Era passata qualche settimana dal giorno in cui il sommo Aiolos portò a casa nostra – la nona – l'infante Athena , e ricorreva quel giorno il suo primo mese di vita terrena.
Ricordo i Sommi di ogni rango le guardie ed i civili che venivano a renderle omaggio, erano tutti "rimbambiti" tra coccole e parole piene di dolcezza, e ogni tanto qualcuno si prendeva l'onere di cambiarle il pannolino.
Io e il Sommo Aiolia ci guardavamo come per capire se tutti loro sarebbero tornati seri, ma li capivamo, la dolcezza della divina era incommensurabile.
Passavamo il tempo a mangiare pane e crema di nocciole, mentre l'incessante viavai continuava, si fece sera – credo le cinque – e noi due, due ragazzini coetanei, seppur di ceto diverso, ci trovammo a ridere davanti al barattolo comprato il giorno precedente ormai vuoto.
Quando si fece sera il Sommo Aiolos notò noi e il barattolo << voi ragazzi, non vi pare di esagerare? >> chi chiese e noi scoppiammo simultaneamente in una fragorosa risata.
<< mi pare di udire che la Dea vive in un'ambiente sereno, ne sono felice >> sentimmo tutti e tre la voce del Sommo Shion irrompere in casa, prendendoci alla sprovvista.
Il Sagittario si ricompose poi avvicinandosi al Gran Sacerdote confermò << Si, posso confermarvelo. Athena è attorniata da tanta serenita, e dalle risate di sti due monelli della mia ancella e di mio fratello, che come potete intuire è spesso qui >> .
l'uomo sorrise, era felice di vedere colei che era tanto preziosa per l'umanità crescere in un ambiente sano.
Rimase a parlare coi Sommi per qualche minuto, poi si congedò affidando una missione al Leone, che partì dopo poco.
Tornò qualche giorno dopo, a missione compiuta, scatenando l'apprensione del fratello per le ferite riportate, per fortuna guaribili in pochi giorni.