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Autore: Servallo Curioso    16/07/2009    2 recensioni
Ham è un dio che vive in un pantheon fatto di ruoli assurdi. Lui, comunque, si sente costretto a quel ruolo fatto di studio e ricerca; privo di azione, fama ed esperienza. Non è capace di accettare la sua natura così impulsiva e sognante, all'opposto del suo ruolo: l'archivista che passa l'eternità nelle sue stanze. Conosce gli dei, conosce la storia, conosce qualsiasi cosa scritta fino a quel momento: ma non conosce il brivido di provare quelle avventure tanto sognate sulla propria pelle. Quando l'occasione finalmente si presenta, Ham, capisce di non essere adatto a quel genere di storie: quelle con l'azione, la paura della morte e il fragore delle armi di sfondo. Questa volta, però, non potrà decidere di ritirarsi: è scoppiata la guerra.
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19 – Il margine della sicurezza

Eravamo tutti seduti attorno a un grande tavolo circolare, posto nella più grande sala del Palazzo. Al centro del tavolo si trovava una gemma azzurra e luminosa.
Non possiamo che chiamarla Guerra” sospirò la voce del Grande Padre a tutti noi.
C'erano molte più divinità di quante ne immaginassi. Intorno alla tavola di pietra riconobbi divinità di cui non ricordavo l'esistenza.
C'erano tutti, perfino Lorissy in vece di Revery e il Jester. Era un'occasione rara e preziosa. Una famiglia riunita.
Sakroi trattenne la sua ira durante il discorso, nel quale intimava di stanare Elian e ucciderla. Secondo lei la distruzione di questa dea sarebbe stata un deterrente abbastanza forte per gli altri nemici, intimoriti forse, che ci avrebbe dato il tempo di prepararci a un'offensiva migliore.
Non tutti erano d'accordo e alcuni lo erano solo in parte.
Io non ritenevo Sakroi una divinità amica, ma lei non mi aveva mai mancato di rispetto. I nostri incontri erano stati pochi e molto formali, durante i quali era rimasta fredda e diretta nel riferirmi ordini superiori o nel farmi delle richieste di ricerca. Lei era una tipa all'antica anche per noi divinità: impassibile, ferma nelle sue posizioni, seria; ma con un temperamento poco paziente e irritabile con facilità.
Il Grande Padre interruppe quelle discussioni con un ordine secco. “Vorrei dare la parola a Hamuhamu, affinché ci esponga i risultati della sua ricerca”.
Tutti i presenti si voltarono verso di me, attendendo. Improvvisamente mi sentii in soggezione e esitai a parlare. Durante quei due giorni il Grande Padre mi aveva convocato più volte chiedendomi varie cose, soprattutto ricerche nell'archivio, e avevo lavorato duramente per assecondarle tutte.
Come per supportarmi, la pietra si illuminò e concluse: “Parla, Hamuhamu, dicci cosa sai di Elian e i suoi figli”.
Io deglutii prima di parlare, tentando di sostenere il peso di tutti quegli occhi.
Coloro che hanno assalito il palazzo sono dei maghi umani che hanno ricevuto la benedizione della dea e un seme demoniaco. Elian ha sperimentato a lungo il metodo di unione di spirito e cuore di demone riuscendo alla fine a creare entità nuove e potenti, capaci di pareggiare alcune forze divine”. Al suono di queste parole Sakroi intervenne.
Bestemmie! Nessun uomo può pareggiare le forze divine!”. Calò il silenzio.
Non sapevo davvero cosa rispondere e neppure se fosse stato meglio farlo o tacere. Fu Manius però a parlare risolvendo la situazione.
Sei forse cieca, Sakroi? L'assedio ne è stato una prova evidente. Elian si è spinta oltre al limite e ha partorito bestie incredibilmente forti, molti di noi hanno combattuto per difendere il palazzo e hanno saggiato il loro potere”.
L'altra sbuffò. “Eravamo impreparati” sospirò, aggiungendo quasi con tono meschino “...ma solo le divinità inferiori potevano avere dei problemi contro esseri del genere”.
Come se tu ne sapessi qualcosa! Sei rimasta in disparte per tutta la durata della lotta!”
La situazione iniziava a farsi pericolosa. Alla mia destra sedeva Katyana, che continuava a lanciarmi occhiate rassicuranti con le quali provava a calmarmi e alla sinistra stava Lorissy, nuovo da un'esperienza del genere.
Era molto più preoccupato di me e per questo motivo gli afferrai per un attimo la mano, tenuta penzoloni sotto il tavolo, e gli sorrisi. Non doveva aver paura di una cosa del genere, né confondersi eccessivamente: ricopriva un ruolo importante.
Smettetela, vi prego!”. Esclamò Arone, di un verde spento, quasi giallo, che lo colorava da capo a piedi. “Non siamo qui per bisticciare. Sarei invece contento di ascoltare cos'altro Ham ha da dirci, non vorreste anche voi?”.
Le due si zittirono nel medesimo momento, rivolgendomi un'occhiata. Manius mi ammiccò, come per assicurarmi la sua protezione da altre interruzioni, Sakroi cercava invano di placare la sua rabbia.
Ho calcolato e osservato che l'esercito a disposizione di Elian è stato completamente azzerato, eccezion fatta per un unico uomo che è rimasto al suo fianco. Non sono riuscito a rintracciarle, mi dispiace, né ha trovare le loro tracce ma ho comunque scoperto che il Regno dell'Ovest conduce in segreto esperimenti del medesimo tipo, contrari al rispetto divino. È probabile che Elian sia andata in quelle terre per cercare alleanza e aiuto”.
Era Kinsis che appoggiava quel regno, non Elian. Il Regno ha già una dea che lo protegge non ne vuole un'altra e la traditrice lo sa”. Sbottò Sakroi rimanendo immobile, con il volto rivolto verso di me, anche se non poteva vedermi.
Kinsis è morta” risposi immediatamente, scatenando una serie di reazioni sconvolte o stupite.
Come fai a dirlo? Per quello che ne so avete solo trovato una sua copia!” continuò la dea.
Soffiai appena un attimo prima di rispondere, pensando che ci trovasse qualche perverso piacere nel contraddire gli altri. “Quella marionetta era il contenitore dell'energia della dea: il corpo e lo spirito della stessa sono spariti tempo fa”.
Sakroi si lasciò sfuggire una smorfia, che attirò la mia attenzione. Si morse il labbro senza eccessiva forza, come se lo sapesse già da tempo o come se un suo sospetto fosse stato dimostrato come realtà.
Quali prove hai, Ham, per dimostrarlo?”
Io... io ne sono sicuro...” non avevo risposte possibili. Non potevo certo dire che si era insediata dentro di me con le sue ultime forze e mi parlava durante la notte. Sarebbe stata una pazzia.
Perché ne sei sicuro?” continuò allungandosi verso di me, che ero all'estremità opposta del tavolo.
Gli sguardi si rivolsero su di me ancora una volta e mio mi guardai attorno perplesso.
Katyana fece cadere una mano sulla mia coscia, stringendo appena per farmi sentire la sua vicinanza e il suo appoggio. Lo stesso fece il mezzo dio, procurandomi però un leggero imbarazzo e dolore.
Manius aveva socchiuso gli occhi e faceva dondolare la testa per sgranchire il collo; Arone mi fissava incuriosito; Chube era serena e mi trasmetteva in qualche modo un senso di pace e protezione che proveniva anche dall'aria rilassata di Krost, che però dimostrava molto interesse per la conversazione. Anche Nelunis mi guardò, accennando a un sorrisetto gentile.
Io però non sapevo cosa dire.
Allora? Non saranno supposizioni, spero! Non siamo qui per fare chiacchiere inutili su pensieri propri privi di fondamento!”
Di tutta risposta intervenne nuovamente la dea delle passioni, con un ordine molto esplicito.
Ma taci una buona volta!”
Sakroi si voltò verso di lei sorpresa da tanta schiettezza. “Come osi?!”
Se Ham dice che ne è sicuro avrà le sue ragioni. Non puoi insinuare il dubbio in tutti noi solo per la tua voglia di polemica e discussione. Io credo in lui e in ciò che dice, siamo tutti costretti a farlo poiché è il Grande Padre stesso che si fida di nostro fratello. Dovresti saperlo, cara Sakroi, non è un tipo che parla a caso, differentemente da altri” le lanciò un'occhiata di sfida. “Studia le sue parole con cura e non affermerebbe nulla se non ne fosse certo, lo pensate tutti credo. Dunque perché attaccarlo in questo modo? Puoi anche dubitare di lui, ma fallo in silenzio, lasciandoci proseguire e giungere a una soluzione”.
Arone intervenne, impedendo alla divinità cieca di ribattere in preda alla furia. “Grande Padre, lei crede a questa affermazione?”
La pietra si illuminò pronta a rispondere. Quel dio era sempre abbastanza diretto e i suoi toni non sempre sembravano adatti alla situazione in cui si trovava. “Hamuhamu, il tuo spirito non ha vacillato, dunque sono certo che tu credi in ciò che hai detto, e io con te”.
Vi ringrazio, Grande padre” risposi chinando la testa per rispetto.
Improvvisamente mi sentii sollevato.
Forse qualcuno dovrebbe andare nel regno dell'Ovest ha scoprire ciò che sta accadendo, però penseremo alla loro punizione più tardi, quando tutto sarà finito. Ora ci sono altri miei figli che gridano vendetta...” continuò.
Raffaella e Crever sono alleati e con loro gli altri reietti... loro sono dei come noi, ma il loro potere è cresciuto molto” aggiunse Nelunis prendendo per la prima volta parola.
Non ho avuto modo di studiarne il sangue” sospirò Miun tenendosi la testa con le mani “ma sospetto che anche loro si siano spinti oltre il confine, mischiando al loro sangue gemme demoniache o anime umane. Ho chiesto a mio fratello Ham di cercare negli archivi altri simili eventi ma non c'è nessun precedente”.
Sarebbe opportuno, allora attaccali adesso prima che sia troppo tardi” esclamò Sakroi, dopo aver stemperato la furia e aver acquisito una certa calma.
Sono però molto potenti. Nelunis, Gribio, Diena e Ham non sono riusciti a fermare Crever, che era da solo” rispose Katyana fissando la gemma azzurra, non volendo incontrare gli occhi di nessuno. “Forse dovremmo trovare un modo per indebolire loro e aumentare il potere nostro”.
Non è mai successo, che un dio incrementasse la sua forza così rapidamente. Non c'è magia capace di farlo, né pozione”. Intervenni tranquillo. “Però esiste il modo per indebolire un dio”.
Miun mi supportò. “Vero: con una zona vuota o un circolo rituale. Potrei anche cercare di distillare una pozione debilitante”.
Impegneresti troppo tempo” la interruppe Manius.
Allora la soluzione è solo una...” sussurrò Sakroi compiaciuta.

Durò altre due interminabili ore. Alla fine la maggioranza dei presenti fu d'accordo con la cattura di Elian, o la sua distruzione, come monito. Nel frattempo non saremmo andati alla ricerca di coloro che complottavano verso il Palazzo punendoli per le loro azioni.
Era una cosa che non accettavo, la trovavo stupida, ma mi adeguai. Il consiglio aveva votato e dovevo rispettare la scelta.
Fermai comunque Miun, mentre si allontanava dalla sala per tornare da Revery.
Ham, cosa succede?” mi domandò vedendomi piuttosto agitato. Non era una cosa facile quella che stavo per dirle.
Io devo chiederti un piacere. È importante”.
Mi sorrise sorpresa dalla richiesta. “Dimmi”.
Ecco... vorrei che tu studiassi il sangue di una persona”.
Sgranò gli occhi. Avevo parlato il più piano possibile anche se eravamo isolati in quel momento. Il sangue di Niel era speciale, un qualcosa di nuovo rispetto ai risultati ottenuti da Elian, lo compresi. Per questo volevo che lo studiasse, forse scoprendo un modo per guarire Valanz.
Ma Ham!”
Ti prego. È una cosa molto importante. Si tratta di un sangue speciale, frutto dell'unione di un seme demoniaco con un uomo”.
Lei si rilassò, scuotendo la testa. “Ho già studiato il sangue frutto di quell'unione, dopo l'assedio”.
No. Questo è diverso” continuai. “Sembra che il seme si sia unito alla perfezione con il corpo”.
Le porsi una fiala di vetro, riempita di un liquido rosso.
Il giorno stesso che avevo ritrovato Niel sulle montagne avevo raccolto quella dose. Il sangue non si era indurito, rimanendo liquido e dando più volte segno di essere vivo, vibrando con molta forza.
Lei prese quell'oggetto guardandolo con circospezione.
Va bene. Ci metterò un giorno”.

Buio, silenzio e odore di chiuso. Forse era una catacomba.
Siamo dentro il mio spirito?” chiesi.
Kinsis annuì. “Sì. Mi sono fatta un po' di spazio nella tua essenza, per il momento”.
Te ne andrai allora?”
Mi consumerò dopo aver terminato l'energia magica con la quale ti ho colpito”.
Mi puoi insegnare come fare?”
Cosa?”
Entrare nello spirito degli esseri”.
Non è una cosa facile... ma ho capito dove vuoi andare a parare. Non sono sicura del risultato”.
Provare non costa nulla”.
Non è così, in questo caso. Se fallisci muori”.
Sospirai.
Possiamo fare una passeggiata?”

Era giunto il pomeriggio.
La giornata era passata molto rapidamente, tra ricerche e resoconti degli ultimi avvenimenti. Ero carico di compiti.
La porta si spalancò ed entrò Miun con una certa agitazione.
Ham!” mi chiamò. Alzai la testa oltre la barricata di tomi rispondendo con forza.
Ho esaminato quel sangue” iniziò. “Non ho riso”. Era arrabbiata, probabilmente.
Non capisco”.
Uno scherzo di pessimo gusto e del tutto fuori luogo!” continuò mantenendo però la calma.
Ma non ti ho fatto nessuno scherzo. Spiegati meglio!”
Quel sangue non è né umano né demoniaco, anzi: non possiede tracce di entrambi”.
Ne sei sicura? Eppure è il sangue di Niel...” volevo convincerla che non stavo scherzando. Perché avrei dovuto?.
Lei sembrò placarsi, credermi. “Non è possibile che sia il sangue di questo 'Niel', forse hai raccolto quello di Nelunis o degli altri credendolo il suo o forse... ”.
Non peso alle sue parole, ero troppo preso dalle mie congetture. “Impossibile! Erano in due luoghi diversi”.
Ma non è sangue umano e neppure demoniaco” iniziò a dimostrare un certo turbamento.
Forse è diventato qualcosa di nuovo: che si distingue da demoni e uomini...” suggerii distratto dai miei pensieri. Non riuscivo davvero a capire la sua preoccupazione. Doveva essere curiosa, di scoprire una nuova creatura: soddisfatta, impaziente di continuare.
Ham!” esclamò attirando nuovamente la mia attenzione. “Quel sangue è Brillante”.
No, pensai subito, la traduzione non rendeva merito all'espressione originale. Nell'antica lingua arcana di diceva Brinia o Dies. Ora però quei due termini, con significati completamente diversi, si erano uniti in una sola parola 'brillante'.
Sussultai e lei capì che ero stato sincero.
Un brivido mi corse lungo la schiena. Non avevo parole.
Brinia: luminoso, che risplende.
Dies: di origine divina.

No, mi dissi, quel sangue non ha mai luccicato.
   
 
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