Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche.
CAPITOLO
30
Buio. Un ronzio
indistinto di voci. Aprii
con fatica gli occhi, riprendendo consapevolezza del dolore lancinante
che
continuava ad attraversarmi. Vedevo tutto sfocato, c’erano
delle figure, ma non
riuscivo a distinguerle. Ora le voci erano diventate urla. Due forti ed
enormi
fonti magiche. Non mi sentivo bene, volevo restare sveglia, ma gli
occhi si
stavano richiudendo contro la mia volontà. Un altro potere
magico più forte dei
precedenti. Inspirai profondamente cercando un minimo di sollievo. La
bocca era
riarsa, deglutii cercando di inumidirla con non molto successo, sentii
solo il sapore
ferroso del sangue. Da quanto ero ferma qui? Non sapevo neanche dove
fosse qui.
Chiusi una mano
a pugno più volte, terra.
La spostai da parte a me e andò a sbattere contro delle
rocce, sui cui
appoggiavo la schiena. L’odore che percepivo non era
cambiato. Ricollegai i
pezzi di quello che mi era successo. Andruil.
Dov’è ora? Che avesse abbandonato
la sua preda? Impossibile, la dea della caccia non lo farebbe mai.
Passi. Non
mi mossi, anche volendo non ne avevo le forze. Un altro pensiero mi
trafisse il
cervello. Dove sei Solas? Spero che stia bene, più di quanto
ne stia io.
Maledizione! Non posso morire qui! Non posso farmi ammazzare da un
ricordo di
Andruil!! Il
metallo freddo di un’armatura
mi si posò sul mento e qualcuno mi alzò la testa.
Non ci vedo! La vista mi si è
oscurata di nuovo!
Udii un sospiro
-Mia sorella è sempre
la solita, ti ha ridotto male- disse una voce femminile. Sorella!? Ad
tratto da
parte a me ci fu un forte schianto, dei pezzi di polvere e rocce mi
caddero
addosso e la donna mi lasciò andare il viso -Si
può sapere che ti prende? Stai
litigando con mia sorella proprio ora?- ancora la stessa voce femminile
-È
viva, ma non per molto se continui a perdere tempo!-
Risa da Andruil
-Sylaise mi stai
rovinando il divertimento. Temibile Lupo, che sguardo, non me
l’hai mai
mostrato prima- disse con voce soddisfatta
-Sparisci dalla
mia vista- ringhiò con
voce profonda e spietata. Altri passi e percepii un respiro vicino
all’orecchio
-Vhenan…- stava dicendo altro, ma caddi di nuovo in un
profondo buio.
Un piacevole
calore. Sotto la schiena
qualcosa di morbido. Il dolore era scomparso. Altre voci.
-Si
può sapere che ti è preso? Volevi
dichiararle guerra per una ragazzina?- disse sconcertata una voce
maschile.
Rumore di ceramiche che si posavano su un tavolo, un leggero profumo di
the.
Non ci stavo capendo più nulla. Sentivo il corpo pesante, ma
una costante
presenza di mana che conoscevo bene era intorno a me, mi cullava e mi
sentivo
protetta.
-Avrei
già dovuto farlo quando mi ha
legato a quell’albero, oltre che per tutto il resto,
Dirthamen. Quindi le avrei
dichiarato guerra? Sì, sempre se in quel momento ne fosse
uscita viva- rispose
Solas tranquillo con voce sicura.
-Spiegami chi
è quella ragazzina che
hai strappato dalle grinfie di Andruil, che hai curato come un
disperato e che
ora dorme nel tuo letto!- disse esasperato il dio dei segreti.
Silenzio.
La smettono
tutti quanti di chiamarmi
ragazzina o bambina?! Quanti cavolo di anni dovrei avere per essere
considerata
una donna adulta?!
-Suppongo se lo
stiano chiedendo
tutti…- rispose vago
-Certo che se lo
domandano tutti!
Nessuno aveva mai visto il Temibile Lupo rivolgere uno sguardo
assassino ad
Andruil! Neanche quando ti ha legato a quell’albero! Stavi
perdendo il
controllo e non è da te!- udii ancora delle tazze e Solas
sospirare
-Sai amico mio,
è stato bello
riparlare con te, ma questo rimarrà un mio segreto. Se
qualcuno ne verrà a
sapere qualcosa, quella persona sarà solo Mythal-
Sbuffò
-Bhe, spero per te che sia
almeno brava a let…- si bloccò -Scherzavo!
Scherzavo! Si può sapere che ti prende?
Sei invecchiato di colpo?-
Solas
ridacchiò -Qualcosa del genere…-
-Poi da quando
bevi the? Pensavo
piacesse solo a me…-
-Infatti lo
odio, ma mi serve per non
dimenticare. Dirthamen, non ti sta aspettando Mythal?-
-Sì,
vado, così potrai coccolarti la
ragazzina visto come la guardi- provocò malizioso. Udii una
porta aprirsi e poi
richiudersi, una sedia scorrere sul pavimento e poco dopo il materasso
piegarsi
da parte a me. Aprii gli occhi e dopo una prima forma sfocata, mi
ritrovai il
volto di Solas che mi fissava apprensivo. Un Solas con i capelli
castano
ramati, lunghi e tenuti in una coda. Avrei potuto abituarmici se non
fosse che
non era reale tutto quello che ci stava succedendo. Alzai una mano
verso il suo
viso e lo accarezzai, lo sguardo gli si illuminò di gioia e
mi abbracciò mettendo
la testa nell’incavo del mio collo e stringendomi forte.
Affondai la mano in
quell’insolita chioma, trovandoli sorprendentemente morbidi.
Una novità
alquanto piacevole, forse ne era valsa la pena farsi trafiggere, solo
per
questo.
-Io quella
sadica bastarda, la
ucciderò- dissi spietata -Come hai fatto ad avere una cotta
per una pazza del
genere?-
Ridacchiò
e mi posò un bacio sulla
guancia per poi aiutarmi a mettermi seduta. Notai solo in quel momento
che
avevo indosso una veste da notte alquanto pregiata. Riguardai Solas
-Sei stato
tu a…- mi passò una mano sul viso e prese
possesso della mia bocca con
passione, il piacere scatenato da quel gesto mi fece sentire subito
meglio. -Mi
sono preso cura io di te e nessun altro. Stavo impazzendo quando ho
visto cosa
ti aveva fatto Andruil. Ero completamente terrorizzato, stavi morendo-
-Per questo
Dirthamen ha detto che eri
disperato?- domandai, intanto rimanemmo abbracciati e mi accarezzava la
schiena.
-Esatto,
l’unica che ha capito come
stavano le cose dalla mia espressione e dal mio stato d’animo
è stata Mythal
che ha allontanato gli altri. E ha ordinato ad Andruil di lasciarti-
-Dove siamo? Che
diavolo sta
succedendo?-
-Geldauran sta
manipolando i miei
ricordi nel periodo della guerra contro di loro. E devo dire che lo sta
facendo
sorprendentemente bene, sono tutti come me li ricordo. Se non sapessi
che
centra lui, penserei di essere tornato indietro nel tempo-
-Bhe, tutti
questi capelli dovrebbero
farti venire molti dubbi…- e continuai ad accarezzarlo,
ridacchiò e appoggiò la
fronte sulla mia -Siamo a Skyhold, nella nostra camera. Ti ho portato
via il
più in fretta possibile da quel campo di
battaglia… stavo per uccidere la
Andruil dei miei ricordi- rispose con una nota di rabbia nella voce -La
freccia
non ti ha solo colpito, ma ti ha avvelenato, eri paralizzata- mi
baciò sulla
fronte per poi scendere sulla guancia e di nuovo catturarmi la bocca.
Probabilmente si era spaventato più lui di me,
contraccambiai quei baci, passò
le mani sulla mia vita prendendomi in braccio. Mi aggrappai sorpresa al
suo
collo -Ti faccio vedere una cosa, poi penseremo ad uccidere quel
bastardo di
Geldauran. Hai visto il Lyrium rosso? Si sta espandendo e non so come
fermarlo,
presto o tardi arriverà anche agli altri- intanto si era
alzato ed eravamo
usciti sul balcone che dava sulle montagne. Guardai Solas che rise per
la mia faccia
sconcertata -Ti piace?-
Il cielo non era
completamente azzurro
e diverso da come lo conoscevo, si ricongiungeva all’Oblio in
modo naturale,
nessuno stacco netto, nessuna barriera. Sprazzi di luce color verde e
oro che
si riflettevano su edifici lontani
sospesi in aria, non costruzioni singole come il tempio in
cui stavamo
di solito, ma vere e proprie piccole comunità.
L’Oblio si estendeva
all’infinito sopra di noi, più luminoso e vivo di
quanto lo avessi mai
conosciuto in vita mia. Spiriti che si muovevano tranquillamente da una
parte
all’altra e che parlavano con diversi elfi. La magia era in
qualunque cosa, mi
sentivo alquanto leggera e a casa. -È strano…
niente demoni?- mi posò un bacio
sulla tempia -Non sapevo quasi neanche cosa fossero, vhenan- restai a
fissare
affascinata le attività degli spiriti di diversi colori che
si spostavano
indaffarati a parecchi metri sopra di noi.
-Lethallin,
sempre con una donna tra
le braccia da un migliaio d’anni a questa parte- disse una
voce femminile
Sorpresi ci
voltammo verso uno spirito
che aveva preso le sembianze di una donna. Solas rimase a fissarla -La
vostra
stupida guerra ti ha portato via la lingua?-
Al mio lupo
brillavano gli occhi e
mostrò un grande sorriso -Saggezza, quante volte ti devo
dire che devi far
sentire la tua presenza?- disse divertito
-Se eri
impegnato nella attività che
prediligi e di cui capisco poco il senso, non mi avresti notato
comunque, te lo
posso assicurare-
-Ehi!- rispose
facendo finta di essere
offeso e mi lanciò uno sguardo imbarazzato, mi
riportò dentro e mi appoggiò sul
letto -Dietro al paravento, troverai dei vestiti- e lo
indicò posto in un
angolo della stanza -Vediamo che succede e riprenderemo il prima
possibile la
caccia. Essendo ricordi gli eventi stanno avvenendo molto velocemente,
ma per i
nostri corpi rimasti alla prigione non è comunque un
toccasana. Dobbiamo fare
in fretta- sussurrò. Annuii con un cenno del viso e lo
studiai attentamente:
indossava una blusa nera solo sul petto come i pantaloni, invece le
maniche
erano larghe, bianche e si restringevano in rifiniture in metallo
dorato sui
polsi, come anche sul collo. Portava degli stivali sempre neri. Vestito
così la
sua figura veniva slanciata parecchio, sembrava più alto.
-Qualcosa non va?-
chiese perplesso, notando il mio sguardo indagatore.
Sorrisi e negai
con la testa -Dovresti
vestirti più spesso così a casa, ti dona molto-
dissi dolcemente. La sua
espressione diventò divertita e mi baciò
fugacemente -Lo terrò a mente, vhenan-
si scostò da me e andò incontro a Saggezza. Mi
spostai dietro il paravento.
Trovai su una sedia un abito lungo, violetto, senza maniche, con le
rifiniture
dorate sulla vita, sul collo e sui polsi riposte su un cassettone.
Affianco
delle scarpe eleganti di un viola più scuro. Rimasi allibita
a guardare
quell’abbigliamento. Io non ho mai messo cose del
genere… ero un po’ smarrita.
Mi accostai al paravento per vedere a che punto stava Solas.
-Lo sai che
questa vittoria
degenererà, vedo profondi cambiamenti. Gli equilibri sono
stati ancora una
volta distrutti- disse lo spirito
-Purtroppo lo so
bene, amica mia-
rispose sconfortato
-Ora
però noto un cambiamento più incisivo e
molto vicino a te, da quando con le donne usi quella parola affettiva?-
Ridacchiò
-Non ti sfugge nulla… se ti
dicessi che è la mia compagna, ci crederesti?-
-Per questo
sento i vostri spiriti
legati… raro per un Evanuris-
Sbuffò
disgustato -Non usare quella
parola-
-Si sta
già diffondendo la voce-
-Lo
so… ma non sono ancora uno di
loro…- venne interrotto -Ti sei guadagnato sul campo il
diritto a uccidere un
Titano. Ne stanno parlando proprio ora. Sei ancora convinto del tuo
obiettivo?-
-Mai stato
così deciso- rispose sicuro
-Resisti e vai
avanti, lethallin. Stai
appena iniziando-
-Lo so-
-Ti lascio,
penso che la tua compagna
sia in difficoltà- rispose divertita e sparì come
era venuta. Solas si voltò
verso di me con un sorriso e le guance mi si scaldarono per
l’imbarazzo. Si
avvicinò e guardò l’abito che mi stava
mettendo in crisi -Bhe, direi di
toglierti questa veste da notte per iniziare- disse prendendomi in
giro. Lo
fissai fulminandolo con finto rimprovero -Non ci sarei mai arrivata,
grazie- mi
svestii non degnandolo di uno sguardo, percepii che mi studiava
intensamente la
schiena sempre più giù. Continuai ad ignorarlo e
mi infilai il vestito
violetto, era molto morbido, sembrava seta, ma non ero sicura fosse lo
stesso
materiale. Si adattò in modo perfetto al mio corpo, come se
fosse stato fatto
apposta per me. Sentii stringermi qualcosa in vita e vidi le mani di
Solas che
mi mettevano quel metallo dorato. Mi prese per mano e mi
voltò verso di lui
mettendomi un'altra parte dorata sul collo e poi passò ai
polsi. Mi osservai e
alzai gli occhi su Solas che mi fissava con sguardo ardente -Ho sempre
desiderato
vederti vestita così- disse con voce profonda.
Avevo il volto
in fiamme -Dove lo hai
preso?- domandai incerta
-Mythal, ti
perderesti nel suo
guardaroba per almeno un mese. Cerchi qualcosa? Stai pur certa che lei
ce l’ha-
Eravamo fino a
quel punto così simili?
Mi andavano bene anche i suoi vestiti? Abbassai lo sguardo
-Dovrò ringraziarla-
-Aspetterei a
farlo, prima sentirei
quello che ha in mente-
-Di che stai
parlando?- domandai
confusa
-Diciamo che sto
cercando di farle
cambiare idea sull’annunciare con sua estrema soddisfazione,
non che io non ne
sarei stato orgoglioso, ma magari non in un ricordo…-
-Arriva al
punto, vhenan-
-Quale migliore
occasione la fine e
vincita delle guerra, per annunciare che il Primo tra i suoi Guardiani
Arcani,
nonché Temibile Lupo, si è fidanzato
ufficialmente?-
Sentii le gambe
farsi molli e
barcollai all’indietro, Solas mi prese dalla vita
sostenendomi, ero sorpresa,
sconcertata, stupefatta e non so cos’altro…
-Stai
scherzando!? Che… non mi conosce
nemmeno! Non ancora almeno! E pur che la cosa possa anche piacermi, non
abbiamo
tempo per questo!-
Ridacchiò
-Purtroppo dobbiamo seguire
gli eventi, anche se un po’ diversi dagli originali. Io non
mi sono mai
fidanzato ufficialmente. Dubito che riusciremo ad andare da Geldauran
prima di
domani, è periodo di festa in tutta Elvhenan-
Oddio, non che
non mi faccia piacere,
siamo sposati, e magari vedrò la faccia di quella pazza
sadica morire di
rabbia… appoggiai la fronte sulla sua spalla e una mano sul
suo petto.
-Ti senti bene?-
domandò Solas
preoccupato. Guardai la mano con l’anello
all’anulare -Ha notato questi, vero?
Io non dovrei esistere ancora…- Mi strinse a sé,
affondando il viso nei miei
capelli e io nei suoi. Dio se era strano… ridacchiai piano.
-Li ha notati poco
dopo, quando è venuta a vedere come andavano le tue cure e
ti avevo tolto
l’armatura. Pensavo mi sarei dovuto subire un interrogatorio,
invece visto che
ho fatto tutto di nascosto, ora dovremmo sorbirci il suo annuncio di
fronte a
una considerevole quantità di nobili. E spezzare le speranze
di tutte le
fanciulle che a suo dire volevano accalappiarmi per ottenere un ruolo
di
prestigio- borbottò -Mi stai dicendo che vedrò
rompersi una marea di cuori? Non
è che in questo periodo eri impegnato con qualcuna e
vedrò arrivarti qualche
schiaffo?- chiesi curiosa
Si
rischiarò la gola nervoso -Che io
mi ricordi non avevo relazioni serie, se è quello che vuoi
sapere-
Gli picchiettai
le dita sul petto -Non
erano serie, ma c’erano… bhe, buona fortuna,
ma’arlath- dissi rallegrata e
lavandomene le mani sulla marea di conseguenze all’orizzonte
-Divertiti- lo
presi in giro.
Mi rivolse la
faccia da lupacchiotto
sconsolato perso, sorrisi -È inutile che fai questa
espressione, cosa posso
farci? Poi sarò anche io presa di mira dai tuoi svaghi
passeggeri. E tra queste
ci sarà anche Andruil, visto che io sono riuscita dove lei
ha fallito. Sarà una
lunga giornata, che non è mai avvenuta davvero, ma
indimenticabile scommetto-
Iniziò
a lasciarmi una leggera scia di
baci sul collo -Non mi puoi abbandonare così,
vhenan…-
Erano roventi
-Non corrompermi…- mi
accarezzò le braccia e feci caso alle cicatrici sul mio
avambraccio causate
dall’Ancora. L’unico che le vedeva sempre era lui,
per il resto portavo sempre
abiti con maniche lunghe. Elen non le aveva mai viste… non
sapeva che ero
rimasta senza un braccio per circa un anno. -Non ho visto come
è andata a
finire con Anaris… un altro cuore spezzato da quel che ho
capito…- si scostò incatenando
gli occhi ai miei -Perché sento trasparire della gelosia?
È dove dovrebbe
essere, visto che sono qui davanti a te-
-Mi pare solo di
capire che ti sei
dato alla pazza gioia prima di incontrarmi. Comunque, mi mette un
po’ a disagio
dover mostrare queste a un sacco di persone- e feci cenno con il viso
al
braccio. Le accarezzò con delicatezza -Le hai per colpa mia,
e anche se non
dovrei dirlo mi piacciono, ma se vuoi le posso nascondere-
Stavo per
rispondere, ma bussarono
alla porta, ci voltammo verso di essa e udimmo salire i gradini, un
elfo con i
Vallaslin di Mythal ben evidenti in viso, un servo. Ci fissò
e fece un lieve
inchino -Scusate il disturbo. Temibile Lupo, la mia signora richiede la
tua
presenza e anche quella della donna
che
vi accompagna-
-Ti ringrazio.
Riferisci che arriviamo
subito- rispose Solas. L’altro fece un altro lieve inchino e
se ne andò. Solas
fissò di nuovo il mio braccio -Cosa vuoi fare?-
La cicatrice
sembrava nascere dal
gomito e allargarsi in tanti rami fino a ricoprire la spalla, come i
miei
Vallaslin. Io stessa ero stata marchiata in modi differenti. La pittura
di
sangue sul viso, i sussurri del pozzo per lo spirito e infine questi
segni sul
braccio. Sospirai -Lasciali, visto che ti piacciono, non ho motivo di
nasconderli- sorrise e mi baciò veloce sulle labbra
-Andiamo- mi prese per mano
e mi trascinò fuori dalla camera. Nella sala del trono la
gente parlava e non
fece subito caso a noi, erano moltissime persone e il brusio delle voci
mi
suggeriva che ce ne erano parecchie che non vedevo. Al posto del
semplice trono
che usavo, ce ne era uno imponente fatto interamente in cristallo, rami
di
Lyrium erano racchiusi in esso, emettevano una tenue luce. Varie
rifiniture in
argento lo ornavano creando delicate decorazioni che davano vita a dei
draghi. Appena
Solas venne riconosciuto, si levò un ovazione.
Lui sorrise e
continuò a tirarmi, si
accostò alla porta che dava sull’ufficio di
Josephine, la aprì lasciandomi
passare per prima, richiuse la porta e continuammo verso la Sala da
Guerra. Al
posto della scrivania che
avevo visto
per anni, dei divani e delle poltrone. Continuammo ed entrammo in una
camera
enorme ed elegante, più femminile rispetto a quella di
Solas. Un letto molto
grande sulla destra, tende alle finestre, tappeti, in centro un
tavolino con
delle sedie in cristallo dove scorsi una chioma bionda, e un fisico
perfetto
con un abito verde smeraldo come gli occhi che si posarono su di noi e
puntarono Solas.
-Quindi
ragazzino, quando mi avresti
detto che ti sei sposato?- domandò con un evidente tono
contrariato. Volsi l’attenzione
al mio lupo che accennò un sorriso, era in
difficoltà -Ehm… è stato poco prima
dell’ultima
battaglia e visto che mi sono innamorato di lei, le ho chiesto di
sposarmi-
Mostrò
un sorriso seccato -Usi sempre
quella parola con leggerezza, se ti fossi sposato ogni volta che
pensavi di
essere innamorato… e invece erano soltanto i tuoi ormoni a
parlare!-
Gli strinsi la
mano, era arrossito, ma
si riprese in fretta -Non nego ciò che dici, ma ho trovato
l’unica donna che
amerò in eterno- rispose serio.
Mythal mi
osservò, si alzò e si fece
vicino -Le mani, da’len- sostenni lo sguardo e gliele porsi,
le prese tra le
sue, erano calde -Il mio nome è Yen- non rispose e
guardò con interesse le
cicatrici, percepii il suo mana fluire in me. Ad un tratto i segni sul
braccio
si illuminarono di verde, dandomi un fastidioso bruciore,
istintivamente
interruppi il contatto. Mi fissò negli occhi -Chi ti ha
mutilato lo spirito,
dandoti però un potere sull’Oblio?- come faceva?
Cosa dovrei rispondere? Come
posso parlare di cose non ancora successe?
-Io- disse il
mio lupo anticipandomi
-Un mio errore, che l’ha quasi uccisa, ma che mi ha permesso
di incontrarla- e
allungò una mano sulla mia vita stringendomi a lui
-Solas…- sussurrai. La dea
dell’amore sorrise -Il Temibile Lupo che aveva abbandonato il
suo nome per
servirmi, l’ha donato finalmente alla sua compagna?- fece un
cenno con la mano
verso il tavolo in cristallo -Sedetevi- ci accomodammo e riprese a
fissare
entrambi. Perché mi sembrava di essere ritornata bambina
veramente? Non sta
facendo nulla di particolare, ma la sua sola presenza mi mette a
disagio ora,
come se avessi rotto qualcosa e stessi aspettando di essere sgridata.
Sorrise
rassicurante -Quindi da’len,
c’è qualcosa di strano in te. Per mio stretto
interesse personale ho analizzato
il tuo sangue, e devo dire di essere rimasta sorpresa…-
-Quando
hai…- domandò irritato Solas.
Mythal lo guardò semplicemente ottenendo il suo silenzio.
-Mi sono permessa di
prenderne un po’ dalla spalliera distrutta
dell’armatura e l’ho fatta pulire
accuratamente. Il sangue di un individuo è unico come
saprai, su questo si basa
il potere dei Vallaslin. Io come gli altri, posso ordinare senza
possibilità di
fallimento ai miei servi di fare qualunque cosa, anche contro la loro
volontà.
Il sangue naturalmente è il mio, inciso sulla loro pelle e
questo mi dà del potere
su di loro. Le sentinelle invece mi sono legate più
profondamente avendo bevuto
dal Vir’Abelasan- fece una pausa e si alzò,
andando a guardare fuori dalla
finestra dove io stessa e Cassandra ci eravamo sporte tante volte. -Il
tuo
sangue è unico sotto vari aspetti. Hai il tuo DNA, ma
conservi altrettanto bene
lo schema genetico di altri otto individui-
Un brivido di
consapevolezza mi passò
sulla schiena -E questo significa?- domandai comunque. Si
voltò di nuovo verso
di noi -Otto individui che sono tra i maghi più potenti di
tutta Elvhenan. Sarò
sincera, se gli altri dovessero scoprirlo verresti uccisa
all’istante-
Solas rimaneva
in un silenzio
sconvolto -Questo… questo non c’era…-
mormorò. Non capivo. Guardai persa
entrambi -I maghi più potenti che con arroganza si stanno
facendo chiamare
Evanuris, sembra abbiano già un Dio ed è molto
più vicino di quanto credano-
spiegò Mythal fissandomi.
Gli Evanuris
hanno creato il loro Dio.
Sospirai profondamente -Io non pratico la magia del sangue…-
-Questo sta a te
da’len- si rivolse al
mio lupo -Solas non mi stai dicendo tutto, non so chi sia e da dove
venga, ma è
la prima volta che vedo una donna accettarti per quello che sei e non
per il
titolo che ti ho affibbiato. Ed è la prima volta che ti ho
visto in preda al
panico, terrorizzato e con l’intento di uccidere seriamente
un potere più forte
di te, pensando di perderla. Vuoi salvare quelli nati come te, ed
è una buona
motivazione, ma pensa se non ci riuscirai cosa le faranno. Questo
dovrebbe
darti ulteriore determinazione- si sedette e mi guardò di
nuovo -Da’len, hai
anche un potere considerevole, impara ad usarlo in tutte le sue
sfaccettature
anche in quelle che odi, non come lui-
-La magia del
sangue avrebbe
interferito con il mio potere da somniari- puntualizzò Solas
-Vero, ma non
così tanto come credi, e
lo sai. Non hai voluto apprenderla per non avere mai la minima
tentazione ad
usarla su persone che ritieni tue pari, ed è giusto. Ma una
mancanza che non
accetto da te-
-La penso come
Solas- dissi decisa, mi
guardò con un sorriso -La magia del sangue non serve solo
per avere controllo
sugli altri o per attingere ulteriore potere, non fa solo del male, ma
anche
del bene. Scopri, studia, impara e metti in pratica, perché
prima o poi
potrebbe tornarti utile contro i nemici e non devi camminare ad occhi
chiusi su
questa strada. Questo potrebbe rivelarsi pericoloso per te e per gli
altri-
sospirò -Ora, che vi piaccia o meno, io farò
quell’annuncio di fidanzamento.
Perché così anche chi aveva qualche speranza su
di te, Solas, la smetta e
perché le regole le ho create io e intendo rispettarle. Tu
gestisci questa
parte dei miei territori, il tuo popolo e l’intera Elvhenan
deve sapere a chi
ti leghi e riconoscerla come tale-
Come
l’intera Elvhenan!? Ero allibita
e guardai Solas che si passò una mano fra i capelli
sconsolato
-Agli ordini,
mia signora-
-Non prenderti
gioco di me, se no
metterai finalmente a posto la muraglia a est, è sempre
lì che aspetta di
essere riparata-
-Da un migliaio
d’anni circa…-
borbottò
-Cosa?-
domandò fulminandolo con lo
sguardo
-Andiamo a fare
quell’annuncio, sarà
una giornata infinita- disse Solas prontamente e mi prese per mano
trascinandomi fuori. Una volta chiusa la porta alle nostre spalle,
risi. Mi ero
trattenuta fino ad un attimo prima vedendo quello scambio di battute.
Solas mi
posò un bacio sulla guancia -Ma quanti anni hai?-
-Troppi, ma la
fa sentire giovane e mi
ci sento anche io ora- rispose divertito, ridacchiai e mi feci portare
sul
balcone sopra alla sala del trono, cercando di evitare di parlare con
tutti gli
elfi che incontravamo. Percepivo tantissimi occhi addosso. Una volta
raggiunto
il balcone sbirciai fuori e il cuore perse un battito. Solas mi strinse
dalla
vita da dietro facendomi appoggiare la schiena al suo petto -Lo so, fa
sempre
questo effetto la prima volta- la corte interna ed esterna era
strapiena di
persone, tante piccole teste girate dalla nostra parte. -E lo so che
non ti
aiuterà, ma è bene che tu lo sappia, quando
Mythal diceva che ci sentirà l’intera
Elvhenan così sarà e anche l’Oblio
verrà messo al corrente-
-No che non mi
aiuta! Ho parlato
davanti ad un esercito e la cosa mi aveva già messo in
soggezione! Ma questo…-
sospirai profondamente più volte cercando un po’
di controllo e abbandonandomi
completamente contro di lui. Era un ricordo, ma… Percepii il
suo respiro
sull’orecchio -Tu non dovrai dire nulla, ci
penserà Mythal e poi toccherà a me-
posò le labbra calde sulla mia guancia fredda, ero
terribilmente nervosa. Odio
queste cose e ho dovuto imparare a conviverci. Alzò una mano
girandomi il viso
verso il suo e prese possesso della mia bocca in una lunga e sensuale
esplorazione. Si staccò per riprendere fiato e mi
baciò di nuovo in un assalto
dolce e famelico allo stesso tempo -Ti amo e sei perfetta- lo ribaciai
fugacemente -Anche io e va un po’ meglio, grazie-
-Se avete
finito, è il momento. Avrete
tutto il tempo che volete dopo e se tra qualche mese sentirò
di nuovo dei
piccoli passi tra queste mura, ne sarei entusiasta-
Rimasi
boccheggiante a quelle parole,
ma faceva apposta? Solas mi strinse di più a sé
ridacchiando piano -Te l’avevo
detto che è tremenda- sussurrò -E io ho capito da
chi hai imparato- risposi -Io
invece da chi hai preso tu, ma’arlath-
Si
spostò di fianco a me e mi prese
per mano, seguimmo all’esterno la dea dell’amore.
Si levò un ovazione da far
tremare l’intero castello. Mythal aspettò il
silenzio che arrivò subito dopo.
-Finalmente
posso annunciare il
concludersi della guerra che ci affliggeva da ormai troppo tempo. I
nemici sono
stati sconfitti e imprigionati, soffriranno in eterno e sarà
consentito
chiamarli solo con il nome di Dimenticati. Ognuno ritornerà
alle sue attività
regolarmente, dopo che sarà trascorso il mese di festa in
tutto il regno. Bevete,
riposatevi, divertitevi e piangiamo i nostri cari che hanno dato la
vita per
far sì che noi oggi potessimo essere qui. So che abbiamo
avuto molte perdite e
mi scuso con voi per non essere riuscita a fare di più.
Falon’din celebrerà dei
funerali per rendere onore ai caduti. Ora ho da fare un altro lieto
annuncio. Come
voi tutti sapete qui siete sotto la gestione del Primo tra i miei
Guardiani
Arcani, il Temibile Lupo- si levò un'altra devastante
acclamazione per
rendergli omaggio che mi scosse lo spirito, per poi ritornare silenzio
-Il
Temibile Lupo si fidanza ufficialmente, con una ragazza che non pensavo
esistesse da quanto mi ha fatto penare in tutti questi secoli- delle
risa risuonarono
per tutto il castello -Ora lascio la parola a loro- e fece qualche
passo
indietro. Solas prese un profondo sospiro e mi tirò avanti
insieme a lui. Il
cuore mi batteva all’impazzata e guardai la folla sottostante
-Amici miei! Non
ho nulla da aggiungere a quanto ha già detto Mythal, sono
sollevato che ora i
nostri cari siano al sicuro. Sul trovare la donna giusta per me, il mio
spirito
affine, avevo perso le speranze anche io, ma poi ho notato lei e non ho
capito
più nulla- altre risa, e Solas mi cinse con sicurezza contro
di lui. Come
faceva? Avrei potuto svenire tra poco! -Il suo nome è Yen
Lavellan e da qui in
eterno guiderà insieme a me questi territori- il mio lupo si
rivolse verso di
me e senza preavviso ricevetti un bacio. Non un semplice bacio casto
che ci si
aspetterebbe di dare davanti ad un folla del genere. Ma uno passionale
e
possessivo di quelli che solo lui mi avrebbe mai dato e che mandava in
crisi il
mio cervello messo già alla prova. Istintivamente e non in
grado di pensare gli
posai una mano sul viso tirandolo verso di me. Stavo dicendo davanti ad
un impero,
a migliaia di persone, che lui era mio e che io ero sua.
Ci staccammo senza più fiato e ci fissammo negli occhi. Un baccano tremendo si levò nell’aria e guardai completamente rossa in faccia la folla che era impazzita e incitava per un secondo bacio. Avevo il cuore che mi stava per esplodere nel petto e stringendomi a Solas nascosi il volto nella sua spalla frastornata.
Ecco il trentesimo capitolo! Non ci credo neanche io di aver scritto così tanto! E mi sono accorta che solo qualche giorno fa che è già passato un anno!
Quindi per "festeggiare" ho deciso di riscrivere in parte a modo mio un evento che nel gioco non mi è andato giù a causa della mancanza di Solas. Se volete lo trovate nelle mie storie con il titolo "Grazia Malevola". Fatemi sapere se vi piace!
Ritornando al capitolo, Yen ha scoperto altro su di sè, una sorta di asso nella manica, forse però alquanto pericoloso. Intanto vediamo anche un piccolo pezzo della vita di Solas nel suo mondo.