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Autore: blackjessamine    17/10/2018    5 recensioni
"I nostri erano incontri di pelle, mani con mani, le tue dita più grandi, più calde, e le mie, piccine, a seguirle.
Cecilia, avevi il profumo delle camomille freddate, che bevevo solo quando tintinnavano contro la tua fede.
Il mio atto d'amore è cercarti, fra rime vane e cercare negli occhi un sorriso, come quello che arredavi con risate a gran voce."
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Radici'
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Contro il sole, gli occhi
Cecilia dagli occhi sottili, ti scrivo di fretta, così in fretta da poter forse sfuggire al dolore.
Ti scrivo di getto, per afferrare il grigio mutato in azzurro dei tuoi occhi, seguendo il capriccio del tempo.
Cecilia, il mio atto d'amore sarebbe poter rendere giustizia al sole che avevi dentro, dipingerlo senza dimenticare nemmeno un angolo dei tuoi sorrisi, con l'inchiostro o con la voce.
Ti ricordo nella foto sbiadita di così tanti anni fa, abito bianco e sorriso largo, in una cornice argentata sulla mensola del salotto. Ti ricordo senza le rughe con le quali ti ho conosciuta, ti ricordo e inciampo sulle immagini tue, io coi miei occhi stabili, così scuri che il sangue sembrerebbe mentire.
Avrei voluto i tuoi occhi non per vezzosa vanità, ma per portarti con me e mostrarti a chiunque, con l'orgoglio dalle gote arrossate. Non avrei avuto paura di fissare nessuno, coi tuoi occhi a schermarmi.
M'accontento di una figlia di carta, tra le pagine stanche, una figlia con i silenzi
i miei
e gli occhi sottili
i tuoi.
Scendo a compromessi con la vita che ora tu non sai, i miei silenzi scolpiti dai tuoi cinque anni d'assenza. Ti sei allontanata, quasi fosse uno scherzo, uno scherzo dei tuoi, quelli che mettevano il sorriso anche a chi, nella vita, col sole si era scontrato troppe volte. Circondati di fiori, tutti lo dissero, non potevi che aver scherzato: si scherza di maggio, si scherza coi fiori di qualsiasi colore
non gialli.
Voglio pensarti giovane come non t'ho mai avuta, giovane con la guerra che ricordavi e non dicevi. Giovane con le nebbie a Milano, quelle che posso solo immaginare, così fitte che, per le strade, una mano doveva sempre carezzare i muri.
Cecilia, avevi un innamorato che ti guardava fumare, al lavoro. Ti chiedeva d'accendere solo per poterti parlare, nel suo gioco di ingenuo seduttore, e sorridevi, tu. Sorridevi con la tua allegria a cui ti sei aggrappata, sorridevi e ad ogni sorriso lo facevi innamorare, innamorandoti.
E come si fa a sorridere, quando attorno ogni cosa si sfalda, quando le gambe non sanno più reggerti e chi è sempre stato un sostegno ora non può che aggrapparsi
con i denti
a te?
Ti rivedo, a denti stretti - contro il sole, gli occhi - fra i lamenti d'un uomo annullato. Ti rivedo, coi tuoi fiori in giardino
non gialli
e i geranei, che odiavo.
I nostri erano incontri di pelle, mani con mani, le tue dita più grandi, più calde, e le mie, piccine, a seguirle.
Cecilia, avevi il profumo delle camomille freddate, che bevevo solo quando tintinnavano contro la tua fede.
Il mio atto d'amore è cercarti, fra rime
vane
e cercare negli occhi un sorriso, come quello che arredavi con risate a gran voce.
E come lo spiego, l'amore che tra le dita pensavo di non saper trattenere, quando nei palmi ti vedo, vestita di chiaro?
Dispiego ricordi, affanni, ti tratteggio i contorni. Son poco, i miei tratti son poco, per portare su carta le risate
sfacciate.
I proverbi cantati, i dialetti inquinati, le partite a carte nei pomeriggi d'estate.
Cecilia, coi tuoi occhi sottili, ti racconterei tutta, se ne fossi capace.
Tu, donna.
Io, bimba.
Io con l'acqua sul viso, ad annegare
nel tuo sorriso.
Dove avrei voluto esser tutto, e di più, trovo la banalità di un dolore qualunque.
Non ti si può raccontare, Cecilia, non dopo averti vissuta.

Note:
Questa cosa qui era nata da un concorso indetto non ricordo più nemmeno da chi, in qualche angolo dell'internet nel febbraio 2013. Il tema del concorso era il ricordo, o qualcosa di simile. Vorrei dare i giusti credits a chi di dovere, ma non ho tenuto traccia di nulla.
In ogni caso, vi chiedo di essere clementi: questo è il mio ricordo di una persona carissima, e tornare a rileggerlo, a distanza di anni, con nuove appannature e altri ricordi che cominciano a scivolare via fa male.
   
 
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