Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche.
CAPITOLO 28
Vie Profonde,
strade e città
sotterranee create dai nani che si estendevano per tutto il Thedas,
ormai
abbandonate e distrutte. Il solo ricordo mi disgustava, la marea di
Prole
Oscura che avevo affrontato l’ultima volta non aumentava il
mio desiderio di
mettermi all’opera, non so come facciano i
durgen’len.
Mi stavo recando
alla forgia, non
passavo spesso da quella parte del tempio, dovevo incontrare il fabbro.
Come
suggerito da Solas avevo bisogno di un’armatura nuova e
volevo una cote per i
pugnali. Delle mie armi me ne occupavo sempre personalmente non volevo
farle
toccare ad altri, oltre che rare sono uniche nel loro genere, non solo
per i
materiali con cui sono fatte, ma anche le rune incastonate hanno un
valore
considerevole.
Il focolare
emanava un forte calore,
vari macchinari più o meno complessi per creare armi e
armature erano disposti
vicino alle pareti lasciando un unico tavolo al centro. Chino su di
esso un
elfo alquanto robusto concentrato su dei fogli, mi avvicinai attirando
la sua
attenzione. Occhi di un azzurro chiaro, capelli biondi non troppo
lunghi
trattenuti in una piccola coda, i miei marchi ben evidenti sul viso
come quelli
di Abelas, uno degli elfi del tempio.
-Mia signora,
stavo proprio pensando a
voi, il mio nome è Assan- si presentò con un
sorriso che ricambiai
-Un nome adatto
per la tua mansione, è
un piacere per me-
Iniziò
a squadrarmi da capo a piedi. Presa
alla sprovvista per quel comportamento, sentii le guance scaldarsi
-C’è
qualcosa che non va?-
-Nulla, mia
signora, perdonatemi per
avervi messa in imbarazzo, stavo solo ammirando la vostra struttura
fisica, siete
una maga, ma anche una ladra e questo si nota. Solo stando ferma
mantenete una
posizione che un mago, anche se ben addestrato come Fen’harel
o Abelas non terrebbe,
questo è reduce dagli allenamenti che vi sono stati
impartiti e se posso dirlo
vi da un vantaggio-
Ero sorpresa
dall’analisi appena fatta
solo con qualche secondo a disposizione -Capisco…-
-Fen’harel
mi ha fatto sapere
che vi serve un’armatura nuova e che
infondete il mana nelle armi che utilizzate. È la prima
volta che ho il piacere
di lavorare con qualcuno con questa capacità, è
molto rara, di solito i maghi
usano delle lame spirituali, quello che fate voi è un
po’ diverso. Non create
una lama perché già l’avete, ma unite
il vostro potere trasformandone il
materiale con cui è fatta, cambiandone la resistenza e la
natura stessa. I
pugnali diventano un prolungamento delle vostre mani. Potete tagliare
qualunque
cosa- disse con entusiasmo
-Me
l’avevano detto, ma da quello che
mi stai dicendo sembra che abbia solo delle qualità positive
e le negative?-
domandai curiosa
Sospirò
e incrociò le braccia al petto
-Le negative fanno pagare care le distrazioni. Ogni volta che infondete
il
mana, create un collegamento molto profondo. Come avrete notato non
tutti i
materiali sopportano un trattamento
del
genere, e si sfaldano, quindi se perdete le vostre armi per qualunque
motivo
non potete usarne altre nello stesso modo. Un altro aspetto non proprio
piacevole è che se dovessero spezzarsi mentre le state
usando lo percepirete
come un dolore fisico, come se vi rompessero un braccio per fare un
esempio-
spiegò serio
Magnifico -Se
è un dolore così forte
rischierei di perdere i sensi mentre combatto…- non posso
rischiare una cosa
del genere, vorrebbe dire la morte
-Esatto-
confermando la conclusione a
cui ero arrivata. Ora ero nervosa, quasi il gioco non vale la candela
-Soluzioni
per ridurre questa cosa?- chiesi speranzosa
Negò
con un cenno della testa -Posso
solo migliorare i vostri pugnali, ma per spezzarli servirebbe una forza
devastante-
-Evanuris?-
Al solo
nominarli la sua espressione
cambiò, era spaventato -Loro… non avrebbero
problemi-
Come pensavo
-Tra di loro c’è qualcuno
con la mia stessa abilità?-
-Non lo so, mi
dispiace, forse il mio
predecessore avrebbe potuto risponderle, ma è morto qualche
anno fa quando il
tempio è stato assaltato da Corypheus- rispose mortificato.
Sospirai
profondamente -Delle vostre lame ce ne occuperemo dopo, ora vorrei
concentrarmi
sull’armatura-
Annuii con un
cenno del capo -Hai già
qualcosa in mente?-
Indicò
i fogli -Diciamo di sì, ho
fatto qualche prova e un’idea sui materiali da
usare…- li osservai c’erano vari
schizzi e appunti, si occupava anche della parte estetica notai.
Qualche altro
foglio raffigurava invece un’armatura maschile che riconobbi
immediatamente, lo
presi studiandolo -Ti sei occupato anche di quella di
Fen’harel?-
Assentì
con un cenno del capo -Sto
apportando qualche miglioria- lo posai e la mia attenzione fu attirata
da uno
schizzo, esteticamente richiamava la sua, ma
il metallo dorato era presente solo sul
petto, bracciali e gambali, il resto era in pelle di drago -Questa non
è niente
male-
Sorrise
compiaciuto -Speravo potesse
essere di vostro gradimento, ho ridotto la presenza del metallo solo
nei punti
essenziali per…-
-Per eliminare
qualunque rumore
causato dal movimento- conclusi, infatti ci mancava solo di rischiare
di morire
per un’armatura cigolante, anche se belle le evitavo il
più possibile visto che
anche la pesantezza che ne conseguiva non mi avrebbe aiutato in fatto
di
velocità -Perché in pelle di drago? So che
è un materiale ottimo, ma ha qualche
significato?- avendone uno al mio servizio indossarne la pelle poteva
non
essere una grande idea.
-La Mythal
precedente preferiva questi
materiali, diceva che la rappresentano,
ma se voi volete cambiare, penserò a
qualcos’altro- fissai il progetto
che avevo di fronte e ne passai sopra un dito assorta. Un drago, ma io
sono un
lupo. No, sono entrambi e me ne ero accorta negli ultimi piacevoli
sogni creati
da Solas. Nella mia forma da lupo con il mantello bianco, mi ero
riflessa nello
specchio d’acqua del piccolo lago. Le mie iridi sempre di un
viola ametista,
erano invece di un vivido color ambra con le pupille ristrette a due
fessure. I
cambiamenti dell’essere diventata Mythal continuavano. Solas
a riguardo non mi
aveva mai detto niente, ma anche io dei suoi occhi color rubino non
avevo nulla
di cui lamentarmi, anzi lo trovavo affascinante.
Mi schiarii la voce -No, va bene così, solo
non dorata. Devo passare inosservata, il restare nell’ombra
è essenziale-
-Come
desiderate. Ho preparato dei
pezzi di prova, se volete andare in quella stanza potrete cambiarvi, vi
aspetterò qui-
Assentii con un
cenno del capo ed
entrai nella stanza adiacente. Sul tavolo l’armatura, ne
osservai attentamente
i componenti, sembrava già fin troppo rifinita per essere
solo una prova. Mi
cambiai ed uscii. Rimase compiaciuto e mi girò intorno
osservandomi
attentamente -Come la sentite?-
-Perfetta, sei
sicuro che non sia
definitiva?- domandai guardandomi anche io. Ho un debole per queste
cose, mi
piace indossare armature nuove, come provare qualsiasi lama in
qualunque forma
siano, dalle classiche alle più strane, dalle più
massicce alle più leggere.
Anche Elen ha la stessa passione e quando eravamo piccole si finiva per
litigare su chi dovesse provare per prima una nuova arma, finendo a
rincorrersi
per mezzo campo.
Ridacchiò
-Assolutamente, i materiali
non sono quelli giusti e neanche le rifiniture- si avvicinò
di fronte a me
controllandone le giunture. Abbassai lo sguardo, era troppo vicino, un
senso di
fastidio mi si insinuò.
-Come sta
andando?- vidi Assan
irrigidirsi nervoso, allontanarsi e voltarsi verso Solas, che con un
fugace
sguardo duro lo squadrò, per poi rivolgersi a me con un
sorriso come se nulla
fosse e non aspettandosi una risposta da lui.
-Tutto bene,
cosa ci fai qui? Mi tieni
d’occhio?- scherzai
Il ragazzo
salutò Solas con un cenno
del capo -Fen’harel, stavo facendo provare la bozza
dell’armatura e sembra già
andare bene, per quella definitiva non ci vorrà molto. Anche
per la vostra
basta qualche modifica ed è pronta, se vuole passare
più tardi a provarla-
-Ottimo lavoro,
Assan- rispose con
fare pacato e distaccato. Che gli prende? Lo osservai attentamente,
continuava
a rivolgersi a me, non degnandolo di uno sguardo.
-Mia signora, se
vuole può andare a
cambiarsi, ho tutto quello che mi serve- lo vedevo teso e non parlava
con la
stessa sicurezza dimostrata prima.
-Vengo anche io,
ti aiuto- lo guardai
interrogativa. Entrammo nella stanza.
Cominciai a
slacciare le cinghie, mi
si avvicinò aiutandomi, non parlava. Una volta finito e
prima che potessi
rivestirmi, mi strinse a sé. -Sei strano, qualcosa non va?-
domandai attenta
-Assan
è un bravo ragazzo, ma è
giovane- affermò in tono serio
-Giovane?- come
poteva una guardia del
tempio essere giovane?
-Ha la mia
stessa età di quando mi hai
visto saltare giù dalle mura a Skyhold-
Ridacchiai, sta
pensando che mi stesse
facendo la corte? -Lo sai che me la so cavare da sola, vero?-
Sorrise -Lo so
benissimo, ma per un
controllo delle giunture ti era troppo vicino e la sua reazione quando
ho
annunciato la mia presenza è stata insolita-
-Già,
il mantenere le distanze è fondamentale,
ma cosa avrei dovuto fare io quando Míriel ti stava
così attaccata che sembrava
ti seguisse ovunque?-
Ridacchiò
-Non mi si è mai avvicinata
tanto-
-Posso
rivestirmi?- avevo indosso solo
la biancheria e la stanza era fredda. Si chinò e mi
baciò con passione,
insinuandosi con la lingua, accarezzandomi il palato. Ci staccammo
senza fiato
-Ora sì-
Mi leccai le
labbra -Stai facendo il
giovane arrogante che ho visto nei ricordi?-
Sorrise
malizioso -Forse…- ridacchiai e
mi lasciò andare, indossai gli abiti che avevo abbandonato
su una sedia e
uscimmo.
Assan stava
ancora guardando i suoi
appunti con fare pensieroso, sentendoci si voltò e sorrise
ad entrambi anche se
lo vedevo ancora teso e studiava Solas attento. Al contrario lui invece
sembrava indifferente, sospirai. -Vhenan, non hai detto che dovevi
andare?-
domandai, mi rivolse un’espressione confusa, veloce lo presi
dal bavero tirandolo
e chinandolo su di me, lo baciai con fare possessivo. -Vero?- incalzai,
sentivo
ora intenso lo sguardo del fabbro su entrambi. Sorrise -Hai ragione- mi
guardò
le labbra, ma si trattenne ed uscì.
Riguardai Assan
era in imbarazzo. Dovrei
aver reciso qualunque suo desiderio sul nascere, avevo chiaramente
espresso la
mia preferenza, feci finta di nulla -Ritornando ai pugnali, come puoi
migliorarli per quell’inconveniente spiacevole?-
Si
schiarì la voce -Subito, potrei
vedere le lame?-
Li estrassi dai
foderi e glieli porsi,
ne studiò ogni centimetro dall’impugnatura alla
lama, soffermandosi sulle rune.
-Sono perfetti, bilanciati benissimo, ma suggerirei un paio di
potenziamenti.
Li posso applicare subito, per primo affilerò ulteriormente
le lame, ma verrà
fatto con la magia. Per secondo li immergerò in un liquido
speciale, farà in
modo di rafforzarli ancora e che funzionino correttamente solo presi in
mano da
voi. Il mio predecessore e mentore non saltava mai questi due passaggi
erano
essenziali per le armi degli Evanuris, se no non resisterebbero ai
colpi-
Assentii con un
cenno del capo -Fai
quello che ritieni opportuno Assan-
Abbozzò
un sorriso e fissò i pugnali,
ne prese in mano uno con la sinistra dall’impugnatura e vidi
l’indice e il
pollice della mano destra illuminarsi.
Li passò sul filo della lama lentamente come se niente
fosse. Era concentrato
su quello che stava facendo, il bagliore emanato dalla magia si
specchiava
nelle sue iridi chiare. Il filo della lama ora rifletteva una luce
particolare.
Passò all’altro pugnale imitando il gesto
precedente.
-L’affilatura
è stata fatta, ora
passiamo al secondo passaggio- si voltò e in un recipiente
riversò diverse sostanze
e ne infuse della magia -Mia signora, deve infondere il suo mana ora-
mi
avvicinai e lo feci, la sostanza da azzurra passò ad un
rosso scarlatto per poi
ritornare inerte -Perfetto- prese i pugnali e li immerse -Ci
vorrà qualche
minuto, glieli porterò quando saranno pronti, se ha altre
mansioni può andare-
-Aspetterò
qua fuori-
Uscii, ritrovai
Solas appoggiato ad
una colonna con un foglio in mano e assorto a guardare Abelas che
impartiva
delle lezioni ad Elen. -Sei qui? Il mio gesto mi pare fosse chiaro per
entrambi- affermai
Fece un
sorrisetto -Chiarissimo, stavo
guardando quei due-
Mi accostai a
Solas. Vedevo entrambi
concentrati, lei sorrideva, lui mi sembrava meno rigido del solito e
abbozzava
qualche sorriso. -Sta andando bene?- domandai curiosa,
l’ultima volta Elen non
mi aveva detto più nulla.
-Penso di
sì, Abelas lo vedo più perso
nei suoi pensieri e mi è capitato di notare che è
distratto quando c’è nei
paraggi tua sorella-
Distesi le
labbra in un sorriso -Ne
sono contenta, è sempre troppo severo con se stesso. Cerca
di carpire
informazioni dal tuo amico che Elen è strana-
Ridacchiò
-Se tua sorella è strana,
Abelas mi pare alquanto confuso, non l’ho mai visto avere
dell’interesse verso
una donna… bhe diciamo dell’interesse in generale.
Il suo dovere nei confronti
di Myhtal è sempre venuto prima di tutto. Infatti si
è guadagnato la posizione
di comando che aveva al tempio molto velocemente-
-Molto
velocemente in che senso?-
domandai curiosa e fissai Abelas sotto al suo inseparabile cappuccio
che non
spostava minimamente l’attenzione da Elen
-Nel senso che
io saltavo giù dai
bastioni e lui gestiva già quasi buona parte del tempio da
solo- risi e si
voltò verso di me con un leggero sorriso -Prima o poi
però si renderà conto di
un ostacolo non facile da superare- lo vedevo assorto -Un problema con
cui ho
avuto a che fare anche io con te- fece una pausa e li
osservò di nuovo -Lei non
è immortale, potrebbe tirarsi indietro ad un certo punto, ma
penso che me ne
parlerà-
Lo guardai
dolcemente -Non ne abbiamo
mai parlato, visto che poi tutto si è risolto-
-Per nostra
fortuna almeno questo ostacolo
ci è stato risparmiato- rispose serio
Da quando avevo
scoperto la sua
immortalità avevo dato molto più peso al tempo
che passava di quanto avessi mai
fatto prima. Io invecchiavo e lui invece non sarebbe cambiato di un
giorno. Non
è giusto, avevo pensato più volte. Non lo
accettavo e mai l’avrei fatto. Poi una
scelta che aveva cambiato tutto, ma che in verità sotto
quell’aspetto non aveva
cambiato niente.
-Lei non si
tirerà indietro- dissi
osservando Elen che sorrideva di rimando al Abelas, con gli occhi
emozionati e
le guance leggermente rosse -Starà già cercando
di non pensarci troppo, ma il
tempo che passa è crudele… un giorno magari
cambierà idea-
-In che modo?-
domandò attento. Lo guardai
con la coda dell’occhio. Lui non poteva sapere cosa volesse
dire essere
consapevole da quando nasci che un giorno presto o tardi sicuramente
morirai,
se si è fortunati di vecchiaia. Un immortale basta che non
si faccia uccidere. -Sai
io amo passare il mio tempo con te. Elen ama passare il suo tempo con
Abelas e
lui le sta facendo il più bel regalo della sua vita, anche
se non sarà eterno-
Mi
guardò di nuovo dolcemente -E
questo basta?- domandò, ma vedevo riflessa già la
risposta nei suoi occhi. Mi spostai
appoggiandomi con la schiena da parte a lui alla colonna -No, ma lo si
fa bastare,
perché non si può cambiare. Lo si accetta
perché ci sono cose più importanti-
mi passai una mano tra i capelli -Sempre se poi vada a finire bene tra
i due-
-Dubiti che vada
finire bene?-
Sorrisi -Io
spero che vada a finire
bene, ma succedono tante cose, basta guardare noi due-
Sorpreso
abbozzò un sorriso -Noi siamo
sempre stati innamorati l’uno dell’altro, no?-
-Se avessi preso
decisioni differenti
ora non saremo qua, anche il solo non accettare la tua natura avrebbe
cambiato
tutto… ma non mi importa, voglio starti vicino e basta. Ti
amo- Si rigirò verso
di me e mi bloccò contro la colonna, gli occhi ardevano,
sorrisi.
-Siete sempre a
fare effusioni voi due?-
Ci voltammo
-Anche tu Elen a quanto
effusioni ti stai dando da fare, ho visto-
Ridacchiò
-Non al livello delle vostre
per adesso- Abelas era rimasto vicino al campo di allenamento e
guardava
assorto l’arco che teneva in mano -Serve qualcosa?- domandai
-Vorrei che
facessi vedere al mio…-
tossì -Ehm… ad Abelas quel tiro fenomenale che
hai fatto al clan-
-Se posso
chiedere… perché? Mica devo
fare io colpo-
-Non
è per quello! Te l’ho detto, fai
paura e vorrei che ce lo mostrassi- disse speranzosa
-Cosa hai fatto
al clan?- domandò
curioso Solas
Sospirai
-Ho… spezzato la freccia… che
era già presente nel centro-
Mi
guardò sorpreso -Questo non me
l’avevi detto, ora voglio vederlo anche io-
Lo fissai
divertita -Non dovrebbe
essere una novità per te…- insinuai, non potevo
dimenticare quello che avevo
appreso dai ricordi di Mythal. Crudele da parte mia rinfacciarglielo?
Forse e
magari anche un po’ infastidita per essere simile ad Andruil.
Era perplesso e
incredulo davanti a quella mia affermazione -Non è mai stato
minimamente simile
al rapporto che abbiano noi ora…- rispose piccato
-Mmm…
va bene… vi aspettiamo…- proferì
Elen esitante per poi raggiungere Abelas
-E che rapporto
era?- domandai con
sfida, mi fissò serio -Lo vuoi davvero sapere?-
domandò infastidito per quella
mia insistenza. Aspettai che continuasse fissando i miei amati occhi
grigi,
distolse lo sguardo a disagio, sospirò per poi riguardarmi
-Solo sesso. Gli
importava solo quello, non ha mai provato nulla per me. E alla fine mi
sono
reso conto che la mia era solo una stupida cotta, come aveva accennato
Mythal-
disse seccato. Abbozzai un sorriso, adoro che mi conceda tutta questa
fiducia,
soprattutto su un argomento del genere, ma avevo bisogno di sapere. In
poche
parole era stato usato, motivo in più per odiarla. Aveva
fatto del male al mio
vhenan e se ne avrò l’occasione mi
occuperò io di Andruil.
Gli posai un fugace bacio sulla guancia,
incatenò le sue iridi alle mie sorpreso -Buono a sapersi,
preferisco sentirlo
da te, che da lei, perché so che succederà e lo
sai anche tu. Grazie ma’arlath.
Ora andiamo-
Feci per
muovermi, ma venni bloccata,
mi accarezzò il viso -Se dovesse toccarti la
ucciderò- era completamente serio,
presi la sua mano e la strinsi tra le mie -Solo se mi tocca? Pensavo
fosse già
in lista come tutti gli altri- replicai decisa. Sorrise lievemente, gli
occhi
ardevano d’amore e si spostò per lasciarmi passare.
Durgen’len:
figli della pietra
Assan: freccia
Lo so, non succede granchè in questo capitolo, ma dovevo dare qualche informazione. Lo spiacevole inconveniente sui pugnali non piace neanche a me, ma sembrava troppo bello.Elen sta ancora in silenzio su Abelas, ma si è interrotta sul dire qualcosa...
Verso la fine su Andruil la nostra Yen è stata un po' arrogante, forse se lo può permettere... o forse no...
Nel prossimo capitolo ci sarà più movimento, promesso!