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Autore: terryoscar    14/10/2018    8 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Capitolo 88 – Il toro innamorato

 

È trascorsa un’altra notte di guardia, mi vesto in fretta debbo assolutamente parlare con Sassoin, deve dirmi se ha parlato ad Andrè, devo sapere se mia figlia è incinta.

 

“Gerard, dobbiamo sbrigarci, altrimenti il Generale ci fa la ramanzina di prima mattina!”

“Alain, sono quasi pronto, devo solo mettere gli stivali! Caspiterina Alain, vai di corsa o cosa?!”

“Spero solo che il Generale non si alteri perché stanotte non siamo stati di guardia.”

Mentre discuto con Gerard, vedo il capellone, con tutta calma, ripiegare la sua camicia da notte e riporla nella sua borsa da viaggio, e ribatte: “Non vedo perché il Generale dovrebbe prendersela con Voi, per aver eseguito un ordine esplicito del Comandante Oscar!”

“Maggiore, forse Voi non sapete quanto è suscettibile il Generale? Beh, io si! …..”

 

Cammino a passo marziale, sono ansioso di parlare con Sassoin.

 

Sono dietro la sua tenda, lo chiamo con tono severo: “Sassoin esci fuori, devo parlarti! ..”

Guardo i miei compagni e sussurro: “Uhm .. Cominciamo bene, è già di cattivo umore di prima mattina!”

“Allora Sassoin, ti decidi a venire fuori, o stai ancora dormendo?!”

“Arrivo Signore!”

Vedo alzarsi il telo della tenda, mi dice: “Sissignore … In cosa posso esserVi utile?!”

“Sei tu che hai da dirmi qualcosa, o sbaglio?!”

“Non Vi capisco Signore, a cosa Vi riferite?”

“Come? Hai dimenticato di chiedere ad Andrè di … mia figlia?”

“Ah già! … Vedete Signore, ieri sera, il Comandante è venuta alla postazione, ed ha ritenuto che eravamo in tanti e ha mandato via me, Gerard e Louis. Lei invece è rimasta con Andrè e gli altri, quindi, non ho avuto modo di parlare con Andrè e chiedergli se il Comandante è in dolce attesa.”

“Accidenti Sassoin, non potevi chiamarlo in disparte e chiederglielo?”

“Ma Generale, non Vi sembra che sarebbe stato fuori luogo, fare una cosa simile? E come se non bastasse, avrei fatto la figura dell’impiccione! .. E poi credo che avrebbe sospettato che mi avete mandato Voi! … Comunque Generale, non preoccupateVi, pur di farVi felice, non appena avrò l’occasione di rimanere con lui da solo, glielo chiederò!”

“Accidenti Sassoin, non capisco perché mia figlia abbia dato il contro ordine! ….. Maledizione!!”

Il Generale si allontana borbottando: “Ah Sassoin Sassoin! … È mai possibile che le cose non vadano mai come vorrei?! … Sarò costretto a chiederglielo personalmente!”

E voltandosi nella mia direzione, e con tono seccato mi dice: “Sassoin, di agli altri che dobbiamo partire quanto prima, SU SBRIGATEVI!”

Sussurro appena: “Uhm .. al Generale gli gira proprio male, che giornata pesante che si prospetta, già mi immagino il suo malumore, spero che il Comandante gli dia questo benedetto erede quanto prima, almeno si calmerà un po’, e ci lascerà tranquilli! ..” Infilo le mani in tasca e con aria baldanzosa, dico tra me: “Dai Andrè, vedi di sbrigarti, che il Generale diventa sempre più intrattabile ihihihih!”

 

Sono nella tenda, ripongo nella borsa la mia spazzola per capelli, il Generale ed il soldato Sassoin hanno discusso a due passi da qui. Ho la sensazione che il mondo mi stia crollando addosso, mi sento affranto, ho ascoltato lo loro conversazione: E così madamigella Oscar …. Potrebbe essere incinta! …. Ma di cosa dovrei meravigliarmi?! Il mio bel Comandante dai capelli biondi, dopo tutto è una donna sposata, e mi pare ovvio che prima o poi abbia un … bambino da suo marito …….

 

Siamo nuovamente in marcia, destinazione: Cluny.

Sono a cassetta, Oscar è con me, gli sguardi complici, i nostri gesti, rendono il nostro lungo e faticoso viaggio piacevole, continuo a guardarla … con amore … come faccio a non sfiorarla?!! … Non resisto,accarezzo la sua mano, il suo viso, il suo ventre!

 

Le sussurro: “Forse sarà la tua dolce attesa, ma il tuo viso è così bello … troppo bello!”

“Andrè forse mi stai dicendo che prima di essere incinta ero brutta? Ah ah ah!”

“Brutta? Tu brutta? .. Allora sei la donna più brutta che io conosca! … Ti amo Oscar, ti amo …..”

 

Il tono della sua voce, è così soave, dolce …. Sento il cuore traboccare di gioia, provo amore infinito per il mio Andrè, che mi sta guardando con infinita tenerezza! .. I suoi occhi meravigliosi mi emozionano, la sua mano sfiora il mio ventre, l’accarezzo … le nostre mani si sfiorano!

Gli sussurro: “Andrè .. ti amo tanto!”

Appoggio la testa sulla sua spalla, quello che provo per mio marito è così immenso che mi fa dimenticare di quanto sia faticoso il viaggio che stiamo affrontando!

 

 

Che strano … è il secondo giorno che mia figlia viaggia a cassetta con Andrè, è un fatto davvero insolito. Oscar adora andare a cavallo, è chiaro che evita di montare il suo César … il suo pallore, e l’inappetenza, mi inducono a pensare che sia davvero incinta! .. Avevo dato l’incarico a Sassoin di chiederlo ad Andrè, ma Oscar non ha permesso che facesse il suo turno di guardia! … Ma stasera glielo domanderò personalmente, che lo vogliano o no, dovranno dirmelo!

 

È sera inoltrata, ci siamo accampanti, come sempre mio padre ha dato disposizioni per i turni di guardia.

Alla postazione c’è mio padre con La Salle e Alain.

Noi altri invece siamo ormai siamo nelle nostre tende, intorno a noi regna il silenzio assoluto.

Andrè ed io siamo sdraiati sul nostro giaciglio, non riesco a dormire, sono tra le sue braccia, mi inebrio di lui … del suo profumo della sua voce, delle sue carezze ……. come sto bene, tra le braccia del mio Andrè…..mi sento sciogliere ad ogni carezza, ad ogni sua parola. Un brivido ad ogni bacio. Mi rannicchio, mi avvicino, stringo il mio Andrè….ricambio le sue carezze con le mie! La sua voce è un soffio, una carezza…..

 

“Oscar, stasera ho notato che hai a malapena toccato cibo, immagino che tu abbia nuovamente la nausea, vero?”

“Si Andrè, ma per fortuna riesco a sopportarla, almeno non rigurgito! …… Andrè…”

“Dimmi Oscar.”

“Non avrei mai immaginato che aspettare un … figlio fosse tanto … fastidioso!”

“Ah ah ah .. Oscar, hai detto fastidioso?”

“Certo Andrè, non c’è cosa peggiore che sentire questo costante fastidio, credimi!”

“Su dai, vieni qui ….. abbracciami! …”

“Andrè aspetta ho bisogno di un altro cuscino, altrimenti sento salire ancora la nausea! ……. Andrè …”

“Cosa c’è?!”

“Sai spero davvero di rientrare a Parigi prima dei quattro mesi stabiliti! ……… Andrè, ma ci pensi che tornerò a casa con un pancione di ben sei mesi! Io lo trovo davvero incredibile, ma la cosa che mi impensierisce è che dovremo affrontare il viaggio con me in stato di gravidanza avanzato, spero solo che non diventi vulnerabile in caso di attacco da parte dei ribelli!”

Andrè mi stringe più a se, mi sussurra: “Oscar ……Oscar, ti prego amore non pensare al peggio, vedrai andrà tutto bene, e poi ricordati che ti proteggerò sempre, a costo della mia vita!”

“Andrè, è proprio questo che mi preoccupa .. che io possa diventare un peso per te.”

“Ma cosa dici, tu non sarai mai un peso per me, e adesso basta con le preoccupazioni e baciami ………………”

 

“Oscar …”

“Dimmi Andrè …”

“Fremo all’idea di alloggiare in qualche taverna, voglio stare con te … fare l’amore con te!”

Sorrido e ribatto: “Andrè, intanto domani e sera alloggeremo all’abbazia di Cluny, e non credo proprio che sia un posto di perdizione ah ah ah!”

“Ridi pure, però io un pensierino ce lo farei.”

“Cosa? Ma Andrè!!”

“Ihihih Oscar, non abbiamo fatto l’esperienza in un bordello di lusso?”

“Ma …”

“E perché non in un ….”

“Zitto! Non dire stupi ……”

 

Andrè non mi lascia finire, che mi ruba un altro bacio, mi abbandono a lui, alla sua bocca esigente, alle sue carezze leggere, al suo profumo!

 

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“Gerard, stasera non hai detto una sola parola, cosa ti è preso, forse sei preoccupato?”

“Non ho niente Alain, è solo che penso a mia moglie, comincio davvero a sentire la sua mancanza!”

“Ah ah! Allora sei fatto anche tu di carne e di ossa!”

“Ma che discorsi sono, Alain! .. Ma cosa credi, che io sia un asessuato? E poi amo mia moglie, sento la sua mancanza!”

“Scc… sta arrivando il Generale, meglio chiudere qui il nostro discorso.”

 

“Invece di farfugliare voi due, tenete gli occhi aperti!”

“State tranquillo Signore, non siamo dei soldati alle prime armi.”

“Uhm … Almeno quello …. E poi non sareste qui, se foste due inesperti!”

 

Appena vedo allontanarsi il Generale, farfuglio sotto voce al mio amico: “Accidenti Gerard, il vecchio pazzo vuole avere sempre l’ultima parola, a volte è davvero irritante!”

“Accidenti Alain, tu dimentichi troppo spesso che il Generale è un nostro superiore!”

“Beh si! .. Però a volte le mie battute se le cerca. Evidentemente, non gli dispiace ascoltare i miei discorsi ihihih!”

“Alain!! Credimi, certe volte non capisco chi è il più folle tra voi due ihihih!”

“Ehi voi .. siete di guardia, non in una taverna a bere vino! .. Fate silenzio!”

 

 

Intorno a noi, regnerebbe l’assoluto silenzio se non fosse per i ceppi dei legni scoppiettanti! Vedo La Salle aggiunge altra legna per ravvivare il fuoco.

Il Generale, come sempre, è vigile e attento a qualsiasi movimento! .. Però! Devo ammettere che anche se non è più un ragazzo, rimane comunque un ottimo soldato! Il migliore cha abbia mai incontrato, dopo il nostro Comandante, ovviamente!

Sento degli strani rumori.

 

“Gerard .. hai sentito?”

“Cosa Alain?”

“Un fruscio dietro il cespuglio …”

“Sassoin, ne sei sicuro?”

“Sissignore … l’ho sentito benissimo ... Vado a vedere!”

“Alain, vengo con te.”

“Soldati, io rimango alla postazione per qualsiasi evenienza, voi due occhi aperti!”

 

Gerard ed io, a passo felino, ci avviciniamo al cespuglio, la boscaglia è piuttosto fitta, è buio, si vede a malapena la fitta vegetazione che ci circonda, anche la luna è poco visibile, è coperta dalle nuvole, c’è foschia. Continuo a camminare, nonostante faccia attenzione, non capisco bene dove metto i piedi.

Mi accorgo di avere pestato qualcosa, non mi rendo conto di cosa sia esattamente, ma di sicuro mi sono imbattuto in qualcuno o in qualcosa … grosso e robusto, continuo a non rendermene conto, finché non mi accorgo che è un animale di grossa dimensione.

All’improvviso sento un muggito, capisco immediatamente che è un toro, ho toccato le sue corna, l’animale si agita, freme, diventa più aggressivo, sento l’animale che sta per caricare.

 

Sento Alain fermarsi, credo che il mio compagno si sia imbattuto in qualcosa, gli chiedo timidamente: “Alain cosa succede?”

 

So di essere di fronte ad un toro inferocito, il muggito si fa sempre più forte, urlo: “GERARD … UN TORO!! HO DI FRONTE UN DANNATO TORO PRONTO PER CARICARE, SCAPPIAMOOO!!!!”

 

Anche se è buio pesto, faccio dietro front, comincio a correre come una lepre, sento dietro di me l’animale impazzito, mi rincorre, muggisce, mi insegue, credo che questa volta sia la fine …. Non potrò nemmeno conoscere mio figlio! Sabrina ..... non capisco nulla, credo di dire e di pensare frasi sconnesse, continuo a correre all’impazzata! …… che Dio aiutami!!! ….

 

Urlo: “GERARD FA QUALCOSA, TRA UN PO’ MI INFILZA COME UNO SPIEDINOOO!!!”

 

Vedo il mio amico correre come un forsennato, carico il mio fucile, sono pronto a sparare.

 

“MUOVETEVI!!! È LA FINEEE ….”

 

Vedo un albero forse è la mia salvezza, se mai riuscirò ad arrivarci ……….

 

Odo le urla di Sassoin, lo vedo correre come una gazzella impaurita, pronta ad essere sbranata da una bestia feroce! Sassoin continua a correre intorno all’accampamento, alla ricerca disperata di mettersi in salvo, cerca di tenersi lontano dalle tende, dove alloggiano tutti gli altri. Sono attimi di panico, di terrore. La Salle è pronto a sparare, ma anche io ho caricato il fucile …

 

Finalmente .. ancora qualche passo … ci sono .. l’albero è la mia salvezza! .. Non capisco più nulla, sento uno sparo, e un altro ancora. Senza rendermene conto, sono aggrappato ad un ramo, reclino la testa e vedo le corna del toro conficcate nel tronco dell’albero, il fucile fumante del Generale, e quello di Gerard … Vedo i loro fucili fumanti, non capisco più nulla, mi sento confuso.

 

Sento la voce del Generale che mi dice: “Sassoin, è tutto finito, scendi di lì!”

 

In quel momento le parole del Generale mi sembrano quasi una melodia, la tensione, lentamente svanisce e mi lascio andare.

 

 

Dopo una folle corsa, vedo Sassoin staccarsi dal ramo dell’albero e accasciarsi al suolo. È sudato e con il respiro affannato.

 

Di corsa, io e La Salle ci avviciniamo a lui, lo chiamo: “Sassoin, su alzati, è tutto passato, il toro ormai non può fare più nulla!”

Sento una seconda voce, è Gerard, che mi si avvicina, sento la sua mano sotto la mia nuca, mi dice: “Coraggio Alain è tutto finito! .. Su amico adesso ti porto un po’ d’acqua!”

 

Le parole di Gerard mi scuotono, mi alzo e ribatto: “Ehi amico, per caso mi hai preso per una donnicciola? Io sto bene, non ho bisogno di nulla!”

 

Il Generale sorride, e guardandomi mi dice: “Ben detto Sassoin, sei un soldato davvero valoroso! Ma la prossima volta sta attento, prima di addentrarti nei boschi, e soprattutto guarda dove vai a mettere i piedi! .. Capito Sassoin?”

Con le mani, mi spolvero i vestiti e ribatto: “Sissignore!”

 

 

Il primo, e poi il secondo colpo di fucile, ci destano dal sonno e sobbalziamo dal nostro giaciglio.

“Andrè hai sentito?”

“Cosa sarà accaduto?”

“Prendo il fucile, vado a vedere!”

“Aspetto Andrè vengo con te!”

“Oscar cosa fai?”

“Cosa vuoi che faccia, prendo il fucile!”

 

Ma che domande fa mio marito? Sentiamo degli spari, è ovvio!

 

“Oscar, ti prego rimani in tenda!”

“Non ci pesare nemmeno, io vengo con te, e poi non mi manca mica un arto!”

 

Lo sguardo di Oscar è freddo e distaccato, la conosco, anche se insistessi, non servirebbe a nulla. So che verrebbe con me, è inutile che io mi opponga! Il mio fiero comandante! Ma io la amo anche per questo!

La guardo, e con tono arrendevole le dico: “E va bene, ma almeno rimani un passo dietro di me!”

“ANDRE’ SEI FORSE DIVENTATO MATTO O COSA?”

La guardo con disapprovazione e ribatto appena: “Oscar!”

“Andrè smettila di dire eresie, e andiamo a vedere cosa succede!”

 

È inutile discutere con lei, la guardo, è decisa. Imbraccia il fucile, usciamo dalla tenda, vedo tutti armati, è ovvio che tutti si siano allarmati, si sono precipitati fuori. Ci scrutiamo gli uni con gli altri, è chiaro che nessuno ancora abbia capito cosa stia succedendo, ma appena vediamo il toro infilzato con le corna nell’albero e Alain spolverarsi gli abiti, capiamo immediatamente la situazione.

 

Il Generale ci guarda e dice: “Ormai è tutto passato, un toro per poco non infilzava Sassoin!”

Oscar avanza, si avvicina al mal capitato e domanda: “Alain tutto bene?”

“Comandante ci è mancato poco che mi infilzasse, ma a quanto pare, le mie gambe e la buona mira di Vostro padre e di Gerard, mi hanno permesso di raccontare la mia avventura!”

André ribatte: “Ma Alain, si può sapere da dove è sbucato il toro?”

“Veramente Andrè, sono io che ho trovato lui! … Ho udito dei rumori dietro la boscaglia e sono andato a vedere, credevo che ci fosse qualcuno …..”

Joséphine, continua: “A quanto pare Alain, il toro ti avrà scambiato per una mucca e ti ha inseguito ah ah ah!”

Vedo mio padre accigliarsi, e mi riprende immediatamente: “Joséphine, che modo di parlare che hai? Charles, è mai possibile che tu non riesca a tenere a freno un pochino tua moglie?”

“Ma Signore …..”

Alain guarda primo mio padre, poi Joséphine e dice: “Su Generale, Madame Joséphine dopo tutto non credo che si sia sbagliata, sono convinto anch’io che il toro, nel buio della notte, abbia scambiato me per …. sua moglie, è solo che non mi sono trovato mai in una situazione simile! .. Prima nel bordello ho dato l’impressione di essere un sodomita e adesso il toro, che era convinto che fossi la sua mucca ah ah ah ah!”

 

Le parole di Alain, e la sua risata contagiosa, ci strappano un sorriso, anche mio padre, che solitamente è sempre serio e distaccato, si unisce alle nostre risate!”

 

“Bene Sassoin, ormai il tuo turno di guardia e quello di La Salle è terminato, tornate pure in tenda! … Andrè, Girodelle, Louis e Charles, adesso tocca a voi, andate in tenda a prepararvi.”

Rispondono in coro: “Sissignore!”

Mio padre richiama la nostra attenzione e ci dice: “Andrè …”

“Sissignore!”

“Prima che arrivino gli altri, devo parlarti, ti aspetto davanti al fuoco!”

“Va bene Signore!”

 

Mi allontano appena dal Generale, prendo per braccio mia moglie e le sussurro: “Ascoltami Oscar, credo che questo sia il momento propizio per dare la notizia a tuo padre.”

“Ma Andrè, adesso?”

“Si certo Oscar, secondo te, per quale motivo vuole parlarmi?”

“Tu credi che …”

“Si Oscar, andiamo in tenda, prendiamo del vino e dei bicchieri, almeno diamo la notizia a tuo padre con un brindisi!”

“Andrè davvero vuoi che glielo diciamo adesso?”

“Certo Oscar, dai su andiamo!”

 

Prendo la direzione della tenda e il Generale mi dice: “Andrè si può sapere dove stai andando? Ti ho detto che devi raggiungermi, ho bisogno di parlarti!”

“Sissignore, ma prima devo prendere qualcosa in tenda, adesso arrivo!”

“Fa presto, lo sai che non mi piace aspettare!”

“Faccio in un attimo Signore, adesso arrivo!”

 

Seguo Andrè, entriamo nella tenda, ha l’aria felice, canticchia. Lo vedo rovistare nella borsa dei viveri, prende tre bicchieri e il miglior vino che ci siamo portati da Parigi.

Sorride, e sussurra: “Ecco fatto amore mio!”

“Amore mio?”

“Cosa c’è, non posso chiamarti amore mio?!”

“Ma è che ..”

Mi si avvicina, mi guarda, e mormora: “Che? Sentiamo … amore mio!”

“Tu .. tu … pochissime volte mi chiami in questo modo!”

“Benissimo! Mi fa piacere che almenoquelle poche volte che lo dico, le mie parole non ti passino inosservate!”

Mi da un bacio veloce e continua: “E tu amore mio, quante volte mi hai chiamato in questo modo?”

“Beh .. Veramente io …”

“Non te lo ricordi, vero? … Beh te lo dico io, forse una sola volta, da quando ci amiamo! Però non mai mi hai chiamato in questo modo, ma solo .. amore!”

 

Continuo a guardare Andrè, i suoi occhi brillano di felicità, mi si avvicina con la bottiglia ed i bicchieri che stringe tra mani, gli dico: “aspetto che ti aiuto, da a me i bicchieri.”

Li prendo, gli dico: “Possiamo andare …”

Faccio il primo passo, mi si mette davanti, vedo lo sguardo di mio marito sempre più luminoso, con la mano liberami sfiora la guancia, mi si avvicina sempre più, mi sussurra: “Ti amo .. amore mio ….”

Ci perdiamo in un lungo bacio appassionato ……..

Non sono così convinta di volere parlare con mio padre, sono tesa ed imbarazzata, ma il bacio di Andrè mi fa sciogliere.

 

Sono davanti al fuoco, Andrè ancora non si decide ad arrivare. Tra un po’ gli altri saranno qui, e lui ancora non arriva! Basta ho deciso! Adesso vado nella sua tenda e lo porto qui immediatamente.

Un passo e ancora un altro e strillo: “SI PUO’ SAPERE COSA STAI COMBINANDO ANDRE’?! SBRIGATI A VENIRE FUORI!!COSA VUOI, CHE VENGA IO DA TE?”

 

La voce di mio padre, costringe le nostre bocche ad allontanarsi, sussulto, uno sbuffo di frustrazione….mio padre arriva sempre nel momento sbagliato…come stavo bene, stretta al mio Andrè!

 

“Andrè, è mio padre!” s

 

Sussurro appena, in un soffio.

 

“Ho sentito Oscar, ha ragione, l’abbiamo fatto aspettare ih ih ih! Su …. Amore mio … andiamo!”

 

Rido soddisfatto, sono felice, come non mai! Cosa potrei volere di più? Il mio sogno di bambino è diventato realtà! Oscar, la mia Oscar…mi ama ed avremo un figlio….

 

Lasciamo la tenda, Oscar ed io camminiamo fianco a fianco, io con la bottiglia in mano e lei porta con sé i bicchieri.

Vedo il Generale davanti a noi guardarci con severità, appena ci vede ci dice: “Finalmente siete arrivati, si può sapere quanto tempo ci hai messo? E poi Oscar, se non ti dispiace, io ho bisogno di parlare con tuo marito, non con te!”

“Padre …”

 

Dico appena, un po’ imbarazzata.

 

“Generale, veramente siamo noi che dobbiamo parlare con Voi, quindi se non Vi dispiace andiamo a sederci davanti al fuoco.”

“Andrè, cos’è quella bottiglia di vino? Perché l’hai portata?”

“Sapete Generale, un buon bicchieri di vino e ciò che ci vuole davanti al fuoco, è l’ideale per accompagnare due chiacchiere! …. Andiamo Generale.”

 

Vedo mio genero particolarmente felice, sorride, va avanti, seguito da mia figlia. Poco dopo siamo tutti e tre seduti davanti al fuoco, in un primo momento non capisco cosa abbiano da dirmi, e poi ero io quello che aveva da domandare qualcosa a lui, ma con Oscar presente come faccio? …… Forse …. Ma …. Chi lo sa!

 

Apro la bottiglia di vino, mia moglie mi porge i bicchieri, verso il liquido rosso.

Oscar ne passa uno a suo padre, poso la bottiglia, e gli dico: “Generale, un buon bicchiere di vino era ciò che ci voleva, dopo lo spavento che ci siamo presi!”

Poso lo sguardo sull’animale conficcato nel tronco dell’albero, sembra quasi un trofeo di caccia, e ribatto: “Hai ragione Andrè, Sassoin per poco non ci rimetteva la vita, per fortuna che è andata bene!”

“Già Signore, è andata bene, per fortuna che non è stato nulla di irreparabile!”

Vedo Oscar giocherellare con il bicchiere tra le mani, è agitata, di tanto in tanto mi guarda, per poi riabbassare lo sguardo.

Ci guardiamo ancora, ci facciamo un cenno con la testa. Vedo il generale dare un primo assaggio al contenuto del bicchiere, mi guarda e dice: “Ero io che avevo qualcosa da dirti, invece a quanto pare voi due siete qui, e non mi avete ancora detto di cosa dovete parlarmi!

 

Il Generale continua con l’ennesimo sorso di vino, tutto d’un fiato gli dico: “Generale, Oscar ed io dobbiamo darVi una notizia che credo che Vi farà piacere …….”

 

Continuo a bere il mio vino quando Andrè mi dice: “Presto avrete un altro nipotino, Oscar ed io avremo presto un bambino!”

 

Le parole inaspettate di Andrè mi sorprendono così tanto che il vino, che sto sorseggiando, mi va di traverso, per poco non soffoco, comincio a tossire fino all’inverosimile, non riesco a respirare, mi manca l’aria, butto fuori ciò che non ho ancora ingurgitato, mi tremano le mani e mi verso il rimanente vino sui pantaloni, ovvero sulla parte più intima dei calzoni. Tento di riprendere fiato, ma con molta difficoltà, sono rosso in viso e continuo a tossire. Mi alzo in piedi, nel tentativo di respirare, ma è tutto inutile, faccio davvero fatica a regolarizzare il respiro ormai messo a dura prova dal liquido andato giù.

 

“Padre .. Padre .. vi prego, ditemi cosa Vi succede! ….. Andrè cosa possiamo fare per aiutarlo, guardalo! .. Si sta strozzando!”

“Generale, Vi prego riprendete fiato, dovete conoscere Vostro nipote, non potete lasciarVi andare in questo modo!”

 

Vedo il generale gesticolare in malo modo contro di me, lentamente comincia a regolarizzare il respiro e con voce strozzata mi rimprovera: “Dannazione Andrè, ma è il modo di dare certe notizie? …… Guarda cosa hai combinato ….”

“Io? Cosa ho fatto Signore?”

“Ma Padre, cosa dite?”

Riprendo il respiro, sono rosso in viso più che mai, e continuo: “Secondo te è il modo di dare certe notizie? Per poco non ci rimanevo secco, altro che Sassoin e il toro!”

Un respiro e ancora un altro, guardo mia figlia, ha il bicchiere del vino in mano, mi avvento su di lei e le dico: “Posa immediatamente questo bicchiere! Se tu non lo sapessi, il vino può far male a mio nipote!”

 

Andrè ed io ci guardiamo smarriti, mio padre non ha ancora recuperato il respiro regolare, che si avventa su di me e mi toglie di mano con forza il bicchiere, lo porge ad Andrè e mi si avventa addosso, mi abbraccia, e dice: “Finalmente figliola mi darai l’erede! .. Oh Oscar, non vedevo l’ora che arrivasse questo momento! … Lo sapevo .. lo sapevo …”

Sento le braccia di mio padre intorno alle mie spalle, guardo smarrita Andrè, non capisco più nulla, credo che sia la prima volta che mio padre mi abbraccia, mi solleva da terra, mi sorride. Non l’ho mai visto così felice!

 

“Padre cosa sapevate?”

“Che Andrè avrebbe funzionato cara! Si .. si … grazie Andrè, lo sapevo che avresti fatto il tuo dovere!”

Non riesco a credere alle parole di mio padre, mi irrigidisco e sussurro: “Ma io … veramente …..”

Sono ancora tra le braccia di mio padre, Andrè mi guarda, lo vedo ridacchiare, capisce che la mia espressione è di rimprovero per mio padre, mi sorride, quasi si trattiene dal ridere, si porta l’indice alla bocca, mi invita a non ribattere.

Mio padre si scosta da me e mi dice: “Oscar….. su figliola, lo sai che adesso devi riguardarti? Su vieni qui a sedere! …. Anzi no, questi tronchi d’albero sono scomodi per una donna incinta, Andrè prendi una sedia, anzi no, una poltrona!”

“Ma Generale, cosa dite?!”

Guardo mio padre, sono disorientata dalle parole che ha appena detto, non vorrei che la notizia gli avesse fatto più male che bene, ma poi si riprende dal momento di confusione.

“Ma cosa ho detto?! La notizia mi ha talmente colto di sorpresa che non so nemmeno io cosa dico! Ma quale poltrona, qui appena abbiamo i sassi e i tronchi d’alberi per sederci! … Andrè, non appena saremo a Cluny, dovremo comprare una poltrona, sta tranquilla Oscar, prenderemo la più comoda che ci sia!”

“Ma padre, cosa dite, siamo in missione non a palazzo, e poi io non ho bisogno di nessuna poltrona!”

“Taci Oscar! So io quello che va bene per te! Ricordati che sono diventato padre per ben sei volte, e so come va trattata una donna incinta, quindi non discutere su quello che va bene per te, capito?! … Andrè domani che saremo al villaggio, prima di arrivare all’Abbazia benedettina, dovremo trovare la miglior poltrona per mia figlia!!”

“Ma Padre smettetela di farneticare! Temo che il vino che vi è andato di traverso, vi abbia fatto davvero male!  … E adesso, se non vi dispiace, prima che andiate oltre, preferisco ritirarmi nella mia tenda, vado a riposare!”

“Un momento Oscar, prima che tu vada via, voglio che tutti sappiano che sta per arrivare il mio François!”

Vedo mia moglie, rossa in viso, temo uno scontro fino all’inverosimile, mi avvicino, ma lei si allontana da me di un passo, stringe i pugni e comincia a urlare: “COSA?! MA DICO, COME FATE MINIMAMENTE A DARE PER SCONTATO CHE SIA UN MASCHIO? E SE FOSSE MAGARI UNA FEMMINA?”

“COSA? MA NON LO DIRE NEMMENO PER SCHERZO! SONO SICURO CHE SARA’ UN MASCHIO, ANZI, PER LA PRECISIONE .. SONO SICURO CHE ASPETTI IL MIO FRANÇOIS!! .. VERO ANDRE’?”

“Ma Signore, cosa volete che ne sappia, e se fosse … Sophie?!”

“COSA?!! NON SCHERZARE ANDRE’! MI AUGURO PER TE, CHE TU ABBIA FUNZIONATO DAVVERO, ALTRIMENTI …. ALTRIMENTI TI ORDINERÒ DI RIMETTERTI AL LAVORO IMMEDIATAMENTEE!!! CAPITOO?!!”

“ORA BASTA PADRE, SVEGLIERETE TUTTI, ANZI, AVRANNO TUTTI ASCOLTATO LE VOSTRE ERESIE!  A QUESTO PUNTO, SAPETE COSA VI DICO?”

“COSA SENTIAMO?!”

“SPERO CHE NASCA SOPHIE!!”

“NOOO!!! … NOOO !!! TI PROIBISCO DI PARLARE IN QUESTO MODO!”

Vedo Oscar e suo padre scontrarsi, non so più cosa fare o pensare, sembrano due bufali inferociti, altro che il toro che vedo davanti a me! Mi avvicino amio suocero e tento di portarlo alla calma: “Signore, Vi prego, non arrabbiateVi e non fate arrabbiare Oscar! Avete forse dimenticato che presto avrà un bambino?”

Guardo mia figlia e continuo: “E poi Oscar …. Dico, nelle tue condizioni sei uscita con il fucile in mano!”

“PADRE!!!”

“Zitta tu, che può farti male!! … Andrè, e tu è così che ti occupi di mia figlia!! Sei uno scriteriato! Scellerato di un genero!!!”

“Ma Generale, io non volevo che Oscar uscisse dalla tenda, Voi lo sapete come è fatta, è sempre in prima linea! Non è possibile tenerla tranquilla!”

“Ma Andrè, ti rendi conto di cosa dici? Adesso cosa fai, appoggi mio padre?”

“Oscar, io voglio che ti riguardi, dovrai affrontare un lungo ed estenuante viaggio e desidererei che ti salvaguardassi un poco di più!”

Mio padre sorride e ribatte: “Finalmente ascolto qualcosa di sensato! Ascolta tuo marito Oscar, Andrè ha perfettamente ragione, d’ora in avanti, non dovrai più imbracciare un’arma! A te ci pensiamo noi altri!”

“Continuo a non credere a ciò che ascolto! Ma si può sapere cosa dite Voi due? E se qualcuno dovesse aggredirmi cosa faccio? Forse dovrei lasciarmi colpire?”

Guardo mia figlia e ribatto ancora: “Assolutamente” Sappi che d’ora in avanti, oltre ad esserci Andrè a proteggerti, veglierò io su di te! Sta certa che nessuno ti sfiorerà nemmeno con un dito, e questo vale anche per te Andrè capito? Hai inteso cosa voglio dire?”

Le parole di mio suocero mi spiazzano, non credevo che arrivasse a tanto, con tono calmo e tranquillo rispondo: “Signore credo che dovremmo calmarci un po’ tutti, Vi ricordo che Oscar ha bisogno di tranquillità, quindi se non Vi dispiace, calmiamoci!”

Vedo il Generale guardarmi, respira profondamente, mi dice: “Sante parole Andrè, hai ragione, mia figlia aspetta un bambino, il mio François, e adesso dobbiamo festeggiare, chiamiamo tutti che dobbiamo brindare!”

Mi guardo intorno e ribatto: “Non abbiamo bisogno di chiamare nessuno padre! Guardate, ci hanno pensato già le vostre urla a portarli qui!”

“Le mie? E dove le mettiamo le tue grida? Se non sbaglio tu hai urlato più di me!

Alain è il primo a parlare: “Ora basta Vi prego! Generale, Comandante, appena abbiamo compreso il tema della vostra conversazione, abbiamo preso il miglior vino di cui disponiamo ed i bicchieri, siamo tutti pronti per il brindisi! ..Vero compagnia?”

È incredibile! Vedo tutti intorno a noi che ci sorridono: le mie sorelle, i miei cognati, Gerard, Alain … tutti sorridono di cuore, tranne Girodelle che comunque si versa da bere e alza il calice. Alain mi si avvicina, e porgendomi il bicchiere di vino mi dice: “Il primo a farVi gli auguri Comandate devo essere io! …

 

Vedo Alain avvicinarsi, mi abbraccia e mi dice: “Andrè amico mio, ti faccio i miei auguri più sinceri … e così anche tu diventerai padre!”

Poi mi sussurra all’orecchio e mi dice: “Come ha detto il vecchio pazzo .. finalmente hai funzionato ih ih ih”

 

 

Mi allontano da Andrè, siamo tutti pronti per il brindisi intorno al fuoco, gli dico: “Su amico tocca a te dire due parole per il brindisi!”

 

Vedo Joséphine scrutarmi e sorridendo mi dice: “Ma Padre cosa Vi è successo? Forse l’emozione Vi ha bagnato i pantaloni?”

“Co Cosa?”

Mi guardo il pantalone e mi rendo conto che sono tutti bagnati, per il vino che ho rovesciato, mi sento a disagio, e come se non bastasse Sassoin rincara la dose.

 

“Generale, è questo l’effetto che Vi ha fatto la notizia? Vi siete fatto qualcosa addosso ah ah ah!”

“Smettila imbecille!”

Marianne interviene: “Suvvia Padre, anziché arrabbiarVi facciamo il brindisi per fare gli auguri ai prossimi genitori!”

Louis ribatte: “Ben detto Marianne! Allora Andrè, su avanti, cognato, di qualcosa!”

Vedo il vecchio pazzo fare un passo avanti, e dice: “Andrè, se non ti dispiace, vorrei farlo io, con voi!”

Sorrido, so che per il Generale è molto importante, ci tiene tantissimo, gli dico: “Non preoccupateVi Signore, cedo a Voi volentieri la parola.”

“Grazie figliolo! .. Ma prima …..”

Vedo mio padre, avanzare verso di me, mi toglie il bicchiere dalle le mani e mi dice: “Scusa cara, ma Sassoin non ha esperienza in merito, ma io si! Se non ti dispiace dai a me il tuo bicchiere, lo sai, può far male a mio nipote!”

Mi arrendo all’insistenza di mio padre, anche se riconosco che ha perfettamente ragione.

 

Lo vedo alzare il bicchiere, tutti lo seguono e con orgoglio dice a gran voce: “Brindo al primo di una schiera di eredi! .. Brindo a mio nipote: François Augustin de Jarjayes!

 

Non ci posso credere, mio padre non si rende conto di ciò che dice, e se non fosse un bambino, ma una bambina? E lui che ha già alzato il calice per l’erede, è davvero impossibile!”

 

 

Charles e Louis mi si avvicinano e quest’ultimo mi dice: “Andrè, caro cognato! .. Preparati che tra non molto tua moglie ti farà impazzire!”

“Cosa vuoi dire Louis?”

Charles ribatte: “Te lo dico io cognato! .. Vedrai! Prima vuole la cioccolata, tu la porti e lei vuole i biscotti...e allora vai a prendere i biscotti…..ma no ....adesso preferisce una mela!!! Ah ah ah ah !”

Charles, avanza di qualche passo, mi si avvicina e mi sussurra: “Però Andrè.... c’è anche il rovescio della medaglia ..”

“Rovescio della medaglia? Ma cosa intendi?”

“E già! Tu sei nuovo per questo genere di esperienze! Se tua moglie è come la mia ……. Ah che notti con Joséphine......sembrava una furia!”

Louis, certo non si esonera dalla conversazione, che mette a disagio Andrè, il Generale e le sue figlie, rincara la dose: “Sappi che anche Marianne era così: una vera furia ah ah ah!”

Vedo Marianne infervorasi e ribatte: “Louis, sei per caso impazzito? È evidente che il vino ti ha dato di volta al cervello!”

Louis, ridimensiona le sue parole e si scusa con la moglie: “Oh Marianne io non volevo.”

Joséphine, anche lei ribatte: “Charles, sono sicura che anche a te il vino abbia fatto male, vero caro? Non vorrai per le prossime volte dormire da solo? Ah ahahah! Oh Charles, sei davvero tremendo ah ah ah!”

 

Vedo mio padre accigliarsi, riprende immediatamente mia sorella: “Santo cielo Joséphine! .. È mai possibile che nessuna di voi somigli alla mia Marguerite?”

“Ma su Padre non arrabbiateVi! Siete o no un uomo di mondo ah ah ah!”

 

Non ci posso credere, le mie sorelle sono davvero strane, prima si arrabbiamo con i loro mariti per quello che hanno appena detto e poi Joséphine ride! Bah! .. Chi le capisce! Ma la conversazione che hanno appena fatto i miei cognati, mi ha dato fastidio, guardo Andrè e gli faccio cenno di appartarsi con me.

 

Mi segue, siamo faccia a faccia, gli dico: “Non permetterti mai, di fare certe illazionisu di me con altri!”

“Ma cosa dici Oscar? Ti pare che io parli di certe cose?”

“Lo spero per te Grandièr, se vuoi sopravvivere e conoscere tuo figlio, non ti permettere mai di parlare in quel modo!”

“Oscar, ma cosa dici? Tu mi conosci, io non sono così, e lo sai!”

“Lo so Andrè, ma a volte, trovandosi tra uomini …”

“Smettila, non sono come loro, di certe cose, mi piace parlare solo con te, non lo nego!”

 

Ci giunge la voce di Alain: “Ehi Voi due, sposini, vi unite o no a noi? Basta amoreggiare, avrete tutto il tempo che vorrete, non avete certo la mia sfortuna che non ho la mia Sabrina con me ah ah ah!”

 

 

Dopo il brindisi, ciascuno torna nella propria tenda, tutti tranne chi deve rimanere di guardia.

Prima di tornare anch’io al mio giaciglio, mi avvicino ad Andrè, e gli dico: “Figliolo, vieni nella tenda con me, e tu Oscar, se non ti dispiace, lasciami parlare con tuo marito.”

Vedo mia figlia lanciarmi un’occhiataccia, la vedo fare un respiro profondo e mi dice: “E va bene, ma badate di non dire sciocchezze ad Andrè!”

“Si si va pure a riposare cara sta tranquilla! E poi Andrè deve fare il suo turno di guardia, per qualsiasi bisogno, non esitare, vieni da tuo padre, ci penserò io alle tue esigenze!”

“Padre, quando volete, sapete essere davvero esasperante!”

“Si Oscar, non agitarti, potrebbe farti male!”

 

Vedo Oscar lanciare l’ennesima occhiata esasperata a suo padre, e tornare in tenda.

 

Il Generale mi guarda e mi dice: “Su forza Andrè andiamo!”

“Ma c’è Gerard!”

“Non preoccuparti, chiederò a La Salle di lasciarci qualche minuto da soli.”

 

 

Entriamo in tenda, vedo Gerard che si prepara per dormire, il Generale lo guarda e gli dice: “La Salle, per favore, lasciami, qualche minuto con Andrè, dobbiamo parlare.”

“Si .. certo Signore, Vi lascio soli!”

 

Esco dalla tenda, mi sorprendo nel vedere il Comandante Oscar, che appena mi vede si porta l’indice alla bocca, mi invita a fare silenzio e andare via. La saluto con un cenno e obbedisco.

 

Sono dietro la tenda, devo assolutamente sapere cosa mio padre ha da dire ad Andrè, sono sicura che si è inventato, qualche altra follia!

 

 

“Signore di cosa volete parlarmi?!”

“Uhm .. Andrè ascolta, il nostro sarà un colloquio tra padre e figlio, quindi sta calmo, e ascolta quanto ti dico! …”

 

Guardo il Generale, non so cosa aspettarmi da lui, sul suo volto aleggia un’aria misteriosa, mi guarda con sospetto e mi dice: “Ascolta Andrè … tu adesso …  vedi mia figlia è .. come tu sai benissimo, in stato di gravidanza, quindi sta attraversando un momento davvero molto delicato, giusto André?”

“Si giusto Signore, ma cosa volete dire?”

“Vedi Andrè, tu .. tu .. ecco .. sarebbe il caso che tu, ti astenga dal giacere con lei, sai, sarebbe più sicuro per mio nipote ….”

 

Non ci posso credere! Poche parole e il Generale mi ha sconvolto!  Mi sta chiedendo di non fare più l’amore con mia moglie, mi chiedo a questo punto se è davvero impazzito!

 

Timidamente gli rispondo: “Ma Signore cosa dite?”

“Credo che mi sia spiegato benissimo Andrè. Io come uomo ti capisco, ma come nonno, ti devo chiedere di astenerti dal giacere con mia figlia, e spero di non tornare sull’argomento, capito Andrè?”

 

Sono fuori dalla tenda, ho sentito mio padre, è assurdo, impossibile, sono fuori di me, alzo il telo, entro e con tono altero, ribatto: “Padre, adesso avete superato il limite della decenza! E tu Andrè, ti ordino di non dirgli una sola parola ed esci da qui! Vai a fare il tuo turno di guardia!”

“Ma Oscar!”

“Capitano Grandiér; Vi ho appena impartito un ordine, e in quanto vostro superiore, dovete obbedire, altrimenti Vi punirò per insubordinazione, chiaro? E questo vale sia per il turno di guardia e sia nel giacere con me! E davanti al Generale Jarjayes, ti intimo di sottostare ai miei voleri, di qualsiasi genere, senza alcuna distinzione! E QUESTO È UN ORDINE, CAPITANO GRANDIER! E ADESSO VIA, ALLA VOSTRA POSTAZIONEEE!”

Vedo Andrè sorridermi appena si mette sugli attenti e sbattendo i tacchi ribatte: “Agli ordini Comandante!”

 

Andrè esce fuori dalla tenda, e dopo aver guardato in malo modo mio padre, esco dalla tenda anche io, sento la sua voce giungermi alle spalle: “Un momento Oscar, tu non puoi fare di testa tua, devi pensare a ……. “

Sono ormai fuori dalla tenda, mi volto verso mio padre e digrigno: “Non provate a mettere più bocca nella vita intima mia e di Andrè, mi sono spiegata Padre?!!”

Mia figlia, con il suo sguardo di ghiaccio, mi ha fulminato, non ribatto, ma sussurro appena: “Oscar ….”

 

Mi allontano dalla tenda di mio padre, mi avvicino alla mia, alzo il telo, entro ….. All’improvviso mi sento afferrare per le braccia: è Andrè che mi guarda, mi sorride appena, mi sussurra: “Colonnello, prima di prendere servizio con il mio turno di guardia, sappiate che il Capitano Grandièr, sarà sempre a i vostri ordini!”

 

Andrè mi impedisce di parlare e si perde sulla mia bocca, con un lungo bacio appassionato ….

 

 

 

Siparietto: A spasso nel tempo (parte seconda)

Protagonista: Generale Augustin Reynier François Comte de Jarjayes

Autrici: Aizram e Terry

 

 

 

Generale: “Madamigella, ma dove mi state portando?”

Aizram: “A palazzo Jarjayes Signore, come mi avete chiesto!”

Generale: “Ma come, questa non è la strada che porta a casa mia!”

Aizram: “Certo che lo è! .. E’ solo che in due secoli è cambiata un tantino, ma non preoccupateVi, troverete il vostro palazzo come lo avete lasciato! ………..

 

 

Terry: “Generale siete silenzioso, cosa vi succede?”

Generale: “Madame, ma è normale che io sia rimasto in silenzio, questa non è la mia Parigi, ma un luogo dove regna il caos, guardo le strade e i passanti, vanno tutti di corsa! …… Guardate quei due tipi come sono strani, oltre ad essere vestiti con pantaloncini e maglie a manica corta, hanno in più una giacca legata in vita e degli strani fili che scendono verso il basso, ma cosa sono? E poi perché corrono così tanto, forse sono inseguiti da qualcuno che li vuole ammazzare?”

Terry: “Ma no Signore! Fanno footing!”

Generale: “Fanno cosa?”

Terry: “Footing Generale, corrono per tenersi in forma!”

Generale: “Corrono per cosa?”

Terry: “Per allenarsi e sentirsi meglio.”

Generale: “Ma che stranezze! … Nel mio tempo si corre solo perché si viene inseguiti da qualche mal intenzionato, oppure, come è capitato a Sassoin, insomma se si viene  inseguiti da un’animale feroce! .. Certo il Vostro tempo non riesco a capirlo! …….

 

 

Un’automobilista, a tutta velocità ci sorpassa e ci fa il gestaccio.

 

Generale: “Ehi ma che modi sono questi? Scellerato che non siete altro, fare un simile gesto a delle donzelle e a un gentil uomo quale sono io!”

Aizram: “Non pensateci Generale, alcuni automobilisti conoscono solo questo genere di linguaggio!”

Generale: “Ma madamigella, Voi tollerate tutto questo?”

Aizram: “L’avreste tollerato anche Voi, se foste vissuto in questa nostra epoca!”

Terry: “Generale ormai mancano cento metri al palazzo, siamo quasi arrivati.”

Generale: “Cento metri? Ma la mia casa è situata nel bel mezzo della vegetazione, non si trova certo nel centro di Parigi!”

Terry: “Signore, voi dimenticate che …..”

Generale: “Sono passati più di duecento anni, lo so!”

Aizram:“Ah finalmente, ve ne state facendo una ragione.”

 

Generale: “Madamigella, avete detto che il mio palazzo adesso è diventato una biblioteca?!”

Aizram: “Si Generale, è una rinomata biblioteca, è rimasto quasi tutto come un tempo, ci hanno aggiunto solo dei piccoli dettagli, e non solo quelli. E’ visitata da molta gente, proprio perché è un palazzo risalente al settecento.”

Generale: “Capisco! … Il palazzo è appartenuto a mio nonno, poi a mio padre e poi … a me! … Ma ditemi, dovremo pagare il biglietto per entrare a casa mia?”

Terry: “No Signore, l’ingresso a palazzo Jarjayes è libero, chiunque può andarci.”

Generale: “Allora casa mia è alla mercé di chiunque: vandali e malfattori?!!”

Terry: “Ma no  Signore, state  tranquillo, il comune di Parigi, che gestisce il palazzo, ha messo degli addetti che lo custodiscono.”

Generale: “Almeno questo mi rincuora madame!”

Aizram: “Bene, eccoci arrivati!”

Generale: “Madamigella!  Dove stiamo entrando, io vedo un tunnel non  certo la mia casa!”

Aizram: “Tranquillo Signore, dobbiamo lasciare l’automobile in questo parcheggio sotterraneo, per  poi camminare,  cinquanta metri circa, e  infine  arriveremo al palazzo Jarjayes! …………. Adesso scendiamo dall’auto!”

 

 

Generale: “Per bacco! … Qui non si respira! Ma si può sapere come fate voi in questo secolo a respirare una cosa simile?”

Aizram: “Siamo in un sotterraneo Signore, e come potete vedere, ci sono un infinità di mezzi, quindi è inevitabile che si senta un poco di cattivo odore!”

Generale: “Un poco dite? Qui non si respira affatto .. etciù! … Da quando sono nel Vostro tempo, non faccio che starnutire, Voi respirate solamente veleno! Madame, Madamigella, Vi prego di velocizzare il passo, non ne posso più di questo ambiente così …... sporco!”

Aizram: “Si, avete ragione Generale, su andiamo!”

 

Generale: “SANTI NUMI!!! COSA SONO QUELLE …… BESTIE?!!”

Aizram: “Ma no Signore, non sono animali, ma dei pulman ….”

Generale:Pulman! Cosa sarebbero?”

Aizram: “Guardate Signore, la gente che sta scendendo da lì …”

Generale: “Volete dire che è ….. una grossa automobile?”

Aizram: “Esattamente Signore, serve per trasportare più persone, questa gente infatti sono turisti che vengono a visitare la Vostra Parigi!”

Generale: “Madamigella, questa non è più la mia Parigi, non so nemmeno cosa sia! …. Se non fosse che ho visto Versailles, direi che mi avete portato in un altro mondo!”

Aizram: “Ma questo Signore, è lo stesso mondo che avete lasciato qualche ora fa! .. E’ solo che abbiamo fatto un bel salto temporale di oltre duecento anni!”

 

 

Generale: “Finalmente siamo fuori da quell’inferno! Certo non è il massimo qui fuori, ma almeno si respira.”

 

 

Generale: “Cos’è questa musica?!”

Aizram: “Terry è il tuo telefonino che sta squillando.”

Terry: “Si .. però devo frugare nella borsa ………… non è possibile! … Quanta roba qui dentro …  non riesco a  trovarlo …..”

Generale: “Ma dico Madame, come può essere, che della musica possa provenire  da una borsa?”

Terry: Accidenti! … Non riesco a trov …. A finalmente, eccolo qua! ….

 

Generale: “Santo cielo, ma quanto rumore che esce da quella scatola!”

Aizram: “Non è una scatola Generale, ve l’abbiamo mostrato prima, è un telefono, ci permette di comunicare con altra gente!”

Generale:Ummm … Anche da lunghe distanze?”

Aizram: “Certo Signore, adesso sccc. Terry deve rispondere.”

 

Terry: “Pronto?  ….”

Lucciola: “Ciao Terry, sono Lucciola!”

Terry:Aizram, è Lucciola, ci chiama dall’Italia!

Aizram: “Su dai Terry, metti il vivavoce, facci ascoltare!”

Terry: “Aspetta Aizram, adesso lo faccio ……… ecco fatto, così potrà ascoltare anche il Generale.”

Lucciola: “Ho saputo che con Aizram, passerete dalle mie parti, che ne dite se passaste   per casa mia? Sai, vorrei avere l’onore di ospitare voi e naturalmente quel simpaticone del Generale!”

Generale: “Madame Lucciola? E’ la donzella che serva sempre parole di comprensioni per me! Si certo! .. Madame Terry, ditele che non appena saremo in Italia, voglio che sia mia ospite nella mia residenza di Collegno.”

Terry: “Generale, non c’è bisogno che lo ripeta a Lucciola, tanto con il vivavoce ha sentito tutto ciò che avete appena detto!”

Lucciola: “Grazie Generale, verrò con molto piacere, aspettatemi, che non vedo l’ora di scambiare due parole con Voi! … Grazie ancora!”

Generale: “Prego Madame, l’onore è mio, Vi aspetto con molto piacere!”

Lucciola: “A presto Generale!”

Generale: “A presto Madame!”

 

Aizram: “Però Terry, chi l’avrebbe detto che il nostro Generale, avrebbe risposto anche al telefono! …… Terry con tutto quello che sta succedendo, ho dimenticato di dirti, che ho ricevuto una lettera  dalla nostra cara Tetide, l’ho invitata a casa mia, a prendere una tazza di caffè, così coglie l’occasione di conoscere il nostro Generale!”

Generale: “Avete detto Madame Tetide? Che onore! Finalmente potrò interloquire personalmente con lei. Fin’ora ho avuto il piacere di risponderle, solo tramite missiva! …. Madame, aspetto trepidante il momento di incontrarVi

Aizram: “Benissimo Generale, certo che abbiamo di cose da fare nel nostro tempo. Adesso è meglio sbrigarsi.”

 

 

 

Generale: “Eccolo là … il mio palazzo! … Mi ritengo soddisfatto! … Nemmeno il tempo lo ha scalfito! …..”

Aizram: “Ve l’abbiamo detto Signore, che è ben custodito dall’amministrazione parigina! .. Su varchiamo il cancello.”

Generale: “Un momento Madamigella, qui c’è una targa affissa al cancello …”

Aizram: “Leggetele Generale.”

 

Targa: “Palazzo storico appartenuto sin dagli inizi del seicento, alla famiglia Jarjayes – Biblioteca Universitaria - Museo storico

 

Generale: “Il cancello è spalancato!”

Terry: “Dunque,  Vi abbiamo accennato è l’unico museo storico, aperto al pubblico.”

Generale: “Ma come non è anche una biblioteca?”

Terry: “Si certo, ma agli studenti è stata adibita l’ala ovest del palazzo, il restante è adibito a museo parigino!”

Generale: “Ho capito, sono curioso di vedere casa mia, come è stata tenuta in tutti questi anni. Donzelle, possiamo andare.”

 

Aizram: “Terry guarda,  all’ingresso ci sono i custodi!”

Terry: “Si Aizram, li ho visti, su entriamo!”

 

In coro: “Buongiorno!”

Custode: “Buongiorno Signori! .. Siete qui per il museo o per la biblioteca?”

Aizram: “Siamo qui per visitare il famoso palazzo Jarjayes, possiamo entrare?”

Custode: “Si certamente, vi faccio accompagnare dalla guida, così potrà condurvi nelle stanze del palazzo. Sapete sono più di duecento e non …”

Generale: “Signore, Vi assicuro che non ne abbiamo bisogno, conosco la strada, e se non Vi dispiace, vorremmo aggirarci senza l’aiuto di nessuno.”

Custode: “Come volete Signori, prego, andate pure!”

Terry: “Grazie!”

 

 

Generale: “La mia casa! .. Non è cambiato nulla! .. Ci sono gli arredi di sempre ….   Il camino, la mia poltrona, il tavolino dove poso il mio vino ….. c’è anche l’attizzatoio!”

 

Aizram: “Ehi Terry, il Generale si è commosso, è come se non vedesse casa sua chissà da quanto tempo!”

Terry: “Vero Aizram, eppure è solamente da qualche giorno che è partito per andare in  missione, ed è soltanto da stamattina che è in giro con noi.”

Aizram: “Forse lo commuove l’idea che si trova  nel nostro tempo, e comunque non è cambiato nulla nella sua casa!”

Terry: “Ma ….. forse …. Sarà così …………. Generale, cosa avete? Siete rimasto in silenzio.”

Generale: “Madame, guardo i ritratti dei miei antenati, sono ancora qui, il tempo non li ha scalfiti per niente! ……. Un momento voglio andare ….”

Terry: “Dove Generale?”

Generale: “Venite con me!”

 

Terry:Aizram, ma dove ci sta portando?”

Aizram: “Terry stiamo andando, nella parte riservata alla biblioteca, nel suo studio!”

 

Generale: “Eccolo qua! .. Il ritratto della mia bambina … di Oscar!..... E’ ancora qui, come nel mio tempo….. è perfetta! … Oscar, qui è raffigurata come Marte il dio della guerra! Che emozione vederlo ancora al suo posto dopo più di duecento anni!”

 

Primo Visitatore del palazzo sussurrano: “Hai sentito quello lì?! .. Vede essere fuori di testa, ha detto che questo dipinto appartiene a  sua figlia.”

Secondo Visitatore: “Però il vecchio ha detto che …… aspetta forse abbiamo capito male, adesso glielo chiedo! …… Mi scusi Signore, come avete  chiamato questo quadro?”

Generale: “Dite a me?”

Primo Visitatore: “Si a Voi  Signore!”

Generale: “Volete sapere cosa rappresenta questo dipinto?! Ma è Marte il dio della guerra! …  E’ bellissima non è vero?”

Secondo Visitatore: “Chi è bellissima?”

Generale:  “Di chi stiamo parlando? Di mia figlia naturalmente!”

Primo Visitatore: “Vostra figlia? Volete dire che la ragazza raffigurata  è … Vostra  figlia?”

Generale: “Certo che si! Avete capito benissimo, è mia figlia!  Si è fatta ritrarre fare pochi mes ……… Ops ….. Vi basti sapere che è Marte il dio della guerra.”

 

Visitatore bisbiglia all’amico: “George, è meglio allontanarsi da qui, è come pensavo, questo è davvero fuori di testa, andiamo!”

Generale: “FUORI DI TESTA IO? MA COME VI PERMETTETE DI PARLARMI COSÌ, E PER DI PIU’ IN CASA MIA, IN QUESTO MODO, IO SONO IL …”

Terry: “Generale Vi prego calmateVi, ricordate chi siete!”

Generale: “Appunto Madame io …. Si …  avete ragione! .. Adesso  è meglio tacere, prima che succeda  in casa mia, quello che è accaduto  a Versailles! .. Preferisco fare un giro per le mie stanze, piuttosto che litigare con gente che nemmeno rispetta le persone più grandi!”

Terry: “Dove volete andare Signore?”

Generale: “Nel mio studio, voglio vedere se ci sono ancora i miei libri e la mia …..scrivania … donzelle, se non Vi dispiace affrettiamoci!”

 

 

Generale:Ops, ci sono dei giovani! …. E sono tutti seduti intorno alla mia scrivania!”

Terry: “Questa parte è adibita alla biblioteca Signore, qui si trattengono  i ragazzi per  studiare.”

Generale: “I miei libri, sono rimasti qui!! ….. e la mia scrivania …. Eccola! .. Il tempo non l’ha mutata! … Chissà cosa penserà nonno Augustin, nel vederla usata in questo modo?! Spero che non si arrabbi!”

Terry: “Parlate della scrivania di nonno Augustin?!”

Generale: “Si Madame, proprio quella!”

Terry: “Ih ih ih Generale, la famosa scrivania dove tutti i Jarjayes hanno funzionato, non è vero?”

Generale: “Madame Vi prego, non sono cose certo da dirsi!”

Aizram: “Ma da farsi si Generale ih ih ih!”

Generale: “Madamigella Aizram, il Vostro è un discorso impudico!  Ehm …. a proposito autrici, Voi che sapete tutto ciò che accade, ditemi anche  Andrè e Oscar ne hanno fatto ……. buon uso?”

Aizram: “Ih ih ih che ne dici Terry, dobbiamo dirlo?”?!”

Terry: “Io direi si  Aizram, dopo tutto  saperlo non può che fargli piacere! ….. Si Generale, sappiate che tutte le vostre figlie, hanno combinato qualcosa! E  quando dico tutte, naturalmente non mi riferisco a Luisa e suo marito Maxim, loro sono gli unici che lì sopra non ci hanno combinato nulla!”

Generale: “Che bella notizia che mi avete dato madame Terry! .. Allora se Andrè ha funzionato lì sopra, posso ben sperare che il figlio che Oscar sta aspettando è il mio Francois, non è vero?”

Terry: “Bah! .. Cosa posso dirVi Generale! .. Vedete, è vero che anche Oscar e Andrè ne hanno fatto uso, ma molto prima che Vostra figlia rimanesse incinta!”

Generale: “COSA? NOOO! NON E’ POSSIBILE!!”

Sorvegliante della biblioteca: “Signori prego! Questo è un luogo di studio, non potete parlare e tanto meno gridare in questo modo!”

Generale: “Sappiate, che in casa mia posso urlare come e quando voglio senza dare conto a nessuno, MI SONO SPIEGATO?”

Sorvegliante della biblioteca: “Non è possibile! Prego Signori accomodateVi fuori, state disturbando gli studenti.”

Generale: “MA DICO Voi non sapet …..”

Aizram:Sccc… Signore, calmateVi! ………… Scusateci Signori adesso usciamo! …… Su Generale, usciamo dalla sezione biblioteca, e andiamo alle stanze da letto!”

 

Generale: “Avete detto stanze da letto? E’ vero Madamigella, mi avete ricordato una cosa.”

Aizram: “Quale Generale?”

Generale: “Il letto, il mio nuovo letto, ricordate?  Ho detto a Marguerite di cambiarlo, voglio vedere se al ritorno della mia missione troverò quello nuovo.  Io vado, non voglio aspettare ancora!”

 

Sorvegliante della biblioteca dice all’altro: “Che gente! .. Ma da dove arrivano?! Sono matti o che?!  Antony secondo me, l’intera compagnia è di fuori di testa! Ma non le hai sente parlare quelle due? Lo chiamano Generale! Ma! .. Qui se ne vedono di tutti i colori, per fortuna che sono andati via, altrimenti avremmo dovuto chiamare gli addetti alla sorveglianza!”

 

 

Generale: “Ecco qui la mia camera, su entriamo! ….. Oh si che meraviglia! … Debbo dire che la mia Marguerite ha buon gusto….. è davvero bellissimo! Non vedo l’ora di provarlo con la mia dolce mogliettina!”

Terry: “Ma Generale, cosa dite? Vi ricordo che state parlando in presenza di  due donzelle ah ah ah!”

Generale: “Prendetemi in giro se lo volete, intanto, ci avete nuovamente mandati in missione e vedete di farci  tornare quanto prima, visto che mia figlia è in stato di gravidanza!”

Terry: “Siete proprio sicuro che sia solo Oscar ad essere incinta? Forse dimenticate che al Vostro seguito ci sono altre ben due figlie!  Sapete, dopo l’esperienza del bordello, non si puoi mai sapere ih ih ih!”

Generale: “Madame per favore, non ditelo nemmeno per scherzo! Già debbo occuparmi di Oscar, e non voglio nemmeno pensare che quei due scellerati e buoni a nulla di Charles e Louis, abbiano fatto una cosa simile, altrimenti ….”

Aizram: “Generale, non potete sempre accusare i Vostri generi, sapete quanto siano assatanate le Vostre figlie, specialmente Josephine!”

Generale: “Avete ragione Madamigella, non posso darVi torto, come Voi ben sapete, quella notte al bordello, quella sfacciata non mi ha fatto chiudere occhio per tutto il tempo! …. E’ proprio tale  quale a mio zio Claud! .. Povero me! …. Ma guai, dico, guai a quei due generi folli che mi ritrovo, se solo hanno osato fare una cosa simile durante la missione, rischiano davvero di assaggiare la mia lama! Parola del Generale Jarjayes!”

Terry: “Suvvia Generale, sono cose che succedono, soprattutto in un bordello! … Ih ih ih .. Generale, ma Vi immaginate che divertimento!”

Generale: “Quale Madame?”

Terry: “Tornare dalla missione con tre donne incinte al seguito ah ah ah!”

Generale: “NON LO DITE NEMMENO PER SCHERZO, E ADESSO VI PREGO MADAME, LASCIATEMI AMMIRARE IL MIO PALAZZO!”

Aizram: “Ih ih ih .. Terry, povero Generale, non sa cosa l’aspetta ancora ah ah ah ….. Povero Generale ah ah ah!”

 

 

Generale: “Eccolo là  il sofà di mio nonno!  E’ rimasto in quell’ angolo … davanti al camino! … anche lì io e Marguerite ih ih ih!”

Aizram: “E le Vostre figlie Generale, non dimenticate che la piccola Marguerite è stata concepita li sopra, il giorno del Vostro quarantacinquesimo compleanno ah ah ah!”

Generale: “Certo che lo ricordo Madamigella, ma lasciatemelo dire, Voi siete davvero una guasta feste! Non posso abbandonarmi ad un solo ricordo, che prontamente mi rammendate ciò che è stato di sgradevole! … Lasciatevelo dire che siete davvero un’arpia!”

Aizram: “Ah ah ah … Generale, la verità a quanto pare Vi da fastidio ah ah ah!”

Generale: “Ridete ridete pure, ma sapete come si dice? Ride bene chi ride ultimo. E a quello che ne so, voi risiedete nella mia Contea ih ih ih …”

Aizram: “E allora?”

Generale: “Allora? Ih ih ih .. Come già Vi ho preannunciato una volta, sarete l’unico suddito a cui triplicherò le gabelle ih ih ih !”

Aizram: “Siete davvero dispettoso Generale! E così Voi aumentereste le gabelle soltanto a me?!”

Generale: “Certamente, in qualche modo dovrò anche vendicarmi di tutti i dispetti che mi fate!”

Aizram: “Un momento Signore, e quello che pianifica Terry?! Non è giusto che pensiate di vendicarVi solo di me!”

Terry: “Ah ah ah Ma Aizram, tu dimentichi  che io non vivo nella Contea del Generale ah ah ah … Ho già qualcuno a cui verso i tributi ah ah ah!”

Generale: “Madame, a voi penserò in seguito! .. Vedrete, troverò il modo di vendicarmi di tutte le scivolate che mi fate prendere ih ih ih … A proposito, mi complimento con Voi ih ih!”

Terry: “Per cosa Generale?”

Generale: “Per aver fatto passare un brutto quarto d’ora a Sassoin e non a me ih ih ih … una volta tanto, non è toccato al sottoscritto!”

Terry: “Mi dispiace Generale, ma questa volta non è stata una mia idea ma di Aizram, a lei è venuta l’idea, dopo essere stata ad una fiera di bestiame, e mi ha detto: Terry che ne dici se facciamo inseguire Alain da un  bel torello? Ed io naturalmente ho acconsentito!”

Generale: “Naturalmente Madame!”

Terry: “Quindi io questa volta non centro!”

Generale: “Meno male che non è stata una vostra idea Madame, altrimenti sono sicuro che sarei stato io la vittima del toro e non Sassoin!”

 

Aizram: “Generale, abbiamo visitato gran parte del palazzo, cosa ne dite se adesso andiamo via?”

Generale: “Adesso donzelle, dove mi portate?”

Terry:Aizram ed io, abbiamo avuto la brillante idea di portarVi a Louvre.”

Generale: “Come? E perché mai?”

Aizram: “Signore, vogliamo che vediate, non soltanto l’arte antica, ma anche quella moderna.”

Generale: “Avete detto moderna? …. Spero che non siano altre diavolerie del Vostro tempo, perché se così fosse, preferisco partire direttamente per la mia Contea!”

Aizram: “Ah ah ah .. Ma non esagerate! Vedrete che lo troverete interessante!”

Terry e Aizram: “Ah ah ah ah ah!”

Generale: “Oh Signore! Quando queste due donzelle ridono in questo modo, debbo preoccuparmi! … Danno davvero l’impressione di essere due streghe … Povero me!!”

 

   
 
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