppo forte.

“Amore mio..” Gemette con voce roca sentendo il suo nome piroettare indistinto nel  poco spazio che c’era fra loro “Safyia...ti amo..

 

Il centro. Quello era il centro del suo mondo. L’unico punto fermo, nell’uragano che la sconvolgeva. Sorrise e con mille battiti d’ali, le farfalle nella sua mente si levarono in volo, portandola con se.

 

‘ e lei gridò: chi sei tu mio prode cavaliere che sì bellamente ti fai beffe del mio cuore?’

Io sono solo uno schiavo, uno schiavo derelitto che si crogiola nella ricchezza della propria pazzia, perché tu mia bella signora, tu sei la mia follia.’

 

Le parole scaturirono nella mente di Adrien, sussurrandole nell’orecchio della propria amata che ansimava sotto di lui e ancora lo stringeva, incapace di lasciarlo andare.

 

E andava bene così, perchè era giusto…era meravigliosamente giusto.

   

Ascoltava il battito del suo cuore che cantava un nome, un nome che ripeteva dolcemente e la accarezzava con dita invisibili.

Lentamente il suo respiro si regolarizzò, faceva fatica a tenere gli occhi aperti ma non voleva addormentarsi, voleva stare ancora con lui, amarlo nuovamente. Quelle lacrime che non accennavano a smettere di uscire, le avevano inumidito le guance che Adrien stava baciando una dopo l’altra, gentilmente, accarezzandola col respiro ancora pesante e corto.

Safyia si voltò, dandogli modo di abbracciarla meglio e si nascose in quel piccolo nido che aveva creato solo per lei. La sua pelle calda, il leggero sentore del loro amore..

Questa situazione non la posso affrontare! Pensò nascondendosi fra le sue braccia e strusciandogli il viso sul torace.

“E’ stato…così..” Sussurrò sentendo che mormorava il suo nome, sentendo quella frase che amava, quel ti amo ripetuto non per convenienza ma che veniva dal cuore.

“Così” le rispose sorridendo, sentendo quell’esserino caldo che lo amava e si fidava di lui, che credeva in lui più di qualunque altra persona, continuare a tremare incessantemente.

“Ti dispiace se mi addormento…non ti sentirai solo?” gli domandò con voce flebile alzando lo sguardo per osservare il volto che amava così tanto.

“No, sto per addormentarmi anche io” le rispose baciandole la punta delle dita che insistevano a sfiorare la sua guancia con dolcezza “vengo a tenerti compagnia”

 

****

 

Safyia si mosse nel sonno, tirando leggermente il laccetto al collo. La stava soffocando e non riusciva a respirare. Lo tirò finché non lo sentì allentarsi quasi del tutto. Sono un piccolo nodino restò a tenere fermo il sigillo attorno alla sua gola.

 

  
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