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Autore: madamina    14/07/2009    7 recensioni
Si dice che la villa fosse abitata dai fantasmi di tre ragazzi.
Si dice che due di loro andarono incontro a morte violenta.
Si dice che la ragazza che era con loro quasi impazzì dal dolore e si rinchiuse nella villa.
Si dice che dalla villa non sia mai più uscita.
Un Draco Malfoy ormai disincantato e deluso dalla vita, incontra di nuovo il Trio Grinfondoro. Ma molte cose sono cambiate dai tempi di Hogwarts, lui per primo. E forse cercando di riportare alla luce l'Hermione Granger che conosceva riuscirà anche a ritrovare sé stesso…
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Fantasmi 3

Il ritratto di Dorian Gray

 

Draco entrò in casa portando sottobraccio un nuovo libro, dalla rilegatura in pelle rosso scuro.
"Bene Mezzosangue. Ho scelto per te un altro libro di uno scrittore babbano, Oscar Wilde, 'Il Ritratto di Dorian Gray', ed anche qui è presente una certa dose di magia".
Si guardò brevemente attorno e notò come per quel libro l'ambiente attorno a loro fosse già perfetto così com'era, senza bisogno di nessuna modifica.
Lo stile era quello giusto, ottocentesco. E lo stato di abbandono generale ben si accordava con il degradare dell'anima di Dorian che da giovane innocente pian piano si era trasformato in un mostro.
Draco ritrovava parecchio di sé stesso in quella vicenda. Anche lui era un giovane affascinante, sapeva di essere bello, con le sue fattezze angeliche, quasi eteree. Ma poi la sua anima era stata sporcata da quel maledetto marchio che risaltava sulla pelle candida dell'avambraccio, e da tutto quello che ne era seguito.
Fuori era rimasto per tutti l'algido Principe delle Serpi, indifferente a tutto, che si lasciava scivolare addosso ogni cosa come se non lo riguardasse,  ma dentro invece si sentiva come quel ritratto. Ogni cosa su di lui aveva lasciato un segno indelebile e profondo. La paura gli aveva graffiato l'anima fino a farla sanguinare e le ferite ancora non si erano del tutto rimarginate. Le cicatrici continuavano a bruciare quando la notte gli incubi tornavano a tormentarlo e lui si svegliava all'improvviso alzandosi di scatto a sedere sul letto, spaventato, sudato, con il batticuore, ma soprattutto solo.
Perso nei suoi pensieri fu distratto da un lieve fruscio di fronte a lui. Portando lo sguardo sul pavimento notò che Hermione non era più nella sua posa da bambinetta che cerca di conoscere e sapere tutto, ma si era portata le gambe al petto abbracciandole ed aveva il mento posato sulle ginocchia. Il suo sguardo attento non lo aveva perso di vista neanche un attimo e lo scrutava attentamente studiandolo, cercando di carpire anche i più profondi segreti della anima.
Draco si spaventò all'idea che qualcuno potesse leggere dentro di lui. La percezione che aveva di sé stesso era di un bosco devastato dalle fiamme, con il terreno scuro ancora fumante e tronchi scheletrici, anneriti che spuntavano da terra come frammenti di un passato gioioso e sereno spazzato via dagli eventi della sua adolescenza. Una nebbiolina ad avvolgere il tutto, a filtrare la luce del sole, a rendere ancora più confuso il presente e soprattutto il futuro, non essendo chiaramente visibile la strada da prendere.
E fra la nebbia lui avanzava, facendosi largo in questo paesaggio desolato, ormai disilluso, amareggiato, ed ancora una volta consapevole di essere solo.

« I presagi non esistono: il destino è troppo saggio e troppo crudele per mandare degli araldi.»


Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde - Capitolo 18


Purtroppo tutto quello che lo aveva travolto era stata per lui una continua sorpresa, non era preparato. E come avrebbe potuto esserlo? Era solo un ragazzo, non era pronto a sopportare un fardello così pesante sulla sua giovane schiena. Era stato tantissime volte ad un passo dallo spezzarsi. Ma poi guardava sua madre e per lei trovava la forza di andare avanti ancora una volta.
E ancora.
E ancora.
Ed ora eccolo lì, sopravvissuto al suo incubo, ai suoi errori, ma forse sopravvissuto anche a sé stesso, al ragazzo che era e che non sarebbe stato più.
Tutti i suoi sogni, le sue speranze, spazzati via da Voldemort che lo aveva relegato a quella non vita.

Si accorse di essersi perso ancora una volta nei suoi pensieri e che Hermione lo fissava ancora attentamente col suo sguardo penetrante con cui ricordava bene ad Hogwarts cercava di imparare tutto quello che poteva. Ed ora rivolgeva a lui quello sguardo. Voleva studiarlo, voleva capirlo. Chissà perché poi.
"Ehi Mezzosangue, perché mi stai fissando?" le chiese piantando le sue lamine di acciaio in quegli occhi ora vispi ed attenti. Non ottenne alcuna risposta ma vide Hermione piegare il capo da un lato. Era la prima volta che la vedeva muoversi. Aveva percepito i suoi movimenti, aveva notato i suoi cambi di posizione. Aveva intuito che si era mossa già quando aveva trovato la sua poltrona pulita, ma mai l'aveva vista muoversi.
"Stai cercando di leggere il mio ritratto?" le chiese con voce un po' più dolce rispetto al tono gelido usato poco prima.
"Attenta, potresti trovare qualcosa di più orribile di quello di Dorian Gray. Sai, ci sono stati dei momenti... difficili... nel mio passato e per superarli ho fatto cose di cui  non vado particolarmente fiero, ma erano necessarie per salvare quel poco che mi era rimasto".
Sul viso di Hermione comparve un sorriso triste ed amaro, di chi ben conosce il dolore di perdere una parte di sè.
"Anche tu hai perso molto in quella dannata guerra, Mezzosangue".
Lentamente il fantasma annuì caricando quel semplice gesto di un dolore tanto forte da essere quasi tangibile.
Draco era sicuro che se le fosse stato concesso, sarebbe scoppiata a piangere, tanto i tratti del suo viso, in genere neutri, erano distorti dalla sofferenza.
"Tutti abbiamo perso qualcosa, chi più, chi meno. Ma non tutti siamo riusciti ad andare avanti".
Gli occhi di Hermione avevano ripreso a studiarlo con attenzione.
"Tu ormai sei un fantasma, è normale che il tuo tempo si sia fermato ad allora. Ma io? Ormai anche io mi sento uno spettro, lo spettro di me stesso".
"E guardami!" esclamò poi con veemenza, alzandosi di scatto in piedi ed indicandosi. Poi le voltò le spalle e si passò le mani sul viso e tra i capelli, quei crini biondissimi che aveva lasciato crescere, incurante del suo aspetto e soprattutto di ciò che gli altri avrebbero potuto pensare di lui. Non gli importava poi così tanto ormai di tenere alto il nome della sua casata.
Si rigirò di nuovo. "Guardami - stavolta la voce ridotta quasi ad un sussurro - Sono patetico, vero?". Sul suo viso un'espressione amara.
Sul viso di Hermione invece comparve un sorriso dolce e lentamente scosse la testa.
"Dici di no Mezzosangue, ma come definiresti uno che per parlare con qualcuno, per avere un contatto "umano" si riduce a parlare con un fantasma?".
Hermione ora lo guardava perplessa e si mordicchiava il labbro inferiore. Come fargli capire cosa pensava? Le venne spontaneo fare quel gesto semplicissimo che per Draco valse più di mille parole, che in quel momento sarebbero state vuote e fuori luogo. Avrebbero rovinato la magia di quell'attimo perfetto che si era creato tra loro.
Hermione lentamente si portò una mano sul cuore e puntò i suoi occhi profondi in quelli del ragazzo che le stava di fronte.

« Ognuno di noi porta in sé stesso il cielo e l'inferno.»

Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde - Capitolo 4


"Grazie Mezzosangue - disse Draco portandosi a sua volta una mano sul cuore - anche io ti sono vicino" le disse con una dolcezza a lui sconosciuta ma che gli era venuta spontanea, direttamente da quel muscolo che batteva ora deciso sotto la sua mano.
"Adesso però preferirei tornare a casa e restare un po' da solo". Tanto valeva essere sincero fino in fondo.
Hermione annuì e con la mano che fono ad un secondo prima era sul suo cuore, accennò un saluto.
Draco raccolse da terra il libro, che era caduto malamente quando era scattato in piedi, e raccolse la sua bacchetta che era rotolata via, spengendola. Andò verso la porta del salone, si voltò a guardare quel timido saluto, il primo che la Mezzosangue gli rivolgeva, sorrise, le sorrise, e poi lasciò la Villa dei Fantasmi.
Per la prima volta dopo tanto tempo in quel bosco bruciato, vide spuntare dal terreno ancora fumante qualche timido filo d'erba, mentre qua e là faceva capolino qualche raro fiore di campo.

Draco tornò il giorno successivo e come al solito dopo aver salutato la 'sua' Mezzosangue, si sedette sulla sua poltrona e riprese la lettura di quella storia che gli ricordava terribilmente la sua.

« Scelgo gli amici per la bellezza, i conoscenti per il buon carattere, i nemici per l'intelligenza.»

Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde - Capitolo 1


E in effetti era quello che aveva sempre fatto. Si era circondato di ragazze bellissime ma vuote. Di ragazzi che lo assecondavano sempre senza mai contraddirlo o contrariarlo, come un vero re davanti alla sua corte. E i nemici? Gli bastava guardare davanti a sé per la risposta. Estremamente intelligente e quindi stimolante. In un modo o nell'altro lo spingeva sempre a dare il meglio di sé. O il peggio, a seconda dei punti di vista. Lo faceva sentire vivo.
Ma in fondo erano mai stati nemici davvero? Perché l'aveva odiata per tutto quel tempo? Perché gli avevano insegnato a farlo. Perché gli avevano ordinato di farlo. Ma poi a lui cosa gliene poteva importare del sangue che scorreva nelle sue vene? Invece sentiva uno strano senso di gratitudine nei suoi confronti, perché lo odiava per ciò che era e non per chi era. Lo odiava perché era un ragazzino arrogante, pieno di sé, dalla lingua tagliente, convinto che tutto gli fosse dovuto. Ma non lo invidiava per i suoi soldi, non lo adulava per la potenza della sua famiglia, non tentava di ottenere qualcosa da lui. Lo odiava solo perché era Draco e lo faceva con la stessa intensità con cui gli avrebbe voluto bene se solo lui si fosse mostrato diverso, più umano.
"Grazie... Hermione".

« Quando voglio immensamente bene a qualcuno non ne dico mai il nome, è come cederne una parte.»

Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde - Capitolo 1


Gli suonava così strano pronunciare quel nome. Ripensò a tutti gli anni passati e si chiese se mai, almeno una volta, l'avesse chiamata per nome, anche soltanto nei suoi pensieri. Hermione.
No, per lui era stata sempre solo la Mezzosangue.
Sul viso del fantasma comparve un'espressione sorpresa. Non si aspettava di sentire il proprio nome pronunciato da lui. Non le era mai piaciuto, troppo legato al passato, preferiva dei diminutivi. Ma detto da lui, in quel momento, si era caricato di una dolcezza del tutto nuova ed inaspettata.
Nel momento in cui Draco pronunciò il suo nome, si rese conto di essersi affezionato a quel fantasma con cui poteva (riusciva) per qualche ora a tornare sé stesso, e che lo riportava ad un periodo della sua vita in cui poteva dire di essere stato sereno. Forse anche felice, ma sicuramente sereno. Probabilmente non si sarebbe mai abituato del tutto a pronunciare il suo nome, ma ora era consapevole, aveva realizzato che quella era la sua Mezzosangue. Ormai non poteva più negare di sentirsi legato a lei.

« Oggigiorno la gente conosce il prezzo di tutte le cose e non conosce il valore di nessuna.»

Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde - Capitolo 4


Nei giorni che seguirono, Draco non poté fare a meno di chiedersi come aveva fatto in tutti quegli anni a sbagliarsi così tanto sul conto di Hermione. Più passava del tempo con lei e più intuiva dalle sue espressioni, dai suoi gesti, una persona completamente diversa da quella che ricordava. O forse era meglio dire da quella che si era costruito nella sua mente.
Rileggendo i comportamenti dei tempi di Hogwarts alla luce di tutto quello che era successo dopo, vedeva una ragazza coraggiosa e leale, che trovava in quello in cui credeva la forza di portare avanti le sue sfide e le sue decisioni. Una persona decisa a dimostrare quanto valeva, non per pura vanteria, ma solo per farsi accettare da un mondo in cui si sentiva vagamente estranea. E lui non l'aveva capito. Ecco un altro rimpianto che si aggiungeva alla sua già lunga lista. Chissà dove lo avrebbe condotto prolungare quello strano rapporto che si era creato tra loro. Per ora grazie a lei finalmente trovato il coraggio di guardarsi realmente dentro e cominciare ad accettarsi. Nessuno fino ad allora era riuscito a fare tanto per lui. Ma nessuno fino ad allora si era veramente fermato ad osservare attentamente la sua anima. Tutti si erano limitati ad etichettarlo come Malfoy e valutare il modo migliore di sfruttare la sua amicizia o almeno una sua parvenza.

Presto anche 'Il Ritratto di Dorian Gray' finì e così Draco scelse un nuovo libro.

 

 Madame's Space: Bene, ecco qui il terzo capitolo, accompagnato da frasi tratte da 'Il Ritratto di Dorian Gray', uno dei miei libri preferiti. Qui inziamo a vedere come non solo Hermione stia facendo un percorso interiore, ma anche Draco, esattamente come aveva detto Harry nel primo capitolo.

Ringrazio tutte le persone che hanno recensito gli scorsi capitoli e mi hanno convinta a finire di pubblicare questa breve ff, di appena 5 capitoli (quindi tranquille, è quasi finita! XD). In particolare:

marygenoana: ti ringrazio molto per i complimenti, come vedi ecco qui il nuovo capitolo. Spero che ti piaccia anche questo e che continuerai a seguire la storia fino alla fine. Fammi sapere cosa ne pensi!

_Mary: ecco il nuovo capitolo. Hai centrato in pieno il punto, visto che le emozioni dei personaggi sono il fulcro della storia. Sono contenta che ti sia piaciuta, visto che è la prima volta che mi cimento con qualcosa di così introspettivo. Per sapere perchè Hermione non debba essere illuminata nè toccata dovrai però aspettare l'ultimo capitolo che arriverà presto visto che la storia è tutta scritta e come vedi pubblico un capitolo ogni 3/4 giorni. Spero comunque che continui a piacerti la storia e che la seguirai fino alla fine. Fammi sapere cosa ne pensi!

sesshoyue: sono contenta di essere riuscita a trasmettere le atmosfere e le sensazioni che avevo immaginato per questa storia. Diversamente dalle altre mie ff qui non c'è azione, si basa tutto sui sentimenti dei personaggi ed avevo paura che proprio per questo potesse risultare estremamente noiosa. Comunque ecco qui il nuovo capitolo, sta a te ora farmi sapere cosa ne pensi ^^

valevigi1995: ti ringrazio per la recensione e per i complimenti ^^. Come vedi ho pubblicato il nuovo capitolo e a questo punto finirò di pubblicare la storia che tanto conta solo 5 capitoli complessivamente. Spero che la seguirai fino alla fine e mi farai sapere cosa ne pensi.

_Ombra_: stile elegante e intrigante?!? O.O (<--- la mia espressione quando ho letto) Beh non so che dire oltre a ringraziarti enormemente per il tuo commento. Spero che continuerai a seguire la storia e a farmi sapere cosa ne pensi. Ciao ciao, al prossimo capitolo

 

  
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