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Autore: neve_20    13/12/2018    0 recensioni
I protagonisti di Soul Eater si ritrovano in un nuovo capitolo della loro storia.
Nuovi pericoli, nuovi nemici, anche nuovi amori...
In teoria la trama è la stessa, con qualche piccolo accorgimento, ovvero una storia incentrata sulla sconfitta della follia, ma con qualche punto da "beautiful" e delle piccole scenette comiche (un po' per far divertire)
non vi preoccupate non ho tolto le parti dei combattimenti e ho aggiunto qualche scena cruenta
se siete curiosi passate a leggere
sono sicura che vi appassionerà
p.s. la storia non è stata fatta interamente da me, ma ho avuto un piccolo aiuto da chiara_centini
Genere: Azione, Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Nuovo Personaggio, Sommo Shinigami, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Terzo episodio:

UN ANIMA FORTE

RISEDE IN UN CORPO FORTE

E IN UNA MENTE FORTE



Tazsuia pov

Era la seconda volta in due giorni che sentivo quella presenza; e questa volta non sarebbe riuscito a scappare, ne lui ne la sua compare. Ero proprio sopra di loro quando la presenza di lei scomparve; mi buttai nel vicolo già pronta al combattimento.

Appena toccai terra, mi venne un conato di vomito: le mattonelle del vicolo erano completamente rosse; poco più indietro c'erano due cadaveri, completamente sventrati. Un altro conato mi venne in gola, ma lo ributtai giù a forza: non era quello né il momento né il luogo per vomitare; mi voltai verso l'unica anima umana ancora percepibile.

<< vorrei dire che è un piacere Tazsuia cara, ma non sarebbe vero >> commentò Sesshomaru, fissandomi con quegli strani occhi giallo-verdi e squadrandomi da capo a piedi << tu non fossi così ostinata a tenerti la tua umanità stretta saresti la demone perfetta sai? Potente abbastanza da poter conquistare tutto ciò che vuole.. mi chiedo cosa ti spinga ad essere ancora così umana! >> cercò di mettere su conversazione adulandomi; o per farmi perdere tempo, dipende dai punti di vista.

Strinsi di più l'elsa delle daghe fino a sentire le nocche scricchiolare, e la pelle diventare ancora più bianca << Io sarei una demone perfetta eh? Pensa un po' che io da maestra d'armi sono meglio di una dea, per cui mi basta il potere che ho già! >> sbuffai partendo all'attacco, già pronta a colpire il più gravemente possibile; vidi diventare le unghie verdi e allungate a mo di artigli. Aprii poco di più gli occhi, saltando e quando lo vidi sorridere, sorrisi anche io: c'era cascato.

Fece un arco di fronte a se con gli artigli mentre io calavo con tutta la forza possibile Shido contro la sua mano; sentii la lama entrare nella carne tra il pollice e l'indice di Sesshomaru e tagliare tendini e muscoli mentre l'urlo del demone mi graffiava i timpani. Poggiai il piede sulla sua faccia, usandola come appoggio per saltare nuovamente a debita distanza mentre metà della sua mano cadeva con un bel pezzo del polso a terra, dove si contorse ancora un attimo prima di afflosciarsi; Sesshomaru continuò ad urlare mentre tornavo all'attacco: incrociai le daghe davanti al suo collo nel tentativo di decapitarlo, ma si spostò abbastanza velocemente da farsi solo due graffi, mentre mi conficcava le unghie avvelenate dell'altra mano nel braccio e mi mordeva la spalla lacerando la pelle e arrivato all'osso cominciò a scuotere il capo aprendo la ferita e sfracellandomi la carne; tirai un urlo di dolore mentre gli conficcavo una daga nello stomaco trapassandolo da parte a parte.

Mi lasciò andare per portarsi la mano e il moncherino alla ferita; io invece mi presi la spalla che faceva un male cane. Vidi Shido riprendere forma umana e mettere una mano sulla mia spalla cercando di curarla, mentre teneva con l'altra la daga blu di fronte a se; feci un sospiro di sollievo mentre lei curava la ferita, e la chiudeva abbastanza da non farmi sentire le ossa al vento. Abbassai lo sguardo notando una grossa macchia nera sul suo stomaco che si stava pian piano rimpicciolendo << che diavolo ti è successo Shido? >> quasi urlai << deve essere il suo sangue – rispose lei – credo che abbia veleno anche li e non solo sulle unghie >> mi rispose.

Non ci credevo: lei era tornata in forma umana per curare me anche se lei aveva fatto un bagno nel veleno e aveva per prima bisogno di curarsi; le presi la daga blu dalle mani << va bene così Shido, torna arma e facciamola finita con questo schifoso >> commentai prima di sentire una risata da Sesshomaru << oh, così mi vuoi uccidere mh? - ridacchiò lui mentre ci guardava, gli occhi divenuti rossi – e come farai a saper dov'è Medusa se mi uccidi ora? >> chiese e lì persi un battito: era davvero lei.

Mi sentii le mani tremare da quanto stringevo Shido << tu che ne sai di lei? >> chiesi, la voce ridotta ad un ringhio << molto più di quanto ne sappia tu ora, in fondo, è lei che mi ha creato >> ridacchiò mentre guardava in alto e fu a quel punto che percepii la presenza di Maka, Kid, e Black*Star arrivare a gran velocità verso di noi.

Dovevo sbrigarmi ad uccidere questo demone o farà una strage!

Lo cariai di nuovo ma venni spinta indietro da una vento improvviso << che diavolo! >> urlai mentre mi rialzavo e correvo di nuovo verso di lui; ma era diverso: sorrideva e gli occhi erano tornati normali. Sentii in ritardo il battito di ali e mi voltai capendo cosa stava facendo; chiesi un ultimo sforzo alle gambe per correre verso quegli incoscienti che mi erano toccati in squadra. Saltai addosso al primo demone che vidi di fronte a me e sentii le gambe bruciare; riuscii almeno a sbilanciarlo abbastanza da mandarlo a sbattere contro un palo con la testa: quanto meno lo avevo messo a nanna uno.

Mi guardai le gambe, ora piene di vesciche << ma che cosa diavolo... >> sentii dire da Maka mentre mi fissava le gambe; ricambiai lo sguardo perso, non sapevo nemmeno io che diavolo era quel bestione che mi aveva ustionato le gambe.

<< tornate indietro e avvertite Shini che qui c'è cattiva compagnia e uno di voi resti con lui finché uno degli altri non torna a prenderlo! >> guardai ancora Maka che annuì prima di correre via urlando << dateci sotto anche per me! >>; si, mi stava più simpatica di ora in ora.

Mi voltai per vedere tre demoni sorvolare in cerchio le nostre teste << Kid, pensi di riuscire a colpirli a distanza? >> lui annuì cominciando a sparare mentre Black*Star lo aiutava a modo tutto suo: attirando l'attenzione su di se.

Alzai un sopracciglio scettica mentre vedevo un Black*Star tutto concentrato a prendere in giro i demoni che lo guardavano straniti almeno quanto me; beh, quanto meno li distraeva abbastanza per fare in modo che Kid li riuscisse a colpire.

Guardai da dove ero venuta, probabilmente Sesshomaru se ne era già andato da un pezzo, ma sentivo ancora una presenza umana, la stessa che avevo avvertito inizialmente, affievolirsi; tornai indietro, le gambe mi tremavano ma feci un ultimo sforzo, dovevo arrivare abbastanza vicino per controllare che l'umana o l'umano stesse bene.

Ma, al contrario di quello che mi aspettavo, Sesshomaru era ancora lì; mi guardò con un ghigno cattivo << dimmi Tazsuia, come ci si sente a non essere quasi in grado di respirare? Sai, Medusa mi aveva detto che con te ci sarebbe voluta una dose massiccia di veleno, ma non mi aspettavo certo che tu stessi ancora in piedi dopo tutto quello che ti ho dato! - scosse la testa – tutta colpa della tua stupida arma ... >> non lo lasciai finire: nessuno a parte me poteva dare della stupida a Shido.

Mi lanciai su di lui, la mia espressione doveva essere folle, ma riuscii comunque a fargli un grosso taglio sul braccio sano; usò il moncherino per tirarmi una botta allo stomaco abbastanza forte da mandarmi a terra e rotolare fino a sbattere la schiena contro la parete di mattoni.

Vidi tutto sfocarsi un attimo ma riconobbi subito la sagoma di Shido di fronte a me, per la seconda volta in una sera, la vidi proteggermi.

<< e tu cosa vorresti fare sentiamo, proteggerla? Davvero credi di esser alla mia altezza? >> la prese in giro mentre cercavo di rialzarmi: non potevo permettergli di farle ancora del male.

Non feci in tempo a dire nulla quando Sesshomaru bisbigliò << sciocca >> e le si lanciò contro; lei parò il colpo con la daga, ma quella le volò via dalle mani quando Sesshomaru le tirò una botta al piatto della lama << ed ora – alzò la mano, gli artigli verdi già pronti a colpire – muori >> sorrise cattivo, abbassando il braccio in un arco perfetto.

Fui in grado solo di urlare un “no” secco prima che gli artigli colpissero; chiusi gli occhi e per la prima volta pregai: non lei, ti prego, fa che non l'abbia uccisa!

Aprii gli occhi vedendo uno schizzo di sangue accanto al mio viso; Shido, contro il muro, respirava affannosamente.

Sentii un corpo cadere e voltai lo sguardo: Kid era in ginocchio di fronte a Shido e del sangue gocciolava dal suo petto, finendo in piccole macchie a terra.

<< tu l'hai protetta... >> sussurrai appena mentre lui faceva uno sbuffo << già... >> poi cadde indietro, contro le gambe della mia arma. << Shido.. stai bene... ? >> domandai, ma non ricevetti risposta; era sotto shock.

Mi voltai contro Sesshomaru, l'espressione folle << tu.. >> sibilai appena rimettendomi in piedi con una forza che non ricordavo di avere << non avresti dovuto prendertela... >> sibilai ancora prima di guardarlo dritto negli occhi << ... con lei! >> mi scagliai in avanti affondando il pugno nella ferita che gli avevo fatto nello stomaco poco prima e scagliai dentro di lui le onde della mia anima.

Lo sentii urlare e io con lui: quel maledetto veleno mi stava bruciando la pelle; continuai ad affondare la mano dentro di lui scagliando ancora e ancora le onde della mia anima: se io fossi morta per quel maledetto veleno, me lo sarei portato all'inferno con me!

Mi sentii afferrare per le spalle e essere tirata indietro mentre uno scarponcino nero e argento con una stella sulla punta colpiva Sesshomaru in pieno viso e lo faceva volare indietro; mi chiesi per un momento di chi fosse quello scarponcino, ma lasciai star per voltarmi verso Shido, gli occhi spalancati. Le presi una mano e la strinsi forte << lo ucciderò anche per quello che ti ha fatto, ma ora tranquilla, è tutto finito >> la avvicinai per abbracciarla forte. Ricordo che le ferite bruciavano da morire mentre la stringevo e probabilmente il veleno mi avrebbe uccisa; mi ricordo anche qualcuno che cercava di staccarmi da Shido e io che opponevo resistenza. No, se dovevo morire, volevo almeno averla vicina. Poi mi ricordo solo il buio più nero che avessi mai visto.

 

No one pov

La principale causa del risveglio di Tazsuia fu, oltre alla confusione, sentire qualcosa sotto di lei abbassarsi di lato. Spalancò gli occhi pentendosene subito dopo per la luce bianca abbastanza forte da costringerla a sbattere varie volte le palpebre mentre gli occhi pizzicavano e lacrimavano; cercò di portarsi una mano alla testa che sembrava stesse per esplodere, ma finì per picchiarsi la fronte con il gesso che non si ricordava di avere e farsi ancora più male.

Le scappò un mugolio di dolore mentre con le dita si massaggiava, per quanto possibile, la zona lesa.

Sentì una risatina accanto a lei prima di vedere la sagoma affianco a se allungare una mano per toccarle piano la fronte; << certo che devi sempre essere così maldestra tu eh? >> la sfotté poi la sagoma in questione.

Tazsuia sbatté di nuovo le palpebre mettendo a fuoco dei capelli neri e un completo color panna; riconobbe la figura slanciata di Tsubaki solamente quando le fece un sorriso; che poi che era più falso quel sorriso di una borsa di Prada comprata sulla spiaggia da un vucumprà erano dettagli che potevano essere omessi!

La master, ancora sdraiata sul lettino fece un verso disgustato mentre le cacciava via la mano dalla fronte con uno schiaffo e sbuffava << meglio me maldestra che tu e il tuo master messi insieme >> replicò tranquilla facendo appassire il sorrisetto dell'arma.

Fece anche lei per replicare quando il suo master, seduto a dormire sulla scomoda poltroncina accanto al letto fino ad un attimo prima, commentò << acida sin dal risveglio tu eh? >> sbadigliò sonoramente mentre l'arma ridacchiava alla battuta del master; Tazsuia si irrigidì << nessuno ti ha chiesto di rimanere qui fino al mio risveglio >> rispose fredda mentre alzava un po' il sopracciglio mentre guardava Black*Star aggrottare le sopracciglia confuso; a Tsubaki ribolliva il sangue nelle vene: come si permetteva quella ragazzina!

<< sono rimasto qui per 14 ore ad aspettare che tu ti svegliassi e tu dici che non avrei dovuto? >> chiese un po' arrabbiato e offeso il master << già... - confermò Tazsuia – io di certo non te lo posso aver chiesto >> chiudendo la questione come fosse nulla di così importante.

<< è tutto ciò che hai da dire? >> chiese di nuovo lui, che ci era rimasto un po' male: di certo non si aspettava nulla di che, ma almeno un ringraziamento...

Si mise seduto meglio sulla sedia, appoggiando i gomiti sulle cosce per poggiarsi e poter stare inclinato in avanti e sentire bene la risposta che la master avrebbe dato di li a poco; Tazsuia sembrò pensarci un attimo prima di annuire brevemente, le labbra serrate in una linea retta.

Black*Star schioccò la lingua sul palato, non si aspettava quella risposta così secca e silenziosa; fu un attimo e la sua bocca fece uscire le parole che quel bruciore allo stomaco gli avevano provocato << sai che? Hai proprio ragione, la prossima volta non darò ascolto a Shido e ti lascerò svegliare da sola mentre io dormirò sul mio bel letto comodo e morbido al posto di stare su questa scomoda poltroncina ad aspettare che i tuoi occhi si aprano e passando la notte in bianco solo e soltanto per te senza ricevere nemmeno un grazie dopo! - le puntò contro il dito indice, tenendo l'altra mano stretta a pugno – io non mi stupirei tanto che nessuno ti voglia bene visto che non sai apprezzare questi gesti! >> le sputò contro velenoso.

Vide i lineamenti di lei irrigidirsi lievemente << come ho già detto, non importava che tu restassi qui >> rispose prima che anche Tsubaki perdesse la calma che la caratterizzava in tutto << ma insomma! - gridò – cosa ti costa dire un semplice grazie per una volta e non fare la maleducata?! Tu e la dannata amichetta del cuore che ti sta sempre dietro! >> esplose guardandola in cagnesco.

Si accorse che le aveva tirato un pugno solo quando Tazsuia la spedì dritta contro il muro bianco della stanza; sentì il fiato della master spezzarsi in più punti mentre Black*Star accorreva nella direzione di Tsubaki.

Negli occhi della master c'era una strana luce mentre rispondeva << sta zitta tu ARMA – marcò bene l'ultima parola, quasi schifata – e vedi di portare rispetto se non vuoi passare a vita migliore >> la sottile minaccia di Tazsuia colpì l'arma come altri mille pugni: quella era tutta matta!

<< ma sei per caso impazzita Tazs-.... >> non finì la frase quando, voltandosi a guardarla vide le condizioni in cui era ridotta: il braccio sinistro era stretto nel gesso che teneva piegato contro il plesso solare mentre la spalla destra e tutto il busto erano stretti in delle bende spesse e bianche; le gambe, anche quelle fasciate, lasciavano intravedere delle grosse vesciche che si era procurata combattendo mentre i muscoli di tutto il suo corpo si contraevano e rilassavano in continuazione; fu un attimo e vide per un momento i suoi occhi pieni di dolore mentre si stringeva con la mano la spalla destra dove Black*Star riuscì ad intravedere del liquido scuro macchiare il candido colore bianco delle bende. La treccia su una spalla che Shido poche ore prima si era impegnata a fare era semi-distrutta e alcuni lunghi ciuffi fuggivano dall'elastico finendo attorno alla sua figura.

Pur essendo preoccupato a morte per la sua arma, Black*Star non potè non rabbrividire guardando l'altra maestra d'armi; qualcosa in quegli occhi lo catturava e non lasciava che il suo sguardo andasse da altre parti.

La sentì sibilare di dolore prima che la porta si spalancasse lasciando la via libera ad un furioso Lord Shinigami; Black*Star cercò gli occhi dell'altra master, che notò essere tornati i due soliti pozzi di ghiaccio.

<< Ehi Shini, sei venuto a farmi visita? >> chiese Tazsuia, ma lo Shinigami non rispose, anzi si limitò a lanciare uno sguardo scocciato alla ragazza.

<< Ew, penso di no >> commentò la master dopo aver visto la sua faccia; solo a quel punto Lord Shinigami si decise a parlare, affermando laconico << Tutti fuori >>.

Il ragazzo passò un attimo lo sguardo tra quei due: sembravano pronti a sbranarsi. Se ne infischiò; in ogni caso, la cosa non lo toccava personalmente e se avevano dei problemi, avrebbero dovuto risolverseli.

Aiutò la sua arma ad alzarsi, dirigendosi verso il corridoio; lo Shinigami non si sprecò per chiudere la porta, lasciandola bellamente aperta. <> << sono qui per la faccenda di Kid: se non sbaglio la vostra missione era quella di proteggere i miei alunni e a quanto pare non lo avete fatto. Mio figlio è rimasto gravemente ferito durante lo scontro >> le rispose scorbutico il preside lanciandole un’altra occhiataccia.

La ragazza si irrigidì all’istante: non era certo stato lei a chiedere al figlio di Lord Shinigami di proteggere Shido, ma allo stesso tempo, se non l’avesse fatto, a quest’ora ci sarebbe la sua arma al suo posto su quel lettino d’ ospedale e probabilmente in fin di vita.

<< Beh, se proprio vuole essere preciso, la mia missione sarebbe tenere al sicuro lei e la mia arma dato che è il compito di una qualsiasi maestra d'armi >> lo riprese lei, alzando un sopracciglio e lasciando andare la spalla sanguinante << e se suo figlio non si fosse messo nel mezzo, nè lui nè la mia Shido sarebbero vivi in questo momento - Tazsuia sorrise, cattiva - pechè lo sappiamo entrambi che lei lo ha curato o sarebbe morto davvero, giusto? >>.

Il preside la guardò, forse male o forse come qualcuno che la sa un po' troppo lunga << ciò non toglie che abbiate fallito >> continuò lui piccato.

 

Nel mentre

Shido era appoggiata alla porta della stanza di Kid; aveva fatto il possibile, ed il ragazzo si sarebbe salvato, se pure con qualche difficoltà.

Era distrutta: tra Kid e Tazsuia, si sentiva completamente prosciugata.

Si avviò con calma alla stanza di quest'ultima, lasciando il giovane Shinigami alle amorevoli cure di Liz e Patty.

Fu la voce del preside quella che sentì provenire dalla stanza della sua maestra e, appena fuori dalla porta, Tsubaki si teneva un ghiacciolo sul viso mentre l'egocentrico stellato, stava in piedi di fronte all'arma, guardandola come se non la vedesse realmente; Shido li degnò appena di uno sguardo, entrando nella stanza di Tazsuia mentre lo Shinigami la accusava di aver fallito la missione.

<< Adesso mi stia a sentire signor "voi fate solo cazzate ed io posso criticarvi", siamo venute qua per un motivo ben diverso da quello di cui ci sta accusando ora lei; la situazione si sta facendo critica ed è giusto che i suoi alunni adesso ne vengano a conoscenza >>.

Shinigami si voltò verso l'arma, scocciato all'inverosimile << ora che farete? Di voi non mi fido e non voglio che mio figlio sia di nuovo messo in pericolo come lo è stato ieri notte >> poi spostò lo sguardo sulla maestra d'armi << e che ti sia chiaro Tazsuia: se continui così raccoglierò la tua sfida e ti disintegrerò, chiaro? >>. I due si guardarono a lungo, in silenzio.

Tazsuia annuì, e per un momento, Lord Shinigami pensò di averla avuta finalmente vinta << Hai ragione Shido, dobbiamo cominciare a valutare la possibilità di parlarne agli altri - lanciò uno sguardo allo Shinigami, ora infuriato - ti chiederei di aspettare che mi sia rimessa, ma non importa; se vuoi sfidarmi, sai dove abito >> gli sorrise, sarcastica, imboccando la porta.

Chiusero la porta alle loro spalle, lasciando lo Shinigami da solo con la sua rabbia a pensare: debole com'era in quel momento, persino suo figlio lo avrebbe messo al tappeto come nulla fosse, figurarsi quelle due che lo avevano appena affrontato a parole.

Il fatto di sapere che non avrebbe più recuperato del tutto la sua forza, poi, lo mangiava vivo; suo figlio non era pronto, tantomeno ora che si trovava con appena qualche amico e pochi che si metterebbero tra lui ed un potenziale pericolo.

No, non poteva lasciare, non ora.

Dando le spalle alla porta, Tazsuia guardò i due che erano rimasti tutto il tempo lì fuori; si scambiò una fulminata con Tsubaki, che guardò a sua volta il proprio Master, sicura che lo avrebbe trovato pronto a scannare quella ragazzina.

Lui, invece, era impassibile.

Black*Star cercò gli occhi dell'altra maestra d'armi e due pozze di ghiaccio avvolsero il suo sguardo; per una manciata di attimi, si perse al loro interno, fu riportato alla realtà quando, con una tranquillità disarmante, Tazsuia gli chiese << non ho avuto il tempo di girare da sola per la città; dov'è una palestra decente da queste parti? >>.

Il ragazzò aggrottò le sopracciglia << Una palestra? >> << beh si, una palestra - fece un mezzo sorriso, guardando il ragazzo accigliata - pensavo tu lo sapessi dove trovarla, dato che sembra tu sia uno che va spesso ad allenarsi... >>.

Lui la guardò spaesato << beh, ultimamente mi alleno alla LAB, è tra casa mia e casa di Kid, quindi è abbastanza vicina pure alla vostra... >>.

La ragazza fece un piccolo inchino, ridacchiando insieme alla compagna << Beh, allora ci vedremo presto >>; si avviò verso l'uscita, Shido poco dietro di lei.

<< Oh Tsubaki - comentò quest'ultima, voltando appena la testa per far intravedere il sorriso smagliante - tu non ti allenavi con il tuo Master, vero? >> rise, prendendo a braccetto l'amica.

Tsubaki era semplicemente furiosa: quelle due maledette si prendevano gioco di lei! Ed il suo Master non stava dicendo nulla!

Anzi, voltandosi pronta a dire a Black*Star quanto quelle due ragazze le stavano dando sui nervi, lo trovò con un mezzo sorriso e lo sgardo confuso, completamente affascinato da quella coppia; di nuovo la sensazione allo stomaco che gli divorava le budella.

Si voltò a guardare dove quelle erano sparite ed un pensiero le attraversò la mente "Non lascerò che mi abbandoni per quella gatta morta di Tazsuia".

Il fatto che avesse insistito tanto per aspettare il risveglio della ragazza già l'aveva fatta agitare ed ora... vederlo con quello sguardo, pure dopo quello che le aveva fatto al viso, proprio non riusciva a buttarlo giù.

Black*Star si voltò verso Tsubaki, trovandola con lo sguardo perso, forse nervoso, rivolto al corridoio; non ci voleva un genio per capire che non le piacevano affatto.

Le sorrise << dai Tsubaki, torniamo a casa >>; la ragazza scosse appena la testa, tornando a sorridere tranquilla come sempre << certo Black*Star, è tardi in effetti >>.

I due si avviarono verso la loro abitazione, nel più completo silenzio.

 

****** ****** ******

 

La mattina seguente, non vi furono lezioni alla Shibusen, un'altra domenica era arrivata a Death City; una Maka, come sempre, mattiniera quasi a livelli illegali, sorseggiava una tazza di té caldo, ancora in pigiama e con i codini sfatti.

Era stata l'unica a non avere uno scontro con i demoni che avevano aggredito la città due sere precedenti; era passata a trovare Kid, trovandolo però praticamente di nuovo in forma. Non si era ancora spiegata come aveva fatto, ma la cosa la consolava: non era in pericolo di vita e glielo aveva assicurato Liz, con le lacrime agli occhi: Shido lo aveva guarito.

Non sapeva di una dote così particolare, nemmeno con la risonanza dell'anima avrebbero potuto fare una cosa simile lei ed il suo gruppo.

Si era data da fare, con una ricerca approondita sulle possibili spiegazioni, ma a parte quelle di aver utilizzato l'incantesimo di una strega, nessun'altro tipo di medicazione avrebbe potuto reggere un tale confronto.

Si era interrogata su chi fossero allora quelle due nuove alunne, non trovandoo una risposta nemmeno a quel quesito.

L'unica cosa che le veniva in mente era cercare di cavare un ragno dal buco tendendo un'agguato alle stesse ragazze; ma anche quella era una cosa da valutare: cosa sarebbe successo se le cose non fossero andate come previsto? "Quelle sarebbero capacissime di staccarti la testa dal collo per una parola fuori posto" pensò tra sé e sé Maka prima di essere interrotta da Soul che, ancora mezzo addormentato ed a petto nudo usciva dalla camera; uno sbadiglio he avrebbe fatto invidia all'apertura mascellare di un leone, lo accompagnò nel tragitto fino alla caffettiera.

<< Possibile che devi farmi alzare alle 7 pure la domenica per andare a fare la spesa? Non potremmo andare il pomeriggio?>> chiese ancora assonnato l'albino, buttando giù subito dopo un sorso di caffè, nella vana speranza che si svegliasse un po' il suo cervellino.

La maestra d'armi si limitò a sbuffare, dirigendosi in bagno e poi in camera per potersi preparare.

Una volta arrivati al supermercato, Maka lasciò Soul alla guida del carrello mentre lei prendeva le cose sulla lista che si era precedentemente scritta; stava prendendo un pacco di biscotti per Soul quando, dalla vetrina, vide passare Tazsuia e Shido, in completo da maratonete e le cuffie nelle orecchie.

Sbattè gli occhi e quasi svenne nel vederle entrare tranquillamente a comprare quelle che si rivelarono essere due bottigliette d'acqua fortificate*.

Se ne andarono ancora prima che Maka potesse anche solo dire loro un "ciao".

" Ma che diamine... " pensò la master << Tutto bene? >> la voce di Soul non la sfiorò nemmeno, tanto era concentrata; " ieri l'ho vista sul lettino, non poteva nemmeno muoversi... " rimuginò ancora, il pacco di biscotti ancora in mano " Com'è possibile che riesca ad allenarsi oggi? Che Shido sia una strega per davvero? " sgranò gli occhi entre Soul le strappava di mano la confezione << mi hai fatto alzare fin troppo presto e poi tu sei quella che si mette a sognare ad occhi aperti?! Muoviti senzatette, dobbiamo tornare a casa a prepararci che oggi siamo da Black*Star a pranzo >> le impose il compagno, sorridendo al nomignolo che ormai la contradistingueva << e non fissare il vuoto, sembri folle >> osservò, riniziando a girare alla ricerca della farina.

Maka, però, si trovò a dare ragione al compagno: se avesse continuato a pensare alle due nuove studentesse, sarebbe diventata pazza.

 

NOTE AUTORE

*Acqua fortificata: è una tipologia di acqua arricchita con i micronutrienti ( aka vitamine idrosolubili e sali minerali ); essi, infatti, si perdono durante la sudorazione; spesso gli atleti usano drink appositi o queste tipologie di acque per mantenere stabili i livelli dei sali minerali e delle vitamine

EEEE siamo tornate si, abbiamo avuto taanto da fare negi ultimi anni, tra la maturità, gli esami universitari, non ci siamo messe più a scrivere, ma dopo un po' ci siamo date l'obbiettivo di finire una volta per tutte questa storia, nata da una mia idea 4 anni fa.
E quindi nulla, buona lettura a tutti e ci rivediamo ad un prossimo capitolo.

xxBianca e Chiara

   
 
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