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Autore: Crilu_98    22/10/2018    2 recensioni
In un futuro non troppo lontano, l'umanità cerca di scendere a patti con le nuove razze che per lungo tempo aveva relegato nel mito. Streghe, vampiri, licantropi e altre creature della notte hanno rivelato la loro esistenza al mondo e mentre in Europa la superstizione dilaga sotto l'occhio vigile della Chiesa, gli Stati Uniti sono l'unico Paese che garantisce dei diritti agli Immortali. O almeno così credono tutti.
Lucy McCollins si ritiene estranea al dibattito che infiamma il mondo e riecheggia in ogni notiziario. La sua vita, precisa ed ordinata, è segnata solo dal dolore per l'abbandono dei genitori che non ha mai conosciuto; un dolore che la ragazza si sforza di dimenticare per concentrarsi unicamente sui suoi studi di Legge.
Ma una mattina tutte le sue certezze vengono brutalmente spazzate via.
Per Lucy inizierà una lunga discesa verso l'Inferno, prigioniera di un'organizzazione che affonda le radici nei tempi d'oro dell'Inquisizione spagnola. E per tornare a vedere la luce dovrà affrontare non solo gli esperimenti imposti da un nemico crudele, ma soprattutto il potere distruttivo che si cela nel suo sangue.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Witching Hour'
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Attraversiamo il cortile, superando le stalle in cui Judith è rinchiusa, poi l'atrio, la cui costruzione risale a non più di vent'anni fa; i Cacciatori mi conducono nell'ala Sud del castello, lontano quindi dal salone in cui ci tenevano inizialmente prigioniere, che se la memoria non mi inganna è situato nella parte ovest.
Iniziamo a salire e ad oltrepassare una serie di porte chiuse da cui provengono tramestii, ringhi e deboli pianti.
Incrociamo un altro gruppo di uomini che trascinano il corpo incosciente di un giovane magrissimo: non avrà più di vent'anni e i lineamenti delicati sono imbrattati di sangue, così come la schiena dalla quale pendono i monconi inutilizzabili di due ali eteree.
La fata viene inghiottita da una delle porte ed io sono strattonata in avanti.

 

Alla fine la nostra meta non è un luogo spaventoso come avevo temuto: ci fermiamo davanti ad un'arcata in pietra, oltre la quale si estende un magnifico terrazzo.
Per la prima volta dopo non so quanto tempo una brezza fresca mi accarezza il viso ed io faccio istintivamente un passo avanti... Salvo poi spalancare la bocca mentre uno strano miscuglio di emozioni mi colpisce come un pugno allo stomaco.
Stupore, sollievo, disgusto, pietà, rabbia... Non riesco a decidere cosa prevalga nel mio animo mentre osservo Sabrina, sospesa a mezz'aria a pochi passi da me.
Mi avvicino, provando a chiamarla, ma sembra immersa in uno stato comatoso, perché ha gli occhi chiusi e respira lentamente; l'unica cosa su cui non posso sbagliare è il suo stato interessante.
"Incinta... Di chi?" mi chiedo con orrore, alzando una mano per sfiorare la sua pancia rigonfia. Mi blocco bruscamente, sia perché non so cosa potrebbe succedere se la tocco, sia perché ho avvertito un'altra presenza sul terrazzo.
"Benvenuta, Sophie. Ti stavo aspettando."
Mi volto e Ratszeky sorride compiaciuto: indossa l'abito cardinalizio che conferisce alla sua figura snella un'apparenza ancora più fragile, ma non mi lascio ingannare.
Gli occhi grigi che scintillano dietro le lenti degli occhiali da lettura e le dita che si contraggono in grembo rivelano tutta la sua eccitazione.
"Me lo aspettavo più vecchio!" penso, squadrandolo bene senza rispondere. Nonostante le rughe di espressione attorno alla bocca e la capigliatura brizzolata, infatti, Ratszeky non dimostra più di quarant'anni: decisamente troppo giovane per guidare un'organizzazione antica e complessa come la Mano di Dio.
Allarga le braccia:
"Era molto tempo che desideravo parlare con te, Sophie."
I numerosi anelli che porta scintillano sotto la luce del sole, accecandomi per un istante.
"Eri tu..." borbotto, stropicciandomi gli occhi. "Sei sempre stato tu, anche a New York..."
Il sorriso del cardinale si fa, se possibile, ancora più largo.
"Sì, ti ho adocchiato da molto tempo. Purtroppo i miei impegni non mi hanno consentito di venire subito ad incontrarti, anche perché sono stato informato delle... Turbolenze che si sono verificate in questo castello. Molto spiacevoli, già."
"Gli impegni di cui parli comprendono rapire Immortali in tutto il mondo per servirli ai tuoi ricercatori come un piatto prelibato?"
Ratszeky scoppia a ridere con fare paternalistico:
"Sì, immagino che la tua permanenza qui non ti abbia bendisposto nei miei confronti! Ma ti pregherei di ascoltarmi: se non per la tua incolumità, fallo per quella della tua giovane amica qui presente."
Rabbrividisco davanti a quella minaccia pronunciata con un tono così gentile e gioviale; istintivamente mi pongo tra lui ed il corpo inerte di Sabrina a braccia incrociate.
"Ti ascolto."
Lui annuisce, soddisfatto:
"Molto bene. Ti assicuro che, prima che il sole tramonti, le nostre divergenze si saranno appianate e tu sarai ansiosa di iniziare a lavorare con me."
"Continua a crederci!"
Mi mordo le labbra a sangue per non replicare e Ratszeky continua:
"Vorrei farti capire, Sophie, che la Mano di Dio e i Cacciatori sono solo il mezzo che utilizzo per uno scopo più alto, un male necessario."
Mi invita a seguirlo mentre passeggia lungo il terrazzo, adornato da piante ben curate e statue dallo stile neoclassico; non muto espressione e mi mantengo a qualche passo di distanza da quell'uomo, di cui inizio ad intravedere i primi segni di follia.
Rimaniamo in silenzio per quelle che mi sembrano ore, ma in realtà sono solo pochi minuti; a disagio, provo a dare un'occhiata al di là del muro di pietra che delimita la terrazza, ma mi tiro subito indietro: sotto di noi c'è un baratro di un centinaio di metri!
"Sophie, io sono un Immortale." dice infine Ratszeky, con lo stesso tono con cui si sarebbe informato del tempo. Socchiudo la bocca, tanto sconvolta ed incredula che dimentico il mio ostile mutismo:
"Sì, come no!"
Il cardinale sogghigna e le sue spalle tremano violentemente: davanti ai miei occhi stupefatti sulla sua schiena si innalzano due piccole gobbe che si agitano e si sollevano come onde sulla riva del mare.
Infine la stoffa si strappa e le ali possono emergere in tutta la loro bellezza: sono sei, impalpabili e leggere come petali di un fiore, ed altrettanto colorate.
L'arcobaleno impallidirebbe di fronte alle sfumature che cambiano in base alla posizione e all'intensità della luce: è uno spettacolo magnifico, ma non ottiene altro effetto che rendere Ratszeky ancora più odioso si miei occhi.
"È ingiusto che lui abbia una tale meraviglia, quando non più di mezz'ora fa ha ridotto a brandelli le ali di quel ragazzo!"
"Vedo che sei rimasta senza parole..."
Sembra non notare la mia espressione di puro disgusto, perciò mi sento in dovere di chiarire la mia posizione.
"Se credevi di ottenere anche solo un briciolo della mia empatia con questa farsa hai sbagliato di grosso!" sibilo "Tu non sei un Immortale più di quanto non lo sia io, che ho vissuto con gli umani tutta la vita! Come puoi definirti uno di noi, quando per ordine tuo stiamo tutti patendo le pene dell'inferno! Voglio dire..."
Indico Sabrina con la mano:
"Questo è immorale, atroce... Disumano. Ma dov'è allora l'umanità che difendete? Con che diritto dite che siamo noi i mostri?"
Ratszeky sbatte pigramente le ali, senza alzarsi dal terreno, poi sospira:
"Hai frainteso tutto, Sophie. A me non interessa proteggere gli esseri umani!"
L'odio che vibra nella sua voce mi fa presagire il peggio:
"Io intendo sterminarli."

 

"Mi avevano detto che fossi spietato." sussurro dopo qualche istante di silenzio, perché sono talmente spiazzata dalla piega presa dagli eventi che non riesco a tirare fuori più di un filo di voce. "Ma ora ho la conferma che sei anche fuori di testa!"
Ratszeky per un attimo perde la sua compostezza: il viso diventa una maschera deforme, gli occhi si accendono di una luce cattiva e le mani si chiudono a pugno lungo i fianchi.
"Pazzo, sì, me l'hanno detto in molti. Fin quando mi strapparono dalle braccia di mia madre, che io avevo visto volare. Ma nessuno mi credette, ovviamente!"
Sposta lo sguardo verso l'orizzonte, dove il sole sta sorgendo da dietro le montagne. Quando riprende a parlare il suo tono è molto più pacato:
"Mia madre era una fata, mentre mio padre era un comune essere umano che non era a conoscenza della sua vera natura.
Mia madre l'aveva sedotto per gioco, o forse per noia, come spesso fanno quelli della sua specie; ma quando rimase incinta e mio padre insistette per sposarla, se ne innamorò."
I suoi occhi scattano di nuovo verso di me e le labbra si piegano in un sorrisetto sghembo:
"Stai alla larga dall'amore, Sophie: è fatale per gli Immortali. Quando compii dieci anni mio padre si accorse che c'era qualcosa che non andava in me ed iniziò a dubitare anche di mia madre. Lei, scioccamente, gli rivelò la verità, convinta che ormai l'amasse davvero; invece lui la lasciò, orripilato, convinto di essere stato ingannato... Eccelliamo anche in questo, sai? Comunque, un cuore spezzato è una ferita mortale per gli esseri fatati e mia madre non fece eccezione: spirò dopo un giorno ed una notte di agonia."
"Mi dispiace per lei." replico, in parte toccata da quella storia, in parte decisa a sfruttarla a mio vantaggio "Doveva essere molto triste e sola, nei suoi ultimi momenti."
"Era debole."
Il tono tagliente con cui pronuncia la frase spazza via ogni mia speranza: quello che avevo scambiato per il dolore di un orfano è in realtà il disgusto di un uomo senza morale né sentimenti.
"Come ormai saprai, grazie al tuo amico vampiro, ogni razza di Immortali è un mondo a sé: ognuna ha i suoi punti di forza... E le sue inevitabili, patetiche debolezze. Hai mai letto la Bibbia?"
Scossi la testa, chiedendomi dove volesse andare a parare saltando da un argomento all'altro.
"Dio ha creato degli esseri perfetti a sua immagine e somiglianza... Quanta arroganza ebbero gli uomini, nel vedere se stessi in questa descrizione! Cosa sono gli esseri umani? Sangue e carne, come qualsiasi altro animale! Ma gli Immortali... Creature eterne, bellissime, potenti quanto le forze della Natura! Se solo... Se solo non fosse stato per quelle piccole falle, pensavo: i vampiri che non sopportano la luce del Sole, i licantropi schiavi della Luna, l'amore, che aveva ucciso mia madre... Avevo più o meno la tua età quando fui colpito dalla rivelazione: gli Immortali non erano esseri perfetti, ma avrebbero potuto esserlo! Dio aveva plasmato creature meravigliose, sì, ma incomplete: spettava a noi continuare il Suo disegno, ma nessuno ha risposto alla chiamata. Tranne il sottoscritto, ovviamente!"
Ho la gola secca e gli occhi umidi:
"È per questo che sottoponi gli Immortali agli esperimenti?"
"Che cosa?"
Ratszeky sembra infastidito dal mio intervento.
"Devo aver interrotto il filo del delirante discorso che stava portando avanti nella sua testa!"
"No, no!" sbotta, gesticolando "Quegli esperimenti servono solo per tenere buoni i Cacciatori e gli altri esponenti della Mano di Dio! Credono di riuscire ad ottenere una cura per gli Immortali attraverso la ricerca..."
Scoppia a ridere di gusto:
"Che sciocchi! Nessuno potrà mai capire qualcosa sugli Immortali che io non so! Ho trascorso gli anni della mia giovinezza a studiare le diverse razze e adesso so cosa devo fare per realizzare il Suo progetto!"
Abbassa la voce fino a farla diventare un mormorio quasi incomprensibile:
"Per noi non c'è niente da fare... Le generazioni attuali sono deboli e questo non si può cambiare... Ma il futuro... Il futuro..."
Nella mia testa prende forma una terribile ipotesi:
"Stai creando dei mezzosangue!"
È un'affermazione, non una domanda: la gravidanza di Sabrina, frutto di numerosi stupri, è l'unica conferma necessaria.
Lui fa un cenno di assenso:
"Avevo sempre immaginato che la figlia di Isabeau sarebbe stata intelligente come lei. Non avevo previsto che avresti ereditato anche la sua bellezza, ma non può guastare!"
Troppi pensieri si rincorrono nella mia mente: l'avvertimento di Adam, la fotografia dei miei genitori, il fatto che l'uomo che mi sta fissando con malcelato desiderio li abbia uccisi... E poi ancora il suo folle piano di sfruttare i Cacciatori per creare dei mezzosangue.
Barcollo all'indietro, talmente inorridita da non riuscire ad articolare un insulto di senso compiuto.
Sono talmente infuriata con Ratszeky che potrei incenerirlo all'istante e come se avesse percepito i miei pensieri il primo marchio si illumina all'improvviso: il braccio si tende verso il cardinale come se avesse volontà propria e nonostante il bracciale sia incandescente e serrato contro il mio polso, attorno alle mie dita iniziano a baluginare delle fiamme...
Colgo lo sguardo estasiato di Ratszeky e sbatto le palpebre, tornando in me.
"Mi aveva quasi convinto ad attaccarlo!"
Le voci sulle abilità persuasive delle fate non erano esagerazioni: mi sembra di essermi svegliata da un lungo sonno, ma non posso permettermi di perdere la lucidità ora.
"Creare dei mezzosangue è pericoloso." replico quindi, freddamente "E tu ti sei spinto troppo oltre perché qualcuno ti possa seguire su questa strada. Non so cosa ti abbia legato a mia madre, ma io non sono lei, non l'ho mai conosciuta e grazie a te non potrò mai farlo, perciò non ho alcuna intenzione di aiutarti!"
Le ali vengono riportate lungo la schiena e lui mi osserva a lungo, pensieroso:
"Cosa legava me e tua madre? Solo invidia e disprezzo, suppongo. Lei era l'ultima erede di una famiglia di streghe tra le più antiche del mondo, mentre io ero un bastardo con un padre umano, il servo che nessuno degnava mai di una seconda occhiata. Odiavo quella casa, ma erano gli unici Immortali che mi avessero offerto asilo, perciò non potevo andarmene... E quando si sposò con tuo padre, ah, che coppia ben assortita! Razzisti, arroganti e fieri della loro prepotenza. Ma i Leroux ormai non sono altro che un nome perduto tra le pieghe del tempo!"


Angolo Autrice: 
Finalmente conosciamo il nemico che ha lavorato nell'ombra per tutto questo tempo! Vi sono piaciuti Ratszeky e il suo folle piano? Vi avverto, nei prossimi capitoli, che saranno gli ultimi, c'è un piccolo grande shock e secchiate di angst... Mi scuso in anticipo XD

  Crilu

   
 
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