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Autore: Nao Yoshikawa    11/10/2018    4 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
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Una seconda possibilità

Fiamma respirò a fondo, lasciandosi cadere in ginocchio. Il fuoco era sparito, così come le squame sul suo viso.
E Acnologia giaceva immobile con le iridi vuote.
La Salvatrice sorrise mestamente.
"Spero che tu possa essere felice, ovunque ti trovi. Ma sono abbastanza certa che sarà esattamente così".
Sollevò poi gli occhi al cielo, notando con contentezza come le nuvole si fossero finalmente diradate, lasciando intravedere l'azzurro.
"Ce l'abbiamo fatta!", esultò Neel alzando le braccia al cielo. "No, anzi! Tu ce l'hai fatta! L'hai battuto! Ci hai salvati!".
La ragazzina sorrise, con le guance leggermente arrossate. Nonostante tutto, non era ancora abituata a starsene al centro dell'attenzione.
Lucy corse subito ad abbracciarla, potendo finalmente tirare un respiro di sollievo.
"La mia piccola Fiamma! Sono così fiera di me!".
Dall'altro lato, Natsu la stringeva allo stesso modo.
"Sei stata strabiliante, sei stata magnifica, sei stata... beh, dopotutto buon sangue non mente, eh?"
"Ci siamo anche noi, fateci spazio!", Neel si fece spazio in quell'abbraccio, insieme ad Happy. "È stato epico!".
Fiamma chiuse gli occhi, godendo del calore di quell'abbraccio. Lì si stava proprio bene ed era esattamente dove avrebbe voluto trovarsi.
Gli altri Spriggan, aiutanti di Acnologia, erano stati eliminati. Invel giaceva anche lui al suolo, ancora leggermente in bilico tra vita e morte, mentre osservava colui che lo aveva ridotto in quelle condizioni: Rayn sembrava soddisfatto.
"Non commetto mai lo stesso errore due volte", disse il ragazzo.
Invel mugolò qualcosa di incomprensibile, dovendo ammettere, malgrado tutto, la sua sconfitta.
"Sei più in gamba di quel che credevo, ragazzino. Te lo concedo".
Rayn sorrise compiaciuto. Finalmente si sentiva bene e si sentiva forte. Non ci sarebbe stato posto per nessuna emozione negativa.
"Il mio Blue sta bene!", gridò Juvia abbracciandolo da dietro. "Juvia ha avuto una paura terribile!"
"Accidenti!", fece lui arrossendo. "Mamma, hai rovinato il mio momento di gloria. Oh beh... suppongo vada bene anche così".
Dopodiché si avvicinò Gray con in braccio Yuki.
"Bel lavoro, Rayn"
"Grazie, ho imparato tutto dal migliore", rispose facendo l'occhiolino. 

Fiamma si trovava ancora strapazzata nell'abbraccio della sua famiglia, quando vide August avvicinarsi a lei.
"August!", gridò correndogli incontro e abbracciandolo. "Abbiamo vinto, abbiamo vinto! Ce l'abbiamo fatta!".
Lui spalancò gli occhi, per poi sorridere e ricambiare l'abbraccio. 
"Tu ce l'hai fatta. Se non ci avessi creduto per prima, non saremmo arrivati fin qui"
"Sei davvero coraggiosa, piccola Fiamma", asserì Zeref.
"Proprio come una maga di Fairy Tale dovrebbe essere", disse dolcemente Mavis.
Fiamma sorrise imbarazzata, poi però ci fu un pensiero che le attraversò la mente.
"C'erano dei feriti! Devo andare a vedere come stanno!"
"Aspetta!", August sospirò. "Quella ragazzina è veramente instancabile".

Akua si trovava distesa sul terreno. La sua famiglia le stava attorno, Ametyst in particolare sembrava molto nervosa.
"Akua", sussurrò con le mani sul cuore. "Akua... coraggio, coraggio".
Il battito c'era, questo era evidente, eppure la bambina non accennava a svegliarsi.
Gajeel strinse a sé Levy, la quale si trovava in grande apprensione. Nessuno avrebbe mai voluto vedere il proprio figlio in quelle condizioni.
La piccola si mosse, prendendo a tossire rumorosamente.
"Umh... oh...", si lamentò, ancora con gli occhi chiusi. "Ma che è successo, dove sono?"
"AKUA!", i suoi fratelli non le diedero neanche il tempo di riprendere coscienza che le furono addosso. Ametyst pianse, mentre la stringeva a sé, era così felice, non si sarebbe mai perdonata se le fosse capitato qualcosa.
"Sei viva! Meno male, sono così felice!", mormorò mentre le lacrime le solcavano le guance. E per quanto in genere avrebbe volentieri evitato di mostrarsi così debole, in quel momento non aveva importanza.
"Sì, sto bene, sto bene!", esclamò contenta e anche in parte confusa. "Papò mamma! Ma che è successo?"
"Piccola!", Levy la strinse subito a sé. "Va tutto bene, adesso è tutto finito. Vostra sorella ha combattuto con tutte le forze"
"No", borbottò lei. "Io non ho fatto niente di che, davvero!"
"Andiamo!", Gajeel la strinse a sé, divertito. "Non fare la timida e prenditi i tuoi meriti!".
Accanto a loro, Meredy invece non si era ancora svegliata. Visto che Invel era andato, teoricamente la magia che gli aveva lanciato avrebbe dovuto essere scomparsa.
"Mamma, svegliati!", esclamò Syrio. "Dai, coraggio!". Lyon invece preferiva stare in silenzio. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era che una vita senza Meredy non era neanche lontanamente immaginabile.
"Ti prego, non lasciami adesso, ho troppo da perdere...", mormorò.
Passò qualche istante, e finalmente anche la ragazza prese a muoversi. Lentamente aprì gli occhi, guardando i due.
"Ragazzi... state bene tutti e due?"
"Meredy!", gridò Lyon abbracciandola. "Noi stiamo bene? Sei tu quella che è stata colpita! Allora forse l'incantesimo è sparito, però...", la guardò negli occhi. "Il bambino come sta?".
Lei fece per rispondere, ma venne prontamente interrotta da Syrio.
"Sta bene", disse infatti tranquillo. "È stato lui a dirmelo. Posso sentire cosa pensa".
Meredy sorrise.
"È vero. Anche io posso sentirlo. Va tutto bene, Lyon. Siamo tutti e quattro qui".
Il mago affondò il viso sul suo petto, potendo finalmente abbandonare lo sconforto che fino a quel momento aveva gravato sulle sue spalle.

Adesso era finita. Stavano tutti bene e il nemico era stato sconfitto. Eppure, perché Larcade si sentiva fuori luogo? Come se non fosse quello il suo posto?
Dopotutto, lui non aveva una casa, lui era un ex nemico che era passato dalla parte del bene solo recentemente.
August si accorse della sua espressione pensierosa, così gli andò vicino.
"Larcade, cosa c'è?"
"Nulla,  è solo che...", distolse lo sguardo. "Che ne sarà di me adesso? Tu mi avrai anche accettato, ma gli altri? Io non posso restare"
"Ma certo che puoi restare! Scherzi? Fai parte della nostra famiglia. Io e te siamo uguali, se hanno accettato me, perché non dovrebbero fare lo stesso con te?".
Larcade fece una smorfia, in verità non si sentiva molto sicuro.
Mavis allora si schiarì la voce.
"Scusate. Qui c'è qualcuno che dovrebbe dire qualcosa", fece dando una gomitata a Zeref.
"Emh, sì, d'accordo", si schiarì la voce. "Larcade... chiedere il tuo perdono è il minimo che possa fare. Non mi sono comprtato per niente bene nei tuoi confronti, anzi, sono stato disumano, decisamente. Se mi riguardo indietro... mi rendo conto che ciò di cui avevi bisogno era amore, non odio".
Larcade sentì un velo di lacrime inumidirgli il viso. Abbassò subito lo sguardo. Oramai non provava più rancore, ma ripensare al dolore che aveva passato lo faceva ancora soffrire.
"Non desideravo altro", sussurrò. "Solo sentirmi dire questo. Pensavo di essere parte della tua famiglia, ma invece mi sbagliavo"
"È adesso che ti sbagli", parlò Mavis. "Tu fai già parte della nostra famiglia".
Il ragazzo allora sollevò di nuovo lo sguardo, sorpreso. 
"Io...? Davvero?"
"Davvero", confermò Zeref. "Tu sei uno di noi, Larcade Dragneel".
Sentirsi appellare in tale modo gli riempì il cuore di gioia. Per tutta la sua esistenza non aveva avuto niente di veramente suo, eppure adesso aveva una seconda possibilità, lì, proprio davanti ai suoi occhi.
"Questo vuol dire che possiamo adottarlo?", domandò August con gli occhi che brillavano, neanche fosse stato un bambino.
"Adottarlo? Non sono mica un cane!", chiarì immediatamente l'altro, prima di essere soffocato in un abbraccio fraterno. 
Adesso non era più da solo. Adesso faceva parte di una nuova e meravigliosa realtà.
"August, August!", esclamò ad un tratto Fiamma, con il fiato corto. "Ascoltami! La guerra è finita e io ho portato al termine il mio lavoro, però... mi piacerebbe poter conoscere il posto dove sono nata. La città di Magnolia mi rimarrà sempre nel cuore, perché ho conosciuto tutti voi, però... la nostra casa è un'altra".
Il mago pensò ad una cosa che fino a quel momento aveva accantonato: doverli riportare tutti nel loro mondo.
"Ah", sospirò. "Io sono d'accordo con te. Voglio davvero tornare indietro, ma... ho paura di non riuscire a creare un sortilegio abbastanza potente. Ai tempi c'era Acnologia ad aiutarmi"
"E adesso ci siamo noi", dichiarò Zeref. "Lui ti ha aiutato a creare un sortilegio per dividere. E noi ti aiuteremo a creare un sortilegio per unire"
"Sono d'accordo!", esclamò la bambina. "Forza, August. Vedrai, sarà facile".
Non poté fare a meno di guardare con contentezza e orgoglio tutto cil che in quegli ultimi mesi aveva trovato, amici, una famiglia, un motivo per cui vivere.
"Avete ragione. Per come vi ho portato qui, vi farò tornare indietro, promesso!".


Qualche mese dopo...

Il nuovo mondo – anzi, il mondo da cui tutti loro provenivano – era bellissimo. Malgrado fossero già passati più di sei mesi dal loro arrivo, per Fiamma e i suoi coetanei sembrava tutto nuovo, abituati per com'erano al "vecchio" mondo.
August aveva dimostrato grande abilità, e grazie l'aiuto delle persone a lui care, aveva  creato un sortilegio in grado di riportarli indietro, nel loro mondo d'origine, quello in cui tutto era cominciato.
Fairy Tail era finalmente tornata a casa.
Quello era un giorno molto importante per la gilda in sé. Fiamma indossava un vestito bianco e una coroncina di fiori, mentre guardava fiera il tatuaggio che adesso portava sul polso. Il marchio che per sempre avrebbe dimostrato la sua appartenenza a quella gilda.
Anche Yuki portava una corona in testa, fatta però di fiordalisi.
"Ehi, Fiamma! Ti ho trovata finalmente, con questo caos non sapevo dove fossi. Dove si nasconde August?"
"Lui... credo che sia un po' nervoso, ma è meglio non infierire".
Rayn si avvicinò alla sua ragazza tutto impettito.
"Scusate l'interruzione, ragazze. Ma Neel mi ha scaricato per Ametyst ed io ho bisogno del supporto morale di Fiamma"
"Te lo concedo, ma ricordati che lei è sempre la mia migliore amica!", borbottò Yuki con una punta di gelosia.
Fiamma rise, facendogli poi segno di guardarla.
"Credo che ci sia qualcuno che ti sta reclamando".
Il qualcuno in questione era Syrio, il quale aveva le guance colorate di rosso. La storia fra lui e Yuki stava crescendo lentamente, giorno dopo giorno. 
Lo abbracciò e lui sorrise, guardando poi alla sua destra: Gray gli fece chiaramente segno di non fare mosse avventate perché in caso sarebbe stato lì ad attenderlo.
Preciso e conciso.
"Andiamo, smettila di minacciare mio figlio, è un bravo ragazzo. E tu sei esagerato", gli disse Lyon.
"Tsk, esagerato? Voglio vedere te fra qualche anno", sorrise divertito. "Dopotutto anche tu hai ormai una figlia, no?".
Lyon gli lanciò un'occhiata nervosa. A qualche metro di distanza, Juvia e Meredy stavano parlando. La seconda stava tenendo tra le braccia una bimba che le somigliava molto e cui avevano dato il nome di Eira.
"Umh", Lyon assottigliò lo sguardo. "E va bene. Per questa volta hai ragione tu".
Lucy si guardò intorno con fare confuso.
"Natsu, sai per caso dove si è cacciato tuo figlio?"
"Io non ne ho idea in realtà!", affermò lui senza troppi problemi. In verità, Neel e Ametyst, appartati in un angolo, si stavano baciando con grande trasporto. Oramai erano una coppia ufficiale, dove la passione – forse anche troppa – non mancava.
"Neel, dai, andiamo via di qui...", sussurrò lei.
"Ma non possiamo. Ti prego, aspetta solo un po', va bene? Giuro che dopo faremo tutto quello che vuoi"
"Puoi dirlo forte", lei sorrise furba. Il brusio delicato venne letteralmente squarciato da una voce che Neel riconobbe subito.
"TU, PICCOLO DRAGNEEL!".
Gajeel sembrava furente, mentre Levy, andandogli dietro, lo pregava di darsi un contegno.
"Ancora?", si lamentò Ametyst a braccia conserte. "Ma quando la finirai?".
Il suo ragazzo era già pronto a scappare, ma prima che potesse farlo, il Dragon Slayer lo afferrò.
"Giuro che non ho fatto niente, non stavo facendo niente!", piagnucolò.
Gajeel lo guardò qualche istante, per poi farsi comparire un ghigno sul viso.
"Caro piccolo Igneel", lo chiamò. "Purtroppo so che non mi  libererò di te tanto facilmente. Detto questo, a quando il matrimonio?"
"M-matrimonio?"
"Naturalmente", disse serio. "Dopo esserti preso l'innocenza della mia bambina, devi per forza sposarla. E io sarò qui e farò in modo che tu non possa scappare".
Il ragazzo indietreggiò, in un misto tra la paura e il divertimento. Sicuramente si era cacciato in un bel guaio, ma andava bene così. Amava Ametyst, e sapeva che in ogni caso sarebbe stata lei la ragazza con cui avrebbe trascorso il resto della sua vita.

Alecta e Freed stavano parlando amabilmente con Wendy e Mest. Quest’ultimi facevano oramai coppia fissa e si sarebbero sposati a breve.
“Adoro i matrimoni”, sospirò la prima. “Posso farti da damigella? Un giorno anche io mi sposerò, vero Freed?”.
Lui si guardò nervosamente intorno.
“Ti prego, non fare questi discorsi adesso. Laxus ci guarda”, sorrise salutando in direzione dell’amico. “Almeno ho la sua fiducia”
“Sì, e voglio proprio vedere quanto dura, in fondo lui non immagina neanche quanto ci date dent-”, Mest era stato prontamente interrotto.
“Vuoi stare zitto?! Vuoi che muoia, accidenti?!”. Alecta alzò gli occhi al cielo, volgendo poi lo sguardo alla sua migliore amica, la quale era appena arrivata con Rogue sottobraccio.
“Ciao a tutti! Scusate il ritardo, non avete ancora iniziato, vero?”
“Tranquilla. August si fa attendere”, sospirò Wendy. “Sting e Yukino! Come siete belli, sembrate una coppia appena sposata”
“Grazie Wendy, sei davvero gentile”, rispose l’albina. Mest invece pensò bene di infierire.
“Visto che ne stavo parlando poco fa con Freed… dimmi Sting, non è strano che il tuo migliore amica e tua figlia stiano insieme?”.
Rogue sbuffò.
“Volete tappargli la bocca?”. Sting sembrava piuttosto serio.
“Ho già passato la fase dello shock. Se è strano? Sì, abbastanza. Però, in fin dei conti sono stato fortunato, perché per Hikari non potevo chiedere di meglio”.
La ragazza sospirò contenta. Finalmente andava tutto bene, dopo tante peripezie.
Minerva aveva scorto i suoi amici conversare in lontananza. Oramai il rancore e l’invidia facevano parte del suo passato. Era infatti arrivato per lei il momento di guardare avanti.
“Minerva!”, esclamò Hikari. “Sono così contenta che tu sia qui. Dimmi, te ne andrai subito?”
“Temo di sì, c’è una nave che mi aspetta. Ma non preoccupatevi, tornerò presto”, rispose ammiccando.
La maga aveva infatti deciso di prendersi una pausa lontano dalla gilda. Avrebbe viaggiato e affinato la sua magia per terre lontane, e sarebbe poi tornata. Dopotutto era giusto che trovasse la sua strada.

Eileen e Erza avevano pian piano preso a ricostruire il loro rapporto. La prima, così come Brandish, Ajeel e Dimaria, facevano ufficialmente parte di Fairy Tail. Per sua figlia era stata una bella novità averla lì, e stavano insieme recuperando finalmente il tempo perso. Per Eileen era arrivato il momento di godersi un po’ la sua famiglia.
“Erza, tesoro!”, chiamò la donna. “Ho perso di vista le gemelle?”
“Sì, abituati, perché qui è sempre così, siamo in tanti. Saranno da qualche parte a combinare chissà che...”.
Gerard aveva cercato le due gemelle per un po’ con lo sguardo. E poi l’aveva vista: Will e Luna se ne stavano seduti ad un tavolo, leggevano e si guardavano in un modo che seppe riconoscere all’istante.
Alla fine quel momento era arrivato anche per lui. Arya gli si avvicinò, divertita.
“Crescono così in fretta, vero?”
“Già”
“Tranquillo, la terrò io d’occhio”, alzò gli occhi al cielo. “Finché non mi innamorerò anche io. A quel punto saranno fatti tuoi”
“Aspetta… cosa?!”.


“Sono così nervoso, così nervoso!”.
August camminava avanti e indietro senza riuscire a darsi un freno.
“Piantala di agitarti, è inutile!”, tentò di tranquillizzarlo Larcade. “E ricordati di respirare. Perché ti agiti tanto? Hai l’indole del leader!”
“Certo, dici così perché non sei tu al mio posto!”.
Mavis sospirò pazientemente. Quei due ragazzi le davano non poco da fare, a volte erano peggio di due bambini.
Zeref comparve poco dopo. In braccio teneva l’ultima arrivata della famiglia: la piccola Gwanwyn, chiamata semplicemente Gwen, aveva i capelli neri come l’ebano e uno sguardo vivace.
“Ragazzi. Scusate, ma aspettano tutti te, August”
“Grazie, adesso sì che mi sento meglio, eh!”, borbottò. “E va bene, d’accordo. Facciamo questa cosa, subito!”.

All’interno della gilda era calato un silenzio quasi religioso. Ciò non aveva aiutato molto August, il quale si sentiva già di per sé molto a disagio.
Gildarts gli fece segno di avvicinarsi a lui.
“Ah, beh, sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, ma non immaginavo così presto. D’altronde però è meglio così. Sento che questa è la cosa giusta. E poi, diciamocelo… la mia vita nomade mi manca fin troppo”.August sorrise, inarcando un sopracciglio.
“Affideresti la gilda al tuo peggior nemico?”
“Al mio migliore amico, vorrai dire!”, Gildarts gli diede sonoramente una pacca sulla spalla. “August Dragneel. Oggi, qui, davanti a tutti, io ti dichiarò il nuovo master di Fairy Tail. Tale compito non è mai facile. Un master protegge, unisce, incoraggia. Ed è proprio per questo che credo che questo ruolo sia perfetto per te”.
Il ragazzo, adesso più tranquillo, tornò a respirare. Non era certo che sarebbe riuscito a fare un buon lavoro, ma era per lui un onore poter essere il protettore di quella gilda che lo aveva accolto.
“Vai, August! Sei grande!”, lo acclamò Neel.
“Sì, emh. Grazie, grazie davvero”, si schiarì la voce. “Io… non so davvero cosa potrei dire. Non ho mai avuto nulla da proteggere…. Fino ad ora. Penso sia superfluo dire quanto la mia vita sia cambiata in quest’ultimo anno. Ed è solo grazie a tutti voi… certo che ne abbiamo passate insieme”, disse pensieroso. “Io non ho solo trovati degli amici e degli alleati, ho trovato una famiglia. E in quanto vostro nuovo master, io voglio proteggere questa famiglia. Lo so che gli anni persi non potranno mai essere recuperati e che il male che c’è stato non potrà essere cancellato. Però… voglio che questo… possa essere il nostro nuovo inizio”.
Dicendo ciò sorrise, e guardò Larcade, Mavis e Zeref, che volsero a loro volta lo sguardo sulla piccola Gwen.
“Un applauso per il nostro nuovo master!”, esclamò Natsu. “Noi ci affidiamo a te!”.
“Grazie, ragazzi… davvero”, sussurrò.
Fiamma si intrufolò tra la folla, raggiungendolo e abbracciandolo.
“Ce l’hai fatta, August. Finalmente abbiamo il nostro lieto fine”
“Lieto fine?”, domandò lui. “Chiamiamola anche… una seconda possibilità”.
Ancora una volta, Fairy Tail aveva vinto. 


NDA
*Neve
** Inizio
Siamo giunti alla fine. Mi sono rifatta tantissimo al finale di serie, ho voluto rendere August il nuovo master della gilda perché… secondo me ha tutte le carte in regola per esserlo. Tutte le coppie sono felici e ci sono state anche due nuovi arrivi.
Eira significa neve, mentre invece Gwewyn, anche se penso si fosse capito, vuol dire inizio, tutti e due dal gaelico :D
E io non so che dire, sinceramente. Perché se penso a quanto tempo mi ci è voluto per decidermi a pubblicare questa storia, quasi non ci credo che adesso sono qui, mi fa strano e… sono triste, perché i miei personaggi mi mancheranno, spero che scriverò ancora su di loro. Considero Fiamma & company i miei bambini, quindi… è dura lasciarli andare, accidenti. 
Tra l’altro voglio abbracciarvi tutti uno ad uno per aver seguito la storia fin qui, ne sono veramente grata e lusingata, non posso che ringraziarvi, spero di avervi lasciato qualcosa. Alla prossima (che spero arrivi presto) <3
   
 
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