Anime & Manga > Boku no Hero Academia
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Autore: rhys89    19/11/2018    3 recensioni
Il “fastidio” si presenta sotto molte forme: a volte è un raggio di sole che non ti fa dormire, altre volte invece ha i capelli biondi e i vestiti davvero troppo larghi.
Altre ancora, il fastidio è semplicemente un sentimento inopportuno che gratta insistente alle porte della coscienza.
All Might è un uomo che ispira sesso, questo Aizawa l’ha accettato già da tempo, ma Yagi… Yagi è qualcuno di cui, se non sta attento, potrebbe anche innamorarsi.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All Might, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolino dell'autrice

Buongiorno bella gente! ^^
Arrivo in punta di piedi in questo nuovo fandom con quella che è la mia OTP suprema di Boku no Hero ma su cui ancora non ero riuscita a scrivere niente... spero che questo piccolo esperimento vi piaccia.

La storia è ambientata subito dopo il primo attacco dell'Unione dei Supercattivi alla USJ, e c'è un microscopico what if secondo cui Aizawa è rimasto in infermeria qualche giorno in più per guarire dalle ferite.

Questa storia è stata scritta per Il contest... fastidioso, indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di EFP e... niente, direi che è tutto qui.

Grazie infinite a chiunque leggerà e/o commenterà.

[Storia partecipante alla 666 prompt per essere come il diavolo challenge, indetta da Arianna.1992 sul forum di EFP.]
[Storia partecipante alla Challenge delle Parole Quasi Intraducibili, indetta da Soly Dea sul forum di EFP.]

Disclaimer: i personaggi e la storia di Boku no Hero Academia non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: 558. Supereroi
Prompt 2: Backpfeifengesich (una persona la cui faccia sembra aver bisogno di essere presa a pugni o a schiaffi)
Rating: verde
Genere: introspettivo, romantico
Avvertimenti: shonen-ai
Personaggi/Pairing: Shota Aizawa-Eraser Head, Toshinori Yagi-All Might, Aizawa/Toshinori
POV: Aizawa
Localizzazione: subito dopo l'attacco dell'Unione dei Supercattivi alla USJ
Note: c'è un minuscolo what if in cui Aizawa è rimasto qualche giorno in più in infermeria per guarire dalle ferite.
Conteggio parole: 1037



Di eroi fastidiosi e sorrisi gemelli

 In infermeria, dopo l’attacco alla USJ, Aizawa è steso immobile sul suo lettino da quella che gli sembra una vita intera. Abbozza un sorrisino ironico ai suoi stessi pensieri: di solito non si sognerebbe mai di lamentarsi per una sessione di pennichella forzata, ma il punto è che qualcuno ha lasciato scostate le tendine della finestra e un maledettissimo raggio di sole gli arriva dritto in piena faccia, quindi di dormire neanche a parlarne.
Già, come se il problema fosse la luce negli occhi e non che, nonostante le cure di Recovery Girl, si sente come se gli fosse passato sopra uno schiacciasassi…
 Sbuffa indispettito e si sistema meglio sul cuscino. Sul piccolo televisore nell’angolo passa di nuovo la notizia del salvataggio di All Might, con tanto di breve annuncio dello stesso per rassicurare la popolazione di “non preoccuparsi perché adesso c’è lui”, e Aizawa non riesce a impedirsi di provare un moto di stizza che, davvero, non vorrebbe provare.
 Insomma, non è certo colpa sua quello che è successo, e il fatto che nonostante avesse già raggiunto il suo limite sia riuscito ad aiutarli e salvarli – o almeno a temporeggiare abbastanza perché arrivassero i soccorsi – è davvero straordinario, questo Aizawa lo sa.
 Però sa anche che se non fosse stato così egocentrico da voler salvare tutto il dannato mondo da solo, come sempre, non avrebbe finito per consumare tutte le sue energie in imprese che avrebbero potuto tranquillamente essere svolte da qualcun altro; lui sarebbe stato alla USJ come da programma, e quei bastardi non avrebbero fatto tutto il casino che hanno fatto perché insieme gliele avrebbero suonate di santa ragione prima che si azzardassero ad alzare un dito sui loro studenti…
 No, forse questo non è vero. Forse i ragazzi avrebbero dovuto combattere comunque, ma in ogni caso non avrebbero provato così a lungo una paura decisamente troppo grande, per quei pulcini cresciuti troppo in fretta.
 Il fatto è che All Might è insopportabilmente egocentrico, sempre con quel sorriso da schiaffi e sempre pronto a rilasciare interviste, foto e dediche a giornalisti e fan. La parte maligna del suo cervello sibila che per lui fare l’eroe è soltanto un gioco, e che se la gode da matti con tutta quella celebrità… ma ormai, nel bene e nel male, Aizawa ha imparato a conoscerlo, e sa che non è così. Che quell’uomo è quanto di più vicino alla vera essenza di eroe possa esistere, e che tutto il suo “pavoneggiarsi” con giornalisti e fan serve soltanto per mantenere salda l’immagine di simbolo della pace, e dare ai bravi cittadini un faro di speranza e ai cattivi un monito ben preciso: state buoni, o verrò a punirvi.
 Lo sa, certo che lo sa… ma questo non gli impedisce di trovarlo estremamente irritante, anche se fa finta di niente per quieto vivere.
 Lancia un’altra occhiata allo schermo, e si concede di soffermarsi un po’ più del necessario su quel fisico tonico e perfetto. Perché, sì, oltre che irritante lo trova anche sexy. Tanto. E anche questo se lo tiene per sé, ovviamente, ma ciò non toglie che quando quell’idiota si trasforma, riacquistando uno ad uno tutti i muscoli che tendono i vestiti dapprima troppo larghi, qualcosa si smuove dietro l’espressione sempre apatica di Aizawa, rimescolandogli il sangue nelle vene.
 E, nonostante sia tremendamente fastidioso, All Might urla sesso così forte che è impossibile ignorarlo.
 Come richiamato dai suoi pensieri, la porta si apre e una testa bionda dagli improbabili ciuffi si affaccia nella stanza. Vestiti larghi ed espressione contrita, Yagi si va a sedere sulla sedia accanto al suo lettino – intercettando quel maledetto raggio di sole che ancora non gli dava pace – in un silenzio imbarazzato che Aizawa spera di non dover spezzare personalmente, perché non ne ha né la forza né tantomeno la voglia.
 Passano così un minuto, forse due, poi l’uomo al suo fianco sospira piano e inizia a parlare. Si scusa per essere stato un idiota, per aver sprecato il tempo della sua trasformazione in imprese che avrebbe potuto compiere qualcun altro tralasciando i suoi doveri di insegnante e lasciandoli soli nel momento in cui avrebbero avuto più bisogno di lui…
 Si scusa per tutto, più volte, rimarcando il suo dispiacere per gli studenti, – quanta paura devono aver avuto! – per lui e per Tredici – è un miracolo che siano ancora vivi! – e in generale per tutto l’attacco dell’Unione dei Supercattivi.
 Aizawa non risponde mai, – troppo faticoso – ma in compenso lo guarda con la coda dell’occhio, perdendosi di nuovo nelle sue riflessioni: visto così sembra un’altra persona… e non solo fisicamente parlando. È come se insieme ai muscoli avesse perso tutta quella faccia tosta che lo rende così insopportabile, e quello che rimane è un uomo spezzato dalla vita che nonostante tutto si ostina a non arrendersi perché il simbolo della pace non può arrendersi. Anche se sarebbe più facile… anche se molti altri l’avrebbero già fatto.
 All Might è un uomo che ispira sesso, questo Aizawa l’ha accettato già da tempo, ma Yagi… Yagi è qualcuno di cui, se non sta attento, potrebbe anche innamorarsi.
 «Sei un idiota» sentenzia alla fine.
 Yagi incassa la testa nelle spalle come se avesse appena ricevuto una sberla.
 «Lo so… mi dispiace. Vi ho abbandonato-»
 Aizawa sbuffa forte, interrompendolo.
 «Sei un idiota perché ti credi sempre al centro dell’universo. Non sei l’unico eroe del Giappone, sai? E non sei nemmeno l’unico professore della U.A.. Quei ragazzi sono anche miei alunni, e anche di Tredici… era nostro compito proteggerli, ed è ciò che abbiamo fatto. Tutto qui.»
 Yagi lo guarda sorpreso un lungo momento, poi sorride. Non quel ghigno spropositato per cui è diventato famoso, ma un sorriso appena accennato, che si affaccia timidamente su quel viso spigoloso e fa mancare ad Aizawa più di un battito, sapendo di esserne la causa.
A proposito di idioti.
 «Grazie, Aizawa.»
 Aizawa sbuffa di nuovo e si volta dall’altra parte, senza rispondere. Dal riflesso del vaso sul comodino vede quel sorriso farsi un po’ più largo mentre Yagi si sistema meglio sulla sedia, così sospira e chiude gli occhi, rilassandosi a sua volta.
Ben nascosto sotto le bende, un sorriso gemello germoglia sul suo viso senza che Aizawa possa far nulla per impedirlo.




   
 
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