Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Arashi_art    03/12/2018    3 recensioni
Diana è una ragazza dalle origini italiane che ha vissuto a Busan, il suo migliore amico si chiamava Jimin e la abbandonò all'età di 15 anni per inseguire il suo sogno a Seoul. Tra varie peripezie, i due non hanno più notizie e si rincontreranno 6 anni dopo per caso o per volere del destino? Diana non sa che lui è diventato un idol di fama internazionale e quale sarà la sua reazione?
Si creeranno situazioni ambigue e scopriranno entrambi a loro spese quanto siano cambiati in questi anni.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Giorno di Primavera

2017
 

{Diana}



Un giorno Jimin si presentò a casa con i capelli rosa, ripeto rosa. Appena aveva varcato la soglia con quelle ciocche vivaci, mi aveva persino spaventato; sembrava un'altra persona.

- L'avevo detto che avresti tinto i capelli di rosa, se fossi diventato famoso. - dissi dopo essermi complimentata per il suo nuovo aspetto. 
Quel colore gli donava molto; mi ricordava la tonalità di rosa che avevamo scelto per il nostro tatuaggio e un'idea mi balenò immediatamente nella testa.

- Aspetta, aspetta. Nel nuovo album ci sono dei riferimenti ai fiori di ciliegio? - domandai saltellando come un canguro.

- No, non farti illusioni. - mi rispose, ma sapevo che stava mentendo.

Pensava di essere più furbo di me, ma non l'avrebbe fatta franca. Tentava in tutti i modi di nascondermi qualsiasi indizio sul nuovo comeback, ma non faceva altro che alimentare la mia curiosità. In sartoria stavamo già preparando tutti gli abiti per i nuovi MV, però non avevo notato niente di particolare. Sembrava che tutti si fossero messi d'accordo; appena chiedevo qualche informazione sulle canzoni, rispondevano a grandi linee. Avevo persino fatto una scommessa con il mio sensei di fiducia durante un allenamento: se fossi riuscita ad immobilizzarlo, mi avrebbe svelato almeno il concept. Purtroppo avevo perso clamorosamente, scaraventata a terra come un sacco di patate. Durante le prove delle coreografie, ero riuscita ad intrufolarmi nella sala insieme alla crew di ballerini. Quel simpaticone di Seokjin mi aveva vista accovacciata dietro alle attrezzature e mi aveva sbattuta fuori sollevandomi senza problemi. Mi ripromisi di scambiare il sale con lo zucchero nei nostri prossimi incontri culinari. Me l'avrebbero pagata tutti quanti, nessuno escluso. Prima che potessi mettere in atto la mia malvagia vendetta, arrivò il giorno delle prove ufficiali con gli abiti nuovi. Finalmente mi permisero di entrare nella stanza e tirai un sospiro di sollievo. Controllai accuratamente che Jimin fosse perfetto, mentre un'acconciatrice laccava alcuni ciuffi ribelli. Il total black del suo abbigliamento faceva splendere i suoi capelli come se emanassero luce propria. Invece le ciocche colorate di Junkook mi ricordavano i lecca lecca al gusto panna e fragola. Yun mi richiamò all'improvviso: Namjoon aveva strappato un pezzo di cucitura della fascia per capelli. Non mi meravigliai, riusciva a distruggere qualsiasi cosa, ma rimediai subito fissando velocemente la parte scucita con ago e filo. Dopo pochi minuti tutti e sette erano pronti per iniziare e la musica partì. Non avevo assolutamente idea di cosa aspettarmi, ma rimasi molto colpita dalla loro energia. Sembrava volessero abbattere chiunque si parasse sul loro cammino, con grinta. Il mio sguardo continuava a seguire Jimin, la sua veemenza e carisma mi catturarono come una calamita. Apprezzai molto le parole del testo e la melodia e pensai a quanto lavoro impiegassero quei ragazzi per donare il meglio ai loro fan.

- Bene, facciamo anche la prossima. - pronunciò Hoseok soddisfatto, conclusasi la canzone.

Yun invitò lo staff della sartoria a recuperare le camicie alle quali avevamo lavorato pochi giorni prima; erano tutte dai toni pastello, morbide e con nastri di tessuti che dondolavano come foglie. I ragazzi riuscirono ad indossarle senza il nostro aiuto, ma legai intorno al collo di Seokjin e Jungkook una fascia dello stesso colore della camicia. Sembravano tutti così delicati e puri.

- Questi vestiti non servono per le riprese, ma per una futura esibizione. Quindi abbiamo il tempo per modificare gli eventuali difetti.- annunciò Yun mentre sistemava il colletto azzurro di Namjoon.

Al richiamo di Yoongi, tutti e sette si posizionarono vicino a lui: chini uno vicino all'altro e Jimin rivolto verso di noi. Una melodia dolce e delicata invase tutta la sala, i ragazzi si alzarono all'unisono e Jimin mi lanciò uno sguardo carico di emozioni. Si abbandonò a terra, cingendosi le ginocchia e si mosse sinuosamente per lasciare spazio a Hoseok.

I miss you.

Solo le prime tre parole, mi provocarono delle fitte al cuore. Ascoltai completamente rapita quel canto così melanconico e il mio migliore amico ballò da solo per un momento mostrando tutta la sua grazia. Il ritornello mi travolse completamente come un fiume in piena durante la stagione delle piogge. I loro movimenti mi ricordarono quei petali di ciliegio che caddero quel giorno della nostra promessa. Per molto tempo, ogni inverno, i fiocchi di neve che guardavo tristemente dalla finestra, mi riportavano alla mente quella cascata rosa che tanto adoravamo ammirare. Aspettavo la primavera con la speranza di poter vedere ancora quell'amico indispensabile che mi aveva lasciata indietro.

How much more do I have to wait?

How many more days do I have to stay up all nights?

Until I can see you?

Until I can meet you?

Ripensai a quante volte me lo ero domandato. Probabilmente Jimin provava le stesse mie sensazioni perchè mi guardava malinconico mentre intonavano quella note così disperate. Poi rimasero lui e Yoongi schiena contro schiena chiedendosi chi dei due fosse cambiato. Dentro di me sapevo la risposta, eravamo cambiati entrambi e concordai a pieno con le loro parole. Le lacrime scesero copiose quando iniziarono il secondo ritornello, ora capivo perchè Jimin mi aveva nascosto quella canzone. Mi coprii la bocca con le mani per non fare troppo rumore, ma non riuscivo a smettere di guardare.

You know it all

You’re my best friend

The sun will rise again

No darkness, no season

Can last forever

Taehyung stava cantando le prime frasi, seguito da Seokjin che toccò la spalla del compagno per farlo rialzare. Cercai di trattenere il più possibile i singhiozzi, una canzone non aveva mai avuto quell'effetto su di me. Ma il peggio non era ancora arrivato, ricevetti il colpo finale quando sentii finalmente i tanto attesi fiori di ciliegio.

Seems like cherry blossoms are blooming

The winter is gone

I miss you

I miss you

Esatto, l'inverno era finito. Da quanto ci eravamo rincontrati, non avevo più trascorso un inverno in solitudine. Jimin caricò quelle note con tutta la disperazione che aveva provato e lo vidi sorprendesi della mia reazione. Continuavo a piangere senza sosta, incapace di controllarmi. Qualcuno dello staff mi guardò e mi sorrise con compassione; non potevano capire. Seokjin abbracciò Jimin sul finale pregandolo di rimanere ancora un pò. L'applauso dello staff risultò ovattato nelle mie orecchie: ero completamente in confusione. Non avevo ancora capito il potere immenso che aveva la musica, o semplicemente le parole.

- Wow, Diana si è commossa! - disse Yoongi all'improvviso.

Il mio migliore amico mi raggiunse con il fiato corto e mi spostò le mani dal viso chiedendomi se andasse tutto bene. Non andava per niente bene. Lo guardai con gli occhi appannati ed una sagoma rosa come le chiome dei ciliegi mi coprì la visuale già ridotta. Sentii le sue dita sfiorarmi le guance per asciugarmi le lacrime mentre rideva piano. Mi lasciai su di lui fregandomi degli sguardi inteneriti di tutti i presenti.

- Sei uno stupido. - mormorai con le braccia intorno ai suoi fianchi.

- Ehi, non pensavo che reagissi così. - protestò massaggiandomi la nuca.

Mi limitai a posare il mento sulla sua spalla per non rischiare di sporcare la camicia con il mascara, ma avrei preferito sprofondare nel suo collo profumato. Mi dondolò tra le braccia mentre mi chiedeva scusa per avermi nascosto tutto, ma ci teneva a farmi quella sorpresa.

- È il mio regalo di compleanno, un po' in anticipo.- sussurrò vicino al mio orecchio.

- Grazie, è bellissimo. - baciai leggermente la sua guancia.

- Avete bisogno di una camera, voi due? - ci urlò Tae divertito.

Così mi allontanai da lui a malincuore e lo lasciai tornare ai suoi doveri. Mi sentivo strana, non ero mai stata travolta da emozioni così forti e dirompenti. Gli volevo bene, quella era l’unica certezza che avevo.










Buonasera~
Rieccomi qua! Sembra un capitolo molto lungo, ma in realtà 
le frasi di Spring Day occupano molto spazio. Questo capitolo per me è
molto importante perchè è quello che mi ha dato l'idea per la storia.
Un giorno leggendo il testo di Spring Day mi è venuta l'illuminazione,
soprattutto per la parola Bestfriend. Non ho messo la solita frase a fine
capitolo perchè mi sembrava superflua, visto che ce ne sono già molte. 
Questo è un piccolo regalo per l'imminente compleanno di Diana che arriverà
a breve con qualche sorpresina ;)
Spero che vi sia piaciuta la mia idea iniziale <3
Grazie a tutti per le recensioni e per chi continua a leggere **
A prestissimo!

-Arashi-

 

   
 
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