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Autore: Shade Owl    19/11/2018    3 recensioni
La musica è un'arte, e chi la coltiva sa bene quanto sia complessa e gratificante. Un violino, poi, è tra gli strumenti più difficili di tutto il mondo della cultura sonora.
Questo lo sa bene Orlaith Alexander, che fin da bambina ha sviluppato un'autentica passione per il violino e la musica. Il giorno in cui Dave Valdéz, uno dei migliori produttori discografici di New York, scopre il suo talento, la sua vita cambia drasticamente, e da lì comincia il successo.
Tuttavia, il successo ha molte facce, proprio come le persone. E per scoprirle, Orlaith dovrà prima conoscere aspetti della sua musica che prima ignorava lei stessa...
Genere: Fantasy, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Vaněk non si fece attendere a lungo.
Il mattino dopo si svegliarono tutti di buon'ora, e fin da subito Orlaith e Jayden si accamparono in soggiorno per studiare il modo migliore di affrontare contemporaneamente un Homunculus di fuoco e uno d'aria senza farsi troppo male. Pranzarono lì, seduti sul pavimento in mezzo a un oceano di carte e di appunti vari, parlando di come avrebbero potuto combattere contro di loro.
Secondo Jayden, la donna si chiamava Chien Nio, attrice e produttrice cinese specializzata in film d'azione, ed era lei ad avere poteri d'aria.
L'altro, l'australiano, Alex Daley, era un avvocato socio di uno studio molto importante con sede a Sydney, dotato di poteri di fuoco.
- Il problema principale sta nel fatto che Nio può manipolare l'aria.- disse Allwood, sbocconcellando distrattamente uno dei sandwich preparati da McGrath - L'interazione tra più elementi, nella magia elementare, causa sempre effetti devastanti. Nel nostro caso abbiamo fuoco e aria, quindi puoi immaginare quanto Daley sia pericoloso se agisce in combinazione con Nio.-
- Non rischierebbe di bruciarla viva?- chiese Orlaith.
- Certo che sì, se non sapesse quello che fa.- annuì lui - La magia elementare è molto potente, pericolosa e faticosa da controllare. Vaněk è un maestro proprio perché riesce a manipolarla in relativa sicurezza senza sforzarsi troppo, mentre qualcuno come me, che la conosce solo in modo superficiale, fa più fatica. Basta un'inezia per mandare all'aria tutto e scatenare un pandemonio.-
- E come classificheresti questo Daley?-
- A metà strada tra lui e me.- rispose Jayden, osservando una foto dell'uomo - Purtroppo non ho testimonianze dirette della sua magia di fuoco, ma dal poco che so dovrebbe essere un piromante abbastanza esperto da non preoccuparsi di fastidi minori. Il modo migliore per battere sia lui che Nio insieme è destabilizzarlo mentre cercano di colpire contemporaneamente.-
- Perché sento che c'è un "ma"?- disse stancamente Orlaith, prendendo un altro panino.
- Perché hai ragione.- ammise lui - Uno c'è: se sbagliamo potremmo essere colpiti da un incantesimo di fuoco instabile. Prevedere i suoi effetti o anche solo bloccarli è quasi impossibile. Tuttavia, se facciamo tutto nel modo giusto, finirà con il colpire ed eventualmente distruggere la sua stessa compagna. Di conseguenza, mentre suoni durante il combattimento con loro, tieni a mente che il tuo scopo non è più danneggiarli direttamente, ma fare in modo che si feriscano a vicenda o, al limite, annullare le loro magie più potenti.-
- Capito.- rispose lei.
Continuarono a discutere per ore, ipotizzando anche i tipi di ambienti e di situazioni in cui avrebbero dovuto affrontare i loro avversari, e di come rivolgere a proprio vantaggio tutto ciò che potevano: per Orlaith, che non aveva un effettivo limite nell'uso della sua musica, c'era veramente poco da dire. Le sarebbe bastato suonare, perdersi nei suoi brani come sempre e lasciare che la materia intorno a lei rispondesse come meglio credeva.
Per Allwood valeva invece un discorso un po' diverso: lui era uno stregone della Quinta Arte, non un Elementalista come Vaněk, quindi non avrebbe potuto usare, per esempio, la pietra intorno a loro per combattere, e inoltre aveva sempre bisogno di un Cerchio Magico a disposizione. Il suo ruolo quindi sarebbe stato più che altro di affiancamento e, di nuovo, il grosso del lavoro sarebbe toccato a lei in caso di scontro aperto.
C'era inoltre da considerare lo stesso Vaněk: una volta sistemati i due Suggelli avrebbero dovuto occuparsi immediatamente di lui, o avrebbe capito di essere rimasto privo di immortalità, col rischio che fuggisse via davvero.
- Quindi, ricapitolando...- disse Jayden, arruffandosi i capelli in un gesto sfinito - Dobbiamo accertarci che Vaněk rimanga nel luogo in cui ci tenderà la sua trappola il più a lungo possibile; poi dobbiamo uccidere rapidamente entrambi i Suggelli senza sprecare troppe energie; infine, tornare da lui e finirlo prima che si accorga di essere rimasto senza protezione.-
- Non staremo chiedendo un po' troppo? Le altre volte abbiamo faticato un bel po' per un solo Homunculus... tu soprattutto.- osservò Orlaith, ripensando al combattimento con Fakhri.
- Se la trappola avesse funzionato, a Parigi, sarebbe andato tutto in modo diverso.- le ricordò Allwood, accigliato - E Vaněk non sa della mia abilità di far collassare i Cerchi Magici, è un tipo di magia che non conosce ancora. L'ho creata io, è mia, e ci da un vantaggio.-
Mentre parlava, McGrath entrò silenziosamente nella stanza, reggendo due tazze di caffè in una mano e un telefono nell'altra.
- Signore, una telefonata per lei.- disse, posando il vassoio sul tavolo vicino.
- Grazie, McGrath, ma non ci sono per nessuno.- rispose Jayden, mentre scorreva uno dei suoi quaderni - Potremmo tracciare i Cerchi fuori dal loro nascondiglio e attirarli fuori con la tua musica... una trappola ben costruita potrebbe...-
- Signore...-
- McGrath, non adesso.-
- Temo di dover insistere.- disse in tono fermo il maggiordomo - Si tratta del signor Vaněk.-
Allwood alzò subito lo sguardo, sbigottito, mentre il silenzio calava nella stanza.
- Ha detto che vuole assolutamente parlarle, e che non richiamerà.- proseguì McGrath, impassibile.
- Dammi il telefono!- sbottò Jayden, alzandosi - Pronto? Maledetto bastardo... come diavolo hai avuto questo numero?-
Rimase in ascolto per qualche minuto, accigliandosi sempre di più via via che passava il tempo.
- Tu sei pazzo.- gli disse alla fine - Hai davvero intenzione... no, stammi a sentire tu, per Dio!- urlò, iniziando a gesticolare - Non stiamo giocando, quindi smettila di...-
Orlaith, che si era alzata in piedi a sua volta, guardò McGrath, immobile accanto a lei. Il maggiordomo scosse la testa, senza parlare.
- Cos'hai fatto?- chiese Jayden - Tu... oh, come se fosse necessario...- rise amaramente - Saremmo venuti lo stesso, per ucciderti. Quindi, se vuoi noi, lascia andare... non sta a te decidere di chi mi devo preoccupare!- sbottò - Ehi! Ehi, non... MERDA!- gridò, furiso - Quel... ha riattaccato, CAZZO!- urlò, lanciando il telefono a terra.
Il cordless si ruppe in mille pezzi appena colpì il pavimento. Inspirando a fondo per calmarsi Jayden si rivolse a Orlaith, scuro in viso.
- Mi ha detto dov'è andato.- preannunciò - Il problema è che voleva assicurarsi che lo raggiungessimo... quindi, possiamo dire che questo non era previsto dal mio piano.-
- Perché?- chiese lei - Cos'ha fatto?-
- Ha preso un ostaggio.- ammise contrito lui - Orlaith... mi dispiace, ma è andato a Tresckow. Ha preso tuo padre.-

Le parole di Jayden riecheggiarono nella mente di Orlaith, mentre lei si imbambolava dov'era, ripetendo più e più volte quell'ultima, fatidica frase:
Ha preso tuo padre.
- Non capisco come abbia scpoerto dove abito.- brontolò Jayden, più rivolto a se stesso che a qualcun altro - McGrath, ora sappiamo dov'è, quindi dobbiamo partire il prima possibile. In auto ci vogliono due ore, due ore e mezza. Di meno se non c'è traffico.-
- Devo preparare qualcosa di particolare?-
- No, assicurati solo di prendere qualsiasi Cerchio Magico io abbia già disegnato, e portami nuovi stracci, fogli, penne e vernice. Voglio disegnarne altri, più ne ho meglio è. E ricordati i gessetti, serviranno una volta arrivati.-
Orlaith ripensò all'ultima conversazione che avevano avuto, mentre lei era su quell'aereo: ripensò a quanto si era preoccupata che gli fosse successo qualcosa, all'idea di dirgli che avrebbe fatto meglio ad andarsene per un po' fuori città... e a come l'aveva accantonata credendo che, se Vaněk avesse voluto colpirla attraverso di lui, lo avrebbe fatto prima.
E ora suo padre era in pericolo. Insieme, potenzialmente, a tutti quelli che conosceva in città. Non c'era solo lui a Tresckow, dopotutto.
Però era lui ad essere stato rapito.
- Dobbiamo... dobbiamo andare!- esclamò affannosamente - Io... il mio violino... dov'è il mio violino?- gridò, facendo per correre verso le scale.
- Ferma!- esclamò Allwood, cercando di agguantarla.
Lei lo spintonò via senza nemmeno accorgersi del suo tentativo, e proseguì rapidamente verso la porta.
- McGrath!-
Il maggiordomo si fece velocemente avanti e la cinse con le braccia magre, bloccandola con energia sorprendente. Orlaith cercò di divincolarsi, scoprendo che aveva una stretta di ferro.
- Orlaith, calmati!- esclamò Allwood, mettendosi davanti a lei - Ho capito, davvero... sei spaventata, ma non puoi precipitarti a testa bassa. Così non fai un favore a nessuno, tranne Vaněk.-
- LASCIATEMI!- gridò, scalciando a vuoto - LASCIAMI!-
- Orlaith, controllati!-
- Controllarmi? Controllarmi? HA UCCISO MIA MADRE, E ORA HA MIO PADRE! CE L'HA CON ME! VUOLE LA MIA FAMIGLIA!-
Continuò a dimenarsi come una biscia, facendo del proprio meglio per liberarsi. Arrivò anche a mordere a sangue il polso di McGrath, ma il brandello di carne che aveva addentato si trasformò in polvere nella sua bocca non appena ebbe chiuso i denti. Il maggiordomo non diede segno di essersene minimamente accorto, e non la lasciò.
Alla fine, quando si fu resa conto di non poter vincere in alcun modo la presa dell'Homunculus, si afflosciò tra le sue braccia, piangendo in silenzio.
- Ora calmati.- disse Allwood, che era indietreggiato per non essere a portata di calcio - Vaněk ha detto che è vivo, guardato a vista dai Suggelli. Non gli torceranno un capello finché non ordinerà altrimenti. Ci ha dato appuntamento per domani mattina nel centro città. Possiamo partire in qualsiasi momento, ma dobbiamo prepararci. Io disegnerò tutti i Cerchi Magici che posso, tu puoi fare qualcosa?-
Lei annuì lentamente, lo sguardo ancora fisso nel vuoto. Sentiva le ginocchia tremare come foglie al vento.
- Posso... finire la canzone...- mormorò esitante - E poi... e poi ho... da leggere...- scosse la testa e lo guardò negli occhi, implorante - Dobbiamo salvarlo.- disse - Ti prego...-
- Andremo a Tresckow e fermeremo Vaněk.- promise Jayden - Ora vai di sopra e fai quello che devi. McGrath, lasciala.-
Il maggiordomo la liberò dall'abbraccio, ponendole le mani sulle spalle, dandole una piccola stretta di incoraggiamento, poi uscì per dedicarsi alle sue mansioni. Orlaith lo seguì come uno zombie, poi piegò a sinistra per salire al piano superiore.
Era il momento perfetto per scrivere una canzone che parlava delle sue paure, considerando quanta ne provava in quel preciso momento.

Mi dispiace, ma ho dimenticato di postare, ieri, e come se non bastasse ho anche avuto dei problemi con il computer, che si è guastato. Comunque ho rimediato, e sono di nuovo operatio.
Ringrazio 
John Spangler, Old Fashioned, Fan of The Doora, _Alexei_, Kira16, Fiore di Girasole, Sahara_2, Queen FalseHeart, Marz97, Aelfgifu, Roiben e Beauty Queen, che mi stanno seguendo. A presto!

   
 
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