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Autore: by_cecylia    06/12/2018    0 recensioni
There are very few monsters who warrant the fear we have of them.
Caelie Sheppard, Lily per gli amici, ha 18 anni e vive a Quantico, in Virginia. Da una città così particolare chiunque si aspetterebbe una vita spericolata, da agente segreto. Invece Lily vive una vita perfettamente normale, fino a quella sera. 31 Ottobre, Halloween. Quella dannata sera che stravolgerà la vita di Lily e la trasformerà in un incubo. Ma nel suo tormento, la ragazza riuscirà a trovare chi la aiuterà e, chissà, forse è solo questione di vedere il bicchiere mezzo pieno.
Spencer Reid ha 22 anni, vive a Quantico, in Virginia, e lavora come agente per la BAU, Unità Analisi Comportamentale dell'FBI. Ma quello che gli sembrerà un caso come un altro, lo farà scontrare con una ragazzina intelligente, eccentrica e combattiva. Una ragazza che, senza nemmeno farlo apposta, scaraventerà il dr. Reid fuori dal suo mondo, per portarlo in un territorio sconosciuto ad entrambi.
Spesso per tirare qualcuno fuori dal baratro basta tendere una mano.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Derek Morgan, Jennifer JJ Jareau, Penelope Garcia, Spencer Reid
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Coniglietta o diavoletta?" chiede Martha, sollevando due grucce per mostrarmi i suoi vestiti. Squadro gli outfit, sollevando un sopracciglio "Non sono per nulla spaventosi, M..." lei alza gli occhi al cielo e ride "Terra chiama Lily! Ci sei? Oggigiorno non sono più di moda i costumi spaventosi, devi essere anche ad Halloween! Volevo appunto dirti due paroline riguardo quella tonaca che hai addosso..." mi guardo allo specchio, osservando il mio costume da vampiro "Che ha che non va?" "Che ha che non va?! Scherzi?! Non acchiapperai nessuno in disco stasera se ti conci così! Vieni qui dalla buona vecchia Martha, ci penso io a sistemarti... dalle stalle alle stelle!" esclama con un gridolino, prima di trascinarmi in bagno dove sconvolge totalmente il mio look. Le occhiaie da vampiro sono sparite, gli occhi truccati di nero e argento, mentre il sangue finto che mi colava dalla bocca ha lasciato posto ad un rossetto rosso scuro.  “Sei di-vi-na!" Martha mi abbraccia e, senza lasciarmi tempo di replicare, mi spinge fuori dalla porta di casa sua, agguanta le chiavi dell'auto e in men che non si dica siamo davanti allo Space Club.  Da fuori si sente già rimbombare la musica e fasci di luce colorata all'ingresso illuminano tutti gli edifici circostanti. Più mi avvicino all'ingresso, più mi passa la voglia. Ugh. Entro comunque, seguendo Martha a ruota. Lei non si perde nemmeno una serata allo Space, perciò conosce questo posto come le sue tasche. Mi afferra per un polso e mi conduce fino ad una porta con affisso un grande striscione "Halloween party"  Originale. Davvero.  Dentro la musica è a volume altissimo, la sala è piccola e affollata, piena di gente vestita di nero. Tutti visi familiari coperti di trucco, sangue, ferite finte. Martha mi urla in un orecchio che andrà a cercare Mark, la sua cotta più recente (o forse dovrei dire vittima), e che ci rivedremo all'una all'entrata dello Space per tornare a casa. Mi avvicino ad alcune ragazze che conosco, non ho davvero voglia di rimanere sola per ore. "Lily! Ciao! Come stai? Dio non ci vediamo da un sacco! Ma dimmi, come sta tuo fratello? L'ho visto al parcheggio davanti scuola l'altro giorno, scusa se posso sembrarti un po' fuori luogo, ma diventerà un gran figo! Dai racconta, che hai fatto ultimamente?" Violet, una mia vecchia amica, inizia, come suo solito, a sparare domande a mitraglietta, senza darmi nemmeno il tempo di aprir bocca per rispondere, perciò mi limito a sorridere.  Dietro di lei c'è anche Michelle. Non esce mai senza il suo telefono, oramai è più come una protesi del suo braccio. Mi fa un cenno con la testa e torna a smanettare sul cellulare con fare assorto. Violet alza gli occhi al cielo "Non far caso a Michi, non ha alzato gli occhi da quel coso per tutta la sera... se non la smette glielo butto in un cesso!" dice, alzando la voce in modo che Michelle possa sentirla. Per tutta risposta Michi scrolla le spalle, senza curarsi minimamente di quello che ha detto Violet. La musica non è particolarmente di mio gradimento, ma ballare con le mie amiche mi ha sempre divertito tanto che, ridendo e scherzando, è quasi ora di andare. Scuoto la spalla di Violet e mi accosto al suo orecchio "Devo andare... hai visto Martha?" Scuote la testa e mi urla "Buona fortuna... sarà dura trovarla! Io cercherei fuori dal locale, sai com'è fatta la nostra M!" ride, facendomi l'occhiolino. La abbraccio frettolosamente e saluto Michelle facendole un cenno con la mano, che non sembra nemmeno cogliere. Mi avvio verso l'uscita, spintonando la gente che, a quanto pare, non ha alcuna intenzione di lasciarmi passare. Davanti alla porta tiro fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloncini e seleziono il numero di Marta, tra i preferiti. Accosto il cellulare all'orecchio, ma squilla a vuoto e scatta la segreteria:  Ciao! Sono Martha, purtroppo ora non posso risponderti, sono fuori a vivere! Lascia un messaggio dopo il bip okay? Biiiip ahahahah! Riprovo ancora e ancora e ancora. Al quarto tentativo chiudo la chiamata, frustrata "Dove sei finita, M?"  Improvvisamente una mano mi afferra la spalla. Mi giro di scatto esclamando "Alla buon'ora, Martha! Si può sapere dove diamine eri? Ti ho chiamata un centinaio di volt..." ma la voce mi muore in gola, non appena realizzo che la mano non appartiene alla mia amica.  "Vuoi ballare, Caelie?" Davanti a me si trova un ragazzotto alto e ben piazzato, dai capelli corti biondo cenere e un naso piuttosto pronunciato.  Non l'ho mai visto in vita mia, mi inquieta.  Ho davvero una brutta sensazione. "I-in realtà io dovrei... dovrei andare a casa, sai è tardi..." farfuglio, cercando di svignarmela.  Lui fa un sorriso sghembo "Dai una sola canzone, hai ancora tempo prima dell'una."  Ah! Vorrei tanto sapere chi è lui per dirmi che fare! Resto zitta mentre il ragazzo mi trascina in pista, dove inizia ballarmi addosso, tenendo sempre stretti i miei polsi. Poggia la sua testa sul mio collo e sentirmi il suo fiato caldo e le sue mani addosso è davvero la goccia che fa traboccare il vaso.  Non vedo l'ora di andarmene. Martha aiutami, dove sei?  "Devo davvero andare ora..." dico, infastidita, strattonando i polsi cercando di liberarmi dalla sua presa "Davvero? Che peccato... spero potremmo rivederci presto..." sussurra nel mio orecchio, avvicinandosi e cercando di baciarmi.  Oddio no, che schifo. Mi volto dall'altra parte e me ne vado senza rivolgergli nemmeno uno sguardo.  "Molto presto, Caelie..." lo sento urlare alle mie spalle.  Un lungo brivido freddo mi attraversa la schiena, facendomi tremare. Che ragazzino strano. Provo a chiamare Martha di nuovo, senza alcun risultato. Me ne vado a piedi, percorrendo da sola quei pochi isolati che mi separano da casa mia. La strada è illuminata soltanto da qualche lampione, si gela e io mi stringo il più possibile nel cappottino nero.  Continuo a ripensare a quel ragazzo: sapeva il mio nome, eppure non ricordo di averglielo detto... anzi, sono sicura di non averglielo detto. E quelle parole... "Molto presto, Caelie" Rabbrividisco. Per quei pochi, ultimi metri un terrore innaturale mi penetra fin dentro le ossa. Mi sento osservata, ma sto cercando di convincermi che è solo la mia immaginazione.  Finalmente arrivo a casa, apro la porta e trovo mia madre ancora sul divano, mentre guarda uno di quegli scadenti reality shows dove gente dalle terribili abilità di recitazione crea drammi da telenovela spagnola. "Ehi, mami, sono a casa..." Lei si alza dal divano, voltandosi verso di me, e mi sorride "Amore... ciao. Avevo chiuso gli occhi per qualche minuto ma devo essermi addormentata..." farfuglia, con la voce ancora impastata dal sonno. Si passa una mano tra i capelli "Com'era la festa? Ti sei divertita? Hai trovato uno straccio di ragazzo stavolta oppure hai deciso di rimanere zitella a vita?"  "Mammaaa smettila!"  "Hai diciotto anni! Sarà pure ora eh!" Mia mamma mi fa sempre morire dal ridere ma a volte con questa storia esagera, insomma, non è colpa mia se non trovo un ragazzo, no? "Io vado a mettermi il pigiama... 'notte ma" "Buonanotte Lily" Vado in bagno per struccarmi, ma torno subito indietro quando sento che suonano alla porta.  Sento anche mia mamma che borbotta dal salotto "Ma chi diamine suonerebbe all'una e mezza di notte? Non esistono più le buone maniere, che roba!" Arrivo in salotto, solo per la curiosità di vedere chi sia.  Nessuno. Alla porta non c'è nessuno, solo una grande busta gialla. Mi avvicino per vedere meglio e sento tutto il colore defluire dal mio viso. Mi correggo: una grande busta gialla con il mio nome sopra. Mia mamma aggrotta le sopracciglia e me la porge. Afferro la busta con le mani tremanti e mi siedo sul divano. La strappo malamente, presa dalla smania di capire cosa ci sia dentro. Quello che ne tirò fuori mi fa quasi salire conati di vomito: sono mie foto. A scuola, per strada, questa sera alla festa e anche davanti casa mia, pochi minuti fa.  I conati diventano insopportabili e corro in bagno, mentre mia mamma va a svegliare mio padre.

 

Sono tornata!

Vi sono mancata?

"No". 

Ah ok.

Comunque, dopo una lunga assenza una musa chiamata TELEVISIONE è tornata per ispirare la mia nuova fan fiction, questa volta su Criminal Minds! 

Sono abbastanza felice di questo libro anche perché l'ho già finito e posterò regolarmente due capitoli al giorno. Naturalmente il capitolo sarà rivisto e cercherò di eliminare gli errori pre-pubblicazione. Scrivetemi qui sotto cosa ne pensate. Se vi piace lasciare pure una stellina che non mi offendo, se vi fa cagare non esitate a farmelo sapere.

Ily🤟🏻

   
 
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