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Autore: Myriru    31/10/2018    4 recensioni
«Ho bisogno di te...»
«Sono qui»
Versailles no bara incontra Orpheus no mado: dalla loro unione si  mescolano gli avvenimenti della Rivoluzione Francese con la psicologia/filosofia dei personagg di Orpheus. Spero vi piaccia! ^-^
Genere: Erotico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Bernard Chatelet, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Insieme per sempre'
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Avevano portato la donna a casa di Rosalie e Bernard. Oscar, nonostante le poche forze rimaste, aveva chiesto ai soldati di continuare a combattere. L'avevano stordita con del laudano per non farle sentire il dolore della ferita durante la medicazione. André ed Alain erano rimasti con lei, preoccupati per le sue condizioni.
«Cosa ti ha detto il dottore?»
Chiese Alain con la schiena poggiata sul muro e le braccia conserte, osservava da lontano il suo migliore amico seduto vicino al letto del comandante.
«La ferita è grave e profonda, per poco il proiettile non le ha sfiorato il cuore. Se il colpo fosse stato un po' più a destra sarebbe morta sul colpo. Ma è ottimista, dovrebbe farcela»
«Non sembri convinto...»
André poggiò la mano su quella della donna e Alain sussultò.
«Ed io che pensavo di essere uno dei primi...»
«Di cosa stai parlando?»
André alzò lo sguardo verso Alain, cupo. Sapeva perfettamente a cosa stesse alludendo il suo amico, perché mentire?
«Ti abbiamo aiutato André, lei non lo sa, rilassati »
«Non intendo questo...»
Alain annuì leggermente, poggiando lo sguardo sulla donna. La febbre si era abbassata. Aveva la fronte sudata, gli occhi chiusi ed una smorfia di dolore sul volto.
«Ah... A-A...»
L'effetto del laudano era quasi terminato ed Oscar iniziò a lamentarsi per il dolore. Si agitava nel letto, sentendo un bruciore atroce sul petto. Alain prese di nuovo la pezza impregnata e la avvicinò al viso della donna.
«Fa attenzione...»
La allontanò velocemente dal suo viso e vide la donna rilassarsi un po'.
«Meglio non scherzare con queste cose, vero?»
«Già...»
Sentirono qualcuno bussare e poco dopo aprire la porta.
«Vi ho portato un po' di minestra, avrete fame...»
«Grazie Rosalie...»
La ragazza poggiò il piccolo vassoio sul tavolino poco distante e si soffermò vicino ad André, poggiando le mani sulle sue spalle.
«Vuoi un po' di minestra? Non è molto ma spero che sia di vostro gradimento»
«No grazie... Non ho molta fame Rosalie»
«Ma dovrai pur mangiare qualcosa...!»
Il volto dell'uomo era pallido e stanco. Avevano combattuto tutto il giorno e si erano riposati solo prima del ferimento di Oscar.
«Non preoccuparti, ti ringrazio, come se avessi accettato Rosalie…»
La donna  non rispose, chinò il capo e si allontanò da lui lentamente
«Mm...»
André si avvicinò a Oscar, la febbre era tornata e sembrava più alta di prima. Strizzò una pezza nell'acqua fresca e la poggiò sulla sua fronte.
«Le è salita di nuovo la febbre?»
«Già...»
André le accarezzava i capelli lentamente, con lo sguardo perso nel vuoto. Le campane della cattedrale suonarono la mezzanotte, facendo rabbrividire tutti nella stanza.
«Perché non andate a riposare? Penserò io ad Oscar»
«Non preoccuparti Rosalie, non vorrei arrecarvi altro disturbo»
«Nessun disturbo, vi ho preparato una camera, almeno potrete riposare»
«Grazie...»
I due si allontanarono dalla stanza stanchi, André prima di uscire girò il capo verso di Oscar, sperando che lei si svegliasse.
 
///@///
 
«André! Alain!»
Bernard bussò violentemente alla porta della loro camera, sperando di svegliare i due uomini.
«Bernard? Che succede?»
André aprì la porta ancora assonnato mentre Alain si stiracchiava seduto sulla poltroncina.
«Abbiamo bisogno di voi»
 
///@///
 
«Allora? Potete spiegarci cosa sta succedendo?»
Chiese Alain impaziente. Gli uomini che si erano radunati in quella locanda fuori città erano irrequieti, c’era un caos totale e tutto quel parlare e urlare avrebbe allertato qualsiasi sentinella nei paraggi.
«Alcuni di noi vogliono abbattere la Bastiglia»
Disse Bernard senza troppi giri di parole, il suo volto era serio e leggermente preoccupato.
«COSA?!»
I due granarono gli occhi stupefatti.
«MA SIETE IMPAZZITI?! È IMPOSSIBILE!»
Urlò Alain fuori di sè.
«È un carcere militare, solo la parola significa INESPUGNABILE!»
«No! Noi possiamo farcela!»
«Abbiamo le armi!»
«Non c'entrano le armi! Ci trucideranno maledizione!»
In quella camera c'era un caos totale, trovare una soluzione sembrava impossibile. André non aveva detto nulla, aveva valutato tutti i "Pro" ed i "Contro" e doveva ammettere che assalire la Bastiglia non era una cattiva idea.
«Alain!»
Era del tutto inutile, c'era troppo rumore. All'improvviso gli venne un idea. Si avvicinò alla porta ed iniziò a battere sulla superfice come se stesse cercando di forzarla per poter entrare. Tutti si voltarono verso la porta, ammutoliti.
«Finalmente avete smesso...»
Sorrise leggermente, sentendo alcune frasi poco carine sul suo conto e qualche bestemmia volò dall’altra parte della stanza.
«La Bastiglia non è inespugnabile, dovete solamente seguire le mie indicazioni»
Disse André in modo pacato, conosceva bene la Bastiglia e tutti i suoi punti deboli.
"Grazie Oscar...!"
Pensò sorridendo, pensando alla discussione che sentì tempo prima tra Oscar e il generale Jarjayes.
«Quindi? Si fa?»
«Certo, solo se prestate attenzione a quello che sto dirvi»
 
///@///
 
«Come sta?»
André entrò lentamente nella camera, cercando di fare il meno rumore possibile. Era l'alba, erano tornati qualche ora prima dalla riunione straordinaria e Rosalie non si era mossa dal capezzale di Oscar. La donna  bagnò un pezzo di stoffa nella bacinella di acqua fresca che aveva vicino e sulla fronte di Oscar.
«La febbre si è abbassata ancora un po’, dovrebbe essere fuori pericolo. Sai... Ha sussurrato il tuo nome, ti vuole vicino...»
Detto questo Rosalie si alzò, lasciando l'uomo solo con Oscar. Lei riposava indisturbata, la fasciatura era leggermente sporca di sangue e il suo respiro era regolare.
«Oh...»
Si sedette sulla sedia dove poco prima era seduta Rosalie, prendendo la mano della donna tra le sue.
«Sono qui...»
Le baciò dolcemente il palmo, sentendo la sua morbida pelle sulle labbra. Oscar si mosse leggermente, socchiudendo le labbra, per poi sospirare. Sussultò, si stava forse svegliando? Rimase in attesa per qualche secondo ma lei mosse leggermente la testa, lasciandosi sfuggire un lamento. André sorrise, accarezzandole dolcemente il capo.
«Sei forte, puoi farcela...»
«André? Dobbiamo andare»
Bernard aprì la porta accompagnato da Alain, Rosalie li osservava da dietro, pregando.
«Arrivo»
Si alzò lentamente, lasciando la mano della donna. Prima di uscire però, sussurrò un "Ti amo", voltandosi a guardarla un ultima volta prima di uscire.

///@///

«André...?»
   
 
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