Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: Knuckster    04/11/2018    4 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
argus6
Logo Legacy of Argus

Evento Argus (Sesta parte)

    Rouge e Levine diedero un ultimo potente colpo a Getara e, fiutando il pericolo, corsero subito in prossimità di Blaze. L’aria attorno a lei stava diventando rovente e soffocante.

    - Era il suo piano di riserva - commentò Shadow, con frustrazione - Quel maledetto! -

    - Andatevene subito! - intimò ancora Blaze, con le lacrime agli occhi - Non so per quanto ancora potrò resistere, prima di essere inghiottita dalle fiamme -

    Getara captò subito il pericolo. Tornò nella sua forma da rettile e, scivolando silenziosamente alle spalle di tutti, strisciò fino al tunnel d’emergenza che aveva usato Trick e vi sparì dentro a sua volta.

    - Non accadrà! - esclamò Silver - Ci dev’essere un modo per salvarti -

    - Non c’è, invece - proferì lei, con le mani tremanti per lo sforzo - Dovete andarvene! -

    - Di certo non me lo faccio ripetere due volte - disse Levine, correndo verso la finestra infranta e spalancando le ali.

    - Ehi, dove pensi di andare? - sbottò Rouge, sconcertata.

    - Perché dovrei rimanere? - rispose lei, sprezzante, quando già aveva spiccato il volo - Aver combattuto insieme non cambia il fatto che non intendo rischiare la pelle per la tua amica, dolcezza. Meglio lei che io! -

    E si allontanò, in tutta fretta, volando sotto alla pioggia.

    - Non è sicuro qui, dovete scappare anche voi! - intimò ancora Blaze, al limite dell’esasperazione.

    - Non intendo lasciarti morire qui da sola! - insisté Silver, determinato, nonostante il calore soffocante che li stava avvolgendo - È successo già una volta nel nostro mondo e neanche ne avevo più memoria! Sei stata tu a ricordarmelo. Mi hai ricordato tutti i bei momenti passati insieme. Come posso lasciarli andare un’altra volta? -

    - Devi - sussurrò la gatta, con la voce impastata e le lacrime copiose sulle guance - Non c’è altra soluzione! Senza di me, Seth avrà un’arma in meno e potrete sconfiggerlo -

    La moquette sotto ai suoi piedi cominciò ad annerirsi e ad accartocciarsi. La cappa di calore attorno al suo corpo era asfissiante e insopportabile, ma Silver non aveva alcuna intenzione di allontanarsi. Nonostante le fiamme che avvolgevano Blaze, si avvicinò di un passo a lei, con i polmoni annaspanti e gli occhi inumiditi dalla mancanza di ossigeno.

    - Non morirai qui da sola - ripeté - Ti sei sentita sola per tutta la vita, ma adesso non lo sei più. Hai qualcuno al tuo fianco nel momento in cui più conta. Preferisco andarmene insieme a te, se è necessario, che non averti più nella mia vita -

    Forse era la stanchezza nel cercare di trattenere il suo potere o forse l’emozione, ma Blaze rimase totalmente senza parole. Silver se ne stava lì impalato, digrignando i denti per cercare di resistere al calore delle fiamme, sempre più divampanti. Anche Shadow e Rouge erano rimasti, leggermente più indietro di Silver, ma altrettanto determinati a non lasciarla da sola.

    Per tutta la vita aveva fatto i conti con la solitudine, isolata nel suo mondo a causa del suo stesso potere e del suo rango di protettrice dei Sol Emerald. Quando per la prima volta aveva varcato la soglia del mondo di Sonic, era stata suo malgrado circondata da persone che le avevano insegnato ad aprirsi agli altri, a fidarsi e ad accettare la presenza di amici nella sua vita. Le sembrava impossibile persino allora, nel momento in cui tutto il suo mondo le stava crollando addosso, che potesse esserci qualcuno con lei. Eppure, non era sola.

    Silver, l’anima più gentile e cara che avesse, di cui neanche aveva conservato il ricordo inizialmente, a causa di un crudele scherzo del destino, sarebbe rimasto con lei fino alla fine. Come nel loro mondo di origine, il futuro che era stata cancellato dall’esistenza e che, grazie alla chiamata di Argus, era ricomparso nella sua mente, era disposta a sacrificarsi. Non aveva nulla da perdere, in fondo, tranne la possibilità di approfondire il suo legame con Silver. La possibilità di contribuire alla salvezza di Sonic e Tails, di rivedere il volto gioioso di Cream e quello di Amy. Era davvero nulla tutto questo? O forse era ciò che di più prezioso avesse al mondo?

    La risposta emerse facilmente dentro di lei. Non poteva cedere ad un fato così beffardo. Non poteva permettere che, dopo tanti anni di solitudine, il destino le togliesse gli affetti che aveva conquistato. Ed era proprio per loro che doveva combattere fino all’ultimo respiro.

    Una nuova luce, coraggiosa e determinata, brillò nei suoi occhi. Silver riuscì a coglierla all’istante. Quando ormai il fuoco e le fiamme che avviluppavano la gatta stavano per sfogarsi in una prorompente esplosione, Blaze ricorse a tutte le energie che le erano rimaste. Chiuse gli occhi e, stringendo i denti, cercò di sopprimere il suo stesso potere e di ridurre l’intensità del calore. Ogni singolo muscolo del suo corpo vibrava ed era allo stremo delle forze. Stava cercando di combattere contro le sue stesse membra, in una disperata lotta per riprenderne il controllo.

    Sapeva che poteva farcela. Sapeva che doveva farcela. Non per sé stessa, ma per Silver, Shadow, Rouge e tutti gli altri suoi amici che contavano su di lei. Perché in fondo era questa l’unica, vera ragione per rialzarsi e combattere fino alla fine: la salvezza delle persone care.

    Non sapeva quanto tempo fosse passato, né quale fosse la situazione attorno a lei, ma ad un certo punto un nuovo tipo di calore invase il suo corpo stremato. Fu attraversata immediatamente da un’ondata di puro sollievo, come se fosse stata immersa nell’acqua calda dove poteva rilassare i muscoli e abbandonarsi ad un meraviglioso riposo. Sentì di poter smettere di lottare per il controllo, anche se non sapeva bene perché. Le sue braccia calarono ciondolanti ai suoi fianchi e, quando anche l’ultima lacrima fu scivolata via, un sorriso di gioia si allargò sul suo viso.

    Quando Blaze riprese coscienza di sé, si ritrovò distesa per terra, nella zona del pavimento dove prima si trovava in piedi, rimasta completamente carbonizzata. La sua testa era tra le braccia di Silver, profondamente emozionato e con gli occhi lucidi ad esprimere tutta la sua gioia. Alle sue spalle c’era Shadow, con in mano un Chaos Emerald, e Rouge, che in quel momento stava fasciando le mani ustionate di un’affaticatissima Shantal, spuntata chissà da dove.

    - Cosa… cosa è successo? - domandò la gatta, allo stremo delle forze.

    - Non ti preoccupare, è tutto finito - le sussurrò Silver, con la voce rotta - Sei libera finalmente! -


    Come ad una miracolosa risposta a quanto di prodigioso era accaduto, la pioggia cessò di cadere proprio in quell’istante. Mentre, però, Blaze cedeva ad un pianto di gioia all’idea di essere di nuovo padrona di sé stessa, tra le braccia di Silver, dabbasso la lotta tra i membri della Resistenza e la fiumana di Gizoidi che aveva occupato Monopole imperversava ancora.

    Omega aveva assunto il comando delle truppe, provate e sfiancate dall’avanzata infaticabile di quei soldati di metallo. Per quanto i volontari che si erano uniti alla Resistenza si fossero dimostrati coraggiosi, nulla potevano contro delle macchine che non avevano bisogno di un solo secondo di riposo, né di versare una sola goccia di sudore. Alcuni di loro, feriti e distrutti dalla fatica, avevano gettato le Wispon ed erano crollati sull’asfalto bagnato, assistiti dai loro compagni ancora in piedi e portati al sicuro. Quasi tutti gli Egg Robo che avevano assistito la Resistenza erano stati brutalmente smembrati e ridotti in cumuli di ferraglia.

    Solo Omega, insieme ad un ridottissimo gruppo di coloro che ancora non avevano ceduto, rimaneva in piedi a dare fondo alle sue munizioni e a spazzare via Gizoidi dalla sua strada con gli enormi argani che erano le sue braccia. Nel frattempo, Eggman ed Eggman Nega continuavano ad incitare i loro robot, Metal Knuckles e Super Metal Sonic, che si stavano dando battaglia fino all’ultimo colpo l’uno contro l’altro.

    Fu proprio quando la situazione si faceva più critica che un nuovo sviluppo irruppe sulla scena. Quattro Gizoidi avevano circondato le ultime due reclute rimaste in piedi quando una forza misteriosa li paralizzò all’istante. Una scia di ghiaccio serpeggiò sul manto stradale e, nel giro di una frazione di secondo, li congelò in un colpo solo.

    - Scusate il ritardo! Da qui ci pensiamo noi! -

    A parlare era stata una tigre bianca in abiti orientali, accompagnata da un trio di individui che non aveva minimamente l’aria di accompagnarla abitualmente: un’anatra dal piumaggio verde, che faceva roteare una bomba rotonda nera sul dito come una palla da pallacanestro, un alto orso bianco dall’aria cupa e una donnola dal cipiglio crudele, con un cappello da cowboy e una zanna appuntita che gli spuntava dalla bocca.

    - Siamo al nostro battesimo di fuoco, Hooligans! - proferì Nack the Weasel, gettando un pugno all’aria - Ricicliamo queste lattine! -

    - Wiiii! Ho sempre sognato di essere un apriscatole! - esultò Bean, mentre Bark, alle sue spalle, lo sollevava di peso e correva incontro ai Gizoidi con lui in braccio.

    A sua volta, Rey si tuffò nella mischia e riversò tutta la sua forza e i suoi poteri di ghiaccio in un assalto feroce contro tutti i Gizoidi rimasti ancora in piedi.

    - Serve una mano, Omega? - disse la tigre, mentre congelava un braccio di un robot che stava attaccando E-123, per poi staccarlo di netto e utilizzarlo a mo’ di mazza per scaraventarlo via.

    - Questa unità non necessità di alcuna assistenza - commentò, meccanicamente - Tuttavia, ulteriori analisi indicano che il ritorno del felino criomante è un risvolto positivo -

    - Anch’io sono contenta di rivederti - replicò lei, con una risatina.


    Quando Shadow, Rouge, Silver, Blaze e Shantal raggiunsero in fretta e furia il pianoterra e poi uscirono dal palazzo, lo spettacolo che si ritrovarono ad assistere fu assolutamente inaspettato per loro. Una montagna di parti di Gizoidi sparpagliate al suolo, le reclute a festeggiare la loro schiacciante vittoria e Omega a stringere la mano artigliata ad una loro vecchia conoscenza.

    - Alla fine sei riuscita a gettarti nella mischia! - commentò Rouge, sorridente, correndo a sua volta a stringere la mano a Rey.

    - Non potevo mancare, non dopo tutto quello che sta succedendo nel mondo adesso - disse lei - Quando Sonic the Hedgehog mi ha rintracciato per consegnarmi la ricetrasmittente satellitare, sapevo che era importante fare la mia parte -

    - Ero sicuro che non ti saresti schierata dalla parte di Seth - intervenne Shadow, con uno dei suoi rari sorrisi compiaciuti - Avrebbe fatto carte false per mettere le mani su una con i poteri come i tuoi -

    - Ero pronta a combattere sin da quando è arrivato quel messaggio mentale. Però pensavo anche che sarebbe stato utile raccogliere a mia volta qualche testa in più. E così ho trovato loro -

    Rey indicò i tre Hooligan, che in quel momento stavano giocando a palleggiare con la testa di uno dei Gizoidi. Due di loro, Bean e Bark, erano noti a Shadow e agli altri solo tramite qualche racconto sporadico di Sonic, Tails e Knuckles, che già li avevano incontrati in passato. Nack, tuttavia, era ben noto sia a Blaze che a Silver. Le circostanze in cui si erano imbattuti in lui in passato erano tutt’altro che amichevoli, ma al momento erano entrambi troppo felici della loro vittoria per dimostrarsi ostili.

    - E così adesso sei passato dalla parte giusta? - domandò Blaze, avvicinandosi al mercenario, ancora sorretta da Silver perché troppo affaticata.

    - La parte giusta è sempre stata la mia - rispose, ghignando, Nack - Però non fa mai male fare l’eroe di tanto in tanto. Potrebbe essere una buona carta da giocare se si vuole far perdonare alcuni… peccatucci illegali! -

    La conversazione, però, fu interrotta da un forte rombo. Tutti i presenti si voltarono verso l’origine del forte rumore, solo per scoprire che era generato dalla lotta, ancora in corso, tra Metal Knuckles e Super Metal Sonic. I due Eggman, così presi dalla foga del loro confronto, erano totalmente ignari del fatto che la battaglia si era conclusa. I loro due robot, in quanto infaticabili macchine da combattimento, continuavano a suonarsele di santa ragione, senza che nessuno dei due riuscisse a prevalere in modo definitivo sull’altro.

    - Credo che tocchi a noi dare un taglio a questa storia - propose Rey, ansiosa di mettere la parola fine a quel conflitto.

    - Penso che l’onore tocchi ad uno soltanto, tesoro - le rispose Rouge, con un sorrisetto.

    Ancora prima di venire direttamente interpellato, Omega aveva attivato i retrorazzi ed era schizzato in avanti, al suono di quello che ormai era il suo motto personale: - Tutti i robot di Eggman devono essere eliminati -

    Fiondandosi nella mischia come un proiettile, Omega afferrò con le mani artigliate i due robot e fece cozzare le loro teste metalliche l’una contro l’altra. Quindi li gettò sull’asfalto bagnato, in modo che fossero alla sua mercé. Caricò alla massima potenza i cannoni che erano spuntati dai suoi avambracci e rilasciò un raggio laser ad alta intensità che riuscì a friggere i loro circuiti all’istante.

    Eggman Nega si lasciò andare ad un grido esasperato, mentre Eggman sbuffava tra sé e sé.

    - Potevi pure risparmiare Metal Knuckles già che c’eri - commentò, mentre azionava un comando sulla sua console.

    Dalla parte anteriore dell’Egg Walker fuoriuscì un raggio magnetico che attrasse i corpi ormai privi di vita dei due robot, facendoli fluttuare vicino ad Eggman.

    - Giù le zampe! - sbottò Nega, fuori di sé - Super Metal Sonic è mio! -

    - Dimentichi che lui è una mia creazione! - ribatté Eggman - E mi assicurerò di rimuovere tutte le tue modifiche da quattro soldi per ripristinare la sua bellezza originale - quindi si rivolse all’immobile Metal Sonic - Non preoccuparti. Ora sei di nuovo dal paparino! -

    Nega si guardò intorno. I suoi Gizoidi erano stati distrutti. Blaze era stata liberata. Trick e Getara sembravano essersi dissolti nel nulla ed era rimasto completamente da solo contro un gruppo nutrito di nemici. In preda ad un attacco isterico d’ira, si afferrò i baffi bianchi e li tirò forte verso il basso.

    - Ero così vicino alla vittoria! Così vicino! - sbraitò con tutto il fiato che aveva in gola.

    Proprio quando aveva messo mano ai comandi del suo veicolo per scappare con la coda tra le gambe, qualcosa piombò in picchiata dal cielo alle sue spalle e lo scalzò dalla poltrona, facendolo cadere dolorosamente di faccia a terra. Levine gli atterrò accanto, fiera del suo operato, piantandogli un tacco sulla schiena per evitare che potesse darsi alla fuga.

    - Non si dica che non conosco il tempismo giusto - commentò, vanitosamente, con Eggman che applaudiva gongolante.

    Silver, a questo punto, si avvicinò a Nega e lo ammanettò, non senza una grande soddisfazione per aver finalmente completato il suo incarico.

    - Damian Robotnik, ti dichiaro in arresto a nome dell’Intragenzia per ripetute infrazioni del codice di sicurezza temporale - proferì, quasi in tono solenne, mentre lo sollevava di peso.

    Nega non oppose resistenza, ben consapevole di non avere più speranze, ma questo non gli impedì di rivolgersi a Silver in tono di puro odio e disprezzo.

    - Stupido idiota! - esclamò, velenosamente - Te l’ho già detto o sei davvero così tonto da non arrivarci? Tutto quello che è successo in questo tempo ha di sicuro modificato la storia in maniera irreversibile. Puoi blaterare quanto vuoi della tua preziosa Intragenzia, ma potrebbe non esserci più al tuo ritorno. Potrebbe non esistere più neanche il nostro stesso futuro, lo vuoi capire? -

    L’aria determinata di Silver non si piegò. Sostenne lo sguardo collerico di Nega con altrettanta forza prima di rispondere.

    - Qualunque sia il destino del nostro tempo, non importa fintantoché tu avrai pagato per i tuoi crimini. E, credimi, mi assicurerò che tu non possa più fare del male a nessuno -

    - Staremo a vedere, puntaspilli! Sentirete ancora parlare di me, te lo posso garantire! -

    - Ma fino a quel momento - intervenne Eggman, gongolando - Esisterà un solo ed unico dottor Eggman! -


    Al termine della feroce battaglia, la popolazione di Monopole si era riversata sulle strade per festeggiare la liberazione della città insieme agli eroi che l’avevano resa possibile. Tutti coloro che avevano lottato, fino allo stremo delle forze, furono portati in gloria sulle spalle della folla, ad eccezione ovviamente del colossale Omega, che, in compenso, fu ricoperto su quasi tutta la superficie di corone di fiori dai civili emozionati. Rey cercava di tenersi timidamente in disparte, ma fu letteralmente acchiappata dalla folla festante e costretta a partecipare. Bean era quello che più si trovava a suo agio in quell’ambiente, anche se la sua esuberanza si era espressa nel lanciare bombe a destra e a manca, tanto che Bark e Nack furono costretti a bloccargli le braccia dietro la schiena e a sigillargli il becco.

    Silver e Blaze furono accolti con particolare entusiasmo dalla folla. Entrambi profondamente imbarazzati, partecipavano compostamente ai festeggiamenti, tenendosi per mano e sorridendo di gioia tra sé. Eggman, con Levine seduta sul bordo dell’Egg Walker, era rimasto in disparte, accanto a Shadow e Rouge.

    - Tutto è bene quel che finisce bene, non è vero? - commentò il dottore, con le mani dietro la nuca in una posa rilassata - Anche se la mia idea di lieto fine è leggermente diversa da questa -

    - Cerca di risparmiarcela allora - ribatté Rouge - Non voglio più sentir parlare di problemi almeno per un mese -

    - Caschi male allora, bambolina - disse Levine, intenta a limarsi le unghie - Siamo solo a metà dell’opera e per ogni Purificatore che viene meno, la rabbia di Seth non farà che crescere -

    Shadow, a quel punto, si rivolse a Shantal, rimasta per tutto il tempo in disparte ad osservare con educata partecipazione i festeggiamenti.

    - Ti senti bene? -

    L’echidna aveva un’aria quasi trasognata, tanto che si limitò a fare cenno di sì con la testa. Eppure, Shadow si rese conto che, di nascosto, si stava premendo una mano sul fianco destro. La sua espressione apparentemente serena, osservandola bene, sembrava posticcia, quasi come a voler nascondere qualcosa.

    - Ti riporto al Quartier Generale - disse ancora Shadow, prendendole bruscamente una mano - Hai bisogno di riposare -

    Shantal non protestò né tentò di opporsi.

    - Lascio il resto nelle tue mani - concluse Shadow, rivolgendosi a Rouge, la quale, con aria rassegnata, annuì con il capo.

    Quindi, imbrigliò l’energia del suo Chaos Emerald e sparì in un lampo di luce insieme a Shantal.

    Quando Rey riuscì a districarsi dalla folla, svicolò letteralmente dalla presa di altre mani festose e raggiunse Rouge. Entrambe rimasero per qualche minuto in silenzio, a guardare sorridendo come la popolazione di Monopole sollevava Silver e Blaze di peso e li lanciava festosamente in aria al suono di un coro di “hip-hip-urrà”.

    - Ad un certo punto ho davvero temuto che non ce la facessimo - confidò la ragazza pipistrello, quasi in un soffio - Adesso non ci resta altro da fare che liberare Tails e Sonic. Più facile a dirsi che a farsi -

    - La strada è ancora lunga, è vero - replicò Rey, fattasi seria di colpo - Ma posso garantirti che, per quanto il nemico possa sembrare imbattibile, nel mondo ci sono un sacco di persone pronte a battersi per la giusta causa. E si tratta di una causa abbastanza importante da aver riunito dalla stessa parte soggetti come il dottor Eggman o quei mercenari da due soldi che sono riuscita a trovare -

    - La nostra forza è nel numero, effettivamente - continuò Rouge, un po’ più rincuorata.

    - Tutti sono pronti a fare la loro parte. E saremo tutti in campo al momento giusto per salvare Sonic e Tails -

    Rouge sospirò, abbandonando per un attimo la sua consueta aria frivola per lasciare spazio ad un’aria seria e matura che di rado decideva di mostrare.

    - Hanno fatto entrambi moltissimo per il pianeta e per tutti noi, volta dopo volta - disse, guardando il cielo con aria preoccupata - Il minimo che noi tutti possiamo fare per ripagarli è cercare di liberarli dalla loro prigionia -


    Shadow e Shantal ricomparvero a chilometri e chilometri di distanza, ma non dove l’echidna aveva pensato. Non erano all’interno del Quartier Generale della Resistenza, ma piuttosto all’esterno, sul retro del capannone.

    - Come mai siamo qui? - domandò lei, quasi in un filo di voce.

    - Perché voglio che tu mi dica la verità - fu la secca risposta di Shadow, in tono quasi minaccioso - Ogni volta che ricorriamo al tuo aiuto per liberare i Purificatori, diventi sempre più debole e voglio sapere perché -

    - È molto semplice in realtà, Shadow - disse lei, sorridendogli - Come per tutto quanto, c’è un prezzo da pagare anche per quello che sto facendo, ma sono felice di poterlo fare. Non so come ci riesco e non so neanche il perché, ma so che posso farlo e voglio andare fino in fondo -

    - Di che prezzo stai parlando? -

    Shantal distolse lo sguardo. Poi fece un profondo respiro e rivelò a Shadow il suo segreto.

    - Il prezzo più grande di tutti. La mia vita. Sto morendo, Shadow -

Due Purificatori sono stati liberati, ma Sonic e Tails rimangono ancora nelle grinfie di Seth, il quale farà tutto il possibile per impedire alla Resistenza di mandare a monte il suo piano. Lo scontro finale si avvicina sempre di più... riuscirà Shantal a terminare la sua missione prima della fine dei suoi giorni?

Solo 3 capitoli alla conclusione!

Legacy of Argus: Purificazione (Prima parte)

Data di pubblicazione: 25 Novembre 2018

    Quella notte, senza dire niente a nessuno, Shadow the Hedgehog sarebbe tornato nell’ufficio di Monopole che, legalmente e praticamente, apparteneva Jacob Garrett. Non sapeva neanche lui il perché. Di certo non si aspettava di ritrovarlo lì. Forse, a quell’ora, era tornato strisciando ai piedi di Seth. O, più probabilmente, se era arrivato a capire qualcosa di lui, si trovava a migliaia di chilometri di distanza dallo sciacallo, da Shadow stesso e da tutto quello che stava mandando in subbuglio l’ordine mondiale.

    Non era in grado di prevedere le sue mosse, non quando neanche Trick stesso aveva idea di quello che avrebbe fatto o pensato da lì a qualche secondo. Bastava questo per renderlo uno degli avversari più pericolosi che avesse mai affrontato? Dove si trovava in quel momento? E cosa aveva spinto Shadow a ritornare in quell’ufficio, ormai totalmente abbandonato, come a voler ripercorrere i passi della loro battaglia?

    Mentre tutte queste domande gli turbinavano in testa, il riccio nero si ritrovò a guardare un oggetto poggiato sul pavimento che, quel pomeriggio, era sicuro non ci fosse. Si trattava di una piccola scatola quadrata, vivacemente colorata. Aveva una manovella ad un lato e Shadow la riconobbe subito come uno di quei giocattoli dai quali spuntava un pupazzo a molla o qualche altra sorpresa.

    Nel caso in questione, nessuna sorpresa poteva essere buona. Nonostante ogni logica razionale gli suggerisse di buttare via quel giocattolo, Shadow si ritrovò a raccoglierlo. Con estrema cautela ruotò la manovella e qualche nota allegra risuonò nel silenzio tombale dell’ufficio. Ad un certo punto, il coperchio della scatola si aprì e un cartoncino profumato di vaniglia schizzò fuori, proiettato da una molla.

    Shadow lo prese subito. In un angolo c’era l’impronta rossa di un paio di labbra e accanto, con una calligrafia sinuosa in inchiostro arancione, era riportata una specie di poesia:

    “Le echidne sono rosse,

    i ricci sono blu

    ci rivedremo ancora, Carbonella?

    Lo spero, mi manchi sempre più!”

    Shadow strappò il cartoncino in un impeto di rabbia, poi si avvicinò a lenti passi verso la finestra infranta e guardò su verso il cielo, avvolto in un’inestricabile rete di pensieri noti solo a lui.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: Knuckster