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Autore: IsidarMithrim    12/07/2009    2 recensioni
New Moon. Se nel punto in cui Bella sta per baciare la spalla di Jake...niente e nessuno li interrompesse? Se Bella facesse una scelta diversa, dal seguire Alice in Italia, che cosa sarebbe successo?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Un odore inconfondibile giungeva dalla boscaglia, dritto dritto alle mie narici.
Un odore di vampiro. Dolciastro e nauseabondo.
Bella si accorse che storcevo il naso, e subito il suo corpo fu scosso da un tremito preoccupante, le pupille le si dilatarono, sembrava appena uscita da un libro di Stephen King! Sapeva perfettamente a che cosa era dovuta la mia reazione.
Dannazione! Avrei dovuto fare più piano.
Se c’era una cosa che non volevo, era che qualche sanguisuga venisse a turbare quel momento celestiale.
D’altro canto, se c’era una cosa che non mi aspettavo, era che il dolore che Bella stava provando in quel medesimo istante, lo percepissi anch’io come se dei pugnali d’argento mi si conficcassero lungo tutta la spina dorsale, per poi culminare con la pugnalata mortale nel cuore.
D’altronde…ero un invincibile licantropo, e cosa se non i pugnali d’argento avrebbero potuto farmi fuori?
Comunque, sta di fatto che se Bella soffriva, io soffrivo per riflesso. Sorrisi. Bella se ne accorse perché forse smise di tremare, però l’espressione stralunata non intendeva andarsene.
<< Ehi Bells, calma, nessuno ti vuole dissanguare >> ridacchiai. Chissà da dove spuntava tutta quella voglia di fare ironia indesiderata.
Risultato? Mi guardò storto, con un’espressione che voleva intimidirmi. Che tenera quando cercava di fare la dura.
<< Non c’è niente da ridere Jacob. Perché è qui? >> sapevo a chi si stava riferendo. Sapevo anche perché quelle tre parole le gravavano addosso (e anche a me) come se fossero macigni…ma aveva sbagliato.
La persona, o meglio, il vampiro a cui si stava riferendo, o meglio che intendeva, non era quello. E per fortuna aggiungerei. Sennò la mia reazione non sarebbe stata così controllata.
Dal momento in cui quel paio di strani occhi mi avevano fissato, o meglio, ci stavano fissando. Di una cosa ero stato immediatamente certo. Non era Edward. Nel suo sguardo vi era solo pura curiosità, mista a sorpresa e… era soddisfazione e compiacimento quello che avevo visto in quello strano luccichio?
<< Jacob? >> la voce impaziente di Bella mi fece tornare alla realtà. Stava morendo. La vedevo sempre più bianca, l’attesa la stava divorando. Pretendeva di sapere subito se la scelta che aveva fatto le si sarebbe ritorta contro…e allora entrambi, avremmo dovuto fare i conti con lui.
No. Non ci volevo neanche pensare. Mi affrettai a toglierle ogni dubbio.
<< tranquilla Bells non è Edward >> come sempre, pronunciare il suo nome la fece sussultare. Ma è vero anche che la riscosse da quella velenosa catatonia, che aveva il potere di gelarla manco fossimo stati in Antartide a prendere fresco sotto un ghiacciaio in compagnia di pinguini.
Sbattè le palpebre e respirò a fondo. Si, si era decisamente ghiacciata. L’abbracciai per “scongelarla”, tanto l’impressione mi era sembrata reale.
<< Allora chi è? >> era ancora un po’ nervosa.
Non mi aspettai di sentirmi rispondere così velocemente. Anche io volevo che finisse in fretta?
<< Rosalie >>
Spalancò le palpebre e si staccò da me talmente velocemente che la vidi catapultarsi verso la portiera, e litigare con questa che non mostrava la minima intenzione di aprirsi. Sbuffando la presi per le spalle, e la costrinsi a guardarmi.
<< Isabella! Calmati >> la guardai negli occhi. Questa volta però fu lei a sciogliersi nel mio sguardo. Perché fece un impercettibile movimento affermativo con la testa e respirò.
<< Ne so quanto te sul perché sia qui. Una cosa è certa. Non è stata mandata da Edward >>
Di nuovo lo scossone. Questa volta però sembrava preparata.
<< E allora? Che cosa vuole? >> si stava affannando. Non trovava una risposta…e nemmeno io.
<< Bè, andiamo a chiederglielo >> e con un movimento fulmineo fui fuori dalla macchina, le aprii la portiera con molta galanteria, e la feci scendere. Ma soprattutto, la presi per mano. Non l’avrei mollata con tanta felicità. Tantomeno mi avrebbero staccato da lei con altrettanta semplicità. Il mio nuovo cuore non l’avrebbe permesso.

Rosalie ci aspettava a braccia conserte, vestita in un modo che sarebbe sicuramente stato sexy, inoltre un duro colpo per i miei ormoni, se non fossi stato già innamorato, nonché suo acerrimo nemico. Sta di fatto che non la guardavo assolutamente in quel modo. La odiavo troppo.
Bella la mio fianco sussultò per l’effetto inconscio che suscitava in lei. Pensai che la sua autostima doveva essere ottantamila leghe sotto i mari ora. Non importa. Per quanto mi riguardava, Rosalie non era minimamente paragonabile alla mia Bells. Vinceva 100 a 0 palla al centro.
<< Cane, Bella >> apostrofò.
<< Salve sanguisuga platinata, qual buon vento? >> risposi “educatamente” al saluto.
<< Rose…che ci fai qui? >> Bella ovviamente era immune al nostro scambio di… ehm …saluti.
<< Tranquilla Bella rilassati, non sono qui per conto suo >> che stronza. Sentii salire un ringhio dentro di me, diretto al modo in cui aveva osato parlarle.
Rosalie alzò gli occhi al cielo, palesemente annoiata,
<< Ah Bella, potresti tenere a bada il tuo fido? La mia pazienza ha un limite >> non fosse stato per la piccola mano di Bella che stringeva la mia, la sua chioma biondo platino sarebbe stata già trasformata in gomitolo. Bella mi guardò come se avesse letto nei miei pensieri la brutta fine che stavo per far fare alla bionda, in segno di ammonimento.
<< Parla Rose >> si avvicinò a me ancora di più per mettere in guardia la bionda. Voleva chiaramente farle capire che ora Edward non poteva più niente. Che aveva fatto la sua scelta. E la sua scelta ero io. Se fossimo stati in un’altra occasione, avrei sicuramente pianto come un moccioso. La mia Bells.
Tempo di ravvivarsi la lunga chioma bionda (e di spedirmi così dritto in faccia il suo puzzo di vampiro) e cominciò << Sono qui per conto di Alice, Bella. Non è venuta lei di persona perché non voleva allarmarti >>
<< Lurida succhiasangue e tu cosa staresti facendo? >> sputai fra i denti. Un tremore bollente mi percorse la spina dorsale. E come a volerlo fermare, Bella mise la sua mano fra le mie scapole. Smise all’istante.
Rosalie continuò imperterrita, rivolgendosi solo a Bella, piantandole addosso quegli odiosissimi, e malvagi (si, ero pronto a giurare che lo sguardo di Rosalie Hale era malvagio) occhi gialli.
<< Ti ha visto saltare Bella. Ti ha visto cadere dallo scoglio, e poi più niente. Nero totale. Ha temuto il peggio, stava impazzendo: voleva dirlo ad Edward, ma ha previsto le conseguenze che ne sarebbero scaturite >> erano brividi di paura quelli che la scossero impercettibilmente? Rosalie, (quella Rosalie?!) che aveva paura?!
<< Apprendendo la notizia della tua apparente morte, e ti giuro che i presupposti erano quelli dalla visione che Alice mi ha descritto, si sarebbe catapultato dai Volturi in Italia>> che?! E chi diamine erano i Volturi? Leggendo lo sgomento sulla mia faccia la stronza si spiegò.
<< Per dirla in termini per te più comprensibili cane, sono l’equivalente di un vostro capobranco. Sono il nostro Alfa. E se si infastidiscono non si limitano ad abbaiarci contro e a farcene andare con la coda fra le gambe. Ci distruggono. Ci polverizzano. Fine. >> Ah. Ah. Ah. Ma che simpatica. Provavo simpatia per qualsiasi entità potesse porre fine alla vita della bionda.
Un mezzo sorriso mi attraversò il viso, e a Bella non sfuggì, con il risultato che mi guardò male. Per carità! Dovevo insegnare a questa ragazza un po’ di ironia!
Lei sapeva sicuramente di cosa la bionda stava cianciando perché la incalzò << Continua, Rose >>.

Rosalie le si avvicinò e incrociando di nuovo le braccia riprese << Insomma Bella, Alice mi ha mandato qui per verificare se la sua visione fosse giusta. Prima di avvisare Edward. Non so nemmeno io come abbia potuto convincermi! Ho cercato di dissuaderla dal farlo, ma lei non ha voluto sentire ragioni! Mi ha minacciato che se avessi detto qualcosa ad Edward…si sarebbe messa di impegno per far si che le previsioni negative che ha, quando le espongo alcuni miei dubbi, si avverassero. Piccolo mostriciattolo! A quel punto ero totalmente in suo pugno. Ed eccomi qua. Tu sei viva e vegeta, te la spassi alla grande con il cane, e io posso tornarmene a casa mia altrettanto allegramente >> concluse il suo tedioso discorso. La sua voce mi dava sui nervi. Ogni mia cellula la detestava. Se Bella fosse…no non ci volevo pensare, insomma nemmeno in quell’occasione qualcosa si sarebbe potuto smuovere in quell’arpia! Non ci volevo proprio pensare.
Fu Bella ad interrompere le mie (ancora una volta) macabre fantasticherie.
<< Innanzitutto Rose, io non me la sto spassando per niente >> disse altrettanto velenosa. Oh. OH. Evvai! Vai Bella, strappale la testa! Ehm…metaforicamente parlando.
<< Nessuno ti ha chiesto di spiarmi Rose, di certo Alice non ti avrà minacciato per farti venire qui a spettegolare sulla mia vita, che fortunatamente >> si girò per guardarmi con uno sguardo che mi sciolse << sta riprendendo il suo naturale - e sottolineò la parola naturale - corso.
Lo ripeto a te in modo che possa dirlo ad Alice, che spero non me ne voglia, ma che così potrà capire una volta per tutte il motivo per cui ora, mi sto arrabbiando. Edward mi ha lasciato Rose.
L-a-s-c-i-a-t-o. Se n’è andato mesi fa. E voi con lui. Ha interrotto ogni contatto con me. E con mio grande dolore, voi avete fatto lo stesso. Ma mi è servito. Non spreco neanche tempo a spiegarti in che condizioni mi ha ritrovato il branco di Jake. Non capiresti. Quello che ti deve essere chiaro ora è che sono felice.
F-e-l-i-c-e. Con Jacob. Lui è stato quello che ha curato la mia ferita. Non si è sostituito ad Edward, perché è ben lungi dall’essere come lui. Edward avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Ma ora il mio amore per Jacob è l’unica cosa importante. Nient’altro. Ti prego Rose, non venite mai più a turbare la mia quiete. Forse un giorno…saprò perdonare tutto questo. Ora no. Non ora… >>
Ero incredulo.
Non sapevo che dire. Erano le parole più sincere che avessi mai udito. E soprattutto dette dalla mia Bells! Il modo in cui si era rivolta a Rosalie… che era incredula quanto me, se non di più! Era questo che pensava di me? Ero veramente il suo…amore? Ero diventato quindi più di un semplice amico? E poi ovvio che non sarei stato come Edward! Io non l’avrei mai lasciata. Era il mio cuore, la mia vita. Come avrei potuto commettere un suicidio lasciandola? Ero masochista, si…ma alla pellaccia ci tenevo.
Focalizzai la mia attenzione sulla sanguisuga platinata che avevo davanti. Quello sguardo malvagio non era più tanto presuntuoso ora che Bella l’aveva presa a calci in quel culo di pietra!...A parole.
Non saprei dire che emozioni le solcarono il viso in quel momento. Ma sembrò…rassegnata. Si, rassegnata era la parola adatta. Che le dispiacesse davvero? Che il suo cuore congelato fosse capace di funzionare? Si riavviò una ciocca bionda dietro un orecchio, ricomponendosi.
Bah, non mi interessava guardarla oltre, Bells piuttosto…il mio nuovo cuore aveva spazio solo per lei in quel momento. Lei era il mio cuore. Sembrava esausta. Come se quello che aveva detto, le fosse costato grande fatica.
Era proprio così.
Tante emozioni, tanti sentimenti, confessati tutti una volta sola, e per lo più ad una persona che non le era amica, l’avevano affannata. Istintivamente, come una chioccia porta sotto la sua ala i suoi pulcini, io abbracciai la mia Bella. E lei sembrò rincuorata da quell’abbraccio, perché socchiuse gli occhi e si lasciò cullare.
<< Shh…è tutto ok piccola. Sei andata alla grande >> la rincuoravo.
Sembrò non gradire la premura perché mi guardò male << Jacob non mi sfottere, solo perché ho voglia di abbracciarti (e perché la tua stazza ricorda quella di un mammuth e la sottoscritta in confronto a te è una formica), non vuol dire che mi devi fare da mamma. Ho sufficiente maturità per entrambi >>
Risi.
<< Lo so, lo so. Era per esentarti dal compito di adulto una volta tanto Bells >> e sbuffò.
Nel frattempo Rosalie ci guardava, evidentemente conscia di essere un estraneo che invadeva un momento che non le riguardava. Però. Ora la bionda aveva imparato anche l’educazione. Dovevo ricordarmi di ringraziare Bella per averla messa in riga.
<< Bene. Il mio lavoro qui è finito. Bella, bè…ti auguro tutta la felicità. No che dico, la felicità è temporanea. Ti auguro tutta la serenità di questo mondo. Edward sarà rincuorato nel sapere che sei finalmente serena. E forse si darà pace. Anche se la sua luna non brillerà più per lui. In quanto al mio comportamento ti chiedo scusa. Un giorno…se ci rivedremo…spero che vorrai sprecare un po’ di tempo per ascoltare la mia storia. E forse quel giorno tutto ti apparirà meno astruso. Ca… Jacob. I miei ossequi >>
Eh?
<< Addio >>.
E veloce come era arrivata, se ne andò. Niente si mosse al suo passaggio. Solo un’orribile spostamento d’aria che mi colpì in pieno con la puzza. Storsi il naso, e tornai ad occuparmi del mio cuore, che sembrava curiosamente attratta dai miei occhi. E le diedi modo di scrutarli ancora più da vicino chinandomi su di lei per baciarla.
  
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