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Autore: inzaghina    19/11/2018    3 recensioni
Lily Evans, sin da bambina, ha sempre amato pianificare il proprio futuro, facendo del suo meglio per ottenere i risultati prefissati; dopo aver iniziato i suoi studi ad Hogwarts, queste sue certezze sono crollate poco a poco, fino ad arrivare al momento in cui la Grifondoro ha imparato a lasciarsi andare, per cogliere il momento e vivere l'attimo.
“Potter, che ci fai qui? Questa è la carrozza dei Prefetti!” Lily chiese ciò che tutti bramavano sapere.
“Si dà il caso che anche io devo presenziare quest’anno, mio dolce fiore… e credevo che ci chiamassimo per nome, ormai.”
“Sei forse ubriaco già dal primo giorno di scuola?” chiese allora la Caposcuola, avvicinandosi imperiosa a lui e Remus.

[Questa storia si è classificata terza al contest "Una citazione, una storia" indetto da eleCorti sul forum di efp.]
[Questa storia partecipa al contest "Ave Atque Vale" indetto da Fiore di Cenere sul forum efp.]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Vivere il momento

 
 
“L’istante magico è quel momento in cui
 un sì o un no può cambiare tutta la nostra esistenza.”
Paulo Coelho
 

 
Lily Evans era ben consapevole del momento preciso in cui la sua vita aveva subito un primo, enorme, cambiamento; accadde in un sabato di gennaio del 1971, nel giorno in cui compiva 11 anni. Era una giornata invernale soleggiata e la bambina aveva invitato i suoi amici più cari a festeggiare a casa sua.
Era sempre stata una ragazzina assennata, otteneva ottimi risultati a scuola ed aveva un buon rapporto sia con i genitori che con la sorella maggiore. Già da un paio d’anni aveva confessato che da grande sognava di diventare medico, oppure ricercatrice e la determinazione che illuminava i suoi occhi verdi convinceva tutti che, qualunque strada avrebbe scelto, sarebbe stata percorsa con successo.
Quella mattina si svegliò piuttosto presto, impaziente di cominciare a festeggiare nel pomeriggio, proseguendo fino a sera, concludendo la giornata con una pizza, un film ed un pigiama party con la sua amica più cara e sua sorella Petunia. 
“Buon compleanno, tesoro!” esclamò Michael Evans, quando la figlia minore entro in cucina quella mattina.
“Grazie papà” ribatté lei, abbracciandolo.
“Abbiamo pensato che la festeggiata meritasse la sua colazione preferita…” aggiunse sua madre, mostrandole un’altissima pila di pancake.
Lily sorrise radiosa, sedendosi accanto al padre, venendo subito raggiunta dalla sorella. “Tanti auguri, Lily!”
“Grazie, Tunia!”
La colazione della famiglia Evans proseguì tranquillamente, tra pancake e risate, finché il suono del campanello non interruppe Michael mentre raccontava una barzelletta. L’uomo raggiunse la porta - un sorriso coinvolgente che gli increspava ancora le labbra - aprendola e trovandosi davanti una donna dall’aria austera, che indossava un mantello verde scuro ed un cappello in tinta.
“Lei è il signor Michael Evans?” domandò, scrutandolo attentamente.
Lui annuì, cercando di capire se avesse mai visto la donna, “e lei chi è?”
“Mi chiamo Minerva McGranitt, sono la Vicepreside di Hogwarts e vorrei parlare con lei e sua moglie di vostra figlia Lily.”
Nonostante l’uomo non avesse mai sentito nominare Hogwarts, immaginava che potesse trattarsi di una scuola e condusse quella donna dall’espressione severa nella cucina, trovando la moglie e le figlie ancora impegnate con la colazione - le risate che risuonavano allegre nella stanza soleggiata.
“Beth, questa signora è Minerva McGranitt e voleva parlarci di Lily…” disse alla moglie, scostando una sedia per la loro ospite.
La signora Evans offrì una tazza di the alla donna, che, ben conscia di aver scatenato la curiosità dell’intera famiglia, decise di non tergiversare oltre e confessare il motivo che l’aveva portata lì.
 
“Vostra figlia è una strega, signori Evans…” fu questo ciò che la donna castana disse, dopo aver preso una sorsata di the - rigorosamente nero.
“Che cosa?” era stata Petunia a parlare, mentre gli occhi verdi di Lily brillavano per la gioia e la consapevolezza che avrebbe potuto, finalmente, imparare qualcosa di nuovo, qualcosa che nella sua scuola non avrebbero mai potuto insegnarle.
“Lily ha poteri magici ed ha un posto riservato a suo nome nella miglior scuola di magia e stregoneria che esiste” spiegò la donna, alternando occhiate alla futura studentessa ed ai suoi genitori.
“Una scuola?” chiese Elizabeth, incerta.
“Esattamente, una scuola in cui Lily imparerà ad utilizzare i suoi poteri e conoscerà altri ragazzi come lei…”
 
Quando se ne andò, circa un’ora e numerosi opuscoli informativi dopo, i quattro membri della famiglia Evans vivevano stati d’animo tutti diversi, e in alcuni casi contrastanti, tra loro.  Michael era stupefatto: anche se aveva sempre pensato che la sua Lily fosse speciale, mai si sarebbe immaginato che avesse addirittura dei poteri magici, negli anni non aveva mai dato retta alla moglie quando gli aveva fatto notare gli accadimenti più bizzarri che avvenivano in presenza della bambina. Elizabeth era sollevata, perché riusciva finalmente a spiegarsi gli strani avvenimenti che sembravano accadere sempre intorno alla sua secondogenita, era inoltre impaziente di starle accanto mentre scopriva questo nuovo mondo. Petunia era gelosa: era da tutta la vita che si sentiva dire quanto la sua sorellina fosse intelligente, dolce e generosa ed ora era saltato fuori che aveva anche poteri magici e che quello strambo bambino vestito di nero diceva il vero su di lei. Lily invece era semplicemente felice: Severus glielo aveva già ripetuto più volte che lei era speciale, proprio come lui, e anche Lexie aveva dichiarato che non ci fosse alcun dubbio che lei fosse una strega, ma sentirselo confermare dalla Vicepreside della sua futura scuola era un ottimo modo per festeggiare il suo compleanno. Non vedeva l’ora di parlarne con entrambi, visto che le avevano anticipato che le avrebbero fatto avere la lettera in occasione del suo undicesimo compleanno.
 
***
 
Nei primi anni ad Hogwarts, Lily aveva formulato nuovi progetti: non avrebbe più studiato per essere dottoressa o ricercatrice, bensì per diventare Pozionista o Medimaga. Anche nella nuova scuola infatti, la giovane Evans aveva sempre avuto ottimi voti, aveva trovato grandi amici ed era indubbiamente ben voluta praticamente da tutti.
Purtroppo, alla fine del suo quinto anno, i suoi rapporti con Severus, modificatisi gradualmente sin da quando i due erano stati smistati in case diverse, erano terminati bruscamente - con suo sommo dispiacere e sbigottimento. L'insulto dell'amico, che per primo le aveva comunicato la sua natura magica, l'aveva ferita e la giovane Grifondoro era ormai convinta che le loro strade fossero destinate a separarsi per sempre - a meno che lui non dimostrasse un sincero cambiamento. Lily aveva fantasticato per mesi su quanto lei, Severus ed Alexandra avrebbero imparato tra le mura del castello: non aveva pianificato che lei e Sev si sarebbero allontanati sempre di più, fino a diventare due estranei. Non aveva dato peso al fatto di essere stati smistati in case differenti, era convinta che la loro amicizia sarebbe stata più forte, esattamente come lo era stata durante la loro infanzia. Aveva sempre risposto per le rime a Potter e Black quando le dicevano che non avrebbe dovuto perdere il suo tempo con Severus; così come lui non aveva smesso di passare il suo tempo con Lily nonostante i suoi compagni Purosangue non facevano che dirgli che lei fosse feccia.
Avevano programmato di studiare insieme per i M.A.G.O., proprio come avevano fatto prima dei G.U.F.O., ed erano ansiosi di scoprire chi dei due avesse fatto meglio all’esame di Pozioni - da sempre la materia che più li univa. Ma, alla fine del quinto anno, tutto era precipitato, e, da allora, lei e Severus non erano più che due sconosciuti. Dopo avergli dato la possibilità di spiegarsi, Lily aveva comunque deciso di escluderlo dalla sua vita, perché non c’era posto per la gente come lui e come gli amici che aveva preso a frequentare sempre più assiduamente.
I piani di Lily avevano dovuto essere cambiati di nuovo. La ragazza aveva deciso di concentrarsi solamente sui suoi voti, sui suoi doveri di Prefetto e sulle amiche con cui condivideva il dormitorio, che le erano state accanto sin dal primo giorno di scuola.
 
***
 
Il suo sesto anno andò quasi come la Grifondoro aveva previsto. Era riuscita ad ignorare Severus, ad essere la migliore studentessa del suo anno, aiutando la sua casa ad avviarsi verso la conquista della Coppa delle Case dopo quattro anni di brucianti secondi posti, inoltre aveva trovato un ragazzo che pareva assolutamente perfetto. Lei e David Corner, un Corvonero del suo stesso anno, avevano iniziato a frequentarsi quando lui le aveva chiesto di uscire, in occasione della prima uscita annuale ad Hogsmeade. Corner era un Prefetto, proprio come lei, era un ottimo studente, esattamente come Lily, ed era sempre contento di farle compagnia in biblioteca, quando non era impegnato con gli allenamenti di Quidditch. Era così diverso dagli altri ragazzi, che parevano avere un’unica cosa in testa, e Lily si sentiva fortunata ad essere la sua ragazza. Dopo quasi otto mesi di frequentazione, con l’avvicinarsi della fine della scuola, Lily faceva progetti per continuare a frequentarlo durante l’estate, cercando di decidere se fosse il caso di presentarlo ai suoi genitori ed alla sorella. Ma in occasione dell’ultima partita del campionato di Quidditch, che aveva consegnato la coppa nelle mani dei Grifondoro capitanati da James Potter, prima di tornare in Sala Comune per unirsi ai suoi compagni festanti, Lily scoprì che, quella che David le aveva mostrato nel corso della loro frequentazione, era soltanto una bella facciata. Il Cacciatore della squadra blu e bronzo infatti, era in un’aula vuota accanto a quella di Incantesimi, impegnato a dimenticare la sconfitta subita pochi minuti prima tra le braccia della procace Aurora Greengrass: una Serpeverde nota per essere alquanto facile.
“Sicuro che la perfetta Prefettina non verrà a cercarti?” mugolò la bionda, mentre il ragazzo le infilava avidamente le mani sotto la camicia.
“Figurati… sarà impegnata a festeggiare con i suoi compagni” la rassicurò.
“E siamo sicuri che non sospetti nulla?” domandò la Greengrass, togliendogli la maglia della divisa ed ammirando il suo petto nudo.
“Sono mesi che gliela facciamo sotto il naso, Aurora… rilassati, dai!”
Lei ridacchiò. “Eri dannatamente sexy a bordo della tua scopa, oggi” gli sussurrò suadente, mentre la sua mano destra discendeva il corpo del ragazzo, arrivando a giocare con l’elastico dei pantaloni della divisa.
“Non voglio pensare alla partita” borbottò il moro, strappando tutti i bottoni della sua camicetta della divisa.
“Hey! Che modi!” si lamentò lei, ridacchiando.
“Lo so benissimo che ti piace, quando faccio così” le disse lui, scostando il reggiseno nero della ragazza, ridendo con lei.
Lily aveva visto anche troppo. Entrò nell’aula come una furia, raggiungendo i due. “Sono stata davvero una scema a credere di amarti, David!” esclamò, quando fu di fronte a loro.
“E pensare che ero venuta a dirti che mi dispiaceva che avessi perso oggi…” aggiunse, mentre i due la fissavano, senza avere coraggio di proferire parola, “ma sai cosa ti dico… sono davvero contenta che Potter ti abbia stracciato! Tu non vali nemmeno quanto una sua unghia e mi sembra impossibile che Davies non abbia trovato un Cacciatore migliore di te!”
“Lily, io…”
“Taci, David! Scordati il mio nome e goditi la Greengrass…” gli disse, prima di tornare verso la porta.
“Ah, sappi che Black mi ha detto che metà del dormitorio del sesto e settimo anno di Serpeverde ha la sifilide grazie a lei!” esclamò, facendogli un cenno di saluto e chiudendosi la porta alle spalle.
Una volta fuori, le lacrime che avevano minacciato di scivolarle lungo le guance quando parlava con i due, cominciarono a scendere copiose, mentre Lily si dava nuovamente della stupida.
“Mio piccolo fiore, che coincidenza trovarti sulla strada per la Torre…” James Potter avanzava baldanzoso nel corridoio e Lily, che era appoggiata alla fredda parete, non aveva alcuna via di fuga disponibile.
“Non ora, Potter!”
Il sorriso del Capitano sparì dal suo viso e il ragazzo si avvicinò a lei, osservandola preoccupato, “che succede? Non vorrei essere indiscreto, ma mi sembra chiaro che tu stia piangendo… vuoi per caso che vada a recuperare Lexie?”
Lily sollevò lo sguardo su di lui, guardandolo come non aveva mai fatto, prima di riuscire a sorridergli tra le lacrime, “grazie davvero, ma non è necessario… ci vedremo tra pochi minuti.”
“Ok” il ragazzo si mise una mano in tasca ed estrasse un fazzoletto di stoffa candido. “Tieni per lo meno questo, così potrai asciugarti le lacrime.”
“Grazie” Lily accettò, prima che il suo cervello potesse spingerla a fare il contrario.
“Posso chiederti che cosa è successo? Non devi raccontarlo se non ti va, ma… di solito parlare mi aiuta.”
Lily si soffiò il naso nel fazzoletto che il ragazzo le aveva dato, pronta a dirgli che non era successo nulla, ma cambiò idea e si ritrovò a scendere nei dettagli su quanto appena scoperto. “Ti rendi conto? Ero andata a cercare Corner per consolarlo per la sconfitta e l’ho trovato tra le braccia di Aurora Greengrass!”
James strabuzzò gli occhi. “Se la fanno davvero tutti” commentò a caldo.
Lily gli lanciò un’occhiataccia.
“Non è il mio caso, te lo assicuro!”
“Questo non aiuta, Potter… non avrei dovuto dirti nulla, dimentica quanto ho detto. Andiamo in Sala Comune, dai… c’è una festa dove tu sarai l’ospite d’onore” borbottò la rossa, staccandosi dal muro ed avviandosi verso le scale.
Lui allungò il braccio, afferrando la sua mano. “Aspetta, Lily!”
La ragazza si voltò verso di lui, in attesa.
“Mia madre dice sempre che le persone entrano nella nostra vita per una ragione ben precisa, evidentemente Corner ci è entrato per farti capire quanto fosse cretino e che tu non dovevi perdere un altro minuto del tuo tempo a pensare a lui. Sei troppo intelligente, troppo buona e troppo carina per uno come quel damerino… ti meriti qualcuno di migliore: qualcuno che non si lasci spaventare dai tuoi sbalzi d’umore, qualcuno che ti sappia stare accanto in silenzio, osservando i riflessi ipnotici che si creano tra i tuoi capelli mentre leggi davanti al fuoco, qualcuno che condivida la tua gioia quando riesci a preparare una pozione perfetta, qualcuno che combatta al tuo fianco per un mondo migliore... qualcuno che riesca a farti sorridere anche nei giorni più difficili, perchè hai un sorriso troppo bello per tenerlo nascosto” le spiegò con un sorriso.
“E non ti sto nemmeno dicendo che quel qualcuno sono io, anche se sappiamo entrambi che c’è un’innegabile attrazione tra di noi…” concluse, strizzandole l’occhio.
E Lily rise di cuore, perché lui era riuscito nell’intento di farle dimenticare la sofferenza, anche se solo per qualche attimo, “grazie, James” gli disse.
Il sorriso gioioso di Potter avrebbe potuto illuminare l’intero sotterraneo della scuola. “Mi hai chiamato per nome?”
Lei scrollò le spalle. “Dopo sei anni mi sembrava arrivato il momento… del resto anche tu mi hai chiamato Lily, prima.”
“Andiamo a festeggiare, dai!” esclamò, afferrando la sua mano e correndo con lei fino alla cima della loro torre.
Lily non protestò e non pensò, nemmeno per un attimo, di lasciare quella stretta calda e rassicurante.
 
***
 
Prima dell’inizio del suo settimo anno, Lily aveva deciso di concentrarsi esclusivamente sui suoi studi, soprattutto dopo aver ricevuto la spilla di Caposcuola.
“Non essere noiosa, Lils! Sarà il nostro ultimo anno e dobbiamo anche divertirci” la redarguì Lexie, sdraiata sul suo letto, intenta ad osservare la spilla di Prefetto che era stata consegnata a lei con la lettera di Hogwarts.
“Essere Caposcuola è un compito difficile e prestigioso, Lex” dichiarò la rossa, posando la spilla sulla propria scrivania. “Non ho intenzione di prenderlo alla leggera.”
“Lo so, ma te la caverai alla grande! Tu sei dannatamente brava a fare tutto.”
“Con chi credi che dovrai fare le ronde, tu?”
Lexie fece spallucce. “Di sicuro non con Fabian” ridacchiò, alludendo al suo ragazzo.
Lily rise con lei. “In effetti né lui, né il suo gemello sembrano candidati ideali… penso che Remus sia l’unico maschio responsabile del nostro anno.”
“Ma se Remus è stato nominato Caposcuola, qualcuno lo deve pur sostituire come Prefetto.”
Se?” domandò Lily “Chi altro potrebbe essere stato nominato?”
“Speriamo non il tuo ex” bofonchiò la sua migliore amica, facendo una smorfia, e dando voce alle paure più recondite di Lily.
“Silente non sarebbe così crudele, no?!”
“Sono sicura di no” la rassicurò Alexandra. “Anche se a volte può avere un bizzarro senso dell’umorismo…” concluse, grattandosi il mento.
E Lily scoprì esattamente quanto bizzarro fosse - il senso dell’umorismo del Preside - il successivo primo settembre, sul Binario 9 e ¾.
 
***
 
“Dobbiamo andare nella carrozza del Prefetti, Lex” disse Lily, appuntandosi con cura la spilla sulla maglia blu che indossava, alzandosi e trascinando l’amica con sé.
“Pensavo che stessimo aspettando l’ultimo momento per evitare di incappare in Corner” ribatté la bionda, mentre Lily la fulminava con un’occhiata.
Le altre tre compagne ridacchiarono. “Cerca di non affatturarlo, Lily” le consigliò Mary.
“Non sarebbe appropriato se Grifondoro iniziasse l’anno con il saldo punti negativo per colpa della sua equilibrata Caposcuola” aggiunse Marlene, con un ghigno divertito.
“A stare con Black stai diventando sempre più caustica, Lenie” la redarguì la rossa, acconciando i capelli in una coda alta.
“Trovo che lui sia molto migliorato al tuo fianco” commentò Alice, sorridendo.
“Peggio di com’era di certo non poteva diventare” sbuffò Lily, mentre Lexie apriva la porta.
“A dopo, ragazze!” le due salutarono, incamminandosi verso la prima carrozza.
Quando le due ragazze arrivarono, trovarono lo scompartimento riservato ai Prefetti quasi pieno, tutti i compagni erano impegnati a scambiarsi aneddoti sull’estate appena conclusa e le due si avvicinarono per salutare Albert MacMillan ed Edward Goldstein. Stavano chiedendo ai due come fossero andate le loro vacanze, quando la porta si aprì e due persone fecero rumorosamente il loro ingresso.
“Scusate il ritardo, gente!” esclamò James Potter, chiudendo con forza la porta dietro di sé ed indirizzando un sorriso divertito a tutti i presenti.
“Potter, che ci fai qui? Questa è la carrozza dei Prefetti!” Lily chiese ciò che tutti bramavano sapere.
“Si dà il caso che anche io devo presenziare quest’anno, mio dolce fiore… e credevo che ci chiamassimo per nome, ormai.”
“Sei forse ubriaco già dal primo giorno di scuola?” chiese allora la Caposcuola, avvicinandosi imperiosa a lui e Remus.
Lexie, che aveva notato la spilla sul petto di James, spalancò la bocca incredula, avvicinandosi all’amica. “Silente ha davvero un bizzarro senso dell’umorismo, Lils” le sussurrò all’orecchio.
Seguendo lo sguardo dell’amica, anche Lily osservò il petto del ragazzo e scoppiò in una risatina isterica. “Restituisci la spilla a Remus, James!”
“Non deve restituirmi nulla” intervenne quindi Lupin, sollevando le iridi verdi in quelle fiammeggianti della compagna. “È lui il Caposcuola, Lily.”
“Sii serio, Rem” lo pregò la ragazza ramata.
“Sono serio, Lily” ribatté il licantropo, con le labbra piegate in un sorriso apologetico.
“Questo deve essere un incubo, vi prego, qualcuno di voi mi svegli!” bofonchiò la ragazza, alternando occhiate ai suoi tre compagni.
“Sarà un anno fantastico, mio dolce fiorellino!” la rassicurò James, prima di prendere posto tra Remus e Lexie e rivolgersi al resto dei presenti ad alta voce. “Oh! Prestate tutti attenzione alla Caposcuola Evans, se non volete vedervela con me…”
Lily si scambiò un’eloquente occhiata con Lexie, prima di osservare i presenti, prendere un lungo respiro ed accingersi a fare il suo primo discorso da Caposcuola.
Non poteva immaginare che quel primo settembre avrebbe sancito un nuovo, epocale, cambiamento nella sua vita.
 
***
 
La scuola era iniziata da un mese, le lezioni erano più difficili che mai, ma Lily stava riuscendo a tenere la sua solita media impeccabile. Organizzare le ronde notturne, con le innumerevoli richieste di cambi turno, si era rivelato un compito decisamente impegnativo, come la ragazza si era aspettata, ma James l’aveva stupita con un’invidiabile capacità organizzativa.
“Sono pur sempre il Capitano della squadra di Quidditch, Lily” le aveva ricordato, sorridendole; non era un sorriso di scherno, ma semplicemente il sorriso aperto che era solito far capolino sul suo viso quando era in compagnia dei suoi amici, o quando era impegnato negli allenamenti o nello studio delle sue materie predilette. E Lily si rese improvvisamente conto di quanto quel sorriso fosse bello e di come riuscisse a coinvolgere chiunque gli stesse vicino.
Ho appena utilizzato l’aggettivo bello riferendomi a Potter? La mole di studio mi sta decisamente facendo perdere la testa...
I due Capiscuola facevano la ronda insieme tre volte a settimana, di cui due nel weekend, e questo li aveva portati a passare molto tempo in reciproca compagnia finendo col conoscersi meglio. Fu per questo motivo che Lily non rimase così stupita, quando James le consegnò un libro un sabato sera di inizio ottobre. “Era il libro che cercavi per approfondire quel tema per la classe di Lumacorno” le disse, sorridendole.
Eccolo di nuovo: il sorriso coinvolgente di James.
“Come lo hai trovato?” gli domandò, osservando rapita il raro tomo di pozioni.
“Era di mio padre, ma mi ha detto che te lo regala volentieri” rispose lui, passando si nervosamente una mano tra i capelli.
“Non posso accettare, James. È una prima edizione...” ribatté lei, porgendogli di nuovo il libro.
“Papà dice di insistere” dichiarò il ragazzo. “Ci dovrebbe essere un suo messaggio all’interno.”
Lily aprì il libro, trovandoci effettivamente un pezzo di pergamena vergato da una calligrafia che somigliava vagamente a quella di James.
 
Lily, 
mio figlio dice che sei un vero talento in Pozioni, accetta questo libro, che mi ha insegnato tanto.
Adesso è il tuo momento di imparare e di creare con l’aiuto di questo manuale.
James dice che farai grandi cose e io mi fido del suo giudizio.
Affettuosamente, 
Fleamont Potter

 
“Domani manderò una lettera di ringraziamento a tuo padre” gli disse, rimettendo a posto la lettera.
“Ne sarà felice!” esclamò lui, mentre salivano al terzo piano.
“Anche lui ha la mia stessa passione per le rosse dal temperamento focoso” aggiunse, con un piccolo ghigno, beccandosi un’occhiataccia in risposta. “Scherzavo, Lily” chiarì subito dopo, sollevando le mani in segno di resa. “Dovresti ricordarti di ridere ogni tanto...”
“Lo faccio” rispose lei, sulla difensiva.
“Dovresti farlo di più” le consigliò. “Sei davvero stupenda quando ti lasci andare... si intravede il fuoco che ti arde dentro, oltre al tuo innegabile buon cuore, e si percepisce quanto incredibile e speciale tu sia.”
Lily sentì le guance andarle a fuoco, quello era senza dubbio il complimento più bello che le avessero mai fatto. “Grazie” mormorò, dopo che il silenzio si fu protratto per un po’.
“Figurati” le rispose.
“E grazie anche per non avermi più invitato ad uscire urlando tra i corridoi della scuola; ora che siamo Capiscuola è necessario che gli altri studenti ci prendano sul serio e non lo farebbero se tu ti comportassi in quel modo...”
“Ho cambiato tattica ormai...”
“Ah si?” Lily aveva quasi paura di chiedere delucidazioni.
“Sarai tu a chiederlo a me” le rispose, convinto.
E Lily rise fino alle lacrime. “Se lo dici tu...”
 
Ma James aveva avuto ragione. E quando, due settimane dopo, affissero il manifesto della successiva uscita ad Hogsmeade - programmata per l’ultimo weekend di ottobre - Lily sapeva che non avrebbe voluto andarci con nessuno che non fosse James, e questa consapevolezza la spaventava a morte. Perché James Potter era riuscito ad entrare nella sua vita in punta di piedi in quelle ultime settimane, esattamente come non era riuscito ad avvicinarsi a lei nei sei anni precedenti. L’aveva aiutata con i doveri di Caposcuola, le era stato accanto mentre passava le notti a studiare con Lexie, Remus e gli altri compagni in Sala Comune, l’aveva fatta ridere durante le ronde ed era sempre pronto a difenderla dai vili attacchi dei Purosangue che la insultavano e cercavano di colpirla alle spalle.
Come ti sei cacciata in questa situazione, Lily? Ma, soprattutto, com'è possibile che Potter abbia avuto ragione?!
Segui le amiche in Sala Grande per la colazione e si sedette tra Lexie e Mary, lasciando cadere la testa al di sopra delle sue braccia conserte.
“Che succede?” domandò subito la sua migliore amica, osservandola preoccupata.
“Sto valutando l’idea di chiedere a James di venire ad Hogsmeade con me” mormorò a mezza voce, in modo che solo le sue amiche potessero sentirla. “Secondo voi devo andare a farmi vedere in Infermeria?”
Marlene ed Alice scoppiarono a ridere, mentre Lexie scuoteva la testa e Mary le posava, comprensiva, una mano sulle spalle.
“Non devi affatto andare in infermeria” la rassicurò Marlene.
“Ma io ho sempre pensato di odiarlo” borbottò la Evans.
“È già da un po’ che non lo odi più” le fece notare Alice.
“È così evidente?” domandò, sgomenta, la Caposcuola.
Le altre quattro fecero segno di sì con la testa e Lily sbatté la fronte sul tavolo di legno.
“Ti é ammesso cambiare idea su di lui, lo sai vero?”
Lily sollevò gli occhi sulla sua più cara amica, che le sorrideva incoraggiante. “Fa un po’ paura” ammise.
“Come tutte le cose belle della vita” la rassicurò Lexie.
“Ci devo pensare ancora qualche giorno...”
“Se non vuoi che lo sappia conviene cambiare argomento” consigliò Mary, osservando i Malandrini ed i gemelli Prewett fare il loro ingresso. 
“Grazie, ragazze” disse Lily, afferrando un muffin ai mirtilli.
I sei ragazzi si sedettero rumorosamente accanto a loro e Lily, osservando Sirius baciare Marlene, mentre Fabian faceva lo stesso con Lexie e Remus abbracciava Mary dopo il bacio del buongiorno, pensò che non sarebbe stato male fare lo stesso con James ogni giorno.
 
***
 
Il giorno prima dell’uscita, dopo che lei e James ebbero sistemato i turni in accordo con le ultime richieste di cambio ricevute, Lily posò la piuma, osservandolo mentre duplicava il foglio, creandone uno per ogni Sala Comune.
“Hai impegni per domani, James?” si decise a chiedere, afferrando il coraggio a quattro mani.
“Che avevi in mente?” ribatté lui, osservandola speranzoso.
“Beh, ci sarebbe l’uscita ad Hogsmeade e...”
“E?” insistette lui, con gli occhi nocciola che brillavano divertiti.
“Devo proprio chiedertelo?” sbuffò lei, abbassando lo sguardo, lasciando che i capelli le coprissero il viso.
“Si, devi. Del resto io l'ho fatto per anni ricevendo un rifiuto dopo l'altro” le rispose, sollevandole il mento con la punta delle dita e costringendola ad incontrare i suoi occhi nocciola con le iridi smeraldo che lui tanto amava.
“Mi chiedevo se ti andava di venirci con me” ammise infine.
“Credevo che non me lo avresti mai chiesto” dichiarò, sorridendole.
“Sarebbe un si?” bofonchiò, dubbiosa.
“Certo che lo è!”
 
Il giorno successivo, dopo aver passato una meravigliosa giornata in sua compagnia, in parte con il resto dei loro compagni, ed in parte da soli, le parve naturale rispondere al suo bacio, quando posò le labbra incredibilmente morbide sulle sue, nel vicolo antistante ai Tre manici di scopa. Quel bacio sanciva un nuovo inizio, era la promessa tra due ragazzi pronti ad impegnarsi ad esserci sempre l'una per l'altro, era l'emblema di due anime affini che s'erano riuscite a trovare in un momento storico per nulla facile. L'incontro andava oltre al mero sfiorarsi delle labbra, comprendeva i cuori e le menti dei due giovani, esaudiva un desiderio a lungo inseguito dal Capitano rosso-oro e mai veramente preso in considerazione - se non negli ultimi tempi - dalla sua compagna.
“Usi il burrocacao, James?” chiese divertita Lily, staccandosi dalle sue labbra, dopo che la necessità di ossigeno si era fatta pressante.
“Certo!” esclamò, per nulla a disagio. “Mi alleno a gioco tutto l’anno all'aperto, anche con le intemperie, e non posso rischiare di rovinarmi le labbra…”
“Credo di non conoscere nessuno più vanesio di te” Lily aveva le lacrime agli occhi per le risate.
“Hey, lo faccio anche per te!”
“Ah davvero?”
“Ma certo… è stata una bella esperienza baciarmi?”
“Mmh, penso che un solo bacio non possa bastare per prendere una decisione informata…” ridacchiò la ragazza.
James chiuse nuovamente la distanza che li separava, attirandola a sé, sfiorandole le labbra con un bacio dolce, che venne approfondito da Lily, impaziente di saggiare nuovamente quelle labbra morbide che sapevano di caramello. La ragazza infilò le dita tra i disordinati capelli di James, spettinandoli ancor di più, mentre lui posò le proprie mani sulla vita sottile di Lily, facendola aderire al proprio corpo. La sua struttura più esile si adattava perfettamente al corpo più muscoloso di James, come due pezzi di un puzzle, o due magneti destinati ad attirarsi vicendevolmente, senza che nulla potesse impedirlo.
“Allora? Che ne dici ora?”
“Queste sono decisamente le labbra più morbide su cui io abbia mai posato la mia bocca.”
“E saranno anche quelle che bacerai per il resto dei suoi giorni” ribatté, sicuro, lui.
“Questo è solo il nostro primo appuntamento, come fai ad esserne certo?”
“Lo so dal giorno in cui ci siamo incontrati, Lily Evans… tu ci hai solo messo più tempo a capirlo, ma ora che mi stai dando una possibilità stai pur certa che non la sprecherò” le promise, lasciando che i loro sguardi s’incontrassero nuovamente.
E Lily si limitò ad annuire, perdendosi in quelle iridi nocciola pervase dalla sincerità ed illuminate dall'amore. “Mi auguro che sia così, James… anche se non avevo progettato di uscire con qualcuno durante il settimo anno, ci sono già così tante cose da fare e…”
Il ragazzo le posò un indice sulle labbra, interrompendo il suo discorso. “Te lo ha mai detto nessuno che la vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri progetti, Lily?”
La ragazza scosse la testa. “Ho sempre amato essere pronta per ogni situazione, avere un piano ben preciso e muovermi di conseguenza.”
“E questa determinazione è solo una delle cose che mi hanno fatto innamorare di te, Lily… ma è importante anche cogliere l’attimo e vivere nel momento. Abbiamo pur sempre 17 anni e fuori da Hogwarts c’è la guerra, ma io sono sicuro che, con te al mio fianco, lottare per un mondo migliore sarà più facile ed avremo una maggiore chance di vittoria” dichiarò il Cacciatore posando la fronte su quella di Lily e continuando a tenerla tra le braccia.
“Tu… mi ami?” sussurrò Lily, sgomenta.
“Certo che sì” ribatté James. “Ed è per questo che ho, finalmente, dato retta ai nostri amici che mi suggerivano di smetterla di assillarti se volevo dimostrarti quello che provavo per te. Ovviamente non mi aspetto che anche tu ti dichiari oggi stesso, posso pazientare ancora qualche giorno…” concluse, lasciando che i loro nasi si sfiorassero.
Lily rise di nuovo, prima di mettersi in punta di piedi e posare le proprie labbra su quelle del ragazzo.
“Sarò al tuo fianco, James” gli promise.
“Ed è tutto quello di cui ho bisogno” la rassicurò lui, baciandola di nuovo.
 
Il futuro che li attendeva fuori dal castello era spaventoso, ma sapevano entrambi che avrebbero sempre potuto contare l’una sull’altro.

 
 
 
Nota dell’autrice:
Buon pomeriggio a tutti, inizio dicendovi che questa fanfction è stata scritta ispirandosi alla citazione: “La vita è quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri progetti.”  di Allen Saunders. Ringrazio eleCorti sul forum efp per aver indetto il contest "una citazione, una storia", perché mi ha permesso di scrivere di una coppia che amo.
La storia partecipa anche al contest "Ave Atque Vale" indetto da Fiore di Cenere sul forum efp. Non appena ho visto questa citazione, sapevo che avrei voluto scrivere una storia che avesse Lily Evans come protagonista, essendo un personaggio di cui sappiamo davvero poche, che ci permette quindi di spaziare e provare a riempire i vuoti che la saga ha lasciato. Ho preferito scrivere una storia leggera, considerando quanto sarà triste il loro futuro - mettendo in luce i momenti che hanno definito l'inizio di una grande storia d'amore, purtroppo durata troppo poco.
Mi sono sempre immaginata che la mamma di Harry fosse una che pianificava, mentre il suo futuro marito era più uno che viveva nel momento e coglieva l’attimo… del resto si dice che gli opposti si attraggono, no?!
I lettori che già mi conoscono e stanno leggendo “Promesse da mantenere” ed il suo seguito “Legami indissolubili”, riconosceranno Lexie e gli altri amici di Lily e James; nel mio personalissimo canon infatti, Sirius era fidanzato con Marlene McKinnon, Remus con Mary Macdonald e la mia OC, Lexie, con Fabian Prewett.
Ringrazio coloro che leggeranno questo pezzo e, come sempre, attendo riscontri positivi o negativi che siano.
A presto!
Francy
   
 
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