Capitolo 3: La prima medaglia di Ash
I nostri eroi dopo essere riusciti ad interrompere la lotta
tra Fletching e Dedenne e, avendo effettuato le catture su entrambi, a bordo
della Dodge Pikachu Buffalo X300 sono finalmente arrivati a Novartopoli, dove
Ash non vede l’ora di affrontare la sua prima lotta in Palestra nella regione
di Kalos.
“Eccoci arrivati!” – esclamò Ash – “Finalmente, abbiamo
raggiunto Novartopoli. Non vedo l’ora di affrontare la Palestra di questa
città!”
“Vedo che sei molto carico, Ash!” – disse Lem.
“Eccome se sono carico: non potendo affrontare la Palestra di
Luminopoli, questa sarà un ottimo modo per tenermi allenato. Non sei d’accordo,
Pikachu?”
“Pikachu!”
“E dimmi, hai già scelto chi utilizzerai durante la lotta?” –
domandò Clem.
“Non ancora! Purtroppo, non sapendo il tipo della Palestra,
non posso pensare a una strategia ideale. Ma questo non mi farà rinunciare al
desiderio di lottare!”
“Ti capisco! Se solo mio fratello fosse come te!”
“E-Ehi! Ma che discorsi sono?”
“Dai, stavo solo scherzando! Eheheh…”
Lem continuò a discutere con Clem, mentre Ash non poté far
altro che ascoltare la discussione tra i due fratelli, ignorando cosa lo
circondasse. Novartopoli era una città molto più piccola rispetto a Lunimopoli,
ma aveva più o meno le stesse cose: negozi, centro commerciale, Centro Pokémon,
la Palestra… aspetta, ma la Palestra… dove si trovava?
“Ehi, ragazzi! Voi avete idea di dove si trova la Palestra?”
“Non lo so, Ash!” – rispose Lem.
“Purtroppo, non riusciamo a trovare nessuna indicazione su
dove si trovi!” – aggiunse Clem.
“Dannazione: perché deve esserci sempre un contrattempo
quando vado in una Palestra?”
“Non te la prendere! Vedrai che riusciremo a trovarla!”
“Mia sorella ha ragione! Perché non ci fermiamo con la
macchina e chiediamo qualche indicazione? Dopotutto, questa è l’unica soluzione
possibile.”
“Avete ragione! Trovo un posto dove parcheggiare e chiediamo
indicazioni!
Fortunatamente, il ragazzo di Biancavilla trovò un posto dove
parcheggiare la macchina. Ma una volta scesi, vennero bloccati da una strana
ragazza con la macchina fotografica, il quale iniziò a fotografare Pikachu.
Essa sembrava entusiasta delle sue foto, un po’ meno invece lo era Ash.
“Scusa… si può sapere che stai facendo?” – domandò Ash.
“Fantastico! Sensazionale! Meraviglioso!” – esclamò la
ragazza – “Non avevo mai visto un Pikachu qui a Kalos. Ed è la prima volta che
ne fotografo uno!”
“Ehm… posso sapere come ti chiami?”
“Che sciocca, non mi sono ancora presentata: io sono Violetta
e, come hai notato, sono una fotografa professionista.”
“Una fotografa professionista?”
“Certamente! Viaggio per tutta la regione alla ricerca di
magnifiche foto da scattare. Una volta fatto questo, le invio ad alcune delle
riviste più importanti di Kalos. Spesso aiuto anche mia sorella con il suo
lavoro.”
“Tua sorella!? E chi sarebbe?” – chiese Lem.
“Si chiama Alexia ed è una famosa giornalista!”
“Aspetta, tu sei sua sorella?”
“Certamente!” – rispose Violetta – “Ma come fai a
conoscerla?”
“L’ho incontrata durante il mio viaggio a Unima! Mi ha
parlato di te sull’aereo che mi ha portato a Kalos!”
“Ora capisco! In effetti… avevo sentito da lei parlare di un
ragazzo con un Pikachu.”
“Sono io quel ragazzo: mi chiamo Ash e sono venuto qui, per
sfidare la Palestra di Novartopoli. Sai, mica dove si trova?”
“Certo! Basta seguire la strada e poi girare a destra!”
“Perfetto! Aspettami Palestra, sto arrivando!”
Il ragazzo corse immediatamente insieme a Pikachu, mentre Lem
e Clem gridarono: “Aspetta Ash! E la macchina?”; ma il loro grido non ricevette
alcuna risposta.
“Scusaci, Violetta!” – disse Lem – “Ma dobbiamo andare!”
“OK! E la sua macchina?”
“Ci penso io! Sono abituato a guidare questi mezzi!”
“D’Accordo!”
Nel frattempo, Ash ci mise poco ad arrivare al suo
obbiettivo: un edificio di colore bianco, il quale sembrava più un museo che
una Palestra. Infatti, di fronte alla scalinata d’ingresso, c’era un cartello
con su scritto: “Museo d’Arte di
Novartopoli: mostra fotografica curata ad opera di Violetta!”
“Una mostra fotografica!? Sarebbe questo il luogo dove è
situata la Palestra?” - si domandò Ash – “Avevo sentito da Alexia che sua
sorella si stava occupando di una mostra, ma non pensavo fosse qui. Comunque,
non mi sorprende: la Palestra di Spighetto e i suoi fratelli sorgeva dentro ad
un ristorante!”
“Spighetto!? Quel tuo amico vestito elegante!?” – disse la
voce di una donna familiare.
“Alexia, sei tu!”
“Ciao, Ash! È da un po’ che non ci vediamo!”
“Puoi dirlo forte! Ciao anche a te, Helioptile!”
“Heli-Helioptile!”
“Anche Helioptile è felice di vederti!”
“Lo so!” – esclamò il ragazzo – “Comunque, cosa ci fai tu
qui?”
“Sono venuta a portare del materiale fotografico a mia
sorella. Tu, invece: hai già sfidato la Palestra di Luminopoli?”
“Purtroppo l’ho trovata chiusa e, non ho potuto sfidarla.
Così sono venuto qua su consiglio del Professor Platan!”
“Capisco! Se vuoi posso darti qualche dritta!”
“Ti ringrazio, ma voglio scoprirlo da solo!”
“Come preferisci!” – rispose Alexia.
In quel momento, Lem alla guida della macchina di Ash,
raggiunse il luogo dove si trovava e parcheggiò un po’ più avanti della
scalinata. Una volta sceso, oltre alla sorella vi era anche Violetta, la quale
aveva chiesto un passaggio al ragazzo con gli occhiali.
“Ciao, sorella! Finalmente sei arrivata!” – esclamò la
ragazza.
“Ciao, Violetta! Ma cosa ci fai con una macchina del genere?”
“Ops… ha forza di correre, me la sono dimenticata!” – disse
Ash.
“Già! Per fortuna ci ho pensato io!” – aggiunse Lem.
“Ash, chi sono queste persone?” – chiese Alexia.
“Loro sono i miei amici che ho conosciuto a Luminopoli.”
“È un vero piacere conoscerla: io sono
Lem!”
“Io invece sono Clem! E questo qui è il mio amico Dedenne!”
“Dedenne!”
“Il piacere è mio!” – rispose la giornalista – “Non pensavo
che Ash, si fosse fatto degli amici in poco tempo!
“Scusami, Alexia: hai portato quello che ti ho chiesto?”
“Certamente, Violetta! Ma prima, non pensi di presentarti
meglio?”
“A cosa ti riferisci?”
“Lo sai bene, a cosa mi riferisco!”
“Scusate, posso sapere di cosa state parlando?” – domandò
Ash.
“Dimmi Ash: sei venuto qui per sfidare la Palestra di
Novartopoli, giusto?”
“Sì! Ma perché mi fai questa domanda?”
“Lascia che mi presenti meglio!” – rispose Violetta –
“Piacere di conoscerti, Ash! Io sono Violetta, fotografa professionista nonché
Capopalestra di Novartopoli!”
Al sentire quelle parole, Ash rimase con la bocca spalancata:
non si aspettava che la persona con cui aveva parlato poco fa, fosse il
Capopalestra. Dopo aver fatto le presentazioni, Violetta condusse il gruppo
dentro al Museo d’arte e quello che videro li sbalordì: Violetta spiegò come
tutte le foto che erano state fissate sulle pareti, fossero state scattate da
lei in persona e di come esse fossero accuratamente dettagliate per lasciar
intendere ai visitatori la naturalezza di queste immagini.
“Allora, cosa ve ne pare?” – domandò Violetta.
“Devo ammetterlo, queste foto sono stupende!” – rispose Ash –
“Ma come riesci ad ottenere risultati del genere?”
“Grazie alla mia fidatissima macchina fotografica: è una
Kanon 360 Neo, il quale è in grado di fare foto facendo sembrare i colori molto
nitidi e naturali!”
“Uao, che bello!” – esclamò Clem – “Posso fare qualche foto?”
“Mi dispiace, ma non posso! Questo dispositivo costa un sacco
di soldi e, il minimo danno potrebbe portare la mia carriera in rovina!”
“Capisco! Ma tu per caso sei single?”
“Sì, lo sono! Ma come mai questa strana domanda?”
“Per favore: potresti prenderti cura di mio fratello?”
La ragazzina si mise in ginocchio e porgendo la mano, sperava
di ricevere una risposta affermativa, ma il braccio meccanico che uscì dallo
zaino di Lem, gli impedì nel suo compito.
“Clem, si può sapere cosa stai facendo?” – domandò il ragazzo
con gli occhiali.
“Semplice: se riesco a trovarti una ragazza, essa si prenderà
cura di te. E io, potrò finalmente essere libera da te!”
“C-C-Cosa!? Starai scherzando!”
“Vedi, sei già diventato rosso come un peperone! Dillo che ti
piace Violetta!”
“Ehm… se qui abbiamo finito, vorrei portarvi nella sala dove
si svolgerà la lotta!” – disse la ragazza.
La situazione che si era creata, aveva messo in imbarazzo
tutti i presenti, ma ad Ash questi discorsi non gli interessavano. Lui era concentrato
solo sulla sua lotta ed era pronto a tutto per vincere e, ottenere la sua prima
medaglia di Kalos. Dopo aver percorso ancora un po’ il museo, finalmente
raggiunsero il Campo Lotta del Museo d’Arte: esso era del tutto normale, ma hai
suoi lati c’erano degli alberi ricoperti da verdi e lussureggianti foglie.
“Allora, questo è il posto dove ci affronteremo. Cosa te ne
pare?”
“È meraviglioso!” – esclamò Ash.
“Se per te va bene, possiamo cominciare anche subito!”
“Non vedo l’ora di batterti, Violetta!”
“Mi piace il tuo entusiamo!” – disse la Capopalestra –
“Sorellona, potresti arbitrare tu il nostro incontro?”
“Con immenso piacere, sorellina!”
Detto questo, Violetta andò dalla parte opposta del Campo
Lotta, con Lem e Clem che si sistemarono ai lati per assistere all’incontro,
mentre Ash era concentrato: sapeva di contare sui suoi Pokémon e che niente,
avrebbe potuto fermarlo. Nel frattempo, la porta dietro di Ash si aprì
lentamente e una figura femminile fece capolino: era Serena, il quale aveva
raggiunto Novartopoli poco fa. Essa si sentiva imbarazzata nel vedere il
ragazzo di Biancavilla, ma non poteva dirgli che si trovava lì; così andò a
sistemarsi vicino ai due fratelli.
“Ehm… salve! Posso unirmi a voi?” – domandò Serena con voce
timida.
“Certamente!” – rispose Lem – “Ma chi sei?”
“Io!? Mi chiamo Serena!”
“Piacere di conoscerti, Serena! Io sono Lem e questa è la mia
sorellina Clem!”
“Questo qui invece è il mio amico Dedenne!” – disse la
ragazzina.
“Dedenne!”
“Anche per me, è un piacere conoscervi!”
“Anche tu sei venuta per assistere all’incontro?”
“All’incontro!? Non sapevo neanche che ci fosse un incontro!”
“Mia sorella ha ragione! Ma visto che sei qui, perché non fai
il tifo per Ash?”
“Hai detto, Ash!?”
“Che c’è? Lo conosci?” – chiese Clem.
“Di questo ne parliamo dopo! L’incontro sta per iniziare!”
Gli sguardi di tutti e tre si spostarono verso il Campo, con
Alexia che era pronta ad annunciare la sfida.
“La lotta tra la Capopalestra di Novartopoli Violetta e lo
sfidante Ash Ketchum di Biancavilla, sta per avere inizio. Ogni allenatore
utilizzerà due Pokémon e la lotta finirà quando i Pokémon di uno degli
allenatori, non potranno più combattere. Inoltre, solo allo sfidante sono
permesse delle sostituzioni!”
“Molto bene!” – esclamò Violetta – “Vai Surskit!”
“Dunque quello è un Surskit!” – disse Serena – “Se non
sbaglio, si tratta di un Pokémon di Tipo Coleottero/Acqua. Mi chiedo come Ash
reagirà a questa scelta!
“Un Surskit, eh!? Pikachu, scelgo te!”
“Pikachu!”
“E così utilizzi Pikachu, Ash! Una scelta interessante!”
“Vedrai Violetta, il mio amico Pikachu riuscirà a battere il
tuo Pokémon!”
“Allenatori, che l’incontro abbia inizio!”
La lotta iniziò subito con Ash che ordinò a Pikachu di
utilizzare Fulmine, il quale venne prontamente schivato dal Surskit di
Violetta. In seguito, la ragazza ordina al suo Pokémon di utilizzare
Geloraggio, con la quale congela il terreno di lotta. Questo mise in difficoltà
Pikachu, il quale non riusciva ad avere la stabilità nelle sue zampe. Al
contrario, il Pokémon Sfiorapozze si trovò a suo agio in quella condizione e in
poco tempo con l’utilizzo di Rete Vischiosa e Geloraggio sconfisse il Pokémon
Topo.
“Pikachu, va tutto bene?” – domandò Ash al suo Pokémon.
“Pika…chu!” – rispose il suo amico contrariato per la
sconfitta.
“Non temere, adesso riposati un po’: hai combattuto molto
bene!”
“Allora, Ash!” – esclamò Violetta – “Cosa te ne pare del mio
Surskit? Pensi ancora di potermi sconfiggere?”
“Non cantare vittoria troppo presto!”
“Dimmi: chi utilizzerai adesso?”
“Se voglio evitare di
perdere, devo in qualche modo evitare il campo ghiacciato!” – pensò il ragazzo
– “Un attimo, ho trovato!”
“Allora, hai deciso?”
“Certamente! Vai, Fletching!”
“Fletching!”
“E bravo Ash! Ha avuto un’ottima idea!” – disse Lem.
“Cosa!? E per quale motivo?” – chiese Clem.
“Utilizzando Fletching, Ash potrà evitare il campo
ghiacciato!”
“Ma chi sa, se questo basti a sconfiggere Surskit!” –
aggiunse Serena.
Tuttavia, Ash sapeva benissimo che il Pokémon Pettirosso
poteva farcela a battere Surskit. Infatti, dopo essere riuscito ad evitare un
Geloraggio, utilizzano in combinazione Attacco d’Ala e Beccata riuscì a
sconfiggere il Pokémon Sfiorapozze, riportando il risultato in perfetta parità.
“Evvai!” – gridò Ash – “Sei stato grande, Fletching!”
“Fletching!”
“Surskit, ritorna!” – disse Violetta, facendo rientrare il
suo Pokémon nella Poké Ball – “Complimenti, hai lottato magnificamente!”
Allora, hai visto? Il mio Fletching è sensazionale!”
“Devo ammetterlo: sono pochi quelli in grado di tenermi
testa. Però adesso inizierò a far sul serio: vai Vivillon!”
“Vivillon!”
“E quello che Pokémon è!?” – esclamò Ash – “Non avevo mai
visto un Pokémon del genere!”
“Allora, sei sorpreso?”
“Puoi scommetterci! Tuttavia, non sarà di certo un Vivillon a
fermarmi.”
“Ti sbagli, Ash! Il
Vivillon di Violetta è molto più pericoloso di quanto immagini!” – pensò Alexia
tra se e se.
“Vai, Fletching! Attacca Vivillon con Beccata!”
Il Pokémon Pettirosso attaccò il suo avversario a grande
velocità, ma il Pokémon Farfascaglia fu abile ad evitare l’attacco. Tuttavia,
Ash non si arrese e chiese a Fletching di continuare ad attaccarlo, ma il
risultato fu un nulla di fatto. Ad un certo punto, Violetta ordinò al suo
Pokémon di utilizzare Raffica e, il risultato era quello che la Capopalestra si
aspettava: Fletching non riuscì a mantenere il suo assetto di volo e finì per
rimanere bloccato in una delle reti vischiose lanciate in precedenza da
Surskit. Subito dopo, una serie di mosse tra cui Solaraggio, misero fuorigioco
il Pokémon Pettirosso.
“Fletching, non è più in grado di lottare, vince Vivillon.
L’incontro se lo giudica la Capopalestra, Violetta!”
“Evvai! Sei stato grande, Vivillon!”
“Vi-Villon!”
“Fletching, ritorna!” – disse Ash, richiamando il suo Pokémon
nella Poké Ball – “Bravissimo! Hai lottato magnificamente!”
“Dimmi, Ash: hai visto la potenza dei miei Pokémon?” –
domandò Violetta.
“Devo ammettere che sono rimasto molto colpito. I tuoi
Pokémon sono molto forti, ma io non sono il tipo che si arrende. Per questo,
voglio che mi concedi una rivincita!”
“Certamente, Ash! Le porte della mia Palestra saranno sempre
aperte per te!”
Dopo queste parole, Ash tornò da Lem e Clem e, insieme,
tornarono verso la macchina, mentre Serena restò ferma nella sua posizione a
pensare a cosa era appena successo. Poco dopo, il ragazzo di Biancavilla andò
verso il Centro Pokémon e diede in cura Pikachu e Fletching, dopodiché
raggiunse gli altri che lo attendevano nella sala d’aspetto.
“Allora, Ash!” – disse Lem – “Come stanno i tuoi Pokémon?”
“Per fortuna, stanno bene! Un po’ di riposo e torneranno come
prima!”
“E adesso, dimmi: cosa pensi di fare per la tua rivincita?”
“Non saprei, l’attacco Raffica di Vivillon è molto potente.
Inoltre, c’è da considerare che Surskit potrebbe ricongelare il campo!”
“Non ci avevo pensato. Però come farai a contrastare queste
due condizioni, simultaneamente?”
“Ehm… scusate, posso?”
“Ehi, ma io ti conosco!” – esclamò Clem – “Tu sei la ragazza
che ha assistito all’incontro. Cosa ci fai qui?”
“Ecco… mentre uscivo dalla Palestra, ho trovato questo
zainetto per terra. Ho pensato che appartenesse ad uno di voi!”
“Ti ringrazio!” – rispose Ash – “Devo averlo dimenticato,
mentre tornavo alla macchina!”
Serena riconsegnò al ragazzo il suo zainetto e, una volta
alzato lo sguardo, notò qualcosa nell’aspetto della ragazza, ma non sapeva
cosa. Il breve momento di empasse, venne interrotto da Alexia, il quale voleva
parlare al nostro eroe.
“Eccoti, Ash!” – esclamò la giornalista – “Come stai?”
“Bene, ti ringrazio!”
“Mi è dispiaciuto che tu non sia riuscito a vincere.”
“Tranquilla! Mi è capito di perdere al primo tentativo in una
Palestra, quindi non ne faccio un dramma.”
“E dimmi: hai già in mente come contrastare l’attacco Raffica
del Vivillon di mia sorella?”
“La cosa migliore, sarebbe avere un altro Pokémon che conosca
quella mossa. Ma purtroppo, non ce l’ho!”
“Se è per questo, ho la soluzione!”
“Che cosa intendi dire?”
“Nella mia squadra, ho un Noivern. Tra le sue mosse a
disposizione c’è Raffica e, allora ho pensato: se riesci a resistere all’attacco
del mio Pokémon, potrai farcela anche contro Vivillon.”
“E allora!? Cosa stiamo aspettando? Iniziamo subito
l’allenamento!”
“Questo è lo spirito giusto!” – disse Lem – “Clem, vieni pure
tu?”
“Certamente!” – rispose la ragazzina – “Serena, unisciti a
noi!”
“Cosa!? Pure io?”
“Ovvio! Dovremo pur fare il tifo per Ash!”
“Allora… d’accordo!”
Dopo che Ash recuperò i suoi Pokémon guariti dalle feriti, i
ragazzi uscirono dalla struttura e si deressero verso il Campo Lotta posto sul
retro. Subito dopo, Alexia fece uscire il suo Noivern dalla Poké Ball e
l’allenamento poté iniziare: l’attacco Raffica di Noivern era molto potente e
sia Pikachu che Fletching fecero fatica a restare in posizione. Dopo un po’ di
tentativi, Ash non riusciva a trovare un rimedio e cadde a terra, in preda ad
una crisi. Inaspettatamente, Serena si avvicinò al ragazzo e gli chiese come
stava.
“Ash, va tutto bene?” – domandò Serena.
“No, non va bene!” – fu la risposta – “Ancora non riesco a
trovare la contromisura a quella mossa.”
“Capisco! Ma non puoi arrenderti, Ash: questo non è il
ragazzo che ho conosciuto 10 anni fa a quel Campo di ricerca!”
“Cosa!? Tu mi hai conosciuto in quel Campo?”
“Certamente!”
“Un attimo, ora che ci penso bene… ho conosciuto una ragazza
con il capello. Non vorrai dirmi, che…
“Esatto! E ti ricordi di questo?” – disse la ragazza tirando
fuori un distintivo da una delle sue tasche – “Ce l’hanno dato alla fine di
quel campo!”
“Quella medaglia!” – esclamò il ragazzo – “Aspetta, se non
sbaglio dovrei avercela…”
“Allora, sei convinto adesso?”
Il ragazzo dopo aver controllato che le medaglie erano
uguali, ebbe la conferma che quella ragazza era la stessa conosciuta in
quell’occasione.
“Serena, sei tu?”
“In persona! Finalmente ti sei ricordato di me!”
“Che sorpresa rivederti dopo tutto questo tempo. Ma cosa ci
fai tu, qui?”
“Ero venuta per cercarti: per fortuna, il Professor Platan mi
ha detto dove eri diretto!”
“Il professore, dovrò ringraziarlo quando tornerò a
Luminopoli!”
“Ehi, Ash! Sei pronto per riprendere gli allenamenti?” –
chiese Alexia.
“Un attimo solo! Grazie a te, ora sono di nuovo in grado di
proseguire.”
“Sono felice e, mi raccomando: dacci dentro!”
Dopo questa breve fase di stop, Ash riprese gli allenamenti
più carico di prima e con Serena felice di aver ritrovato l’amico. Il mattino
seguente, il ragazzo ritorno al Museo d’Arte di Novartopoli, pronto a
riprendersi la rivincita contro Violetta, il quale attendeva il nostro eroe con
molta attesa.
“Buongiorno, Ash!” – disse la Capopalestra – “Sei pronto per
la nostra rivincita?”
“Buongiorno, Violetta! Certo che sono pronto e, questa volta,
andrà diversamente.”
“Vedremo!”
“Coraggio, Ash! Puoi farcela!”
“Ce la farò, Serena! Stai tranquilla!”
“E ricordati la tua strategia!” – aggiunse Lem.
“Io e Dedenne, faremo il tifo per te!” – concluse Clem.
“Ci conto, amici!”
“Molto bene! Possiamo entrare?”
Dopo questa piccola premessa, il gruppo entrò nella Palestra
e l’incontro poté disputarsi. Come la volta precedente, Violetta e Ash
utilizzarono Surskit e Pikachu. Ad attaccare per primo fu il Pokémon Sfiorapozze,
il quale utilizzò Rete Vischiosa prontamente schivata dal Pokémon Topo. In
seguito, Surskit utilizzò Geloraggio cercando di ricongelare il campo, ma
Pikachu cercò di fermarlo, senza riuscirci. Poco dopo, Surskit riutilizzò la
stessa mossa: questa volta Pikachu conficcò la sua coda nel terreno e
utilizzano Fulmine, riuscì ad avere la meglio sul Pokémon di Violetta, portando
Ash in vantaggio.
“Evvai! La strategia ha funzionato!” – gridò Ash.
“Devo ammetterlo, Ash: mi ha colto totalmente alla
sprovvista!” – disse Violetta – “Ma sarai in grado di contrastare il mio
Vivillon?”
“Molto bene! Pikachu, riposati pure: utilizzerò Fletching
adesso!”
“Vedo che Ash, ha una marcia in più rispetto a ieri!” –
esclamò Clem.
“Già! Se riuscirà a contrastare l’attacco Raffica di
Vivillon, la vittoria sarà sua!” – aggiunse Serena.
“Non ne sarei sicuro!” – disse Lem – “Osservando Violetta,
sembra che anche lei abbia in servo qualcosa. Tuttavia, non saprei dire cosa!”
Le preoccupazioni di Lem potevano essere fondate, dopotutto
Violetta è pur sempre una Capopalestra, quindi per forza deve avere un asso
nella manica. All’inizio, Vivillon e Fletching cercarono di colpirsi a vicenda,
ma senza successo. Poi, la ragazza ordinò al Pokémon Farfascaglia di utilizzare
una mossa che sorprese tutti i presenti: Sonnifero. Con il Pokémon Pettirosso
mezzo addormentato, a Vivillon gli bastò utilizzare Solaraggio per mandare KO
il suo avversario e riportare il risultato in parità.
“Fletching, rientra!”
“Lo sospettavo!” – esclamò Lem – “Penso che Violetta abbia
preventivato l’utilizzo di Sonnifero!”
“Quindi… se sonnifero ha effetto, Ash non potrà far nulla!” –
aggiunse Serena.
“Esatto! E purtroppo, non c’è molto che possa fare!”
“Povero, Ash! Chissà cosa stara pensando adesso!”
“mmm… se voglio vincere
questa lotta, dovrò pensare a qualcosa che possa evitare il sonno.” – pensò Ash
– “Ora, cosa posso fare?”
“Ti vedo in difficoltà, Ash!” – disse Violetta – “Non ti
aspettavi che il mio Vivillon potesse utilizzare Sonnifero?”
“Devo dire che sono rimasto sorpreso! E la mia vittoria sarà
ancora più speciale!”
“E allora che aspetti? Perché non utilizzi Pikachu?”
Il ragazzo di Biancavilla non poté che far rientrare in campo
il Pokémon Topo, anche se non si era ripreso dalla lotta contro Surskit.
Violetta ordinò a Vivillon di utilizzare Sonnifero e, in quel momento, gli
venne l’idea: chiese a Pikachu di utilizzare Energisfera su se stesso prima che
la mossa facesse effetto. Il risultato fu quello che Ash aveva sperato: colpito
dalla sua mossa, Pikachu riuscì ad annullare il sonno e, a poter continuare la
lotta. Allora Vivillon utilizzò Solaraggio, il quale si scontrò con il Fulmine
di Pikachu. Le due mosse erano alla pari, ma la mossa di Tipo Elettro fu molto
più efficace e, questo mandò KO il Pokémon Farfascaglie.
“Vivillon non è più in grado di combattere, vince Pikachu.
Dichiaro vincitore della lotta, Ash Ketchum.”
“Evvai! Ce l’abbiamo fatta, Pikachu!”
“Pikachu!”
“Complimenti, Ash! Una vittoria sensazionale!” – disse
Serena.
“Serena ha ragione!” – aggiunse Lem – “L’idea di usare in
quel modo Energisfera è stato incredibile!”
“Sono d’accordo!”
“Senti, Ash: come fai a conoscere Serena?” – chiese Clem.
I due ragazzi raccontarono la loro storia: da quando si erano
conosciuti, a quando si erano promessi di ricontrarsi un giorno.
“Capisco! E così che sono andate le cose?”
“Esattamente, Lem!” – rispose Ash.
“E da allora sono passati dieci anni?”
“Proprio così, Clem!” – esclamò Serena.
“Durante il vostro racconto, ci avete parlato di un incidente
che si era verificato. Sapete, qualcosa?”
“Soltanto che un gruppo di Pokémon ha iniziato a comportarsi
strano e, ad attaccare il Campo. Per fortuna, nessuno si era fatto male!”
“E sapete chi è stato?” – chiese Lem.
“Purtroppo, no! Ma ora l’importante è festeggiare la vittoria
di Ash!”
“Sono d’accordo!” – disse Violetta – “Ash, per essere
riuscito a battere la Palestra di Novartopoli, ti concedo la Medaglia Insetto
come simbolo per la tua vittoria!”
“Ti ringrazio, Violetta!”
“E non preoccuparti: ho già provveduto ad aggiornare la tua
scheda allenatore. Adesso, quando verificherai i tuoi dati, ti verrà segnalata
la medaglia ottenuta.”
“Questa è una splendida notizia!”
“Dimmi, Ash: dove pensi di andare adesso?” – domandò Alexia.
“Non saprei: pensavo di sfidare Luminopoli, ma se è ancora
chiusa sarà un problema.”
“Beh, ti consiglio allora di andare a sfidare la Palestra di
Altoripoli, se trovassi quella di Luminopoli chiusa.”
“Va bene! Seguirò il consiglio!”
Dopo aver salutato Violetta e Alexia, i nostri eroi uscirono
dalla Palestra e tornarono alle rispettive macchine, ma in quel momento, la
radio della Dodge di Ash iniziò a suonare.
“Pronto? Mi ricevete? È successo qualcosa?”
“Emergenza di categoria
1! Un camion si è scontrato con una macchina lungo la strada per Novartopoli.
Ci sono feriti lievi e il luogo dell’incidente è pericolante. Occorre prestare
assistenza immediata!”
“Ricevuto! Interveniamo immediatamente!” – disse il ragazzo, riattaccando
la radio.
“Si tratta di qualcosa
di serio?” – chiese Lem.
“Per fortuna, no! Ma è sempre meglio andare a controllare.
Serena, vieni con noi?”
“OK! Conta pure su di me!” – rispose la ragazza.
Poco dopo, il gruppo di eroi partì alla volta del luogo
dell’incidente, arrivandoci pochi minuti dopo. In effetti, i due mezzi erano
messi male, ma per fortuna, gli occupanti erano riusciti ad usare da soli sulle
loro gambe.
“State bene?” – chiese Ash.
“Noi sì!” – rispose uno degli uomini – “Ma il camion è in una
posizione pericolosa e, non so se sarà possibile spostarlo!”
“Che cosa contiene il camion?”
“Prodotti indispensabili come medicine per il Centro Pokémon
e prodotti di prima necessità. Vi prego, fate qualcosa!”
“Lo faremo! Serena, Clem, voi occupatevi di questi due!”
“D’accordo, Ash!” – disse Serena
“Io e Lem ci occuperemo del camion! Mi raccomando, massima
attenzione!”
E così, mentre le due ragazze si occuparono dei due feriti; i
ragazzi cercarono di stabilire cosa fare con il camion. Ad Ash, gli venne in
mente di utilizzare le frobolle di Froakie per bloccare le ruote e impedirgli
di scivolare. Lem, esaminato il mezzo, notò che esso non era così danneggiato
e, decise di salire sul mezzo, però esso non riusciva a muoversi da quel punto.
Così, il ragazzo con gli occhiali cercò di avviare il camion tramite il
commando di accensione e, ci riuscì: in questo modo, lentamente, riportò il
mezzo sulla strada. Una volta arrivata le auto della Polizia, l’Agente Jenny
ringraziò Ash e i suoi amici e, dopo aver ricevuto i meriti anche dei due
uomini, ripartono alla volta di Luminopoli, dove il ragazzo di Biancavilla
sperava di vincere la sua seconda medaglia.