Cambiamenti
Ciao a tutti! Allora,
comincio col dire che sono molto felice:
lo scorso capitolo ha avuto successo! *me SO happy*. Prima di passare
alle
recensioni, lasciatemi ringraziarvi tutti per il sostegno che mi date!
Sia chi
mi classifica tra preferiti, seguiti, specialmente chi recensisce, e
anche solo
chi legge.
Silvia15: grazie!
Sono contenta che ti sia piaciuto, è uno dei miei
preferiti… eccoti il prossimo
capitolo!
francesca27: oh,
meno male che la lunghezza stavolta è migliorata! Mi scuso
ancora per la
brevità dei precedenti… questo capitolo stavolta
è per Mike, spero ti farà
contenta!
Norine: ciao cara! È
un altro capitolo di ricordi per aggiungere dettagli sulla vita di
Gabrielle,
dato che mi sembrava di lasciare il personaggio troppo senza un
passato. E
metterlo dal punto di vista di Edward agevolava perché
riuscivo a risparmiarmi
i cambi di focalizzazione… sono così contenta che
ti sia piaciuto così tanto!!!
Nemya: ma che
dispiacere e dispiacere, io sono felicissima della tua recensione! E
sono contenta
che la storia ti piaccia, grazie per i complimenti.
E ora vi lascio al capitolo!
Mike continuava
a fare avanti e indietro sul
tetto, instancabile. Se ne stava stufando, ma allo stesso tempo non
riusciva a
stare fermo.
Il motivo? La
Cullen. Si sentiva uno schifo per
averla fatta star male… ma insomma, lui che ci poteva fare?
Era un vampiro e
come tale a volte doveva dar sfogo a certi… istinti.
Oh e va bene! Si
era fatto prendere troppo la
mano. Ma che ci poteva fare adesso? Tornare di sotto a scusarsi?
“Non
sarebbe una cattiva idea.” gli disse la sua
coscienza. Erano sì le tre di notte, ma tanto i vampiri non
dormono! E il
giorno seguente avrebbe detto a Caius che la Cullen era a carico suo.
Non ne
poteva più di vederla contorcersi sotto il sorriso di
Jane…
Saltò
velocissimo dal tetto per atterrare in
perfetto equilibrio sul davanzale della propria finestra grazie alle
sue
capacità di vampiro. S’infilò nella sua
stanza e uscì nel corridoio cercando di
essere silenzioso.
Una domanda in
particolare però non ne voleva
sapere di uscirgli dalla mente: lui era sempre stato arrogante, e anche
un po’
perfidino. Come mai ora cominciava a preoccuparsi se i suoi gesti
intristivano
una prigioniera? E come mai gli importava tanto del perdono della
suddetta
prigioniera?
Accidenti. Lui
avrebbe dovuto essere contento di
farla star male. Era il suo carceriere, e aveva fatto il suo dovere.
Sarebbe
dovuto essere soddisfatto e fiero di aver compiuto il suo dovere, ma
invece…
Possibile che
“Dannie” gli… piacesse?
Ben presto
arrivò nella cripta. Dopo altri dieci
secondi di indecisione entrò nella cella, sentendosi come un
cane bastonato con
la coda tra le gambe.
La Cullen
semplicemente lo guardò, poi gli diede
la schiena.
Mike le si
avvicinò e la prese dolcemente per le
spalle, facendola girare in modo che potessero guardarsi negli occhi.
-Scusa.- disse
subito prima di perdere il coraggio.
-Non avrei dovuto.-
Colse
l’ombra di un sorriso tenero affacciarsi
sulle labbra della vampira, ma fu subito ripreso indietro. Poi lei si
liberò
dalla sua stretta gentile e si andò a distendere sulla
branda.
Lui, dal canto
suo, la raggiunse e le si sedette
accando, per terra. E cominciò a parlare.
-Sai, qui
è una noia. Non dico qui nella cella,
dico qui a Volterra. O non facciamo niente da mane a sera, o ci mandano
dall’altro capo del mondo a squartare qualcuno che ha
disubbidito a questa o a
quella clausola. Non sai che monotonia… e poi dobbiamo
sempre fare rapporto, e
a me tocca fare il lecchino a quell’arrogante di Caius.
Insomma, avrei
preferito Aro! Anche se Aro è inquietante con quella cosa
che come lo tocchi
può leggere qualunque pensiero… Marcus non sembra
male. Se sorridesse qualche
volta, ha sempre quella faccia da annoiato cronico. Insomma, capisco
che dopo
decenni passati a regnare sul mondo dei vampiri si cominci a soffrire
la
routine, ma perché non se ne va in vacanza? Che so, un
bell’atollo tropicale
isolato magari. Certo, non avrebbe umani da mordere però
potrebbe anche vivere
di selvaggina o squali per qualche giorno! Mica gli cambierebbe tanto
la vita,
no? Invece Caius dovrebbe proprio andarsene a quel paese e non tornare.
Oh, lui
se non fa un massacro non è contento. Mi sa che quei
fratelli sono tutti un po’
pazzi, sai? O c’è del marcio in famiglia, oppure
è l’età! Dal canto mio spero
che sia una questione di geni, sennò t’immagini
diventare come loro? Oh, io
piuttosto mi suicido! E non ti ho ancora detto che__-
-Ma tu non taci
mai?- lo interruppe infine la
Cullen guardandolo. E sorrideva.
-Beh, se tu non
parli qualcuno lo dovrà pur
fare, no?- ribattè lui sorprendendosi di quanto fosse bello
quel sorriso.
-Visto che vuoi
parlare perché non mi racconti
la tua storia?- chiese. Era sinceramente curiosa di saperne di
più…
-Mah, non
è molto interessante sai? Praticamente
io ero nel gruppo che era stato pescato come pranzo quel giorni
di… quattro
anni fa credo. Insomma, i Volturi hanno questa vampira particolare,
Arianna,
che prevede quale potere avrà un umano se verrà
trasformato. Eravamo passati
tutti davanti a lei all’entrata, e mi aveva inquadrato come
“seduttore”. È un
potere particolare, poco diffuso. E così Aro il
Collezionista ha deciso che
avrei potuto fare un buon servitore, quindi mi ha tenuto. The end.-
La vampira rise
divertita dalla capacità di
sintesi che aveva dimostrato.
-Com’è
andata a te, invece?-
Lei
s’irrigidì improvvisamente, come colpita da
una scossa elettrica. Mike allungò le dita a stringere la
sua mano, cercando di
trasmetterle forza e sicurezza. Lo guardò, sorpresa.
Sentì
una scossa irradiarsi lungo i suoi
polpastrelli, là dove era a contatto con la pelle setosa
della vampira.
-Una violenza.
Tre anni fa. Ero in fin di vita e
mi hanno trasformata. The end.-
Mike le strinse
la presa sul palmo della mano.
E, a sua sorpresa, sentì una pressione delicata, uno sfogo
trattenuto. Da
quanto se lo teneva dentro? Decise che non vi avrebbe scherzato sopra:
probabilmente non era ancora pronta a buttare
quell’esperienza sul ridere…
Ma non le disse
niente. Non aveva parlato per
ascoltare una frase fatta. Così invece cambiò
argomento.
-Comunque io
continuo a sostenere che Aro, Caius
e Marcus abbiano del marcio dentro. No sul serio, io spero che la
“vecchiaia”
vampiresca non sia sul serio così, sennò poveri
noi!!!-
Le labbra di
“Dannie” si stirarono in un sorriso
pieno di divertimento e gratitudine. Ridacchiò. -Ma io non
ho mica capito come
funziona il tuo potere…-
-Non
è un gran che, a mio parere. È più
facile
ottenere quello che voglio perché riesco ad ammaliare le
persone. In realtà non
deve essere così forte perché non riesco ad
ammaliare te.-
-Insomma sei un
pavone?- precisò lei ignorando
l’ultima parte della frase.
-Sì,
se vogliamo fare paragoni animali direi di
sì. Non un gran che utile, dopotutto…-
-Comunque meglio
del mio nulla, non credi?-
mormorò poi la vampira continuando a guadare il soffitto,
una nota di
disappunto nella voce.
-Ma non
è detto che tu non abbia nessun potere.-
le rivelò, guadagnandosi un’occhiata perplessa.
-Aro mi ha spiegato che a volte
i doni ci mettono un po’ ad emergere, magari solo
perché non ci sono mai state
le circostanza adatte perché si manifestasse.-
L’altra
non disse niente, restando pensierosa.
Mike si tirò su da terra e si accomodò sulla
branda accanto a lei, che si volse
a guardarlo.
-Allora, hai ancora il giudizio
sospeso su di
me?-
ANGOLETTO!
Vi prego, ditemi
che non ho fatto un casino con
questo capitolo!!! Dite che Gabrielle ha fatto bene a raccontare quello
che le
è successo oppure dovevo semplicemente farla tacere? Ditemi
voi! Mi raccomando,
commentate!!!
Clarisse