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Autore: RevyNyradhrScarlett    15/07/2009    2 recensioni
Qst mi è uscita durante due settimane lunghe e piene di disaccordi con la mia vita.... Lei era chiamta "diversa", e a lei non importava più di tanto, ma quella giornata le cambiò la vita, fino in fondo....grazie a lui e a chi aveva sempre scartato....
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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"OOOOOOOOOOOOOOOOOOI non fate casino!", " ma mi annoio!", "non mi importa! Non deve mica venirmi un emicranea per colpa tua baka!"







TUM



TUM


La pesante aria del mattino attacca il mio corpo che rabbrividice, uscire da questa casa di prima mattina non è il massimo, in una giornata di Dicembre.
Esco e chiudo la porta a chiave e girandomi vedo la solita strada, piena di gente che si alza ad andare a lavorare, piena di bambini che corrono per andare a scuola, o altri che andavano dalla parte opposta per marinare...
Tutto questo, apriva il pisario della sua giornata.
Respirando lentamente resta lì, ferma per alcuni secondi. Lascia che l'aria riprenda il suo corso e finisca di giocare con i suoi capelli, corti fino al collo, lasciati liberi....come non li portava quando era giovane.
I suoi occhi di un marrone spento lacrimavano un pò per il primo impatto, ma stavano lentamente finendo.
Gli occhi spenti.
Gli occhi che dovrebbero sprizzare di lucenti colori primaverili, in quella giornata d'autunno parevano morti.
La sua vita era cambiata in un senso incredibile, da quando ancora era una bambina, o una ragazzina, fino a diventare quello che ora è....una ragazza poco cresciuta. Che non voleva credere al suo fatale destino.
Una bimba viziate che rivuole indietro tutto quello che aveva.
Voleva indietro i sorrisi.
Scese le scalette della sua piccola entrata e prese a percorrere la strada verso il solito posticino, quel piccolo negozietto in cui lavorava, anche se era poco, almeno le occupava la vita.
L'importante era questo.
Fare altro e non pensare a niente. Perchè per quanto possa essere difficile, la vita può solo andare avanti.
Tante persone urtavano il suo corpo esile e coperto da un lungo cappotto marrone, che finiva poco più sopra delle ginocchia, abbinato al cappellino che copriva la parte superiore del capo, in mano la sua borsetta con dentro uncellulare, i documenti, e un paio di foto
che dovrebbero essere tra i suoi ricordi dimenticati.
Ma li ha sempre avuti con se.
Un paio di ragazzini che adesso giocavano insieme e ridevano le passano vicino, si scambiavano allegramente un paio di CD dei cantanti del momento, cantanti che lei non aveva mai sentito nominare.
Perchè era da un bel pò che lei non sentiva niente, non voleva sentire, neanche lo strimpellare di una chitarra.
La strada divenne sempre più affollata man mano che si avanzava, man mano che si entrava sempre più al centro della città, pieno di negozi di abiti stupendi, oggetti misteriosi o per la casa. Erano i suoi negozi preferiti, e forse lì qualche volta si vedeva la sua faccia.
Non era cambiato però, il commesso di quel negozio di oggetti, quel negozio che vendeva di tutto e di più.
Quel negozio che ora mancava di quella clessidra.




"Ma lo sai che quasi quasi esco a prenderla?" "Cosa?" "Come cosa!?! quella clessidra che abbiamo visto l'altro giorno!" "Ah ma sarebbe magnifico! Arrederebbe in modo perfetto questo angolo della casa..."



Come ricordi sbiaditi ritornano nella sua mente, perchè si sbiadiscono e non vanno via? Perchè qualcuno le deve ancora rovinare l'esistenza di "difesa" che lei in questo ultimo anno si era creata?
Eppure vedeva quella scena, com un film antico...non proprio in bianco e nero. Ma che dava la sensazione che il tempo fosse andato avanti di secoli.
Per lei erano secoli, ma per la sua mente no.
Che rievocava ogni qual volta che passava da quel negozio tutti quei ricordi strazianti che non la volevano abbandonare...
Stacca gli occhi e riprende a camminare, non mancava molto ad arrivare...
Qualche cittadino era già intento a decidere le decorazioni per il natale....che era ormai alle porte. Cosa poteva fare lei quest'anno? Niente come al solito....oppure qualcosa che sarebbe riuscito a fargli dimenticare almeno il minimo?
Chi lo sa...
Arrivò al piccolo angolo dove girò, trovandovi un negozio, un negozio di antiquariato...ecco dove passava la maggiorparte del suo tempo, immezzo mobili antichissimi e di valore estremamente unico. Era quello il suo destino.
O era quello che passava il convento?
Entrò in tutta fretta, ormai il freddo le aveva congelato le dita...salutò educatamente e cominciò a levarsi il cappotto e il cappello, e a mettersi un piccolo mantesino color panna, che serviva a non sporcarla. Perchè oggi si sarebbe preoccupata di pulire l'argenteria e di passare la cera ai mobili in legno.
Tutto doveva assolutamente essere perfetto.

-Bene, iniziamo.-

E così, anche quella mattina, inspiegabilmente, quei vaghi ricordi andarono a perdersi nei meandri del tempo.








E ancora di più sapessi quanto mi manchi, ogni singolo fiocco di neve, mi riporta alla mente qualcosa di te, qualcosa di noi, di tutto. Perchè...ora mi chiedo se davvero era questo, quello che doveva succedere.






FINE




Ciao a tutte! Ecco a voi un nuovo aggiornamento, e devo dire che ho fatto abbastanza presto! Come avevo già accennato avrei messo qualche capitolo immezzo del passato.

Ora non so dirvi con precisione se siamo giunti o no alla "forse fine" di questa storia, so solo che tra un pò ci siamo!
E volevo ringraziare le lettrici della fic che non l'hanno abbandonata e sono state entusiaste del mio recente ritorno...grazie di cuore ragazze, spero che continuerete a leggere!!!
Detto questo spero di aggiornare altrettanto presto!

Baci
   
 
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