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Autore: Rowz    15/07/2009    2 recensioni
Finalmente dopo più di cinquant'anni eravamo tornati a Forks, era stato mio marito ad insistere - ovviamente dopo avermi chiesto circa un milione di volte se mi sentivo pronta. L'aria di Forks aveva un essenza particolare, che solo ora dopo molti anni d'assenza riconobbi. Era l'odore del passato, l'odore di quel luogo che avevo considerato casa.
NdRowz: iniziai questa storia due anni fa, non l'ho più continuata, diciamo che ho perso la scintilla che mi animava prima, il mio stile è cambiato quasi completamente e come minimo dovrei riscrivere tutta la fic. Mi dispiace, mi spiace davvero per coloro che - nonostante l'incompetenza dell'autrice- attendevano un seguito. Scusatemi davvero.
Questo schizzo di storia resta sulla rete grazie alla splendida Lyun. Bye.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Successivo alla saga
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capitolo 8

Buona notte!

Mi spiace davvero di aver fatto passare così tanto tempo dall’ultimo mio capitolo, davvero. Mi sento malissimo e molto ingiusta nei vostri confronti .
Spero che ora avendo più tempo riesca a scrivere più capitoli almeno per non bloccare tanto la storia T.T

Sono davvero molto dispiaciuta …

I commenti sono alla fine … =)

E come sempre vi auguro …

 

 

Buona Lettura!

 

 

Mi sedetti sul letto e rimasi immobile a fissarmi le mani. Un altro vampiro, un altro vampiro che se ne andava in giro ad uccidere e a nutrirsi di persone innocenti. Scossi il capo, in fin dei conti io non ero una vera vampira, non avevo mai vissuto come tale. Dopo il primo anno comunque avevo riacquistato la mia umanità, se non tutta almeno una buona parte. Non mi ero mai nutrita di sangue umano, né mai avevo avuto l’impulso di farlo, e per questo non avrei mai ringraziato abbastanza tutti i Cullen. Non avevo un controllo particolarmente sviluppato, però la mia famiglia mi proteggeva in ogni modo.

Guardai l’immensa vetrata che si trovava al posto della parete. La pioggia picchettava tranquilla sul vetro e le gocce scendevano facendo quasi a gara fra loro. Le avrei potute contare senza difficoltà, avevo il tempo e avevo la pazienza.

 Arrivata al milione, mi fermai. Avevo evitato di pensare agli omicidi di proposito ma i pensieri, come un infinito circolo mi riportarono a quei fatti. Più andavo avanti più mi rendevo conto che la vera natura dei vampiri era molto diversa dalla mia, perciò dovevo iniziare a comprendere che comportamenti come quelli non erano una cosa terribile, erano la pura e semplice realtà di quelli della mia razza. Sapevo che avrei dovuto farci i conti un giorno o l’altro.

Da umana e nei miei primissimi giorni da vampira avevo visto i Volturi, conoscevo il loro modo di fare, conoscevo la loro dieta, però conservavano qualcosa di vagamente umano. Una volta avevo avuto l’ “onore” di andare a caccia con Aro. 

Edward mi aveva trasformato da pochi giorni e puntuali come l’orologio del boia, i cari zii italiani sono venuti a trovarci, c’erano: Aro, Caius, Marcus, Jane, Alec, Felix e Demetri. Lo stretto indispensabile insomma. Aro era curioso di vedere come una neonata potesse accontentarsi di sangue animale per le prime cacce ed era curioso anche di “sperimentare” questa strana dieta su di lui. Inutile parlare dei volti schifati dei suoi fratelli, in particolare del viso della dolce Jane. Comunque Aro – accompagnato da Jane e Alec – seguì Edward, Carlisle e la sottoscritta a caccia. I gemelli restarono semplicemente a guardare, troppo schifati anche solo per pensare di cacciare animali. Io ovviamente combinai un disastro, tornai a casa coperta di sangue e terriccio da capo a piedi, davanti al resto dei Volturi mi sentii arrossire fortemente, benché per ovvi motivi il mio volto rimase bianco, come una lastra di marmo. Durante la caccia riuscii a vedere Aro all’opera, nonostante che per lui fosse un modo nuovo di cacciare attaccò la sua preda – un grosso orso, poteva essere differente? – con grazia e sicurezza, quasi fosse davvero la cosa più naturale del mondo, pensai che sicuramente i vampiri antichi siano davvero cacciatori a tutti gli effetti, non serve pratica, non serve nulla. Automatico. Giusto. Istintivo. Ecco, precisamente, l’istinto del cacciatore. Quello che guida tutti gli esseri della nostra specie.

Tornai a guardare fuori, nonostante la pioggia fitta, le sponde del fiume Sol Duc mi apparvero distinte e nitide.

Il modo di uccidere gli esseri umani, quindi, turbava solo me. Semplicemente perché una stupida e piccola parte di me si sentiva ancora tale, ancora umana. Era questo il mio difetto come vampira, era questo il motivo per il quale non incutevo timore a nessuno, per il quale mi confondevo con fin troppa facilità fra gli esseri umani. Persino i miei occhi contenevano questo “difetto”, non erano completamente color miele o caramello, avevano delle piccole pagliuzze color cioccolato, il colore dei miei occhi da umana.

Anomala anche da vampira, possibile?

Bene bene signora Cullen, Bella Swan ha solo cambiato nome e lenti a contatto … Sorrisi fra me.  Ricordo che prima della trasformazione ero terrorizzata non dal dolore, non dalla sete che sarebbe stata costante e pressante, no … non ero terrorizzata da nulla di tutto ciò, bensì avevo il terrore di cambiare. Di cambiare troppo radicalmente, di cambiare in un modo irrevocabile il mio essere, invece … be’ invece eccomi qui a settant’anni, sempre la stessa, meno imbranata, con una dieta un tantino eccentrica da tutti i punti di vista e con occhi di un colore differente. Ma ero sempre io, Bella Swan, la stessa pazza adolescente che s’innamorò di un vampiro. Sorrisi ancora, ripensando ai miei dolci momenti da umana.

Sentii dei passi nel corridoio, lievi, danzanti … << Entra pure Alice >> La porta alle mie spalle si aprì provocando un rumore appena accennato. Fra l’ingresso e il muro sbucò la testolina di Alice. << Buona sera Bella>> Mi voltai verso di lei e le sorrisi. La vampira ricambiò, si chiuse la porta alle spalle e si venne a sedere al mio fianco con velocità umana. << Ti vedo pensierosa mia cara, c’è qualcosa che non va?>> chinò lievemente il capo verso destra. << No, nulla di particolare … stavo ripensando a tante cose>>

<< Ti va di dirmene qualcuna?>>

<< Certamente Alice, lo sai che per il mio aiutante di Babbo Natale non ho segreti!>> Trattenne il fiato in bocca e le sue guance si gonfiarono per l’aria, poi rilasciò un  lungo sbuffo. << Ma perché fai così Bella! >> Mi guardò coi suoi immensi occhioni caramellosi. << Perché prendi il cattivo esempio da Emmett? Tu lo sai che la Dea dei Nomignoli e nomi l’ha maledetto! Non ci sa fare è inutile! Non dargli ascolto! >> Piagnucolò. Io risi. Il caro e dolce Emmett di recente le aveva dato un nuovo soprannome “Aiutante di Babbo Natale” per l’appunto, per il semplice fatto che assomigliava a un folletto e in più – citando Emm – “ Ha dimostrato un costante ed impegnato impegno nell’organizzazione del Natale”. << Crudele Bella! Sei una vampira crudele! Ma che dico! Crudelissima! >> Mise il broncio ed io se possibile risi ancora di più.

In casa c’eravamo solo io e Alice, perché Carlisle era a lavoro, i ragazzi/mariti a caccia – anche se sapevo che principalmente avrebbero cercato tracce del vampiro. Rabbrividii al pensiero. Mentre Rosalie ed Esme erano partite da poco per Hoquiam per un semplice giro. Il fatto che Alice non sia andata con loro è del tutto anomalo, ma vi era un motivo molto semplice … “scommessa”. Jasper aveva scommesso con Emmett che Alice sarebbe riuscita non comprare nemmeno uno stuzzicadenti per una settimana. Sotto Natale per di più!

Alice ovviamente non poteva far perdere Jazz, quindi … << Comunque, piccola e crudele vampira, >> esordì Alice. << A cosa stavi pensando?>> tornai seria e mi sedetti meglio sul letto. Alice si sfilò le ballerine blu e si sedette a gambe incrociate più o meno al centro dell’enorme letto. << Stavo pensando a quel vampiro … >> Vidi il volto di Alice farsi più serio e la sua espressione indurirsi. << Hai paura?>> Scossi il capo. << A me non può fare più nulla Alice. Ma comunque sono preoccupata per i Quileiute e per gli umani. Troppi omicidi concentrati nello stesso punto non potrebbero attirare decisamente troppo l’attenzione?>> Annuì. << Non è affatto il caso>>, sospirò << Ma guarda te se questo vampiro doveva proprio venire a romperci i Gucci nell’armadio>> ridacchiai della sua espressione e lei con me, poi Alice tornò seria. << Un grosso, grossissimo problema è il fatto che non riesca a vederlo>> Scosse il capo tremendamente frustrata. << Per il momento come ha detto Carlisle, è meglio restarcene tranquilli, è normale che al passaggio di nostri simili restino delle vittime. Il fatto che queste vittime si trovassero a St. James può essere solo un caso, dobbiamo considerare che non tutti i vampiri di questo mondo sono a conoscenza del nostro patto con la Carica dei centouno.>> Rise. Diceva tanto di Emmett e poi anche lei si metteva a dar nomini! Scossi il capo e nascosi un sorriso. << Quindi potrebbe essere semplicemente tutto un caso?>> i suoi occhi scintillarono di una strana ed inquietante luce. << Nulla è un caso, Bella. Nulla>> Fui scossa da un brivido, che non aveva nulla a che fare col freddo decerebrino. << Quindi cosa dobbiamo fare Alice?>> Sospirò e mi sembrò ancora più piccola. << Non siamo tenuti a fare nulla.>> Mi lanciò un’occhiata penetrante. << È una faccenda che i Quileiute devono sbrigare da soli. Non è stato nessuno di noi ad uccidere i due pescatori. >> Scrollò le spalle, << è nella nostra natura di vampiri uccidere>> mi guardò come se sapesse perfettamente che era proprio su quello che stavo rimuginando prima che lei arrivasse. << Quindi l’unico vero problema che ci riguarda è che un vampiro – o in un malaugurato caso più di un vampiro – sono entrati nel nostro territorio, hanno cacciato e non si sono presentati a noi. >>

<< E non possono aver sbagliato perché il nostro odore si sente da kilometri … >> mormorai, lei annuì. << E questo che preoccupa Carlisle e gli altri. Ma comunque lasciamo questo margine di errore, il vampiro non si è più presentato perciò potrebbe essere andato via e quel caso giù a St. James rimarrà isolato. A quel punto >> si alzò dal letto e fece gesto di lavarsene le mani. << Ci dispiace per i pescatori e tutto il resto, è successo e non possiamo fare nulla.>> Mugugnai qualcosa senza senso, Alice s’inginocchiò e posò le mani sulle mie ginocchia. << Ehi, >> mi tolse una ciocca di capelli dal volto e me la sistemò dietro l’orecchio, << tesoro lo so che per te è più difficile, però devi stare tranquilla e fartene una ragione>>.

<< Però … Alice … il fatto che io mi senta … che io sia così umana … >> Lei scosse il capo e mi guardò dolcemente. << È un dono, pregio … chiamalo come vuoi, molti vorrebbero essere così umani, Bella.>> fece una breve pausa quasi per trovare le parole. E poi ricominciò con entusiasmo << Pensa a me ad esempio! Vedi io non ricordo nulla della mia vita umana, per quanto ne sappia potrei addirittura non averla mai vissuta e per quel poco che so è meglio che non ricordi nulla, ma lasciamo perdere questo. Vedi ho sempre sentito la mancanza della mia parte umana>> posò una mano sottile e candida sul suo cuore. << Perché non ne ho, io sono sempre stata ciò che sono e non potrei esserne più felice, però … però ti accorgevi anche quando eri umana che facevo di tutto per farti vivere e sentire emozioni che mi sarebbe tanto piaciuto vivere o perlomeno averne il ricordo, ma io non ho nulla>> sfregò i polpastrelli del pollice e dell’indice di entrambe le mani. << In tutti questi anni ho sempre cercato di conquistare o almeno di cercare un po’ di umanità. Grazie a Rosalie ed Esme soprattutto, ma in particolar modo grazie a te.>> Mi sorrise accarezzandomi dolcemente una guancia. Io ero ammutolita da quelle confessioni e lo sguardo di Alice per una volta mi parve davvero antico, come se in quello sguardo si fossero riversati tutti i suoi centocinquanta anni e passa ed io mi sentii piccola, inutile ed indifesa dinnanzi alla forza di quello sguardo. << Alice … >>

<< Ssh, fammi finire il discorso. Vedi Bella, come ti ho detto è soprattutto grazie a te che ho avuto qualcosa di umano … può sembrare stupido ma ho creato dei ricordi “umani”, che forse sono davvero del tutto inventati o forse un po’ di verità in fondo ce l’hanno.>> Non resistetti e con un balzo scesi dal letto e l’abbracciai stretta. << Alice ti voglio bene!>> singhiozzai incapace di piangere. << Anche io tesoro.>> Non so né come né perché, ma in quel momento avrei giurato che avesse gli occhi lucidi.

Sciolse l’abbraccio e scattò in piedi. << Ora basta … ci siamo “commozzionate” abbastanza per oggi.>> Sorrise ed io cercai di imitarla, ma con risultati più scarsi.

 
Restammo qualche ora in camera di Alice, anzi per la precisione nella seconda stanza di Alice, ovvero, la sua immensa cabina armadio. Le concessi qualche ora da passare con “Bella-mega-bambola-a-dimensioni-reali-di-Alice(trattare con cura)”, ma l’ultima parte di rado veniva presa in considerazione.

Dopo essermi sfilata un abito nero di seta, mi rimisi la lunga gonna gitana e il maglione che indossavo prima. << Sono fiera di te Bella!>> Esclamò Alice, << Non ti sei lamentata troppo questo giro>> Mi domandavo se esistesse un girone dell’inferno apposta, dove c’erano Alice tutte rosse che costringevano i poveri dannati a cambiarsi, spogliarsi, ricambiarsi e rispogliarsi in eterno. Oh mamma! Sbiancai al solo pensiero, chissà chi era condannato a quel girone … forse quelli che in vita avevano avuto un gusto più che pessimo?

Guardai Alice e me la immaginai nei panni della diavolessa … quando c’era di mezzo la moda … be’ assatanata era una buona definizione della mia dolce sorella/cognata.

 
Verso le sei del pomeriggio la casa fu nuovamente piena e super abitata – che poi gli inquilini fossero tutti vampiri è un particolare trascurabile.

Eravamo tutti in salotto, Emmett era seduto accanto a Jasper, con Rosalie accoccolata comodamente sulle ginocchia del marito. Alice era seduta su un cuscino per terra, con la schiena poggiata alle gambe di Jazz e le mani a picchettare il bordo della scacchiera di vetro posta sul tavolino. Davanti a lei c’era Edward seduto tranquillamente sulla poltrona con me appoggiata al suo fianco. Esme e Carlisle erano alla nostra sinistra, seduti abbracciati sull’altro divano bianco. << Secondo me questa volta vince Edward >> sentenziò Emmett gettando una rapida occhiata alla scacchiera, Jasper fece lo stesso, dalla sua espressione compresi che era perfettamente d’accordo col fratello, ma non poteva dirlo. << Jazz … >> mormorò Alice, un mormorio sottile e inflessibile. Della serie “ Non dire ciò che stai per dire, altrimenti ti spezzo in due”, oh la dolcezza della mia Alice. << Mah, questa volta non saprei Emmett>> disse poi Jasper. Non potei nemmeno con un colpo di tosse nascondere il sorriso … i vampiri non tossiscono!

Esme ridacchiò e così Carlisle, Rosalie si nascose sulla spalla di Emmett per non farsi vedere.

Dopo un minuto e trentacinque secondi. << Scacco Matto, mi spiace mostriciattolo. >> Disse Edward con un sorriso, Alice mise il broncio … ma poi scoppiò a ridere, Rosalie si staccò da Emm e rise apertamente. La guardai senza capire e a turno incrociai lo sguardo con tutti – tranne le due vampire -, alla fine ci ritrovammo tutti a guardare Emmett, il quale alzò le braccia al cielo, mimando con le labbra “ Non sono stato io, sono innocente” ridacchiai e in quel momento tutti mi guardarono come se avessi appena parlato la lingua di Plutone. Emm incrociò le braccia formando una croce. << Esci da questo corpo, prima che sia troppo tardi!>> Non resistetti e scoppiai a ridere, Edward mi poggiò una mano sulla fronte come per misurarmi la temperatura. << Carlisle, aiuto!>> Il vampiro biondo alzò le spalle non sapendo che fare, Emm guardò intensamente Esme. << Mamma, la prossima sarai tu … mi dispiace ti ho voluto tanto ma tanto bene>> Esme lo guardò senza capire e poi Carlisle l’abbracciò. << Tesoro sta tranquilla, troveremo il modo di salvarti!>> Ma eravamo tutti impazziti. << Comprendo che arrivati tutti a una certa età si inizia a soffrire di disturbi dovuti alla vecchiaia … però su … un po’ di contegno >> disse Jasper diplomatico. Alice, Rosalie ed io se possibile ridemmo più forte. << Ecco per l’appunto >> disse Jasper sconsolato.

Dopo qualche minuto Alice prese un grosso respiro ed esclamò << Okay, adesso basta … un po’ di serietà>>

<< Detto da te Alice sembra più una barzelletta. >> Disse Edward preoccupato, Alice sghignazzò. Emmett se avesse avuto un crocifisso probabilmente l’avrebbe estratto come un’arma.  << Non ricominciate per favore … il reparto di psichiatria qui non è il massimo >> disse Carlisle. Rose, Alice ed io alzammo la mano destra. << Parola di Vamp-scout>> Ridemmo tutti, ma non a lungo. Fummo interrotti da una presenza estranea, mi ci volle qualche decimo di secondo per riconoscere l’odore di Jacob.

 
Nemmeno un secondo dopo eravamo davanti casa, aveva da poco smesso di piovere e l’aria era ancora satura di umidità. La neve era da tempo scomparsa.

Dopo circa due minuti davanti a noi c’era Jacob con al suo fianco Sam e Seth. Il volto del mio ex migliore amico era segnato, stanco e serio come mai l’avevo visto.

Carlisle si fece avanti, << Che cosa sta succedendo, Jacob? Perché siete qui?>> L’uomo – benché mi fosse difficile chiamarlo così, per me Jake sarebbe rimasto sempre Jake, il ragazzo … uomo … come cambiano le cose … eppure in quel momento non vi era appellativo migliore per definirlo. Jacob si fece avanti, strinse i pugni, sentivo che si stava per trasformare, che si stava trattenendo in tutti modi per evitarlo, ma era sull’orlo della resistenza. << Il vampiro. >> fece una pausa breve, ma che in quel momento mi parve infinita. << Il vampiro, ha morso Taylor.>>

Ora la caccia era definitivamente aperta.

 

 

 

 


Keska: non so davvero come ringraziarti per i tuoi complimenti, grazie davvero … mi hai lasciato senza parole

Alex:  ne discuteremo in chat <.< dopo la mia chiacchierata con Sandy u,u comunque per la canzone di Alice … ce ne siamo dimenticate tutte e due XD XD

Piccola Tom: grazie!! *O* è sempre un piacere immenso *-* spero ti sia piaciuto anche questo capitolo

Lilly: eh il misterioso vampiro u.u scopriremo scopriremo ( eheheh anche io lo devo scoprire XD )

 

 

Un grazie immenso a chi ha aggiunto questa storia ai preferiti! *-* 77!!! *o*

 

1 - 4everWITCH
2 - 8cla7
3 - acqua1879
4 - aLbICoCCaCiDa
5 - alessandraxxx81
6 - algin91
7 - alice brendon cullen
8 - Allen_Anne_Black
9 - angelina manami
10 - annatfl
11 - annina91
12 - antimarella94
13 - aquizziana
14 - arichan89
15 - BibiBarbara
16 - boudicca
17 - cami_black
18 - CaMy_KxV
19 - crusade
20 - daphne 92
21 - deneb91
22 - egypta
23 - eka
24 - elypar
25 - erini83
26 - Fantasy_Mary88
27 - fatina_g
28 - Femke
29 - Finleyna 4 Ever
30 - franci87
31 - gaya91
32 - giagiotta
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34 - Hele91
35 - Honey Evans
36 - Ice Queen Silver
37 - Idril Inglorion
38 - ka chan
39 - Kagome19
40 - kiki91
41 - kikka_la cantante di edward
42 - Lady Arwen
43 - lady bella
44 - LadySile
45 - LaPiccolaPrincess
46 - lelina
47 - Lena89
48 - Les
49 - lidiacullen
50 - lilly95lilly
51 - lily cullen
52 - LittleDarkVampire
53 - lupacchiotta_mannara
54 - masychan
55 - Miky____93
56 - MizzCamilla
57 - MoonlightSerenity
58 - mylifeabeautifullie
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60 - nene_cullen
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63 - ninny
64 - paie
65 - pao5272
66 - Remember
67 - Roxyz
68 - sackiko_chan
69 - SoSo
70 - suxpicci_89
71 - twinings
72 - underworld_max
73 - valemyni
74 - valentina88
75 - xxsakura94xx
76 - Yuffie23
77 - _martinella95_

 

 

Grazie anche a chi ha aggiunto questa storia alle seguite! ^^ 7 ( uh sapete che è il mio numero preferito ^^ anche il 77 mi piace ) non mi sono ancora abituata a questa opzione XP

 

1 - CaMy_KxV
2 - EroSennin425
3 - giagiotta
4 - Miky____93
5 - Sly_monica
6 - suxpicci_89
7 - xxsakura94xx

 

 

Ed infine un grazie immenso a chi ha aggiunto questa disgraziata ( moi ) fra gli autori preferiti! T_T * me commossa *

 

1 - 4everWITCH  
2 -
CaMy_KxV  
3 -
Idril Inglorion  
4 -
lily cullen  
5 -
mamy  
6 -
marty23  
7 -
nene_cullen  
8 -
Vavvola

A presto!!! ^-^

 

Rowz

   
 
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