Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Aisleen Moonlight    14/07/2009    2 recensioni
Chi non vorrebbe conoscere la storia di Edward Anthony Masen? Ve la presento dal punto di vista di sua madre, la dolce Elizabeth Masen..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 1 “Signora, lei è incinta” Solitamente correggo chiunque mi chiami così, io sono Elizabeth, la signora Masen da qualche mese, ma pur sempre Elizabeth, ma oggi sono troppo occupata ad assimilare la notizia che mi hanno appena dato: aspetto una bambina. So che è azzardato dire che è femmina, ma vorrei tanto che fosse così, ho sempre adorato i bambini, ma le bambine, non so hanno qualcosa di speciale: l’avrei chiamata Sophie, come mia madre. Mio marito invece vuole un maschietto, un bel erede maschio, bello e forte che manterrà il nome della famiglia; ovviamente gli avremo dato il suo nome: Edward. Esco dallo studio del mio medico e mi inoltro nelle strade di Chicago, seguita da mio marito, che è rimasto silenzioso da quando abbiamo scoperto che sono incinta: “Caro- dico avvicinandomi a lui, rimasto qualche passo indietro- c’è qualcosa che ti turba? Sei così silenzioso” Lo guardo negli occhi scuri: in questo momento spero che il frutto di quell’amore, che mi cresce dentro, nasca col mio colore di occhi: verde. “Non è nulla Elizabeth, solo…” si interrompe “Solo?” lo incito “Solo che… Beh insomma… non è un po’ presto per.. Cioè, mi hai capito” balbetta “Mi stai dicendo che non vuoi avere un bambino?” con lui uso il maschile “No, mi chiedevo se non fosse troppo presto. Ma dopotutto è inutile oramai farsi queste domande; tu aspetti già un bambino, il nostro Edward” Ecco, che vi ho detto? Continuiamo a camminare verso casa di mia madre; ho deciso che voglio darle subito la buona notizia. Ci arriviamo in una ventina di minuti; mi avvicino alla porta di mogano e busso battendo il battente di bronzo. Ci apre una donnetta di 50 anni circa, un po’ bassa, con il viso a cuore contornato da lunghi capelli ricci e scurissimi: “Lizzie!!- esclama utilizzando il mio diminutivo- Che ci fai qua? Ma non dovevi andare dal medico?” Mi sgrida, ma intanto mi fa un enorme sorriso, è contenta di vedermi “Si, sono appena uscita da li… E ti devo dire una cosa importante!! Ma.. Non si usa più far accomodare le persone prima di chiacchierare?” Effettivamente siamo ancora sull’uscio “Si, scusa. Accomodatevi” Entriamo nel salottino, le pareti chiare riflettono i raggi del sole pomeridiano inondando la stanza con una luminosità rilassante, mi accomodo sul divano in pelle chiara, accanto a mia madre, mentre Edward si siede sulla poltrona marrone, il colore più scuro di tutta la stanza: “Allora, cos’è questa cosa importante che devi dirmi?” chiede mia madre con un tono di voce di un ottava più alto rispetto al normale, indice che è curiosa di sapere che sta succedendo: “No, è che il medico mi ha fatto una sorpresa inaspettata. Dice che sto aspettando un figlio” dico tutto d’un fiato. Mamma rimane in silenzio per un po’, ha una faccia stranita, sembra che stia cercando di capire qualcosa; ma piano piano il suo viso cambia espressione, e appare un sorriso felice “Oddio Lizzie, mi stai dicendo che sarò nonna?” mi chiede con gli occhi che brillano, la sua voce smorzata dalla felicità: “No mamma. Ti sto dicendo che diventerò madre” la prendo in giro, con un sorriso che esprime tutto quello che provo. Non so come riusciamo a trattenerci; abbiamo entrambe voglia di saltare, di festeggiare questo avvenimento che sento importante per il mio futuro. Eppure non lo facciamo; tuttavia mia madre si alza e fila in cucina, probabilmente a riempirsi un bicchiere d’acqua, o anche di qualcosa di più forte, per riuscire a controllare l’emozione; quando rientra in salotto mi rivolge un sorriso enorme: “Tesoro, sono così contenta per te! Oddio, la mia bambina sta per diventare madre!!!” Che emozione vederla così; non l’avevo vista così felice da quando mio padre era morto in guerra: nemmeno al mio matrimonio era così solare. Qualche ora più tardi lasciammo casa di mia madre, con la promessa che l’indomani sarebbe passata a casa, e andammo a casa dei genitori di Edward: stesso rito, con la differenza che i miei suoceri erano molto meno espansivi di mia madre, perciò ci fu qualche sorriso in meno… Rientrammo a casa a sera inoltrata: cenammo e andammo a letto: mi sdraiai su un fianco, poggiando la mano sul ventre: “Buonanotte Sophie” sussurrai alla bambina dentro la mia pancia, e mi addormentai col sorriso sulle labbra…
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Aisleen Moonlight