Andrè fisso' Cristine con dolcezza:
- Non mi piace veder piangere le belle fanciulle!
- Sei un uomo di altri tempi Andrè Grandier – sorrise lei- di solito sono proprio gli uomini a farle piangere.
- Io invece sono un maestro nel consolarle
- Davvero?
-Si! Se vuoi puoi mettermi alla prova! -esclamò aprendo le braccia.
Cristine lo guardò con occhi nuovi, da dove era uscito quel Dio greco?Oltre che bello aveva un animo nobile , lo conosceva da poco ma era come se la dolcezza di quel ragazzo trasparisse illuminando tutto quello che lo circondava. Le sorrideva gentilmente e la sua fisicità urlava sotto quella camicia e quel leggero gilet.
- Va bene! - sancì lei – ti assumo come “ anima consolante”
Andrè rise :
- Non ho ancora toccato la terraferma ed ho già trovato lavoro. Non male...!
Cristine sorrise, poi lo guardò dubbiosa :
- A proposito ...cosa vai a fare di bello a Brighton? - chiese
Lui si rabbuio' di colpo:
- Non so...in effetti sono partito un po' all'avventura. Non so bene cosa mi riserverà questa nuova città!
- Vuoi dire che...non sai dove andare?
- Si! - confessò - Sto scappando da un amore impossibile, da una donna che amo piu' di me stesso  e che mi ricambia ma...è attratta irresistibilmente anche da un altro uomo.
La giovane si portò una mano alla fronte:
- Non ci credo..
- Già...- sorrise mestamente  lui – a volte, la scelta giusta da fare è la piu' dolorosa!
- Andrè....- sussurrò lei 
Il giovane si girò a guardarla:
- Io ...io non posso crederci perchè...perchè è proprio quello che sto facendo anch'io!
Lui sbarrò gli occhi.
- Un anno fa' ho lasciato Brighton per trasferirmi a Parigi, ho mollato tutto , famiglia, lusso, agi, solo per stare con lui, con l'uomo che amo. Il mese scorso ho scoperto che si vedeva anche con un'altra. Mi ama...ma non riesce a non pensarla, parole sue. Così...ho capito che forse , era meglio lasciarlo, facilitargli la scelta.
Andrè era sorpreso quanto lei ;
- Mi dispiace! A quanto pare abbiamo avuto la stessa disavventura!
- Gia'...- sussurrò lei tornando a guardare la distesa d'acqua e ricominciando a piangere sommessamente – solo che...il dolore è troppo forte Grandier, non so se riuscirò a farcela!
- Ce la farai Cristine!- sorrise lui stringendole la mano – ce la faremo...!


Oscar si alzò di malumore, il mal di testa non era cessato e l'aveva tormentata tutta la notte. Fersen l'aveva riaccompagnata a casa, lei si era messa subito a letto ma non aveva chiuso occhio. L'unico sollievo era stringere il cuscino con il profumo di Andrè.
Scese in cucina , salutò Nanny:
- Io vado...buona giornata!
- Oscar! - esclamò la vecchina – non hai nemmeno fatto colazione.
- Non importa, non ho fame! - sussurrò dirigendosi verso le scuderie.
- Oscar ...ti ammalerai...non hai nemmeno cenato ieri sera!
Lei la ignorò , carezzò Alexander :
- Ti manca il tuo padroncino eh?
Poi si avvicinò a Cesar, il cavallo le passò il muso sulla mano  cercando una carezza.
- Manca anche a te , vero? Le coccole che ti faceva Andrè durante le strigliate, ti piacevano tanto...!
Salì sull'animale e si diresse verso Versailles.
Era strano essere li senza Andrè pensò appena arrivata.
- Comandante...comandante?
La voce del tenente Girodelle la staccò dai suoi d tristi pensieri.
Oscar si girò a fissarlo:
-Aspettiamo ordini Comandante! 
Lei si scrollò , era come se fosse li con il corpo, ma la mente era altrove , la mente era su quella maledetta nave con Andrè.
-Scusatemi tenente – sussurrò portandosi una mano sugli occhi – devo chiedervi un favore Girodelle....
- Dite Comandante!
- Non sono molto in forma in questi giorni, possibilmente non sarò molto lucida..
- Volete tornare a casa Comandante? Qui posso assumere io il comando!
- No! - sussurrò lei – tornare a casa non potrebbe che farmi ancora piu' male. Vi chiedo solo un supporto maggiore del solito
- Contate pure su di me ! - esclamò il tenente.
- Grazie Girodelle!!- sussurrò  lei abbozzando un mezzo sorriso.
Il tenente la guardò:
- Comandante...è per la partenza di Andrè Grandier che state così, vero...?
Lei si girò a guardarlo duramente.
- Scusate...scusate se mi sono permesso è...
Oscar si addolcì ma il suo sguardo rimase fiero:
- E' così evidente tenente?
- Per me lo è Comandante!Ho sempre notato qualcosa di speciale nel vostro rapporto.
Oscar sospirò:
- Ordinate agli uomini di controllare tutto il palazzo! - esclamò troncando volutamente il discorso.
- Agli ordini! - esclamò Girodelle salutando e dileguandosi.
Lei, rimasta sola poggiò un braccio al muro, vi posò sopra la fronte e chiuse gli occhi scoraggiata :
- Ce la posso fare...ce la devo fare!- si ripete'.



- Non potrò mai dimenticarlo, non potrò mai cancellare l 'amore che ho per lui!
Cristine si disperava guardando l'orizzonte.
Andrè la abbracciò , solo lui poteva capire cosa si provava , la giovane pianse a lungo stretta a quel torace confortevole . Lui le baciò il capo teneramente , lei alzò gli occhi:
- Come fai Grandier...? come riesci a sopportare questo dolore...?
Lui sorrise :
- Ti sembrerà strano ma non lo sopporto affatto, o meglio...ci riesco solo perchè so che devo incoraggiare te!
Lei sgranò gli occhi.
- Anch'io vorrei piangere , ma non lo faccio...saremmo in due, e credo che...allagheremmo la nave, non ti pare...?
Cristine sorrise:
- Sei incredibile Andrè Grandier...
- Adesso asciuga quei bellissimi occhi, se ti fidi di un ex attendente francese, ti invito nella mia cabina a bere qualcosa di caldo, c'è freschetto qua fuori!




- Ci voleva proprio...!  Grazie Andrè...- sussurrò Cristine finendo il liquido della sua tazza - E grazie per il tuo supporto!
Il giovane prese posto ai piedi del letto, la guardò:
- In realtà credo sia io che debba ringraziarti , se non ti avessi conosciuto probabilmente sarei su questo letto a disperarmi.
Cristine sorrise ed i suoi occhi azzurri si illuminarono nuovamente di vita. Era bella pensò Andrè, bella e dolce e non meritava di soffrire.
- Sei un tesoro! - lo abbracciò lei con trasporto.
Il giovane arrossì.
- Tranquillo bel moretto – specificò lei – non ci proverò, ma solo perchè i nostri cuori appartengono già a qualcun 'altro. Se non fossi innamorata di Alain avrei già giocato le mie carte. Di sicuro non ti avrei mai fatto scappare...
Lui rise divertito:
- Ahaha! Di sicuro neanch'io!
- Bene! - asserì lei alzandosi – adesso sara' il caso che io torni a piangere nella mia cabina!
Andrè si passò una mano sui capelli ed arrossì:
- Perchè non rimani a dormire qui? - esclamò poi deciso!