Cap. 11
Hermione non poteva crederci. Viktor era diventato un Mangiamorte. Grosse lacrime raggiunsero i suoi occhi, sempre fissi su Krum e il suo braccio tatuato.
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Congratulazioni,
ragazzo – disse Lucius Malfoy stringendo la mano al ragazzo – sono certo che
non ci deluderai…
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Ma certo che
no… – confermò Xavier con un lieve sorriso.
-
E poi –
aggiunse Malfoy sorridendo all’amico – hai ricevuto un’ottima istruzione…
Krum
si limitò a un sordo grugnito. Ora stringeva con la mano destra il punto in cui
gli era stato impresso il Marchio Nero. A turno, i Mangiamorte fecero la fila
per stringergli la mano o dargli un consiglio, che Viktor non sentiva. Nella
sua mente cominciavano ad affiorare tanti pensieri tutti assieme. “Cosa dirà
Hermione di qvesta cosa? Lei, che è amica di Harry Potter, non approferà…” “Non
occorre che lo sappia” gli rispose un’altra voce ”non defi preoccvparti per
lei, è qvesto il tuo destino” “Il mio destino…” rifletté Krum “In ogni caso
dofefi pensarci prima!” ricominciò la voce maligna dentro di sé “Ora è tardi…
non pensarci e sii qvello che sei difentato. Tuo padre è fiero di te…”
“Mio
padre…”
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Bene, Xavier,
mi dispiace ma ora devo andare… – disse Malfoy.
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Come, non ti
fermi per la conclusione?
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Temo proprio
di non potere… sai, tutti questi impegni da quando… beh, comunque non mancherò
di assistere alle prime imprese del tuo ragazzo.
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Come ai vecchi
tempi?
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Come ai vecchi
tempi. – sorrise malignamente Malfoy – Ci vediamo. Arrivederci, giovane Krum.
Krum
non rispose. Malfoy, un po’ interdetto, si allontanò di qualche metro e si
Smaterializzò.
“N-non è possibile…” pensava Hermione “non può essere…”. Eppure tutto le confermava il contrario. Il libro che Viktor stava leggendo parlava dei Mangiamorte, suo padre era un Mangiamorte e forse anche sua madre. “Grattastinchi se n’era accorto” si disse “quando ha soffiato contro a Viktor, Ron aveva ragione, io…”
Mentre cercava di scacciare le lacrime, si accorse che il ratto di prima s’era rifatto avanti, e mirava deciso ai suoi capelli. Nonostante non fosse il suo principale problema, Hermione cercò di allontanarsi dall’animale, ma riuscì a muoversi solo di qualche centimetro. I suoi muscoli erano ancora sotto l’effetto dell’incantesimo di Krum. Il topo le si avvicinò. Hermione mosse a fatica le labbra, ma si trattenne dall’emettere suoni. Non era sicura di voler farsi sentire dagli altri. Il topo le saltò su una guancia, strisciando la coda viscida sulla sua bocca.
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Aaahh… –
Hermione emise solo un urlo flebile, ma fu abbastanza perché Xavier e gli altri
si accorgessero di lei.
-
Herm… –
cominciò Viktor con voce sorda, guardandola. Alcuni Mangiamorte borbottarono
sospettosi e contrariati.
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Cosa ci fa lei
qvi? – chiese uno di loro squadrando Hermione.
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Lei, ehm…
curiosafa – disse Viktor – l’ho portata qva…
Gli occhi di Xavier Krum s’infiammarono per un attimo incontrando quelli di Hermione. Poi si calmò, e sorrise.
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Bene – disse
rivolgendosi al figlio – proprio qvello che ci serfifa…
Viktor
lo guardò, e sembrò non capire quello che il padre diceva.
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Ecco il tuo primo
incarico, Vik, per completare la cerimonia… – continuò Xavier guardando ancora
Hermione – …uccidila.
Viktor
guardò attonito prima suo padre, poi Hermione. Sembrava indeciso sul da farsi,
spostava la testa da un capo all’altro della stanza, con un’espressione
indecifrabile sul volto.
Hermione
era terrorizzata. Non poteva fare niente, non riusciva a dire una parola. Se ne
stava semplicemente lì, in attesa. Continuava a guardare Viktor, forse cercando
una traccia del Viktor che conosceva lei, ben diverso da quello che gli stava
davanti. Quell’espressione incredula, però, sembrava sincera, sembrava
riflettere l’ombra del Viktor Krum di cui s’era innamorata. Si chiese se era il
caso di fidarsi di lui, ma dopo tutto quello che aveva visto negli ultimi dieci
minuti, la risposta le sembrò abbastanza chiara…
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Avanti, Viktor
– lo incoraggiò il padre – è il tuo destino…
“E’
il tuo destino, Viktor…” gli suggerì a sua volta la voce. Viktor tirò fuori la
sua bacchetta e si avvicinò ad Hermione, che lo guardava implorante. Era lì, ai
suoi piedi, e non poteva fare niente per difendersi…
“Non
esitare, Viktor…” “No, non posso farlo” “Defi! E’ la tua strada, l’hai scelta!”
“Forse ho fatto la scelta sbagliata…” “No, defi segvire la tua strada, tuo
padre te l’ha indicata, è il tuo destino…” “No, no…”. Viktor alzò la bacchetta.
Per un attimo, gli occhi marroni e lucidi di Hermione incontrarono i suoi, neri
come la notte.
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Non posso
farlo. – disse, abbassando la bacchetta. L’espressione di suo padre mutò da
compiaciuta ad incredula. I Mangiamorte intorno a loro continuavano a
parlottare tra di loro.
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Come sarebbe
non puoi? – chiese da dietro le spalle di Viktor – Cosa fuoi dire?
-
Che non posso
ucciderla. – ripeté Viktor voltandosi e guardandolo – O meglio, non foglio
ucciderla.
Suo
padre tremò un attimo alla vista dello sguardo che il figlio gli lanciava. Non
l’aveva mai visto così. Non era il suo solito sguardo freddo. Questo era
acceso, passionale, deciso. Si riebbe un attimo dopo.
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Non dire
sciocchezze – gli disse – non sei più un bambino, fai qvello che ti è stato
detto. E’ il tuo destino…
-
NO!! – sbottò
lui – Qvesto non è il mio destino! E’ solo il tuo che stai cercando di
impartire a me!
-
Lo sapevo… –
sorrise Xavier – stai dimenticando tutto
qvello che ti ho insegnato? Mai cedere alle passioni, Viktor, dofresti saperlo
bene…
Viktor
lo guardò irato.
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Ora basta con
qveste esitazioni – disse ancora Xavier, un po’ innervosito – uccidila.
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No.
-
Credi di
poterti mettere contro di me, forse?
-
Forse.
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D’accordo, se
proprio non fuoi farlo tu, lo farò io. – disse Xavier superandolo – Non pensafo
che afessi tutta qvesta paura…
-
NON E’ PAURA!!
– gridò Viktor.
Suo
padre si fermò per un attimo. Poi si voltò verso di lui.
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E che cos’è
allora? Non mi dirai che è… amore?
Viktor
abbassò gli occhi, arrossendo leggermente.
-
Tu… l’ami? –
rise Xavier – Non ci posso credere… Viktor, sfegliati! Che cosa ti sta
succedendo? Da qvando è arrifata qvesta… babbana…
ti sei rammollito. – si accucciò vicino ad Hermione, guardandola coi suoi occhi
gelidi – E tu… ragazzina – aggiunse sussurrandole nell’orecchio – mio figlio
non può certo rinunciare al suo destino per una come te… – Hermione non ce la
faceva più, avrebbe voluto alzarsi e saltare addosso a quell’uomo ignobile, e
riempirlo di schiaffi. Xavier le passò lentamente le dita tra i capelli.
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LASCIALA
STARE!! – urlò Viktor, furioso. Si lanciò su suo padre e lo spinse lontano da
Hermione. Subito, sotto gli occhi della ragazza, incominciarono entrambi a
lanciarsi maledizioni di ogni genere, comprese le Maledizioni Senza Perdono,
seguiti a ruota dai sette maghi che stavano loro intorno, che si gettarono in
aiuto di Xavier. Viktor cercava di combattere come poteva, ma contro otto
Mangiamorte adulti sapeva di non avere molte possibilità. Ne respinse uno
piuttosto grosso, che si stava avventando su di lui con la bacchetta pronta a
colpire.
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NON
COLPITELO!! – urlò Xavier tra la confusione.
Viktor
invece pensava solo a colpire tutti quelli che si trovava davanti. Era troppo,
questa volta, non avrebbe dovuto toccare Hermione. Si era reso conto
all’improvviso di odiare profondamente suo padre, Lucius Malfoy, tutti quelli
che gli stavano intorno. Dopo qualche minuto, però, si trovò con le spalle al
muro, circondato da quattro Mangiamorte, mentre uno giaceva a terra inerme e
due si stavano rialzando.
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Ora basta,
Viktor – disse la voce di suo padre alla sua sinistra – o la tua amica farà una
brutta fine.
Xavier
se ne stava in piedi con la bacchetta puntata verso Hermione, e fissava suo
figlio con aria adirata.
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Hermione!
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Mi hai deluso,
Viktor – disse Xavier serio – e ora la tua amica babbana pagherà…
-
NOOO!!! – con
un gesto disperato, Viktor si liberò dei Mangiamorte che gli stavano davanti e
si buttò su Hermione. Un attimo dopo, si Smaterializzò insieme a lei, lasciando
nella caverna Xavier e i Mangiamorte sorpresi e confusi.