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Autore: Shannara_810    30/04/2005    8 recensioni
La verità dietro il cuore di ghiaccio di Draco Malfoy.(Nuova versione. è iniziata la revisione di questa fic. alcuni cap saranno semplicemente ritoccati ad altri aggiunte nuove sezioni e tante altre emozioni. Via via che modoficherò i cap li indicherò accanto al loro titolo. Date uno sguardo alle modifiche e buona lettura)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Truth Behind His Frozen Hearth

Parte I: Il segreto di Draco

Capitolo 13: Nightmares and Escapes

Era notte fonda. Una notte nera come le tenebre degli inferi più profondi. Senza luna, senza le stelle, nascoste anche loro vittime di un'arcana paura. Una notte fatta d'inganni e di oscure presenze. Un vento gelido soffiava su quelle rocce scure, simile ad artigli invisibili che parevano lacerare le carni di coloro che ne rimanevano vittime. Stava per succedere...mancava poco.

Ombre oscure, incappucciate s'avvicinavano al cancello. Levitavano a mezz'aria. Bruciando anche la scarna vegetazione circostante. In mezzo a loro, una figura più grande, quasi immensa. Il Male puro...

Il pesante portone di metallo sbatte al suolo mentre altre figure infernali, fatte di stracci, uscivano a rendere omaggio al loro signore. I Dissennatori lo avevano avvertito: il maestro era tornato.

Lunghi corridoi lugubri. Scale fatte di marmo nero. Celle dove anche il più crudele degli assassini si era rannicchiato nell'angolo più buio, in un vano tentativo di rendersi invisibile. Il più piccolo suono voleva dire morte. La Luce era stata bandita da quella notte. 

Voldemort avanzò con una lentezza estenuante. Il suo lungo mantello strisciava al suolo come il sibilo di un serpente. I Mangiamorte lo seguivano in silenzio. Presto il loro padrone avrebbe dominato l'intero mondo magico. 

Quel macabro corteo continuò ad avanzare nell'oscurità. La cella più buia e sorvegliata il suo obiettivo. Nessuno aveva tentato di fermarlo, non ne avevano avuto il tempo. 

Corpi sgozzati erano riversi sul marmo nero, il sangue macchiava i lembi delle vesti di quelle creature. Con un ululato inumano i Dissennatori si erano avventati su di essi, squarciandone le carni e nutrendo i loro stomaci immondi. Inutile era resistere al potente Voldemort.

AVADA KEDAVRA!!!

Un ultimo corpo era caduto al suolo. Un sciocco che aveva avuto la pazzia di ergersi contro di lui. Un Dissennatore aveva afferrato quell'orrida figura carbonizzata, strappandone un braccio. Patetica creatura!

La porta della cella si aprì, cigolando sinistramente. Una figura avvolta in un lacero mantello teneva il capo chino di fronte ad essa. Seduto a terra, le ginocchia fra le braccia.

"Lucius, mio servitore!". La voce di Voldemort risuonò nell'aria come il latrato di un animale. Gli occhi iniettati di sangue, dalle pupille verticali come quelli di un gatto scintillarono ancora più vivi nell'oscurità. Alzò la mano bianca, scheletrica verso il suo servo. Artigli d'acciaio adornavano quelle dita bestiali. 

Lucius Malfoy s'inginocchiò ai piedi del suo signore. Prese con riverenza un lembo di quella veste macchiata di sangue e lo baciò come segno di obbedienza. Sapeva che non l'avrebbero abbandonato. 

Il viso del Mangiamorte era scarno, gli occhi nascosti da profonde occhiaie. La lurida giacca che lo ricopriva era strappata in molti punti segni delle numerose torture che aveva dovuto subire. Si sarebbe vendicato, oh sì si sarebbe vendicato. Potter avrebbe sofferto per la vergogna che gli aveva gettato addosso, avrebbe implorato di essere ucciso. Ma non era questo il suo primo obiettivo. La sua collera avrebbe abbattuto prima di ogni altra cosa quella sudicia creatura che era stata costretta a chiamare figlio.

"Dov'è il ragazzo, Lucius?". Il ragazzo veniva prima di tutto. Era la sua arma per il dominio del mondo magico. 

Occhi di ghiaccio si sollevarono verso il viso mostruoso di Colui-Che-Non-Doveva-Essere-Nominato. "Ad Hogwarts, mio signore".

"L'Amitte Animum?"

"L'incantesimo è ancora attivo, mio padrone, ma l'anima del ragazzo è libera per il momento. Temo che i suoi sentimenti possano essersi in qualche modo manifestati". 

"Quali sentimenti?". Se per la sua inettitudine, Lucius aveva rischiato di rovinare i suoi piani non avrebbe lasciato quella cella. Aveva pazientato quasi diciassette anni per preparare il suo erede.

"La mezzosangue." L'uomo biondo sputò su quella parola. "Draco si è innamorato della mezzosangue amica di Potter. Ma non credo che si sia rivelato a lei. Sa cosa succede a tutti coloro che osano provare qualcosa per lui". Non ebbe il tempo di terminare la frase che un artiglio scheletrico lo sollevò da terra, stringendogli la gola quasi a volerlo soffocare. Gli occhi del Mangiamorte si erano riempiti di terrore. Un mormorio sommesso si levò dalle altre figure nere alle spalle del Signore Oscuro.

"SILENZIO!". Quegli occhi rossi, incassati in un cranio di rettile, erano nuovamente fissi su Malfoy. "Tu credi? TU CREDI?! Sai cosa ti succederà se il Dark Warrior tornerà alla Luce, vero? Il ragazzo sta diventando sempre più forte, posso sentirlo. La sua anima si sta rafforzando, il terrore non attanaglia più il suo cuore. Lo percepisco. L'amore per la mezzosangue lo sta aiutando a controllare i suoi poteri. POTERI CHE DOVREBBERO ESSERE MIEI, SE NON FOSSE STATO PER LA TUA INETTITUDINE!!!".

"Non temere, mio signore." Sembrava che Lucius tentasse di convincere più se stesso che il proprio padrone. "Quello sciocco di Silente non sa quale incantesimo abbiamo usato per rubare l'anima del ragazzo. E non sarà di certo la sua misera forza di volontà a liberarlo dagli effetti del Bagno Rituale".   

"Prega che sia così, allora! Perché se ti sbagli, conosci già quale sarà la tua sorte! ". Il voltò di serpente di Voldemort sibilò a pochi centimetri dal viso di Malfoy. Come se fosse stato un sacco di immondizia lo sbatté contro una parete, mentre un rivolo di sangue usciva dalla bocca del Mangiamorte. "Andiamo! è giunto il momento di riavere il mio erede!".

Codaliscia si avvicinò a Lucius porgendogli un mantello nero. L'uomo lo afferrò con astio, alzandosi a fatica in piedi e seguendo il suo signore.

Gli occhi rubini di Voldemort scrutavano l'oscurità quando parvero fissare un punto preciso. Un punto dove occhi di tempesta lo guardavano atterriti.

"Presto..." Sibilò.

******

Quegli occhi inumani gli avevano fatto raggelare il sangue nelle vene. Non riusciva più a respirare. Lo aveva visto. Sapeva che Voldemort lo aveva visto ma nessun suono era sfuggito dalle sue labbra. Prima che riuscisse a capire cosa gli stesse succedendo la prigione di Azkaban svanì davanti ai suoi occhi per tramutarsi nella sua prigione personale... il Maniero Malfoy.

Buio, freddo così come lo ricordava, così come lo perseguitava nei suoi sogni. Camminava lungo i corridoi infiniti, i piedi teneri di un bimbo di sette anni sul freddo suolo di marmo nero. Mormorii, urla terrificanti si susseguivano ad ogni suo passo. Poi una risata crudele, bestiale,soffocata nuovamente da quelle grida. Una forza sconosciuta lo spingeva verso quelle voci. Doveva aiutarla, non sapeva bene chi, ma doveva aiutare quella persona.

Non sapeva bene per quanto avesse camminato, ma sembrava non arrivare mai.

Di nuovo quella risata. Di nuovo quelle grida strazianti. Gli faceva male il cuore...

Un'enorme porta nera gli sbarrava la strada. Spinse, spinse con tutta la forza di quelle sue deboli braccia di bambino e finalmente quella si aprì con un cigolio agghiacciante. Era la stanza dei suoi genitori.

L'enorme camera da letto era immersa nell'oscurità più totale. Solo qualche debole raggio argenteo filtrava dalla finestra spalancata.

Un tanfo insopportabile lo colpì in pieno. Cercò di schermarsi la bocca con la manica della sua camicia ma era inutile. Conosceva quell'odore: l'odore del sangue... l'odore della morte...

S'avvicinò lentamente al grande letto a baldacchino. Una donna sembrava stesse dormendo su di esso...

"AHHH!!"

Draco cadde in ginocchio. Non riusciva più a respirare. Sangue, tanto sangue, macchiava le pareti, le lenzuola, il pavimento. Una donna era riversa sul letto. Le vesti strappate, il corpo pieno di ematomi e graffi. Gli occhi aperti e vacui rivolti al soffitto. La bocca spalancata in un muto urlo d'orrore.

"Mamma...Mamma!". Non riusciva a parlare: annaspava, boccheggiava, ma era tutto inutile. S'alzò in piedi, inciampando sul tappeto di velluto. S'avvicinò tremante al letto, il cuore che gli batteva all'impazzata in petto.

Tutt'un tratto la fisionomia di quella donna sembrò cambiare. Non era più alta e bionda, gli occhi di cielo. Era giovane, più giovane...gli occhi dorati... era...

"No, No! Hermione! MYA!!!".

Era stata violentata, uccisa come un animale. Non voleva crederci, non poteva crederci... Lei era tutto...lei era la vita...come aveva potuto permettere che le facessero questo...

"Un bello spettacolo, non è vero?". Un voce gelida era risuonata d'improvvisa alle sue spalle. Il bambino non riusciva a muoversi. Era caduto sulle ginocchia, le braccia abbandonate lungo i fianchi, il volto ricoperto di lacrime. non aveva bisogno di voltarsi per capire a chi appartenesse.

"Te l'avevo detto che non sarebbe servito a nulla fuggire. Il tuo destino è questo: sei un assassino, ce l'hai nel sangue!". Qualcuno gli si avvicinò lentamente alle spalle. Ma non gli importava. Non con Hermione...

Il bambino scosse violentemente la testa. Non era vero. Non poteva essere vero. Era soltanto un orrendo incubo.

Ad un tratto fu afferrato per un braccio. Glielo stringeva con tanta forza quasi a volerlo spezzare. L'estraneo lo sbatté violentemente contro la parete ricoperta di sangue. La luce della luna gli illuminò i tratti del viso, contorti in un ghigno malefico.

"Tu appartieni a Voldemort!". Il Draco Oscuro gli sibilò all'orecchio. "Lei morirà per causa tua! Soffrirà e maledirà il giorno in cui ti ha incontrato. Il suo ultimo pensiero sarà l'odio che prova per te!!!"

Lo lasciò andare mentre il bambino cadeva al suolo, privo di forze, gli occhi fissi sulle sue mani. Mani rosse di sangue, del sangue della donna che amava.

L'altro rise sinistramente. Presto...sussurrava...Presto...

"HERMIONE!!!"

******

Hermione Jane Granger dormiva profondamente nel suo letto, le coperte avvolte strette strette intorno al suo corpo. Un urlo disperato la fece sussultare. Hermione... Hermione...sembrava ripetesse ancora e ancora...

"Draco!". Cosa era successo? Perché stava urlando il suo nome? Si alzò di colpo, gli occhi spalancati d'orrore. Spinse via le coperte, facendo cadere anche il povero Grattastinchi. Non si curò di essere ancora scalza.

Spalancò la porta, precipitandosi nella stanza di fronte alla sua. Con il cuore in gola girò la maniglia, la mano tremante per il terrore.

Quello che vide le tolse il respiro. Draco seduto sul suo letto mentre piangeva incontrollabilmente. Corse da lui, stavolta sembrava che il cuore le si fosse fermato davvero.

"Draco! Draco, che succede!". Mormorò. Il ragazzo non riusciva a parlare. Piangeva e tremava così forte.

Hermione lo prese tra le braccia, il suo capo sul proprio petto cullandolo dolcemente.

"Shh, va tutto bene. Va tutto bene". Era orribile vederlo in quello stato. Piangendo con tanta forza da non riuscire a respirare, tremando come una foglia, perdendo il controllo di sé.

"é tutto a posto, piccolo" Ora calmati!". Lo teneva stretto, massaggiandogli pian piano la schiena per un tempo che le parve quasi eterno. Draco sembrava non riuscire a calmarsi. Era terrificato. Per un attimo Hermione temette che il ragazzo non riuscisse più a riprendersi. La ragazza restò seduta lì, stringendo il biondo tra le braccia, quando le parve che il Serpeverde fosse riuscito a riprendere il controllo. Continuava a piangere e a tremare ma non più così disperatamente.

"Draco". Mya sussurrò, guardando la sua testa bionda sul proprio petto. "Draco, cosa è successo? è di nuovo quella voce? è di nuovo quella voce a farti così male?"

Gliene aveva parlato. Non era sicura di cosa fosse in realtà quella voce misteriosa, che lo aveva tormentato in tutti quegli anni ma era certa che c'entrasse con Lucius e il maleficio che aveva scagliato su suo figlio.

Lui non la guardò, ma la sua voce fu più leggera del più flebile dei sussurri. "Mya, è stato orribile, Mya. Lui ti ti ha ucciso... io ti ho ucciso..."

Non riuscì a finire. Gli faceva troppo male.

La Grifondoro gli fece sollevare delicatamente il capo, asciugandogli le lacrime che ancora gli solcavano il viso. "Io sono qui. Sono qui con te".

Draco, allora, parve ancora più terrorizzato. Si scostò con forza da lei, allontanandosi il più possibile. Nascose il capo sulle ginocchia, mentre lei lo guardava con il cuore a pezzi.

"Va via. Va via, Mya! Lucius...Lucius è fuggito da Azkaban e presto verrà a riprendermi. Mi metterà di nuovo contro di te!". Iniziò a raccontarle quel suo incubo orrendo, non sollevando mai lo sguardo. Era debole, era sempre stato debole. "Quando mi sono svegliato, c'era questo sul mio braccio". Le mostrò il suo avambraccio sinistro: un'impronta di mano era ancora visibile su di esso. "Devi starmi lontano. Io ti farò del male!"

Hermione non ascoltò quelle sue preghiere disperate. Lo abbracciò ancora, baciandogli il capo come una mamma.

"Tu non mi farai mai del male". Gli sussurrò. "Tu non potresti mai farmi del male. Perché sei una persona buona, sei un ragazzo meraviglioso. E anche se Lucius fosse davvero fuggito da Azkaban, io non avrei paura. Non solo, perché ho Silente e i professori e Harry e Ron. Ma perché so, sono sicura, che tu mi proteggeresti. Come io ti proteggerò per sempre". Anche il volto di Hermione si era bagnato di lacrime.

"Tu non capisci! Io sono debole: Non sono nemmeno riuscito a proteggere mia madre!".

"Andrà tutto bene. Andrà tutto bene, te lo prometto". La guardò senza sapere cosa dire. Hermione aveva così fiducia in lui... non sapeva cosa sapeva fatto per meritarsela ma di una cosa era sicuro. Avrebbe tentato con tutte le sue forze di non deluderla mai.

La ragazza l'aiutò ad alzarsi. Era ancora troppo scosso, anche solo per reggersi in piedi. Restare solo gli avrebbe fatto ancora più male.

"Su andiamo. Stasera dormi in camera con me!". La Grifondoro gli prese la mano e lo condusse in camera sua. Draco non fece nulla per opporsi. Solo con lei si sentiva protetto. Solo con lei sentiva di appartenere a questo mondo.

Entrarono silenziosamente in camera della ragazza. Grattastinchi li aspettava seduto sul letto. Quando vide il ragazzo biondo si accoccolò docilmente sulle sue gambe. Draco sorrise, il primo sorriso sincero di quell'orribile serata. Si mise sotto le coperte, mentre la ragazza gli si accoccolava a fianco. Il gatto rosso, non se lo fece ripetere due volte prima di mettersi in mezzo a loro, guardandoli con occhi vispi. Lui lo sapeva da tanto che quei due erano fatti per stare insieme. Cercava di farglielo capire, ma era pur sempre un gatto!

Lo sguardo del Serpeverde vagò nella stanza, andandosi a posare sul comodino della ragazza. C'era un oggetto che gli era molto familiare su di esso, poggiato sopra quello che sembrava un vecchio libro di favole.

"Il mio lettore!". Lo prese quasi con riverenza. Cielo, quante ne aveva passate quel lettore! Era sempre stato affascinato dalla cultura babbana ma sapeva che ad Hogwarts era inutilizzabile così aveva provato e riprovato fino a trovare un incantesimo che lo facesse funzionare. E ce erano voluti di tentativi!

"Già". Hermione arrossì. "Non te l'ho più restituito. L'ho trovato sul treno il giorno che siamo tornati a scuola!".

Il ragazzo abbozzò un sorriso, prima di mormorare "Amplifica". Dolci note presero allora danzare nell'aria.

I'm not a perfect person
There's many things I wish I didn't do
But I continue learning
I never meant to do those things to you

"Mi spiace. Ti ho disturbato, proprio quando eri riuscita a dormire serenamente". Teneva il capo chino. Quelle parole colpirono Hermione profondamente. Come lo sapeva...

"Che vuoi dire?"

"So che non riuscivi a dormire nelle notti passate. Io lo sentivo. E non era solo per Potter. C'entra Weasley, non è vero?". Lo sguardo di Draco s'era fatto d'improvviso scuro. Era terrorizzato dal pensiero che un giorno lei si fosse accorta della sua debolezza e lo avrebbe lasciato solo.

Mya gli accarezzò una mano, riscaldandola tra le sue. Era vero, non aveva dormito molto in quelle notti, ed era anche vero che c'entrava Ron ma non per il motivo per la quale credeva lui.

"Gia. Ma come fai a saperlo?"

Questa sua ammissione faceva più male di mille frustate ma il biondo si costrinse a continuare. "è come quando desidero fortemente una cosa e poi si materializza, come ho fatto con quel ragno nell'aula di Piton. Io lo avvertivo qui". Si posò la mano destra sul petto, il cuore che gli faceva male. Era costretto a battere, ma era uno sforzo continuare a vivere. "Lui ti piace ancora?".

And so I have to say before I go
That I just want you to know
I've found a reason for me
To change who I used to be
A reason to start over new
and the reason is you

Credeva che le piacesse Ron? Era per questo che si rifiutava di guardarla negli occhi? Ma lei non pensava al rosso in quella maniera, non aveva capito che il suo cuore batteva solo per i suoi occhi di tempesta?

"No, Draco, no!". Gli baciò la guancia, facendogli spalancare gli occhi per la sorpresa. Con tutto se stesso, il Serpeverde sperò che fosse vero.

"Io voglio bene a Ron. Ma non come lui vorrebbe. Sono solo arrabbiata che stia usando Lavanda per vendicarsi di me che l'ho respinto! Lei è sempre stata innamorata di lui e quello che sta facendo non è giusto. Credimi!".

Draco non riusciva a credere alle proprie orecchie. Lenticchia aveva ricevuto un due di picche? Era già da qualche giorno che lo vedeva sempre abbracciato alla Brown, soprattutto se Mya era nei paraggi ma non poteva credere che il rosso si fosse abbassato a tanto. Era un'azione ignobile persino per lui.

"C-Come l'hai respinto?" Riuscì a farfugliare mentre la ragazza prese a raccontargli ciò che era successo il giorno dell'incidente a Pozioni. Del colloquio con Silente, della sfuriata di Ron e del ceffone che gli aveva dato. Draco non poté dire di non provare un certo senso di soddisfazione a quel punto.

I'm sorry that I hurt you
It's something I must live with everyday
And all the pain I put you through
I wish that I could take it all away
And be the one who catches all your tears

"Però avete litigato per colpa mia". Sapeva che, infondo, era vero. Anche lui aveva la sua parte di colpa. Solo perché Hermione lo aveva difeso. "Io non faccio altro che complicarti la vita".

"Non dire sciocchezze!". Un fuoco nuovo era balenato negli occhi della Grifondoro. "Se Ron è un idiota non è colpa tua!". 'Mione gli aveva messo il broncio cercando di farlo reagire. L'autocommiserazione non era di certo il suo forte.

"Sì, però è vero che sono stato io a far comparire quel ragno! Ti causo solo dispiaceri! ". Un ceffone si abbatté sulla nuca del ragazzo cogliendolo di sorpresa.

"Scemo! Sei solo uno scemo, pieno di te e narcisista. Io voglio essere tua amica e nessuno, nessuno più dire il contrario! Faccio quello che mi pare". Aveva voltato il capo indispettita senza vedere il sorriso felice che rischiarava le nubi negli occhi di Draco. Lei voleva stare con lui. Gli bastava solo questo per vivere.

That’s why I need you to hear
I've found a reason for me
To change who I used to be
A reason to start over new
and the reason is You

Si gettò su di lei, prendendo a farle il solletico. Hermione rideva, cercava di divincolarsi ma, infondo, non voleva liberarsi davvero. Era bello vederlo nuovamente felice.

"Chi sarebbe l'egocentrico narcisista?". Lui la guardò con una finta espressione burbera prima di ridere con lei.

"Sta zitto, furetto!"

Il biondo prese a solleticarla ancora e ancora, fino a farla piangere dal ridere. "Arrenditi, isterica di una Grifondoro!"

"Mai, scemo di un Serpeverde!". Gli fece una linguaccia. Continuarono così per un bel pò quando dovette arrendersi. Aveva riso tanto che le mancava l'aria.

"Mi arrendo, mi arrendo. Non riesco più a respirare!"

Draco la lasciò andare immediatamente sedendosi sulle ginocchia. Un ghigno malizioso gli illuminò il viso.

"Allora, qual'è il mio premio?"

"Come il premio?". Hermione stava ancora cercando di riprendersi quando quella domanda la colse un pò alla sprovvista.

"Hai detto che ho vinto. Quindi voglio un premio!". Aveva annuito lui convinto.

"E hai qualcosa in mente, in particolare?". La ragazza lo guardava affascinata. Quant'era bello quando rideva!

Il ragazzo dagli occhi di tempesta sembrò pensarci su per un pò prima di risponderle. "Voglio un bacio. Sì voglio un bacio!"

Prima  che riuscisse a rendersi conto di cosa stesse succedendo le calde labbra di Hermione si posarono sulle sue. Quel bacio durò alcuni secondi prima che i due si scostassero per guardarsi negli occhi. Occhi dorati  incontrarono occhi d'acciaio e in quel momento sembrò che le loro anime si fossero fuse in un tutt'uno.

Si avvicinarono nuovamente ma questo bacio fu molto diverso. Draco le cinse la vita mentre la ragazza gli circondò il collo con le braccia per stringerlo ancora di più a sé.  Con estrema dolcezza il biondo le sfiorò le labbra con la lingua, chiedendole il permesso di entrare. Lei le dischiuse felice mentre le loro lingue presero a cercarsi e accarezzarsi, una felicità nuova nell'essersi finalmente trovati e donati fino alla fine. Non si erano mai sentiti così. Il mondo intorno a loro era scomparso, lasciando il posto ad un bellissimo sogno, il loro sogno.

Con una mano prese a sfiorare la guancia della ragazza, lentamente con la punta delle dita, quasi stesse toccando qualcosa di sacro e immacolato. Poi il mento ed infine le labbra. Piccoli baci sul labbro superiore, poi su quello inferiore, gli occhi stretti, il viso in fiamme. Si perse nuovamente nella dolcezza della bocca della sua Mya, come un eremita del deserto alla ricerca di un'oasi di salvezza.

Hermione sentiva che ogni nervo del suo corpo fosse sul punto di esplodere, esplodere in scintille multicolori quasi come se fossero fuochi d'artificio. Ma questo era niente rispetto a quello che Draco stava provando in quel momento. Il ragazzo udiva il cuore martellargli nelle orecchie, una fiamma prorompente aveva preso a scorrere nelle sue vene.

Continuarono a baciarsi per un tempo infinito e riluttanti si lasciarono andare, quando il bisogno di aria rese loro impossibile continuare. Lui continuava a cingerle la vita, le mani di  lei ancora intrecciate sul suo collo. Gli era così vicino da sentire il suo respiro di menta sulla pelle, il suo caldo corpo stretto al proprio. Le braccia del Serpeverde la stringevano protettiva, non si era mai sentita così al sicuro. Non avrebbe mai lasciare quel caldo rifugio.

Draco aveva paura di aprire gli occhi, ancora non convinto che tutto questo fosse reale. Era impossibile che Hermione Granger fosse qui con lui, le sue braccia intorno a lei, le proprie labbra ancora una volta sulle sue. Non c'era bisogno di parole in quel momento: era il loro momento, solo loro.

Si staccarono lentamente, lanciandosi fuggevoli sguardi imbarazzati. Il profumo della ragazza lo stava spingendo alla pazzia mentre lei rimaneva immobile, paralizzata. Sapeva che non poteva lasciarla andare, se solo il tempo si fosse fermato; sarebbe stato perfetto. Poteva trascorrere tutta la sua vita così, con Mya tra le braccia. E se questo poi si fosse rivelato un sogno, non sapeva davvero come avrebbe continuato a vivere. Semplicemente non poteva.

Hermione si portò una mano alle labbra. Era stato meraviglioso."Wow!" Fu tutto quello che lui riuscì a dire.

"Devi avere molta esperienza per baciare così". La moretta tentò di sdrammatizzare quella situazione che stava diventando incredibilmente imbarazzante per entrambi.

Lui arrossì. "é solo il mio secondo bacio". Le rispose. "Il primo lo sai quando è stato". Entrambi tornarono con la mente a quella sera di tempesta ed entrambi arrossirono ancora di più.

"Anche per me!". Mormorò la Grifondoro. Guardò il suo principe, ipnotizzata: sembrava un angelo, la pelle candida che risplendeva di luce propria. I suoi capelli erano arruffati, il viso arrossato, le labbra gonfie e rosse per i loro baci. era il più bel ragazzo che avesse mai visto, anche nei suoi sogni. Sentì il cuore sobbalzarle quando lui sollevò una mano per carezzarle il viso, le sue dita morbide contro la sua pelle accaldata. la sfiorò piano, prima di distogliere lo sguardo. Gli pareva di compiere un peccato mortale solo a guardarla.

Draco si massaggiò la nuca. Si sentiva avvampare. "Non so te ma non credo di riuscire a dormire, stanotte". Come avrebbe potuto dormire dopo un'esperienza così. Forse era morto e questo era il suo Paradiso?

"Nemmeno io". Hermione avrebbe voluto baciarlo ancora una volta, anche solo per un istante. Tutta la solitudine, tutta la tristezza che aveva provato in quegli anni si era sciolta come neve riscaldata dai caldi raggi della primavera. Era Draco il suo sole.

Il ragazzo si guardò intorno. Il cuore gli martellava ancora furiosamente ma era una sensazione strana quella che stava provando. L'amore che provava da sempre per la ragazza  sembrò d'un tratto fondersi con qualcos'altro. Un caldo languore che non gli apparteneva. Aveva l'adrenalina a mille.

Prese quel vecchio libro dal comodino. Era usurato non solo dal tempo ma dall'essere stato riletto tante e tante volte. La copertina era scollata in molti punti e le pagine era ingiallite. Tuttavia il titolo era ancora leggibile, in un corsivo dorato.

"La Bella e la Bestia. Una fiaba per bambini?". Sorrise divertito. Mai avrebbe immaginato che Hermione Granger potesse leggere delle storie per bambini. Sollevò le sopracciglia scettico, in un'espressione che tradiva le sue emozioni.

"Ehi, è una bella storia!".

"Di una principessa dolce e gentile che si innamora di un principe coraggioso e aitante?". Quella strana smorfia di scherno sembrava proprio non volerlo abbandonare, anche se non poteva dire di averla ereditata dalla famiglia Malfoy.

"No". Lei scosse la testa. Pensare alla bestia le faceva venire in mente lui, sempre. "Di una povera contadina che si innamora di un principe, reso mostruoso da un maleficio. Un principe egoista, viziato e orgoglioso!". Scandì con energia quelle parole, sottolineando tre di quelle qualità che rendevano Draco...beh, Draco.

"Un principe che aveva solo bisogno d'amore, nascosto sotto una spessa maschera di ghiaccio". Si accoccolarono nuovamente l'una tra le braccia dell'altro mentre la ragazza prese a leggere con voce chiara. Il giovane la ascoltava rapito. Quella storia sembrava essere stata scritta solo per loro due...

E perse ogni speranza...chi mai avrebbe potuto amare una bestia...

Quella semplice frase, lo colpì profondamente. Sfiorando l'orecchio di Mya, con un lieve sussurro, le porse una domanda, una domanda che avrebbe per sempre potuto cambiare le loro vite...

"E tu, Hermione Granger, potrai mai amare una bestia come me?"

******

La luce accecante che lo aveva avvolto iniziò a dissolversi lentamente. Doveva aver funzionato.

Harry James Potter cercò di aprire gli occhi ma era ancora molto confuso. Era disteso sul pavimento, un braccio teso a schermarsi il viso.

"Fatta una bella vacanza, Harry?". La voce di Albus Silente lo riportò alla realtà mentre le labbra del giovane si piegavano in un bel sorriso.

"Nemmeno immagina quanto professore!". Fu la risposta del giovane.

____________________________________________________________________________________

Note: eccoci di nuovo. Scusate il  ritardo ma non è dipeso dalla mia volontà. Il mio computer aveva preso un cavolo di virus e non riuscivo proprio a formattarlo. Spero che questo cap soddisfi l'attesa che siete stati costretti a subire. Come al solito partiamo con i chiarimenti.

La prima parte scritta in corsivo si tratta di una specie di visione. Mentre succede nella realtà, il bel biondino ne è testimone nei suoi sogni. Se ci fate caso ad un certo punto sembra che lo sguardo di Voldemort incontri quello di Draco. Non è solo un'illusione. Tu-sai-chi si accorge per davvero della presenza del Serpeverde. Quindi ecco la causa che scatena la seconda parte. L'Amitte animum ricomincia a dare i suoi effetti.

E si sono baciati un'altra volta. (Sto gongolando in un brodo di giuggiole). Mi mancavano qualche smanceria fra Harmione e Draco così ho aggiunto miele a volontà. Spero che vi sia piaciuto. Ahh, certo che se tutti i ragazzi fossero così altro che Principe Azzurro. Non usciremmo mai di casa: qualche rapimento qua e là, qualche sonno di cent'anni, giusto per un bacio che farebbe resuscitare anche i morti. Cmq, povero Draco... certo che gliene stanno capitando davvero di tutti i colori...

Qualcuno si è lamentato perché il rating non è esattamente NC-17 e vorrei scusarmi per questo. è la mia prima fic quindi ho pensato che visto gli argomenti trattati dovevo andarci cauta. Anche se sono io la prima a cercare di smorzarli un pò, alla fine.

Nel prossimo cap ci saranno una sfilza di chiarimenti, fra Silente, Remus e Harry, sulla questione Dark and Light Warriors, fra Harry e Ron, che tenterà in tutti i modi di far ingelosire Mione, fra Mione e Harry, che cercherà di scoprire fino a dove la ragazza sia arrivata con il biondino e naturalmente fra i due fratellini.

Ho pensato di aggiungere la canzone "The Reason" degli Hoobstank, la adoro. Credo che abbia riassunto molto bene il momento.

Che posso dire: aspettate "I want to be your friend" per vederne delle belle. E allora recensite...recensite...recensite...

 


 


 

 

 

 

 

 

 

 

  
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