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Autore: elelunare    27/11/2018    1 recensioni
Storia Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita.
L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazione che l'uno ha per l'altra? Oppure cederanno con il rischio di essere scoperti?.. Come se non bastasse la ciurma approda in una nuova isola dove i pirati vengono considerati veri e propri idoli. Sì, ma qualcosa andrà storto e le cose si complicheranno, non solo per Zoro e Robin.. ma anche per un altra coppia. Consiglio di leggere, per chi non l'avesse fatto, prima "Questa volta lo farò io" perchè ci sono moolti riferimenti. Buona lettura! :)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Robin balenò a Nami un occhiata un po imbarazzata poi iniziò a raccontare, fissando la sua tazza ricolma di caffè bollente.

“Beh, all'inizio non è stato come pensate.. cioè, Zoro ce l'aveva proprio con me per averlo portato via dal campo di battaglia..su quell'isola aveva addirittura smesso di rivolgermi la parola, era diventato muto come un pesce”

Esagerata..” la interruppe lui, non aveva appena detto che non avrebbe proferito parola?

“Vuoi negarlo?” le fece Robin girandosi a fissarlo mentre lui sbuffava innervosito. “Costui qui presente, per due interi giorni, non ha proprio quasi aperto bocca, pensavo mi odiasse sul serio, tanto che..quando io poi inciampai nel bosco e lui corse verso di me con la spada sguainata..beh, credevo che volesse togliermi di mezzo!”

“Ma STAI SCHERZANDO?!” esclamò allucinato Zoro all'archeologa, mentre lo sguardo di Nami andava da lui a lei, sprizzando un aria furbetta e divertita.

“No, non sto scherzando, spadaccino...visto il tuo atteggiamento! Comunque poi ho capito subito che quello che volevi ammazzare era il serpente di cui io proprio non mi ero accorta...perchè stavo pensando ad altro, diciamo”

“E a che pensavi per essere così distratta, si può sapere?” chiese la rossa maliziosa.

“Io e Zoro avevamo appena avuto una discussione..ma niente di che”

“Discussione?? Voi?! E per cosa?” Quella Nami era più curiosa di un furetto curioso!

“Mah..solo uno scambio di opinioni su come affrontare le situazioni difficili..e io ci stavo ancora rimuginando sopra, così non sono stata accorta e sono caduta e...mi sono pure storta una caviglia in quell'occasione”. Robin voleva andare avanti con i discorsi, voleva sviare l'attenzione da quella “discussione”, non avrebbe detto alla navigatrice quello che aveva compiuto lo spadaccino a Thriller Bark..

“Zoro se n'è accorto subito della cosa e mi ha aiutato..mi ha portato lui per tutto il giorno in quel bosco..ma ovviamente abbiamo continuato a non parlarci ed io ero convinta che non mi avrebbe mai perdonato”

“Ma che razza d'uomo sei?!” sbottò il cuoco destandosi dal suo intorpidimento “Una meravigliosa donna ti salva la vita e tu che fai, il troglodita offeso?! Che vergogna..” disse sdegnato.

“Ma sta ZITTO!!” gli urlò lui inviperito e un po' rosso in faccia, di sicuro, mai e poi mai avrebbe confessato che non era così, lui in realtà era rimasto chiuso in sé stesso perché era dannatamente nervoso e provato dalla presenza di Robin che l'aveva mandato assurdamente in confusione..

La mora ridacchiò al nervosismo del compagno e proseguì.

“Comunque quella sera arrivammo al villaggio e fu come un miracolo, davvero. Eravamo congelati quando giungemmo lì ed era sera..non so come sarebbe finita se non avessimo trovato quei selvaggi! Io riconobbi subito la lingua antica che parlava il vecchio capo e così iniziai a chiedere aiuto almeno per sfamarci e soprattutto chiesi un posto per dormire. Beh, fummo fortunati fino ad un certo punto perché quella sera, quella gente, festeggiava la Dea Luna e i protagonisti di questa ricorrenza erano i nuovi nati e le nuove coppie formatesi al villaggio”

“Che culo..” sfuggì allo spadaccino che già si mordeva il labbro. Nami soffocò una risatina.

“Beh, non dissi a Zoro che ci avevano scambiato per marito e moglie e neanche che saremo stati al centro dell'evento, gli dissi solo di non protestare e stare alle loro regole, non era poi male in cambio di vitto e alloggio, no?”

“E invece fu delirante!” la interruppe Zoro “Perchè mi presero e mi pitturarono dappertutto, come se fossi una tela bianca! Perfino i capelli! E quando arrivammo a quella dannata sala delle cerimonie di non so che, sembrava di essere ad un ritrovo di camaleonti psicopatici! Una follia!

Nami scoppiò in una sonora risata e anche Sanji esclamò un divertito “Ben ti sta!” ridendosela sotto i baffi.

“Beh, non rideresti se fosse capitato A TE!” fece seccato il verde al biondo.

“AH Ah! Hanno fatto anche a te la stessa cosa, Robin?” chiese la rossa.

“NO, ovviamente” rispose lo spadaccino al posto suo “Lei fu più fortunata, la acconciarono decentemente..anche se le toccò piroettare mezza nuda davanti a tutti!” finì per lasciarsi sfuggire con fare irritato. Nami e Sanji spalancarono la bocca.

“Mfu! Fuh! Sì, fu imbarazzante, lo ammetto! Ma il clou arrivò dopo l'esibizione delle donne” continuò a raccontare lei.

“Iniziammo a mangiare e bere quella specie di sakè, che poi si scoprì essere alcol mescolato a sostanze tranquillanti, almeno così mi spiegarono. Beh, poi iniziarono ad entrare gli uomini e ognuno fece la sua esibizione, fu davvero uno spasso! Finchè non entrò Zoro, completamente ubriaco, e io lì davvero ebbi il terrore che facesse qualcosa di avventato perché non l'avevo mai visto in quello stato”

“Non l'ho più toccata quella cosa...” commentò lui versandosi altro sakè nella tazza, il suo pensiero già volava a quello successe poi, gli stavano venendo i sudori freddi..

“Sì beh, incredibile! Ma quanto ne avevi bevuto??” chiese divertita Nami.

“Io dico che ne aveva bevuto in modo esagerato per colpa di una certa donna seminuda..ma poi quell'alcol l'ha fregato” sparò il biondo accendendosi una sigaretta e lo spadaccino lo fissò tra lo stupito e l'incazzato, come aveva fatto a capirlo?!

Robin studiò un attimo Zoro e comprese all'istante che il cuoco aveva fatto centro, si meravigliò, non aveva mai collegato la cosa! Lo spadaccino si era ubriacato anche per colpa sua, quindi. Sanji era come al solito molto veglio in queste cose, la sapeva lunga.

“Vai avanti, Robin!” la incalzò Nami.

“Ok.. Beh, Zoro stupì tutti, me compresa. Gli avevo detto che avrebbe dovuto esibirsi in qualcosa che solo lui sapeva fare senza esagerare e in quello stanzone c'era pure il Poneglyph.. Lui era ubriaco ma ancora, diciamo, c'era. Andò barcollando verso quella grande pietra e la sollevò con facilità con una mano, e tutti rimasero senza parole.. Dovevate vedere che facce avevano! Era certo che non avevano mai visto nulla del genere e lui con una tranquillità incredibile poi se ne andò, sempre storto, intesi! Mfu! Fuh!”

“Dovevano essere scioccati! Zoro non si smentisce mai! Ah!AH!”

“Sì, Nami e io non avevo la forza di ridere anche perché iniziavo anche io a sentirmi poco bene, mi girava la testa.. L'avevo bevuto pure io quel liquore anche perché era l'unica cosa che c'era da bere quella sera!” disse sorridendo Robin. “Da quella notte iniziarono tutti a chiamare Zoro 'Grande Tigre' perché avevano notato la sua forza.. e non solo per la pelliccia tigrata che gli avevano donato!”

Dopo altre risatine generali, Robin fece una pausa e si versò altro caffè nella tazza, sentiva che ne aveva bisogno, ora sarebbe arrivata la parte più complicata da raccontare.. Nami la fissava pendendo dalle sue labbra, capì che la mora stava temporeggiando quindi tornò a incalzarla.

“Quindi eravate tutti e due ubriachi no?..”

“Sì..e no, Nami.” disse lei incrociando le braccia. “Cioè, io rividi ancora Zoro in quello stanzone, la cerimonia non era finita. Due uomini lo portarono di peso in quel salone e lo sedettero vicino a me.. Mi preoccupai seriamente, vedevo che stava male, non teneva gli occhi aperti. Dopo un po' il tutto si concluse e lo presero e lo portarono via, e una donna mi aiutò ad alzarmi, non mi reggevo in piedi. Questa donna molto forte mi portò in una specie di casupola rupestre dicendomi che avrei dormito lì. Mi chiuse quasi la porta in faccia e rimasi al buio lì dentro. Poi...quando riuscii a distendermi in quel giaciglio, capii non ero sola”

La mora bevve un sorso del suo caffè, era tiepido ormai. La rossa la fissava ad occhi sgranati, immobile, concentratissima. Mentre i due ragazzi guardavano basso, parevano pensare ad altro ma era solo un atteggiamento di facciata il loro. Uno fumava troppo lentamente e l'altro aveva ricominciato a mordersi il labbro.

“Sentii la sua voce e capii che ci avevano messi nella stessa casupola. Daltronde pensavano che fossimo una coppia, era normale, dovevo aspettarmelo.. Zoro iniziò a parlarmi ma io non credevo si rivolgesse a me..cioè, diceva delle cose ma pensavo delirasse, che sognasse, parlava di demoni.. Io stavo davvero male, ma mi rendevo ancora conto di tutto, o meglio.. rimasi lucida per qualche minuto.” Robin abbassò la testa, indecisa su cosa dire, nel silenzio tombale della stanza.

“Ho capito cosa stava accadendo quando lui iniziò ad avvicinarsi..” tentò di sorridere a quello strano pavimento luminescente.

“Quindi tu l'avevi capito..” fece Nami strabiliata.

“Sì, ma non avevo le energie necessarie per fare nulla e..” ..Cosa doveva dire? La verità? Che non le dispiaceva il pensiero del suo contatto? Che da una parte era spaventata e dall'altra.. che lo desiderava? Che voleva che accadesse? Si sentì smarrita dapprima ma poi ritrovò la forza di parlare, perché mentire in fondo? Ormai erano chiari a tutti i sentimenti che provavano l'uno per l'altra.

“Non ci ho provato davvero a reagire” pronunciò “Magari non ce l'avrei comunque fatta a contrastarlo o magari Zoro chissà..si sarebbe farmato...resta il fatto che io non ricordo molto, poco dopo quegli attimi confusi ho perso i sensi credo..non lo so, so che mi sono svegliata la mattina dopo e quella casetta era un disastro” finì l'archeologa accennando un debole sorriso.

“Ah! Lui era stato pitturato! E' vero!” fece la rossa sveglia come non mai. “E...Zoro? Tu non ricordi per niente quel momento?” chiese senza esitare, senza pensarci.

Lo spadaccino ormai sentiva il sapore metallico del sangue in bocca da tanto si era morso l'interno della bocca, pronunciò un secco “NO” al pavimento e chiuse l'occhio volendo essere da qualsiasi altra parte del pianeta.

“Se fosse stato minimamente in lui...non l'avrebbe fatto” intervenne Sanji e Zoro lo fissò negli occhi, quel cuoco poteva capirlo appieno riguardo quella vicenda, annuì debolmente a quel suo rivale sentendosi come non mai vicino a lui. Che assurda sensazione, pensò.

“Io mi svegliai per prima” continuò l'archeologa, dopo aver finito la sua seconda tazza di caffè “Vidi in che stato era la stanza, com'era ridotto lui e mi guardai: ero nel suo stesso stato...D'istinto scappai fuori, nella neve, non volevo nel modo più assoluto che lui capisse cos'era successo”. La mora teneva la tazza ancora tiepida tra le mani, come se quell'oggetto la confortasse un po in quel suo racconto.

“Volevi nasconderglielo?!” le chiese la rossa incredula, anche il cuoco la fissava con vago stupore tra quel fumo e quella falsa tranquillità.

“Sì, ma non ce l'ha fatta” intervenne Zoro sempre fissando giù, quasi incantato. “Ha tentato di farlo ma l'ho scoperta in fretta..da un particolare, diciamo, inequivocabile”

Nami studiò lo spadaccino, quello doveva esser stato un colpo incredibile per lui, anche a risentirlo e raccontarlo ora, si vedeva che faceva fatica. Parlava, ma sembrava esser da un altra parte, chissà quali e quante colpe ancora si dava quell'uomo! In fondo era Zoro, e quello che aveva compiuto era la cosa più lontana dal suo proclamato essere, si notava chiaramente che ne era ancora disturbato. La navigatrice, per un attimo, pensò che anche il biondo doveva sentirsi in qualche modo così ora, non riuscì però a guardarlo.

Robin rimase in silenzio, aspettò il compagno, magari aveva una lontana intenzione di andare avanti lui, gli avrebbe fatto bene parlarne, e infatti lo spadaccino disse ancora qualcosa. Si allontanò dal tavolo strisciando indietro la sedia rumorosamente e si appoggiò con i gomiti alle ginocchia massaggiandosi la faccia. Sbuffò, lo spadaccino non ne poteva più di quella situazione. Fissò il pavimento tenendosi la testa tra le mani.

“L'ho messa alle strette e me ne pento, non sono stato cortese. Robin però non mi avrebbe mai detto la verità, mai. Continuò per un bel po a negare...poi, poi mi fece capire che era andata come dicevo, e ...”

Zoro non riuscì ad andare avanti, Robin lo vide mordersi il labbro con forza, ogni muscolo di quella schiena nuda era in tensione, in un fascio di nervi, e senza pensarci su, si alzò e andò da lui.

L'archeologa gli si accucciò vicino, tra gli sguardi colmi di stupore e ansia degli altri due, e se lo abbracciò come se fosse una fragile creatura, prendendogli con una mano il viso e portandeselo al petto. La rossa e il biondo rimasero senza fiato a quella scena, non erano ancora abituati a vedere quei due così intimi.

“Non.. me lo perdonerò mai” sussurrò lo spadaccino alla mora, che lo strinse di più e gli disse piano un “basta”, che solo lui sentì.

Sanji si alzò dalla sua sedia, non ce la faceva più a stare seduto, tutto quello che vedeva e sentiva era fin troppo. Andò alla cucina e poi tornò indietro, tanto per spezzare quel momento imbarazzante e surreale, si accese due sigarette e iniziò a fumarle nervoso, fino a che la mora non si staccò dal verde e si risedette al suo posto. Zoro pareva più rilassato ora ma non accennava ad alzare la testa.

Nami era invece in uno stato catatonico, seguiva i movimenti della sua amica con un vago sorriso, più osservava quei due insieme e più le piacevano. Robin aveva fatto un gesto che l'aveva colpita, era stata così dolce.. Era incredibile come le cose si fossero capovolte! Erano dannatamente perfetti insieme! Quasi li invidiava? E come mai era così sensibile a certe cose adesso?

“Dopo che confessai a Zoro com'era andata, fugii” la mora interruppe i pensieri della rossa. “Corsi per il villaggio e mi imbattei nel Poneglyph, feci in tempo a decifrarlo che, subito dopo, il villaggio fu attaccato dalla marina..quei marines ci avevano seguito fin lì. Scoppiò una battaglia cruenta”

“Oddio mio..” fece la navigatrice tornando seria.

“Cercai di contrastarli come meglio potevo, poi vidi Zoro affrontare un viceammiraglio molto pericoloso, aveva mangiato un frutto del diavolo ed era in grado di far sentire il dolore fisico con un solo sguardo.. Tentai di avvertirlo, ma non mi ascoltò”

“Classico..” commentò la rossa con una smorfia.

“Zoro finì a terra più volte sotto i colpi di quell'uomo, intervenni ma in quel caos si mise in mezzo un ragazzino e alla fine quel viceammiraglio scagliò il suo colpo prepotentemente contro di lui e il bambino e...non riflettei più. Mi misi in mezzo perché volevo a tutti i costi proteggerli e quello strano potere si scatenò.. ricordo solo di essere stata molto, molto arrabbiata”

“I capelli, mh?” ricordò Sanji, che era tornato a sedersi ma restando un po più distante dal tavolo.

“E' stato indescrivibile” pronunciò Zoro, si tirò su sistemandosi la coperta con un brivido, pareva ancora scosso. “Erano dovunque. Aprii gli occhi ed era buio, non ci capii niente al momento..ero dentro a una bolla di lunghissimi capelli e quando capii cos'erano, mi creai un passaggio e uscii da quella cosa.. Robin era lì, avvolta da quella massa nera e tutto intorno si vedeva solo un mare di quei capelli che ricoprivano tutto per non so quanto. I marines, compreso quel capitano del demonio, erano tutti morti, annientati da quel colpo..”

“E poi sparirono??” fece Nami non capendo bene.

“Sentii che lei chiedeva aiuto...tagliai quell'enormità con una katana e così la liberai, e sì, poi sparirono. Ma.. ma lei era ferita, quella feccia l'aveva colpita, erano dei colpi d'arma da fuoco” Zoro tornò a incupirsi, mentre tutti seguivano quel suo discorso senza fiatare.

“Capii che non avrei potuto fare nulla, lei era davvero grave.. Chiesi aiuto ai paesani e per miracolo capirono e ci aiutarono..in fondo Robin aveva salvato quel bambino, era anche lui incolume, dentro a quella sfera di capelli.. Loro la portarono via e nel frattempo arrivò un altra ondata di quei bastardi. In quello stato, con quella rabbia, volli andare da solo ad affrontarli..e non erano pochi. Comunque li sterminai, quei bastardi”

“Robin-chan ha rischiato la vita..” ripetè il cuoco ancora incredulo.

“Se non era per quei selvaggi sarebbe morta, sì. E probabilmente pure io, visto che poi sempre per colpa sua, mi sono preso una broncopolmonite!”

“Mfu! Fuh! Non ti ho detto io di uscire tutto bagnato da quella caverna!” fece lei ridendo e lui accennò un sorriso, ora ne potevano parlarne con tranquillità ma quella era stata una situazione davvero drammatica.

“Ehi! Ehi! Io non ci sto capendo niente! Caverna?? Broncopolmonite?? Spiegate meglio!!”

“Vediamo, Nami. Dopo l'attacco, Robin è stata curata da una megera rossa che per giorni la rinchiuse dentro ad una montagna” fece Zoro un po più vivacemente.

“Una guaritrice molto esperta” lo corresse lei.

“L'aveva quasi mummificata con un unguento nauseabondo ma fu quello che la salvò..da quello che capii”

“E' quella sostanza schifosa che avete dato a Chopper, no?” chiese il cuoco con una faccia schifata.

“Esatto” rispose l'archeologa “Io la definirei quasi miracolosa, sul serio! Comunque da quello che ho saputo da Zoro, sono stata seguita premurosamente da questa donna..”

“Vecchia decrepita, direi” commentò lui ma Robin non gli badò.

“Dormii per giorni e quando mi svegliai mi ritrovai nella casupola con Zoro” gli occhi dell'archeologa tornarono a guardare basso, celava un vago sorriso. “Mi sentivo molto debole, ma la sua presenza vicino a me mi confortava. Al momento, pensai di non farcela e a fatica gli comunicai che lui avrebbe dovuto proseguire, e senza di me”

“Che?! Sul serio?” fece la rossa mentre il cuoco seguiva concentrato.

“Sì, mi sentivo troppo male..volevo comunicargli il contenuto del Poneglyph e Zoro sarebbe andato poi alla costa opposta, ad aspettarvi..magari poi, se ancora avesse voluto, mi sareste venuti a prendere...avevo pensato questo”

“Perchè non avrebbe voluto..??” le chiese Nami.

“Dopo quello che era successo tra di noi, e conoscendolo.. pensavo che non mi volesse più tra i piedi. Invece a quelle mie parole si arrabbiò tantissimo e fece una cosa che mi spiazzò”

Zoro guardò da un altra parte e Nami tornò a saltare sulla sedia. “Cosa??” fece.

“Posso indovinare?” interruppe calmo il biondo, versandosi del sakè sulla sua tazza vuota. Nami si chiese se fosse impazzito, non aveva mai bevuto alcolici di mattina! “Vediamo...Il rozzo spadaccino.. ti baciò, Robin-chan”

“Mfu! Fuh!” Robin annuì e continuò, Nami era a bocca spalancata. “Poi uscì con una scusa e per un po non lo vidi”

“Probabilmente era andato a tirare giù qualche albero a testate, maledicendosi”

“Ehi! FINISCILA!” gli urlò lo spadaccino in imbarazzo, mentre Sanji e Robin si scambiavano sguardi d'intesa. Il cuoco bevve un sorso dal recipiente e poi posò la tazza, fece una faccia disgustata, di nuovo. “Bah, è forte” commentò.

“Comunque poi ritornò e fece proprio finta di nulla, e lo stesso feci anche io perché non me lo spiegavo davvero. Parlammo di quello che era accaduto la notte fatidica e lui si scusò profondamente, mi chiese di rimanere nella ciurma e io accettai. Ci accordammo nel dimenticare tutto quello che era successo e andare avanti...però, però rimaneva il fatto del bacio..quindi io volli andare a fondo della cosa” disse la mora con un espressione furba.

“Ossignoreeh.. Cosa hai fatto, Robin??” Nami aveva tutte e due le mani in faccia, sapeva quanto quella donna potesse essere diabolica, mentre Zoro emetteva uno dei suoi “Tzè” dissentendo e Sanji finiva a forza la tazza di sakè.

“Beh, ammetto di esser stata un poco cattiva...Tentai di ricambiare a tradimento quel suo bacio, anche se non mi riuscì bene perché non ero in grado di muovermi ancora..in risposta, la mattina dopo, lui sparì”

Sanji allargò un sorriso beffardo, quell'alcol l'aveva sciolto un po', e la rossa trattenne a stento una risatina.

“Io mi recai con la guaritrice alle terme del posto, dentro una caverna, per le ultime medicazioni, e dopo un po' che ero lì da sola, nell'acqua calda, mi scontrai con qualcosa....beh, era LUI! Si era perso e l'unico posto che aveva trovato per ripararsi dal gelo era stata proprio quella caverna, peccato che quell'area era per sole donne..aveva praticamente preso sonno a pelo d'acqua”

“Ah! Ah! Ah! Che scemo!” scoppiò a ridere Sanji e Nami lo seguì a ruota, mentre

lo spadaccino minacciava di farlo sparire dalla faccia della terra. I due tornarono a fatica seri.

Robin continuò.

“Comunque riuscì a nascondersi e poi fuggire via senza farsi scoprire..e probabilmente fu per questo che poi si ammalò. Non tentai di far nulla in quella caverna, mi aveva colto di sorpresa.. Invece poi, venni a sapere che quei selvaggi organizzavano un altra festa per omaggiarci perchè avevamo liberato il villaggio dalla marina, e lì escogitai un piccolo piano..”

“Ohi..Ohi” commentò il cuoco, versandosi ancora sakè, nel frattempo Zoro era a braccia incrociate, gambe incrociate, guardava di traverso, in posizione di assoluta chiusura verso tutti. Nami guardò il cuoco e si chiese se fosse già brillo.

“I paesani ci avevano divisi..io passai un po' di tempo con delle donne e lui trascorse una giornata a cacciare e fare cose da uomini con quelle persone con le quali neppure riusciva a scambiare due parole..”

“Il 'No' l'avevano capito, comunque..” disse a muso duro il verde.

“Mfuh! Fuh! Immagino!..E poi arrivò la festa, per la quale diedi delle disposizioni in accordo con loro..”

Nami la fissava tutt'occhi e Sanji, era l'acol o chissà cosa, seguiva il suo racconto con un sorriso sbiego, di chi si aspettava un finale da barzelletta.

“Insomma, mi presentai con un completo davvero disinibito e feci in modo che ci mettessero lontano l'uno dall'altra. Poi, quando lui entrò nella sala, non lo badai di striscio, e per tutta la serata. Ad un certo punto dovetti mettermi in mezzo alla salone per ricevere il mio omaggio e quindi arrivò un uomo alto e decisamente gradevole..

“Un troglodita” la interruppe lui, tra le risatine di Nami e un “Come te” di Sanji.

“Avevo detto a quella gente che le usanze del nostro paese, in quelle circostanze, prevedevano di solito un accompagnatore e doveva essere il miglior uomo del villaggio, s'intende! E anche per Zoro avevo pensato alla stessa cosa. Quindi arrivò Khor..”

“E ti ricordi pure il nome??!” gli urlò Zoro infercito e Nami scoppiò in una risata. Robin continuò tranquillamente, tra le occhiatacce del compagno.

“Quell'uomo ballò con me e poi lo trattenni e gli feci capire che doveva starmi seduto vicino, così lui, che sapeva che doveva obbedire ad ogni mia richiesta, lo fece. Per un po parlai con lui e feci anche finta di bere quel tremendo sakè sotto gli occhi di Zoro..facendo come se lui non esistesse”

“Strega malefica” borbottò lo spadaccino immusonito.

Povero Zoro..” lo prese in giro la rossa che se la stava spassando.

“Arrivò anche una ragazza molto bella per lui, ma io passai alla fase due del mio piano. Quindi mi alzai e con quell'uomo sparii dalla sala. Andammo alla casupola, e scambiammo due parole lì. Parlammo e basta, sia chiaro, e nel frattempo, aspettai...volevo vedere se Zoro sarebbe caduto nella mia trappola”

“Astuta.. Era l'unico posto che conosceva! Non si sarebbe perso...forse” ragionò Sanji un po' inquietato da tutta quella macchinazione.

“E arrivò??!” chiese Nami impaziente cercando di estorcerle con gli occhi la risposta analizzando la sua enigmatica espressione.

Robin allargò un sorriso e abbassò la testa coprendosi la bocca.

“Glielo dici tu?” chiese con aria furba allo spadaccino e in risposta lui sbuffò guardando da un altra parte.

Gli sguardi tornarono su di lei e la mora inspirò.

“Arrivò come una furia, quasi abbattè la porta..al momento mi fece sul serio paura. E per i primi attimi credevo che ci avrebbe ammazzato..” disse l'archeologa mentre la rossa si portava una mano alla bocca, rapita. “Io non l'avevo mai visto così, in quel momento capii di aver esagerato e compresi anche che lui non stava bene affatto (infatti il giorno dopo si svegliò con un febbrone da cavallo).. Urlò a quel povero ragazzo di andarsene e questo si dileguò molto velocemente e poi me ne disse di tutti i colori..”

“Beh, avevi esagerato, eccome!” fece torvo Zoro alla mora.

“E invece ha fatto bene!” s'intromise Nami “Se fosse stato per te, ora non saresti insieme a lei! Testardo musone!” gli urlò, poi si rese conto di quello che aveva detto e fece finta di nulla dicendo a Robin di andare avanti.

“Ad un certo punto cercò di uscire minacciando di ammazzare quei paesani per la bella pensata che avevano avuto, e io tentai di fermarlo attivando la mia abilità ma non funzionò, mi resi conto che avevo perso il mio potere, così per bloccarlo gli dissi la verità, che era stata una mia idea”

“Mammamia...si salvi chi può” la rossa era allucinata.

“Sì, davvero.. Zoro si adirò all'inverosimile. Era fuori di sé, mi disse delle cose tremende ma in fondo me le meritavo, sapevo che era giustificata quella reazione. Capì tutto e mi chiese perché mai avessi organizzato una cosa simile e io gli dissi che volevo capire cosa significassi per lui”

“OoOooooohhh....” fece Nami mettendosi le mani in faccia.

“Povera Robin..cosa ti è toccato fare per tirar fuori qualcosa di buono da quella testa bacata” disse il cuoco dissentendo.

“Beh, gli dissi che era solo geloso e andò su tutte le furie. Poi non mi restò che dirgli cosa provavo..lo feci ma lui non mi credette, era logico”

Robin fece una pausa, Nami guardò Zoro che si massaggiava nervosamente la faccia e poi tornò alla mora, che si mordeva il labbro. La rossa notò che il cuoco era alle prese di nuovo con quel sakè e gli prese la tazza dalle mani, sequestrandogliela in malo modo. Era matto? Ma che gli prendeva?! Gli lanciò un occhiata di rimprovero e il biondo tornò per disperazione a fumare.

“Continuai a ripetergli che era così, che..lo amavo e guardandomi lui si calmò e capì che era vero..e poi lui si dichiarò, finalmente” Robin si prese le braccia, guardando in basso mentre Zoro tamburellava con il piede non sapendo più che fare ormai, con il volto arrosato.

“E poi?!” fece la rossa non soddisfatta di quel finale. Seguì un altro momento di silenzio totale e imbarazzante che fu spezzato dopo poco dallo sbuffare del biondo.

“Va bene, ok, abbiamo capito come va a finire, non servono i particolari..” fece Sanji dentro una nuvoletta biancastra, stava fumando davvero troppo!

“Eh, no! CERTO che li vogliamo!” protestò Nami.

“MA MANCO PER SOGNO!!” sbottò Zoro alla rossa.

“E va bene, tanto Robin mi spiegherà ogni cosa in privato, caro mio!!” gli disse con aria superiore.

“Non senza il mio consenso!!” continuò ad urlarle.

“Vuoi scommettere, tiranno di uno spadaccino?!” lo sfidò.

“Non provocarmi..” sibilò lui, e Nami si fece una grassa risata, poi si tirò su in piedi appoggiandosi minacciosa al tavolo.

“Quando salperemo da questa maledetta isola, Robin mi descriverà TUTTO, per filo e per segno.. perché io vi ho in pugno, miei cari!” fece e si ributtò sulla sedia guardando lo spadaccino con uno sguardo fintamente angelico.

“Vuoi uscire indenne da questo bunker, navigatrice? Rispondi!” gli disse lui con l'occhio ridotto ad una fessura, non stava più scherzando ora.

  
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