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Autore: Alies    24/11/2018    2 recensioni
Dopo aver viaggiato nel tempo, Draco Malfoy si ritrova nel suo corpo da undicenne con tutti i ricordi degli scorsi diciasette anni. Usando le sue conoscenze decide di cambiare il passato. La sua prima missione: fare amicizia con Harry Potter. *Libro Primo della serie Riscritto nel Tempo*
Traduzione in italiano della fanfiction scritta da Scotland Evander
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Cap 4 The Boy in Rags/ Il Ragazzo Vestito di Stracci
 

Narcissa Malfoy studiò attentamente il famoso Bambino Sopravvissuto. Quando Draco e Atlanta erano arrivati con quel piccolo ragazzino era insospettita e confusa. Si rifiutava di credere che quel piccolo bambino mal vestito fosse Harry Potter. Chi mai vestirebbe Harry Potter in stracci troppo grandi? E chi gli permetterebbe di uscire di casa con gli occhiali tenuti insieme dallo scotch?

Inoltre, se ben ricordava, né James Potter né Lily Evans in Potter erano poveri. Il bambino era un piccoletto. Stando tra Draco e Atlanta (che, certo, era stranamente alta per una bambina) il ragazzino sembrava molto più giovane dei suoi presunti undici anni.

L'unica prova chiara che il bambino era effettivamente Harry Potter era il fatto che aveva la cicatrice. E che Draco l'aveva chiamato così.

Subito dopo aver esaminato lei stessa il ragazzo scoprì che era davvero un Potter. In lui c'era molto poco della donna Mezzosangue, eccetto per i suoi occhi. Aveva i capelli fuori controllo di James, che erano neri a causa del sangue Black che scorreva nelle vene sue e di suo figlio. Il naso ere interamente Potter, mentre la struttura del viso era molto simile alla forma aristocratica di cui tutti i Black sembravano non riuscire a liberarsi. Se il bambino fosse stato nutrito e curato adeguatamente sarebbe stato chiaro che lui e Atlanta erano parenti alla lontana. È una cosa che aveva affascinato Narcissa come Atlanta era cresciuta, sembrava sempre più una Black.  Era facile identificare ogni Black americano che aveva incontrato come un suo parente.

I geni Black erano forti.

Il bambino Potter era troppo magro, decise Narcissa dando una calda stretta al suo braccio. Era anche teso e insicuro, non era mai stato trattato, o non gli si era mai parlato, con gentilezza. Si era riempita di indignazione alla sua reazione quando aveva ricevuto il gufo in regalo. E lo sguardo del povero ragazzino quando Atlanta gli aveva dato le Gobbiglie? Era un crimine.

Con chi aveva lasciato questo povero bambino quel folle amante dei Babbani?

“Oggi è il tuo compleanno? Hai undici anni?” chiese Narcissa. Il ragazzo annuì. “Undici anni è giusto l'età perfetta.” Il ragazzo divenne confuso. “Sei mai stato dal... dottore per gli occhi?”.

La parola Babbana aveva uno strano sapore nella sua bocca, ma doveva averla detta bene, siccome il bambino sapeva di cosa lei stesse parlando. Si morse il labbro e scosse la testa.

“No, mia, emm, zia Petunia mi ha portato alle bancarelle dell'usato per prendere degli occhiali dopo che la mia insegnante a scuola ha detto che mi servivano”.

Il ragazzo proferì quelle parole come se fosse stata un'orribile tragedia.

“Il signor Hagrid potrebbe portarti a vedere uno dei nostri dottori per gli occhi. Qui sono chiamati Occulary. Sei abbastanza grande, ma non troppo per venire sottoposto all'incantesimo per cancellare la miopia. Io l'ho fatto quando avevo la tua età.”

“Davvero?”

Narcissa annuì. Si rialzò in piedi lentamente tendendo la mano sulla spalla del ragazzino. “Signor Hagrid, anche se lui dovesse scegliere di non fare l'incantesimo per la correzione della vista, deve fare la visita. Sono sicura che la situazione sia cambiata. E avrebbe bisogno di un paio di occhiali nuovi”.

“È costoso? L'incantesimo di correzione della vista?” chiese Harry. Dopo averla osservata fece marcia indietro velocemente. “Io ho..., be ho una camera blindata. Ma non ci avevo pensato”.

Dato che lui era l'ultimo Potter e quindi l'erede della fortuna dell'Antica e Nobile Casata dei Potter, non aveva di che preoccuparsi. Tuttavia Narcissa sospettava che al ragazzo non fosse stata data quest'informazione. Sembrava che in quel momento fosse preoccupato di non avere abbastanza soldi.

“Hagrid, possiamo andare?” chiese il bambino guardando in su verso il mezzo sangue. “Almeno... per prendere degli occhiali nuovi?”

“Certo!” urlò il babbeo a Harry, sembrando scioccato dalla richiesta. Ma insomma! “Abbiamo tempo”.

Harry si girò verso di lei e le sorrise. Le sorrise davvero. L'effetto era sbalorditivo.

Narcissa aveva perso quasi tutta la sua famiglia per colpa delle scelte che avevano fatto. Nonostante non desse colpa ad Andromeda per la sua scelta di sposarsi per amore, per mantenere le apparenze all'interno della famiglia, Narcissa aveva dato l'impressione di ripudiare sua sorella maggiore. Dopo essersi sposata nella famiglia Malfoy era obbligatorio, ma Narcissa mandava ancora dei saltuari gufi a Drommie.

Bellatrix aveva fatto una scelta sciocca dopo la caduta dell'Oscuro Signore, finendo in prigione a vita, così come era successo a suo cugino Sirius. Regulus, il suo cugino preferito, era morto a causa delle sue scelte e dell'Oscuro Signore.

Lei era l'ultima Black Inglese rimasta. Eppure di fronte a lei, raggiungibile, stava Harry Potter, un cugino. Due piccoli salti sull'albero genealogico collegavano Harry a Narcissa. Un altro legame alla, una volta fiera, Antica e Nobile Casata dei Black. Nonostante i Potter non fossero mai stati nella sua cerchia sociale mentre lei e James crescevano, ogni tanto si erano incrociati. Lui era orgoglioso, se non un po' arrogante per i motivi sbagliati.

Lei non avrebbe dovuto puntare le sue speranze solo su Atlanta per riportare indietro l'orgoglio perso dalla Casata dei Black nell'ultima guerra. Harry Potter poteva aiutarla. Nonostante non fosse sicura del perché Draco avesse fatto amicizia con qualcuno come Harry di sua spontanea volontà, siccome, per il suo aspetto soltanto, Draco non lo avrebbe neanche notato se non per deriderlo, era comunque felice. Di fronte a lei stavano tre meravigliosi bambini per costruire un solido futuro. Anche se il cognome Black potrebbe non avere mai più il potere che aveva una volta in Inghilterra, il sangue sarebbe andato avanti. E col nuovo sangue portato da Atlanta e Harry, la vena di pazzia sarebbe forse scomparsa?

“Grande” disse Harry, sempre con il suo sorriso contagioso. Si voltò di nuovo verso Narcissa. “Grazie, uh, signora Malfoy... emm, Lady Malfoy per il suggerimento”.

“Puoi chiamarmi Zia Narcissa se vuoi. Non sono necessari titoli formali tra amici” offrì lei.

“Okay”.

Harry si illuminò ancora di più.

“Ti scrivo stanotte” ricordò Draco al bambino.

Harry allargò ancora il sorriso, agitando la mano e salutando. Hagrid gli prese la spalla e iniziò a spingere via il piccolo bambino. Narcissa si corrucciò. Perché quel folle amante dei Babbani aveva mandato quel mezzo sangue per introdurre Harry al mondo magico? Non mandavano ma McGranitt solitamente? Lei aveva la testa sulle spalle.

“Draco, caro, c'è una ragione per cui hai fatto amicizia con Harry? Sai che tuo padre non ne sarebbe contento,” disse lei, più per abitudine che altro.

Lucius non sarebbe stato contento. Anche se era riuscito a scampare la prigione per la sua stupidità, ci credeva ancora fermamente. Non gli sarebbe andato molto bene che suo figlio facesse amicizia con la ragione della caduta del suo cosiddetto maestro.

“Ho le mie ragioni”.

Atlanta fece un verso “Sul serio?”

“No, sto scherzando”.

“No, tu sei Draco.”.

Draco lanciò un'occhiata annoiata alla sua lontana cugina. “Sembrava che avesse bisogno di un mentore. Così ho accettato la sfida. In più in questo modo conoscerà le persone giuste. Nessuno è veramente sicuro come sia riuscito... fare qualsiasi cosa abbia fatto all'Oscuro Signore. Sto mantenendo le mie opzioni aperte (N/T Lett. “I'm keeping my options open”) ”.

Narcissa prese la mano di Atlanta e la tirò un pochino.

“Mi è piaciuto” annunciò Atlanta, sincronizzando i suoi passi con Narcissa. Fece oscillare un po' il suo calderone. Atlanta sospirò in modo piuttosto drammatico con quel suo maledetto sorriso sbilenco in viso. E nonostante normalmente Atlanta ricordasse fortemente, a Narcissa, suo cugino Sirius, quando sorrideva in quel modo assomigliava al suo tutor Remus Lupin. Era a dir poco inquietante. Non c'era alcun modo che la bambina fosse imparentata con Lupin. “Vorrei poter andare a Hogwarts. È dove ci sono, tuvvi. (tutti voi)”

“Non usare quella parola rozza Atlanta” la sgridò Narcissa inorridendo al suono. “Cosa ha detto tuo padre?”

“I campagnoli usano quella parola Atlanta” disse la bambina abbassando la voce per imitare suo padre. “Le formali giovani dame non lo dicono. I Membri del Salotto non parlano come dei ratti eviscerati”.

“Dubito che li abbia chiamati ratti eviscerati” sghignazzò Draco.

I bambini iniziarono a battibeccare, ma Narcissa li ignorò. Aveva avuto un'idea.

_____________________________________________

A Harry stava girando la testa. Era sicuro che, se non avesse avuto un collo attaccato alla spina dorsale, la sua testa starebbe veramente girando in cerchio intorno a lui. O semplicemente cadrebbe e rotolerebbe sotto il suo letto. Aveva un intero mese di lettere sparse per la sua camera, tutte da parte di Draco e Atlanta. Mentre sembrava che Draco rimanesse a casa, al contrario sembrava che Atlanta non stesse mai a lungo nello stesso posto. Aveva due sue lettere in cui diceva di essere da Draco, una dall'Islanda, una da Asheville, Nord Carolina, una da New York, una da una montagna in India, da Nice, Francia e finalmente da Washington D.C.

Le lettere di viaggio di Atlanta erano piene di cose random, come se non potesse decidersi su cosa volesse raccontare a Harry. Nonostante non la conoscesse molto bene, era sicuro che stesse dettando le lettere ad una piuma e che la stesse per lo più farneticando (A Harry venne in mente che con la magia era possibile che la bambina di dieci anni lo stesse effettivamente facendo, siccome i Babbani stavano inventando dispositivi per registrare in un computer discorsi orali in parole scritte, perché i maghi non avrebbero dovuto averli di già?).

La cosa più affascinante che gli aveva detto Atlanta era a proposito di un santuario per lupi mannari che sua madre aveva fondato in Nord Carolina. Harry era scioccato che che ci fossero cose come i lupi mannari. Atlanta gli aveva assicurato che non doveva preoccuparsi, infatti i lupi mannari responsabili si rinchiudevano da soli durante la luna piena in modo da non mordere e infettare le persone. Per qualche ragione le ci erano volute due lettere per spiegarlo.

Le lettere di Draco erano formali e istruttive. Le prime erano un po' rigide, ma con lo scorrere dell'estate Draco si era lasciato andare un poco e Harry si sentiva come se stesse vedendo il vero Draco, non il formale piccolo gentiluomo che diventava quando qualcuno gli faceva notare che si stava comportando come un undicenne.

Non che Harry capisse come si comportasse un vero undicenne. Lui conosceva solo sé stesso e Dudley. Sperava che la maggior parte degli undicenni non si comportasse come Dudley.

Draco gli aveva detto come raggiungere effettivamente il binario per andare a scuola. Hagrid gli aveva semplicemente dato il suo biglietto e lo aveva messo su un treno, svanendo nel nulla. Harry non aveva nessuna idea di come arrivare al binario chiamato “nove e tre quarti”. Non aveva mai visto prima di allora un binario che fosse una frazione.

Draco aveva incoraggiato Harry a leggere un libro o due. Ne aveva già letto alcuni prima del suggerimento di Draco. Comunque, dopo aver saputo che il padrino di Draco era l'insegnante di Pozioni e non intratteneva “zucconi incompetenti” Harry aveva letto il libro di Pozioni fronte e retro, così come altri libri correlati alle pozioni che Draco gli aveva mandato in prestito.

Sembrava che Draco fosse ossessionato dalle pozioni. Harry non era sicuro sul perché, ma dopo aver letto il libro pensò che Pozioni era un po' come cucinare, qualcosa di cui lui si intendeva. Dopo che Draco gli disse che, nonostante Harry non potesse utilizzare la magia fuori da Hogwarts fino a diciassette anni, poteva preparare pozioni, poiché non necessitavano l'uso della sua bacchetta (di solito). Siccome Harry non voleva bruciare troppo oro fece solo pozioni utili, come un unguento per le bruciature. Era stato utile quando si era bruciato la mano mentre preparava la colazione. Dopo il successo del suo primo tentativo ne provò alcune altre.

Era elettrizzato dai suoi risultati. Era capace di far andare via velocemente i lividi, diminuire le bruciature e lenire i muscoli dolenti dopo una dura giornata di diserbatura del giardinaggio. La sua soluzione per le scottature non era allo stesso livello, ma non aveva ancora iniziato la scuola. Non si aspettava miracoli.

Seguendo il suggerimento della madre di Draco, Harry era andato a farsi guarire gli occhi quel pomeriggio a Diagon Alley. Era veramente costoso e Hagrid aveva provato a dissuaderlo, ma Harry aveva iniziato a immaginare una vita senza occhiali. Niente più occhiali rotti, niente più occhiali tenuti insieme dallo scotch, niente più cecità quando si sveglia la mattina. L'attività preferita di Dudley era rubargli gli occhiali per far sì che non vedesse.

Non più.

Erano stati soldi ben spesi.

Scorrendo tra le lettere tirò fuori quella in cui Draco gli aveva dato alcune informazioni sulla sua famiglia. Anche se Draco non sapeva granché sui Potter aveva una montagna di informazioni sui Black. Aveva trovato i nomi dei nonni di Harry nell'albero genealogico della Famiglia Black e gli aveva mandato una copia dell'albero (completa delle aggiunte di Atlanta).

L'albero genealogico della Famiglia Black lo aveva lasciato frastornato, in quanto sembrava interconnesso tra entrambi i lati della famiglia, americana e inglese. Eppure, nel momento in cui un Black sposava un Black americano, erano “spazzati via dall'albero” come aveva detto Draco. Harry aveva dedotto che questo significasse che i membri della famiglia venivano ripudiati. Sembrava che i Black “spazzassero via dall'albero” per vari motivi: matrimonio, visioni politiche, mancanza di magia, o essere americani (a meno che tu non fossi del lato americano della famiglia, allora eri spazzato via per le altre ragioni).

Draco aveva dato a Harry una perla di informazioni parlandogli della storia della famiglia Black: Sirius Black, l'attuale capo della Famiglia Black (da quello che Harry aveva capito era una cosa importante nel mondo magico – capifamiglia delle Antiche e Nobili Famiglie) e prigioniero nella prigione dei maghi Azkaban, era il padrino di Harry. O almeno Draco ne era abbastanza sicuro. Atlanta non aveva saputo niente di questo Sirius Black, solo dei vari Sirius Black con cui era imparentata, come suo fratello maggiore. Atlanta sapeva che il padrino di Harry aveva fatto saltare in aria dei Babbani ed era diventato molto famoso facendo sì che suo fratello, anche lui chiamato Sirius Black, odiasse il suo nome, e quindi si facesse chiamare Dre.

Atlanta non gli seppe spiegare come mai suo fratello maggiore si facesse chiamare Dre. Harry presunse che forse era un fan del rapper Dr. Dre.

Harry aveva provato a cercare informazioni su Sirius Black sull'Explorer Babbano, ma non era andato lontano. C'erano poche menzioni su di lui in alcuni libri sulle Arti Oscure, solitamente assieme alle storie su di lui. Per questo aveva chiesto a Draco. Sua madre gli aveva finalmente detto cosa sapeva dopo che Draco l'aveva assillata per alcuni giorni.
 

È stato rinchiuso in prigione, aveva scritto Draco, dopo la morte dei tuoi genitori. Mia madre dice che senza ombra di dubbio lui non era un Mangiamorte (uno dei seguaci dell'Oscuro Signore). Lei non crede che lui abbia commesso i crimini dei quali è accusato e che lo hanno fatto finire in galera, come il mago che si suppone abbia fatto saltare in aria aveva urlato che lui aveva tradito i tuoi genitori. Mia madre ha detto che il mago saltato in aria era un amico di Black e di tuo padre, che, suppongo, sia andato a cercare Black dopo la morte dei tuoi genitori per affrontarlo riguardo al suo essere passato al lato oscuro. Mia madre dice che Black non sarebbe mai passato al lato oscuro, o fatto saltare in aria l'altro tipo. Era molto sicura quando ha dichiarato che Sirius Black non avrebbe mai seguito l'Oscuro Signore. Secondo lei, Sirius Black non aveva problemi coi Babbani e non era uno che ricorreva alla violenza estrema. Specialmente dopo essere stato ammansito da suo fratello minore e dai suoi amici mentre erano a Hogwarts. Oh, e lui stimava i suoi amici più di ogni altra cosa. Lei è sicura che avrebbe preferito morire che tradire qualcuno che lui chiamava amico.

Lei insiste sul fatto che Sirius sia stato incastrato da qualcuno, anche se non ha nessuna prova o idea sul perché sia stato incastrato. O cosa sia veramente successo nella strada il giorno che è stato arrestato.

Io penso che l'intero incidente sia vagamente sospetto ora che sto facendo domande e pensandoci su. Non so come funzionino le leggi nel mondo Babbano, ma nel mondo magico, solitamente si tengono dei processi prima che qualcuno sia mandato in prigione, e non è stato tenuto nessun processo per Sirius Black. Non è mai stato interrogato o processato, semplicemente rinchiuso. Tra quello che mia madre mi ha detto sulla personalità di Black e cosa ho trovato sull'incidente, penso che sia stato incastrato. Perché? Non sono ancora sicuro. Possiamo investigare di più su questo una volta che saremo insieme a Hogwarts.
 

Deglutendo un po', Harry ficcò la pila di lettere di Draco nel baule. La sua testa stava scoppiando di informazioni. Aveva un criminale incarcerato per padrino, il quale si vociferava fosse un seguace dell'uomo che aveva provato a ucciderlo e aveva ucciso i suoi genitori. L'uomo aveva fatto saltare in aria una strada piena di Babbani e anche uno dei suoi stessi amici per ragioni sconosciute. Una parte di Harry voleva andare a salvare l'uomo che non aveva mai conosciuto, mentre l'altra parte di sé era d'accordo con il lasciarlo in galera. Nonostante Draco e sua madre trovassero che l'intera vicenda fosse sospetta, ci dovevano essere delle buone prove per non dare un processo a Black e buttarlo in prigione a vita, no?

Harry infilò quella lettera in fondo alla pila. Non voleva pensarci. Anche se sarebbe fantastico avere un padrino che lo porti lontano da Privet Drive, Harry non voleva riporre le sue speranze in un criminale condannato, specialmente uno che era in galera per assassinio e forse per aver tradito i suoi genitori.

La successiva lettera che Harry riguardò era quella che gli diceva che lui era l'erede della Famiglia Potter, il che significava che nella banca dei goblin aveva più che probabilmente più soldi di quanto avesse visto. Aveva dei parenti dalla parte di suo padre che erano ancora vivi. Tuttavia la notizia migliore era che aveva un cugino come Draco. A Draco piaceva Harry. Harry non aveva mai incontrato una persona a cui lui stesse veramente simpatico e che fosse disposto a farlo sapere.

Draco gli aveva detto di non preoccuparsi di niente che avesse a che fare con l'essere l'Erede della Famiglia Potter fino a che non avesse compiuto diciassette anni, infatti, come fosse diventato maggiorenne nel loro mondo, avrebbe ereditato tutti i titoli e i posti nelle varie assemblee che, gli aveva detto Draco, avevano tutte le vecchie famiglie.

La lettera con tutte quelle informazioni aveva affascinato Harry, ma non era ancora sicuro di cosa farne di tutto quello.

Sovraccarico di informazioni. Se Harry fosse stato un computer, era sicuro che il suo hard drive sarebbe stato pieno e si sarebbe impallato. Il riavvio non avrebbe funzionato. Avrebbe avuto bisogno di una nuova memoria e di un hard drive più grande.

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*tuvvi: nella versione originale Atlanta dice "ya'll" per dire "you all". Siccome quello che segue si riferisce alla parola detta da Atlanta, ho cercato qualcosa che avesse un senso in italiano, non trovandola ho deciso di inventarla.

Il testo è stato riletto varie volte, ma se doveste trovare errori fatemelo sapere e provvederò a correggerli.

 
  
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