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Autore: JeyCholties    31/10/2018    1 recensioni
James Potter non rivolge la parola a Lily Evans da una settimana.
Sirius Black è in mezzo a due dilemmi amorosi che non lo fanno dormire la notte.
Lily Evans deve abituarsi all'indifferenza di Potter per la prima volta in sette anni.
Remus e Peter si fanno trascinare in una nuova strampalata idea di James e Sirius per mantenere alto il morale della scuola, mentre nel Mondo Magico si fanno sentire i primi attacchi da parte dei Mangiamorte.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 1: Malinconico e Peter Pan di Zenzero



Sirius Black camminava spedito lungo il ponte che portava dal castello al campo da Quidditch, non aveva né tempo né voglia di fermarsi a chiacchierare con chi lo salutava entusiasta di ritorno da Hosgmeade.
La sua veste nera svolazzava agitata dal vento di metà novembre, ancora non pioveva, ma avrebbe cominciato presto, lo si percepiva dall'umidità dell'aria.
I suoi occhi grigi vagavano circospetti, attenti a non incrociare né Kristen né Dafne lungo il suo tragitto, non sarebbe riuscito a reggere lo sguardo di nessuna delle due.
La testa gli stava scoppiando, quello che era successo ieri sera lo stava tormentando, per la prima volta Sirius si sentiva diviso in due e aveva bisogno di sfogarsi con il suo migliore amico, James Potter.
Sirius sapeva che quando James era di cattivo umore si rifugiava al campo da Quidditch per riflettere, perciò non si sorprese minimamente di trovarlo in mezzo al campo, seduto a gambe incrociate immerso nella nebbiolina e nella foschia umida a lucidare i manici di scopa della propria squadra.
« Prongs » disse Sirius salutandolo.
« Pad » rispose James, senza alzare lo sguardo dal manico di scopa.
« Se fossi venuto ieri alla festa di Lumacorno probabilmente avresti salvato l'ultimo briciolo di sanità mentale che mi era rimasta » cominciò Sirius sedendosi accanto a lui prendendo uno straccio.
« Che hai combinato stavolta? » sospirò James.
« Io questa volta proprio niente, sono rimasto tutta la sera tranquillo a bere tutto ciò che mi versava il buon vecchio Luma, non avevo molta voglia di festeggiare siccome non c'eri tu, perciò sono rimasto nel mio... Ma mi sono lasciato trascinare in una questione, e questa questione sta intralciando un'altra questione più vecchia...» disse Sirius, spolverando il baule contenente l'attrezzatura da Quidditch.
« Spiegati meglio Felpato, non ci sto capendo nulla » disse James, guardandolo torvo da dietro gli occhiali.
« Ieri sera alla festa c'erano Kristen e Dafne, tutto nella norma... ma io e Kristen eravamo piuttosto sbronzi quando abbiamo deciso di rientrare, io l'ho accompagnata ai dormitori dei Corvonero e beh... lì nel corridoio ci siamo baciati, è successo tutto all'improvviso, ma non riuscivo a smettere e nemmeno lei, poi quando ci siamo staccati lei se n'è andata senza dire nulla... » disse Sirius, piuttosto a disagio, lui e James raramente parlavano di ragazze, perché entrambi si intendevano senza bisogno di parole, bastava uno sguardo e si aiutavano a vicenda se c'era bisogno di conquistare una, cosa che capitava raramente siccome la maggior parte Sirius era impegnato ad organizzare scherzi e James aveva occhi solo per Lily.
James deglutì.
« Lei è una delle nostre più care amiche, Sirius... Ma io l'avevo notato che c'è sempre stata intesa fra voi due... »
« Sì, ma lei fino a poco tempo fa era fidanzata, quindi manco ci pensavo a lei... » lo interruppe brusco Sirius.
« Perchè quindi ora ci pensi? » lo punzecchiò James.
« Beh ultimamente ci siamo avvicinati molto... » disse Sirius, ripensando alle ultime settimane, nelle quali aveva cercato più di qualche volta lo sguardo della ragazza.
« Quindi qual è il problema? » domandò James.
« Mentre stavo tornando nel nostro dormitorio ho incontrato Dafne, in realtà sembrava che lei mi stesse aspettando, perché mi ha dato questo biglietto e se n'è andata... » Sirius estrasse dalla tasca un foglietto.
James aggrottò le sopracciglia, lasciando cadere lo straccio e prendendo il foglio.
« Ma sbaglio o le avevi scritto tu un biglietto a inizio anno? » ricordò James.
« Sì e questa a quanto pare è la risposta... Arrivata con due mesi di ritardo » borbottò Sirius.
Sul foglietto, in bella grafia, c'era scritto:

Mi piace il modo in cui mi guardi, forse ne abbiamo davvero di cose da dirci.

James inarcò un sopracciglio e sorrise.
« Cosa gli avevi scritto tu? Non ricordo... » chiese ritornando il biglietto a Sirius.
« Una roba tipo “Da come ci guardiamo ne abbiamo di cose da dirci” » disse il ragazzo passandosi una mano fra i capelli scuri.
James rise.
« Hai fatto colpo... Di nuovo... »
Dafne Sayre era una delle streghe più belle di Hogwarts, una Serpeverde dai lunghi capelli neri, attirava attenzione non solo per il bell'aspetto conferito dalla carnagione chiara e dagli occhi azzurri ghiaccio, ma anche perché aveva un carattere molto particolare per essere una Serpeverde, era molto introversa e taciturna, non girava con i soliti gruppetti antipatici di Serpeverdi che si credevano il centro dell'universo e non aveva mai fatto commenti da tipica Purosangue, nonostante questo aveva un portamento altezzoso e quasi nobile.
Sirius ricordava anche di averla vista a una vecchia festa in casa Black, in un abito lungo ed elegante, accompagnata dai suoi genitori sembrava una principessa.
Sirius ne era stato attratto dal primo sguardo, e ancora di più dopo aver osservato il suo carattere totalmente disinteressato ad atteggiamenti superiori o degradanti nei confronti di chi non era Purosangue, lei spiccava per il suo stile e la sua aura misteriosa senza aver bisogno di calpestare nessuno.
Ad Hogwarts era ambita da tutti, non c'era una persona viva o morta che non la rispettasse, quando passeggiava nei corridoi persino i quadri tacevano i loro bisbigli per osservarla.
« Stanotte non sono riuscito a chiudere occhio, perché pensavo al mio bacio con Kristen e poi a come dev'essere baciare Dafne... Merlino, morirei per quelle labbra...»
James rise di nuovo.
« Conoscendoti se porti avanti la questione con Kristen rovini una bella amicizia, che del resto si è consolidata in questi anni, voi due insieme... Non lo so... » commentò James, scuotendo la testa.
« Poi dall'altra parte c'è Dafne, cavolo... Mezza Hogwarts è sotto un treno per lei e lei non ha mai frequentato nessuno... Anche questa cosa è bella grande, in ogni caso se ti immischi in una delle due storie sei fregato... »
« E che dico a Kristen...? » chiese Sirius, insinuando di aver già fatto la sua scelta.
« La verità... Eravate ubriachi e non vuoi rovinare una bella amicizia, perché poi per te sarebbe solo sesso e lei magari ci metterebbe in mezzo sentimenti... » disse James, non nascondendo un tono triste.
Sirius lo osservò in silenzio, era dura vederlo in quelle condizioni, di solito a quell'ora starebbero già festeggiando la vittoria Grifondoro contro Serpeverde se la partita non fosse stata cancellata... Per colpa di Evans.
« Sei ancora incazzato? » chiese Sirius alzandosi. James lo imitò, sbuffando.
« Non sono mai stato così arrabbiato... Evans ha chiuso con me, non riesco neanche a guardarla in faccia » sbottò James, tirando un calcio leggero al baule.
Se n'era accorta tutta Hogwarts che qualcosa nell'aria era cambiato, i malandrini non si vedevano più circolare insieme, Remus e Peter sembravano essersi allontanati dal gruppo, Sirius non rideva più sguaiatamente in Sala Grande e cosa più importante, che aveva lasciato persino gli insegnanti perplessi, James non rivolgeva più la parola a Lily Evans.
Quest'ultima diceva che forse finalmente la “tortura” era finita, e la buttava sul ridere, ma in cuor suo il senso di colpa la tormentava.
« E con Remus? Ce l'hai ancora con lui? » domandò cauto Sirius.
« Io non ce l'ho mai avuta con Remus, in quel momento non doveva difendere Lily e né tanto meno sbraitarmi cose sul tipo che sono innamorato o stronzate del genere... Glielo sto dimostrando o no? Che non me ne frega nulla della Evans? E che il mio era solo un giochetto divertente per passare il tempo?! » la voce di James si incrinò e Sirius lesse nei suoi occhi un misto di frustrazione e tristezza.
« Dai andiamo a mettere via queste cose... Ti porto fuori a pranzo » Sirius sfoggiò un sorriso sghembo e James suo malgrado sorrise.
« Sei la mia fidanzata ideale, Black » scherzò divertito.
« Non usare il mio cognome, Cornuto... O te lo paghi da solo il pranzo... »
James rise, la prima risata vera che Sirius gli sentiva fare da una settimana.

« Andiamo ai Tre Manici di Scopa? Ho bisogno di vedere delle belle tette... e anche tu » disse Sirius, affrettando il passo verso il locale.
Le tasche di James erano piene di galeoni e caramelle, il ragazzo sorrise e annuì seguendolo dentro. Ovviamente il locale era strapieno, i ragazzi furono contenti di tutto quel caos, perché riuscirono a passare abbastanza inosservati.
Madama Rosmerta esultò lanciando un gridolino quando vide entrare Sirius e James.
« I miei cavalieri!!! Kevin prepara subito due Burrobirre... » ordinò la ragazza al suo aiutante.
« Madame, mi siete mancata » esordì Sirius con voce profonda, prendendole la mano e baciandola mentre i suoi occhi scivolavano sulla sua scollatura.
Rosmerta arrossì nel pieno dei suoi vent'anni, adorava quei due malandrini che venivano spesso ad animare il locale.
« Che fine hanno fatto Malinconico e Peter Pan di Zenzero? » domandò curiosa, usando i sopranomi che avevano inventato per prendere in giro Remus e Peter.
« Boh, dovrebbero essere qua in giro... » rispose distrattamente James.
Rosmerta affilò lo sguardo.
« Sai cosa dicono in giro, caro mio? »
« Non mi interessa, Rosy »
Ma Rosmerta lo ignorò e continuò.
« Dicono che la partita di oggi sia stata cancellata perché voi quattro furfantelli avete fatto saltare in aria l'ufficio del Custode »
« Balle » ringhiò Sirius.
« Non è saltato proprio nulla in aria... » borbottò James.
Rosmerta si ritrasse perplessa e andò a servire altri clienti.
In quel momento entrarono Remus e Peter, accompagnati da una ragazza bionda e riccia: Kristen.
Sirius sospirò bevendo un sorso dal suo calice e James si voltò verso gli amici.
Remus e Peter si avvicinarono timidamente, testando l'umore di James.
« Quelle sono Api Frizzole? » James cacciò una mano nel sacchetto di Remus, guardandolo.
« Sì, e ho anche un po' del tuo cioccolato preferito » disse Remus, con la solita voce pacata.
James sorrise. Pace fatta.
Kristen si rivolse a Sirius dicendo: « Ehi Latrato, dobbiamo parlare, ti aspetto fuori »
La ragazza uscì e Sirius sbattè la testa sul bancone prima di seguirla sospirando.
« Che è successo? » domandò curioso Remus.
« Ieri sera si sono baciati » sussurrò James.
« Cosa? » a Peter per poco non andarono di traverso le Api Frizzole.
« Già, per una sera manco io e Sirius manda all'aria tutto » sospirò James, ricordando di essersi sentito in dovere più volte di tenere Sirius e Kristen a debita distanza prima che amicizie importanti venissero rovinate.

« Ascolta, mi devo scusare per ieri sera... » cominciò a farfugliare Kristen, mentre Sirius appoggiava il boccale della Burrobirra su uno dei tavoli all'aperto.
Il ragazzo tacque, lasciandola parlare, di tanto in tanto il suo sguardo scivolava verso le labbra della ragazza, saggiando il ricordo del loro sapore.
« Io non so cosa mi sia preso, ero ubriaca... e anche tu... »

Sirius barcollò pericolosamente vicino al muro, mentre Kristen a malapena lo sosteneva ridendo come una matta.
«... E poi ti ricordi quando al terzo anno abbiamo fatto quelle ciocche rosa a Mocciosus? Pazzesco, sembrava quasi più attraente... » rise Sirius con le lacrime, accasciandosi contro il muro.
Kristen rise e cercò di trattenerlo.
« No, Sir... Non per terra, tirati su... » bofonchiò la ragazza, cercando di far leva sul suo peso.
Ma Sirius le afferrò una mano e la trascinò giù addosso a lui, Kristen finì a cavalcioni sopra di lui, a poca distanza dal suo viso.
Improvvisamente non ci fu più nulla da ridere, i loro respiri erano affannosi.
Sirius le scostò una ciocca di capelli biondi dal labbro e disse sorridendo: « Sei così dannatamente bella».

« Fra noi c'è sempre stata questa bellissima amicizia e per quanto io sia stata attratta da te in questi ultimi sei anni... Io non trovo giusto rischiare così il rapporto, sopratutto perché questo è il tuo ultimo anno, mentre a me ne resta ancora uno... » Kristen parlava velocemente, arrossendo sempre di più, sembrava seguire un discorso preparato.
Sirius ascoltò distrattamente senza dire nulla, mentre sentiva salire in lui il desiderio sempre più impellente di mordere quelle labbra carnose.

Kristen lo guardò, sbattendo le ciglia.
Sirius si inumidì le labbra e infilò una mano nei suoi capelli ricci, sfiorandole con il pollice il lobo dell'orecchio.
Kristen era paralizzata, lo guardava come un animale braccato guarda il cacciatore prima di morire.
« Sirius... » sussurrò appena, schiudendo le labbra.
« Dimmi, Kris... » disse lui trafiggendola con il suo sguardo grigio e magnetico.
La ragazza si avvicinò al suo viso, sfiorando appena le sue labbra con il naso.
Sirius annullò le distanze rimaste e con uno scatto quasi animalesco si impossessò delle labbra della ragazza.

«... Perciò vorrei solo che dimenticassimo questo bacio, perché so bene che non vuoi nessun tipo di relazione... Giusto? » domandò Kristen, facendo riscuotere Sirius dai suoi pensieri. Il ragazzo non aveva sentito nulla dell'ultima parte del discorso.
« Eh?! … Giusto giusto » bofonchiò lui sovrappensiero, mentre rifletteva che l'idea di imbarcarsi in una relazione non gli dispiaceva affatto tutto sommato, forse era davvero maturato negli ultimi tempi, infatti era da inizio anno che non frequentava nessuna in particolare.
« Quindi io e te saremo sempre solo buoni amici » sospirò triste Kristen, cercando di nascondere la delusione con un sorriso.
Sirius la guardò, lottando con l'istinto di contraddirla e cercando di ricordare il consiglio di James.
« Come vuoi » disse Sirius a denti stretti.
« No, non come voglio io Sirius... Come vuoi tu » disse Kristen tristemente risentita.
Sirius fece per ribattere, aggrottando la fronte.
Kristen si voltò per tornare dentro il locale ma Sirius le afferrò la mano, esattamente come aveva fatto la sera prima.
Kristen rabbrividì di piacere e si girò verso di lui.
Sirius cercò di formulare le parole, e in quel momento non gli passò neanche per la testa Dafne e il suo biglietto, stava seguendo il suo istinto canino.
Le loro dita si stavano sfiorando fameliche, ma in quel momento la porta dei Tre Manici di Scopa si spalancò violentemente e James uscì affannato.

« Sirius! » gridò, in mano aveva la Gazzetta del Profeta.
Sirius e Kristen si lasciarono la mano trasalendo.
« Leggi qua! » ringhiò James, sbattendo il giornale sul tavolo.
Il ragazzo si sporse per leggere il titolo, era un'edizione straordinaria della Gazzetta, la carta stampata era ancora calda.
« “Attacco dei Mangiamorte nei pressi di Hogwarts...” COSA?! » esclamarono Sirius e Kristen all'unisono.
Mentre Sirius scorreva velocemente l'articolo Kristen si portava una mano alla bocca.
« “L'attacco è avvenuto questa mattina in un paesino vicino a Hogsmeade, nei pressi di Hogwarts...” » lesse Sirius a voce bassa, interrompendosi raggelato « “Solo poche ore fa è stata rinvenuta deceduta una coppia di anziani Auror, che lavoravano per il Ministro della Magia in via non ufficiale e sotto copertura... I responsabili dell'omicidio sono un gruppo di Mangiamorte al Servizio del Signore Oscuro... Raccomandiamo soprattutto agli studenti della Scuola di Magia di tenersi lontano dalle zone periferiche e di riferire qualsiasi movimento sospetto ai responsabili in carica...” » Sirius concluse la lettura, alzando lo sguardo su James e decifrando immediatamente l'occhiata dell'amico.
Alle spalle di James comparvero trafelati anche Remus e Peter.
« Dentro sta succedendo il finimondo, a tutti gli studenti è stato imposto di tornare al castello, scortati da un paio di guardiani... » disse Remus, accennando al casino all'interno del locale.
« Noi dobbiamo fare le nostre perlustrazioni, Kristen tu vai con gli altri... » ordinò James, guardando i suoi compagni.
Kristen fece per protestare ma Sirius la zittì.
« Non ti azzardare a fare di testa tua, Kris... Devi subito andare al castello e controllare che dei tuoi compagni non manchi nessuno... » disse Sirius con fermezza.
« Ma saranno tutti in giro... Io come faccio... »
« Allora assicurati che nessun altro venga più a fare un giretto per Hogsmeade... » disse brusco, Sirius.
I Malandrini si allontanarono a passo spedito, verso la Stamberga Strillante, mentre un fiume di studenti tornava velocemente al castello.
« Dobbiamo controllare che tutti i passaggi segreti siano ben chiusi e sigillati, io vado con Peter alla Stamberga e poi a Mielandia, Sirius tu con Remus nei dintorni del castello e all'interno... » disse James, mentre Sirius annuiva.
« Tenete voi la Mappa, io ho il mantello » aggiunse James, passando loro la pergamena prima di incamminarsi verso Mielandia con Peter al seguito.

Remus e Sirius fecero finta di seguire il fiume di studenti dentro il castello, ma all'ultimo si nascosero e perlustrarono il perimetro del castello diretti verso la serra di Erbologia.
« Sei sicuro che a James sia passata? » domandò Remus, sussurrando mentre estraeva la bacchetta e osservava il prato e la foresta.
« No, è ancora arrabbiato, ma non con te... Con la Evans... Ma come biasimarlo, la rossa ha fatto cancellare una partita di Quidditch » bofonchiò Sirius mentre apriva il passaggio che portava gli elfi della cucina alla serra di Erbologia.
« Lo sai che non la penso così » sospirò Remus, mentre tracciava degli incantesimi di protezione.
« Lo so, ma non mi sembra il momento di parlarne » Sirius chiuse il discorso e invitò Remus a seguirlo all'interno delle cucine.

Nel frattempo James si era infilato sotto il Mantello dell'Invisibilità e Peter si era trasformato in topo, entrambi erano entrati a Mielandia ed erano sgattaiolati sul retro.
Controllarono che la botola fosse ben sigillata e poi tornarono a uscire, con Peter fra le mani James si diresse verso la Stamberga Strillante.
Fecero qualche perquisizione, controllando che tutti gli spifferi fossero tappati, poi si introdussero nel tunnel che portava al Platano Picchiatore, facendo attenzione a notare eventuali nuove tracce, prima di uscire dal Platano, Peter tornò umano e James mise via il mantello.
Se qualcuno li avesse visti sul prato, avrebbero fatto finta di essere usciti a fare una passeggiata ignorando l'allerta dei Mangiamorte.
Mentre camminavano verso il castello James udì uno scricchiolio provenire dalla Foresta adiacente a loro, si fermò di colpo.
Peter continuò a camminare, pareva lui non avesse sentito nulla.
James guardò circospetto la Foresta.
« Che c'è, James? Hai sentito qualcosa? » Peter si fermò a guardarlo.
James vide i suoi occhietti acquosi riempirsi di terrore.
Decise di risparmiargli un infarto.
« No, ho bisogno che tu vada subito al castello a controllare che il passaggio che porta a Mielandia sia sicuro, se noti movimenti strani nascondilo con un arazzo, io ti raggiungo subito... » ordinò James.
Peter esitò, guardandolo.
« Non vuoi andare insieme...? » squittì spaventato.
« No, voglio controllare che Hagrid sia a casa... » disse James « Tu vai!»
Peter si affrettò verso il castello.
James lanciò un'occhiata nervosa verso la foresta e decise di costeggiarla, fino alla casetta del guardiacaccia.

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Salve Potterheads,
rieccomi con un'altra storiella (sono sempre la solita, lo so).
Spero che il primo capitolo  vi abbia incuriosito, sono molto curiosa di conoscere i vostri pareri, perciò lasciatemi una recensione e aggiungete la storia alle seguite per essere informati di ogni nuovo aggiornamento!

La storia si svilupperà in modo molto interessante, sopratutto quando presenterò la bella Dafne.

Un bacio, Jey Cholties.


  
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