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Autore: elelunare    28/10/2018    1 recensioni
Storia Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita.
L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazione che l'uno ha per l'altra? Oppure cederanno con il rischio di essere scoperti?.. Come se non bastasse la ciurma approda in una nuova isola dove i pirati vengono considerati veri e propri idoli. Sì, ma qualcosa andrà storto e le cose si complicheranno, non solo per Zoro e Robin.. ma anche per un altra coppia. Consiglio di leggere, per chi non l'avesse fatto, prima "Questa volta lo farò io" perchè ci sono moolti riferimenti. Buona lettura! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei pronto diciassette? Non devi aver paura..”

“Non ne ho, mi fido di te”

Jo era sempre all'interno di quella stanzetta circolare con quella bambina dormiente coperta a malapena dalla sua giacca nera aperta. Dopo quell'ennesimo bacio si era staccato da lei sententendosi di nuovo spossato, quella era l'unica maniera per aiutare Shade a comunicare con i pirati, aveva bisogno della sua energia vitale e lui non si sarebbe certamente tirato indietro. Però ora lei gli aveva proposto altro e lui non sapeva come reagire a quella richiesta. Un contatto fisico più profondo, per così dire.

Ne ho bisogno, ne hanno bisogno...è l'unico modo, l'unico possibile perché io abbia la forza...nessuno entrerà da quella porta..qui siamo solo io e te..”

La voce finì di rimbombare dentro alla testa del ragazzo e lui lentamente sfilò via quella giacca dal suo corpo lasciandola cadere a terra.

 

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Nami era seduta su una soffice poltrona bianca, era apparso pure un piccolo tavolino vicino che reggeva una tazza di the fumante, almeno così pareva. Lei aveva pensato che le sarebbe servito un calmante, anzi un sonnifero in quella situazione e dal niente era apparso quel tavolo e il recipiente. Stava per afferrarlo, quando il cuoco ricominciò a parlare.

“So che l'ultima cosa che vorresti è stare qui rinchiusa con me..” disse, dandole le spalle e quell'unica frase detta in tono piatto e assente le fece saltare i nervi.

Nami scagliò la tazza con il suo contenuto bollente addosso al cuoco gridandogli di sparire. Quella ceramica sfiorò la schiena nuda del biondo andando poi a schiantarsi contro la parete e frantumandosi all'impatto, però il the caldo fece centro e lui trasalì, si girò sorpreso e sofferente tenendosi il fianco. Sanji non disse nulla, fece solo una smorfia incrociando lo sguardo truce della rossa solo per un secondo, non voleva darle alcuna soddisfazione.

Si sentiva come in gabbia, in compagnia di un animale feroce, era di nuovo troppo..troppo per lui. Le scuse non erano bastate e poteva comprenderlo ma qualcosa gli diceva che Nami era diversa, era troppo adirata, c'era qualcosa che lui ancora non sapeva?

“Ne voglio un altra!” urlò lei riferendosi alla tazza e non staccando gli occhi infuocati dal cuoco. Il biondo in quel momento pensò di esser fritto.

Non apparve nulla però, non subito. Dopo alcuni secondi dove la rossa sembrava smarrita, comparvero numerosi cuscini color pastello, grandi, piccoli, giganti..tutti sparsi per la stanza, il pavimento ne fu inondato.

Sanji tirò un sospiro di sollievo benedicendo quella bambina e poi all'ultimo momento scansò un cuscino giallo che gli era già stato scagliato contro.

“TU! SEI! UN! MALEDETTO BASTARDO!!” urlò ancora isterica la rossa e altri tre cuscini volarono in direzione del cuoco che per evitarli inciampò nel morbido e finì a terra malamente. Appena si tirò su, un quarto cuscino grande e verde lo prese in pieno ributtandolo a faccia a terra.

“UNO! SCHIFOSO, NAUSEANTE! DEPRAVATO!!” continuava a ribadire Nami più convinta che mai, fuori di sé. Non gli importava minimamente che gli altri due, al di là di quella stanza, potessero sentire.

 

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“Però...è inviperita! Chissà che combinano..”

“Questo pollo è davvero buono...”

Zoro e Robin erano seduti al tavolo e stavano cenando. L'archeologa aveva assaggiato subito il piatto di bollito e Zoro si era fiondato sugli spaghetti in brodo, era tutto delizioso. Appena si erano seduti la luce della stanza si era indebolita ed erano apparse delle lucine soffuse un po' tremolanti, quasi a simulare il lume di tante candele. Lo spadaccino aveva chiesto alla mora se era stata lei a pensare quella cosa ma lei aveva negato, non voleva farsi passare da inguaribile romantica, però era sicura che lui non le aveva creduto.

“Dicevi..di Nami...” lo spadaccino parlava masticando “Che cosa..ha visto?”

“Una cosa spiacevole” rispose Robin pulendosi elegantemente la bocca “Come ne ho vista una anche io..”

“A che ti riferisci? Parla, strega, o meglio dovrei chiamarti streghetta..visto che ora siamo come degli insetti”. Ghignò, poi Zoro prese la ciotola e trangugiò tutto il brodo in una sola volta.

“Ho visto che hai messo il tuo nome su quelle donne.. me l'hanno fatto vedere le persone in nero”

Lo spadaccino si bloccò e schiantò il recipiente sul tavolo, poi si schiarì la voce sonoramente guardando di lato in estremo imbarazzo. Tossì, si stava pure soffocando.

“Tu mi daresti il consenso per...eliminarle velocemente se mai le incontrerò? Sai, me le ricordo tutte quelle zotiche..

Zoro sentì quelle sinistre parole e alzò lo sguardo, quella donna sembrava molto adirata, si chiese se davvero potesse arrivare a tanto.

“Io..non ho avuto scelta, credimi” disse deciso guardandola negli occhi.

“Un altra possibilità c'è sempre, Zoro. Su dai, ti conviene bere...e berrò anch'io per dimenticare questa faccenda”.

Una mano apparve vicino allo spadaccino e gli porse un bicchiere con del sakè. Lui fissò il bicchiere e lo prese lentamente, in modo incerto, poi osservò lei, sorrideva.

“Diavolo...mi hai fatto prendere un colpo!”

“Lo so” disse lei, divertita.

“Sto ancora cercando di dimenticarli quegli orribili dieci minuti.. E' stato tremendo

“Lo so..”

“L'unica su cui vorrei firmare il mio nome in modo indelebile, sei tu”

“...”

 

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E arrivò un altro potente cuscino lanciato ad una velocità infernale.

Sanji, che ormai aveva adottato una tattica di difesa proteggendosi con un cuscinone rosa davanti alla faccia, incassò il colpo ma il grande guanciale non sopportò l'ennesimo tremendo urto e si sfasciò scoppiando in una nuvola di piume.

La rossa si mise a ridere, sembrava impazzita e il biondo non aveva molti dubbi che lo fosse davvero.

“E ora come farai EH?! FARABUTTO!!!” Nami cambiò espressione all'istante e prese a scagliare due cuscini alla volta con una faccia terribile, spaventosa.

Il cuoco cercò di ripararsi il viso con le braccia ma quei cuscini sembravano macigni e finì per schiaffeggiarsi da solo. Era da un quarto d'ora ormai che incassava un colpo dietro l'altro e lei sembrava sempre più agguerrita. Ad un certo punto, non potendone più, il cuoco sbottò.

“LA VUOI FINIRE??!” le urlò, non riconoscendosi più.

Insomma, stava sgridando Nami?? Sul serio?! Però non aveva avuto scelta.. Sanji si rimise subito in careggiata, era stato troppo scortese. Sgusciò da dietro i cuscini e mostrò i palmi, come a dire “mi arrendo”.

“Nami, scusa!..Io non so perché tu sia così ...arrabbiata! A parte quello che già so..”

Lei, che si era arrestata a quella reazione aggressiva del biondo, prima si sentì ancora più offesa e poi ricominciò a colpire con tutta la forza che aveva in corpo, non aprendo più bocca, si concentrò solamente nel colpirlo.

Azzurro, rosa, bianco, giallo, verdino, violetto...i cuscini volavano e si schiantavano addosso al cuoco, alcuni rompendosi e finendo in esplosioni bianche. Le scuse non servivano, parlare con calma neppure, Nami non aveva voglia di ragionare, in quel momento non c'era proprio con la testa, voleva sfogarsi e basta e quella adorata bambina le aveva dato l'opportunità per farlo. Voleva fargli male. Almeno quanto lui ne aveva fatto a lei.

Così Sanji, ad un certo punto fu al limite, decise di fare una cosa assurda, imperdonabile per come era fatto lui. Decise di contrastarla, di contrattaccare.

Sputò l'ennesima piuma che gli era finita in bocca, ormai aveva i capelli arruffati e pieni di quelle bianche piume, sembrava un pulcino spennato. Prese un cuscino implorando nella mente la rossa di perdonarlo. Un cuscino viola lo colpì in pieno ma lui riuscì, nello stesso momento, a lanciare quello che aveva afferrato.

Il guanciale fece centro e Nami, spiazzata, perse l'equilibrio, barcollò un istante ma non cadde.

“Sei tu che l'hai voluto..” sibilò il biondo serio e inferocito e la rossa lo fissò con gli occhi ridotti a due fessure, prendendo fiato.

“Te ne pentirai..” gli disse solo, scannandolo con gli occhi, e ricominciò a scagliare quei pochi cuscini intatti che erano rimasti intorno a lei.

 

--

“Senti questo...è squisito” gli disse l'archeologa avvicinandogli la forchetta sulla quale era appoggiato un pezzo di torta al cioccolato fondente e rum. Zoro la fissò un attimo prima di aprir bocca.

“Lo sai che le cose dolci non mi piacciono..”

“Non te ne pentirai, non è così dolce..” gli disse lei ammiccando.

Quindi lo spadaccino aprì la bocca e quasi si mangiò pure la forchetta constatando poi che quel dessert non era per niente male. Ne prese poi pure una fetta mentre la sua testa andava a quello che sarebbe stato il dopocena. Poi sentì delle urla dall'altra stanza.

“Quei due..stanno facendo un casino infernale...qualcuno non ne uscirà vivo secondo me” disse poi addentando la porzione di torta scura.

“Nami ha tutte le ragioni per avere il cuore spezzato, le servirebbe un po' di questo dolce..” commentò Robin chiudendo gli occhi in quell'ultimo boccone. Lo assaporò e deglutì. “Dicono che il cioccolato tiri su di morale”

Zoro che l'aveva osservata fino a quel momento sbarrò l'occhio. “Perchè mai dovrebbe avere..quello che hai detto?!” chiese con una faccia contratta e buffa.

La mora ridacchiò e poi tornò seria. “Sanji è andato a letto con una donna, dopo il banchetto di benvenuto intendo. Abbiamo..visto e sentito tutto e non è stato affatto divertente, soprattutto per la navigatrice”

“Stai scherzando!” fece Zoro allibito “Vi hanno fatto vedere..! No, tu stai scherzando!”

“Lo vorrei davvero” rispose lei e lui lo capì chiaramente quanto fosse sincera.

 

--

La battaglia di cuscinate andava avanti imperterrita, ogni due cuscini che lanciava lei ne volava uno di lui e ben presto i lanci della navigatrice persero di potenza, ora era intenta a schivare oltre che ad attaccare.

Ne erano apparsi altri di quei guanciali colorati e la stanza ormai era un mare di piume, la rossa affondava fino ai polpacci in quel morbido che era pure scivoloso. Continuava a mirare Sanji alla testa, in realtà sperava di staccargliela e lui l'aveva spesso colpita alle braccia e alle gambe, solo una volta in faccia e poi si era pure scusato. Lei si era infuriata da morire e aveva strappato un cuscino dalla rabbia per poi prenderne uno grosso e scagliarglielo contro.

Ad un certo punto il cuoco le colpì il sedere e lei finì a terra. Nami alzò la testa e lo trapassò con gli occhi, furiosa.

“Sei pure SCORRETTO! Massì! Che posso aspettarmi da te! Da UN TRADITORE! Tu..”

“Mpuh!” Sanji sputò ancora qualcosa di bianco dalla bocca “Scorretto?! Traditore?! Ma mi vuoi dire COSA HO FATTO??!!” sbottò di nuovo, iniziò a tossire, qualcosa gli solleticava la gola, probabilmente un altra piuma, aveva la sensazione di soffocarsi da un momento all'altro.

“Tu non te ne rendi nemmeno conto...Non ne dai importanza..” Nami restò a terra, iniziò a singhiozzare, era l'ultima cosa che voleva fare ma non fu capace di sfogare la sua rabbia e delusione in un altro modo. “Una donna vale l'altra.. è sempre stato così”

“Couffh! Ma che cosa dici?!..Ti sei fatta male?” il cuoco la fissava tossendo e dissentendo confuso.

“Sei un bugiardo...tutte quelle attenzioni, dovevo accorgermene..che erano fasulle..sono stata una stupida, un idiota..una CRETINA!” Nami urlò quell'ultima parola e gli lanciò una cuscinata in malo modo che lo colpì al petto facendogli sputare finalmente quel pezzo di piuma che stava per strozzarlo. Sanji tossì di nuovo e gattonò un po' verso di lei, non era possibile camminare lì dentro, era troppo scivoloso.

“Non capisco..non sei chiara..” le disse guardando preoccupato quelle lacrime. Era troppo vicino, in una posizione pericolosa, se ne accorse in ritardo.

“AH NO?!” fece lei tirando su con il naso e lanciandogli un altra cuscinata in piena faccia.

Il cuoco rimase impassibile guardandola con l'unico occhio visibile spalancato, un espressione decisa, ne aveva abbastanza di subire.

Vide che lei prendeva un altro cuscino e allungando la mano di scatto la intercettò bloccandole il polso, Nami in risposta, con l'altra mano, gli diede uno schiaffo potente.

Il biondo non ebbe alcuna reazione, la sua testa rimase fissa in avanti, stette immobile un secondo e poi andò a tentoni recuperando un guanciale con la mano libera prevedendo già la mossa successiva della rossa.

Nami infatti, era pronta a colpirlo di nuovo. Quel suo palmo letale arretrò e poi tornò a piombare su di lui ma il cuoco fu più veloce. Deviò quel braccio colpendolo con una cuscinata e la rossa perse l'equilibrio caracollando sul biondo. Sanji la fece rotolare sotto di lui, in quel mare di piume bloccandole tutti e due i polsi.

Nami teneva gli occhi chiusi e tirava ancora su con il naso, le lacrime non finivano di scorrerle dal viso.

“Adesso ti calmi e mi dici tutto..” gli disse lui con tono fermo, davvero ora non si riconosceva più, però era lei che l'aveva costretto ad arrivare a tanto.

“Mi fai male, verme...schifoso!

“Non è vero e lo sai”

“L'hai già fatto!”

“Spiegati..”

Il biondo mollò la presa rimproverandosi di nuovo per il suo comportamento e Nami ne approfittò per spingerlo via per poi coprirsi il viso con le mani, il cuoco finì col sedere a terra, in uno sbuffo di piume, e rimase lì in attesa di una risposta. Ma non servì che la rossa aprisse bocca, la parete divisoria divenne un enorme schermo su cui si poteva vedere già uno scorrere di immagini.

Era quel filmato, che iniziava proprio con l'entrata del biondo in quella camera blu.

  
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