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Autore: GattyP    31/10/2018    4 recensioni
Niamh, figlia di Lily Anderson e Peter O'Neil, Tassorosso, stesso anno di Teddy Lupin, nel suo terzo anno ad Hogwarts, alle prese con studi, amicizie e problemi di cuore.
Sequel de "La battaglia finale".
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rita Skeeter, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Niamh O'Neill'
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Capitolo 8.

 

Una notte infernale e un inizio di giornata preoccupante

 

 

Naturalmente tutti sapevano della mia rappacificazione con Charles, anche Teddy, che subito si preoccupò.

- Sei sicura di quello che fai, Niamh? - mi chiese quella sera, nell’affollatissima sala comune di Grifondoro. Era seduto su una poltrona e aveva vicinissimo la vipera, che  mi guardava con due occhietti sottili… I due avevano  fatto pace… ma sicuramente pensava che io lo volessi… (e aveva ragione!)

- Beh, certo! - gli dissi.

- Non mi piace, Montague, lo sai…- continuò - E’ una vera Serpe, ambiguo, arrogante…

La viperaccia faceva una faccia schifita, dimostrante disapprovazione, non si capiva se per me o per Montague (penso per me)

- Non preoccuparti, siamo solo amici e facciamo insieme solo una ricerca… Ho un altro tipo di ragazzo in mente… uno veramente in gamba… ma lui non mi nota - dissi.

Se voleva capirlo, avrebbe capito. Sicuramente aveva capito Evelyne, che sembrava fulminarmi con gli occhi…

- Sta’ attenta, comunque, Niamh - continuò Teddy -  E, se hai bisogno di qualcosa, io ed Evy siamo qui, pronti ad aiutarti!

Beh, su di lui avrei messo la mano sul fuoco. La vipera  invece, mi avrebbe accoltellato “alla babbana” piuttosto che aiutarmi!

 

Andai quindi in camera per riposarmi. Mi stavano aspettando, sul letto, Seanna e Vic con un po’ di pastarelle e bevande: avevano organizzato un simpatica festicciola, per noi, per festeggiare un bellissimo voto di Victoire in Pozioni. E approfittavano per  sapere da me tutti i particolari dell’ultimo mio scontro-incontro con Charles Montague!

- E tutte queste cose dove l’avete prese? - chiesi.

- In cucina, naturalmente - rispose Seanna - Sappiamo come andarci, di nascosto. E gli elfi sono gentilissimi!

- Mi raccomando, è proibito! - dissi, da sorella assennata (io però ci andavo spessissimo, insieme a Gilly Phrix, ed effettivamente gli elfi erano adorabili… qualsiasi cosa chiedevo loro, si facevano in quattro per consegnarmela!) - e poi adesso aumenteranno la sorveglianza, appena comincerà quella cavolo di Conferenza…

- Okay, non ci andiamo più! Promesso! - dissi Seanna, con un adorabile sorriso. - Ora ci racconti cosa hai combinato oggi?

- Bene - dissi addentando uno zuccotto - Da dove devo cominciare?

 

Nei giorni successivi, in effetti, frequentai moltissimo Charles… studiando. Charles Montague  era straordinariamente serio e le  ore di studio erano ore di studio… Io avrei trovato qualche  diversivo più interessante della noiosa Storia Magica, tipo chiacchierare del più e del meno!

Tre giorni (e molto studio) dopo, alla successiva lezione di Storia della Magia, relazionammo sulla strana isoletta. In pratica c’eravamo divisi i compiti: Charles aveva fatto (quasi) tutto, io avevo scritto la ricerca, che lessi con la mia brillante e coinvolgente voce. Ottenemmo un Oltre Ogni Previsione! Volavo in Storia, quell’anno, ero troppo brava! Mai successo una cosa del genere!

- O’Neil, Montague - disse la De Foyes - Sono molto contenta di voi. E ho una proposta…

- Dica, professoressa - rispose Montague.

- Che ne  direste di scrivere e leggere un breve ricordo dei caduti nella battaglia di Hogwarts nella prima seduta della Conferenza? Sarebbe un onore, davanti a tutti gli studenti, i docenti, i rappresentanti degli Stati europei e i giornalisti accreditati…

- Ma…. - cominciai a dire. Tutte a me dovevano capitare? Va bene che ero bravissima in Storia…

- Solo poche parole. Vi do una mano anch’io… e O’Neil potrà brevemente leggerla… solo pochi minuti, dopo il discorso del vicepreside Paciock e prima di quello di Hermione Granger… Essendo uno degli “eroi di Hogwarts” preferirebbe non parlarne lei, ma lasciare spazio a qualche brillante ragazzo… o ragazza. E voi due siete veramente brillanti…

- Certo, professoressa - disse subito Montague - Ci mettiamo subito al lavoro e le  facciamo vedere il discorso il prima possibile, se lei vuole…

Cosa potevo dire io? Va  bene, avrei dovuto solo leggere il discorso preparato da Charles. Lui era un fissato per la  storia magica, mi avrebbe fatto fare una bellissima figura. Magari ne avrebbe parlato anche la Gazzetta del Profeta (!!!). Cosa sarebbe potuto accadere di negativo?

 

________________________________

 

Stranamente, conoscendomi, tutto stava andando bene: non avevo presso nessun brutto voto (o almeno troppo brutto) in nessuna materia (a parte Difesa, ma lì era colpa del prof, che mi odiava) e avevo anche preparato, nelle ultime due settimane, insieme naturalmente a Charles, un breve ricordo sui caduti della Battaglia, non troppo tecnico, né troppo commuovente, che aveva avuto l’approvazione totale della De Foyes, che ci aveva molto lodati davanti alla classe. Sì, va bene, l’aveva preparato Charles, ma anche io avevo un po’ collaborato, e poi dovevo leggerlo!

Avevo anche fatto, negli ultimi giorni, le prove di lettura davanti a Victoire (che mi aveva fatto tanti complimenti, dicendo che ero veramente brava!), a Seanna e anche a Ryann, che avevo “beccato” mentre cercava di sgaiattolare con un paio di suoi amici Serpe in cucina (ora rigorosamente top-secret, dato che era nella zona controllata dagli Auror) e, per non farmi spiattellare tutto ai nostri genitori, era stato costretto a  sentirmi ripetere il discorso più e più volte!

Il giorno prima della conferenza avevo anche ricevuto, via Occhialuto, una divertita lettera di mia madre (mio padre era già ad Hogsmeade, ma non l’avevo recentemente visto, dato che era indaffaratissimo ad organizzare, insieme ad Harry Potter e a Percy Weasley, la conferenza) che, bonariamente, mi dava consigli di non trascurare gli studi per altre attività più coinvolgenti… Cosa le avevano comunicato Seanna e Ryann?… Ecco l’inconveniente di avere due fratellini impiccioni ad Hogwarts!

E, ultimo (ma non ultimo per importanza), stava finalmente iniziando quella malaugurata Conferenza Magica, che sarebbe dovuto durare solo tre giorni, dopo di che sarei tornata di nuovo nella mia Casa lasciando per sempre l’ospitalità dei Grifoni (piuttosto gentili comunque, a dire il vero, a parte la cicciona che non voleva mai farmi entrare. Quel ritratto era pazzo!!!)

 

La notte precedente il discorso la passai in bianco, o quasi! Purtroppo la colpa della mia allucinante nottata era stata di mia sorella Seanna  e della sua amica Victoire, che, sciocche come sono (non tutti hanno l’autocontrollo che ho io, evidentemente), erano andate, insieme a qualche loro amico o amica (non ho mai capito chi aveva partecipato alla spedizione), a trovare di nuovo gli elfi in cucina, per farsi dare qualche dolcetto, malgrado glielo avessi proibito e malgrado Paciock avesse minacciato la sospensione se qualcuno si fosse aggirato nelle zone interdette!… E, come avevo immaginato, la zona era piena di auror, che sovrintendevano alla sicurezza dei delegati stranieri (appena arrivati!) ed erano scattati non so quali spaventosi allarmi… Spaventate, quelle sciocche erano scappate, ma, pensando di non riuscire  a raggiungere le scale senza essere viste, si erano  nascoste in una delle centinaia di botti accatastate vicino alla cucina, con l’intenzione di uscire più tardi, quando le acque si fossero calmate.  Una è anche il passaggio verso la nostra amata Casa di Tassorosso, ma altre sono piene di liquidi vari anti-intrusi e altre sono vuote.

Io non so cosa ci fosse stato nella botte. Fatto sta che, un paio d’ore dopo, quando le due erano uscite, hanno cominciato a vaneggiare… pretendevano di essere perdutamente innamorate di Gilderoy Smith, un Serpeverde dell’ultimo anno! Che neanche conoscevano, se non di vista, forse! E loro erano, per giunta due bambine di undici anni! Ho capito subito, quando poi me l’hanno raccontato, cosa era successo. Evidentemente qualcuno aveva versato nella nella botte una bottiglia contenente amortentia, che aveva impregnato il legno  e mandava ancora effluvi abbastanza potenti da  condizionare due ragazzine di undici anni... Gilderoy poi, messo alle strette qualche giorno dopo, mi confessò che, in effetti, aveva trafficato con quella roba qualche tempo prima, ma anche che non gli era stato consegnato il materiale richiesto (aveva fatto un richiesta ai “Tiri Vispi Weasley” di alcune bottiglie di burrobirra “all’aroma” di amortentia) perché intercettato e distrutto da Gazza… che probabilmente aveva svuotato il contenuto delle bottiglie dentro la botte vuota… almeno penso.

Comunque siano andati i fatti,  le due erano uscite completamente imbambolate e innamorate di quel ragazzone e hanno cominciato naturalmente subito a litigare perché entrambe volevano andare a trovarlo per confessargli i propri sentimenti! Per fortuna erano state intercettate da Ryann (che, secondo me, faceva anche lui parte della spedizione verso la cucina… ma non me l’ha mia confessato apertametnte!), che ha chiesto aiuto a Charles, l’unico serpeverde di cui si fidava, che a sua volta li ha portati dalla Chips, che è una sua lontana parente (una cugina di secondo grado del padre, se non ho capito male)… Con grande fatica, Charles era riuscito a rabbonirla (aveva un diavolo per capello per essere stata svegliata di notte!) e a convincerla a dar loro l’antidoto, senza dire niente a nessuno. Dato che l’antidoto, però, avrebbe fatto effetto dopo alcune ore, madama Chips, nel frattempo, prima di tornare a dormire, aveva preteso da Charles che mi chiamasse (ero la sorella maggiore di una delle sciagurate!) per vegliare su quelle due ragazzette che, sole nella stessa stanza, si sarebbero scannate per avere da sola l’amore di quel disgraziato Gilderoy. Così, mentre stavo bel bella a dormire (nella affollata camerata dei Grifoni), mi sento svegliare da una specie di ectoplasma a forma di puffin irlandese che mi sussurrava nell’orecchio (a me sembrava che urlasse): Charles  ti aspetta subito in infermeria! Presto, è un’emergenza!

Mi sono anche spaventata (mi sembrava un fantasma… che ne sapevo che poteva creare un patronus! E’ magia avanzata, per quanto ne so!), ma sono subito corsa, in camicia da notte (non quella trasparente! una più castigata!), nell’infermeria. Qui Charles mi ha spiegato tutto e abbiamo passato la notte tenendo lontane l’una dall’altra le due, che blateravano sempre di quel tipo e volevano cavarsi gli occhi… La Chips era tornata a dormire e aveva messo un incantesimo insonorizzante molto potente… Charles non aveva avuto il coraggio di lasciarmi in mezzo a quelle due pazze e era rimasto a darmi una mano… Verso le quattro le due, per fortuna, si sono addormentate e allora io e Charles, distrutti, ci siamo appoggiati in due letti diversi, vestiti (o meglio, lui vestito, io ancora in camicia da notte). E così abbiamo dormito forse un paio d’ore.

Verso le sei, poi, le due si sono risvegliate: la pozione aveva fatto effetto e quelle due sciagurate si vergognavano di quello che avevano detto e fatto. Io, da brava sorella maggiore assennata (e amica saggia), le ho fatto una bella lavata di capo perché erano sgaiattolate in cucina di nascosto malgrado la mia proibizione… Erano tutte e due mortificate e stavano per piangere… A quel punto le ho anche abbracciate e le ho dovute anche consolare… insomma, una situazione “kafkiana” (non so cosa vuol dire, ma lo dice qualche volta mia madre, quando c’è qualcosa di strano o assurdo…)

Finalmente, tutto sistemato, ho salutato Charles (che era stato effettivamente gentilissimo), ho riportate quelle due nella Casa di Grifondoro e sono tornata, finalmente, a dormire… almeno una mezz’ora, perché poco dopo è suonata la sveglia… Che nottata! E qualche ora dopo avrei dovuto tenere il discorso!!!

 

Alle sette mi sono quindi svegliata e subito mi sono preparata per la grande occasione. Era il giorno iniziale, la Sala Comune era  ripiena all’inverosimile di studenti e delegati di tutti i paesi europei, dall’Italia alla Lapponia, dalla Russia al Portogallo. C’erano inoltre auror (decine), personale del ministero, funzionari degli Stati esteri ed invitati vari. E c’erano anche gli “eroi di Hogwarts”, cioè Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Luna Lovegood e tutti gli altri che avevano combattuto tredici anni prima contro lo stregone pazzo. Io li conoscevo tutti (sono amici dei miei genitori, e tutti si fermavano a parlarmi e salutarmi… si saranno chieste perché ero così sbattuta con due occhiaie che non avevo potuto completamente mandare via?). C’erano poi, naturalmente, i miei genitori, sia mio padre (responsabile della sicurezza della  delegazione irlandese e indaffaratissimo, che tuttavia, quando mi vide, mi ha fatto un breve cenno con la mano), sia mia madre, che  aveva ricevuto un invito ed era venuta insieme a zia Eliza  (Conan era stato lasciato a zio Alan, poveretto…), che subito si sono preoccupate per la mia salute (ero un po’ sbattuta,  a dire il vero, ma non potevo dire perché).

E c’era anche una fastidiosa Rita Skeeter che si aggirava come un falco (o meglio  un avvoltoio) cercando pettegolezzi per i lettori della  Gazzetta.  Ne avevo parlato, via gufo, con i miei, dopo l’incontro ad Hogsmeade, e loro me ne avevano fatto una descrizione orripilante, proibendomi espressamente  di raccontarle qualsiasi cosa. Era una persona malvagia e subdola, dicevano, da  cui era meglio stare alla larga.

Quel giorno stesso, di prima mattina, prima ancora di entrare in Sala Grande aveva cercato di “abbordarmi” per avere informazioni su Charles. Stavo parlando con Seanna, che mi ringraziava ancora per quello che avevo fatto.

- Ciao, ti chiami Niamh, vero? Che piacere rivederti! Ti  ricordi, ci siamo visti ad Hogsmeade… E questa è una tua amichetta? - mi disse.

- No, è mia  sorella. Scusi, dobbiamo andare - dissi in tono sbrigativo.

- Certo, cara. Ma… solo qualche  minuto. Vorresti parlare un po’ con me di quel bel ragazzo con cui sei uscita? - chiese.

- No, mi dispiace - dissi,  mentre ci allontanavamo velocemente.

- Piccola ragazzina impertinente… - sentii bofonchiare da quella specie di giornalista mentre ce ne andavamo… Quant’era antipatica!

 

Dopo colazione, alle 9.30 saremmo tutti andati in riva al Lago, di fianco al monumento per i Caduti di Hogwarts, dove ci sarebbe stata la cerimonia d’apertura: discorso del vicepreside Paciock, discorsetto mio (pochi minuti), discorso di Hermione Granger. Poi finalmente sarebbe stata aperta questa famigerata conferenza: in quei tre giorni tutti avrebbero parlato dei diritti degli esseri magici e firmato il famoso trattato. Alla fine della Conferenza era previsto un magnifico banchetto con festa finale (sicuramente più interessante dei discorsi che in quei tre giorni si sarebbero fatti).

Mentre facevo colazione rileggevo il discorso, ma ero così emozionata che mi sono gettata mezza colazione sul vestito! Per fortuna con un tergeo ho pulito subito tutto! Quindi sono andata a salutare Charles, che era arrivato e si era posizionato al solito posto nel tavolo delle Serpi.

Poi ci siamo mossi, piano piano, verso l’esterno, per l’inaugurazione di questa benedetta. Il Ministero non aveva badato a spese: bandiere di tutti i Paesi d’Europa erano inframmezzati a vasi di fiori, statue, iscrizioni, immagini di tutti i paesi del mondo partecipanti. Tutti, piano piano, si misero a sedere. C’erano forse trecento persone:  le prime file erano occupate dai delegati dei vari paesi mondiali, con gli strani  vestiti provenienti da ogni parte del pianeta, e dagli “eroi di Hogwarts”. Dietro erano stati collocati gli altri invitati (compresi mamma e zia Ely) e, dietro ancora, noi studenti.

Io, a questo punto, ho cominciato a sudare freddo…Avrei dovuto parlare davanti a tutta quella gente! E se avessi dimenticato qualcosa? E se mi fossi sbagliata?

- Tranquilla, andrà tutto bene! - mi diceva Teddy, che si era avvicinato a me, per confortarmi, mentre Evelyne, al suo fianco, mi sorrideva… Era troppo felice quella mattina… Cosa stava macchinando?

Mi recai dietro il palco, pronta  a salire per il breve discorso. Finalmente il vicepreside Paciock iniziò a parlare. Io ero emozionata e stavo quasi svenendo. Non ricordo di cosa abbia parlato… ogni tanto mi giungevano delle parole… ringraziamenti… onorati… collaborazione… intero consesso magico… diritti… troll…

Poi si interruppe e tutti applaudirono. Io ero morta. Ma non potevo esserlo, perché il prof. Paciock stava dicendo che una rappresentante degli studenti avrebbe proposto una breve riflessione sul perché era stato scelto Hogwarts e ricordato i caduti della battaglia…. dovevo andare!

Salii come un automa sul palco, mentre tutti gentilmente applaudivano e il cuore mi batteva a mille.

Appoggiai la pergamena sul leggio, per poterla leggere meglio e… mi accorsi che era completamente bianca!!! No!!!! Non poteva essere!!! E cosa avrei letto, ora? Guardai in giro il pubblico: Ted aveva uno sguardo incoraggiante ma, al suo fianco, la perfida vipera aveva un ghigno malefico! Altro che Tassorosso! Era stata quella perfida maga oscura, peggiore del peggiore Serpeverde!!!!!! Mi aveva cambiato la pergamena, o fatto sparire l’inchiostro, o cancellato in qualche modo il testo!!! Cosa potevo fare?

 

 

Appuntamento a mercoledì prossimo per il nuovo capitolo! Un abbraccio  a tutti. Gatty :)

   
 
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