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Autore: cin75    25/10/2018    3 recensioni
Questa sarà una raccolta di storie, di pezzi di vita, di tanti "diversi" Jared e Jensen. A volte saranno storie tristi, a volte comiche, a volte romantiche. Saranno quello che mi ispirerà il mio animo nel momento in cui le scrivo. Quindi sperate sempre che io sia felice!!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ehi!” fece , Jared,  appoggiandosi allo stipite della porta botola che dava sul vano motori della barca.
“Ehi, a te!!” esclamò Jensen, voltandosi appena a quel saluto.
“Allora, Capitan Braccio di Ferro, ce la farai a rimettere in acqua questo Titanic?” lo provocò il più giovane. 

I due amici, colleghi, approfittando di un lungo ponte lavorativo, avevano convinto le loro ragazze a seguirli in una gita in  barca. Le due cabine letto, avrebbero permesso alle due coppie di avere la loro privacy.

Jensen si voltò verso l’amico e ripulendosi le mani dal poco grasso che le sporcava, fece qualche passo verso di lui, così da poter prendere la bottiglia di birra che l’altro gli stava porgendo, sorridendo.
“Non offendere la mia barca. Non è il Titanic e non farà la fine del Titanic. Abbiamo solo un paio di candele sporche, vero tesoro?!” fece accarezzando la pompa dell’acqua.
Jared buttò giù un altro sorso e poi, trattenendo una risata, prese in giro, l’amico, provetto marinaio.
“E’ quasi inquietante vederti parlare così con il motore di una barca!”
“Se c’è chi può parlare alle piante, io posso parlare alla mia barca!” replicò piccato, Jensen, rimettendo a posto gli attrezzi che aveva appena usato.
“Ok! Ok!!! non ti scaldare.” fece il giovane, alzando le mani in segno di resa.
Jensen rise a quel gesto. Bevve ancora e poi scrutò appena dietro le spalle dell’amico.
“Dove sono le ragazze?!”
“Scese a terra!” rispose Jared.
“Scese a terra? Come mai?” domandò sorpreso.
Jared si avvicinò un altro po’, guardandosi a destra e a sinistra. Osservando il vano motore. Poi rispose, quasi senza guardare il suo interlocutore.
“Una loro amica di qui, ha saputo che eravamo attraccati al molo e le ha chiamate. A quanto pare c’è una sorta di notte rosa in città e le nostre amorevoli ragazze, hanno preferito accettare l’invito piuttosto che passare una notte in stallo, qui a bordo. Torneranno domani verso le dieci. Ora, in cui, sperano tu abbia fatto la magia.” spiegò con noncuranza.
“Ma davvero?” replicò sorpreso.
“Davvero!!”
Il volto di Jensen, a quel punto, improvvisamente, mutò espressione. Da sorpreso a stuzzicante. Quasi eccitato. “E sai questo cosa significa?!” fece con un tono reso roco da quello che aveva in mente.
Jared sorrise perché aveva già intuito dove l’altro voleva andare a parare, ma decise di stare al gioco.
“Più o meno, ma perché non mi chiarisci tu le idee?!” lo provocò, lasciando su un piano d’appoggio, la sua birra e sfilando dalle mani quella dell’altro.
“Questo significa che abbiamo la notte tutta per noi!” asserì sensuale.
“Davvero?!” sussurrò Jared, deglutendo appena mentre Jensen annuiva malizioso e lo raggiungeva. Ormai meno di un passo tra loro.
Jared non attese oltre e gli poggiò le mani sui fianchi così da poterselo tirare vicino. “Questo sì che mi piace come programma.” disse sorridendo.

Stavano insieme, segretamente, da circa due anni. Ma un’insensata paura di vivere quel loro legame alla luce del sole, li aveva portati ad optare per una relazione segreta , coperta da una relazione più “normale”, con le loro due attuali compagne.
Avevano appena messo su una compagnia di computer che sembrava andare a gonfie vele, e temevano che fare un coming out, in questo momento, avrebbe rischiato di danneggiare quello per cui avevano così tanto lavorato.
Si erano promessi più volte, che presto tutto si sarebbe risolto e loro avrebbero avuto la loro vita. Insieme. Ma non avevano messo in conto di affezionarsi alle due ragazze. E l’ultima volta che erano riusciti a stare insieme, da soli, avevano fatto il punto della situazione e avevano deciso che alla prima occasione avrebbero chiarito con le compagne. Anche se stavano insieme da poco, non meritavano una simile menzogna.

Ora, nel segreto di quella barca, Jared si stringeva a Jensen. E Jensen passava le braccia intorno alla vita del compagno.
“E io sarò lieto di mostrarti ogni passo del mio di programma!!”
“Che hai in mente!?” sibilò ansioso per l’aspettativa, il più giovane.
Jensen, sorrise. Con quel suo sorriso impertinente che Jared tanto amava. Anzi forse , si era innamorato prima di quel sorriso e poi del suo padrone!!!
Il biondo si strusciò appena contro il corpo dell’altro. Giusto per stuzzicarlo un po’!
“Io...tu...sesso...” iniziò ad elencare con fare seducente, baciando il compagno sul profilo del collo. “Un paio di birre...una pizza...di nuovo sesso...” baciandolo ancora, risalendo lungo il mento, dove vi lasciò anche un leggero morso. “Un bagno in notturna..ancora sesso...” arrivando finalmente alle labbra, schiuse dai leggeri gemiti,di Jared.
“In acqua?!” fece il più giovane, sorridendo comunque all’idea di quell’incontro “marino”!
“Se lo fanno i delfini e gli altri abitanti del mare, possiamo farlo anche noi!” asserì convinto, il biondo, attirandolo verso il suo viso, con la chiara intenzione di baciarlo come ormai non faceva da giorni.
“Noi non siamo abitanti del mare!” ritraendosi appena, ma solo per stuzzicare il compagno.
“Non importa!! ci daremo da fare lo stesso!” recuperando lo spazio tra loro.
“Mi piace questo programma!!” fece Jared, risalendo con le mani, lungo la schiena ben delineata e muscolosa del compagno stretto a lui.
“Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Anche perché sono giorni che non metto le mani su quel tuo bel cu….”
“Ehi!! non rovinare il momento!!” lo fermò Jared e subito dopo, baciandolo con passione. Rubandogli quel bacio che stava, da minuti, cercando di dargli Jensen.
Fu inebriante baciarsi di nuovo, senza il timore di essere sorpresi da qualcuno. In quei giorni di navigazione, avevano potuto farlo solo in piena notte, di rado, sfruttando la momentanea assenza delle ragazze, intente o ad abbronzarsi o a fare qualche bracciata tranquilla. Ma erano comunque baci veloci, fugaci. Rubati, letteralmente.
Ora,invece,erano liberi di appartenersi di nuovo.
Jared, preso e perso in quel bacio, in quello scambio di sapori ritrovati che erano i sapori di Jensen; esaltato dalla sensazione della lingua di Jensen che carezzevole si appropriava di nuovo della sua compagna, spinse il compagno verso un ripiano in legno appena dietro la schiena del biondo.
Lo bloccò tra quel piano e il suo corpo e la reazione dei loro corpi non si fece attendere. Un gemito eccitato risuonò nella piccola stanza.
Jared infilò una gamba tra quelle di Jensen e fece una leggera pressione. Jensen si inarcò alla piacevole sensazione che quel movimento gli arrecò, solleticandolo lungo tutta la spina dorsale. E gemette tra i denti quando Jared rinsaldò la sua stretta e si mosse ancora contro di lui, con chiare intenzioni.
“Quando...quando devo aspettare...perchè tu...ti dia una mossa?!” lo provocò Jensen.
Il viso di Jared si accese di desiderio puro e incontenibile. Si staccò dal corpo del compagno e lo guardò quasi volesse mangiarlo.
“Non ho nessuna intenzione di..bruciare...tutto con una…. sveltina qui dentro!” rispose e con un movimento deciso ma non rude, afferrò il compagno per il polso e se lo tirò letteralmente dietro, intento a raggiungere la prima cabina letto che avrebbe trovato lungo il corridoio.
Aprì la cabina che era quella di Jensen e vi spinse dentro il legittimo proprietario. Si avvicinò a lui e poggiandogli le mani sul petto muscoloso, lo spinse con gentile vigore sul letto che Jensen aveva alle spalle.
Il biondo vi cadde sopra. Si ritrovò seduto sul materasso e con i gomiti poggiati ai lati dei fianchi, così che potesse stare sollevato e vedere cosa faceva il più giovane. Sorrise malizioso e con una piacevole ansia per quello che aspettava , o meglio desiderava, accadesse da giorni.
Così poggiò un piede sul bordo del letto e fece per tirarsi su e raggiungere il centro del materasso, quando Jared lo fermò.
“No!!” disse deciso, quasi con un tono famelico. “Non muoverti. Resta così. Per me!!” e Jensen si ritrovò a deglutire al tono usato dal compagno. Ma obbedì e rilassò di nuovo la gamba verso il basso.
Jared con movenze lente, quasi feline, poggiò le mani sulle ginocchia del biondo e divaricandole sensualmente, vi si inginocchiò al centro.
“Ja...Jared...” balbettò Jensen, che sentiva già il respiro affannarsi.
“Ssshhh!” sibilò Jared che spostò le mani verso la cinta dei jeans dell’altro, liberò il bottone d’acciaio dalla propria asola, accarezzando il profilo dell’intimità già prominente a causa dell’eccitazione, accompagnò verso il basso prima la cerniera e poi con un gesto deciso, afferrò i jeans e li abbassò completamente, sfilandoli insieme all’intimo.
“Cazzo!!!” si ritrovò ad esclamare Jensen, sorpreso dalla virile iniziativa del compagno. Istintivamente, i gomiti cedettero e il biondo si ritrovò a cadere verso il morbido materasso. Un attimo dopo, un forte calore e una docile pressione lo fecero inarcare senza che se ne rendesse conto.
Alzò di poco la testa e questo bastò per fargli vedere la visione più erotica che potesse sperare: la bocca di Jared meravigliosamente impegnata su di lui. Che lo saggiava, lo gustava, lo inalava, lo ingoiava con una lentezza quasi snervante.
Sembrava come se Jared si stesse prendendo tutto il tempo del mondo per farlo impazzire in quel modo così lascivo.
“Per l’amore di Dio…..Jared….io...io….” ansimò, aggrappandosi nervosamente alle lenzuola di cotone.
Jared, abbandonò soddisfatto quel suo agire, e sollevando lo sguardo impertinente, sebbene accaldato, verso quello affaticato del compagno, sorrise.
“Cosa..Jensen?...non era questo quello che volevi?!” lo provocò malizioso.
“Sì...sì...sì...” gemette ancora, cercando di ritornare almeno un po’ lucido, Jensen. “Ma non….non così!!”
“ohw!!! mea culpa!” lo prese in giro Jared, tirandosi su e , a cavalcioni, si poneva all’altezza del suo amante. “Forse tu ti aspettavi prima una cena , fiori e cioccolatini. Che maleducato sono stato. E io che pensavo….” ma non fece in tempo a finire quella sua presa in giro , che Jensen, lo afferrò per le spalle, e con un gesto agile e veloce, capovolse le loro posizioni.
Una risata cristallina, esplose sonora, nella cabina e subito dopo venne messa a tacere da un bacio altrettanto rumoroso, fatto di schiocchi e mugolii soddisfatti.
“Wow!!!” fece Jared quando Jensen lo lasciò di nuovo respirare.
“Già!!” convenne, il biondo e poi osservandolo: “Ma tu sei ancora troppo vestito!” fece alludendo al fatto che lui era solo in maglietta e nudo dalla vita in giù, mentre Jared indossava ancora i suoi bermuda e la polo.
“Potresti rimediare...che ne dici??!” lo incoraggiò il più giovane.
“Con piacere!” e un attimo dopo, Jensen era preso a sfilare di dosso al suo splendido compagno , quei pochi indumenti che ancora aveva addosso. E finendo di spogliare anche sé stesso.
Oramai nudi, i due amanti, si lasciarono andare alla passione, dell’amore più travolgente. Le gambe intrecciate alla perfezione, i muscoli tesi quasi fino allo spasmo, i corpi che si inarcavano affinché i bacini collidessero uno contro l’altro in un ritmo eroticamente incessante. Le mani che si cercavano in carezze, prese sensuali, tocchi intimi. Le dita sinuose che oltrepassavano caldi valichi. Le loro voci che si rincorrevano, i loro gemiti che li incitavano a continuare ad alimentare quel fuoco così inebriante. Il calore di quella passione, il ritmo di quel loro fare l’amore, la voglia di continuare, il desiderio impellente e quasi doloroso di oltrepassare il limite e conquistare l’acme del piacere più intenso.
E quando questo avvenne, il respiro si fermò in gola. Le bocche aperta in un grido silenzioso. Gli occhi si incatenarono in uno sguardo di puro e semplice amore che ormai di lussuria non aveva più niente.
Le labbra lentamente si avvicinarono, richiedendosi a vicenda, portandosi pace e respiro.
E poi il silenzio della soddisfazione, fisica e non.
E poi ancora, una risata piena e fragorosa quando Jensen se ne uscì con un: “Ok!! e adesso pizza e birra e poi il secondo round!!”

Nel frattempo, in una stanza di motel, in città….
Le due “amorevoli ragazze”, placidamente sdraiate in un letto, tra lenzuola che ne coprivano appena la nudità, respiravano ancora a fatica, piacevolmente affannate e soddisfatte del loro incontro amoroso.
“Quando credi lo capiranno, quei due testoni, che è ora di mettere fine a questa situazione? So, che non sanno di noi e so che ignorano che sappiamo di loro. Ma onestamente….” fece la rossa. Compagna di Jensen.
“Lo so! Comincia ad essere paradossale come situazione!!” convenne  la brunetta, compagna di Jared.
“Già!”
“Diamogli questa notte e noi prendiamoci questa notte. Domani affronteremo il discorso e vedrai che torneremo a casa molto più felici di quando siamo partiti. Sia noi, che loro!!!”

Sulla barca, i due ragazzi,dopo una pizza e un paio di birre, placidamente sdraiati in un letto, tra lenzuola che ne coprivano appena la nudità, respiravano ancora a fatica, piacevolmente affannati e soddisfatti dal secondo round.
Fu Jared , questa volta a parlare, interrompendo il silenzio fatto solo di respiri appena appena di nuovo regolari.
“Jensen...”
“Mmmh!?” mugugnò Jensen mentre vedeva il compagno mettersi su un fianco così da poterlo guardare meglio.
“Parlerò con lei domani, quando tornerà a bordo e vorrei che tu parlassi con...” asserì con decisione Jared.
Jensen lo fissò, ma non c’era astio o risentimento sul suo volto.
“Jared ne sei sicuro?” chiese comprensivo.
“Mai stato più sicuro di qualcosa.” rispose il più giovane. E poi facendo un respiro profondo, spiegò le ragioni di quella decisione, che ormai non poteva più attendere di essere presa. “Ti amo e non ce la faccio più a vivere così. Ti voglio solo per me. E mi sembra di impazzire quando so che tu e lei...”
“Jared lo sai che io e lei non...” ma Jared lo fermò e riprese a parlare.
“Lo so , lo so. Ma non puoi negare che sia accaduto.” cercò forse di giustificare quella loro situazione assurda. E rafforzandola , perfino: “Come non posso negarlo io!”
“...” e a quella consapevolezza, Jensen, si ritrovò a deglutire, un segreta e furiosa gelosia.
Jared lo percepì comunque, poiché era il suo stesso sentimento.
“Ma per quanto siano poche...non sopporto che siano altre mani quelle che ti toccano o che sia un’altra bocca quella che ti bacia. Non ce la faccio più. Ti prego...per favore..io..io...” e a quel punto la sua voce sembrò incrinarsi per l’emozione.
Jensen gli si fece vicino, mettendosi nella sua stessa posizione,su un fianco. Gli carezzò il viso appena teso a causa di quel discorso e provò a rasserenarlo.
“Ok! Ok!!!...se è quello che vuoi, se ne sei sicuro, io sarò al tuo fianco, al 100 per 100.” gli fece e diede forza. E poi sorridendogli dolcemente: “Confesso che anche io non riuscivo a pensare a niente quando sapevo che avresti passato la notte tra le sue braccia. Quindi...basta così: tu sei mio. Io sono tuo. E niente altro conta!”

Jared sorrise radioso a quella confessione o forse a quel giuramento di appartenenza. Si sporse verso il compagno e richiese dolcemente le sue labbra.
Fu un bacio dolcissimo, pacato. Sereno. Tanto privo di frenesia quanto colmo d’amore.
Poche ore ancora e nessun segreto avrebbe più fatto ombra su quel loro amore che ora, come la barca appena riparata da Jensen, era pronto a salpare verso la più bella delle avventure: una vita insieme.

   
 
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