Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Ghost Writer TNCS    06/10/2018    3 recensioni
Da quando la sua famiglia è stata uccisa, Tenko ha combattuto ogni giorno, decisa a sopravvivere solo per compiere la sua vendetta. Ma il suo nemico è il Clero, la più potente istituzione del mondo, fondata dagli dei per garantire pace e prosperità a tutti i popoli.
Vessata dal destino, Tenko dovrà affrontare i suoi sbagli, le sue paure così come i suoi nemici, per scoprire che – forse – un modo esiste per distruggere il Clero: svelare le vere origini del loro mondo, Raémia.
Ma dimostrare le menzogne degli dei non sarà facile. Il Clero è pronto a schierare tutte le sue forze per difendere la dottrina, e gli dei stessi non si faranno scrupoli a distruggere chiunque metta in dubbio la loro verità.
La sua è una guerra persa, un suicidio, o peggio. Ma che importa? Quando ti tolgono tutto, non hai più nulla da perdere.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie '1° arco narrativo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

11. Due demoni, due visioni

Tenko e Zabar, ciascuno su un ippolafo, si erano ormai lasciati alle spalle la città e stavano attraversando al piccolo trotto un sentiero nella foresta.

La giovane portava con sé solo il suo zaino e le armi, e anche il chierico aveva deciso di viaggiare leggero: il loro sarebbe stato un lungo viaggio, ma strada facendo avrebbero potuto trovare provviste e altre risorse utili alla loro missione. Del resto il demone aveva pianificato tutto da tempo, quindi sapeva esattamente cosa portare e dove andare. Per giustificare la sua partenza improvvisa, aveva detto al priore che un messaggero gli aveva riferito del padre malato, lo aveva supplicato di lasciarlo andare per dargli l’ultimo saluto, e il sacerdote non aveva obiettato. Anzi, gli aveva assicurato le sue preghiere e lo aveva invitato a partire immediatamente.

Avevano lasciato la città all’alba, e da allora non si erano scambiati molte parole. Tenko guardava davanti a sé, di tanto in tanto scrutava la foresta per controllare che non ci fossero pericoli in arrivo, ma in realtà stava aspettando che il suo compagno di viaggio dicesse qualcosa. Avendo vissuto da sola per anni, non era molto brava a iniziare discorsi; non a caso nell’ultimo mese erano stati quasi sempre gli altri a rivolgerle la parola. Per di più Zabar era uno studioso più che un guerriero, quindi lo sentiva… distante. Era strano, eppure si era trovata più in sintonia con il burbero Vorallath e l’ex guardia Euandros, piuttosto che con l’unico superstite del suo circo.

Da parte sua, anche Zabar non sapeva cosa dire. Desiderava instaurare un legame con Tenko, ma aveva paura di dire qualcosa di sbagliato. Non voleva essere invadente chiedendole qualcosa di lei, e allo stesso tempo temeva che spiegarle qualcosa l’avrebbe fatto sembrare un tipo saccente e presuntuoso.

«Allora, cosa stiamo cercando?» chiese la demone, riuscendo finalmente a sbloccare la situazione.

 Zabar ringraziò mentalmente per quell’occasione. «Sarò sincero, in realtà non lo so. O meglio: mi aspetto di trovare qualche prova, magari dei testi, ma non so se saranno pergamene, tavolette incise o pittogrammi in una caverna.»

«Davvero confortante…»

«Però sono quasi sicuro che troveremo qualcosa!» si affrettò ad aggiungere. «Durante il mio apprendistato da chierico, ho potuto visitare la biblioteca di Theopolis, e lì ci sono moltissimi testi antichi. Alcuni parlano di popolazioni che si sono ribellate ai Primi Dei e che per questo sono state sterminate. Secondo i testi più importanti, ogni prova della loro esistenza è stata distrutta, ma ho trovato delle lettere secondo cui alcuni superstiti si sono rifugiati all’estremo sud, in territori impervi dove hanno fatto perdere le loro tracce. So che non è molto, ma se riuscissimo a trovare qualcosa, sarebbe una scoperta rivoluzionaria. Potremmo addirittura incontrare i discendenti di quelle popolazioni!»

Tenko, interessata più a distruggere il Clero che a scovare reperti, non parve molto entusiasta. «Spero tu abbia ragione. Ma questo come ci aiuta?»

«Beh, se riuscissimo a dimostrare le menzogne del Clero, allora la popolazione comincerebbe a dubitare degli dei e alcuni inizierebbero ad appoggiarci. Già adesso ci sono diverse incongruenze riguardo la genesi del mondo, quindi è chiaro che non ci vogliono dire tutta la verità. Potrebbero addirittura essere tutte menzogne! Ma non è tutto: leggendo i testi antichi, risulta evidente quanto gli dei siano ossessionati dall’eliminare gli eretici e assicurarsi quanti più fedeli possibile. E sono sicuro che non si tratta solo di vanità. La mia teoria è che ci sia un rapporto tra un dio e i suoi fedeli: più ne ha, e meglio è per lui. Se no perché un essere onnipotente dovrebbe preoccuparsi di ricevere quotidianamente preghiere e sacrifici?»

La demone, abituata a usare più le mani che il cervello, si limitò a un mugugno d’assenso. Poi le venne un’idea: «È per questo che gli dei si combattono a vicenda? Per avere più fedeli?»

Zabar parve stupito. «Come fai a sapere degli scontri fra gli dei?»

«Me l’ha detto un’ex guardia. Tu ne sai qualcosa?»

«Sono un semplice chierico, ma ho ascoltato i sacerdoti mentre ne parlavano e ho letto varie lettere. Comunque sì, credo sia questo il vero motivo che sta dietro agli scontri fra gli dei. All’inizio, al tempo dei Primi Dei, ogni città aveva un sacerdote per ogni dio, poi però sono arrivati man mano altri dei. Immagino che alcuni fra i Primi Dei abbiano temuto di perdere fedeli, e per questo si sono opposti, mentre altri hanno appoggiato i nuovi arrivati. Alla fine si sono formate delle fazioni che, per farla breve, si sono spartite il mondo.»

«Aspetta, ma questi altri dei da dove sono arrivati?»

Zabar allargò le braccia. «Non lo so. Nemmeno nei testi antichi viene specificato, però dicono che alcuni fra i nuovi dei avevano legami con uno o più fra i Primi Dei. È una delle incongruenze di cui ti parlavo. Magari a sud troveremo qualche informazione anche su questo.»

Tenko, sempre più confusa, sollevò le sopracciglia con aria quasi rassegnata. «Io però volevo capire come sconfiggere un inquisitore.»

«Beh, tieni presente che i poteri degli inquisitori derivano dagli dei, quindi indebolire gli dei equivale a indebolire gli inquisitori.»

La demone fece un poco convinto mugugno d’assenso. «E non hai niente di più… immediato? A proposito: Euandros… l’ex guardia, mi ha detto che una dea è stata uccisa. È vero?»

Zabar, di nuovo colpito, annuì. «Sì, è vero. E mi stupisce che una semplice guardia ne sia a conoscenza.»

«In ogni caso sai come hanno fatto a ucciderla? Se hanno usato una qualche arma, magari possiamo andarla a prendere.»

«Sarò sincero, non ho idea di come abbiano fatto. E in ogni caso ci sarebbero diversi problemi, ad esempio, se anche quest’arma esistesse, potrebbe essere stata distrutta, o potrebbe aver perso i suoi poteri. E poi il fatto è successo ad Artia: sarebbe un viaggio lunghissimo.»

«Artia?»

«L’altro continente» confermò Zabar, stupito dalla domanda della demone. «Il mondo è fatto di due continenti: Artia a nord e Meridia a sud. Noi siamo a Meridia.»

Tenko si voltò dall’altra parte, visibilmente seccata. «Scusa se non ho studiato i libri del Clero!»

Il chierico capì di aver fatto proprio ciò che si era ripromesso di non fare, così provò a rimediare: «No, scusa tu… Io… Insomma, abbiamo seguito strade diverse, ma proprio per questo vorrei… beh, che ci aiutassimo a vicenda. Io non sono bravo a combattere, però posso darti le informazioni che ho raccolto.»

«Mmh…»

«A questo proposito, dicevi che vorresti un modo più veloce per sconfiggere gli inquisitori. Beh, un mio amico sta lavorando a un progetto del genere: vuole replicare la benedizione di un dio su una persona normale. Senza bisogno del dio, ovviamente.»

«E perché non l’hai detto subito?!» lo interruppe Tenko, felice di sentire qualcosa che non implicava ricerche o deduzioni.

«Beh, perché l’ultima volta che mi ha mandato una lettera era ancora molto lontano dalla soluzione. E poi pensaci: se anche la sua ricerca avesse successo, potremmo sconfiggere al massimo qualche inquisitore. Al contrario, se a sud riusciremo a trovare quello che penso, allora potremo sconfiggere tutto il Clero!»

Tenko si concesse qualche momento per riflettere. Lei era abituata a combattere solo i nemici che aveva di fronte, ma probabilmente Zabar aveva ragione. «Comunque non possiamo andare prima da lui? Hai detto che il nostro sarà un lungo viaggio: possiamo fare una deviazione.»

Il chierico fece un sospiro di rassegnazione. «D’accordo, penso si possa fare. Ma non farti troppe illusioni. E in ogni caso la nostra prossima tappa è la stessa.»

«Perché? Dove stiamo andando?»

Zabar capì di essere riuscito a riconquistare la fiducia – o per lo meno l’interesse – di Tenko, così si concesse un po’ di mistero: «Aspetta e vedrai.»

Continuarono a viaggiare fino a quando il sole raggiunse lo zenit, si fermarono per mangiare e far riposare gli ippolafi, dopodiché ripresero la loro marcia, diretti verso un’altura boscosa.

Era tardo pomeriggio quando Zabar scese dalla sua cavalcatura. Controllò i dintorni, quindi chiese a Tenko di seguirlo.

«Lascia qui lo zaino, ma portati le armi.»

«Cosa devo aspettarmi?» chiese la demone.

«Ancora un momento e lo saprai.»

Il chierico fece strada tra la vegetazione, attraversarono uno stretto passaggio a ridosso di una ripida parete di terra e si appostarono dietro un cespuglio.

Tenko si guardò intorno, attese, ma non vedeva nulla di rilevante. «Ebbene?»

«Un momento…» borbottò Zabar, lo sguardo che spaziava tra il cielo e la foresta. «Dovrebbe essere qui…»

Un rumore li raggiunse: sembrava il vento, ma aveva un ritmo troppo netto e regolare. Poco dopo le chiome degli alberi cominciarono a scrosciare, udirono un verso acuto, da rapace, e subito dopo un grifone atterrò davanti a loro. Era distante meno di dieci metri, grande e maestoso, con delle forti ali di penne grigie. Tali animali preferivano stare lontani dai centri abitati, infatti per loro le persone costituivano una minaccia. Non che fossero indifesi: durante la caccia potevano contare su un’ottima vista, un becco aguzzo e quattro zampe dotate di lunghi artigli.

Tenko, stupita, indicò l’animale. «Quello?»

«Esatto. Se usassimo gli ippolafi, ci metteremmo una vita per arrivare a sud. E anche il mio amico dista giorni di viaggio.»

«Ok, ma non mi sembra tanto addomesticato…»

«Per questo ti ho detto di portare le armi.»

Attirato dalle loro voci, il grifone si girò verso di loro.

«Non intendo affrontare quel coso!» imprecò Tenko, sforzandosi di parlare a bassa voce.

«Non ti preoccupare, non voglio combatterlo: userò un incantesimo e lo domerò.»

L’animale aveva cominciato ad avvicinarsi, lo sguardo fisso sul cespuglio dietro cui erano nascosti.

«Sicuro?»

Lui annuì. «Non ricordi? La mia famiglia doma animali da generazioni.»

Tenko guardò un’ultima volta il grifone, sempre più vicino. Impugnò spada e frusta, e si voltò verso Zabar. «Sarà meglio per te che funzioni.»


Note dell’autore

Ben ritrovati!

Per una volta ho deciso di mettere da parte l’azione per concentrarmi sulla lore che sta dietro alle avventure di Tenko. Raémia ha una sua storia, ma gli dei non sembrano interessati a rivelarla. O almeno non prima di averla debitamente “corretta”.

In realtà credo di aver inserito più domande che risposte, ma col tempo (e i capitoli XD) avrò modo di svelare tutti i misteri.


Tornando alla storia, Tenko è riuscita a convincere Zabar a fare una deviazione. Forse l’amico del chierico potrà dare loro qualche nuova arma con cui affrontare gli inquisitori. Prima però bisogna raggiungerlo, e farlo su un ippolafo li rallenterebbe troppo (Meridia è un continente, non un regno). Volare su un grifone sembra la soluzione ai loro problemi, se non fosse che il pennuto in questione deve essere prima addomesticato.

Zabar è convinto di farcela, ma ovviamente la demone ha i suoi dubbi. Come al solito tra un paio di settimane scoprirete chi ha ragione ;)

A presto! ^.^


Segui Project Crossover: facebook, twitter, feed RSS e newsletter!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Ghost Writer TNCS