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Autore: reggina    02/12/2018    4 recensioni
Alcuni uomini sono diventati grandi, in alcuni casi, solo perché avevano accanto questi fiori d'acciaio. Donne che avrebbero preferito essere padrone delle loro vite e invece sono finite a fare le "stepford wives".
Donne vere. Straordinarie. Con i loro pregi e i loro difetti.
Umane. Autentiche.
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Indipendenza americana
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“Se non ci mettiamo al servizio dell’umanità, chi dovremmo servire?”

(Abigail Smith in Adams)


17 giugno 1775

Cumuli compatti di nebbia e una furiosa pioggia di fuoco.

È polvere da sparo quella portata dal vento, come una linea di fumo bianca e densa che illumina sinistramente il cielo rosato.

Al rumore roboante, come il brontolio di un tuono, Abigail sente lo stomaco saltarle in gola.

Soltanto le mani dei suoi quattro bambini, premute contro il petto, riescono a placare il battito disordinato del suo cuore.

John non ha voluto trasferire la famiglia a Boston, dove la rivolta è più accesa, pensando che la fattoria di Braintree fosse un posto sicuro ma adesso che il pericolo è così vicino Abigail vorrebbe prendere i piccoli e fuggire.

Sono proprio quelle manine tozze che si tendono verso di lei a ridarle un barlume di lucidità.

La sua decisione è irrevocabile: o sarà libertà o sarà morte !


“Sono fiera di essere una figlia d’America!”

Proclama a voce alta prima di prendere per mano John Quincy, sette anni appena, e salire insieme a lui verso gli affioramenti rocciosi di Penn ’s Hill.

In lontananza si leva una muraglia di fuoco, come se la terra stesse sputando fiamme, le vampate dei pezzi d’artiglieria danzano come tante lucciole. Persino l’aria sembra prendere fuoco.

L’effetto è terrificante: gli uomini cadono a grappoli, oscillano senza rompere i ranghi, arretrano.

Lo schianto dei proiettili che esplodono si sovrappone al tuono dei cannoni come un lungo rombo che ferisce le orecchie e fa scendere brividi di paura lungo la schiena.

Abigail non può saperlo ma la piccola mano che trema tra le sue è quella di un futuro presidente di un paese che non esiste ancora e che sua madre ha voluto portare in cima alla collina perché sia testimone dei combattimenti per la libertà.

Charlestown è in fiamme, Bunker Hill è stata presa ma per gli inglesi si rivelerà un trofeo inutile.

Gli americani si sono dimostrati nemico accanito e pericoloso e la loro ritirata non somiglia di certo ad una fuga.


È un sabato pieno di boati, di schianti, di urla.

Abigail è divorata dall’inquietudine ma, ancora una volta, deve fare appello al suo incrollabile coraggio. Lo stesso con il quale dirige la fattoria di famiglia, da sola, tanto che John le ha scritto, pieno di ammirazione: " i nostri vicini penseranno che i miei affari siano gestiti meglio durante la mie assenze piuttosto che in qualsiasi altro momento …"

Ferma un gruppo di soldati in transito per interrogarli, per avere notizie fresche.

Da quando la tensione è aumentata tra le colonie e la monarchia britannica, ha cercato di tenersi sempre aggiornata: leggendo i giornali locali, discutendo con suo marito per ore sulla necessità di avere una Costituzione, scrivendogli, durante la lontananza di John , per raccontargli le peripezie della cittadina, gli umori degli abitanti e le loro reazioni agli eventi.

Carretti pieni di feriti passano dalla fattoria degli Adams.

Giovani carni lacerate e bruciate, attraversate da schegge di granate o da pallottole infuocate.

Gemiti di dolore e i lamenti dei suoi bambini spezzano i nervi di Abigail: sta in piedi, in mezzo a questo marasma, con la bocca aperta e le lacrime che le si sono congelate negli occhi.

Non sa che fare, da chi iniziare.

Thomas, tre anni, le si aggrappa ad una caviglia e finalmente la mamma scatta come una molla.

Per curare quei corpi dilaniati dalla forza distruttrice della guerra deve chiamare a raccolta tutto quello che ha appreso dai libri, letti da ragazzina nella fornita biblioteca di suo padre.

Nabby, nell’innocenza dei suoi dieci anni non ancora deturpati dalle cicatrici del vaiolo, le lavora accanto come una piccola ape operaia.

Per giorni nella fattoria di Braintree si distribuiscono mestoli di brodo, si medicano i feriti, si sciolgono le posate per farne pallottole per i moschetti…


Abigail è davvero provata quando, finalmente, può sedersi allo scrittoio per indirizzare a John una delle oltre mille lettere che costelleranno il loro matrimonio, e che passeranno alla storia.

" Il mio cuore che scoppia deve trovare sfogo nella penna.

Ho appena saputo che il nostro caro amico, il dottor Warren, non è più tra noi ma è caduto gloriosamente combattendo per il suo Paese…

Se non lo avessi visto con i miei occhi non ci avrei creduto. Il cielo e la terra in fiamme" !


Chiude gli occhi e per un momento immagina.

Non si immagina moglie di un futuro presidente e madre di un altro.

Immagina un contatto pelle a pelle con quel marito sempre lontano, ora a Parigi, ora a Philadelphia.

Immagina che John sia lì, mentre lei legge a voce alta e intensa qualche pagina di Shakespeare, il loro autore preferito, prima di spegnere la candela.

*******


La battaglia di Bunker Hill venne combattuta sabato 17 giugno 1775 principalmente attorno alla collina di Breed’s Hill, durante l’assedio di Boston, nelle fasi iniziali della guerra d’indipendenza americana.

Oggi in quel luogo, nella città di Quincy in Massachusetts, sorge un tumulo di pietre: l’Abigail Adams Cairn, eretto nel 1896 , segna il punto da cui Abigail e il piccolo John Quincy assistettero alla battaglia e al rogo di Charlestown.

Nel 2008 all’interno del tumulo è stata scoperta una capsula del tempo.

   
 
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