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Autore: PrimbloodyBlack    07/10/2018    1 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Skye faceva parte di una della famiglie più importanti del regno. Suo padre, braccio destro del re, l'aveva educata ad una vita di sfarzo e lusso. Tutto ciò che voleva era suo, le bastava solo chiedere. Ma l'unica cosa che lei voleva era l'unica che non gli era concessa. Essere libera.
Dopo la morte della madre Margaret, il padre sprofondato nella depressione, aveva riposto tutto il suo amore morboso verso la figlia. La teneva chiusa nell' enorme dimora impedendole di uscire e quindi di cercare marito. Aveva ormai raggiunto i diciassette anni ed ogni donna della sua società aspirava ad uno sfarzoso matrimonio. Ma a lei fu negato anche di amare. Tentò più volte di fuggire ma sempre in vano.
Solo una volta si era avvicinata alla libertà ma un incontro alquanto magico aveva cambiato tutto.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Skye venne lasciata da sola nella più totale confusione.

Quella ragazza io l'ho già vista.

"Cavolo che mal di testa." disse massaggiandosi le tempie. "Mi sembra di impazzire."

Si guardò attorno. Era una stanza molto ricca di erbe e medicinali. Vi era una scrivania in legno, così come le pareti. Tutto in legno. Quando vide che accanto al letto c'era una finestra, si affacciò e vide sotto la casa una strada che brulicava di persone intente a comprare al mercato. Cercò di trovare qualche punto di riferimento per capire in quale città del regno si trovasse, ma non c'era nulla, ne uno stemma, ne un monumento che le desse qualche indirizzo. Poi sentì la porta aprirsi.

"Ehi!" vide una testa sbucare dalla porta. "Come stai?" chiese entrando nella stanza.

Eccola di nuovo, pensò Skye, quella ragazza. La cosa che la colpì fu il fatto che indossava una strana armatura in cuoio. Questa le proteggeva le spalle e il seno destro, lasciando la pancia e la maggior parte della schiena vulnerabili. Indossava anche una cintura nel quale doveva essere appesa una spada che al momento non c'era. Teneva i capelli castani raccolti in una scombinata treccia, fatta sicuramente velocemente e poco prima. La pelle abbronzata mostrava chiari segni di combattimento, come la cicatrice sul sopracciglio che quasi raggiungeva l'occhio, qualche altro graffio sul viso, e specialmente altre cicatrici più o meno evidenti sulle braccia.

"Stordita, confusa e con il mal di testa." rispose tranquillamente. Voleva cercare in tutti i modi di instaurare un dialogo con lei. Voleva sapere dove si trovava, se sapevano chi era e se l'avrebbero riportata a casa.

"Be' " sorrise, "sembra che va bene allora" disse la ragazza ridendo.

Di nuovo Skye si perse in quello sguardo ma cerco di continuare la conversazione. "Dove mi trovo?"

"Ti trovi a casa mia a Border Leaf." rispose avvicinandosi al letto. Skye ritirò i piedi così che la ragazza potesse sedersi. "Grazie."

"Non ho mai sentito parlare di questa città." disse curiosa.

"Questo perché ci troviamo all'entrata del bosco del... regno fatato" disse lentamente per farle capire che era seria. Ma Skye rise non credendo alla sue parole. "Non sto scherzando" disse seria. "Capisco che può sembrarti strano, ma non ti trovi più nel tuo mondo."

"Che cosa?" disse la ragazza perdendo il sorriso. Si guardò nuovamente a torno e ignorando Thalia si affacciò nuovamente alla finestra. Fu in quel momento che notò qualcosa, una lupo di mastodontiche dimensioni camminava tranquillo tra la gente. "Che cos'è quello?" chiese tenendo la voce bassa, come se avesse paura che potesse sentirla.

"Esattamente quello che vedi." rispose, "ma non devi avere paura." le sorrise rassicurandola.

"Io non capisco," bisbiglio mettendosi le mani in testa, "come ci soni arrivata qui?"

"Attraverso il bosco, il nostro villaggio ha il compito di sorvegliarlo per impedire alle creature maligne di entrare nel nostro regno." le spiegò cercando di sembrare più razionale possibile. Ma Skye rimase in silenzio scioccata con la bocca spalancata.

Poi dopo aver elaborato quelle informazioni rialzò gli occhi sulla ragazza e disse "Io vi ho già vista non è così?"

Thalia senza rispondere si alzò la maglietta mostrando una fascia che le circondava tutta la schiena. "Ti ringrazio per quello che hai fatto."

"Eravate voi... Sono tornata nel bosco per voi! " esclamò, "Cioè voglio dire... " diventò rossa per l'imbarazzo e Thalia se ne accorse.

"Puoi darmi anche del 'tu', tranquilla." la rassicurò con un sorriso. "Mi chiamo Thalia."

"Io sono Skye."

"Bene Skye," si alzò, "ti porto la cena e poi potrai farmi tutte le domande che desideri."

Skye la seguì con gli occhi finché non chiuse la porta. Si sentiva strana, ma non in modo negativo, e questo la spaventava. Si sentiva in dovere di aver paura, ma non era così. Era preoccupata perché si trovava in un posto che non conosceva, ma provava questa strana sensazione di benessere a cui non riusciva a dargli una spiegazione.

Dopo aver cenato con della strana carne e verdura, una miriade di domande le giravano in testa ma diede voce solo ad una. "Tu sei un lupo?"

"Si, sono un Licantropo della classe Mutaforma." già con quella frase, Skye entrò in confusione. "Siamo metà umani e metà lupi." le spiegò. "Tutti quelli del villaggio lo sono. È la nostra maledizione."

Skue corrugò le sopracciglia con quell'ultima frase e curiosa chiese, "Cosa intendi per maledizione?

"Secoli or sono venne attuato un'esperimento, far entrare nel regno fatato degli umani e vedere se la convivenza era possibile. Alcuni di noi facevano parte di un credo, convinti nell'esistenza di un entità superiore e regolatrice. Praticamente quello che voi chiamate Dio." Skye annui accondiscendente. "Ma era mal visto dalla regina, ci ritenne degli stregoni che invocavano forze maligne. Ovviamente non era così ma lei non diede ascolto." disse con un velo di rabbia. "Ci maledisse tutti. Ci diede questi corpi e ci diede il compito di impedire a qualsiasi entità maligna di oltrepassare il bosco. Inoltre siamo obbligati a vivere lontani dal regno in quanto siamo stati banditi."

Skye rimase in silenzio ad ascoltare incredula cosa Thalia le diceva. Conosceva bene quel sentimento asfissiante, di non poter andare dove si voleva, rinchiusa in un unico luogo.

"Mi dispiace. Ma posso capire cosa significa sentirsi in trappola." disse comprensiva.

"So bene che lo sai." mormorò distogliendo lo sguardo. Skye la guardò confusa. "Nulla lascia stare." disse sorridendo.

"Quando sono entrata nel bosco ho provato una sensazione. Era come se il mio istinto mi dicesse dove andare." le disse cercando delle spiegazioni.

È colpa mia... È stato davvero l'imprintinig allora, Pensò la Thalia.

"Ne parleremo più avanti." disse alzandosi cambiando umore. "Pensa a riposare. Domani incontrerai l'Alpha e il Gran Maestro. Spero che dormirai bene."

"A domani allora" disse con un velo di tristezza. Improvvisamente allungò la mano per afferrare quella dell'altra. Stupita dalla proprio reazione, si ritrasse e chiese scusa. 

Thalia fu esitante ma poi disse "Se vuoi resto con te."

Gli occhi della ragazza si illuminarono "Si mi farebbe piacere" 
Skye sentiva un gran legame con quella persona. Un legame che neanche lei riusciva a spiegare. "Finché non mi addormento."

Thalia si sedette a terra, appoggiando la schiena contro il letto, e la testa sul materasso. Skye si infilò nuovamente sotto le coperte, coprendosi quasi tutto il viso. Era imbarazzata ma si sentiva al sicuro. Al contrario Thalia era preoccupata, si sentiva in colpa. Sapeva che non sarebbe finita bene, a causa dell'imprinting sarebbero rimaste legate per sempre. E aveva paura per Skye, che si trovava al centro di qualcosa che neanche conosceva. Tutti quegli anni lontane l'avevano distrutta fin nell'animo. Aveva provato un gran dolore fisico e mentale che con gli anni era riuscita a gestire. Ma adesso Skye era lì, e lei da segugio qual era non avrebbe mai permesso alla sua preda di scappare.

 

|revisionato: 06/07/2020|

 

   
 
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