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Autore: hinata93    25/10/2018    6 recensioni
Piccolo esperimento abo.
Kara è un'alpha solare, felice e potente. Un bel giorno accompagna la sua amica Maggie a fare compere e sente un odore che non riesce a dimenticare tanto facilmente.
Riuscirà a rendere sua quell'omega dall'odore tanto delizioso che corrisponde al nome di Lena Luthor?
Avvertenze Alpha!Kara, Omega!Lena, Alpha!Maggie, Omega!Alex.
Dinamiche abo, G!P Kara.
Genere: Angst, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Kara era esuberante.

Sin da quando si era svegliata non riusciva a smettere di sorridere.

“Cosa ti rende così felice?” Le chiese Alex mentre camminavano.

Kara quasi saltellò sul posto. Non voleva dir nulla a sua sorella, non perché non si fidasse di lei, semplicemente perché voleva prima vedere cosa avrebbe portato questo appuntamento con l'omega col miglior odore del mondo.

“E' una bellissima giornata e sto in compagnia della mia persona preferita, perché non dovrei essere felice?” Sentenziò.

Alex sembrò bersi questa mezza bugia.

“Non lo so, mi sembri più esuberante del solito.” Le disse.

Kara sorrise. “Non è niente, davvero.” Continuò a camminare. “Tu, piuttosto, hai impegni oggi?” Le chiese.

Alex annuì. “Vado a casa di Klaryssia più tardi, vuoi venire con me?” Le domandò.

Kara si grattò il naso. “Non posso, mi vedo con Maggie, una mia amica.” Provò a svicolare.

“Maggie mmh” Alex sembrò pensarci su. “Parli spesso di lei. Perché non me la presenti?” Disse.

Kara sudò freddo. “Magari un'altra volta ok? Oggi abbiamo delle commissioni da fare, cose noiose.” Le disse.

Alex annuì un po' sconsolata. “Sembra quasi che tu non voglia presentarmi nessuno dei tuoi amici.” Sospirò. “Ti vergogni di me perché sono un'omega?” Le chiese.

Kara si fermò di colpo. “Alex!” Disse grave. “Non pensare nemmeno una cosa del genere. Non mi vergognerei mai di te. Sei mia sorella e a nulla importa che sei un'omega. Per me potresti essere anche una beta, non che abbia nulla contro i beta sia chiaro. Volevo solo dire che non mi interessa cosa sei. Sei mia sorella, basta questo.” Continuò seria. “E poi...” Abbassò la voce. “Io sono un'aliena, non posso proprio discriminare le altre persone, non pensi?”

Alex annuì “Hai ragione, è stata una domanda stupida.” Le disse.

Kara posò un braccio sulla spalla della sorella.

“Non potrei mai, ripeto mai vergognarmi di te.” Le disse. “Prometto che ti presenterò i miei amici se proprio ci tieni ok?”
Alex le sorrise e Kara fu contenta.



Alle due, quel pomeriggio, prese la macchina di Eliza e si diresse verso la capitale. Aveva chiesto alla madre di poter volare ma Eliza era stata perentoria. Non potevano rischiare.


Fu un viaggio interminabile, forse perché non vedeva l'ora di incontrare Lena o forse perché il traffico era ingorgato. Sbuffò un paio di volte ma, alla fine, arrivò fuori la facoltà di ingegneria alle due e quarantacinque.

Decise di aspettare l'ultimo quarto d'ora giocherellando col telefono.

Alle due e cinquantasette ripose il telefono nella tasca e attese, emozionata.


Lena uscì dalla facoltà alle tre in punto.

Kara individuò il suo odore subito, come riusciva a sentirlo così distintamente non riusciva a capirlo. Sembrava quasi che l'odore di Lena fosse l'unico che potesse sentire.

Lena si avvicinò alla bionda e le sorrise. Il cuore di Kara fece una capriola.

“Ciao!” Eslcamò la bionda.

Lena fu molto più pacata e alzò la mano in segno di saluto.

“Ehm- vogliamo andare?” Le disse Kara aprendo la porta della macchina per Lena.

Lena parve pensarci su.

“Ti spiace se camminiamo?” Le disse. “Preferirei non salire nella tua auto. Non ti conosco abbastanza per farlo.”

Kara annuì. “Assolutamente. Anzi scusami, hai ragione a non fidarti.” Le disse leggermente delusa dalla freddezza della ragazza.

Poteva capirla, senza alcun dubbio, era una giovane omega che preferiva non rischiare.

Kara avrebbe fatto la stessa cosa.

“Fammi solo...” Si piegò nella macchina e prese una rosa rossa. “Per te.” Le disse consegnandogliela.
Lena arrossì e l'accettò con un grazie sommesso.

“Lo so che è presto ma volevo scusarmi per i modi di ieri. Ammetto di non essere stata molto carina e ti ho spaventato. Scusami.” Le disse. “Ma prometto che non voglio farti del male.” Continuò. “Sono solo molto inesperta su queste cose. Da quando sono arrivata sulla t-” Si schiarì la gola “Nella mia città non mi sono mai, come dire, interessata a nessuno quindi non so bene come comportarmi.” Disse. “E sto di nuovo sparlando. Scusami, lo faccio quando divento nervosa e ora sono molto nervosa. Quindi la smetterò di parlare ora. Si ora.” Concluse facendo segno di chiudersi la bocca con una cerniera.

Lena rise all'idiozia di Kara.

“Ti rendo nervosa?” Le domandò.

Kara annuì.

“Puoi parlare, sai?” Le disse allora Lena portandosi al naso la rosa.

Kara emise un respiro. “Ok... allora, dove vuoi andare?” Le chiese disorientata.

“Sei tu che hai voluto questo appuntamento.” Iniziò la bruna.

Kara si aggiustò gli occhiali. “Non... non sono proprio di qui. Abito a Midvale, un paesino a quaranta chilometri da qui.” Le disse.

Lena la guardò sconcertata. “E hai fatto quaranta chilometri solo per incontrarmi?” Le chiese.

Kara annuì facendo le spallucce. “Ne valevi la pena.” Le disse semplicemente.

Lena arrossì.

“Va bene, ti porto io in un posticino carino.” Le disse iniziando a camminare. Kara la seguì a ruota.

“Parlami di te.” Le chiese Lena mentre percorrevano la strada.

“Io- uhm... che dire.” Iniziò. “Sono Kara Danvers, ho vent'anni, alpha fiero” Gonfiò il petto e alzò il mento strappando a Lena l'ennesima risata della giornata. “Giornalista in erba per il Midvale memorial.” Continuò per poi fermarsi. “E non so cos'altro dire. Suggerimenti?” Chiese.

Lena rise ancora. “Sei qualcosa di unico, Kara Danvers.” Le disse e Kara arrossì. “Hai degli hobby?” Le chiese allora.

Kara annuì “Hobby, giusto! Allora, amo disegnare e scrivere e...” Parve pensarci. “E mangiare. Adooooro mangiare.”

Lena la guardò sorpresa. “Non si direbbe.” Le disse.

“E' grazie al mio metabolismo al-” Finse una tosse. “Alternativo. Ho un metabolismo molto veloce.” Le disse.

Lena annuì. “Vieni, siamo arrivati.” Le fece strada.

Kara si premurò di aprirle la porta facendola passare. “Grazie” Mormorò Lena.


Non si accorsero che un uomo andò addosso la ragazza.

“Spostati, omega.” Le disse praticamente abbaiandole.

Kara strinse gli occhi adirata. Lo prese per la spalla e lo fronteggiò. Era molto più grosso di lei ma non si fece scoraggiare. Iniziò ad emettere feromoni da battaglia e vide l'uomo sgranare gli occhi.

Lena osservò la scena catturata.

“Chiedile scusa.” Le disse Kara.

“Altrimenti?” Rispose l'uomo che iniziò ad emettere anche lui feromoni da battaglia.

Kara non si fece scoraggiare. Emise ancora altri feromoni riempiendo l'aria.
Lena vide una piccola folla che si accalcava fra i due. “Non ti conviene sfidarmi, novellina.” Le disse l'uomo e Kara sorrise.

Lena mise una mano sulla spalla di Kara.
“Non c'è bisogno.” Le disse semplicemente.

“Ma ti ha mancato di rispetto.” Le rispose allora Kara. “E questa cosa che gli alpha trattano male gli omega solo perché sono omega non mi piace quindi chiedile scusa e la finiamo qui.” Le disse emettendo un tipo diverso di feromoni.
Vide l'uomo abbassare il capo e mostrarle il collo in segno di resa.

Non si accorse degli occhi leggermente scuri di Lena e del suo sguardo scioccato.

“Mi dispiace.” Le disse l'uomo.

Lena accettò le scuse e poggiò di nuovo la mano sulla spalla di Kara.

I feromoni sparirono di colpo.

“Bene.” Disse la bionda non degnando di uno sguardo l'uomo e rivolgendosi a Lena con un sorriso radioso, come se non fosse arrivata a picchiare un perfetto sconosciuto dal nulla.

“Vogliamo sederci?” Le chiese allora.

Lena annuì pensierosa.


Si sedettero in un angolo appartato del locale.

Kara ordinò due ciambelle e un caffè latte mentre Lena ordinò solo un caffè.

“Due ciambelle?” Le chiese la bruna quando gli ordini arrivarono.

“L'ho già detto che amo mangiare?” Le rispose la bionda. “Vuoi?” Ne offrì una a Lena che declinò.

“Non tutte abbiamo il metabolismo alternativo” Rise e Kara arrossì alla sua gaffe.

“Come mai prima ti sei infervorata così tanto?” Le chiese Lena sospettosa.

Kara quasi si strozzò con la sua ciambella.

“Quello... beh...” Si sistemò gli occhiali. “Mia sorella è un'omega. Ho visto come molti Alpha la trattano con sufficienza. Ho visto come altri invece la vorrebbero solo come sforna cuccioli” Disse. “Ma è mia sorella. E so che può dare molto a questo mondo. Non è solo un'omega sforna cuccioli, vuole diventare dottore e so che potrà farcela. E' tipo un genio del male.” Le disse. “Quindi non sopporto quando gli alpha si credono superiori agli omega solo perché sono alpha.” Le disse.

“Io non mi sento superiore a te, anzi, mi piace vedermi come tuo pari.” Concluse.

Lena annuì, apparentemente soddisfatta della sua risposta.

“Mi piace come la pensi Kara.”
Kara sorrise.

“Ma parlami di te, io ti ho praticamente detto tutto di me.” Le chiese la bionda azzannando la sua ciambella con gusto.

Lena parve pensarci qualche secondo, ponderando le risposte che voleva dare alla giovane.

“Oh, non c'è molto da dire. Sono Lena Luthor, l'unica omega della famiglia Luthor.” Disse. “Ho diciannove anni e sono all'ultimo anno di ingegneria.”
Kara aggrottò le sopracciglia. “Ultimo anno?” Le chiese.

Lena annuì “Ho iniziato l'università a quindici anni.” Le disse.

Kara inclinò la testa di lato e a Lena sembrò davvero un lupacchiotto.

“Allora sei un genio o cosa?” Le chiese infatti.

Lena rise. “Non mi piace la parola genio. Diciamo che ho un intelletto sopra la media.” Disse.

Kara sbiancò. “Oddio sono uscita con un genio. Mi sento leggermente imbarazzata ora, con la mia carriera da giornalista in erba.” Le disse.

Lena rise. “Imbarazzata di cosa” Sorrise. “Sei diversa Kara.” Le disse.

Kara arrossì. “Un diversa buono o un diversa cattivo?” Chiese con una vocina piccola.

Lena bevve un sorso del suo caffè. “Un diversa buono. Mi piace come la pensi.” Le disse.

Kara sorrise gongolando.

“Ti va di uscire di qui?” Le chiese di punto in bianco la bruna.

“Uhm... si? Dove vuoi andare?” Le rispose Kara.

“Mi piacerebbe fare due passi con te, se a te sta bene.”

“Quindi vuol dire che mi stai dando una possibilità?” Le domandò speranzosa la bionda.

Lena rise. “Sei buffa, ma mi piace. Si, Kara ti sto dando una possibilità.” Le disse.

Kara quasi saltò dalla sedia. Corse verso il bar e lasciò venti dollari dicendo di tenere il resto e tornò da Lena.

“Pronta a partire!” Le disse con entusiasmo.

Lena rise ancora. “Davvero buffa.”




Camminarono nel parco parlando del più e del meno. Kara raccontò i suoi anni a Midvale, svicolando sul suo essere un'aliena e Lena le raccontò di ciò che stava studiando.

“Voglio diventare una scienziata un domani.” Le disse. “Voglio avere un laboratorio tutto mio, e magari cercare una cura contro il cancro.” Ammise sognante.

“Wow, è... impressionante.” Rispose Kara. “Ma sono certa che ce la farai. Sei un mezzo genio no?” Le disse.

Lena arrossì.


Parlarono di altro finché il sole non iniziò a calare.

“Sono stata davvero bene con te, Kara. Ma devo tornare. Ho detto alla mia famiglia che sarei rimasta a studiare da un'amica oggi.” Ammise Lena.

“Oh, capisco.” Le rispose Kara. “Posso chiederti perché hai mentito?”

Lena scosse la testa. “Non potevo mica dirgli 'mamma, papà, esco con un'alpha che ho conosciuto ieri' ti pare?”

Kara annuì. Effettivamente aveva ragione.

“Giusto. Ha perfettamente senso.” Le disse.

Si diressero verso la macchina di Kara. “So che probabilmente rifiuterai e non mi sento offesa per questo, ma vuoi un passaggio a casa?” Le chiese.

Lena sembrò pensarci su. “Va bene, non mi sembri una minaccia.” Le disse.
Kara sorrise contenta.

Aprì la portella per Lena e la fece accomodare sul sedile del passeggero prima di sedersi sul posto di guida.

“Devi guidarmi tu. Io non so minimamente dove siamo.” Ammise.

Lena la guardò con sconcerto.

“Non-” Si fermò un secondo. “Non conosci la mia famiglia, Kara?” Le chiese.

Kara aggrottò le sopracciglia. “Dovrei?” Chiese candidamente.

Lena parve sconcertata. “I Luthor sono... uno dei clan più sanguinari della valle.” Le disse.

“Oh...” Disse semplicemente Kara, non sapendo bene come continuare.

“Capirei se non volessi più avere nulla a che fare con me, non saresti nemmeno la prima.” Le ammise allora Lena.

Kara si voltò di scatto verso la bruna, quasi offesa dalle sue parole.

“Non penso che tu sia come loro. Sono un buon giudice di caratteri, Lena e tu non mi sembri cattiva.” Le disse. “Quindi se vorrai conoscermi, sarò molto lieta di fare lo stesso.” Le disse.

Lena rimase colpita dalla risposta e annuì.


Finalmente Kara mise in moto l'auto.

Sotto la guida di Lena arrivarono nei pressi della villa della ragazza.
Lena la fece parcheggiare poco lontano.
“Quella è casa mia” Le disse.
Kara sgranò la faccia sorpresa. “Cazzo.” Disse semplicemente.

Lena rise.
“Non avevo capito che fossi così ricca. Insomma le guardie dovevano allarmarmi.” Ammise.

Lena si mise una mano sulla bocca nel tentativo di trattenere le risate.

“Sei davvero unica.” Le disse.

Kara arrossì. “L'ho detto ad alta voce vero?”
Lena annuì e Kara volle sotterrarsi. “Dannata lingua.” Disse.

Lena scosse la testa bonariamente e si allungò verso la ragazza dandole un leggero bacio sulla guancia.

Kara arrossì al contatto.

“Mandami un messaggio quando arrivi a casa.” Le disse e Kara annuì imbambolata.

“Alla prossima.” Le disse allora Lena.

“Si...” Disse la bionda ancora sotto shock.

Lena rise ancora e scese dall'auto dirigendosi a casa sua.


Kara la vide ancheggiare e si ritrovò rapita dal movimento della bruna.

La seguì con lo sguardo finché non entrò in casa e poi ripartì contenta.

Era stato un appuntamento con i fiocchi.







Lena entrò in casa soddisfatta.

Le piaceva la genuinità di Kara. Era dolce, sensibile e simpatica. Non ricordò di aver riso così tanto da parecchio tempo.

Ripensò a tutto il pomeriggio e, inconsciamente, rimembrò l'odore che Kara aveva spruzzato contro quell'uomo. Era forte, deciso e... l'aveva fatta bagnare.

Non si era mai sentita così con nessuno ma, quell'odore. Dio. Quell'odore era la cosa più erotica che avesse sentito in tutta la sua vita.

Si stese a letto aspettando l'ora di cena quando sentì il telefono vibrare.


Come promesso sono arrivata!


Il telefono vibrò ancora.


Sono sempre Kara.


Sorrise e iniziò a digitare sul cellulare.


Sono contenta.


Le rispose.


Oggi è stato davvero super. Grazie per essere uscita con me.


Lesse. Arrossì ancora una volta e rispose al suo messaggio.



Non si accorse che aveva continuato a messaggiare con la bionda fino a notte inoltrata.





Alllors. Ciao. 3 capitoli in tre giorni? :D

Ok lo ammetto, ho del tempo libero e non so che fare.

E poi sta storia mi sta piacendo un saccaccio quindi niente :D


Al solito non è betata e l'ho scritta tutta di getto quindi... che dire... ciao :D

Ah vorrei solo dire a Najara che volevo far avere un'erezione a Kara ma ho cancellato il tutto perché so che a te non piace e perché mi sembrava troppo presto ahahaha.


Ancora, cercasi Beta :D


Alla prossima.

H93


  
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