Capitolo 88 – Il toro innamorato
È trascorsa un’altra notte di
guardia, mi vesto in fretta debbo assolutamente parlare con Sassoin, deve dirmi
se ha parlato ad Andrè, devo sapere se mia figlia è incinta.
“Gerard, dobbiamo sbrigarci,
altrimenti il Generale ci fa la ramanzina di prima mattina!”
“Alain, sono quasi pronto,
devo solo mettere gli stivali! Caspiterina Alain, vai di corsa o cosa?!”
“Spero solo che il Generale
non si alteri perché stanotte non siamo stati di guardia.”
Mentre discuto con Gerard, vedo
il capellone, con tutta calma, ripiegare la sua camicia da notte e riporla
nella sua borsa da viaggio, e ribatte: “Non vedo perché il Generale dovrebbe
prendersela con Voi, per aver eseguito un ordine esplicito del Comandante
Oscar!”
“Maggiore, forse Voi non
sapete quanto è suscettibile il Generale? Beh, io si! …..”
Cammino a passo marziale,
sono ansioso di parlare con Sassoin.
Sono dietro la sua tenda, lo
chiamo con tono severo: “Sassoin esci fuori, devo parlarti! ..”
Guardo i miei compagni e sussurro:
“Uhm .. Cominciamo bene, è già di cattivo umore di prima mattina!”
“Allora Sassoin, ti decidi a
venire fuori, o stai ancora dormendo?!”
“Arrivo Signore!”
Vedo alzarsi il telo della
tenda, mi dice: “Sissignore … In cosa posso esserVi utile?!”
“Sei tu che hai da dirmi
qualcosa, o sbaglio?!”
“Non Vi capisco Signore, a
cosa Vi riferite?”
“Come? Hai dimenticato di
chiedere ad Andrè di … mia figlia?”
“Ah già! … Vedete Signore,
ieri sera, il Comandante è venuta alla postazione, ed ha ritenuto che eravamo
in tanti e ha mandato via me, Gerard e Louis. Lei invece è rimasta con Andrè e
gli altri, quindi, non ho avuto modo di parlare con Andrè e chiedergli se il
Comandante è in dolce attesa.”
“Accidenti Sassoin, non
potevi chiamarlo in disparte e chiederglielo?”
“Ma Generale, non Vi sembra
che sarebbe stato fuori luogo, fare una cosa simile? E come se non bastasse,
avrei fatto la figura dell’impiccione! .. E poi credo che avrebbe sospettato
che mi avete mandato Voi! … Comunque Generale, non preoccupateVi, pur di farVi
felice, non appena avrò l’occasione di rimanere con lui da solo, glielo
chiederò!”
“Accidenti Sassoin, non
capisco perché mia figlia abbia dato il contro ordine! ….. Maledizione!!”
Il Generale si allontana
borbottando: “Ah Sassoin Sassoin! … È mai possibile che le cose non vadano mai
come vorrei?! … Sarò costretto a chiederglielo personalmente!”
E voltandosi nella mia
direzione, e con tono seccato mi dice: “Sassoin, di agli altri che dobbiamo
partire quanto prima, SU SBRIGATEVI!”
Sussurro appena: “Uhm .. al
Generale gli gira proprio male, che giornata pesante che si prospetta, già mi
immagino il suo malumore, spero che il Comandante gli dia questo benedetto erede
quanto prima, almeno si calmerà un po’, e ci lascerà tranquilli! ..” Infilo le
mani in tasca e con aria baldanzosa, dico tra me: “Dai Andrè, vedi di
sbrigarti, che il Generale diventa sempre più intrattabile ihihihih!”
Sono nella tenda, ripongo
nella borsa la mia spazzola per capelli, il Generale ed il soldato Sassoin
hanno discusso a due passi da qui. Ho la sensazione che il mondo mi stia
crollando addosso, mi sento affranto, ho ascoltato lo loro conversazione: E
così madamigella Oscar …. Potrebbe essere incinta! …. Ma di cosa dovrei
meravigliarmi?! Il mio bel Comandante dai capelli biondi, dopo tutto è una
donna sposata, e mi pare ovvio che prima o poi abbia un … bambino da suo marito
…….
Siamo nuovamente in marcia,
destinazione: Cluny.
Sono a cassetta, Oscar è con
me, gli sguardi complici, i nostri gesti, rendono il nostro lungo e faticoso
viaggio piacevole, continuo a guardarla … con amore … come faccio a non
sfiorarla?!! … Non resisto,accarezzo la sua mano, il suo viso, il suo ventre!
Le sussurro: “Forse sarà la
tua dolce attesa, ma il tuo viso è così bello … troppo bello!”
“Andrè forse mi stai dicendo
che prima di essere incinta ero brutta? Ah ah ah!”
“Brutta? Tu brutta? .. Allora
sei la donna più brutta che io conosca! … Ti amo Oscar, ti amo …..”
Il tono della sua voce, è
così soave, dolce …. Sento il cuore traboccare di gioia, provo amore infinito
per il mio Andrè, che mi sta guardando con infinita tenerezza! .. I suoi occhi
meravigliosi mi emozionano, la sua mano sfiora il mio ventre, l’accarezzo … le
nostre mani si sfiorano!
Gli sussurro: “Andrè .. ti
amo tanto!”
Appoggio la testa sulla sua
spalla, quello che provo per mio marito è così immenso che mi fa dimenticare di
quanto sia faticoso il viaggio che stiamo affrontando!
Che strano … è il secondo
giorno che mia figlia viaggia a cassetta con Andrè, è un fatto davvero
insolito. Oscar adora andare a cavallo, è chiaro che evita di montare il suo César
… il suo pallore, e l’inappetenza, mi inducono a pensare che sia davvero
incinta! .. Avevo dato l’incarico a Sassoin di chiederlo ad Andrè, ma Oscar non
ha permesso che facesse il suo turno di guardia! … Ma stasera glielo domanderò
personalmente, che lo vogliano o no, dovranno dirmelo!
È sera inoltrata, ci siamo
accampanti, come sempre mio padre ha dato disposizioni per i turni di guardia.
Alla postazione c’è mio padre
con La Salle e Alain.
Noi altri invece siamo ormai
siamo nelle nostre tende, intorno a noi regna il silenzio assoluto.
Andrè ed io siamo sdraiati
sul nostro giaciglio, non riesco a dormire, sono tra le sue braccia, mi inebrio
di lui … del suo profumo della sua voce, delle sue carezze ……. come sto bene,
tra le braccia del mio Andrè…..mi sento sciogliere ad ogni carezza, ad ogni sua
parola. Un brivido ad ogni bacio. Mi rannicchio, mi avvicino, stringo il mio
Andrè….ricambio le sue carezze con le mie! La sua voce è un soffio, una
carezza…..
“Oscar, stasera ho notato che
hai a malapena toccato cibo, immagino che tu abbia nuovamente la nausea, vero?”
“Si Andrè, ma per fortuna
riesco a sopportarla, almeno non rigurgito! …… Andrè…”
“Dimmi Oscar.”
“Non avrei mai immaginato che
aspettare un … figlio fosse tanto … fastidioso!”
“Ah ah ah .. Oscar, hai detto
fastidioso?”
“Certo Andrè, non c’è cosa
peggiore che sentire questo costante fastidio, credimi!”
“Su dai, vieni qui …..
abbracciami! …”
“Andrè aspetta ho bisogno di
un altro cuscino, altrimenti sento salire ancora la nausea! ……. Andrè …”
“Cosa c’è?!”
“Sai spero davvero di
rientrare a Parigi prima dei quattro mesi stabiliti! ……… Andrè, ma ci pensi che
tornerò a casa con un pancione di ben sei mesi! Io lo trovo davvero
incredibile, ma la cosa che mi impensierisce è che dovremo affrontare il
viaggio con me in stato di gravidanza avanzato, spero solo che non diventi
vulnerabile in caso di attacco da parte dei ribelli!”
Andrè mi stringe più a se, mi
sussurra: “Oscar ……Oscar, ti prego amore non pensare al peggio, vedrai andrà
tutto bene, e poi ricordati che ti proteggerò sempre, a costo della mia vita!”
“Andrè, è proprio questo che
mi preoccupa .. che io possa diventare un peso per te.”
“Ma cosa dici, tu non sarai
mai un peso per me, e adesso basta con le preoccupazioni e baciami ………………”
“Oscar …”
“Dimmi Andrè …”
“Fremo all’idea di alloggiare
in qualche taverna, voglio stare con te … fare l’amore con te!”
Sorrido e ribatto: “Andrè,
intanto domani e sera alloggeremo all’abbazia di Cluny, e non credo proprio che
sia un posto di perdizione ah ah ah!”
“Ridi pure, però io un
pensierino ce lo farei.”
“Cosa? Ma Andrè!!”
“Ihihih Oscar, non abbiamo
fatto l’esperienza in un bordello di lusso?”
“Ma …”
“E perché non in un ….”
“Zitto! Non dire stupi ……”
Andrè non mi lascia finire,
che mi ruba un altro bacio, mi abbandono a lui, alla sua bocca esigente, alle
sue carezze leggere, al suo profumo!
“Gerard, stasera non hai
detto una sola parola, cosa ti è preso, forse sei preoccupato?”
“Non ho niente Alain, è solo
che penso a mia moglie, comincio davvero a sentire la sua mancanza!”
“Ah ah! Allora sei fatto
anche tu di carne e di ossa!”
“Ma che discorsi sono, Alain!
.. Ma cosa credi, che io sia un asessuato? E poi amo mia moglie, sento la sua
mancanza!”
“Scc… sta arrivando il
Generale, meglio chiudere qui il nostro discorso.”
“Invece di farfugliare voi
due, tenete gli occhi aperti!”
“State tranquillo Signore,
non siamo dei soldati alle prime armi.”
“Uhm … Almeno quello …. E poi
non sareste qui, se foste due inesperti!”
Appena vedo allontanarsi il
Generale, farfuglio sotto voce al mio amico: “Accidenti Gerard, il vecchio
pazzo vuole avere sempre l’ultima parola, a volte è davvero irritante!”
“Accidenti Alain, tu
dimentichi troppo spesso che il Generale è un nostro superiore!”
“Beh si! .. Però a volte le
mie battute se le cerca. Evidentemente, non gli dispiace ascoltare i miei
discorsi ihihih!”
“Alain!! Credimi, certe volte
non capisco chi è il più folle tra voi due ihihih!”
“Ehi voi .. siete di guardia,
non in una taverna a bere vino! .. Fate silenzio!”
Intorno a noi, regnerebbe
l’assoluto silenzio se non fosse per i ceppi dei legni scoppiettanti! Vedo La
Salle aggiunge altra legna per ravvivare il fuoco.
Il Generale, come sempre, è
vigile e attento a qualsiasi movimento! .. Però! Devo ammettere che anche se
non è più un ragazzo, rimane comunque un ottimo soldato! Il migliore cha abbia
mai incontrato, dopo il nostro Comandante, ovviamente!
Sento degli strani rumori.
“Gerard .. hai sentito?”
“Cosa Alain?”
“Un fruscio dietro il
cespuglio …”
“Sassoin, ne sei sicuro?”
“Sissignore … l’ho sentito
benissimo ... Vado a vedere!”
“Alain, vengo con te.”
“Soldati, io rimango alla
postazione per qualsiasi evenienza, voi due occhi aperti!”
Gerard ed io, a passo felino,
ci avviciniamo al cespuglio, la boscaglia è piuttosto fitta, è buio, si vede a
malapena la fitta vegetazione che ci circonda, anche la luna è poco visibile, è
coperta dalle nuvole, c’è foschia. Continuo a camminare, nonostante faccia
attenzione, non capisco bene dove metto i piedi.
Mi accorgo di avere pestato
qualcosa, non mi rendo conto di cosa sia esattamente, ma di sicuro mi sono
imbattuto in qualcuno o in qualcosa … grosso e robusto, continuo a non
rendermene conto, finché non mi accorgo che è un animale di grossa dimensione.
All’improvviso sento un
muggito, capisco immediatamente che è un toro, ho toccato le sue corna,
l’animale si agita, freme, diventa più aggressivo, sento l’animale che sta per
caricare.
Sento Alain fermarsi, credo
che il mio compagno si sia imbattuto in qualcosa, gli chiedo timidamente:
“Alain cosa succede?”
So di essere di fronte ad un
toro inferocito, il muggito si fa sempre più forte, urlo: “GERARD … UN TORO!!
HO DI FRONTE UN DANNATO TORO PRONTO PER CARICARE, SCAPPIAMOOO!!!!”
Anche se è buio pesto, faccio
dietro front, comincio a correre come una lepre, sento dietro di me l’animale
impazzito, mi rincorre, muggisce, mi insegue, credo che questa volta sia la
fine …. Non potrò nemmeno conoscere mio figlio! Sabrina ..... non capisco nulla,
credo di dire e di pensare frasi sconnesse, continuo a correre all’impazzata!
…… che Dio aiutami!!! ….
Urlo: “GERARD FA QUALCOSA,
TRA UN PO’ MI INFILZA COME UNO SPIEDINOOO!!!”
Vedo il mio amico correre
come un forsennato, carico il mio fucile, sono pronto a sparare.
“MUOVETEVI!!! È LA FINEEE ….”
Vedo un albero forse è la mia
salvezza, se mai riuscirò ad arrivarci ……….
Odo le urla di Sassoin, lo
vedo correre come una gazzella impaurita, pronta ad essere sbranata da una
bestia feroce! Sassoin continua a correre intorno all’accampamento, alla
ricerca disperata di mettersi in salvo, cerca di tenersi lontano dalle tende,
dove alloggiano tutti gli altri. Sono attimi di panico, di terrore. La Salle è
pronto a sparare, ma anche io ho caricato il fucile …
Finalmente .. ancora qualche
passo … ci sono .. l’albero è la mia salvezza! .. Non capisco più nulla, sento
uno sparo, e un altro ancora. Senza rendermene conto, sono aggrappato ad un
ramo, reclino la testa e vedo le corna del toro conficcate nel tronco
dell’albero, il fucile fumante del Generale, e quello di Gerard … Vedo i loro
fucili fumanti, non capisco più nulla, mi sento confuso.
Sento la voce del Generale
che mi dice: “Sassoin, è tutto finito, scendi di lì!”
In quel momento le parole del
Generale mi sembrano quasi una melodia, la tensione, lentamente svanisce e mi
lascio andare.
Dopo una folle corsa, vedo
Sassoin staccarsi dal ramo dell’albero e accasciarsi al suolo. È sudato e con
il respiro affannato.
Di corsa, io e La Salle ci
avviciniamo a lui, lo chiamo: “Sassoin, su alzati, è tutto passato, il toro
ormai non può fare più nulla!”
Sento una seconda voce, è
Gerard, che mi si avvicina, sento la sua mano sotto la mia nuca, mi dice: “Coraggio
Alain è tutto finito! .. Su amico adesso ti porto un po’ d’acqua!”
Le parole di Gerard mi
scuotono, mi alzo e ribatto: “Ehi amico, per caso mi hai preso per una
donnicciola? Io sto bene, non ho bisogno di nulla!”
Il Generale sorride, e
guardandomi mi dice: “Ben detto Sassoin, sei un soldato davvero valoroso! Ma la
prossima volta sta attento, prima di addentrarti nei boschi, e soprattutto guarda
dove vai a mettere i piedi! .. Capito Sassoin?”
Con le mani, mi spolvero i
vestiti e ribatto: “Sissignore!”
Il primo, e poi il secondo
colpo di fucile, ci destano dal sonno e sobbalziamo dal nostro giaciglio.
“Andrè hai sentito?”
“Cosa sarà accaduto?”
“Prendo il fucile, vado a
vedere!”
“Aspetto Andrè vengo con te!”
“Oscar cosa fai?”
“Cosa vuoi che faccia, prendo
il fucile!”
Ma che domande fa mio marito?
Sentiamo degli spari, è ovvio!
“Oscar, ti prego rimani in
tenda!”
“Non ci pesare nemmeno, io
vengo con te, e poi non mi manca mica un arto!”
Lo sguardo di Oscar è freddo
e distaccato, la conosco, anche se insistessi, non servirebbe a nulla. So che
verrebbe con me, è inutile che io mi opponga! Il mio fiero comandante! Ma io la
amo anche per questo!
La guardo, e con tono
arrendevole le dico: “E va bene, ma almeno rimani un passo dietro di me!”
“ANDRE’ SEI FORSE DIVENTATO
MATTO O COSA?”
La guardo con disapprovazione
e ribatto appena: “Oscar!”
“Andrè smettila di dire
eresie, e andiamo a vedere cosa succede!”
È inutile discutere con lei,
la guardo, è decisa. Imbraccia il fucile, usciamo dalla tenda, vedo tutti armati,
è ovvio che tutti si siano allarmati, si sono precipitati fuori. Ci scrutiamo
gli uni con gli altri, è chiaro che nessuno ancora abbia capito cosa stia succedendo,
ma appena vediamo il toro infilzato con le corna nell’albero e Alain
spolverarsi gli abiti, capiamo immediatamente la situazione.
Il Generale ci guarda e dice:
“Ormai è tutto passato, un toro per poco non infilzava Sassoin!”
Oscar avanza, si avvicina al
mal capitato e domanda: “Alain tutto bene?”
“Comandante ci è mancato poco
che mi infilzasse, ma a quanto pare, le mie gambe e la buona mira di Vostro
padre e di Gerard, mi hanno permesso di raccontare la mia avventura!”
André ribatte: “Ma Alain, si
può sapere da dove è sbucato il toro?”
“Veramente Andrè, sono io che
ho trovato lui! … Ho udito dei rumori dietro la boscaglia e sono andato a
vedere, credevo che ci fosse qualcuno …..”
Joséphine, continua: “A
quanto pare Alain, il toro ti avrà scambiato per una mucca e ti ha inseguito ah
ah ah!”
Vedo mio padre accigliarsi, e
mi riprende immediatamente: “Joséphine, che modo di parlare che hai? Charles, è
mai possibile che tu non riesca a tenere a freno un pochino tua moglie?”
“Ma Signore …..”
Alain guarda primo mio padre,
poi Joséphine e dice: “Su Generale, Madame Joséphine dopo tutto non credo che
si sia sbagliata, sono convinto anch’io che il toro, nel buio della notte,
abbia scambiato me per …. sua moglie, è solo che non mi sono trovato mai in una
situazione simile! .. Prima nel bordello ho dato l’impressione di essere un sodomita
e adesso il toro, che era convinto che fossi la sua mucca ah ah ah ah!”
Le parole di Alain, e la sua
risata contagiosa, ci strappano un sorriso, anche mio padre, che solitamente è
sempre serio e distaccato, si unisce alle nostre risate!”
“Bene Sassoin, ormai il tuo
turno di guardia e quello di La Salle è terminato, tornate pure in tenda! …
Andrè, Girodelle, Louis e Charles, adesso tocca a voi, andate in tenda a
prepararvi.”
Rispondono in coro:
“Sissignore!”
Mio padre richiama la nostra
attenzione e ci dice: “Andrè …”
“Sissignore!”
“Prima che arrivino gli
altri, devo parlarti, ti aspetto davanti al fuoco!”
“Va bene Signore!”
Mi allontano appena dal
Generale, prendo per braccio mia moglie e le sussurro: “Ascoltami Oscar, credo
che questo sia il momento propizio per dare la notizia a tuo padre.”
“Ma Andrè, adesso?”
“Si certo Oscar, secondo te,
per quale motivo vuole parlarmi?”
“Tu credi che …”
“Si Oscar, andiamo in tenda,
prendiamo del vino e dei bicchieri, almeno diamo la notizia a tuo padre con un
brindisi!”
“Andrè davvero vuoi che
glielo diciamo adesso?”
“Certo Oscar, dai su
andiamo!”
Prendo la direzione della
tenda e il Generale mi dice: “Andrè si può sapere dove stai andando? Ti ho
detto che devi raggiungermi, ho bisogno di parlarti!”
“Sissignore, ma prima devo prendere
qualcosa in tenda, adesso arrivo!”
“Fa presto, lo sai che non mi
piace aspettare!”
“Faccio in un attimo Signore,
adesso arrivo!”
Seguo Andrè, entriamo nella
tenda, ha l’aria felice, canticchia. Lo vedo rovistare nella borsa dei viveri,
prende tre bicchieri e il miglior vino che ci siamo portati da Parigi.
Sorride, e sussurra: “Ecco
fatto amore mio!”
“Amore mio?”
“Cosa c’è, non posso
chiamarti amore mio?!”
“Ma è che ..”
Mi si avvicina, mi guarda, e
mormora: “Che? Sentiamo … amore mio!”
“Tu .. tu … pochissime volte
mi chiami in questo modo!”
“Benissimo! Mi fa piacere che
almenoquelle poche volte che lo dico, le mie parole non ti passino inosservate!”
Mi da un bacio veloce e
continua: “E tu amore mio, quante volte mi hai chiamato in questo modo?”
“Beh .. Veramente io …”
“Non te lo ricordi, vero? …
Beh te lo dico io, forse una sola volta, da quando ci amiamo! Però non mai mi
hai chiamato in questo modo, ma solo .. amore!”
Continuo a guardare Andrè, i
suoi occhi brillano di felicità, mi si avvicina con la bottiglia ed i bicchieri
che stringe tra mani, gli dico: “aspetto che ti aiuto, da a me i bicchieri.”
Li prendo, gli dico:
“Possiamo andare …”
Faccio il primo passo, mi si
mette davanti, vedo lo sguardo di mio marito sempre più luminoso, con la mano liberami
sfiora la guancia, mi si avvicina sempre più, mi sussurra: “Ti amo .. amore mio
….”
Ci perdiamo in un lungo bacio appassionato
……..
Non sono così convinta di volere parlare con
mio padre, sono tesa ed imbarazzata, ma il bacio di Andrè mi fa sciogliere.
Sono davanti al fuoco, Andrè ancora non si
decide ad arrivare. Tra un po’ gli altri saranno qui, e lui ancora non arriva! Basta
ho deciso! Adesso vado nella sua tenda e lo porto qui immediatamente.
Un passo e ancora un altro e strillo: “SI PUO’
SAPERE COSA STAI COMBINANDO ANDRE’?! SBRIGATI A VENIRE FUORI!!COSA VUOI, CHE
VENGA IO DA TE?”
La voce di mio padre, costringe le nostre
bocche ad allontanarsi, sussulto, uno sbuffo di frustrazione….mio padre arriva
sempre nel momento sbagliato…come stavo bene, stretta al mio Andrè!
“Andrè, è mio padre!” s
Sussurro appena, in un soffio.
“Ho sentito Oscar, ha ragione, l’abbiamo fatto
aspettare ih ih ih! Su …. Amore mio … andiamo!”
Rido soddisfatto, sono felice, come non mai!
Cosa potrei volere di più? Il mio sogno di bambino è diventato realtà! Oscar,
la mia Oscar…mi ama ed avremo un figlio….
Lasciamo la tenda, Oscar ed io camminiamo
fianco a fianco, io con la bottiglia in mano e lei porta con sé i bicchieri.
Vedo il Generale davanti a noi guardarci con
severità, appena ci vede ci dice: “Finalmente siete arrivati, si può sapere
quanto tempo ci hai messo? E poi Oscar, se non ti dispiace, io ho bisogno di
parlare con tuo marito, non con te!”
“Padre …”
Dico appena, un po’ imbarazzata.
“Generale, veramente siamo noi che dobbiamo
parlare con Voi, quindi se non Vi dispiace andiamo a sederci davanti al fuoco.”
“Andrè, cos’è quella bottiglia di vino? Perché
l’hai portata?”
“Sapete Generale, un buon bicchieri di vino e
ciò che ci vuole davanti al fuoco, è l’ideale per accompagnare due chiacchiere!
…. Andiamo Generale.”
Vedo mio genero particolarmente felice,
sorride, va avanti, seguito da mia figlia. Poco dopo siamo tutti e tre seduti davanti
al fuoco, in un primo momento non capisco cosa abbiano da dirmi, e poi ero io
quello che aveva da domandare qualcosa a lui, ma con Oscar presente come
faccio? …… Forse …. Ma …. Chi lo sa!
Apro la bottiglia di vino, mia moglie mi porge
i bicchieri, verso il liquido rosso.
Oscar ne passa uno a suo padre, poso la
bottiglia, e gli dico: “Generale, un buon bicchiere di vino era ciò che ci
voleva, dopo lo spavento che ci siamo presi!”
Poso lo sguardo sull’animale conficcato nel
tronco dell’albero, sembra quasi un trofeo di caccia, e ribatto: “Hai ragione
Andrè, Sassoin per poco non ci rimetteva la vita, per fortuna che è andata
bene!”
“Già Signore, è andata bene, per fortuna che
non è stato nulla di irreparabile!”
Vedo Oscar giocherellare con il bicchiere tra
le mani, è agitata, di tanto in tanto mi guarda, per poi riabbassare lo sguardo.
Ci guardiamo ancora, ci facciamo un cenno con
la testa. Vedo il generale dare un primo assaggio al contenuto del bicchiere, mi
guarda e dice: “Ero io che avevo qualcosa da dirti, invece a quanto pare voi due
siete qui, e non mi avete ancora detto di cosa dovete parlarmi!
Il Generale continua con l’ennesimo sorso di
vino, tutto d’un fiato gli dico: “Generale, Oscar ed io dobbiamo darVi una
notizia che credo che Vi farà piacere …….”
Continuo a bere il mio vino quando Andrè mi
dice: “Presto avrete un altro nipotino, Oscar ed io avremo presto un bambino!”
Le parole inaspettate di Andrè mi sorprendono
così tanto che il vino, che sto sorseggiando, mi va di traverso, per poco non
soffoco, comincio a tossire fino all’inverosimile, non riesco a respirare, mi
manca l’aria, butto fuori ciò che non ho ancora ingurgitato, mi tremano le mani
e mi verso il rimanente vino sui pantaloni, ovvero sulla parte più intima dei
calzoni. Tento di riprendere fiato, ma con molta difficoltà, sono rosso in viso
e continuo a tossire. Mi alzo in piedi, nel tentativo di respirare, ma è tutto
inutile, faccio davvero fatica a regolarizzare il respiro ormai messo a dura
prova dal liquido andato giù.
“Padre .. Padre .. vi prego, ditemi cosa Vi
succede! ….. Andrè cosa possiamo fare per aiutarlo, guardalo! .. Si sta
strozzando!”
“Generale, Vi prego riprendete fiato, dovete
conoscere Vostro nipote, non potete lasciarVi andare in questo modo!”
Vedo il generale gesticolare in malo modo
contro di me, lentamente comincia a regolarizzare il respiro e con voce
strozzata mi rimprovera: “Dannazione Andrè, ma è il modo di dare certe notizie?
…… Guarda cosa hai combinato ….”
“Io? Cosa ho fatto Signore?”
“Ma Padre, cosa dite?”
Riprendo il respiro, sono rosso in viso più
che mai, e continuo: “Secondo te è il modo di dare certe notizie? Per poco non
ci rimanevo secco, altro che Sassoin e il toro!”
Un respiro e ancora un altro, guardo mia
figlia, ha il bicchiere del vino in mano, mi avvento su di lei e le dico: “Posa
immediatamente questo bicchiere! Se tu non lo sapessi, il vino può far male a
mio nipote!”
Andrè ed io ci guardiamo smarriti, mio padre
non ha ancora recuperato il respiro regolare, che si avventa su di me e mi
toglie di mano con forza il bicchiere, lo porge ad Andrè e mi si avventa
addosso, mi abbraccia, e dice: “Finalmente figliola mi darai l’erede! .. Oh
Oscar, non vedevo l’ora che arrivasse questo momento! … Lo sapevo .. lo sapevo
…”
Sento le braccia di mio padre intorno alle mie
spalle, guardo smarrita Andrè, non capisco più nulla, credo che sia la prima volta
che mio padre mi abbraccia, mi solleva da terra, mi sorride. Non l’ho mai visto
così felice!
“Padre cosa sapevate?”
“Che Andrè avrebbe funzionato cara! Si .. si …
grazie Andrè, lo sapevo che avresti fatto il tuo dovere!”
Non riesco a credere alle parole di mio padre,
mi irrigidisco e sussurro: “Ma io … veramente …..”
Sono ancora tra le braccia di mio padre, Andrè
mi guarda, lo vedo ridacchiare, capisce che la mia espressione è di rimprovero
per mio padre, mi sorride, quasi si trattiene dal ridere, si porta l’indice
alla bocca, mi invita a non ribattere.
Mio padre si scosta da me e mi dice: “Oscar…..
su figliola, lo sai che adesso devi riguardarti? Su vieni qui a sedere! …. Anzi
no, questi tronchi d’albero sono scomodi per una donna incinta, Andrè prendi
una sedia, anzi no, una poltrona!”
“Ma Generale, cosa dite?!”
Guardo mio padre, sono disorientata dalle
parole che ha appena detto, non vorrei che la notizia gli avesse fatto più male
che bene, ma poi si riprende dal momento di confusione.
“Ma cosa ho detto?! La notizia mi ha talmente
colto di sorpresa che non so nemmeno io cosa dico! Ma quale poltrona, qui
appena abbiamo i sassi e i tronchi d’alberi per sederci! … Andrè, non appena
saremo a Cluny, dovremo comprare una poltrona, sta tranquilla Oscar, prenderemo
la più comoda che ci sia!”
“Ma padre, cosa dite, siamo in missione non a
palazzo, e poi io non ho bisogno di nessuna poltrona!”
“Taci Oscar! So io quello che va bene per te!
Ricordati che sono diventato padre per ben sei volte, e so come va trattata una
donna incinta, quindi non discutere su quello che va bene per te, capito?! …
Andrè domani che saremo al villaggio, prima di arrivare all’Abbazia benedettina,
dovremo trovare la miglior poltrona per mia figlia!!”
“Ma Padre smettetela di farneticare! Temo che
il vino che vi è andato di traverso, vi abbia fatto davvero male! … E adesso, se non vi dispiace, prima che
andiate oltre, preferisco ritirarmi nella mia tenda, vado a riposare!”
“Un momento Oscar, prima che tu vada via,
voglio che tutti sappiano che sta per arrivare il mio François!”
Vedo mia moglie, rossa in viso, temo uno
scontro fino all’inverosimile, mi avvicino, ma lei si allontana da me di un
passo, stringe i pugni e comincia a urlare: “COSA?! MA DICO, COME FATE
MINIMAMENTE A DARE PER SCONTATO CHE SIA UN MASCHIO? E SE FOSSE MAGARI UNA
FEMMINA?”
“COSA? MA NON LO DIRE NEMMENO PER SCHERZO!
SONO SICURO CHE SARA’ UN MASCHIO, ANZI, PER LA PRECISIONE .. SONO SICURO CHE
ASPETTI IL MIO FRANÇOIS!! .. VERO ANDRE’?”
“Ma Signore, cosa volete che ne sappia, e se
fosse … Sophie?!”
“COSA?!! NON SCHERZARE ANDRE’! MI AUGURO PER
TE, CHE TU ABBIA FUNZIONATO DAVVERO, ALTRIMENTI …. ALTRIMENTI TI ORDINERÒ DI
RIMETTERTI AL LAVORO IMMEDIATAMENTEE!!! CAPITOO?!!”
“ORA BASTA PADRE, SVEGLIERETE TUTTI, ANZI,
AVRANNO TUTTI ASCOLTATO LE VOSTRE ERESIE! A QUESTO PUNTO, SAPETE COSA VI DICO?”
“COSA SENTIAMO?!”
“SPERO CHE NASCA SOPHIE!!”
“NOOO!!! … NOOO !!! TI PROIBISCO DI PARLARE IN
QUESTO MODO!”
Vedo Oscar e suo padre scontrarsi, non so più
cosa fare o pensare, sembrano due bufali inferociti, altro che il toro che vedo
davanti a me! Mi avvicino amio suocero e tento di portarlo alla calma:
“Signore, Vi prego, non arrabbiateVi e non fate arrabbiare Oscar! Avete forse
dimenticato che presto avrà un bambino?”
Guardo mia figlia e continuo: “E poi Oscar ….
Dico, nelle tue condizioni sei uscita con il fucile in mano!”
“PADRE!!!”
“Zitta tu, che può farti male!! … Andrè, e tu è
così che ti occupi di mia figlia!! Sei uno scriteriato! Scellerato di un
genero!!!”
“Ma Generale, io non volevo che Oscar uscisse
dalla tenda, Voi lo sapete come è fatta, è sempre in prima linea! Non è possibile
tenerla tranquilla!”
“Ma Andrè, ti rendi conto di cosa dici? Adesso
cosa fai, appoggi mio padre?”
“Oscar, io voglio che ti riguardi, dovrai
affrontare un lungo ed estenuante viaggio e desidererei che ti salvaguardassi
un poco di più!”
Mio padre sorride e ribatte: “Finalmente
ascolto qualcosa di sensato! Ascolta tuo marito Oscar, Andrè ha perfettamente
ragione, d’ora in avanti, non dovrai più imbracciare un’arma! A te ci pensiamo
noi altri!”
“Continuo a non credere a ciò che ascolto! Ma
si può sapere cosa dite Voi due? E se qualcuno dovesse aggredirmi cosa faccio?
Forse dovrei lasciarmi colpire?”
Guardo mia figlia e ribatto ancora:
“Assolutamente” Sappi che d’ora in avanti, oltre ad esserci Andrè a proteggerti,
veglierò io su di te! Sta certa che nessuno ti sfiorerà nemmeno con un dito, e questo
vale anche per te Andrè capito? Hai inteso cosa voglio dire?”
Le parole di mio suocero mi spiazzano, non
credevo che arrivasse a tanto, con tono calmo e tranquillo rispondo: “Signore
credo che dovremmo calmarci un po’ tutti, Vi ricordo che Oscar ha bisogno di
tranquillità, quindi se non Vi dispiace, calmiamoci!”
Vedo il Generale guardarmi, respira
profondamente, mi dice: “Sante parole Andrè, hai ragione, mia figlia aspetta un
bambino, il mio François, e adesso dobbiamo festeggiare, chiamiamo tutti che
dobbiamo brindare!”
Mi guardo intorno e ribatto: “Non abbiamo
bisogno di chiamare nessuno padre! Guardate, ci hanno pensato già le vostre
urla a portarli qui!”
“Le mie? E dove le mettiamo le tue grida? Se
non sbaglio tu hai urlato più di me!
Alain è il primo a parlare: “Ora basta Vi
prego! Generale, Comandante, appena abbiamo compreso il tema della vostra
conversazione, abbiamo preso il miglior vino di cui disponiamo ed i bicchieri,
siamo tutti pronti per il brindisi! ..Vero compagnia?”
È incredibile! Vedo tutti intorno a noi che ci
sorridono: le mie sorelle, i miei cognati, Gerard, Alain … tutti sorridono di
cuore, tranne Girodelle che comunque si versa da bere e alza il calice. Alain
mi si avvicina, e porgendomi il bicchiere di vino mi dice: “Il primo a farVi
gli auguri Comandate devo essere io! …
Vedo Alain avvicinarsi, mi abbraccia e mi
dice: “Andrè amico mio, ti faccio i miei auguri più sinceri … e così anche tu
diventerai padre!”
Poi mi sussurra all’orecchio e mi dice: “Come
ha detto il vecchio pazzo .. finalmente hai funzionato ih ih ih”
Mi allontano da Andrè, siamo tutti pronti per
il brindisi intorno al fuoco, gli dico: “Su amico tocca a te dire due parole
per il brindisi!”
Vedo Joséphine scrutarmi e sorridendo mi dice:
“Ma Padre cosa Vi è successo? Forse l’emozione Vi ha bagnato i pantaloni?”
“Co Cosa?”
Mi guardo il pantalone e mi rendo conto che
sono tutti bagnati, per il vino che ho rovesciato, mi sento a disagio, e come
se non bastasse Sassoin rincara la dose.
“Generale, è questo l’effetto che Vi ha fatto
la notizia? Vi siete fatto qualcosa addosso ah ah ah!”
“Smettila imbecille!”
Marianne interviene: “Suvvia Padre, anziché
arrabbiarVi facciamo il brindisi per fare gli auguri ai prossimi genitori!”
Louis ribatte: “Ben detto Marianne! Allora
Andrè, su avanti, cognato, di qualcosa!”
Vedo il vecchio pazzo fare un passo avanti, e
dice: “Andrè, se non ti dispiace, vorrei farlo io, con voi!”
Sorrido, so che per il Generale è molto
importante, ci tiene tantissimo, gli dico: “Non preoccupateVi Signore, cedo a
Voi volentieri la parola.”
“Grazie figliolo! .. Ma prima …..”
Vedo mio padre, avanzare verso di me, mi
toglie il bicchiere dalle le mani e mi dice: “Scusa cara, ma Sassoin non ha
esperienza in merito, ma io si! Se non ti dispiace dai a me il tuo bicchiere,
lo sai, può far male a mio nipote!”
Mi arrendo all’insistenza di mio padre, anche
se riconosco che ha perfettamente ragione.
Lo vedo alzare il bicchiere, tutti lo seguono
e con orgoglio dice a gran voce: “Brindo al primo di una schiera di eredi! ..
Brindo a mio nipote: François Augustin de Jarjayes!
Non ci posso credere, mio padre non si rende
conto di ciò che dice, e se non fosse un bambino, ma una bambina? E lui che ha
già alzato il calice per l’erede, è davvero impossibile!”
Charles e Louis mi si avvicinano e
quest’ultimo mi dice: “Andrè, caro cognato! .. Preparati che tra non molto tua
moglie ti farà impazzire!”
“Cosa vuoi dire Louis?”
Charles ribatte: “Te lo dico io cognato! ..
Vedrai! Prima vuole la cioccolata, tu la porti e lei vuole i biscotti...e
allora vai a prendere i biscotti…..ma no ....adesso preferisce una mela!!! Ah
ah ah ah !”
Charles, avanza di qualche passo, mi si
avvicina e mi sussurra: “Però Andrè.... c’è anche il rovescio della medaglia
..”
“Rovescio della medaglia? Ma cosa intendi?”
“E già! Tu sei nuovo per questo genere di
esperienze! Se tua moglie è come la mia ……. Ah che notti con Joséphine......sembrava
una furia!”
Louis, certo non si esonera dalla
conversazione, che mette a disagio Andrè, il Generale e le sue figlie, rincara
la dose: “Sappi che anche Marianne era così: una vera furia ah ah ah!”
Vedo Marianne infervorasi e ribatte: “Louis,
sei per caso impazzito? È evidente che il vino ti ha dato di volta al
cervello!”
Louis, ridimensiona le sue parole e si scusa
con la moglie: “Oh Marianne io non volevo.”
Joséphine, anche lei ribatte: “Charles, sono sicura
che anche a te il vino abbia fatto male, vero caro? Non vorrai per le prossime
volte dormire da solo? Ah ahahah! Oh Charles, sei davvero tremendo ah ah ah!”
Vedo mio padre accigliarsi, riprende
immediatamente mia sorella: “Santo cielo Joséphine! .. È mai possibile che
nessuna di voi somigli alla mia Marguerite?”
“Ma su Padre non arrabbiateVi! Siete o no un
uomo di mondo ah ah ah!”
Non ci posso credere, le mie sorelle sono
davvero strane, prima si arrabbiamo con i loro mariti per quello che hanno
appena detto e poi Joséphine ride! Bah! .. Chi le capisce! Ma la conversazione
che hanno appena fatto i miei cognati, mi ha dato fastidio, guardo Andrè e gli
faccio cenno di appartarsi con me.
Mi segue, siamo faccia a faccia, gli dico:
“Non permetterti mai, di fare certe illazionisu di me con altri!”
“Ma cosa dici Oscar? Ti pare che io parli di
certe cose?”
“Lo spero per te Grandièr, se vuoi
sopravvivere e conoscere tuo figlio, non ti permettere mai di parlare in quel
modo!”
“Oscar, ma cosa dici? Tu mi conosci, io non
sono così, e lo sai!”
“Lo so Andrè, ma a volte, trovandosi tra
uomini …”
“Smettila, non sono come loro, di certe cose,
mi piace parlare solo con te, non lo nego!”
Ci giunge la voce di Alain: “Ehi Voi due,
sposini, vi unite o no a noi? Basta amoreggiare, avrete tutto il tempo che
vorrete, non avete certo la mia sfortuna che non ho la mia Sabrina con me ah ah
ah!”
Dopo il brindisi, ciascuno torna nella propria
tenda, tutti tranne chi deve rimanere di guardia.
Prima di tornare anch’io al mio giaciglio, mi
avvicino ad Andrè, e gli dico: “Figliolo, vieni nella tenda con me, e tu Oscar,
se non ti dispiace, lasciami parlare con tuo marito.”
Vedo mia figlia lanciarmi un’occhiataccia, la
vedo fare un respiro profondo e mi dice: “E va bene, ma badate di non dire
sciocchezze ad Andrè!”
“Si si va pure a riposare cara sta tranquilla!
E poi Andrè deve fare il suo turno di guardia, per qualsiasi bisogno, non
esitare, vieni da tuo padre, ci penserò io alle tue esigenze!”
“Padre, quando volete, sapete essere davvero
esasperante!”
“Si Oscar, non agitarti, potrebbe farti male!”
Vedo Oscar lanciare l’ennesima occhiata
esasperata a suo padre, e tornare in tenda.
Il Generale mi guarda e mi dice: “Su forza
Andrè andiamo!”
“Ma c’è Gerard!”
“Non preoccuparti, chiederò a La Salle di
lasciarci qualche minuto da soli.”
Entriamo in tenda, vedo Gerard che si prepara
per dormire, il Generale lo guarda e gli dice: “La Salle, per favore, lasciami,
qualche minuto con Andrè, dobbiamo parlare.”
“Si .. certo Signore, Vi lascio soli!”
Esco dalla tenda, mi sorprendo nel vedere il
Comandante Oscar, che appena mi vede si porta l’indice alla bocca, mi invita a
fare silenzio e andare via. La saluto con un cenno e obbedisco.
Sono dietro la tenda, devo assolutamente
sapere cosa mio padre ha da dire ad Andrè, sono sicura che si è inventato,
qualche altra follia!
“Signore di cosa volete parlarmi?!”
“Uhm .. Andrè ascolta, il nostro sarà un
colloquio tra padre e figlio, quindi sta calmo, e ascolta quanto ti dico! …”
Guardo il Generale, non so cosa aspettarmi da
lui, sul suo volto aleggia un’aria misteriosa, mi guarda con sospetto e mi
dice: “Ascolta Andrè … tu adesso … vedi mia
figlia è .. come tu sai benissimo, in stato di gravidanza, quindi sta
attraversando un momento davvero molto delicato, giusto André?”
“Si giusto Signore, ma cosa volete dire?”
“Vedi Andrè, tu .. tu .. ecco .. sarebbe il
caso che tu, ti astenga dal giacere con lei, sai, sarebbe più sicuro per mio
nipote ….”
Non ci posso credere! Poche parole e il
Generale mi ha sconvolto! Mi sta
chiedendo di non fare più l’amore con mia moglie, mi chiedo a questo punto se è
davvero impazzito!
Timidamente gli rispondo: “Ma Signore cosa
dite?”
“Credo che mi sia spiegato benissimo Andrè. Io
come uomo ti capisco, ma come nonno, ti devo chiedere di astenerti dal giacere
con mia figlia, e spero di non tornare sull’argomento, capito Andrè?”
Sono fuori dalla tenda, ho sentito mio padre,
è assurdo, impossibile, sono fuori di me, alzo il telo, entro e con tono
altero, ribatto: “Padre, adesso avete superato il limite della decenza! E tu
Andrè, ti ordino di non dirgli una sola parola ed esci da qui! Vai a fare il
tuo turno di guardia!”
“Ma Oscar!”
“Capitano Grandiér; Vi ho appena impartito un
ordine, e in quanto vostro superiore, dovete obbedire, altrimenti Vi punirò per
insubordinazione, chiaro? E questo vale sia per il turno di guardia e sia nel
giacere con me! E davanti al Generale Jarjayes, ti intimo di sottostare ai miei
voleri, di qualsiasi genere, senza alcuna distinzione! E QUESTO È UN ORDINE,
CAPITANO GRANDIER! E ADESSO VIA, ALLA VOSTRA POSTAZIONEEE!”
Vedo Andrè sorridermi appena si mette sugli
attenti e sbattendo i tacchi ribatte: “Agli ordini Comandante!”
Andrè esce fuori dalla tenda, e dopo aver
guardato in malo modo mio padre, esco dalla tenda anche io, sento la sua voce
giungermi alle spalle: “Un momento Oscar, tu non puoi fare di testa tua, devi
pensare a ……. “
Sono ormai fuori dalla tenda, mi volto verso
mio padre e digrigno: “Non provate a mettere più bocca nella vita intima mia e
di Andrè, mi sono spiegata Padre?!!”
Mia figlia, con il suo sguardo di ghiaccio, mi
ha fulminato, non ribatto, ma sussurro appena: “Oscar ….”
Mi allontano dalla tenda di mio padre, mi
avvicino alla mia, alzo il telo, entro ….. All’improvviso mi sento afferrare
per le braccia: è Andrè che mi guarda, mi sorride appena, mi sussurra: “Colonnello,
prima di prendere servizio con il mio turno di guardia, sappiate che il
Capitano Grandièr, sarà sempre a i vostri ordini!”
Andrè mi impedisce di parlare e si perde sulla
mia bocca, con un lungo bacio appassionato ….
Siparietto: A spasso nel tempo (parte
seconda)
Protagonista: Generale Augustin
Reynier François Comte de Jarjayes
Autrici: Aizram
e Terry
Generale: “Madamigella, ma dove mi state portando?”
Aizram:
“A palazzo Jarjayes Signore, come mi avete chiesto!”
Generale: “Ma come, questa non è la strada che porta a
casa mia!”
Aizram:
“Certo che lo è! .. E’ solo che in due secoli è cambiata un tantino, ma non preoccupateVi, troverete il vostro palazzo come lo avete
lasciato! ………..
Terry:
“Generale siete silenzioso, cosa vi succede?”
Generale: “Madame, ma è normale che io sia rimasto in
silenzio, questa non è la mia Parigi, ma un luogo dove regna il caos, guardo le
strade e i passanti, vanno tutti di corsa! …… Guardate quei due tipi come sono
strani, oltre ad essere vestiti con pantaloncini e maglie a manica corta, hanno
in più una giacca legata in vita e degli strani fili che scendono verso il
basso, ma cosa sono? E poi perché corrono così tanto, forse sono inseguiti da
qualcuno che li vuole ammazzare?”
Terry:
“Ma no Signore! Fanno footing!”
Generale: “Fanno cosa?”
Terry:
“Footing Generale, corrono per tenersi in forma!”
Generale: “Corrono per cosa?”
Terry:
“Per allenarsi e sentirsi meglio.”
Generale: “Ma che stranezze! … Nel mio tempo si corre
solo perché si viene inseguiti da qualche mal intenzionato, oppure, come è
capitato a Sassoin, insomma se si viene inseguiti da un’animale feroce! .. Certo il Vostro
tempo non riesco a capirlo! …….
Un’automobilista, a tutta velocità ci sorpassa
e ci fa il gestaccio.
Generale: “Ehi ma che modi sono questi? Scellerato che
non siete altro, fare un simile gesto a delle donzelle e a un gentil uomo quale
sono io!”
Aizram:
“Non pensateci Generale, alcuni automobilisti conoscono solo questo genere di
linguaggio!”
Generale: “Ma madamigella, Voi tollerate tutto questo?”
Aizram: “L’avreste
tollerato anche Voi, se foste vissuto in questa nostra epoca!”
Terry:
“Generale ormai mancano cento metri al palazzo, siamo quasi arrivati.”
Generale: “Cento metri? Ma la mia casa è situata nel
bel mezzo della vegetazione, non si trova certo nel centro di Parigi!”
Terry:
“Signore, voi dimenticate che …..”
Generale: “Sono passati più di duecento anni, lo so!”
Aizram:“Ah
finalmente, ve ne state facendo una ragione.”
Generale: “Madamigella, avete detto che il mio palazzo
adesso è diventato una biblioteca?!”
Aizram: “Si
Generale, è una rinomata biblioteca, è rimasto quasi tutto come un tempo, ci
hanno aggiunto solo dei piccoli dettagli, e non solo quelli. E’ visitata da
molta gente, proprio perché è un palazzo risalente al settecento.”
Generale: “Capisco! … Il palazzo è appartenuto a mio
nonno, poi a mio padre e poi … a me! … Ma ditemi, dovremo pagare il biglietto
per entrare a casa mia?”
Terry:
“No Signore, l’ingresso a palazzo Jarjayes è libero, chiunque può andarci.”
Generale: “Allora casa mia è alla mercé di chiunque: vandali
e malfattori?!!”
Terry:
“Ma no Signore, state tranquillo, il comune di Parigi, che gestisce il
palazzo, ha messo degli addetti che lo custodiscono.”
Generale: “Almeno questo mi rincuora madame!”
Aizram:
“Bene, eccoci arrivati!”
Generale: “Madamigella!
Dove stiamo entrando, io vedo un tunnel non certo la mia casa!”
Aizram:
“Tranquillo Signore, dobbiamo lasciare l’automobile in questo parcheggio
sotterraneo, per poi camminare, cinquanta metri circa, e infine
arriveremo al palazzo Jarjayes! …………. Adesso scendiamo dall’auto!”
Generale: “Per bacco! … Qui non si respira! Ma si può
sapere come fate voi in questo secolo a respirare una cosa simile?”
Aizram: “Siamo
in un sotterraneo Signore, e come potete vedere, ci sono un infinità di mezzi,
quindi è inevitabile che si senta un poco di cattivo odore!”
Generale: “Un poco dite? Qui non si respira affatto .. etciù! … Da quando sono nel Vostro tempo, non faccio che
starnutire, Voi respirate solamente veleno! Madame, Madamigella, Vi prego di
velocizzare il passo, non ne posso più di questo ambiente così …... sporco!”
Aizram:
“Si, avete ragione Generale, su andiamo!”
Generale: “SANTI NUMI!!! COSA SONO QUELLE …… BESTIE?!!”
Aizram:
“Ma no Signore, non sono animali, ma dei pulman ….”
Generale: “Pulman! Cosa
sarebbero?”
Aizram:
“Guardate Signore, la gente che sta scendendo da lì …”
Generale: “Volete dire che è ….. una grossa automobile?”
Aizram: “Esattamente
Signore, serve per trasportare più persone, questa gente infatti sono turisti
che vengono a visitare la Vostra Parigi!”
Generale:
“Madamigella, questa non è più la mia Parigi, non so nemmeno cosa sia! …. Se
non fosse che ho visto Versailles, direi che mi avete portato in un altro
mondo!”
Aizram:
“Ma questo Signore, è lo stesso mondo che avete lasciato qualche ora fa! .. E’
solo che abbiamo fatto un bel salto temporale di oltre duecento anni!”
Generale: “Finalmente siamo fuori da quell’inferno!
Certo non è il massimo qui fuori, ma almeno si respira.”
Generale: “Cos’è questa musica?!”
Aizram:
“Terry è il tuo telefonino che sta squillando.”
Terry:
“Si .. però devo frugare nella borsa ………… non è possibile! … Quanta roba qui
dentro … non riesco a trovarlo …..”
Generale: “Ma dico Madame, come può essere, che della
musica possa provenire da una borsa?”
Terry:
Accidenti! … Non riesco a trov …. A finalmente, eccolo
qua! ….
Generale: “Santo cielo, ma quanto rumore che esce da
quella scatola!”
Aizram:
“Non è una scatola Generale, ve l’abbiamo mostrato prima, è un telefono, ci
permette di comunicare con altra gente!”
Generale: “Ummm … Anche da
lunghe distanze?”
Aizram:
“Certo Signore, adesso sccc. Terry deve rispondere.”
Terry:
“Pronto? ….”
Lucciola: “Ciao Terry, sono Lucciola!”
Terry:
“Aizram, è Lucciola, ci chiama dall’Italia!
Aizram:
“Su dai Terry, metti il vivavoce, facci ascoltare!”
Terry:
“Aspetta Aizram, adesso lo faccio ……… ecco fatto,
così potrà ascoltare anche il Generale.”
Lucciola: “Ho saputo che con Aizram,
passerete dalle mie parti, che ne dite se passaste per
casa mia? Sai, vorrei avere l’onore di ospitare voi e naturalmente quel
simpaticone del Generale!”
Generale: “Madame Lucciola? E’ la donzella che serva
sempre parole di comprensioni per me! Si certo! .. Madame Terry, ditele che non
appena saremo in Italia, voglio che sia mia ospite nella mia residenza di
Collegno.”
Terry:
“Generale, non c’è bisogno che lo ripeta a Lucciola, tanto con il vivavoce ha
sentito tutto ciò che avete appena detto!”
Lucciola: “Grazie Generale, verrò con molto piacere,
aspettatemi, che non vedo l’ora di scambiare due parole con Voi! … Grazie
ancora!”
Generale: “Prego Madame, l’onore è mio, Vi aspetto con
molto piacere!”
Lucciola: “A presto Generale!”
Generale: “A presto Madame!”
Aizram:
“Però Terry, chi l’avrebbe detto che il nostro Generale, avrebbe risposto anche
al telefono! …… Terry con tutto quello che sta succedendo, ho dimenticato di
dirti, che ho ricevuto una lettera dalla
nostra cara Tetide, l’ho invitata a casa mia, a prendere una tazza di caffè,
così coglie l’occasione di conoscere il nostro Generale!”
Generale: “Avete detto Madame Tetide? Che onore!
Finalmente potrò interloquire personalmente con lei. Fin’ora
ho avuto il piacere di risponderle, solo tramite missiva! …. Madame, aspetto
trepidante il momento di incontrarVi”
Aizram:
“Benissimo Generale, certo che abbiamo di cose da fare nel nostro tempo. Adesso
è meglio sbrigarsi.”
Generale: “Eccolo là … il mio palazzo! … Mi ritengo
soddisfatto! … Nemmeno il tempo lo ha scalfito! …..”
Aizram: “Ve
l’abbiamo detto Signore, che è ben custodito dall’amministrazione parigina! ..
Su varchiamo il cancello.”
Generale: “Un momento Madamigella, qui c’è una targa
affissa al cancello …”
Aizram:
“Leggetele Generale.”
Targa:
“Palazzo storico appartenuto sin dagli inizi del seicento, alla famiglia Jarjayes
– Biblioteca Universitaria - Museo storico
Generale: “Il cancello è spalancato!”
Terry:
“Dunque, Vi abbiamo accennato è l’unico
museo storico, aperto al pubblico.”
Generale: “Ma come non è anche una biblioteca?”
Terry:
“Si certo, ma agli studenti è stata adibita l’ala ovest del palazzo, il
restante è adibito a museo parigino!”
Generale: “Ho capito, sono curioso di vedere casa mia,
come è stata tenuta in tutti questi anni. Donzelle, possiamo andare.”
Aizram:
“Terry guarda, all’ingresso ci sono i
custodi!”
Terry:
“Si Aizram, li ho visti, su entriamo!”
In coro:
“Buongiorno!”
Custode:
“Buongiorno Signori! .. Siete qui per il museo o per la biblioteca?”
Aizram:
“Siamo qui per visitare il famoso palazzo Jarjayes, possiamo entrare?”
Custode:
“Si certamente, vi faccio accompagnare dalla guida, così potrà condurvi nelle
stanze del palazzo. Sapete sono più di duecento e non …”
Generale: “Signore, Vi assicuro che non ne abbiamo
bisogno, conosco la strada, e se non Vi dispiace, vorremmo aggirarci senza
l’aiuto di nessuno.”
Custode:
“Come volete Signori, prego, andate pure!”
Terry:
“Grazie!”
Generale: “La mia casa! .. Non è cambiato nulla! .. Ci
sono gli arredi di sempre …. Il camino,
la mia poltrona, il tavolino dove poso il mio vino ….. c’è anche
l’attizzatoio!”
Aizram:
“Ehi Terry, il Generale si è commosso, è come se non vedesse casa sua chissà da
quanto tempo!”
Terry:
“Vero Aizram, eppure è solamente da qualche giorno
che è partito per andare in missione, ed
è soltanto da stamattina che è in giro con noi.”
Aizram:
“Forse lo commuove l’idea che si trova nel nostro tempo, e comunque non è cambiato
nulla nella sua casa!”
Terry: “Ma
….. forse …. Sarà così …………. Generale, cosa avete? Siete rimasto in silenzio.”
Generale: “Madame, guardo i ritratti dei miei antenati,
sono ancora qui, il tempo non li ha scalfiti per niente! ……. Un momento voglio
andare ….”
Terry:
“Dove Generale?”
Generale: “Venite con me!”
Terry:
“Aizram, ma dove ci sta portando?”
Aizram: “Terry
stiamo andando, nella parte riservata alla biblioteca, nel suo studio!”
Generale: “Eccolo qua! .. Il ritratto della mia bambina
… di Oscar!..... E’ ancora qui, come nel mio tempo….. è perfetta! … Oscar, qui
è raffigurata come Marte il dio della guerra! Che emozione vederlo ancora al
suo posto dopo più di duecento anni!”
Primo Visitatore del palazzo sussurrano: “Hai sentito quello lì?! .. Vede essere fuori
di testa, ha detto che questo dipinto appartiene a sua figlia.”
Secondo Visitatore: “Però il vecchio ha detto che …… aspetta forse
abbiamo capito male, adesso glielo chiedo! …… Mi scusi Signore, come avete chiamato questo quadro?”
Generale: “Dite a me?”
Primo Visitatore: “Si a Voi Signore!”
Generale: “Volete sapere cosa rappresenta questo
dipinto?! Ma è Marte il dio della guerra! … E’ bellissima non è vero?”
Secondo Visitatore: “Chi è bellissima?”
Generale: “Di
chi stiamo parlando? Di mia figlia naturalmente!”
Primo Visitatore: “Vostra figlia? Volete dire che la ragazza
raffigurata è … Vostra figlia?”
Generale: “Certo che si! Avete
capito benissimo, è mia figlia! Si è
fatta ritrarre fare pochi mes ……… Ops
….. Vi basti sapere che è Marte il dio della guerra.”
Visitatore bisbiglia all’amico: “George, è meglio allontanarsi da qui, è come
pensavo, questo è davvero fuori di testa, andiamo!”
Generale: “FUORI DI TESTA IO? MA COME VI PERMETTETE DI
PARLARMI COSÌ, E PER DI PIU’ IN CASA MIA, IN QUESTO MODO, IO SONO IL …”
Terry:
“Generale Vi prego calmateVi, ricordate chi siete!”
Generale: “Appunto Madame io …. Si … avete ragione! .. Adesso è meglio tacere, prima che succeda in casa mia, quello che è accaduto a Versailles! .. Preferisco fare un giro per
le mie stanze, piuttosto che litigare con gente che nemmeno rispetta le persone
più grandi!”
Terry:
“Dove volete andare Signore?”
Generale: “Nel mio studio, voglio vedere se ci sono
ancora i miei libri e la mia …..scrivania … donzelle, se non Vi dispiace
affrettiamoci!”
Generale: “Ops, ci sono dei
giovani! …. E sono tutti seduti intorno alla mia scrivania!”
Terry:
“Questa parte è adibita alla biblioteca Signore, qui si trattengono i ragazzi per studiare.”
Generale: “I miei libri, sono rimasti qui!! ….. e la
mia scrivania …. Eccola! .. Il tempo non l’ha mutata! … Chissà cosa penserà
nonno Augustin, nel vederla usata in questo modo?! Spero che non si arrabbi!”
Terry:
“Parlate della scrivania di nonno Augustin?!”
Generale: “Si Madame, proprio quella!”
Terry:
“Ih ih ih Generale, la
famosa scrivania dove tutti i Jarjayes hanno funzionato, non è vero?”
Generale: “Madame Vi prego, non sono cose certo da
dirsi!”
Aizram: “Ma da farsi si Generale ih ih ih!”
Generale: “Madamigella Aizram,
il Vostro è un discorso impudico! Ehm ….
a proposito autrici, Voi che sapete tutto ciò che accade, ditemi anche Andrè e Oscar ne hanno fatto ……. buon uso?”
Aizram:
“Ih ih ih che ne dici
Terry, dobbiamo dirlo?”?!”
Terry: “Io
direi si Aizram,
dopo tutto saperlo non può che fargli
piacere! ….. Si Generale, sappiate che tutte le vostre figlie, hanno combinato
qualcosa! E quando dico tutte,
naturalmente non mi riferisco a Luisa e suo marito Maxim,
loro sono gli unici che lì sopra non ci hanno combinato nulla!”
Generale: “Che bella notizia che mi avete dato madame
Terry! .. Allora se Andrè ha funzionato lì sopra, posso ben sperare che il
figlio che Oscar sta aspettando è il mio Francois, non è vero?”
Terry: “Bah!
.. Cosa posso dirVi Generale! .. Vedete, è vero che
anche Oscar e Andrè ne hanno fatto uso, ma molto prima che Vostra figlia
rimanesse incinta!”
Generale: “COSA? NOOO! NON E’ POSSIBILE!!”
Sorvegliante della biblioteca: “Signori prego! Questo è un luogo di studio,
non potete parlare e tanto meno gridare in questo modo!”
Generale: “Sappiate, che in casa mia posso urlare come
e quando voglio senza dare conto a nessuno, MI SONO SPIEGATO?”
Sorvegliante della biblioteca: “Non è possibile! Prego Signori accomodateVi fuori, state disturbando gli studenti.”
Generale: “MA DICO Voi non sapet
…..”
Aizram:
“Sccc… Signore, calmateVi!
………… Scusateci Signori adesso usciamo! …… Su Generale, usciamo dalla sezione
biblioteca, e andiamo alle stanze da letto!”
Generale: “Avete detto stanze da letto? E’ vero
Madamigella, mi avete ricordato una cosa.”
Aizram: “Quale
Generale?”
Generale: “Il letto, il mio nuovo letto, ricordate? Ho detto a Marguerite di cambiarlo, voglio
vedere se al ritorno della mia missione troverò quello nuovo. Io vado, non voglio aspettare ancora!”
Sorvegliante della biblioteca dice all’altro: “Che gente! .. Ma da dove arrivano?! Sono
matti o che?! Antony
secondo me, l’intera compagnia è di fuori di testa! Ma non le hai sente parlare
quelle due? Lo chiamano Generale! Ma! .. Qui se ne vedono di tutti i colori, per
fortuna che sono andati via, altrimenti avremmo dovuto chiamare gli addetti
alla sorveglianza!”
Generale: “Ecco qui la mia camera, su entriamo! ….. Oh
si che meraviglia! … Debbo dire che la mia Marguerite
ha buon gusto….. è davvero bellissimo! Non vedo l’ora di provarlo con la mia
dolce mogliettina!”
Terry: “Ma
Generale, cosa dite? Vi ricordo che state parlando in presenza di due donzelle ah ah ah!”
Generale: “Prendetemi in giro se lo volete, intanto, ci
avete nuovamente mandati in missione e vedete di farci tornare quanto prima, visto che mia figlia è
in stato di gravidanza!”
Terry:
“Siete proprio sicuro che sia solo Oscar ad essere incinta? Forse dimenticate
che al Vostro seguito ci sono altre ben due figlie! Sapete, dopo l’esperienza del bordello, non
si puoi mai sapere ih ih ih!”
Generale: “Madame per favore, non ditelo nemmeno per
scherzo! Già debbo occuparmi di Oscar, e non voglio nemmeno pensare che quei
due scellerati e buoni a nulla di Charles e Louis, abbiano fatto una cosa
simile, altrimenti ….”
Aizram:
“Generale, non potete sempre accusare i Vostri generi, sapete quanto siano
assatanate le Vostre figlie, specialmente Josephine!”
Generale: “Avete ragione Madamigella, non posso darVi torto, come Voi ben sapete, quella notte al bordello,
quella sfacciata non mi ha fatto chiudere occhio per tutto il tempo! …. E’
proprio tale quale a mio zio Claud! .. Povero me! …. Ma guai, dico, guai a quei due
generi folli che mi ritrovo, se solo hanno osato fare una cosa simile durante
la missione, rischiano davvero di assaggiare la mia lama! Parola del Generale
Jarjayes!”
Terry:
“Suvvia Generale, sono cose che succedono, soprattutto in un bordello! … Ih ih ih .. Generale, ma Vi
immaginate che divertimento!”
Generale: “Quale Madame?”
Terry:
“Tornare dalla missione con tre donne incinte al seguito ah ah
ah!”
Generale: “NON LO DITE NEMMENO PER SCHERZO, E ADESSO VI
PREGO MADAME, LASCIATEMI AMMIRARE IL MIO PALAZZO!”
Aizram:
“Ih ih ih .. Terry, povero
Generale, non sa cosa l’aspetta ancora ah ah ah ….. Povero Generale ah ah ah!”
Generale: “Eccolo là
il sofà di mio nonno! E’ rimasto in
quell’ angolo … davanti al camino! … anche lì io e Marguerite
ih ih ih!”
Aizram: “E
le Vostre figlie Generale, non dimenticate che la piccola Marguerite è stata
concepita li sopra, il giorno del Vostro quarantacinquesimo compleanno ah ah ah!”
Generale: “Certo che lo ricordo Madamigella, ma
lasciatemelo dire, Voi siete davvero una guasta feste! Non posso abbandonarmi ad
un solo ricordo, che prontamente mi rammendate ciò che è stato di sgradevole! …
Lasciatevelo dire che siete davvero un’arpia!”
Aizram:
“Ah ah ah … Generale, la
verità a quanto pare Vi da fastidio ah ah ah!”
Generale: “Ridete ridete pure, ma sapete come si dice?
Ride bene chi ride ultimo. E a quello che ne so, voi risiedete nella mia Contea
ih ih ih …”
Aizram:
“E allora?”
Generale: “Allora? Ih ih ih .. Come già Vi ho preannunciato una volta, sarete
l’unico suddito a cui triplicherò le gabelle ih ih ih !”
Aizram:
“Siete davvero dispettoso Generale! E così Voi aumentereste le gabelle soltanto
a me?!”
Generale: “Certamente, in qualche modo dovrò anche
vendicarmi di tutti i dispetti che mi fate!”
Aizram:
“Un momento Signore, e quello che pianifica Terry?! Non è giusto che pensiate
di vendicarVi solo di me!”
Terry:
“Ah ah ah Ma Aizram, tu dimentichi
che io non vivo nella Contea del Generale ah ah
ah … Ho già qualcuno a cui verso i tributi ah ah ah!”
Generale: “Madame, a voi penserò in seguito! ..
Vedrete, troverò il modo di vendicarmi di tutte le scivolate che mi fate
prendere ih ih ih … A
proposito, mi complimento con Voi ih ih!”
Terry:
“Per cosa Generale?”
Generale: “Per aver fatto passare un brutto quarto
d’ora a Sassoin e non a me ih ih ih
… una volta tanto, non è toccato al sottoscritto!”
Terry:
“Mi dispiace Generale, ma questa volta non è stata una mia idea ma di Aizram, a lei è venuta l’idea, dopo essere stata ad una
fiera di bestiame, e mi ha detto: Terry che ne dici se facciamo inseguire Alain
da un bel torello? Ed io naturalmente ho
acconsentito!”
Generale: “Naturalmente Madame!”
Terry:
“Quindi io questa volta non centro!”
Generale: “Meno male che non è stata una vostra idea
Madame, altrimenti sono sicuro che sarei stato io la vittima del toro e non
Sassoin!”
Aizram:
“Generale, abbiamo visitato gran parte del palazzo, cosa ne dite se adesso
andiamo via?”
Generale: “Adesso donzelle, dove mi portate?”
Terry:
“Aizram ed io, abbiamo avuto la brillante idea di portarVi a Louvre.”
Generale: “Come? E perché mai?”
Aizram:
“Signore, vogliamo che vediate, non soltanto l’arte antica, ma anche quella
moderna.”
Generale: “Avete detto moderna? …. Spero che non siano
altre diavolerie del Vostro tempo, perché se così fosse, preferisco partire
direttamente per la mia Contea!”
Aizram:
“Ah ah ah .. Ma non
esagerate! Vedrete che lo troverete interessante!”
Terry e Aizram: “Ah ah ah
ah ah!”
Generale: “Oh Signore! Quando queste due donzelle
ridono in questo modo, debbo preoccuparmi! … Danno davvero l’impressione di
essere due streghe … Povero me!!”