Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: PrimbloodyBlack    14/10/2018    1 recensioni
(la pubblicazione continuerà su Wattpad) Skye faceva parte di una della famiglie più importanti del regno. Suo padre, braccio destro del re, l'aveva educata ad una vita di sfarzo e lusso. Tutto ciò che voleva era suo, le bastava solo chiedere. Ma l'unica cosa che lei voleva era l'unica che non gli era concessa. Essere libera.
Dopo la morte della madre Margaret, il padre sprofondato nella depressione, aveva riposto tutto il suo amore morboso verso la figlia. La teneva chiusa nell' enorme dimora impedendole di uscire e quindi di cercare marito. Aveva ormai raggiunto i diciassette anni ed ogni donna della sua società aspirava ad uno sfarzoso matrimonio. Ma a lei fu negato anche di amare. Tentò più volte di fuggire ma sempre in vano.
Solo una volta si era avvicinata alla libertà ma un incontro alquanto magico aveva cambiato tutto.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A stone to break my back,
The chains I carry 
Won't cut me any slack, 
Imprisoned by fear, 
No room for my heart, 
My only hope
Only you can heal the scar.

-Fireflight (Stay Close) 

 

Appena l'Alpha vide la figlia tenersi per mano con quella che per lei era una creatura maligna, trattene a stento un smorfia. Entrambe le ragazze vedevano l'occhio torvo che la donna stava lanciando ad entrambe. Skye fu la prima a mollare la presa, lasciando Thalia con un senso di sconfitta.

"Coma stai?" domandò a Thalia, tentando di mettersi la maschera della buona madre.

"Bene," disse secca, "hai bisogno di qualcosa?" Dal suo tono di voce era palese che la presenza dell'Alpha non era gradita.

"Devo parlarti in privato," disse alzando lo sguardo verso Skye. La ragazza si sentì subito a disagio, quella donna le faceva paura.

"Skye," la chiamò Thalia, la ragazza si voltò verso di lei. "Vai in camera, ti raggiungo dopo."

Agrid fissò con intensità ogni movimento di Skye, come con preoccupazione aveva lasciato la lupa, come saliva le scale, finché non sparì dalla sua vista. Non si era accorta però che Thalia stessa stava fissando lei.

"Sediamoci," suggerì. Thalia fece come detto, accomodandosi sulla sedia del tavolo difronte alla madre. La lupa era ansiosa, intuiva cosa Agrid stava per dirle, e non le sarebbe piaciuto. "Ho parlato con il Gran Maestro e gli Omega," disse nascondendo un ghigno, "sono tutti d'accordo che finché la natura della ragazza rimane ignota, tu devi rimanere a distanza."

"Santo cielo," esclamò roteando gli occhi.

"E' pericolosa," continuò, "potrebbe farti del male."

"Hanno detto davvero questo madre?" domandò spazientita. Non solo era entrata in casa sua blaterando dicendo cose assurde, ma si sentiva anche violata nella sua intimità. Non avrebbe mai creduto che Skye potesse fare del male a qualcuno, non solo per il suo fisico esile, ma perchè prima di tutto non sapeva combattere e specialmente sembrava innocua. "Non ne sarebbe capace," L'Apha negòcon la testa, "Ma l'hai vista almeno?!" esclamò alterandosi, "Almeno le hai parlato?"

"Thalia non si può mai sapere,"

Thalia rimase muta, con le braccia conserte. Non aveva altro da dire e sicuramente non voleva stare più a sentire alle follie della madre. Fece solamente un gesto con la mono, indicando con l'indice la porta per andarsene.

"Te ne pentirai," disse alzandosi, il suo tono offeso. "Quando sarà troppo tardi io non potrò fare più niente." continuò con la speranza di convincerla. "Tu potresti essere la successiva Alpha, devi prenderti le tue responsabilità e mettere da parte i sentimenti!"

Thalia sentì un improvvisa ira crescere, si alzò in piedi di scatto facendo cadere all'indietro la sedia e con potenza sbatté le mani contro il tavolo. "IO HO AVUTO L'IMPRINTING CON LEI! SAI COSA SIGNIFICA?" grido perdendo la ragione. I suoi occhi erano diventati di un giallo acceso.

L'Alpha piegò il labbro mostrando tutto il suo dissenso. "Sei una delusione, proprio come tuo fratello."

Quelle parole la trafissero peggio di una spada, "Non permetterti mai più di parlare mai di lui!"

Stava per replicare nuovamente, quando la sua lingua affilata si fermò alla vista di Skye sulle Skye. La ragazza scese lentamente, mettendosi al fianco della lupa. "Tutto bene?" le domandò. Thalia si girò a guardarla. I suoi occhi erano ancora impregnati d'odio, ma quando poggiò il suo sguardo su di lei tentò di tranquillizzarsi e si maledisse per aver perso il controllo così facilmente.

L'Alpha le guardò, e in quel breve secondo, qualcosa si accese in lei, un senso di realizzazione. "E' ora che vada," disse infastidita. "Ne riparleremo." disse guardando per lì'ultima volta la figlia. Si recò immediatamente verso la porta e se ne andò con il fragore di quest'ultima alle spalle.

Ora che la tensione era calata, Thalia fece un respiro di sollievo. "Finalmente..." sibilò.

"Scusami," disse Skye, la lupa si girò a guardarlo con sguardo interrogativo, "Non volevo intromettermi è che... stavate urlando e..." per l'imbarazzo iniziò a gesticolare e nonostante la situazione Thalia trovò buffo quel suo modo di fare.

"Tranquilla," rise, "siamo spesso in disaccordo."

Skye aveva intuito che la conversazione aveva come tema principale lei e con sentite scuse chinò la testa, "Non voglio essere un peso per te."

"No no," disse, non voleva assolutamente che si sentisse in colpa perché la madre era un idiota, "E' una cosa che ho deciso io e poi ad Agrid non è mai piaciuto nessuno," Ma l'umore di Skye non era cambiato, si sentiva responsabile. "Vieni in camera mia, hai bisogno di un abbigliamento più adatto." disse per cambiare discorso.

"Per fare cosa?" domandò con entusiasmo.

"Per cavalcare, te ne sai scordata?"

Thalia prese dal suo armadio due tuniche adatte per montare. Sembrava delle vere e proprie armature ma erano in realtà imbottite di piume. Da come il tessuto era usurato, erano decisamente vecchie. Thalia spiegò come queste erano utili per l'addestramento e che i due ganci posti ai fianchi servivano per legare la persona al suo Ippogrifo in caso di caduta. Skye andò in camera sua a cambiarsi ed una volta pronte raggiunsero le stalle. Una volta arrivata Skye rimase meravigliata della maestosità e dalla bellezza di quei Ippogrifi. Avevano il muso simile a quello di un aquila, il corpo da cavallo e due enormi ali.

"Quella nera è Kalisia," disse indicandola, "quello completamente bianco è Byal e quella con macchie grigie è Yun. Scegli pure chi montare, sono delle brave creature e molto intelligenti.

"Sono bellissimi," disse a bocca aperta. Thalia rise, per lei vedere creature simili era normale ma per un umana come Skye vedere cose del genere nel suo mondo è impossibile.

Dopo essere tornata in se stessa osservò attentamente le tre creature, ma una in particolare aveva colto subito la sua attenzione. "Vorrei lui," disse guardando Byal. Una velo di malinconia le ricoprì il viso, "Il suo pelo mi ricorda molto quello di Leila.

"Certamente." Quando prese le selle, una la mise su Byal e l'altra su Kalisia. "Tranquilla," disse rivolgendosi a Yun, "Anche tu ti farai un giretto con noi." Thalia fece uscire le tre creature dalle stalle, ma prima di aiutare Skye a salire su quelle bestie. la invitò ad avvicinarsi e a creare contatto visivo con lui. "Stai tranquilla, fino adesso non hanno fatto male ad una mosca." la rassicurò vedendola timorosa.

"Per te è facile dirlo," fece una risata nervosa. Thalia invece rise divertita.

"Adesso devi avvicinarti di più e posare la tua fronte sulla sua."

"Cosa?!" esclamò guardandola.

"Fallo," la incoraggiò, "se non ti fidi di lui, lui non si fiderà mai di te."

La ragazza si avvicino con timore al muso della creatura. Questa si abbassò verso di lei e si lasciò accarezzare, poi Skye poggiò, un po' esitate, le sua fronte contro quella dell'Ippogrifo. D'un tratto una miriade di immagini si proiettano nella sua testa, erano i ricordi della creatura. Vide come nacque, come imparò a combatte e a sopravvivere, quando lo catturarono e lo portarono nella foresta per la gara. Vide lei, Thalia, vestita con l'armatura che risoluta si avvicinava all'animale porgendogli la mano. Questi, intimorito, inizialmente la attaccò, ma lei riuscì sotto forma di lupo a domarlo. Ritornata umana, anche lei fece ciò che Skye stava facendo, poggiò la fronte contro la sua e si scambiarono i ricordi. Poi la creatura si mise in ginocchio permettendole di salire sulla sua groppa e volarono fino all'inizio del bosco dove li aspettavano una grossa folla esultante. I ricordi proseguirono fino a quell'istante e Skye si svegliò dalla trance. Quando aprì gli occhi si girò immediatamente verso Thalia.

"È stato fantastico!" esclamò come una bambina.

"Non ne avevo dubbi." disse ridendo "La prima volta che lo feci ero sia meravigliata che inquietata. Condividere i propri ricordi, anche quelli più reconditi, non è facile ma è questo che crea un legame solido tra te e la creatura che hai davanti. Lui avrà cura delle tue memorie come tu delle sue. Ecco perché prima ho parlato di fiducia."

"Trovo che sia una cosa eccezionale, sarebbe bello se potessimo farlo anche noi umani," disse accarezzando il muso dell'animale. "condividere emozioni e ricordi per creare un legame con gli altri. Sì... sarebbe stupendo."

L'Ippogrifo si chinò subito dopo, invitandola a salire. Gli ochhi di Skye si illuminarono. Thalia la aiutò a salire, anche se la creatura era chinata era comunque di grande stazza. Quando fu su poté vedere da vicino le grandi ali bianche. Le tastò con la mano e la sentì affondare nella più completa morbidezza. "È così morbido!"

In quel momento si ricordò la prima volta che salì su un cavallo. Il padre era partito come suo solito e aveva appena assunto questi due ragazzi, i gemelli. Non fu per lei difficile fare amicizia con loro, erano simpatici e disponibili, soprattutto Colin. Dopo qualche giorno di suppliche si convinsero a farle cavalcare una bellissima puledra bianca. Non aveva un nome, come tutti gli altri cavalli, del resto erano solo degli oggetti di svago per padre. Così la chiamò Leila e da quel momento divenne la sua migliora amica e lei grazie ad un semplice animale si era sentita un po' meno sola.

Nel frattempo anche Thalia era salita su Kalisia, "Sei pronta?" chiese afferrando le redini.

"Sì," rispose dopo aver controllato che le corde fossero ben legate. "Ma cosa devo fare?"

"Nulla, Byal e Yun mi seguiranno, tu pensa a tenerti forte."

Poi diede una leggera botta al fianco dell'animale e questi volò senza esitazione seguito subito dietro da Byal e un' euforica Skye che se non fosse stata legata alla sella sarebbe sicuramente volata via. Volarono fin su in alto nel cielo, fino a toccare le nuvole, videro il villaggio sotto di loro e poi il grande lago.

"Andiamo al lago!" esclamò la lupa.

Le due creature scesero in picchiata e Skye gridò pervasa da una miriade di emozioni. La creatura avvicinò le zampe all'acqua e al loro contatto arrivarono delle gocce d'acqua sul viso della ragazza.

"Piaciuto?" gridò per fasi sentire.

"Assolutamente! Non avevo mai volato prima d'ora. E il villaggio è così grande!"

Stavano ancora volando lentamente sul lago mentre si godevano l'orizzonte. Skye era felice, era felice di aver intrapreso quel sentiero, di aver curato quel lupo e di essere ritornata. Non si pentì di nulla, il suo unico rammarico è il non essere stata capace di cambiare Lucas, di non essere riuscita a renderlo un uomo migliore. L'incapacità di creare una famiglia felice, il dover fare tutto di nascosto e continuare a scappare di casa l'avevano distrutta emotivamente. Ogni volta era obbligata a rialzarsi da sola, ad asciugare le lacrime e ad andare avanti, giorno dopo giorno, anno dopo anno. E adesso aveva di nuovo paura. Paura che questa felicità gli venisse strappata e portata via in un posto lontano ed ignoto, che tutto intorno a lei in realtà è solo un sogno e che presto si sveglierà tra le grida stridule e contorte dell'uomo che l'aveva cresciuta ma anche uccisa.

La ragazza si voltò verso Thalia e vide in lei il suo futuro, un futuro felice fatto di sorrisi e amore. Non lasciarmi mai ti prego. Gli occhi le divennero lucidi, ma trattenne le lacrime. Devo smettere di pensare a cose negative. 

"Skye," la chiamò la lupa.

"Si?"

"Voglio che tu sappia che io ci sarò sempre, in qualunque momento potrai contare su di me." disse come leggendole la mente.

Skye abbassò lo sguardo imbarazzata. "Se avessi saputo che oltre quel bosco avrei trovato questo, sicuramente l'avrei fatto anni fa. Ho sempre sentito che mancava qualcosa e adesso mi sento finalmente completa. Non credo che avrei superato un'altro anno in quella casa."

La lupa le rispose con uno sgargiante sorriso. Poi vendo che stava facendo buio, suggerì a Skye di tornare in dietro. Una volta a casa Thalia le diede dei vestiti puliti e una volta cambiate si avviarono verso la taverna. Skye era ansiosa, non era mai entrata in un locale e non sapeva come si sarebbe dovuta comportare. Davanti all'entrata c'erano i due ragazzi ad aspettarle e con loro c'era anche Iris che indossava un semplice e casual vestito azzurro.

"Ciao Thalia!" esclamò quando le due si avvicinarono.

"Ehi, lei è Skye."

Ognuno di loro si presentò ma fu Iris quella che prese subito confidenza, "Spero tu ti stia trovando bene qui, soprattutto a casa di questa donzella." disse con un ghigno.

"Sempre la solita," disse Thalia mascherando una risata.

"Si mi trovo bene."

Iris non si aspettava una risposta così schietta, da come Thalia le aveva raccontato, aveva intuiti che era una ragazza timida. A quanto pare mi sono sbagliata. 

Quando entrarono dentro la taverna, Skye notò che era un locale davvero grande, con arredamenti tutti in legno. Quando si sedette poté sentire la morbidezza del cuscino posato sulla sedia. Thalia si sedette vicino a lei seguita da Iris, mentre i due ragazzi andarono ad ordire qualcosa da bere.

" Allora..." disse Iris per iniziare una conversazione, " Cosa avete fatto oggi? Vi vedo stanche."

"Abbiamo volato con un Ippogrifo" rispose la ragazza.

"Bello! Quest'anno cercherò di battere questa furia." disse guardando Thalia.

"Non è colpa mia se sei debole," la punzecchiò lei.

"Non è colpa mia se sei infame," replicò e Thalia rise sonoramente. "Oggi sei davvero su di giri, ma che ti è successo? Quando abbiamo parlato eri così tranquilla."

"Ma stai zitta," disse asciugandosi le lacrime.

Ignorando Thalia si volto verso Skye e con fare scherzoso disse, "Skye mi dispiace davvero che tu debba vivere con lei, sappi che se avrai bisogno potrai stare da me."

"Grazie per l'invito ci penserò" disse ridendo.

"Ehi non darle corda sennò non la finisce più!" esclamò la lupa infastidita.

Erano arrivati da soli pochi minuti e già Skye si stava divertendo come non mai, anche Thalia che stava tenendo il muso lungo, in realtà era divertita dalla situazione che si era creata.

Quando i due ragazzi arrivarono Iris si sposò per fare spazio anche a loro. Lasciarono sul tavola cinque brocche di birra. Skye rimase perplessa.

"Hai mai bevuto?" chiese Thalia.

"No," disse sia tra la curiosità e la preoccupazione.

"Tranquilla non sei obbligata a farlo," le dice con tono serio e rassicurante.

"In realtà vorrei provare."

Tutti e cinque presero le loro brocche e brindarono. Skye bevve un gran sorso, al contatto con il palato le sembrò buona ma fu subito seguita da una grande asprezza.

"E brava la nuova arrivata," esclamò Ciril.

"Cavolo se è aspra!"

"Ma dai!" esclamò Basil, "Se non riesci a bere quella..." disse sarcasticamente.

Skye fu subito colta dalla sfida. Non era un sapore insopportabile, era sicura di potercela fare. Tutti erano già a metà bicchiere, lei aveva bevuto solo un sorso.

"No," disse Thalia, le prese il bicchiere prima ancora che potesse staccarsi dal tavolo. "Non dare retta a quell'idiota." Lo disse girandosi verso di lui. Lei seria come non mai, Basil con un ghigno sul volta.

Ma nonostante la disapprovazione della lupa, Skye accettò la sfida e si portò la brocca alle labbra. Era mezzo litro e riuscì a finirlo. Tossì un po' e si colorò il viso di rosso, Iris esultò e Ciril si allungò per darle della pacche sulla spalla.

"Ne vuoi ancora?" chiese Basil. "Offro io," ma Thalia rispose al suo posto rifiutando. "Eh dai, ha bisogno di divertirsi!" esclamò mentre anche le sue di guance si tingevano di rosso.

"Smettila," disse autoritaria.

Il ragazzo la ignorò e volse la sua attenzione di nuovo a Skye, allungò il braccio verso di lei, nel tentativo di sembrare più persuasivo, ma prima che potesse raggiungere la ragazza, Thalia glielo afferrò. "Ho detto basta. Non cambi mai eh?"

"Dai ordiniamo la cena!" esclamò Iris nel tentativo di rompere la tensione.

Skye non comprese quello scambio di interazioni tra i due, ma non sembrava qualcosa nato sul momento, c'era del risentimento in entrambi.

Il resto della serata fu tranquillo, cenarono con una grande bistecca, ordinarono altra birra e brindarono in nome dei giochi. Un ragazzo sbronzo chiese ad Iris di ballare sui toni jazz, lei accettò e regalò al gruppo una delle scene più comiche. Il ragazzo, che si teneva a stento in piedi, fece capolino su un tavolo di cacciatori che si alzarono e iniziarono a spintonarlo divertiti. Tutti i presenti risero, anche il ragazzo stesso, poi uno dei cacciatori lo prese e Iniziarono a ballare insieme tra le risa generali.

"A quanto pare ha trovato una compagnia migliore della mia" disse Iris tornando al tavolo.

"Chiunque troverebbe una compagnia migliore della tua" le disse Thalia ridendo.

"Thalia sbaglio ho quelli che hai difronte sono due bicchieri vuoti?"

La lupa roteò gli occhi al cielo,"Dai, fammi la battuta."

"Skye è meglio se dormi da me stasera" disse Iris scherzando.

"Che cosa stai insinuando cretina" disse dandole una spintone, facendola quasi cadere dalla sedia. Skye scoppiò a ridere seguita dei due fratelli.

"Bene ragazze," disse Ciril alzandosi. "noi andiamo che domani mattina dobbiamo allenarci."

"Non fatte a botte eh?" disse Basil. "Alla prossima Skye, spero che tornerai a vederci all'arena."

"lo farò." promise ad entrambi.

Mentre se ne stavano per andar via, Thalia si alzò e lo richiamò dal tavolo. "Non ti conviene," disse riferendosi a qualcosa di specifico, "o dovrai batterti con me."

Basil compre subito, sgranando inizialmente gli occhi e poi annuendo. Era palpabile l'astio che i due provavano l'uno per l'altra.

"Thalia, la chiamò Iris. La lupa si girò e poi si risedette guardando l'amica. I ris scuotè il capo invitandola a smettere.

"E' lui che inizia sempre."

"Lo so," disse comprensiva, "Lascialo perdere."

Dopo un po' anche le ragazze se ne tornarono a casa, Iris nella parte opposta alla loro. Skye cominciò a sentire gli effetti dell'alcol e inziò a camminare in modo strano e buffo, quasi barcollando. Thalia le sorrise divertita. La fece fermare e la ragazza non oppose resistenza, la prese sulla propria schiena e cominciò a camminare.

"Posso camminare!" esclamò imbarazzata.

"Casa non è lontana, non è un problema." disse, sentendo il respiro di Skye sul collo. "Tranquilla."

Durante il tragitto Skye si addormentò sulle sue spalle, senza accorgersene, Thalia si trasformò e si ritrovò a sprofondare sul suo morbido pelo bianco.

Questo capitolo è uscito davvero lungo, prometto che dai prossimi ci sarà un po' d'azione e anche un po' di drammaticità. Ho in serbo per questi personaggi una lunga e tortuosa strada. Ditemi se la storia vi sta piacendo e lasciate un commento.

 

|Revisionato: 02/09/2020|

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: PrimbloodyBlack