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Autore: Anil    21/10/2018    2 recensioni
Cosa succederebbe se Akito e Sana potessero leggersi nel pensiero? Basterebbe per risolvere le loro solite incomprensioni?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence, Un po' tutti | Coppie: Naozumi/Sana, Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le parole se ne stanno zitte sulla soglia a un passo da te che resti fuori,
e io non so come chiamarti e chiederti di tornare indietro.
E’ così che nascono gli addii.
(Fabrizio Caramagna)
 
 
DOMENICA
 
 
POV. SANA
Aya e Fuka mi aspettano in cucina, non sono arrabbiate, sembrano piuttosto preoccupate.
Mi siedo al tavolo affrontando da vero uomo(?) il mio destino.
“Sana ci dici cosa sta succedendo?” chiede Fuka sedendosi a sua volta, senza tanti preamboli.
Aya mi porge una tazza di thè e si siede alla mia destra.
“Puoi dirci qualsiasi cosa lo sai” mi rassicura Aya accarezzandomi gentilmente il braccio. Come se avessi bisogno di rassicurazioni. Un bicchiere di Vodka magari…guardo sconsolata il mio inutile e poco alcolico (anzi, per niente alcolico) thè e inevitabilmente gli occhi mi si riempiono di lacrime, le ricaccio indietro.
“Ho deciso di stare con Nao, forse mi trasferirò da lui.” Tutto d’un fiato. Una pallottola sparata in aria.
Aya spalanca gli occhi e si porta una mano alla bocca come se avessi detto chissà quale parolaccia, Fuka invece si alza sbattendo le mani sul tavolo, chiaramente contrariata.
“Ma cosa ti salta in mente? Dev’essere successo qualcosa fra te ed Akito vero?” chiede stringendo gli occhi e sporgendosi minacciosa verso di me.
Mi irrita non poco il fatto che pretendano di conoscere i miei sentimenti e i motivi reconditi che mi spingono verso Nao.
“No, niente. Ci odiamo come sempre.”
“Non mentire Sana, perché Akito stanotte non è tornato e non sappiamo dove sia. È evidente che sia successo qualcosa.”
“E perché dovrebbe essere colpa mia se è stato via tutta la notte?” chiedo fingendo sorpresa, ma dentro mi sento soddisfatta. Gli sta bene! Il rimorso deve consumarlo! Anche se non pretendo che si tratti di rimorso sincero per me, piuttosto gli dà fastidio che sia accaduto proprio con Nao. Sono secoli che dura questa loro rivalità. Non si è mai spenta.
“Perché Tsu ci ha detto che non era mai successo prima. Gli ha mandato solo un messaggio dicendo di non cercarlo” spiega paziente Aya.
“Continuo a non capire cosa c’entro io!” dico un po’ troppo irritata. Insomma sono io la vittima e poi dove sono gli abbracci e i complimenti che mi spettano per avere appena ammesso di avere un fidanzato?
“Non lo so ancora, ma lo scoprirò” sentenzia Fuka. Mia cara amica. Questa volta ciò che è successo va al di là della tua più fervida immaginazione. Per un attimo provo il masochista impulso di raccontare tutto, chissà se mi farebbero rinchiudere subito in un manicomio…
“e poi cosa significa starò con Nao?”
“Significa che ora siamo una coppia. Io e Nao. Potete essere un po’ felici per me per favore?” chiedo stavolta senza preoccuparmi di nascondere l’irritazione.
“No Sana, non possiamo. Stai sbagliando e lo sai!”
E’ la mia volta di alzarmi e sbattere qualcosa - la tazza che ho in mano, tanto è inutile – sul tavolo. Il thè schizza un po’ ovunque.
“Nao mi rende felice, non devo certo darvi spiegazioni di questo!” urlo.
Prima che possano replicare afferro la borsa e sparisco nel pianerottolo.
Maledetto Akito, anche da assente mi disturba la vita. Scendo di corsa le scale e proprio quando sono sull’ultimo scalino entra dal portone Akito.
Ha gli stessi abiti di ieri sera, i capelli spettinati, e due occhiaie viola da far invidia ad un vampiro. Mi vede e si immobilizza a distanza di sicurezza. Siamo entrambi senza copricapo e non ci sono muri a proteggerci dai nostri pensieri. Sento un dolore opprimermi il petto e non capisco se è una mia emozione o sua. So solo che fa male.
“Scusami se puoi” mi dice a fior di labbra guardando il pavimento.
“Non capisco perché vuoi rovinarmi la vita Hayama…se ti allontani posso uscire” rispondo con freddezza, non mi va di ascoltare le sue spiegazioni.
“No aspetta fammi spiegare.”
Ecco appunto, scoppio in una risata senza gioia.
“Vedi a che punto bisogna arrivare per far degnare al grande Hayama di dare spiegazioni. Ora non le voglio più.” Non mi serve sapere niente. Non voglio ascoltare la sua voce, non voglio le sue scuse, non voglio che i suoi occhi mi guardino facendomi dimenticare tutto. Io voglio odiarlo, ne ho bisogno…
“Io non potevo sapere…Kamura, stai andando da lui vero?” me lo chiede con la voce leggermente tremante e devo reggermi il petto per non soccombere al dolore che sta aumentando. Cosa diavolo sta provando Hayama, non capisco.
“Sì. È questo che ti preoccupa Hayama? Non che forse mi hai portato a fare qualcosa che non volevo, ma che si trattasse proprio di Nao? Se invece fosse stato un altro ti sarebbe andato bene? Ti ferisce che lui abbia vinto su di te? Chissenefrega di Sana, no? L’importante è che tu non perda con lui! Cresci Hayama. Non hai più dodici anni” gli dico glaciale. Ad ogni parola sento crescere la mia soddisfazione in maniera proporzionale al suo dolore. Ci ho azzeccato in pieno.
Prima che possa rendermene conto Akito si sposta velocemente verso di me e mi blocca contro il muro, i polsi stretti fra le sue mani.
Senti i miei pensieri avanti! Non è come pensi tu!
“Lasciami immediatamente!” urlo sovrastando il suono dei suoi pensieri, mi agito convulsamente cercando di liberarmi. Ma la sua presa si stringe.
“Mi fai male, lasciami!”
Sana mi dispiace da morire. Io non volevo spingerti a fare nulla che tu non volessi. Sono un verme. Merito il tuo odio.
Lasciami non ti credo. Devo andare da Nao, vattene!
“Lasciala Akito!” è la voce di Tsu, con uno spintone sposta di peso Hayama e si mette fra me e lui. Hayama ha lo sguardo vitreo, sembra fuori di sé.
 “ ma che ti prende? Le stavi facendo male” Tsu è seriamente arrabbiato, mi tiene dietro di sé come se temesse che Hayama possa aggredirmi.
“Ehi che succede?” stavolta la voce è di Nao. Cacchio la situazione si mette davvero male.
“Nao!” urlo cercando di andargli incontro, ma Tsu mi tiene bloccata dietro di sé.
Nao scruta la scena, appunta i suoi occhi su Tsu con le braccia spalancate davanti a me e poi guarda Hayama, i suoi pugni chiusi, gli occhi freddi e vuoti che non si sono mossi neanche per guardarlo.
Vedo distintamente la rabbia impadronirsi anche di Nao, avanza deciso verso Hayama e lo colpisce con un pugno in faccia. Hayama indietreggia, guarda Nao come se si fosse accorto solo ora della sua presenza. Nei suoi occhi torna un po’ di vita e pare prendere piena coscienza della situazione. Non sento niente, né dolore, né rimorso. Vuoto. Gira il viso e sparisce su per le scale.
“Sana ma che succede?” chiede Tsu lasciandomi finalmente libera.
Scuoto la testa, non voglio parlare.
“Lasciala stare Tsuyoshi, Sana parlerà quando ne avrà voglia.” Nao mi mette una mano attorno alla spalla e mi conduce alla macchina lasciando Tsu davanti alle scale immobile e impotente.  
Nao siede accanto a me, guarda fuori dal finestrino. Dalla mano stretta e dalle nocche sbiancate posso immaginare che stia cercando de far sbollire la rabbia. Non posso credere che lo abbia colpito. È tutto tremendamente surreale. Devo avere una sorta di calamita attira guai, altrimenti non si spiega come certe cose possano accadere solo a me.
Una volta a casa Nao si siede sul letto e io stavolta mi siedo accanto a lui prendendogli la mano.
“Nao…”
“Avrei voluto distruggergli quella faccia Sana.”
“Nao per favore…”
“Non ne parliamo più ok? Puoi rimanere qui quanto vuoi lo sai. Resta con me.”
Nao mi guarda supplichevole, e gli accarezzo piano la guancia.
“Nao riguardo a ieri, forse ho corso troppo. Io…”
Mi posa un dito sulle labbra impedendomi di continuare. “È stato il giorno più bello della mia vita, non roviniamolo con spiegazioni e parole. Se è successo deve esserci un motivo.”
Muove le dita leggere sulle mie labbra, tracciandone il contorno. Chiudo gli occhi e sento la sua bocca che sostituisce le dita. Stavolta ci baciamo con dolcezza e posso davvero sentire quanto Nao mi ami.
   
 
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