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Autore: Egia2001    18/11/2018    1 recensioni
Come era arrivato a questo? Kazuki non riusciva a ricordarlo o a capirlo. I suoi occhi erano bendati insieme alla sua bocca, non riusciva a muovere le braccia che erano bloccate dietro la sua esile schiena e le sue gambe erano tenute dalle mani di qualcuno. Ormai non si ricordava nemmeno quanto tempo era passato, potevano essere minuti, o forse ore se non giorni. Non poteva far a meno che sperare nell'arrivo di qualcuno, anche in di Daisuke, nonostante non voleva che lo vedesse in quelle pietbose condizioni.
Tutto quello era successo senza potersi rendersene conto, era successo velocemente e all'improvviso; era una giornata come tante per Kazuki, si ricordava che stava andando a scuola, tutto era tranquillo e nella solita e noiosa monotonia, fino a quando tutto era diventato buio.
ATTENZIONE: in questa storia sono presenti contenuti forti (violenza fisica e carnale, autolesionismo, ecc) (+18)
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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La mattina seguente era ripresa la solita routine per Kazuki che, dopo essersi vestito frettolosamente, scese al piano inferiore dove come al solito trovò la madre al telefono e che cercava di prepararsi. Il ragazzo non la disturbò e dopo aver fatto colazione, fece un distratto cenno con la mano per salutarla prima di uscire per recarsi a scuola.

Il vento freddo che veniva dal mare lo colpì improvvisamente, non era più abituato a quel tipo di temperature, ma essendo ormai vicini all’inverno era più che normale; il ragazzo chiuse il portone alle sue spalle e si strinse nel cappotto. Kazuki non aveva notato subito la ragazza dai capelli rosso carminio poco lontano da lui, e si era sorpreso di vedere che Akemi si era disturbata a venire fino a casa sua. La ragazza era al telefono, probabilmente a parlare con qualche sua amica, ma non appena il castano uscì dalla porta, salutò il più velocemente possibile quella ipotetica amica.

 

“Da quanto tempo sei qui fuori?” Chiese Kazuki, con un tono leggermente preoccupato per la ragazza, che poteva trovarsi lì fuori da troppo tempo.

 

“Non molto sta tranquillo, altrimenti con questo freddo sarei morta assiderata” Rispose sorridendo solarmente al castano.

 

“Non pensavo avresti rischiato di morire assiderata pur di venirmi a prendere fino a casa” Disse scherzando il ragazzo.

 

La ragazza ridacchiò prima di avvicinarsi a lui e aggrapparsi al suo braccio. “No idiota, semplicemente volevo un po’ di compagnia, soprattutto per andare al bar a prendere un po’ di cioccolata calda!”

 

I due risero allegramente e poco dopo presero a camminare insieme. I due erano quasi arrivati all’incrocio che dalla strada principale li avrebbe condotti a casa di Daisuke, ma prima che il castano potesse girarsi per cambiare direzione, la ragazza lo tirò leggermente restando sulla strada principale.

 

“Non andiamo a prendere Daisuke?” Chiese il castano, non capendo quello che stava accadendo.

 

“No che non ci andiamo, Daisuke sta male, si è preso la febbre. Non te l’ha detto?” Rispose Akemi sorpresa. Quei due si dicevano tutto quello che gli accadeva e, prendendo ad esempio gli avvenimenti precedenti, doveva sempre accadere qualcosa di straordinario per non farli parlare per qualche giorno.

 

“Guarda il lato positivo, mi avrai tutta per te” Aggiunse poco dopo la ragazza, facendogli l’occhiolino.

 

Il ragazzo però era troppo preoccupato per l’amico per notare un dettaglio del genere. Loro non avevano litigato e non era da Daisuke marinare la scuola o fingersi malato, quindi doveva essersi preso sicuramente qualcosa, ma allora perché non gli aveva detto niente?

Kazuki scacciò momentaneamente quei pensieri dalla testa e riprese a camminare al fianco della rossa, i due parlarono della giornata che li attendeva e poco dopo arrivarono al bar. La ragazza prese a chiacchierare del più e del meno, ma la mente del ragazzo era nuovamente altrove, aveva ripreso a pensare di quello che si erano detti la sera prima con Akemi e il motivo per il quale Daisuke non era andato a scuola. La ragazza invece aveva ripreso a parlare del più e del meno e, oltre ad essere argomenti che al ragazzo non importavano realmente in quel momento, come dei nuovi concerti o alcuni gossip su dei gruppi di idol, la mente del castano si era occupata nuovamente da preoccupazione e ansia.

 

“Sono preoccupata per Daisuke, non è da lui comportarsi così” Disse improvvisamente Akemi.

 

Quelle parole inaspettate portarono dall’attenzione del ragazzo nuovamente alla realtà e a quello che voleva dire la rossa.

 

“Dici che dovremmo andare da lui dopo le lezioni?” Chiese la ragazza.

 

“No lasciamolo riposare, sicuramente non si perderà niente di straordinario!” Rispose sorridendo il ragazzo, come se in quel modo poteva tranquillizzare sia se stesso che Akemi. Quel gesto però effettivamente qualcosa aveva cambiato, i due avevano ripreso a parlare tranquillamente fino a che non entrarono nella loro scuola, quasi dimenticandosi di quello che li preoccupava.

 

Le prime ore di lezione trascossero normalmente. Il ragazzo e la ragazza si annoiarono a seguire le lezioni, fino a che un professore non diede un importante e sconcertante notizia:

 

“Ragazzi, abbiamo un entusiasmante notizia” iniziò il professore di inglese in classe di Kazuki, “Da domani, avremo un nuovo studente in quest’aula.”

 

Kazuki, perse un battito: non poteva credere alle sue orecchie. Akemi aveva in parte ragione: non sembravano essere due nuovi studenti, ma uno solo, e la sua classe era la fortunata ad accoglierlo.

I compagni di classe, esaltati da quella notizia, iniziarono a porre un interminabile numero di domande al professore su i nuovi arrivati. In breve tempo si scoprirono molti particolari riguardo al nuovo arrivato, come ad esempio che veniva dal Kanto, che aveva una sorella, e che anche loro erano molto felici di venire a vivere in una regione nuova.

 

Kazuki non perse un attimo del suo tempo a disposizione e, non appena suonò la ricreazione, si precipitò sul tetto della scuola per dare la buona notizia a Akemi, sapendo che l’avrebbe trovata al solito posto.

 

“Hai sentito della novità?” Disse la ragazza precedendolo. Kazuki capì che c’era qualcosa che non andava, allora anche in classe sua stava per arrivare un nuovo studente e, in questo caso, la ragazza avrebbe avuto pienamente ragione tramite quelle notizie.

 

“Si ho sentito, beh avevi ragione su quelle notizie” Ammise il ragazzo, capendo che il professore aveva parlato di un nuovo studente perché solo uno dei due si era trasferito nella sua classe.

 

I due continuarono a parlare di questa questione fino alla fine della ricreazione, in parte felici per l’arrivo di nuovi ragazzi e in parte preoccupati di quello che li avrebbe aspettati nel caso si fossero rivelati persone sgradevoli. Kazuki si guardò intorno per un’istante e quel breve frangente gli bastò per notare che non erano gli unici a parlare di quell’argomento, ma che praticamente tutti i ragazzi che si trovavano sul tetto con loro erano venuti a conoscenza di quel che sarebbe successo.

 

“La notizia si è già sparsa per tutta la scuola” Fece notare il castano alla ragazza. “Anche gli studenti che non si trovano in classe con noi sono venuti a conoscenza dei nuovi studenti.”

 

“E’ un avvenimento raro qui su quest’isola, che ti aspettavi?”

 

La ragazza aveva ragione, la loro isola era un località soprattutto turistica, non era solito per delle persone andarci a vivere.

 

La rossa riprese a parlare poco dopo. “Kazuki forse non dovresti aspettare per dire questa cosa a Daisuke, secondo me dovresti dirglielo il prima possibile”

 

“Hai ragione, adesso gli chiedo se posso andarlo a trovare.”

 

Poco dopo suonò la campanella che segnava la fine della ricreazione. I due amici si salutarono frettolosamente e, mentre il ragazzo rientrava nella sua classe, tirò fuori dai pantaloni il suo telefono cellulare. Mandò velocemente un SMS al suo amico, chiedendogli se si potevano vedere fuori scuola quel pomeriggio, dopo di che ricominciarono le lezioni. La risposta di Daisuke tardò un po’ ad arrivare, e Kazuki si iniziò nuovamente a preoccuparsi per l’amico pensando che fosse successo veramente qualcosa di grave, ma quando ormai era tentato ad andare in bagno per scrivergli nuovamente, un ronzio nella tasca dei pantaloni lo fece tranquillizzare leggermente. Estrasse il telefono dalla tasca il minimo per vedere quel che il moro aveva scritto e fece un sorriso vedendo quello che gli aveva scritto:

 

“Si vieni a casa mia, ti aspetto per il pranzo”

 
  
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