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Autore: Milly93naruto    12/12/2018    0 recensioni
Qualcuno è interessato all'unione del sangue ibrido Hyuga-Uzumaki. Toccherà a Naruto proteggere la sua famiglia e a cambiare il destino di centinaia di bambini.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clan Hyuuga, Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Spazio autrice: Ciao a tutti! Finalmente sono riuscita a pubblicare questo capitolo! Scusatemi se ci ho messo più del dovuto ma ho cercato di capire meglio il personaggio di Sasuke per renderlo al meglio in questa fanfiction 😊

In più ho scoperto che amo scrivere sulla coppia Sasusaku 😍😍

Spero vi piaccia, Buona lettura! ❤

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La luce del fuoco illuminava la pelle candida e i suoi capelli rosa. Era notte fonda ma Sasuke non  riusciva a smettere di guardare la sua ex compagna di team.
Si soffermava sul suo viso che era poggiato delicatamente sul proprio braccio, sui suoi occhi dalle lunghe e folte ciglia, sul suo respiro così calmo e regolare capace di scaldare il cuore anche ad uno come lui, che forse un cuore non lo aveva avuto mai.

Mentre la guardava dormire accanto a lui con  così innocente e indifesa si rese finalmente conto di quanto stupido fosse stato a rifiutare il suo amore per  tutti  quegli anni.

Si strinse un po' di più a lei e le lasciò un bacio leggero sulla guancia. 

Dopo la proposta fatta alla ragazza qualche ora prima l'Uchiha si sentiva finalmente libero  dalla corazza che aveva creato intorno a se e aveva mantenuto per tutto quel tempo.

Amava Sakura, era una sentimento che proveniva da dentro, dal profondo di se stesso. 
Nel momento in cui aveva pensato di perderla  aveva avuto paura, e aver paura di perdere qualcosa e soprattutto qualcuno non era mai rientrato nei piani di Sasuke Uchiha. 
Lui era stato un Nukenin, un ninja traditore che aveva voltato le spalle al suo villaggio e spezzato i suoi unici legami solo per arrivare al suo obiettivo: la vendetta.

Ma quella ragazza aveva cambiato qualcosa in lui e adesso era il momento di accettarlo. Aveva creato una piccola crepa nel suo cuore e il piccolo rigonfiamento del ventre ne era la prova. 

Adesso loro due sarebbero stati legati per sempre.

Il ragazzo ripensò alle parole che la sua compagna gli aveva urlato contro

"Secondo te è bello avere in grembo un bambino che non avrà mai un padre???"

Non aveva mai pensato di abbandonare lei e il bambino, era suo figlio, sangue del suo sangue, un Uchiha, ma si rese conto che in fondo  Sakura non avesse tutti i torti a pensarla così. 

Ultimamente era stato distaccato, freddo e cinico, più del solito,  ma in fondo non era mai stato un fidanzato smielato come lo era il suo amico/Dobe Naruto.

Ripensò al momento in cui era tornato al villaggio dopo il suo viaggio di redenzione, e aveva incrociato sulla sua strada l'eroe della foglia nascosto dietro un enorme mazzo di fiori (comprati sicuramente dal negozio della Yamanaka).

Tsk, stupido Dobe innamorato
pensò e gli sfuggì un sincero sorriso

Il Dobe si era sistemato, e aveva fatto contenta anche la Hyuga che gli correva dietro dai tempi dell'accademia.

In fondo sono una bella coppia
Pensò Sasuke

Almeno loro due. 
La relazione con Sakura era un continuo alti e bassi, lui l'amava ma continuava a ferirla, lei lo odiava ma allo stesso tempo continuava ad amarlo.

Aveva fatto soffrire troppo quella ragazza, e non lo meritava affatto.

Dopo averla lasciata lì con un semplice "Sarà per la prossima volta. Grazie"  era  andato via dal villaggio per più di due anni riservandole di tanto in tanto qualche piccola riga inviata tramite un falco.

Durante quel viaggio l'aveva pensata  parecchio: nella sua mente figuravano immagini di Sakura che si faceva un bagno alle terme, mentre gli curava una ferita con un vestitino più corto del normale o mentre sussurrava un voglioso Sasuke-kun. 

Classici pensieri da adolescente in piena crisi ormonale, insomma.

--  INIZIO FLASHBACK ⌛--

Improvvisamente si accorse di essersi  messo in cammino in direzione della Foglia, forse il suo subconscio gli stava indicando qualcosa e decise di non opporsi, in fondo aveva una promessa da mantenere.

Sarebbe tornato a prendersi Sakura.

Camminò per alcuni giorni prima di raggiungere il villaggio, ma soltanto una volta averne varcato la  soglia nella sua mente si insinuò un piccolo ma fondamentale dubbio 

E se Sakura non lo avesse aspettato? 

dopotutto nelle lettere che si erano scambiati a scadenza semestrale non c'erano mai stati segni di romanticismo.

Anzi no, forse uno segno ci era stato, le aveva inviato un biglietto di auguri per il suo compleanno durante matrimonio del Dobe.

C'erano ancora speranze.

Ma prima di farle la fantomatica domanda voleva essere sicuro che Sakura non avesse deciso di condividere la sua vita con un altro.

Cosi iniziò a spiarla.

Durante i suoi appostamenti non aveva visto nessun ragazzo sospetto girare ne paraggi a parte il Dobe che ormai era fuori dai giochi e il loro vecchio Maestro.

Aveva capito che Sakura era diventata una donna amata e rispettata dal villaggio e in più era riuscita ad aprirsi una clinica tutta sua. Le sue giornate si alternavano tra clinica, ufficio dell'Hokage, casa. 
Forse troppo spesso faceva visita all'ufficio dell'Hokage, tanto che iniziò a sospettare di Kakashi, infondo già aveva gusti perversi in fatto di libri magari valevano anche per le donne.

Poi li vide passeggiare per le vie di Konoha, l'uno accanto all'altra.

Il maestro le poggiò una mano sul capo e la ragazza abbassò lo sguardo imbarazzata, parlavano, ma lui non riuscì ad ascoltare il loro discorso.
Poi Sakura abbracciò Kakashi e si congedò.

Il maestro e l'allieva, non poteva credere ai suoi occhi. 

Fù così che scosso da un sentimento simile alla rabbia ma molto più angosciante si ritrovò a bussare alla porta di Casa Haruno.

----  FINE FLASHBACK ⌛----

La luce leggera del mattino che penetrava attraverso le sue palpebre la costrinse a socchiudere gli occhi.

Il sole era tiepido e le lasciava sulle guance un piacevo tepore. Si voltò alla sua sinistra, ma come al solito il posto accanto a lei era già vuoto. Si mise seduta alzandosi piano e si guardò intorno. 
Lo vide,  intento a raccogliere qualche cosa da un cespuglio. Aveva indosso il suo solito mantello che copriva il moncherino, i capelli lunghi gli ricadevano su un occhio, non capiva perchè coprisse il rinnegan, era cos' profondo, intrigante, bello, avrebbe potuto perderci delle ore a rispecchiarcisi dentro.

Si strinse di più nelle coperte e si lasciò consolare da quella visione celestiale che era il suo futuro marito che le preparava la colazione.

Il fuoco era acceso e su di esso ribolliva un pentolino pieno d'acqua.

E se stesse sognando? Sasuke le aveva chiesto di sposarla? Aveva immaginato quella scena in tutte le  varianti possibili ma questa volta sembrava cosi... reale!

Sarebbe diventata la signora Uchiha.


"SHANNAROOOO!"

Urlò mentalmente e si portò le mani al viso in quella posa che usava sempre da piccola ogni qualvolta Sasuke decidesse di rivolgerle la parola.

Non era un sogno, era realtà, la proposta era stata una classica proposta da Sasuke, no anelli, no fiori, no cioccolatini. 
Se lo avesse scoperto Ino avrebbe avrebbe passato un mese a spettegolarci su.
Istintivamente si portò una mano sul ventre. 
C'era anche un altra cosa su cui Ino poteva spettegolare per almeno 6, 7 o 9 mesi. Un piccolo problemino tecnico che era capitato tra due ragazzi di circa 20 anni in viaggio da soli tra i boschi. 

Aveva paura, una paura matta. Alla proposta di matrimonio era in un certo senso preparata, o meglio,  aveva sperato che succedesse prima o poi, ma la cosa di diventare mamma era tutt'un altra storia.
Nelle lettere che si era scambiata con Tsunade e i suoi genitori non ne  aveva proferito parola.

Sarebbe stato uno shock per loro ricevere una notizia del genere tramite un falco, ma lo sarebbe stato lo stesso se avrebbe attraversato le porte del villaggio con un neonato tra le braccia seguita da un amorevole Sasuke Uchiha.

In pochi mesi la sua vita era cambiata completamente, eppure sembrava ieri quando Sasuke di ritorno dal suo viaggio le chiese di seguirlo.

-- INIZIO FLASHBACK ⌛--

Poco prima aveva salutato il maestro Kakashi che per tutto il tragitto aveva continuato a rassicurarla su gli esiti della sua clinica e sul ritorno imminente di Sasuke.

"Vedrai, tornerà. Il mio intuito non sbaglia mai."  
Aveva detto

Ma lei continuava a non crederci più.
Era passato troppo tempo, e poi anche se fosse tornato l'avrebbe guardata con occhi diversi? 
Magari aveva già trovato qualcuna di più interessante con cui intrattenersi in quel periodo di lontananza.

Ah, Sakura sei proprio un stupida 
pensò

Sarebbe stato così facile fidanzarsi con una persona normale che ricambiasse i suoi sentimenti, gli spasimanti di certo non le mancavano. 
Era diventata famosa dopo la 4° Grande Guerra e tutti la stimavano e la rispettavano, non era più la mocciosa noiosa di un tempo.

Dannato Sasuke!
Esclamò furiosa nella sua mente l'altra parte di se stessa, la vera Sakura.

Perchè non sei andato via e basta?  Perchè  mi hai lasciato in sospeso con quella stupida promessa? 

Io non riesco a dimenticarti...

Il messaggio di auguri... grazie Sasuke-kun

La mente di Sakura era piena di domande, dubbi e insicurezze. Era rimasta aggrappata a l'unica speranza che aveva, una frase, una promessa "Sarà per la prossima volta. Grazie"

Chissà se ritornerai mai, Sasuke-kun

Mentre vagava nei suoi pensieri arrivò a casa. Perse un paio di minuti a cercare nella borsa le chiavi e dopo aver smanettato con la serratura riuscì ad aprire la porta.

-Sono a casa!-

Questa sarebbe stata una delle ultime  settimane in cui avrebbe vissuto con i suoi genitori, di li a poco si sarebbe trasferita in una casa tutta sua. 

Dopo il matrimonio di Naruto, di Kiba , di Shikamaru e di Choshi, i suoi genitori avevano iniziato ad  angosciarla con la storia di trovare un marito e di mettere su famiglia. 

Sua madre ogni giorno le parlava di quanto fosse intelligente, simpatico e ricco il  figlio della vicina e le ripeteva sempre:

"Io alla tua età ero già sposata e tu non sai fare neanche un uovo al tegamino! Se continuerai così resterai vecchia e sola."

Aveva bisogno dei suoi spazi, voleva essere libera di aspettare chi amava per tutto il tempo che voleva.

Entrò nel piccolo ingresso e si tolse le scarpe, era un usanza di famiglia.

-Ciao cara, bentornata.- la saluto sua madre intenta a cucinare qualcosa. - Vuoi una tazza di Thè? L'ho preparato proprio adesso, è un infuso ai fiori di campo del paese delle rocce, lo ha comprato tuo padre al mercato.

- Si grazie, ne ho proprio bisogno!- rispose la ragazza prendendo la tazza di Thè fumante.

- Sai tesoro, Nuki il figlio della vicina stasera organizza una festa per il suo compleanno, e se ci andassi anche tu?- 

Sakura roteò gli occhi, ogni scusa era buona per buttare in mezzo il FANTASTICO Nuki.

-Mamma basta! Il figlio della vicina non è il mio tipo, non è neanche un ninja e poi non ho bisogno che mi combini un matrimonio, posso cavarmela da sola!- Sbottò irritata, era arrivata al limite.

Bevve tutto d'un fiato il thè e arrabbiata si diresse al piano superiore. 

Si tolse i vestiti e si tuffò sotto la doccia  lasciandosi cullare dal getto d'acqua calda. Mentre si massaggiava il corpo e i capelli con del bagnoschiuma al profumo di lampone si sentì finalmente più leggera, era come se insieme al vapore evaporassero via anche i suoi pensieri. 

Con un asciugamano intorno al corpo e i capelli ancora bagnati andò in camera sua.

Era stata una giornata pesante, divisa tra clinica e ospedale. Si asciugò le goccioline rimaste sul suo corpo nudo e guardò l'immagine riflessa nello specchio.

 Vide una ragazza bella dai capelli rosa. 

Finalmente il seno era cresciuto e il suo corpo aveva ottenuto finalmente una femminilità mai avuta prima, e pure nessun ragazzo l'aveva mai sfiorata.

Io ti aspetterò Sasuke-kun

Si infilò una tuta leggera e con un asciugamano iniziò a tamponarsi i capelli ancora zuppi d'acqua.

Guardandosi intorno nella sua camera si accorse che poco era cambiato da quando aveva 12 anni.
Sul letto erano sistemate senza pieghe delle lenzuola con le ciliegie stampate, che aveva comprato in un negozietto durante una  missione con il team 7.

Sorrise al ricordo dei battibecchi di Naruto e Sasuke.

Mentre era persa nei ricordi sua madre la chiamò a gran voce dal piano di sotto.

-Sakura scendi, c'è una persona per te!-

Si sentiva a malapena, suo padre aveva il brutto vizio di ascoltare la Tv ad un volume più alto del normale. 

-Cosa? Papà abbassa il volume!- urlò in risposta. Da quel che aveva intuito c'era qualcuno che l'aspettava alla porta.

Maledetta Ino-pig! Ti avevo detto che stasera avevo già degli impegni!
imprecò mentalmente.

Quella sera era già impegnata nella lettura del suo romanzo preferito "La strada verso Kagure". Era arrivata alla parte in cui l'eroe  avrebbe salvato la principessa e di certo non poteva aspettare ancora per tuffarsi in quel romantico pezzo di mondo immaginario.

"Adesso ne sente quattro, sicuramente mamma l'avrà convinta ad andare alla festa di quello sfigato di Nuki."

Mentre scendeva le scale con rabbia cominciò  a dire  - Mamma! Non ho bisogno di te per trovarmi un fidanzato, non sono così di Disper..- Si bloccò di colpo restando a bocca aperta quando vide sua madre bianca in volto che manteneva socchiusa la porta d'ingresso.
- Sembra che tu abbia visto un fantasma... - sussurrò - Tutto ok?- Chiese scrutando più da vicino la donna che si limitò ad indicare con un gesto la porta socchiusa. Sakura corrugò la fronte non capendo la reazione della madre. Forse Ino aveva esagerato con una delle sue minigonne mozzafiato? 

Perplessa aprì la porta.

Ciò che vide dinanzi a lei era qualcosa di assurdo. Una cosa impossibile anche se l'aveva desiderata da anni. 

Improvvisamente le sue gambe divennero molli, la testa iniziò a girare e poi ci fù soltanto il buio.

Si svegliò sul divano posto in cucina, aveva un mal di testa fortissimo. Si mise a sedere e con gli occhi chiusi si massaggiò le tempie. Si sentiva come dopo una sbornia. 

Con la voce impastata cominciò a dire - Voglio sapere perchè papà continua a comprare questi intrugli al mercato e perchè io continuo a berli. - sbuffò scocciata - Mamma, ma cosa c'era in quel thè?- chiese perplessa

- Sakura, non capisco di cosa stai parlando - rispose la donna con profondo rammarico.

La giovane ragazza si alzò con fatica dal divano e si sedette al tavolo, di fronte sua madre. 

- Smettila di bere quella roba- disse indicando la tazza fumante che sua madre continuava a sorseggiare

- Perchè?- 

- Penso di avere le allucinazioni... prima ho visto Sasuke alla Porta e adesso mi e seduto affianco bevendo thè -  Disse la ragazza portandosi una mano alla fronte rassegnata.

- Ciao, Sakura- il ragazzo dai capelli scuri la salutò

La ragazza lo guardò di sottecchi e poi si sporse di più verso la madre bisbigliando - Pensa che mi ha anche salutato... ahahah- rise di se stessa - Io sono matta.- concluse

- Sakura... siediti,  lui è Sasuke, Sasuke Uchiha il tuo compagno di team .. - cercò di spiegarle la donna più adulta

- Mamma ti prego... lo so chi è Sasuke Uchiha,  era un Nunkenin che tentato di uccidermi e che mi ha lasciato qui da sola con una stupida promessa - sbottò 

- Si, ma sono tornato - il ragazzo tentò di spiegare

-Si certo, per favore. Esci fuori dalla mia testa! - Gli urlò contro Sakura.

Sasuke le afferrò il polso e la fece voltare. -Sono io, Sasuke...sono tornato. -

La ragazza guardò il proprio polso racchiuso tra la mano forte del ragazzo, poi scrutò il suo volto e tra i ciuffi di capelli intravide il Rinnegan.

- S-s- Sasuke- kun sei proprio tu... - si lasciò cadere senza forze sulla sedia, sul volto  era dipinta un'espressione sconvolta e sorpresa.

- Si, sono venuto a chiederti di venire in viaggio con me.

---- FINE FLASHBACK ⌛----

Si tolse le coperte di dosso e si avvicinò al fuoco, di mattino presto faceva sempre molto freddo. Si sedette sul tronco nello stesso punto in cui era iniziata la discussione la sera precedente e cominciò a scaldarsi le mani vicino al calore delle fiamme. 

Anche Sasuke si sedette sul tronco accanto a lei le porse delle piccole more rosse.

- Tieni, mangia. é tutto quello che ho trovato. - Disse in un tono neutro.

- Grazie Sasuke-kun - rispose la ragazza arrossendo leggermente.

Mangiò i frutti assaporandoli uno alla volta per non perdere neanche un po' del loro sapore allo stesso tempo dolce e aspro. 
Sorrise. 
Paragonò la mora al loro amore. 

Lei era la parte dolce,
lui quella aspra, 
insieme davano vita ad un sapore speciale.

Il ragazzo scrutò il viso della sua compagna, a volte non riusciva proprio a decifrarla. 

- Cosa c'è? - chiese incuriosito

-Mmm...niente, stavo pensando al nostro bambino- Si voltò verso di lui e continuò a sorridere

- E?- continuò lui sulle spine

- Dovremmo iniziare a pensare a come chiamarlo! Che ne dici di Mora?- chiese lei speranzosa anche se credeva  che a Sasuke non importasse  niente di tutto ciò.

- Mora!? - si limitò a fissarla - Non credo sia un nome adatto ad una persona.- poi spostò lo sguardo ed iniziò a fissare un punto poco più avanti dai suoi piedi. 
- Sarada. Si,  credo che Sarada sia un bel nome. - e mentre pronunciava questa frase richiamò il suo falco e prese un foglietto arrotolato dalla tasca.

Gli occhi di Sakura divennero umidi - Si, lo credo anch'io- disse mentre si asciugava con il dorso della mano una piccola lacrima ribelle che tentava di scendere giù. Adagiò una mano sul proprio ventre sporgente. - Prima o poi dovrò dirlo -  sussurrò  a se stessa. Nello stesso momento Sasuke alzò i braccio e fece volare via il falco.
- Cosa hai inviato?-
- Un rapporto a Kakashi, ho spiegato il come, il quando e il perchè ci hanno attaccato.- Un sorriso lieve apparì sul volto del ragazzo.

A Sakura mancò l'aria - M-m-ma quindi hai detto anche di noi? - fece un enorme fatica per iniziare a parlare.

- Si, rientra nel perchè ci hanno attaccato -  disse in un tono ovvio. La ragazza sbarrò ancora di più gli occhi - Su alzati, è ora di andare- Le porse una mano.

- Per andare dove?- chiese lei

- Da Orochimaru.- 

   
 
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