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Autore: MonicaX1974    12/12/2018    0 recensioni
Raccolta di One Shot dedicata ai contest.
Genere: Generale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non avrei dovuto, lo so, ma fare cose  vietate è la mia specialità, papà me lo dice sempre. Sono stata spesso punita per questo – come se punirmi servisse a qualcosa – eppure continuo imperterrita a seguire il mio istinto, proprio come ho fatto un paio di minuti fa.

La piccola porticina al fondo della libreria, quella che ho scoperto mentre cercavo un libro per mio fratello, era troppo invitante perché la ignorassi. Mi sono avvicinata, mi sono piegata sulle ginocchia, ho abbassato la maniglia, poi sono scivolata lungo un tubo stretto. C'era un'accesa luce chiara ad abbagliarmi, e mi sono ritrovata su un bellissimo prato. 

I miei occhi si perdono a notare i dettagli dei piccoli oggetti al centro del prato, che si trova in mezzo ad una radura circondata da alberi.

Inspiro profondamente chiudendo gli occhi. Un leggero venticello mi scompiglia i capelli che mi finiscono sul viso. Li sposto con una mano e quasi non sobbalzo per lo spavento quando una voce mi fa spalancare gli occhi.

«Ehi! Che ci fai qui?» Mi guardo intorno, ma non vedo nessuno, poi mi sento tirare il vestito, così guardo verso il basso e vedo un piccolo coniglio bianco che mi osserva curioso.

«Non ne ho idea» rispondo piegandomi sulle ginocchia per guardarlo da vicino. «Tu chi sei?»

Aspetta! Perché non sto trovando strano parlare con un coniglio?

«Dovresti dirlo tu a me. Sei tu che sei venuta qui...» Mi osserva attento, in attesa di una risposta.

«Mi chiamo Eleanor, stavo cercando un libro per mio fratello, poi ho trovato una porta e mi sono ritrovata qui» gli spiego mentre sorrido e noto che una tazza di tè in mano.

Perché parlo e sorrido ad un coniglio che ha in mano una tazza di tè?

«Adesso ho capito, vieni con me!» esclama con entusiasmo per poi voltarsi e andare verso il tavolo.

«Cos'è che hai capito?» domando rialzandomi in piedi per raggiungerlo.

Il coniglio si siede al tavolo. D'un tratto noto una teiera e una ciotola bianca piena di biscotti. Credo ci sia anche una zuccheriera, dei cucchiaini e un'alzatina con dei dolcetti che hanno un aspetto delizioso.

Un momento... C'erano prima tutte quelle cose?

«Allora, si può sapere cos'è che hai capito?» domando di nuovo.

Alle mie spalle spunta un'altra voce che mi fa voltare di scatto.

«Tempo...» È strano, con un bizzarro cappello colorato. Indossa uno stravagante completo e cammina in maniera buffa.

«Tempo? Che significa? E chi sei tu?» Il tizio non smette di sorridere, si siede accanto al coniglio e prende una tazza, si fa versare un po' di tè, poi lo sorseggia lasciandomi nell'incertezza.

«Si chiama Elanor...» il coniglio sta sussurrando al tipo con il cappello, ma non abbastanza sottovoce, perché riesco a sentire. «... ha detto che stava cercando un libro per il fratello...»

«È il suo compleanno?» mi domanda il cappellaio matto – ho deciso che lo chiamerò così.

«Sì, non sapevo cosa regalargli e ho pensato ad un libro.» Mason passa pomeriggi interi a perdersi tra le pagine di quelle che chiama avventure. Quest'anno sono troppo impegnata per cercare qualcosa di diverso da un libro, ma a lui piacciono, quindi va bene così, no?

«Accomodati.» Il cappellaio mi invita a sedermi con un gesto della mano. La sedia è piccola, ma mi sorprendo nel trovarla molto comoda quando prendo posto.

«Potete spiegarmi cosa sta succedendo?» Sono impaziente e la curiosità mi sta divorando.

«Eleanor quello di cui hai bisogno è tempo.» Il cappellaio pronuncia l'ultima parola con una tale calma da riuscire ad infonderne un po' anche a me.

«Tempo?» Non capisco a cosa si riferisca, poi la mia attenzione viene catturata da una tazza piena di tè che il coniglio bianco mi sta mettendo sotto al naso.

Ma da dove arriva questa?

«Tu stai sprecando il tuo» afferma sorseggiando ancora tè.

Lo guardo con aria confusa. Sto sprecando il mio tempo? Quale tempo?

«Spiegati meglio per favore.» Porto la tazza alle labbra e assaggio il tè più buono che abbia mai bevuto in vita mia.

Cosa? Io odio il tè!

«La cosa più preziosa che puoi regalare a qualcuno a cui tieni è il tuo tempo.» Le sue parole sono come una rivelazione. «Smettila di correre e goditi il viaggio.» Aggrotto le sopracciglia e mi concentro su ciò che ha detto.

Che ho fatto finora nella mia vita? Ho corso per raggiungere mille obiettivi e ho lasciato indietro qualcosa di molto importante: gli affetti.

«Adesso hai capito anche tu?» mi domanda il coniglio.

«Sì!» rispondo convinta.

Di nuovo il vento a scompigliarmi i capelli, chiudo gli occhi e li sposto con la mano, ma quando li riapro mi guardo intorno stranita perché sono nel mio letto e la sveglia sta suonando. 

«Era solo un sogno» dico con voce impastata dal sonno. Mi metto in piedi e mi trascino fino alla cucina dove mamma ha già preparato la colazione. «Che si mangia oggi?» domando senza nemmeno salutare perché sento di essere già in ritardo.

«Ho fatto un ottimo tè, dovresti assaggiarlo.» Alzo la testa di scatto e osservo il sorriso divertito di mia madre.

«Mamma io odio il tè, e poi ho fretta!» le faccio presente con un tono di voce infastidito.

«Beh... dovresti trovare il tempo per questo...» Tempo... Mi posiziona davanti una tazza bianca dalla quale arriva un odore familiare, un odore che mi porta a voler assaggiare l'odiato tè.

Quando quel liquido mi scende giù per la gola rivivo il sogno che ho fatto stanotte. Sento le parole pronunciate dal coniglio, dal cappellaio matto e le sensazioni che ho provato nel parlare con loro. Forse dovrei dare retta a quel sogno, perché era un sogno, giusto?

«Allora... hai deciso cosa regalare a tuo fratello per il suo compleanno?» mi chiede mamma sedendosi di fronte a me.

Ed è in quel momento che mi colpisce in pieno l'illuminazione.

«Sì! Ora lo so!» Tempo, gli regalerò del tempo che trascorreremo insieme, del tempo che servirà a tenere vivo il nostro affetto. 

   
 
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