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Autore: Crilu_98    09/10/2018    2 recensioni
In un futuro non troppo lontano, l'umanità cerca di scendere a patti con le nuove razze che per lungo tempo aveva relegato nel mito. Streghe, vampiri, licantropi e altre creature della notte hanno rivelato la loro esistenza al mondo e mentre in Europa la superstizione dilaga sotto l'occhio vigile della Chiesa, gli Stati Uniti sono l'unico Paese che garantisce dei diritti agli Immortali. O almeno così credono tutti.
Lucy McCollins si ritiene estranea al dibattito che infiamma il mondo e riecheggia in ogni notiziario. La sua vita, precisa ed ordinata, è segnata solo dal dolore per l'abbandono dei genitori che non ha mai conosciuto; un dolore che la ragazza si sforza di dimenticare per concentrarsi unicamente sui suoi studi di Legge.
Ma una mattina tutte le sue certezze vengono brutalmente spazzate via.
Per Lucy inizierà una lunga discesa verso l'Inferno, prigioniera di un'organizzazione che affonda le radici nei tempi d'oro dell'Inquisizione spagnola. E per tornare a vedere la luce dovrà affrontare non solo gli esperimenti imposti da un nemico crudele, ma soprattutto il potere distruttivo che si cela nel suo sangue.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Witching Hour'
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Mi trovo in uno strano limbo, in cui davanti ai miei occhi si sovrappongono più visioni a grande velocità.
Vedo un sorriso sfumato che credo appartenga a mia madre, sento delle carezze sul mio viso e un profumo familiare attorno a me. Chi mi sta intorno parla una lingua che non capisco.
Poi tutto ripiomba nel solito incubo fatto di fiamme, fumo e paura. Per la prima volta sento delle grida sopra al crepitare del fuoco: un pianto di donna  che si stempera in un silenzio di morte.
Il terrore mi toglie il respiro ed io annaspo, incapace di emettere anche il più piccolo suono... D'un tratto di fronte a me ci sono un paio di occhi colorati si un rosso cupo, con le pupille strette in due fessure.
Inconfondibili.

"Max!" urlo, svegliandomi di soprassalto. 
Il vampiro si sporge verso di me per quanto glielo permettano le catene: quasi subito, però, abbassa le braccia che aveva teso per stringermi.
Sono passati altri tre giorni e i nostri carcerieri non sembrano propensi a sfamarlo, perciò Maximilien mi ha proibito di avvicinarmi a lui per il mio stesso bene. 
"Peccato, perché ora vorrei proprio essere tra le sue braccia..."
Non c'è nulla di carnale nel mio desiderio di stargli vicino. Oddio, mentirei se non ammettessi di essere attratta dalle sue fattezze regolari e magnetiche, o dalla voce che in questi giorni mi ha intrattenuto con altri racconti sul mondo degli Immortali.
Ma Max, sopra ogni altra cosa, è ciò che mi tiene ancorata a questo mondo: è lui a ricordarmi che lì fuori c'è ancora un po' di umanità ed è quasi esilarante, dato che il suo cuore non batte.
Ecco, Max è un vampiro estremamente umano. 
"Come vorrei riuscire a ridere di questa bizzarra situazione!"
Sono fortunata ad averlo incontrato e sono in ansia per la sua sorte: non vuole parlare dell'argomento, ma il suo corpo si fa ogni giorno più magro.
Mi sembra di vederlo deperire ora dopo ora sotto i miei occhi, ma non so se è vero o uno scherzo della mia immaginazione.
"Che succede, piccola anima?" mormora, preoccupato, scandagliando con gli occhi il corridoio oltre le sbarre alla ricerca del pericolo che mi ha spaventata.
Peccato che esso sia dentro la mia testa e che Maximilien non possa difendermi dai miei stessi sogni. 
Sospiro: 
"Ho fatto un brutto sogno, tutto qui!"
Il vampiro si fa ancora più attento: 
"Le tue amiche, Judith e Magdalena, non ti hanno spiegato l'importanza dei sogni per gli Immortali? Alcune famiglie di streghe hanno la capacità di sognare il futuro!" 
"Credo, piuttosto, che siano visioni del passato!"
Gli racconto tutto, dal fatto che il mio vero nome potrebbe essere Sophie Leroux alle fiamme che sogno da quando sono arrivata qui.
"Ma oggi" continuo "Era diverso. Un sogno ancora più vivido, dai contorni più netti e precisi. Ho sentito le grida di mia madre mentre veniva uccisa e poi ti ho visto: ti sei chinato su di me, in mezzo alle fiamme, e mi hai salvata!"
Maximilien sembra essere rimasto senza parole: le labbra sono socchiuse in un'espressione di totale sgomento.
Quando riprende a parlare, il suo tono è leggermente più stridulo: 
"Forse sei più umana di quel che pensavo. Hai solo proiettato le tue speranze inconsce su di me, ma anche se desidero ardentemente salvarti, Lucy, non c'è nulla che io possa fare!"
"Sono certa che ci sia più di questo!" insisto, testarda. Una scintilla nelle iridi del mio compagno di cella mi conferma che mi sta tenendo nascosta una parte della verità.
"Max, ti prego!" lo supplico, facendo qualche passo verso di lui. Il vampiro ringhia e si ritira nell'ombra; il silenzio tra noi si fa sempre più pesante e quando vede che non ho intenzione di lasciar perdere Maximilien abbassa lo sguardo.
Sta per parlare, ma un movimento improvviso in un angolo della cella mi fa sobbalzare: 
"Un topo!" strillo, orripilata.
La reazione di Max è molto diversa: si lecca i canini e gli occhi si accendono di una luce febbrile, da cacciatore. Allarga le narici per captare l'odore della preda ed il suono roco e gracchiante che fuoriesce dalla sua gola ha davvero ben poco di umano.
Lo osservo, paralizzata dal terrore, mentre si slancia sulla bestiolina. 
Ma le catene gli fanno perdere l'equilibrio ed il topo sfugge alla sua presa: Maximilien ricade a terra in maniera scomposta e rimane immobile così a lungo che temo sia morto; quando infine alza la testa i lineamenti hanno riacquistato la loro umanità, ma gli occhi sono ancora fissi sul ratto che si è accoccolato ai miei piedi.
Il marchio della Terra prende a pizzicare in maniera insostenibile e non posso fare a meno di grattarlo, mentre il topolino si agita e squittisce, poggiando le zampette sui miei piedi scalzi.
Sono sicura che mi voglia dire qualcosa e che non sia qui per caso; mi volto verso Max, che ricambia lo sguardo con un impercettibile cenno d'intesa.
Prendo un respiro profondo e a beneficio delle telecamere iniziò a coccolare la bestiola, sollevandola davanti ai miei occhi.

Ci metto quasi un'ora a richiamare la magia in superficie: il bracciale di contenimento e le due settimane di mancato esercizio giocano a mio sfavore.
Alla fine, però, il topo parla con la voce di Magdalena: 
"Ci hanno divise, ma per la maggior parte siamo rinchiuse nell'ala centrale del castello. Il nostro amico ci ha detto che tu sei nei sotterranei e Judith e poche altre sono state messe nelle gabbie dei licantropi. Tieni duro, Lucy: ci stiamo organizzando per lottare ancora. Ti farò sapere quando sarà il momento!"
Lascio andare il ratto di colpo e quello scuote la testa, come svegliandosi da un lungo sonno; quasi non mi accorgo di quando, sbandando, corre verso Maximilien.
Il vampiro lo afferra al volo e affonda le zanne nel suo ventre; poi, dopo pochi istanti, butta via la carcassa senza vita. Si lecca i canini, di nuovo, segno che il sangue non è bastato a soddisfarlo.
"Com'era?" chiedo. Brucio dalla voglia di raccontargli le buone notizie - si fa per dire - che Magdalena, chissà con quanto sforzi, è riuscita a farmi arrivare; ma l'occhio metallico della telecamera sul soffitto mi frena.
Anche perché rischierei non solo di far saltare la nuova rivolta, ma anche la copertura di Adam, "l'amico" a cui la strega si riferiva.
"Disgustoso!" commenta lui con un sorriso complice. Sorrido anche io, chiedendomi come faccia ad indovinare il mio umore tanto in fretta.
"Sai, Max" dico dopo un po' "Se ci fossimo incontrati fuori da qui avrei davvero perso la testa per te." 
Il sogno e la discussione su di esso vengono dimenticati: la gioia che gli illumina i lineamenti è tale da riscaldare anche il mio cuore.
 
Vengo svegliata da un profondo rantolo, un gemito talmente disperato da entrarmi nelle ossa.
Apro gli occhi nella più totale oscurità, dato che la lampada al neon si è fulminata ieri ed ovviamente nessuno ha fretta di sostituirla.
Batto le palpebre nel tentativo di capire cosa stia succedendo e alla luce delle lontane torce del corridoio vedo Maximilien steso a terra, rannicchiato come un bambino in posizione fetale.
Capisco immediatamente che la situazione sta precipitando: sono qui da ormai tre settimane e dopo più di un mese di totale astinenza dal sangue Max sta morendo.
In una delle nostre numerose conversazioni mi ha spiegato cosa succede se un vampiro si lascia morire di fame: i crampi diventano insostenibili e le fitte sempre più devastanti, fino a che gli organi collassano ed il corpo marcisce in poche ore; per tutta la durata di questo raccapricciante spettacolo la creatura è viva e soffre fino all'ultimo istante.
Sento le lacrime bagnare le mie guance mentre gattono verso di lui: 
"Max!" sussurro terrorizzata "Maximilien, sono qui!" 
Alza il viso verso di me e subito si ritrae sibilando: 
"Lontana... Lontana!" ringhia, socchiudendo gli occhi.
"Povero idiota! Non si rende conto che in questo stato non potrebbe mai farmi del male?" 
Ignorando le sue proteste lo sollevo per le braccia, in modo che le sue spalle siano appoggiate contro le mie cosce e la testa adagiata sul mio grembo; è talmente magro che posso contargli le costole attraverso la camicia aperta.
I capelli, che quando poche ore fa ho chiuso gli occhi erano ancora di un nero brillante, stanno rapidamente ingrigendo. 
"Non puoi morire!" ringhio, scuotendolo e costringendolo a tenere gli occhi aperti "Non puoi lasciarmi sola!"
"Lucy..." rantola, spingendo il volto contro la mia mano "La mia piccola anima... Dolce, piccola anima..."
"Maximilien non è il momento per queste stronzate!" urlo, sempre più spaventata. "Ci deve essere qualcosa che posso fare per te! Dimmi come aiutarti, per amor di Dio!"
Vengo all'istante colpita da un'illuminazione, che in realtà è un ricordo...
     
Max mi sta spiegando come funzionano le diverse organizzazioni degli Immortali. Le congreghe sono circoli in cui ogni strega ha più o meno lo stesso status, mentre i vampiri e i licantropi sono molto più gerarchici:
"I lupi venerano il più forte: chiunque riesca a battere l'alfa ne prende subito il posto. I vampiri, invece, apprezzano di più i giochi di potere: le Sette sono delle vere e proprie corti, dove il Re e la Regina detengono il potere assoluto!"
"E se uno dei due non è un vampiro?" chiedo, concentrata. Mi dispiace solo di non avere modo di prendere appunti, perché ogni informazione che esce dalle labbra del vampiro è preziosissima per comprendere l'affascinante e complesso mosaico di questo mondo nascosto.
"Non ha importanza. Un vampiro e la sua Sposa condividono lo stesso sangue, che si sono scambiati il giorno del loro matrimonio... È come se fossero la stessa persona!
Inoltre il sangue delle Spose è speciale per i vampiri: ci nutre di più assaggiare una sola goccia del sangue della persona amata che dissanguare un essere umano.
Sono la chiave della sopravvivenza della nostra specie: nessuno penserebbe mai di disprezzare il compagno di un sovrano perché appartiene ad una specie diversa!"
     
"Ti prego, fa che non sia troppo tardi!"
Gli premo il polso sulla bocca, ma Max torce il collo così violentemente che per un attimo temo se lo sia spezzato: 
"No!" grida, con lo spettro della voce di un tempo. 
"No!" ripete sussurrando, fissandomi con gli occhi sbarrati. 
"Non riuscirei a fermarmi..."
Le sue parole si perdono nell'ennesimo gemito e il suo corpo viene scosso da un tremito malato: si sta avvicinando al limite, tra pochi istanti sarà troppo debole anche solo per deglutire.
"Non essere sciocco!" 
Avvicino il mio volto al suo fino a sfiorarlo: anche ora riesco ad avvertire il suo forte profumo che mi avvolge come una coperta calda, tranquillizzandomi e donandomi la forza necessaria a portare avanti la mia decisione.
"Io mi fido di te, Maximilien" sussurro, con la voce rotta dal pianto "Hai capito? Mi fido di te, so che non potresti mai farmi del male!"
Le pupille scure si dilatano: 
"Non voglio..." borbotta "Non così. Tu... Mi devi scegliere, Lucy. Voglio che tu mi scelga... Non che sia costretta... A darmi il tuo sangue... Per pietà..."
"Cretino!" urlo, facendo agitare gli altri vampiri. "Pazzo e sconsiderato! No, non chiudere gli occhi... Non ti azzardare a chiudere gli occhi, vampiro!
Guardami: io ti sto scegliendo, proprio ora, in questa prigione. Scelgo di salvarti la vita perché sei la mia luce nell'oscurità, perché senza di te sarei stata inghiottita dalle ombre. Ti prego, permettimi di aiutarti come tu hai fatto con me... Per favore..."
Inghiotto alcune lacrime, mentre la vista si fa sfocata, interrompendo per un attimo la mia arringa. 
"Io ti accetto come mio sposo!" urlo, disperata, quando vedo Maximilien reclinare la testa sul mio ventre, senza più forze.
Continuo a premere il polso contro le sue labbra serrate, singhiozzando:
"Ti accetto come mio sposo, ora e per l'eternità. Ti scelgo come mio compagno, mio amante, mio amico... Qualsiasi cosa di cui avrò bisogno, ricordi?
Ho bisogno della tua gentilezza, della tua forza e dell'ottimismo con cui mi hai salvata dalla follia.... Io ho bisogno di te e questo è vero tanto quanto è vero il contrario. Bevi il mio sangue, Max, fallo per entrambi!"
Per qualche secondo sembra che le mie parole siano cadute nel nulla. L'oscurità sembra stringersi attorno a me, serrandomi il cuore nella morsa del senso di colpa: non sono riuscita a convincerlo, mi sono mossa troppo tardi.
Poi le palpebre di Max si sollevano e un brivido risale lungo il mio braccio quando fa scorrere la lingua sulla pelle sensibile del polso.
Il tempo di un respiro e le sue zanne stanno affondando nella mia carne, strappandomi un singulto di dolore: ma è una sensazione doleceamara, come perdere la verginità o abbandonare la casa della propria infanzia.
"Niente sarà più lo stesso, d'ora in poi"
Lo so per certo mentre osservo Max che succhia avidamente il mio sangue, reclinato su di me in una posa così intima che mi fa arrossire.


Angolo Autrice: 
Beh, un capitolo pieno di rivelazioni, questo qui! Tenete a mente il discorso sui sogni e sulle profezie, perché sarà molto importante per un altro personaggio della saga xD 
Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione, l'Università mi ha un po' inghiottito, ma direi che mi sono fatta perdonare con questi due coccolosissimi Lucy e Max... E contate che non è affatto finita, anzi! 

Sono curiosa di sapere cosa ne dite, alla prossima! 

  Crilu 
 
 
 

 

   
 
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