Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _fioredineve_    06/12/2018    2 recensioni
[...] Fred non le aveva dato neanche il tempo di dirgli ciò che provava, ciò che lei sentiva per lui.
Fred era la causa di tutto quel freddo e non l'avrebbe perdonato tanto facilmente.
Fred se ne era andato e lei non l'avrebbe più rivisto. [...]
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
XIII - La tristezza di Fred N.B: qui avremo entrambi i punti di vista dei personaggi.

XIII - L'allineamento temporale


"Perdonami Fred, non potrò stare al tuo fianco, dopo questo"

Quelle parole gli rimbombavano ancora nella mente, erano più vive che mai nonostante il suono delle esplosioni e delle urla l'avessero in parte coperta.
Davanti agli occhi rivedeva ancora quella scena: Hermione che svanisce lasciandolo là da solo, e quelle parole ad accompagnarla oltre a quello sguardo triste e spento.
Proprio come quello con cui si era presentata quel giorno.
Non aveva molte informazioni sul giorno in cui lei sarebbe comparsa nuovamente. Sapeva che per il riallineamento temporale lei sarebbe dovuta riapparire là, fuori al negozio. Ma non sapeva quando né come.
Forse in una giornata primaverile?
O in una giornata estiva?
Ricordava vagamente il suo abbigliamento, ma sapeva che quando si era presentata dinanzi a lui, lei era completamente congelata, tremava a causa del freddo e forse anche per l'emozione.
Ricordava perfettamente la luce dei suoi occhi quando se lo era ritrovato davanti, ricordava anche il terrore di lui quando l'aveva avvertita alle sue spalle.
I pensieri preoccupati che erano sorti nella sua mente. La paura che le fosse successo qualcosa e che fosse andata lì per cercare riparo lo aveva messo in allerta.
Invece era lì per lui, solo per salvarlo da una brutta fine.
"Fred, tutto bene?" alzò lo sguardo, guardando il gemello davanti a lui. George aveva in viso un'espressione preoccupata.
"Certo, tutto bene, come sempre" aveva risposto solamente, accennando un sorriso ed alzandosi dalla sedia su cui era seduto, cercando di buttare giù il più velocemente possibile quella tazza piena di caffè bollente. Neanche quella bevanda riusciva a farlo sentire meglio.
"Scendo in negozio"  disse poi posando la tazza nel lavabo e mettendo la targhetta con il nome sulla camicia scura.
Ultimamente il suo malumore ricadeva anche sul suo modo di vestire: niente colori stravaganti, niente che potesse sprigionare un minimo di allegria.
Provava solo una strana ed immensa tristezza mista ad angoscia: come era scomparsa l'Hermione con cui aveva vissuto fino a quel momento, era scomparsa anche quella che faceva parte del suo presente.
Giustamente, in quel momento entrambe avevano (e stavano passando) un periodo terribilmente brutto.
Secondo quanto detto da Hermione del futuro, lei in quel periodo si era allontanata da tutto e tutti. Aveva vissuto da sola nella sua vecchia casa, dove con la magia era rimasta intatta solo la sua camera.
Aprì il negozio, scuotendo la chioma rossa disordinata per scacciare quei pensieri dalla mente. Un'altra giornata di lavoro stava per avere inizio e non doveva, per nessun motivo, lasciarsi andare in pensieri tristi.
Lui era lì per aiutare e portare un po' di buon umore a chi era rimasto ma aveva perso tutto.
A chi era rimasto e, come lui, aveva perso un pezzo del suo cuore.

"Nessuna notizia da Hermione, vero?" chiese George avvicinandoglisi, anche lui era parecchio in pensiero per la giovane. Soprattutto per l'umore del gemello.
"Quale delle due? Perché sai, fanno a gara a chi si nasconde meglio" proferì Fred con finto sarcasmo, sembrava più un rimprovero quello da lui detto.
Scese dalla scala su cui era per controllare il contenuto degli scatoloni, doveva tenere la mente occupata.
"Sai che potresti usare la magia per questo, no?"
"Non voglio distruggere niente" George sbuffò, divertito appena, Fred doveva smettere di mentire ad entrambi. Voleva aiutarlo, e questo si era capito, ma in quel momento lui non voleva essere aiutato.
Voleva solo provare quel sentimento d'angoscia a pesargli sul petto, era simile a quello che stava provando Hermione in quel periodo, no?
Chissà in quel momento dove si trovava, se stava bene, se fosse felice... se si ricordasse del bacio che gli aveva lasciato.
Perché aveva lasciato solo quello, non gli aveva neanche dato il tempo di dirle ciò che lui voleva.
Aveva infranto due promesse, non una: non aveva atteso le parole che voleva dirgli, era scomparsa senza dire niente a nessuno. Non aveva lasciato nessuna traccia. Ora capiva perché Harry e Ron erano riusciti a nascondersi così bene: lei era con loro.
"Mamma ci ha invitati a pranzo quest'oggi, quindi vedi di esserci"
"Okay" rispose solamente al gemello, tornando poi con lo sguardo su quegli scatoloni.
Sospirò chiudendo gli occhi: almeno dinanzi a sua madre doveva apparire felice.

"Eccovi finalmente, ce ne avete messo di tempo" brontolò Molly Weasley gonfiando le guance e poggiando le mani sui fianchi.
"Scusa mamma, stavamo ricontrollando alcune scartoffie in negozio" mentì George dandole un bacio sulla guancia come per volerla addolcire.
Fred, invece, le sorrise poggiandole una mano sulla spalla: quella donna ormai non riusciva più a incutergli il timore di un tempo.
"Su, andate a lavarvi le mani, ormai è pronto in tavola"
"Agli ordini" scandirono i due insieme, mettendosi in posa come dei soldati per poi svanire in un 'poof'.
"Ed evitate di usare la magia per cose simili, avete quasi vent'anni!" urlò dal piano terra la madre facendo ridere di gusto i due che erano - ormai - al piano superiore, a volte tornare a casa era più divertente di quanto appariva.
Stranamente in quel momento non riusciva ad avvertire quella tristezza che lo assaliva ogni giorno.
Velocemente si lavarono le mani, bussando poi alle porte dei fratelli minori.
"Ginny, Ronald, venite il pranzo è pronto!" esclamarono contemporaneamente. A volte lo facevano anche senza pensarci, la sincronia tra loro non era voluta.
"Oh, Fred, George, che ci fate qui?" la porta dinanzi a Fred si aprì velocemente mentre un turbinio rosso fuoco lo investì in pieno facendogli quasi perdere l'equilibrio. Ginny lo stava abbracciando allegra.
Da quel due maggio la ragazza era estremamente allegra quando lo vedeva, la paura di averlo perso sotto quel muro era stata così grande per lei?
"Siamo qui per pranzare, mamma ci ha mandati a chiamare" proferì George passandole una mano tra i capelli e tirandole qualche ciocca per dispetto.
"A me non riservi mai un saluto simile, brutta peste" aveva poi proferito scollandola da Fred che rise di gusto per la scena che aveva davanti in quel momento.
"Ah, se fosse arrivati dieci minuti prima avreste potuto incontrarla!" esclamò seccato Ron uscendo dalla sua stanza accompagnato da Harry.
Quasi si era dimenticato di lui, ormai aveva un posto fisso in quella casa visto che l'unico luogo in cui poteva andare a vivere aveva anche bisogno di essere ristrutturato da cima a fondo.
"Chi?" chiesero i due curiosi e confusi  mentre scendevano le scale seguendo i fratelli minori "Hermione, questa mattina è venuta a far colazione qui"
Fred si fermò sulle scale, arrestando del tutto il suo passo, mentre il nome di Hermione tornava a galla prepotente. Ora che aveva smesso di pensare a lei, ora che... "Oh, e come sta?" chiese George, guardando sott'occhio il proprio gemello. Fred non accennava a rispondere, rimaneva con lo sguardo fisso nel vuoto quasi perso del tutto nei suoi pensieri.
Ma udiva le loro parole, il loro parlare allegro, il modo felice di pronunciare il nome di chi lo stava facendo sentire in quel modo totalmente sbagliato per lui.
"Sì, era molto felice di essere tornata qua, però non è voluta rimanere per pranzo" aveva brontolato Ginny, portandosi una mano sotto al mento pensierosa.
"E dov'è andata?" chiese più a se stesso Fred, se Hermione era stata là, quella mattina, significava anche che quello era il fatidico giorno?
Quello del riallineamento temporale?
Quello in cui Hermione era tornata indietro nel tempo, solo per lui.
"Non lo sappiamo, non ha voluto dirlo neanche a me" sussurrò Harry guardandolo e scrutandolo con quei suoi occhi verdi, attraverso quelle lenti di vetro.
"Io... devo andare" rispose ad un tratto scendendo velocemente le scale, in modo totalmente rumoroso, ma lui non gli diede peso.
"Fred, dove vai?" urlò Ginny preoccupata, ma venne fermata dalla voce di George "Tranquilla, tra poche ore lo vedremo di nuovo qua"
Ebbe il tempo di sentire la madre urlare qualcosa dalla cucina mentre la se la lasciava alle spalle chiudendo la porta della veranda di casa, arrivò in giardino e prese un respiro profondo: se fosse stato davvero quello il giorno, lei sarebbe stata là, sul retro del negozio attendendo lo scoccare dell'ora per far si che la linea temporale si ricongiungesse.
Strinse forte la bacchetta nella mano destra e sorrise svanendo nuovamente, pensando intensamente al punto in cui voleva apparire.

****

Era ferma da dieci minuti buoni poco distante dal retro del negozio, era quasi ora e - fortunatamente - quel pomeriggio i Tiri vispi Weasley aveva chiuso piuttosto presto.
Sospirò guardandosi intorno, le sarebbe piaciuto rivederlo nuovamente, ma la paura era tanta. Non doveva neanche averla, in realtà. Dopo quel bacio aveva capito che Fred le voleva bene nello stesso e identico modo in cui gliene voleva lei.
Ma, in ogni caso, quella felicità se la meritava?
Aveva stravolto il tempo solo per egoismo, un capriccio vero e proprio. Ma già immaginava l'armonia che ora c'era in quella casa, immaginava i sorrisi di George mentre scherzava con Fred. Immaginava la solita irruenza di Ginny e la dolcezza della signora Weasley.
Ma soprattutto... poteva finalmente immaginare Percy vivere senza sensi di colpa perché Fred era lì ed era vivo.
Respirava, rideva, scherzava, brontolava come suo solito. Ma lui c'era.
I passi leggeri di qualcuno attirarono la sua attenzione. Era la se stessa di quel presente che finalmente era arrivata.
Sorrise, finalmente poteva tornare a vivere senza più nascondersi.
Lentamente si avvicinò mentre entrambe le sue figure diventavano sbiadite, attendendo di ricongiungersi come era giusto che fosse.

****

"Dov'è?!" esclamò ad alta voce, ma tanto nessuno avrebbe capito chi o cosa stesse cercando. Era arrivato dinanzi al suo negozio, e lo stava percorrendo tutto intorno alla ricerca di lei. I passi veloci battevano sulla strada ciottolosa facendo un gran fracasso, ma lui continuava imperterrito. Doveva trovarla e parlarle.
Vide in lontananza una persona, la chioma inconfondibile di lei, un sorriso si aprì sulle sue labbra mentre velocemente si avvicinava "Hermione, fermati!" urlò a pieni polmoni.
La figura della ragazza si fermò, quasi inchiodando il piede nel terreno. Si girò lentamente mentre lo sguardo sorpreso di lei si posava su Fred.
"C-cosa ci fai qui?"
Fred non rispose neanche alla domanda, gettandosi su di lei per abbracciarla e stringerla forte. Quanto gli era mancata la sua presenza?
Quanto gli era mancato il suo calore?
"Hai infranto la promessa, lo sai?" sussurrò al suo orecchio mentre la ragazza continuava a rimanere rigida "Perché te ne sei andata?" continuò Fred.
"Io... dovevo farlo, io... io..." sembrava le riuscisse difficile parlare, dire ciò che voleva.
Poi si lasciò andare, avvolgendo le sue braccia intorno al busto di Fred.
"No, non posso" disse poi, spingendolo via, abbassando lo sguardo, come se fosse colpevole di qualcosa.
"Io sono un'egoista, non mi merito questa felicità, per niente"
"Hermione"
"Io ho salvato solo te, ho messo davanti la mia felicità invece di pensare a quella degli altri"
"Hermione"
"Io non posso essere felice"
"Hermione guardami" urlò disperato Fred, non capendo ciò che la ragazza voleva dire, l'afferrò per le spalle scuotendola appena mentre le lacrime le rigavano il viso.
"Mettere davanti la proprio felicità, a volte, è necessario. Bisogna essere egoisti qualche volta, questo lo sai anche tu. Lasciare indietro la felicità degli altri non significa mancargli di rispetto o dimenticarsi di loro. Per far felici gli altri bisogna essere felici prima per se stessi" le disse sicuro, mollando la presa sulle spalle e poggiandogli una mano sul viso, mentre l'altra ricadeva al suo fianco "E poi, in questo modo, non neghi solo la tua felicità, ma anche la mia"
Hermione alzò lo sguardo, guardandolo negli occhi. Quanto gli era mancato quello sguardo così caldo e rassicurante?
Quei due occhi castani che non faceva che cercare ogni giorno in ogni persona, in ogni passante.
"Ti prego, non andartene più, non negare la felicità a me, a te, a Harry. Ora più che mai noi abbiamo bisogno di te e tu hai bisogno di noi, di me" poggiò la fronte contro quella della ragazza, e sorrise mentre tutta quella tristezza abbandonava il suo corpo.
"D'ora in poi, stai con me" quasi un sussurro, una richiesta sincera.
"Perché mi dici questo, Fred?" domandò Hermione in un sussurro, imbarazzata, Fred capì che sapeva benissimo il perché le stava dicendo quelle parole. Ma decise di rimanere al gioco.
"Perché ti amo, stupida so-tutto-io" e la baciò, dopo mesi di agonia, dopo mesi di assenza, dopo mesi di tristezza.
"Mi sei mancato così tanto"
"Anche tu mi sei mancata, anche tu"
Lei era di nuovo lì con lui e questa volta niente li avrebbe divisi.


Ed eccoci al capitolo finale.
L
unghetto secondo i miei standard, eh?
Ebbene, questo è l'ultimo, il tempo ha di nuovo ripreso a scorrere in modo normale, le due Hermione si sono riallineate e la situazione tra i due protagonisti è stata finalmente risolta.
Ora non mi rimane che l'epilogo da scrivere, anche se non so cosa di preciso.
Cioè l'idea c'è, ma qui questi due hanno fatto di nuovo tutto di testa loro stravolgendomi ogni cosa.
Perché ho inserito i due punti di vista?
Semplice: volevo spiegare un po' come si fosse riallineato il tempo una volta arrivata nel punto in cui tutto è iniziato.
Spero vi sia piaciuto. Il punto di vista di Fred perché... fino ad ora, in questa storia, non avevo scritto di lui e dei suoi pensieri e penso che questo fosse il capitolo adatto per farlo.
Spero che la storia vi sia piaciuta, così come è piaciuta scriverla a me. Ora non ci resta altro che l'epilogo, quindi tutto il papiello velo scriverò lì. Per il momento mi consolo scrivendo la raccolta natalizia (nel caso vogliate leggere anche quella la trovate nel mio profilo).
Per qualsiasi cosa potete contattarmi in privato e trovate i bottoni social sui quali potete contattarmi.
Grazie,

Vera.


   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _fioredineve_