Anime & Manga > Captain Tsubasa
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Autore: CKS    04/12/2018    1 recensioni
Cherry riceve un nuovo incarico da Heart, che la porta in Giappone a conoscere le ragazze ed i ragazzi visti precedentemente in foto.
Cosa farà per metterli insieme?
[I personaggi presenti nella storia sono di più rispetto a quelli indicati nel riquadro - La storia è in fase di revisione e correzione, sia per la forma che per il contenuto; revisionati e modificati il prologo e il primo capitolo].
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kumiko Sugimoto/Susie Spencer, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
Shopping!

La stanza era immersa nella penombra, illuminata solamente dalla luce dell'abatjour posta sul comodino in legno lucido. Una dolce melodia risuonò limpida tra le pareti. Sanae adorava suonare il violino. Questo le permetteva di sgomberare la mente da pensieri tristi. 
Il cellulare vibrò e la distrasse, facendole sbagliare nota: lo strumento emise, infatti, un suono sgradevole.
Seccata, ripose con delicatezza il violino all'interno della custodia rigida nera con interni in velluto. Cherry glielo aveva regalato per il suo undicesimo compleanno, e le aveva insegnato personalmente a suonarlo. Sul manico era incisa la lettera "S", ma quando Sanae aveva chiesto a Cherry il perché non ci fosse l'iniziale del suo cognome, lei aveva risposto di aspettare: infatti c'era la possibilità che, nel frattempo, potesse diventare la signora Ozora.
Sospirò ed accese lo schermo del telefono, e vide che il messaggio arrivatole era proprio della sua amica.
"Com'è andata con Tsubasa?"
"Perché me lo chiedi?"
"Voglio sapere tutto"
"Non ti dirò niente!"
"Signorina Nakazawa, non faccia la bambina. Ora pretendo che lei mi dica tutto, altrimenti verrò a casa sua a farle il terzo grado. Le assicuro che non è conveniente".
Sanae meditò, quando Cherry si esprimeva in modo formale, non prometteva proprio nulla di buono. 
"Va bene, ti racconterò tutto" capitolò.
"Ottimo! Non omettere i dettagli piccanti, se ci sono!"
"Vedrai Cherry, vedrai..."
Nel momento in cui iniziò a scrivere il lungo messaggio per la sua amica, la sua mente volò a quel pomeriggio...

*

Sanae si guardava intorno. Era circondata da abiti di svariati modelli e taglie. Tsubasa si grattava il ciuffo ribelle in palese imbarazzo. Non sapeva nemmeno lui da dove gli fosse saltata in testa l'idea di portarla lì.
-Sei sicuro di riuscire a resistere a qualche ora di shopping?-
-In realtà no! Ma voglio comunque provarci!-
-Bene! Allora la prova comincia...- si allontanò di qualche passo -... Ora!-.
Subito iniziò a cercare delle gonne: il suo guardaroba ne comprendeva pochissime, e si era stufata di uscire con le amiche sempre e solo con i pantaloni.
-È la sua ragazza?-.
Il ragazzo si voltò di scatto. Davanti a lui c'era una commessa molto giovane. I capelli di media lunghezza erano raccolti in una treccia che ricadeva sulla spalla destra. Il trucco, semplice ma efficace, risaltava il colore scuro degl'occhi.
Ella rise, vedendo l'espressione imbarazzata dipinta sul volto di Tsubasa.
-Mi scusi. Effettivamente sono stata un po' invadente. Comunque credo che quel vestito le starebbe d'incanto- ed indicò un manichino poco distante.
Il ragazzo gli lanciò inizialmente uno sguardo distratto, ma mutò subito quando si avvicinò ad esso.
L'abito in questione era di seta rossa, con un corpetto con la scollatura a cuore decorata in oro. Non aveva le spalline, inoltre scopriva buona parte della schiena. La gonna era ampia, ma per niente ingombrante.
-Allora? Le piace?- chiese la commessa -Vorrebbe farlo provare alla sua ragazza?-
-Sì-.
Non aveva ancora negato il fatto che Sanae venisse considerata la sua fidanzata.
La giovane raggiunse subito Sanae, e la costrinse a provare il vestito.
Passarono alcuni minuti, anche se per Tsubasa potevano essere considerate ore, e la ragazza uscì finalmente dal camerino. Lui, la commessa ed alcuni clienti che avevano sbirciato nella loro direzione rimasero a bocca aperta: era stupenda. L'abito era fatto apposta per lei, sembrava una giovane Regina.
Il ragazzo si avvicinò a lei e la coprì da tutti quegli sguardi, provando, per la prima volta, gelosia per Sanae.
La sua mano si mosse lungo la curva del fianco, per poi risalire lenta fino al centro della schiena nuda. Sentì rabbrividire la ragazza.
-Hai freddo?-
-N-No-.
Continuò ad esplorare la schiena, saggiando la pelle morbida, e percorrendo la colonna vertebrale. Improvvisamente Tsubasa smise di accarezzarla e ritrasse la mano.
-Scusa. Sono stato sfacciato. Il vestito ti piace?-.
Sanae faticò a riprendere l'uso della parola, confusa dopo ciò che era appena accaduto.
-Sì, ma non avrei mai occasione d'indossarlo-
-Non importa-.
Sfilò una carta di credito dorata dalla tasca dei pantaloni: mentalmente ringraziò Cherry che gliel'aveva passata prima di allontanarsi.
La commessa prese delicatamente il vestito, trattandolo come se fosse una reliquia, e sparì dietro al bancone.
-Hai trovato ciò che cerchi?- 
-Sì- e prese tra le mani un paio di gonne di lunghezza diversa, insieme ad una camicetta color verde acqua.
-Bene. Dammeli-.
Sanae non obbiettò, ancora perplessa da quell'inusuale atteggiamento.
La commessa fece tutti i pacchi, che consegnò a Sanae, mentre Tsubasa pagò il conto.
Uscirono dal negozio: si stava facendo buio.
-Oh cielo! Mio padre mi ucciderà!- esclamò la ragazza dopo aver controllato l'ora con l'orologio da polso che indossava. 
-Non ti preoccupare! Cherry mi ha detto che avrebbe cercato una scusa per giustificare il nostro ritardo!-
-Veramente?-
-Sì, ma ora andiamo!-.
Ripresero a camminare, ma Tsubasa si fermò alla domanda della ragazza.
-Perché mi hai accarezzato la schiena?-
-...-
-Ti prego, dimmi solo questo!-
"Mi piaci" 
-È un segreto!-
-Per ora non insisto, ma sappi che continuerò a chiedertelo!-
-Ed io continuerò a non rispondere!-.
Sanae sospirò, irritata.
-Che spiritoso!-.
Arrivarono a casa, ed in quel momento Tsubasa si rese conto che la ragazza aveva messo il broncio.
Prima che suonasse il campanello, le afferrò il polso con una stretta salda, ma non dolorosa.
-Si può sapere che cosa ti sta succedendo?! È da un po' che ti comporti in modo strano!-.
Il ragazzo non ascoltò le sue parole, ed avvicinò il polso alle labbra, schiudendole per un bacio delicato.
Il cuore di Sanae prese a battere velocemente.
-Ci vediamo, Manager!- e corse via, forse perché l'emozione non era più sopportabile anche per lui.

*

Cherry si posizionò al centro del salotto a gambe incrociate. I palmi delle mani aderivano perfettamente al pavimento.
Ad un tratto l'aria della stanza cambiò, facendosi densa. Sembrava quasi vibrare.
"Purianne..."
"..."
"Riesci a sentirmi?"
"Cherry!"
"Ho bisogno di chiederti un favore"
"Tutto quello che vuoi! Lo sai che ti sono debitrice!"
"Devo utilizzare la Dimensione Del Sogno"
"Perché?"
"È l'unico modo che ho per poter creare un legame..."
"Non dire altro. Sono a tua completa disposizione"
"Ti ringrazio. Attuerò il mio piano al Ballo d'Estate, tieniti pronta!"
"Sì".
Cherry aveva il fiatone. Non era ancora in grado di mantenere a lungo il contatto mentale. Prese ampi respiri e cercò la forza per tirarsi su. Con le braccia che tremavano, riuscì ad aggrapparsi al legno della testata del letto, e si alzò.
-Fino ad adesso il gioco è stato semplice. Ma ora...-.

   
 
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