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Autore: Spensieratezza    24/10/2018    4 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Dean era a pezzi e il dolore di John che condivideva il dolore di Dean per aver perso Sam, non aiutava.

Albert aveva dovuto chiedere a John di andare a casa, perché non era di aiuto, sbraitando che non riusciva a credere che Sam fosse scomparso.

“Io non vado da nessuna parte senza mio figlio! Ne ho già perso uno!!” gridò.

“John, giuro sul mio stesso essere un Dio, che se non lasci immediatamente la mia abitazione, userò i miei poteri contro di te, ti avverto. Sono molto serio in questo momento.”
“Lasciami almeno prendere Dean. Ho perso un figlio questa notte.” L’aveva supplicato John.

“E Dean ha perso suo fratello. Tutti questa notte abbiamo perso qualcosa, compreso il giovane Castiel. Sua sorella è scomparsa, non sa dove si trova.”

John fece una smorfia come se fosse una cosa di poca importanza.

“Ma immagino che per te sia una questione di mera importanza, non è vero, John? Importa solo il tuo dolore. Se qualcun altro soffre, non è importante per te. Basta che tu sia felice.”

“Non è questo quello che voglio dire, ma quello che più conta per me adesso è mio figlio!!”

“Abbiamo entrambi a cuore il benessere del ragazzo, è per questo che non credo gli sia di alcun beneficio tornare a casa vostra, a sentire gli scleri piagnucolosi di una coppia che gli rimproverebbe per tutto il tempo ll fatto di aver lasciato che suo fratello venisse rapito. Ha bisogno di comprensione e non di sentirsi in colpa. Credo che ci siamo detti tutto. Torna quando sarai più tranquillo.”
 
 
 
 
Dean era a malapena cosciente del dramma che si era creato dentro la casa. Lui era in giardino, in una parte del giardino incantata che mettesse apposta distanza tra lui e i suoi due padri. Albert l’aveva apposta spinto ad andare là, per non fargli sentire nulla, ma Dean non sapeva se fosse una buona idea.

Non sapeva se fosse una buona idea ma ne era assurdamente grato ad Albert, sembrava che quell’uomo, che era per lui come un estraneo, sembrava sapesse meglio di John, come doveva sentirsi. Sapeva che era a pezzi e che desiderava stare solo, sapeva che sentire John, qualunque cosa avesse da dire, gli avrebbe fatto male e sapeva anche che non desiderava tornare a casa dai suoi genitori terrestri.

Sapeva tutte queste cose, anche se non era cresciuto con lui.

Si sentiva dannatamente in colpa. Lui aveva perso Sam. non meritava comprensione, né di essere coccolato. Sapeva che anche Castiel stava passando un brutto momento. Sua sorella Marika era scomparsa quella notte e Dean era venuto a sapere di quella notizia, per caso, sentendolo piangere nei corridoi di quella villa, che non gli era mai sembrata tanto simile al labirinto di un castello, prima d’ora.

Non aveva fatto in tempo ad approfondire la cosa, ma chissà se gli importava più di tanto. Si era aggirato nei corridoi della villa come un fantasma, aveva a malapena udito stralci di parole, nemmeno il pianto di quel ragazzo tanto sensibile, l’aveva scosso. Che razza di mostro era?

Era tanto diverso da John, in fondo?
 
Si sdraiò sul tappeto erboso, desiderando null’altro che il terreno lo inghiottisse.
 
Dopo quelli che parvero secoli, o forse pochi secondi, qualcuno fece capolino vicino a lui.



“Ciao, Dean..”
Castiel.

“Ehi..” disse Dean. Provò quasi l’impulso di alzare la mano per schernirsi il viso, si vergognava di farsi vedere gli occhi arrossati dal pianto, da Castiel, ma abbassò la mano, rendendosi conto che Castiel, era nelle stesse condizioni.

“Hai un aspetto orribile, te l’ha mai detto nessuno?” cercò di sdrammatizzare Castiel, che detto da lui, doveva essere un complimento, poi il biondo Castiel lo abbracciò.
 

Dean capì subito che voleva rincuorarlo e dargli sostegno e forza e amore, voleva dirgli con quell’abbraccio, che capiva come si stava sentendo e che gli dispiaceva, e qualcosa dentro Dean si ruppe. Anche lui stava soffrendo.

“Mi dispiace, anche tu stai soffrendo..e io sono così insensibile..penso solo a me..”

“Dean, non devi sentirti in colpa..quello che hai provato te..quello che avete vissuto questa notte..non scherzare..non è minimamente paragonabile..noi non siamo stati attaccati da nessuno..”

Sapeva che Castiel stava cercando di farlo sentire meglio, ma gli occhi arrossati di Castiel, gli suggerivano che in quanto a sofferenza non stava certo soffrendo di meno, a dispetto di quello che dava a intendere.

“E poi ricordati che Sam è anche mio amico..” disse con un sorriso.

“Non lo metto in dubbio, ma..Cas..ti ho sentito prima..tu pensi..hai detto che pensi che loro.abbiano preso anche Marika..”

Castiel voltò la testa e cercò per quanto possibile di ricacciare indietro le lacrime.

Alla fine si arrese a parlarne.
“Quello che vi è capitato è terribile..e Marika è scomparsa..potrebbe essere stata catturata anche lei..”
“Oh mio dio..”

“Non volevo parlarne..non volevo neanche permettermi di piangere..perchè mi sembrava di..quello che avete passato voi è..l’attacco..la fuga..la caduta sotto la cascata..ti hanno rubato Sam, davanti ai tuoi occhi..io non merito di piagnucolare perché mia sorella è scomparsa semplicemente, davanti alla possibilità di mille motivi dietro..”

“Cas, smettila, smettila..vieni qui..”
Cas lasciò che Dean lo stringesse a sé al suo petto.

“Io spero e prego perché lei non è stata presa, spero che tu ti sbagli, quindi se ti sbagli, e stai piagnucolando, come dici te, per niente, io sono solo felice, Cas.”
Cas non sapeva cosa dire.

“Però..lascia che ti dica una cosa..questo colore di capelli, è il tuo naturale?” gli chiese.
“Sì, perché?”

“Non so, secondo me staresti anche meglio, moro.” Disse Dean.
Castiel rise e per un momento Dean pensò che era riuscito anche solo per poco a strappargli un sorriso ma d’un tratto la voce si fece rotta.

“Dean..” disse poi Castiel. “Marika non è l’unica ad essere scomparsa..ho provato a contattare Ruben, ma..non mi risponde al telefono..e a casa non l’ho trovato..” disse poi.

Dean rimase sgomento. Che diavolo stava succedendo?
   
 
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