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Autore: The_Storyteller    10/11/2018    0 recensioni
Sono passati dieci anni dagli eventi di DA:I - Intruso. Saoirse e Cullen hanno costruito una famiglia, ma il passato sembra destinato a tornare...
Genere: Fantasy, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cassandra Pentaghast, Cullen, Inquisitore, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un pappagallo sbatté le ali gracchiando e, dopo un breve volo, si posò su uno degli innumerevoli alberi delle Tombe di Smeraldo. Un bambino sui cinque anni si spostò un ciuffo biondo dagli occhi ambrati e osservò una pianta di benedizione arborea posta poco più in alto di lui. Prese la rincorsa e la colse al volo, poi ritornò soddisfatto verso Villa Maurel.
– Zia Cass! Ho preso la pianta che ti serviva!- disse trotterellando verso Cassandra. La donna sorrise e gli arruffò i capelli con tenerezza.
– Bravo il mio ometto! Adesso è meglio se vai dalla tua mamma, altrimenti mi accuserà di volerti arruolare nei Cercatori- gli disse, poi si diresse verso i suoi uomini.
Da quando aveva rifondato l’ordine dei Cercatori della Verità Cassandra aveva avuto bisogno di alcune basi stabili: visto che nessuno ne reclamava la proprietà, Villa Maurel era stata donata dall’imperatrice Celene all’Inquisizione ed era stata scelta come avamposto nelle Tombe di Smeraldo.
E da un paio di giorni Cassandra era stata raggiunta dalla sua cara amica Saoirse e dalla sua famiglia: i suoi bambini erano cresciuti molto dall’ultima volta che li aveva visti, e il piccolo Rowan somigliava sempre di più al padre. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, Cassandra adorava giocare con lui con le armi di legno e scherzava con Cullen dicendo che il piccolo aveva una predisposizione per la spada.
 
La Cercatrice si diresse verso il cortile della villa, dove Saoirse stava insegnando a Luna la magia basata sul fulmine. La bambina aveva il volto concentrato e teneva fra le mani una saetta violacea, ma a un certo punto partirono alcune scintille che si infransero sul pavimento.
– Accidenti, c’ero quasi!- si rimproverò Luna.
La madre le passò una mano fra i capelli: – Sei migliorata dall’ultima volta, devi solo concentrarti un po’ di più. Vedi, se il fuoco o il ghiaccio sono più stabili, il fulmine ha bisogno di trovare subito un bersaglio. Devi essere decisa e rapida nelle scelte- le spiegò Saoirse. Luna rimase pensierosa, mentre sua madre vide Rowan venire verso di lei e gli diede un abbraccio. Vennero raggiunti anche da Cullen, che era andato in perlustrazione con Fairbanks e i suoi uomini per via di alcuni orsi. Il comandante venne accolto calorosamente dai suoi figli, che gli raccontarono come avevano passato la giornata in varie attività.
Più tardi, mentre i due bambini giocavano fra loro, gli adulti discutevano cosa fare l’indomani.
– Ci sono ancora troppi orsi a est. La gente non si sente sicura a passare di là- disse Fairbanks.
– Ma anche a nord ci sono stati avvistamenti. E siamo ancora troppo pochi per coprire un’area così vasta.- replicò Cullen.
Studiarono a lungo la mappa, poi a Cassandra venne un’idea: - Qui vicino al fiume c’è un vecchio accampamento dell’Inquisizione. Potremmo usarlo come base, al mattino faremo la zona orientale e poi ci concentreremo su quella settentrionale. Possiamo cavarcela nel giro di una giornata- propose lei.
Saoirse era rimasta in silenzio e rifletteva fra sé e sé: - I bambini vorranno venire di sicuro…- disse rivolgendosi agli altri. Il silenzio calò nella stanza: non potevano assolutamente portarli con loro a cacciare gli orsi, tuttavia i bambini non avevano mai lasciato Villa Maurel e avevano il diritto di visitare le Tombe di Smeraldo prima di tornare a Skyhold. Rifletterono a lungo, poi decisero che i bambini sarebbero rimasti all’accampamento insieme ad alcuni Cercatori, e forse ci sarebbe stato il tempo di visitare la zona in sicurezza.
 
Il mattino seguente la squadra di cacciatori stava ultimando i preparativi per dirigersi verso sud est. Saoirse stava dando le ultime istruzioni ai suoi figli, in particolare alla maggiore: - Mi raccomando Luna, esercitati un po’ con la magia dei fulmini. Ricordati di controllare Rowan e non allontanatevi dall’accampamento.-
Luna le promise che avrebbe badato al fratello, poi la donna abbracciò i figli e raggiunse Cullen insieme a Fairbanks, infine partirono a caccia di orsi.
Erano passate alcune ore e Luna stava cercando di lanciare alcune saette. Aveva scelto una roccia come bersaglio ed era totalmente concentrata: unì le dita e, dopo un leggero formicolio, dai suoi polpastrelli scaturirono alcune saette violacee. Le trattenne per alcuni secondi tra le mani, ma perse il controllo e i piccoli fulmini partirono verso l’alto, cogliendo di sorpresa la bambina. Luna ringhiò per la frustrazione e non si accorse che Rowan l’aveva raggiunta.
– Luna, andiamo a giocare?- le chiese.
– Adesso no Rowan. Devo esercitarmi con i fulmini.- rispose lei.
– Ma lo stai facendo da un sacco di tempo!- protestò il bambino. Luna gli disse che magari avrebbero giocato più tardi, quindi ritornò ai suoi esercizi.
I cercatori dell’accampamento si erano allontanati di poco, e Luna decise di fare una pausa.
-Dai Rowan, possiamo giocare adesso.- disse. Non ottenne nessuna risposta.
– Rowan?- chiamò lei, guardandosi in giro. L’accampamento era totalmente deserto e suo fratello non era da nessuna parte. Luna guardò dove erano andati i Cercatori, ma anche loro si erano allontanati. Cominciò ad agitarsi, chiedendosi dove poteva essere andato suo fratello e cosa avrebbe dovuto fare. Fece il giro dell’accampamento e scelse di andare oltre il fiume per cercare Rowan: attraversò un piccolo ponte e corse verso un gruppo di alberi imponenti. Chiamò un paio di volte il fratello, poi si diresse verso una parete rocciosa, superò alcuni cespugli e trovò Rowan accovacciato con la faccia verso la roccia.
– Rowan! Cosa ci fai qui? Mamma ha detto di non allontanarsi!- lo rimproverò Luna.
Il bambino si girò verso di lei con uno sguardo emozionato: - Guarda Luna! È una mini grotta! Ci sono anche i cartellini!- disse indicando alcuni sassi davanti a lui.
La sorella lo prese per un braccio: - Adesso torniamo all’accampamento e non ci muoviamo finché non tornano mamma e papà!- gli disse arrabbiata.
Rowan protestò: - Ma quella grotta PARLA!  Guarda!- e tirò un ramo sopra i sassi.
Passarono alcuni secondi, poi si udì una vocetta stridula: - Porta fede. Porta speranza. Porta un sogno di vita.- 
I due bambini rimasero in silenzio, a metà tra il perplesso e il sorpreso. – Forse è meglio se ne parliamo con mamma…- disse Luna, poi prese per mano il fratello e si diressero verso il fiume.
 
Luna e Rowan rimasero pietrificati: un enorme orso stava camminando dall’altra parte del corso d’acqua e li guardava con aria minacciosa. Luna sentiva che Rowan stava tremando dalla paura e cercò silenziosamente di calmarlo: le era stato detto che non ci si doveva agitare con gli animali selvatici, e la stessa Storvacker di Roccia Ursina le aveva insegnato di non guardarli direttamente negli occhi.
Luna cercò di indietreggiare lentamente, ma l’orso lanciò un lungo ruggito e corse verso di loro. I due bambini iniziarono a correre e si diressero verso il bosco a nord. Erano in preda al terrore e Luna continuava a girarsi per controllare la distanza dall’orso, ma all’improvviso Rowan inciampò e cadde bruscamente. Luna controllò se si fosse fatto male, mentre lui piangeva dal dolore: aveva preso una storta al piede e la caviglia stava cominciando a gonfiarsi.
L’orso si stava avvicinando sempre di più; Luna agì d’istinto e lanciò un raggio di ghiaccio verso gli occhi dell’animale, che si scrollò la testa nel tentativo di recuperare la vista. La bambina prese in braccio il fratellino e vide un albero con uno spazio tra le radici sottoterra. Portò Rowan verso l’albero e lo nascose in quel rifugio improvvisato; il bambino era terrorizzato e supplicava la sorella di non lasciarlo da solo: - Ho paura, Luna! Voglio la mamma…- piangeva disperato.
Luna cercò di rassicurarlo: - Andrà tutto bene, Rowan. Dovrebbero tornare tra poco. Tu resta qui e non ti muovere, per nessun motivo- gli disse asciugandogli le lacrime.
– Tornerò a prenderti, te lo prometto- aggiunse la bambina. Luna si allontanò dall’albero mentre l’orso si stava togliendo gli ultimi cristalli di ghiaccio dagli occhi e la guardò con ferocia, e con grande coraggio Luna lo attirò verso di sé per allontanarlo da Rowan. L’orso caricò, e la bambina corse più velocemente che poteva verso nord.
 
“Corri Luna, corri più veloce che puoi!” si ripeteva la bambina. L’orso si stava avvicinando sempre di più e lei non sapeva da che parte andare.
“Vai a destra.”
Una voce risuonò improvvisa nella sua testa.
“Vai a destra” ripeté quella voce. Luna non ci pensò due volte e si diresse verso destra, continuando a correre. Si fermò a riprendere fiato e vide davanti a sé degli strani edifici in rovina. La zia Cassandra le aveva parlato di quel luogo: erano i Bastioni di Elgar’nan, al cui interno si celavano le tombe dei Cavalieri di Smeraldo, Din’an Hanin.
Per un piccolo istante, Luna sembrò dimenticarsi della belva che la inseguiva e rimase affascinata da quelle antiche mura, ma il ruggito dell’orso la distolse da quella visione. La bestia apparve in tutta la sua possanza selvaggia, bloccandole la via da cui era arrivata e guardandola con ferocia.
– Non mi fai paura!- lo sfidò Luna, tentando di farsi coraggio. L’orso la studiò per alcuni secondi, poi caricò e corse con un impeto selvaggio verso di lei. La bambina unì le mani fra di loro, come le aveva mostrato tante volte lo zio Dorian, e le separò di scatto creando una piccola nube tempestosa: aspettò che l’orso si mettesse sul terreno più pianeggiante e scagliò i fulmini verso terra, sfiorando le zampe dell’animale.
Purtroppo per lei, l’effetto fu il contrario di quello sperato: invece di spaventarsi, l’orso si arrabbiò ancora di più e si scagliò sulla bambina. Luna venne buttata violentemente a terra e si ritrovò la belva sopra di lei, mentre la guardava con odio. Ruggì con forza contro il volto della bambina, mentre con la zampa le graffiò in profondità il braccio destro. Luna gridò dal dolore, e per la prima volta nella sua vita ebbe il terrore di morire.

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NdA: quando ho iniziato a scrivere questa storia non avrei pensato che venisse così lunga. Per ora ho scritto la prima parte, spero di pubblicare presto la seconda parte.
P.S.: se vi state chiedendo se la mini grotta esiste, ebbene sì, fa parte di una mini quest che si conclude a Emprise du Lion. Può sembrare un po' bislacca, ma la ricompensa vale tutta la fatica ;)!
   
 
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