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Autore: MagiaOscura    16/11/2018    1 recensioni
Tutti conoscono Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy e Andromeda Tonks ma nessuno sa come crebbero le tre sorelle e che tipo di rapporti avevano tra di loro. In questa storia vorrei descrivere la mia visione sul legame che le legava.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Il giorno dopo i Malfoy si svegliarono all’alba. Narcissa dormì nella stanza degli ospiti e poteva giurare di aver passato la notte nel letto più comodo della sua vita, visto che i genitori riservavano tutte le comodità a Bellatrix.
‘Saranno pure strani questi qui ma meglio della mia famiglia’
La ragazza scese nel salone dove la famiglia stava facendo già colazione mentre Lucius e Abraxas discutevano sul viaggio.
“Ci sei già stato lì papà?”
“Ci vado periodicamente quando Silente abbassa la guardia. In questo momento è sicuramente ubriaco per il whisky incendiario…se scopre che abbiamo contatti con lui quella volpe si insospettirebbe e il nostro piano fallirebbe”
“Di chi state parlando?” chiese Narcissa incuriosita, sentendosi dopo meno di un giorno trascorso a Villa Malfoy come di casa.
“Non so se possiamo dirtelo p…”
“Papà possiamo anche dirglielo, tanto viene con noi” disse Lucius al padre, fidandosi ciecamente di Narcissa.
“Va bene. Andremo a visitare Gellert Grindelwald, vogliamo restaurare il suo potere” disse scettico Abraxas Malfoy alla ragazza, che non fu turbata per nulla.
“Tutto qui?” chiese delusa, sorprendendo tutti.
“Come tutto qui? Sai chi è Gellert Grindelwald? Non mi dire che ti dovrò fare una lezione su di lui”
“No signor Malfoy, lo conosco e so anche che oggi va di moda un certo Tom Riddle. Ne parla in continuazione quell’esaltata di Bellatrix”
“Riddle? Quello che dice che un giorno il mondo magico avrà paura di pronunciare il suo nome? E’ un povero esaltato, sarà come una stella cadente” disse Abraxas Malfoy sicuro delle sue parole mentre Lucius e Narcissa mangiavano in fretta.
In meno di dieci minuti il trio era già pronto per partire ma fu ritardato da Elladora Malfoy che abbracciò calorosamente Lucius, commossa come se il ragazzo stesse per partire per una missione mortale.
“Tieni Abraxas, dei dolcetti per il signor Grindelwald. Chissà quanta fame avrà”
“Grazie Elladora, avevo scordato di dirti. Cosa farei senza di te”
Il trio dopo aver salutato la donna si smaterializzò, ritrovandosi in un luogo freddissimo in Austria. Narcissa notò un’isola di montagne altissime alla cui cima era presente un edificio completamente nero di forma torreggiante. Nurmengard era divisa dal resto del terreno da un mare tempestoso.
“Come ci arriviamo?” chiese curiosa Narcissa
“Con questa barca, non possiamo smaterializzarci lì purtroppo” rispose Abraxas indicando una vecchia imbarcazione che sembrava vicina a rompersi.
“Facciamo subito. Lucius e Narcissa voi muoverete i remi, io essendo il più anziano vi guiderò. Veloci”
Narcissa guardò il signor Malfoy a bocca aperta ma Lucius la invitò a salire di fretta sulla barca, dove già stava Abraxas Malfoy a studiare il mare per trovare la via meno tempestosa. Dopo che Lucius e la ragazza si accomondarono per modo di dire nella barca in modo da non finire rimbaltati nel mare.
“Tirate dritti e attenti a non rimbaltare la barca perché non ci potremo salvare. La magia non funziona in questo luogo” disse Abraxas Malfoy col tono di un grande condottiero.
Il viaggio durò circa 20 minuti con alterna fortuna fino a quando arrivarono all’isola, quasi completamente bagnati.
“Proseguiamo con calma e lentamente, per non destare sospetti. Il minimo errore e giunge tutto alle orecchie di quell’impiccione di Silente”
Lucius e Narcissa seguirono Abraxas a passo svelto in salita con abbastanza difficoltà visto che tirava un fortissimo vento. Dopo altri venti minuti di camminata giunsero all’ingresso di Nurmengard, che da vicino sembrava ancora più spaventosa. Sopra all’enorme portone della prigione magica c’era scritto: ‘Per il bene superiore’
Sui portoni invece era ritratto un disegno particolare composto da un triangolo con all’interno un cerchio divisi entrambi a metà da una linea.
“Doni della morte” disse Abraxas Malfoy guardando il disegno.
I tre entrarono all’interno della prigione, scura e praticamente buia e salirono per tanto tempo, fino a quando non giunsero alla torre più alta. C’erano tante celle vuote, tranne una al cui ingresso c’era una fiamma viola.
“Aspettate, non entrate o finirete carbonizzati. Bevete questa” disse Abraxas Malfoy a Lucius e Narcissa che ubbidirono. L’uomo diede ai ragazzi due fiale piene di una pozione trasparente che bevvero. Aveva un gusto amaro, imbevibile e Narcissa aveva il desiderio di vomitare. Lucius invece non sembrava turbato, come se avesse già assaggiato questa “bevanda”
Seguendo le indicazioni di Abraxas che bevve anche lui la pozione, oltrepassarono il fuoco e si ritrovarono nella cella, praticamente buia.
“Chi è? Abraxas, sei tu?” chiese una voce roca.
“Si Gellert e ho alcune sorprese per te”
Al gruppo si avvicinò un uomo trascuratissimo, con barba e capelli lunghi e bianchi e piuttosto vecchio. Narcissa sul momento indietreggiò non appena si avvicinò l’anziano uomo al gruppo.
“Una volta si allontanavano da me per il timore che provavano nei miei confronti. Hai paura o ti faccio schifo, giovane ragazza?”
“Scusala Gellert, è la prima volta che ha incontri di questo livello, è emozionata”
“E’ piuttosto giovane anche. E’ una tua amica Lucius? Non penso che dovresti avere sorelle”
“Si chiama Narcissa Black, signor Grindelwald” disse Lucius senza sentirsi in soggezione e Narcissa capì che lui e il padre non era la prima volta che venivano in questo luogo così tetro.
“Black, gente fanatica. Mille volte meglio un nato babbano intelligente che dei purosangue come voi” disse sprezzante Grindelwald alla ragazza, che non rispose, inquieta come era.
Abraxas Malfoy diede all’anziano mago la confezione di dolci preparata da Elladora Malfoy che sembrò gradire i tortini al cioccolato soprattutto.
“Hai degli ottimi elfi Abraxas, ogni volta preparano dolci sempre più buoni. Sono sempre stato molto goloso. Accomodatevi sulla mia branda, non sarà di certo il letto dei vostri sogni ma sempre meglio che stare in piedi” disse Grindelwald a Lucius e Narcissa che ubbidirono. Abraxas Malfoy invece preferì restare in piedi e sembrava desideroso di scambiare qualche chiacchiera con colui che sembrava un suo carissimo amico.
“Sicuro che possiamo parlare dei nostri piani in presenza sua?” chiese Grindelwald a Abraxas Malfoy indicando con un cenno Narcissa.
“Si tranquillo, non è come tutta quella feccia”
“Allora tra qualche tempo sarà rinnegata. Quel poco di buono che esce da quella famiglia fa questa fine” disse Grindelwald ridendo insieme a Abraxas e Lucius.
Grindelwald insieme Abraxas e Lucius Malfoy e Narcissa prima di parlare decise di terminare il pasto preparato dalla signora Malfoy e fu evidente che l’anziano mago gradì il pensiero, dato che a Nurmengaard sicuramente non mangiava queste prelibatezze. Solo dopo Abraxas Malfoy e Grindelwald assunsero un tono serio e la ragazza capì che stessero per cominciare a parlare di cose piuttosto serie.
“Benissimo Gellert, ora che sei sazio te la sentirai di parlare di faccende serie…” esordì Abraxas Malfoy alzandosi in piedi, stessa cosa fatta da Grindelwad.
“Faccende serie? Nulla è cambiato. Albus è potente come al solito e gode di grandissimo credito presso quei plebei di maghi”
“Signor Grindelwald, non sa l’ultima notizia. C’è un certo Tom Orvoloson Riddle che sembra deciso di impadronirsi del mondo magico, l’ho sentito a scuola. Tanti giovani si stanno avvicinando alle sue idee che io condivido”
“Davvero? E quali sarebbero queste idee, Lucius? Eliminare in mondo indiscriminato i nati babbani, anche quelli che ci potrebbero tornare utili? Idiozia e tu sei ancora troppo giovane per capire la follia di tale Riddle” disse Grindelwald guardando negli occhi Lucius, che non reggendo lo sguardo del mago oscuro preferì osservare altrove.
“Affinchè tu possa tornare al potere Gellert, è necessario che Silente diventi innocuo. E’ troppo potente e rovesciare Leach non è servito a nulla, resta potente”
“E ha la mia bacchetta” disse amaramente Grindelwald
“Potresti sempre fingere di essere cambiato, sai com’è Silente. Concederebbe una seconda occasione a chiunque, figuriamoci a t…”
“Io??? Non rinnego ciò per cui mi ritrovo in questo buco – protestò vivacemente Grindelwald, perdendo la calma mantenuta fino a questo momento – d’altra parte è vero, Albus è sempre stato così ingenuo. Ancora pensa che sia lui ad aver ucciso sua sorella?”
“Si, è distrutto dai sensi di colpa. Sapremo su quale parte lavorare per renderlo più fragile quando sarà il momento” disse Abraxas Malfoy con un ghigno malefico.
Mentre i due uomini parlavano e Lucius e Narcissa li ascoltavano silenziosi, dalla fiamma che proteggeva l’entrata della cella cominciarono a sprigionarsi piccoli getti di fuoco.
“La visita è finita, fa sempre così. Se non uscirete alla svelta bruceremo tutti quanti, idea di Albus” disse tranquillamente Grindelwald, congedando i visitatori.
“Si lo so Gellert. Alla prossima occasione”
I Malfoy insieme a Narcissa si congedarono alla svelta e senza scambiare parola tornarono a Villa Malfoy che già era sera. Padre e figlio si comportarono tranquillamente, come se viaggiare così lontano fosse un’abitudine mentre la ragazza restò piuttosto turbata. Le voci che circolavano sui Malfoy si dimostrarono vere e scoprì altro come per esempio l’amicizia con Grindelwald, il tentativo di restaurare il suo potere, i furti di opere d’arte babbane e la devozione verso la magia oscura. Anche i Black erano attratti dalla magia oscura ma a livello teorico senza mai praticarla. Abraxas e Lucius Malfoy invece stavano cercando di inventare una maledizione che bruciasse qualsiasi cosa e già scelsero il nome: Ardemonio.
“Tutto bene? La cena degli elfi non ti è piaciuta? Dillo pure, provvederò a punirli” disse Lucius Malfoy a Narcissa dopo aver mangiato. Abraxas Malfoy si ritirò sul divano per leggere il giornale mentre la moglie andò a scegliere i gioielli che avrebbe messo il giorno dopo, lasciando i due ragazzi da soli.
“Si…cioè…non pensavo che le voci su di voi fossero vere”
“E l’importante è che gli altri continuino a pensarlo senza poterlo provare. Se Silente e la sua compagnia lo venissero a sapere saremmo rovinati. Possiamo fidarci di te?” chiese Lucius guardando dritta negli occhi Narcissa, che provò a distogliere lo sguardo dagli occhi penetranti del ragazzo senza riuscirci.
“Si. Nessuno lo saprà”
Lucius Malfoy all’improvviso con un coltello si fece un piccolo taglio sulla mano, il necessario affinchè uscisse del sangue e stessa cosa fece a Narcissa.
“Ma sei matto??? Cosa vuoi fare???”
“Stringere un patto di sangue con te, dammi la mano”
La ragazza ubbidì, più che altro non se la sentì di protestare sorpresa come era da tutto ciò.
“Bene, adesso sei nostra complice. Tutti i segreti custoditi in questa casa ora li saprai anche tu”
Narcissa rimase a bocca spalancata, incredula per la situazione in cui si stava trovando. Capì che per Lucius e suo padre compiere azioni illegali era la normalità e inoltre che fossero dei pezzi grossi del mondo magico nonostante le tante stranezze del loro modo di essere. Nel mondo magico si facevano soltanto delle ipotesi su cosa fece cadere il governo del primo ministro nato babbano della storia Nobby Leach ma lei sapeva che fu una congiura di palazzo attuata da Abraxas Malfoy con l’intento di indebolire Albus Silente e tutti coloro che si sarebbero potuti opporre al ritorno di Grindelwald.
La ragazza fu piuttosto affascinata da questo mondo di intrighi e potere, anche perché si sentì benvoluta dai Malfoy e non vedeva l’ora di passare altre vacanze presso questa famiglia. Per Narcissa per il momento tutto andava bene e si sentiva libera dal pensiero di Bellatrix e della sua famiglia ma per poco, visto che al ritorno a Hogwarts avrebbe avuto una sorpresa assai poco gradevole.

 
   
 
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