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Autore: Magic_potterhead    28/11/2018    1 recensioni
Stiles è un ragazzo che ha appena compiuto diciott'anni iperattivo e logorroico. Derek è il batterista perennemente imbronciato della sua band preferita. E se i due si incontrassero durante un viaggio che sarà determinante per la vita di entrambi?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate per il ritardo ma sono stata impegnata fino a tardi con la scuola. Penso che d'ora in poi riuscirò a pubblicare un capitolo a settimana. Spero che il nuovo capitolo vi piaccia e ringrazio chi ha recensito il capitolo scorso! Grazie anche a chi ha aggiunto la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Spero che il capitolo vi piaccia e aspetto le vostre recensioni. Un saluto va sempre alla mia beta (senza di te non riuscirei a fare nulla). Ciaoo
CHAPTER III

New York si poteva considerare la città perfetta per uno iperattivo come Stiles. Le macchine occupavano l'intera strada e migliaia di persone affollavano i marciapiedi. Insomma, il ragazzo era sicuro che non sarebbe riuscito a stare fermo neanche per un secondo con tutte le cose che voleva fare. Iniziarono a camminare in direzione dell'hotel; anche se distava un paio di chilometri avevano deciso di non prendere un taxi poiché per arrivarci dovevano passare per il centro della città. Stiles era a dir poco entusiasta mentre camminava per le strade della grande mela ed osservava tutti i grattacieli illuminati dalle insegne a neon con diverse pubblicità. Dietro di lui il resto del gruppo lo seguiva, tutti meno emozionati di lui, ma comunque euforici. Passarono l'ora successiva in giro per New York e alla fine arrivarono all'albergo con un'ora di ritardo (grazie a Stiles che li aveva fatti perdere affermando di essere un'ottima guida) “Non capisco, come abbiamo potuto essere così idioti da fidarci di te! Insomma, non sei mai stato a New York e a malapena ti sai orientare a Beacon Hills!” esclamò Jackson, scocciato dal fatto che per colpa del testicolo destro sarebbero stati costretti a fare tutto di corsa per non perdere il concerto. “Jacks tranquillo ci riusciremo. E poi non eri tu quello a cui non piacevano i The Wolves?” disse Stiles, evitando un pugno di Jackson che odiava quando il suo nome veniva abbreviato ("lo può fare solo Lydia e in certe situazioni" aveva detto una volta dopo che per l'ennesima volta i suoi amici avevano tentato di convincerlo che il suo nome fosse troppo lungo). “Infatti non è perché sarò io a perdermelo, bensì Lydia” disse il biondo cingendo le spalle della sua ragazza con un braccio e dandole un bacio a fior di labbra. Anche se con gli altri era un vero stronzo, Jackson dimostrava in ogni momento, anche con piccoli gesti, quanto tenesse alla sua ragazza. Era per questo che Stiles non era mai riuscito a odiarlo, anche quando al primo anno di superiori chiamava lui e Scott testicolo destro e sinistro. Guardando al passato il ragazzo era felice di aver dato una seconda possibilità al ragazzo, che si era dimostrato un buon amico quando lo aveva difeso da alcuni ragazzi della squadra avversaria di lacrosse (sport in cui Stiles non faceva più tanto schifo, anche se non poteva davvero ritenersi un vero giocatore). “Invece di perderci in questi discorsi inutili andiamoci a preparare” disse saggiamente (e stranamente) Scott avviandosi verso la camera che avrebbero condiviso lui, Stiles e Jackson. Avevano deciso di non dividere le stanze in base alle coppie per non abbandonare Stiles al proprio destino da single per scelta (degli altri). “Wow Scott, l'aria di New York ti fa davvero bene! Non sembri più tu!” Stiles rise mentre Scott lo guardava con una faccia che doveva essere arrabbiata ma che assomigliava di più a quella di un bambino al quale è stato tolto il lecca-lecca. Non si sa grazie a quale divinità, quaranta minuti dopo erano fuori dall'hotel ad aspettare il loro taxi (dire che si fossero sbrigati è un eufemismo visto che in un momento, non si sa bene come, Jackson si era trovato sotto uno Stiles con solo una gamba infilata nei pantaloni e con lo spazzolino in bocca). Avevano intenzione di mangiare nello stesso pub dove avrebbe suonato la band. Presero i famosi taxi gialli e raggiunsero il locale, che era famoso in tutta New York perché proponeva ogni sera concerti di artisti o band emergenti. Era un posto abbastanza carino, in mattoni e con una grande scritta che diceva "Bowery Ballroom". Lo spazio era ben studiato: appena varcata la porta ci si trovava davanti ad una serie di divanetti separati da pannelli di legno, per dare intimità ai clienti, e più avanti c'era un enorme palco con abbastanza spazio davanti. Stiles calcolò che il locale potesse benissimo ospitare duecento persone, e dovette ammettere di aspettarselo molto più piccolo. Trovarono subito il locale molto pieno e dovettero aspettare quindici minuti prima di potersi sedere ad uno dei tanti divanetti. “Dio non posso crederci che stiamo per vederli dal vivo!” urlò entusiasta Lydia mentre sceglievano quale dei tanti panini prendere. Stiles optò per un doppio bacon burger, pensando a come avrebbe reagito suo padre vedendo che mentre lui era obbligato a mangiare "cibo per conigli" il figlio si dava alla pazza gioia con i carboidrati. “Smettetela voi due. Siete praticamente gli unici a conoscere quella band” disse Jackson, mentre Allison e Scott ridacchiavano cercando di non farsi vedere da degli oltraggiati Stiles e Lydia, cosa che comunque non funzionò perché i due li fulminarono. Passarono il tempo rimanente abbastanza tranquillamente finché un ragazzo non salì sul palco per annunciare la band ed i due fan del gruppo scattarono a sedere per avvicinarsi il più possibile ai loro idoli, con in sottofondo gli sbuffi divertiti dei loro amici. "Okay respira...respira...bravo così Stiles" si continuò a ripetere Stiles, mentre il ragazzo, che ci stava mettendo davvero troppo per dire un semplice nome, stava annunciando i The Wolves. “Direttamente da Los Angeles, dove stanno tenendo il loro primo tour nazionale con grandissimo successo… i The Wolves” urlò il presentatore mentre intorno a lui scoppiava un boato di urla e fischi. Stiles cercò di alzarsi sulle punte per vedere la band e appena i suoi occhi si posarono su Derek pensò seriamente di svenire (e non per essere melodrammatico). Il ragazzo aveva i capelli leggermente alzati ed indossava una semplice maglietta bianca (che però metteva in risalto i suoi addominali scolpiti da Donatello) con dei jeans neri e gli anfibi. Dire che era spettacolare era poco...davvero. “Ciao New York!!!” gridò Erica al microfono ricevendo altri applausi ed altre urla. Tuttavia Stiles non riusciva più a collegare il cervello, davvero quel ragazzo doveva essere processato perché non era legale essere così sexy. Notò che Derek, invece di sorridere come gli altri membri della band al pubblico, trafficava con le bacchette della batteria ed aveva un'espressione degna di suo padre quando lo beccava con il naso nei documenti di qualche caso. I ragazzi iniziarono subito il concerto e Stiles si perse così tanto nella musica che fù sorpreso quando Erika e gli altri (tranne Derek che come aveva potuto constatare avendolo guardato durante il concerto non era molto socievole) annunciarono la fine del concerto. “Come, di già?” disse con una faccia da cucciolo ai suoi amici. “Di già?! Ma se è durato i secoli!?”, disse brontolando come al solito Jackson, “Sei tu che eri così imbambolato che sembravi in trance”. Stiles fece un “Ha Ha” poco divertito e si diresse all'uscita con gli altri. Non si aspettava però che una volta fuori avrebbero trovato lo spettacolo più bello che avesse mai visto. Le strade erano ricoperte da un sottile strato di neve, che continuava a cadere insistentemente. “Wow!” esclamò insieme agli altri mentre, senza preoccuparsi degli sguardi delle persone, iniziava a correre sotto alla neve. Fino a quando non urtò qualcosa di duro ed alzò gli occhi per vedere se non avesse sbattuto ad un muro (con lui tutto era possibile). Tuttavia ben presto scoprì che il malcapitato era tutt'altro che un muro quando esordì con un “Vuoi stare attento?!”, ma Stiles era ormai partito per Dereklandia, perso in quei pozzi verdi.
   
 
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