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Autore: IsidarMithrim    12/07/2009    2 recensioni
New Moon. Se nel punto in cui Bella sta per baciare la spalla di Jake...niente e nessuno li interrompesse? Se Bella facesse una scelta diversa, dal seguire Alice in Italia, che cosa sarebbe successo?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ero seduto al posto del guidatore nel pick-up di Bella. La tenevo stretta fra le mie braccia nude, sentendola direttamente sulla pelle.
Il contatto mi provocava brividi impercettibili ai suoi sensi umani…ma che per me significavano molto: il mio amore per lei cresceva di giorno in giorno, di ora in ora, di minuto in minuto.
L’abbracciavo. La stavo stringendo fra le mie braccia.
Come gesto non era un granchè. Erano i sentimenti, le emozioni e purtroppo le riflessioni che impetuose turbinavano nella mia mente…a confondermi. La sua testolina color cioccolato posata delicatamente sul mio petto febbricitante, le sue guance rosee contro di me, i suoi occhi semichiusi...chissà cosa tutto le frullava in testa, chissà se anche lei stava vivendo come me quel momento.
Sentirla piccola e fragile nella mia stretta forte e decisa, pensare anche solo per un minuto di poterla avere.
Chiusi gli occhi.
“Ah Jacob, Jacob…quanto male ti farai quando Cullen tornerà a riprendersela” sussurrava la mia saggia coscienza al mio cuore ribelle.
“Taci menagramo! Cullen l’ha abbandonata!” ribatté la parte di me più coraggiosa “Non tornerà a riprendersela, e se lo facesse…bè, troverà pane per i suoi denti, o meglio, per le sue schifosissime zanne!”
“Non ci riuscirai Jacob…Ama di più lui. Sei solo un rimedio. Un rimedio al suo temporaneo Mal-di-Cullen. Lei crede di amarti. Ama l’idea della serenità che tu le infondi. Ama gli effetti della tua cura. Ama starti attorno. Ma non ama te. Per lei sarai sempre e solo il piccolo Jacob Black incontrato in spiaggia. Il mezzo per arrivare alla consapevolezza dell’amore per l’unico uomo della sua vita. Gliela servisti su un piatto d’argento Jacob, quella notte”. Quella bastarda sapeva il fatto suo.
“No. No. No! La vedo! La sento diamine! Guardala! Guarda come corruga la fronte, guarda la ruga fra le sopracciglia…è confusa! Cullen manca da troppo…troppo tempo! Io non sono un semplice anti-dolorifico! Io sono i punti di sutura! Io sono colui che ha cicatrizzato una ferita che altrimenti l’avrebbe uccisa! Io l’ho ascoltata piangere per lui, io le ho promesso che non l’avrei mai abbandonata, io la sto tenendo fra le braccia ora! Cullen dovrà fare i conti con questo. Non si cancellano 8 mesi così. Non è possibile. E anche se Bella dovesse scegliere lui…bè…io sarò sicuramente una parte importante della sua vita”.
Urlavo quelle considerazioni dentro di me affinchè sembrassero vere alla mia coscienza riluttante e scettica. In fondo c’era una parte di me che aveva conservato ancora un po’ di amor proprio. Peccato che non l’ascoltassi.
No, preferivo di gran lunga la mia tendenza al masochismo. Era più appagante. Per ora.
Improvvisamente, mentre mi perdevo in macabre elucubrazioni accadde una cosa che non mi sarei mai, e poi mai aspettato.
Bella alzò delicatamente il volto affondato nel mio petto per guardarmi negli occhi.
Ah! Il colore delle sue iridi…che meraviglia perdersi dentro di essi! Mi sorrise, era un lieve rossore quello che le era affiorato sulle guance?
Lentamente portò le labbra all’altezza della mia spalla sinistra…e con una delicatezza innata ve le posò sopra.
Chiuse gli occhi…sembrava assaporare quel momento…quando gli riaprii io ero incredulo. Dentro di me era appena scoppiata una guerra, che nel giro di una frazione di secondo era stata sia combattuta che vinta.
Le fazioni che si scontravano erano la coscienza nonché amor proprio, e l’ottimismo masochista…inutile dire che in preda ad una babele di emozioni il Jake masochista aveva assestato un sonoro calcio nel deretano del Jake saggio.
Ma ora no.
Ora non era più finzione. Ora era realtà. Ora avevo la certezza che Bella sarebbe stata mia. Quel gesto mi toglieva ogni dubbio! Ogni ripensamento!
La guardavo negli occhi. Nei suoi leggevo determinazione, nei miei…bè a vedere la sua reazione quello che c’era nei miei le piacque e la soddisfò. Ringraziai la melanina che dava i pigmenti più scuri alla mia pelle, che nascondeva il leggero rossore (Maledizione! A furia di stare a contatto con Bella cominciavo ad emularne perfino le smancerie da femmina…Bah!), ma fu questione di un attimo perché contemporaneamente strinsi la presa attorno alle sue spalle, facendo scendere le mani fino alla sua vita, avvicinandola a me.
Presi un’impercettibile boccata d’aria e le parlai.
<< Bella…ma che… >> incespicavo nelle mie stesse parole e lei posandomi un dito tremante sulle labbra, che dischiusi leggermente per baciarle il polpastrello, mi fece segno di fare silenzio e lasciarla parlare. Prego fai pure! Sentiamo come spieghi l’onda anomala che mi ha appena travolto, cara.
<< Jake… >> incominciò titubante << …so di essere stata imperdonabile quella volta al cinema. Ho messo in chiaro le cose con te, forse sono stata anche un po’ rude nel cercare di farti entrare in testa…un’idea che non avevo! Ho messo in chiaro le cose con te…ma con me no. Quello che io veramente pensavo era tutt’altro. Vedi, il mio cuore è molto simile ad una clessidra ora come ora, i granelli che segnano i secondi cadono rumorosamente da un’ampolla all’altra svuotandone una, riempiendo l’altra. L’altra ampolla sei tu Jake. Ciò che provavo per Edward sta scomparendo, il tempo non si ferma. Continua a scorrere… >> abbassò lo sguardo e ritrasse il dito dalle mie labbra, stava evidentemente andando alla ricerca delle parole giuste, lasciandomi ancora senza fiato.
Riprese, questa volta sicura di quello che avrebbe detto, mi guardava negli occhi decisa << La speranza che Edward torni sta svanendo, e il mio amore per lui non è più forte come una volta. Come si può amare un’illusione? Come posso amare un illusione, quando tutto quello che desidero dalla vita mi sta guardando negli occhi ora, mi sta stringendo fra le braccia ora? Certo, Edward non lo dimenticherò mai. Le emozioni che ho vissuto con lui sono state preziose…ma innaturali. Se penso che ero pronta a morire per lui…ho i brividi, ho i brividi per essere stata così cieca! Perdere queste sensazioni >> si avvicinò e posò la testa sul mio petto caldo, la temperatura doveva essere salita in quel momento, e incrociò le braccia attorno al mio collo, strette…non mi avrebbe mai mollato.
<< Perdere queste sensazioni! Perdere la mia umanità…per cosa? Per la perfezione? Oh Jacob Black! Preferisco rimanere umana e senza doti particolari, ma con l’amore della mia vita a rendermi felice e a compensare tutto ciò, piuttosto che un’eternità nei panni di una divinità passata a pensare a cosa avrei perso >>.
E tacque.
Ogni parola da lei detta era una conquista. Avevo saltato a piè pari un abisso. Un’onda anomala si era abbattuta su di me, e si era infranta senza smuovermi di un millimetro. Avevo preso il posto di Atlante nel reggere la terra…e non mi era sembrata niente di più che una piuma. La mia Bella. La mia Bells. Sentivo irradiarsi dallo stomaco, verso ogni angolo del mio corpo, una consapevolezza crescente di una nuova forza dentro me. Andava oltre il semplice desiderio ancestrale di ogni uomo di conquistare la sua donna, era molto più di tutto questo. Nel mondo a noi conosciuto non esisteva niente paragonabile all’alchimia che stava accadendo dentro di me.
Quando rialzò lo sguardo su di me, pronta a continuare, mi parve di non averla mai guardata prima. Il mio cuore improvvisamente sembrava essersi ingrandito.
Uno spazio extra, no… che dico, un secondo cuore era nato affianco al primo, che sembrava invece essersi rimpicciolito per essere poi inglobato dal nuovo cuore. Al centro del mio nuovo cuore solo lei.
Si, l’ampolla superiore era stata svuotata, ma l’ampolla inferiore aveva sigillato all’interno di essa tutto il suo contenuto, e anche rovesciandola…<<… Anche rovesciandola niente passerà più attraverso >> conclusi a voce alta i miei pensieri suscitando curiosità e sgomento in lei:
<< Come dici Jake? >> leggevo preoccupazione nei suoi occhi, no amore mio, non devi essere preoccupata << Non so la tua clessidra Bella…ma la mia ha smesso di funzionare proprio adesso >>.
Non aveva capito. Ma sicuramente non ebbe più dubbi quando con uno strattone improvviso la portai sulle mie gambe stringendola per i fianchi, e dolcemente, con una mano dietro la sua soffice nuca, l’avvicinai a me, verso un punto di non ritorno.
La colsi di sorpresa, perché si immobilizzò per una frazione di secondo…per poi aggrapparsi ancora di più a me.
Ci baciammo.
Era duro ammetterlo…ma non avevo mai baciato una ragazza prima d’ora, non così. Le volte che Embry e Quil mi avevano letteralmente costretto a giocare a “Sette minuti in paradiso”con le ragazze che ogni tanto venivano dalla riserva Makah, non erano neanche minimamente paragonabili!
Cazzo come baciava bene…tanta pratica con la sanguisuga
eh? Non importava. Non importava più niente ormai.
Recuperiamo il tempo perduto. Le nostre bocche si muovevano assieme, e le nostre lingue seguivano il ritmo dei battiti accelerati dei nostri cuori. Assaporai Bella. E mi piacque molto.
Dalla vita, feci salire le mani alle sue spalle, la volevo sempre più vicina…volevo che il suo corpo si modellasse sul mio, volevo sentirla. Lei capì perché strinse la presa sulla nuca e con le gambe mi cinse i fianchi.
Che passione! Ma anche…molto dolce mentre mi accarezzava i capelli…allora mi sorpresi a interrompere delicatamente il bacio la cui temperanza passionale stava scemando, per baciarle delicatamente l’angolo sinistro della bocca. Seguii una linea immaginaria lungo la mascella candida per risalire agli occhi color cioccolato che ora si erano aperti e mi fissavano adoranti.
Chissà che cosa riflettevano i miei. Le sussurrai piano << Chiudi gli occhi… >> la mia voce si era arrochita data la complessità del momento, lei ubbidì e io posai delicatamente le labbra sulla sua palpebra sinistra mentre sussurravo << Un bacio per ringraziarti dei magnifici occhi che hai…e che hanno il potere di sconvolgermi ogni volta che mi ci immergo >> tremava, un momento era un singhiozzo o un sospiro quello che sentii?
Decisi che non mi importava.
E continuai.
Baciai il punto fra le sopracciglia, dove veniva sempre a crearsi quell’adorabile rughetta che la caratterizzava tanto << Un bacio perché sono lusingato di essere la causa dei tuoi dubbi, e il soggetto dei tuoi pensieri >> e poi piano all’altro occhio << Un bacio, perché ti amo. E spero di vedere riflessa nei tuoi occhi la luce che oggi ha illuminato la mia notte >>. Non mi accorsi delle lacrime che nel frattempo le avevano rigato il volto. Con un bacio asciugai anche quelle, ma lei preferì distogliermi da quell’attività, vederla piangere per me mi riempiva sempre un po’ di orgoglio, per cercare con le mani il mio volto e avvicinarlo ad un palmo di naso dal suo.
Ora mi vedevo chiaramente: il ragazzo che si rifletteva negli occhi caldi di Bella era un uomo. Un uomo ora completo. Un uomo che era morto e rinato, ad opera di una ragazza, di una donna, che sarebbe sempre stata sua.
<< Un saggio una volta disse che tra l’amicizia e l’amore c’è la distanza di un bacio >> osservò guardandomi negli occhi sorridendo. Allora presi le sue mani e togliendole dal volto le appoggiai sul mio petto, la mano destra sul mio cuore e le risposi << direi che noi l’abbiamo superata senza nessun problema! >> rise. Che suono soave per le mie orecchie sensibili quella risata. Possibile che ora la sentissi con una maggior chiarezza? “Ah Jacob, Jacob…ti sei istupidito.
Tra un po’ ti metterai al collo un guinzaglio e scodinzolerai seguendola mentre va a fare shopping” E che diamine di nuovo la coscienza? “Ma stare zitta no? Interrompi sempre nei momenti meno opportuni? “Annusa un po’ l’aria qui intorno caro il mio sbruffone…e vedrai che non sono la sola ad interrompere i momenti clou”. E lo notai. Fino ad allora non ci avevo fatto caso perché avevo di meglio a cui pensare. L’importante era che Bella non si fosse accorta di nulla. Al resto ci avrei pensato io.
Lentamente mi girai, e fissai con rabbia, determinazione, convinzione due increduli occhi gialli nascosti fra la vegetazione.
  
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